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Caicedo si difende, rivela ai compagni: “Ho toccato il pallone”

Felipe Caicedo è stato l’autore del fallo da rigore che Massa e Fabbri (tramite Var) hanno concesso allo scadere alla Fiorentina

Caicedo entrando negli spogliatoi ha subito dichiarato ai compagni difendendosi: “Ho preso il pallone, l’ho rinviato”. Il calciatore non fa altro che chiedere scusa ai compagni giurando a più non posso di essere intervenuto in modo pulito e di non aver toccato in nessun modo il difensore della viola, Pezzella: “Non ho colpito Pezzella, ho preso il pallone”. Purtroppo non sono stati dello stesso avviso Massa e Fabbri che hanno concesso il rigore allo scadere che è costato alla Lazio 2 punti facendo andare Caicedo al centro di molte critiche per l’intervento scomposto. Come si è visto da alcune immagini, l’attaccante non colpisce il giocatore ma la palla. In più le immagini non sono così nitide quindi il Var non doveva intervenire e avrebbe dovuto far scorrere l’azione.

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Nainggolan: “De Rossi? Al derby episodi uguali non puniti”

Radja Nainggolan presente al Gran Galà del Calcio parla dell’episodio successo a De Rossi

Nainggolan difende il compagno De Rossi per la manata data a Lapadula e in più aggiunge delle cose.
Le parole di Nainggolan: “De Rossi è dispiaciuto, sa di aver sbagliato.  Per noi è un esempio. Sono cose che fanno parte del mestiere. Purtroppo, è successo a lui. Gli stiamo vicino, perché è una persona molto importante per noi. Noi siamo con lui e lui è con noi Ma nel derby si sono schiaffeggiati con Parolo e Bastos e non è successo niente. Alcuni episodi sono puniti, altri no ma con il Var è difficile farla franca”.

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PREMIO LAZIALITA’ – Cesar: “Porto la Lazio sempre nel mio cuore. Anderson sarà utile”

A Roma sul palco del Teatro Ghione è andato in scena il premio Lazialità e ne ha preso parte Cesar Aparecido Rodrigues

Le parole di Cesar:La Lazialità è esporsi quando c’è bisogno, perché sono in pochi a farlo. È troppo comodo dire ‘sono laziale’, bisogna esporsi, farsi vedere. Credo che dimostrare l’amore che si prova nei confronti di questa squadra sia bellissimo. La Lazio la porto sempre con me. Eventi come questi vanno sempre sostenuti. Il rigore di ieri? Lo avrei accettato di più se l’arbitro l’avesse fischiato al momento. Ma così no. Non era difficile da capire che quello di Caicedo non poteva essere un fallo da rigore. Inzaghi? Ha un potenziale enorme. Ho solo applausi per lui. Le aspettative erano tante, ma nessuno si sarebbe mai aspettato dei risultati del genere. Ci vuole sempre tempo per dare un’impostazione, per capire, per dare un’identità alla squadra. Ha dimostrato di aver meritato quella panchina. Anderson? Sarà l’acquisto di gennaio. È un ragazzo che ha dimostrato di avere capacità, forza e qualità uniche. Speriamo che riesca ancora a esprimersi ai suoi livelli. La Lazio ha bisogno di lui, soprattutto per affrontare la competizione europea”.

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PREMIO LAZIALITA’ – L’ex Sergio Conceicao: “Ho trascorso anni bellissimi alla Lazio. Complimenti a Simone Inzaghi”

Sarebbe dovuto esserci anche lui al Teatro Ghione per il Premio Lazialità ma non ce l’ha fatta ad essere presente. Comunque sia Sergio Conceicao non ha voluto far mancare il suo saluto ai presenti all’evento e lo ha fatto attraverso un video messaggio.

Queste le parole di Conceicao: “Ciao a tutti, mi dispiace non essere con voi oggi. Sarebbe stato un onore e un piacere essere vicino a tutto il popolo laziale. Voglio ringraziarvi dell’invito, mi complimento con Simone Inzaghi che sta facendo un grandissimo lavoro. Sta facendo un gran progetto dove sta lanciando tanti giovani, complimenti. Sono stati anni bellissimi quelli che ho passato alla Lazio, in cui ho vinto tanto. Spero che i biancocelesti tornino a vincere. Un saluto a tutti e sempre forza Lazio!.

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PREMIO LAZIALITA’ – Giannichedda: “Essere laziale è un orgoglio. Con la Fiorentina il Var non andava applicato”

Si è tenuto ieri sera al Teatro Ghione il Premio Lazialità. Il ricavato della consueta serata dedicata ai colori biancocelesti verrà devoluto all’associazione “Insieme per Flavio e Francesco“, due gemelli tifosi della Lazio affetti dal morbo di Batten. Sul palco tra i premiati anche Giuliano Giannichedda.

L’ex centrocampista biancoceleste è intervenuto ai microfoni dei giornalisti presenti. Queste le parole di Giannichedda: ”E’ un grande onore ricevere questo premio. La Lazio mi ha dato tanto. Essere laziale è motivo d’orgoglio. Questa è una serata alla quale partecipo sempre volentieri. E’ bello ricevere una grande accoglienza“.

Poi una battuta sul VAR: ”E’ utile ma non deve sostituire l’arbitro. Ieri ad esempio non andava applicato sul rigore in favore della Fiorentina, altrimenti si perde troppo tempo”.

Infine sulla Lazio: Simone Inzaghi sta facendo bene ma le prime corrono. Non bisogna perdere terreno, spero continui così. Leiva? Mi aspettavo questa riuscita. E’ un giocatore intelligente, a Liverpool ha maturato una grande esperienza. La prossima gara con la Sampdoria sarà una sfida interessante. Quella biancoceleste e quella doriana sono le squadre rivelazioni del campionato. Inoltre i liguri hanno un allenatore molto bravo e una squadra forte. La Lazio però può e deve giocarsela con tutti“.

L’EX ARBITRO CARMAGNINI SI ASPETTA UNA PUNIZIONE ESEMPLARE PER TARE

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PREMIO LAZIALITA’ – L’ex Pancaro: “Mi ha fatto immenso piacere quando De Angelis mi ha chiamato. La Lazio? Spero continui così”

Tra i presenti al Teatro Ghione per il Premio Lazialità anche l’ex terzino biancoceleste Giuseppe Pancaro.

Queste le parole rilasciate da Pippo Pancaro:  ”E’ bello prendere parte a queste serate. Sono stato felice quando Guido De Angelis mi ha chiamato per partecipare a questo evento. Spero che la Lazio continui a dare grandi soddisfazioni come sta facendo. La gara con la Fiorentina? Peccato, è stata una battuta d’arresto. Però non bisogna dimenticare quanto di buono fatto finora dalla squadra di Simone Inzaghi“.

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LEGGI ANCHE LA RICHIESTA DEI TIFOSI DEL NAPOLI A SKY

PREMIO LAZIALITA’ – De Martino: “Io laziale da sempre, credevo a uno scherzo invece era tutto vero”

Presente presso il Teatro Ghione per il Premio Lazialità anche Stefano De Martino, il Direttore dell’Ufficio Stampa della società biancoceleste.

Queste le parole di De Martino“Sono sempre stato laziale. In società per me tutto cominciò nel 2008 quando mi chiamò il Presidente. All’inizio credevo fosse una imitazione ma poi, dopo ripetute telefonate, mi resi conto che era vero. Ci incontrammo e lui mi chiese di creare gli strumenti ufficiali della società. Prima iniziammo con la rivista. Poi la radio, siamo stati la prima società di calcio ad avere una radio ufficiale. E poi nacque anche la televisione. Lazio Style Channel in chiaro? Ci stiamo pensando, l’idea c’è, vedremo se sarà percorribile. Dipende tutto dalle situazioni contrattuali. Per quanto riguarda i social abbiamo numeri veri, reali. Il Presidente lo ha sempre detto: ‘legalità o consenso’. Noi abbiamo scelto la legalità. Ecco perché abbiamo solamente numeri veri”.

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LEGGI ANCHE “COME DARE TORTO A TARE…?”

I tifosi partenopei a Sky: “Spostate Gomorra venerdì sera c’è Napoli-Juventus”

Venerdì prossimo al San Paolo andrà in scena lo scontro al vertice tra Napoli e Juventus. Una sfida attesa da tempo dai tifosi napoletani che si apprestano a riempire l’impianto cittadino e ad assistere allo scontro sui canali Sky.

Si va verso il tutto esaurito per il big-match. Da quando è iniziata la vendita dei biglietti i botteghini sono stati presi d’assalto. Ma, l’anticipo di Serie A, va scomodo ai napoletani. Venerdì infatti su Sky inizieranno anche le nuove puntate di Gomorra e in tanti non vogliono perdersela. Ma come rinunciare ad assistere al ritorno a Napoli di Gonzalo Higuain? E così l’emittente televisiva è stata presa d’assalto da numerose segnalazioni. Molti tifosi partenopei hanno chiesto che la programmazione della serie Tv venga spostata. Ma, per la disperazione dei tifosi campani, la risposta dei vertici della piattaforma televisiva satellitare ha lasciato ben poche speranze: “Per problemi di palinsesto è impossibile spostare Gomorra a un altro giorno”.

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IMMOBILE “TRADISCE” LA MOGLIE

PREMIO LAZIALITA’ – Tare: “La Lazio è nel mio sangue”. Poi ci svela un rimpianto…

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Durante il Premio Lazialità è salito sul palco anche il direttore sportivo Igli Tare.

Queste l’intervento di Tare: “È la prima volta che vengo ad un evento del genere. Sono molto riservato anche nel mio lavoro, ma ormai la Lazio è nel mio sangue, ho due figli che sono laziali. È sempre stato un onore da giocatore e ora ancora di più da direttore, ne sono orgoglioso. Nel mio cuore rimarrà per sempre la vittoria della Coppa Italia contro la Roma, è unica. Hernanes? È il più bel ricordo ma anche quello più triste. Quando andai a San Paolo ad acquistarlo incontrai il suo agente brasiliano di origini cinesi. È stata una trattativa sfiancante, ogni giorno usciva fuori qualcosa di nuovo. Poi ci sono riuscito a portare a Roma un uomo e un calciatore eccezionale. Il suo addio è stato scioccante perché abbiamo cercato di convincerlo fino alla fine. Ci ha chiesto un giorno per riflettere e poi ci ha detto di lasciarlo andare perché voleva giocare il Mondiale in Brasile e voleva andare in un’altra società, nonostante la Lazio sarebbe rimasta comunque nel suo cuore. Abbiamo pianto insieme, il legame che avevamo era particolare”.

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LULIC PARLA DEL 26 MAGGIO>>>CLICCA QUI

PREMIO LAZIALITA’ – Lulic: “Il 71 è sempre con me”. Poi elogi per Radu…

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Sul palco del Teatro Ghione nella serata del Premio Lazialità è salito anche Senad Lulic.

Queste le parole di Lulic sul 26 maggio: “Il 71 lo porto sempre con me. Ho iniziato da poco a realizzare cosa è successo quel giorno. Per me essere qui stasera è bellissimo e quel gol in quel derby è il vanto che mi porta a essere tra voi. Le foto con la Coppa ce l’ho tutte, sono un ricordo prezioso”. La prima stagione da capitano biancoceleste: “È stato un bel riconoscimento, soprattutto da parte di Radu, per me il vero capitano è lui. È un capitano che si nasconde. Nella Lazio di capitani ce ne sono tanti”.

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LOTITO SULLO SCUDETTO DEL 1915>>>CLICCA QUI

PREMIO LAZIALITA’ – Lotito: “Uniti si vince”. Poi sullo scudetto del 1915…

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Anche il presidente Lotito è intervenuto al premio lazialità promosso da Guido de Angelis.

Queste le parole di Lotito: “La Lazio ha sempre avuto l’orgoglio di essere la prima squadra della Capitale. Ma con la coppa Italia del 26 maggio abbiamo inorgoglito un’intera tifoseria che può fregiarsi di questo titolo. Io sono convinto che uniti si vince: i risultati arriveranno. E’ da un anno e mezzo che siamo ripartiti tutti insieme: ognuno con il proprio ruolo deve rendere la Lazio sempre più competitiva. Noi come società non vogliamo tradire la storia e minare il suo futuro: vogliamo che la Lazio sia sempre una società forte senza l’aiuto di nessuno. Noi non dipendiamo da nessuno: ci prendiamo quello che ci spetta per merito. Arriverà il momento che ci verrà anche riconosciuto lo scudetto del 1915″. 

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PREMIO LAZIALITA’ – Radu: “Faccio una promessa ai tifosi”

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Al premio lazialità promosso da Guido de Angelis è arrivato il riconoscimento anche per Stefan Radu.

Queste le parole di Radu: “Sono arrivato alla Lazio nel gennaio del 2008. Sono venuto in prestito poi il presidente ha confermato il trasfert e sono diventato tutto della Lazio. 290 presenze con la Lazio? Spero di rimanere ancora con questa maglia: dipende dal presidente se mi rinnoverà il contratto (ride, ndr). Gli infortuni hanno abbassato il mio rendimento ma ora grazie anche a questo gruppo forte sto bene. In Romania sono cresciuto nella curva della Dinamo, mi piace festeggiare con i tifosi. Il 26 maggio è una giornata irripetibile: una coppa che rimarrà nella storia. Tra noi giocatori c’era molta tensione: una settimana prima i ragazzi della Nord ci avevano detto o vincete o scappate. Chiuderò la carriera con la Lazio: ho altri due anni di contratto e sto bene qui con Inzaghi e tutto il suo staff. In nazionale non tornerò, ormai ho preso la mia decisione”.

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Benevento ancora a zero punti: passa l’Atalanta. Il punto della giornata di Serie A

Con il posticipo tra Juve e Crotone si è chiusa la domenica calcistica. Chiude il turno il Monday Night in programma alle 20.45 a Bergamo tra Atalanta e Benevento

La quattordicesima giornata di campionato di Serie A si è aperta nel pomeriggio di sabato alle ore 15.00. A inaugurare il turno la gara tra Bologna e Sampdoria. Al Dall’Ara i rossoblu piazzano un uno-due micidiale firmato Verdi-Mbaye, che stende gli ospiti dopo appena 23 minuti. Nella ripresa gli uomini di Giampaolo giocano in superiorità numerica per via del doppio giallo con conseguente espulsione di Torosidis, tra le fila dei padroni di casa. Nonostante l’uomo in meno però il Bologna non rinuncia ad attaccare e al minuto 73 fa 3-0 e chiude il match con il giovane Okwonkwo. Il secondo e il terzo anticipo di giornata si giocano in contemporanea alle ore 18.00: al Bentegodi si affrontano Chievo e Spal, mentre al Mapei Stadium il Sassuolo ospita il Verona.  Al Bentegodi sono gli uomini di Semplici a passare in vantaggio grazie all’autorete di Cesar. I padroni di casa vanno al riposo in svantaggio ma nella ripresa la musica cambia. Tra il minuto 66 e il minuto 82 il Chievo la ribalta con la doppietta di Roberto Inglese. Il resto è solo gestione per i ragazzi di Maran che si impongono per 2-1 e salgono a 20 punti in classifica. A Reggio Emilia il Sassuolo di Bucchi crolla sotto i colpi del Verona. Gli uomini di Pecchia passano in vantaggio al minuto 22 con Bruno Zuculini. Alla mezz’ora arriva il raddoppio degli scaligeri, firmato Daniele Verde. Il gol dell’ex Roma chiude il match, con i gialloblu che ipotecano il successo nei primi 30 minuti di gioco. Tra le fila del Sassuolo si salva solo Consigli, che contribuisce a rendere il passivo meno amaro. Alla Sardegna Arena, nell’anticipo delle 20.45 l’Inter si impone per 1-3 sul Cagliari di Lopez. Apre Icardi alla mezz’ora. Raddoppia l’11 di Spalletti al minuto 55 sull’asse Candreva-Brozovic con il gol proprio del croato, entrato in campo da appena 2 minuti. I nerazzurri sembrano in controllo del match, ma a 20 dalla fine il Cagliari la riapre. Cross dalla destra di Faragò e conclusione volante di Pavoletti, che trafige Handanovic. Al minuto 83 però l’Inter archivia la pratica ancora con il proprio capitano. Mauro Icardi raccoglie una palla vagante in area di rigore e calcia di prima intenzione sula primo palo: 1-3 e partita chiusa, con i nerazzurri che salgono a quota 36.

LE GARE DELLA DOMENICA

La domenica calcistica si apre con in campo le prime della classe, alle ore 15. Il Napoli si impone alla Dacia Arena per 0-1. Maggio viene fermato in maniera irregolare in area di rigore e il direttore di gara indica il dischetto. Dagli 11 metri Jorginho si fa ipnotizzare da Scuffet, che però non trattiene il pallone. Sulla ribattuta lo stesso Jorginho appoggia la sfera in rete e decide il match. Nella ripresa gli uomini di Sarri concedono qualcosa in alcune situazioni ma non corrono grossi rischi. Fino al fischio finale è solo gestione, che consente ai partenopei di riscavalcare l’Inter (momentaneamente in testa in attesa del Napoli) riconfermandosi in prima posizione. A Marassi il Genoa frena la corsa della Roma. I giallorossi passano in vantaggio al minuto 59 con un gran destro all’angolino di El Shaarawy su cross dalla destra di Florenzi. A 20′ dalla fine però De Rossi viene espulso in seguito alla manata rifilata a Lapadula. Roma in 10 e calcio di rigore in favore del Genoa. Dal dischetto si presenta proprio l’ex Milan che calcia con il sinistro e batte Alisson. I ragazzi di Di Francesco tentano il forcing disperato ma a fine match il tabellone di Marassi recita “Genoa 1-1 Roma”. A San Siro il Milan è chiamato al riscatto dopo la sconfitta del San Paolo. Il successo contro l’Austria Vienna è un segnale di discreta forma, ma il campionato è un’altra storia. I rossoneri ci provano in tutti i modi ma l’imprecisione degli attaccanti unita a un Sirigu in giornata di grazia lasciano San Siro con l’amaro in bocca. Decisivo l’estremo difensore granata prima sul calcio di punizione di Suso, quindi due volte sul doppio tentativo di Kalinic e poi ancora su Chalanoglu nel finale. Termina 1-1  quindi il match tra Milan e Torino, con i rossoneri che escono dal campo tra i fischi dei tifosi.

LAZIO FIORENTINA, ORE 18.00

All’Olimpico alle ore 18 la Fiorentina fa visita alla Lazio. I biancocelesti si portano in vantaggio dopo 25 minuti con De Vrij, che svetta di testa su calcio di punizione di Luis Alberto. Nella ripresa gli uomindi di Inzaghi non affondano il colpo e si limitano a gestire il vantaggio, dopo aver sprecato il raddoppio con il colpo di testa ravvicinato di Parolo. In pieno recupero però Massa fischia un calcio di rigore per i viola (persistono i dubbi nonostante l’intervento del VAR). Contrasto in area di rigore tra Caicedo e Pezzella giudicato falloso dal direttore di gara. Calcio di rigore e 1-1 firmato Babacar, che spiazza Strakosha e ferma la Lazio all’Olimpico.

IL POSTICIPO DELLE 20.45

Nel posticipo delle 20.45 si affrontano all’Allianz Stadium Juventus e Crotone. Allegri ricorre a un ampio turnover lasciando in panchina, tra gli altri, Higuain e Pjanic. Altra novità l’esordio in bianconero di Howedes. I bianconeri assalgono da subito l’area avversaria ma il Crotone resiste e il primo tempo termina sullo 0-0. Al minuto 52 i bianconeri passano in vantaggio. Cross di Barzagli dalla destra e incornata aerea di Mandzukic che batte Cordaz e fa 1-0. Trascorrono appena 8 minuti e al quarto d’ora della ripresa arriva il raddoppio degli uomini di Allegri con la botta dal limite di De Sciglio, subentrato soltanto 3 minuti prima al Lichtsteiner. Al minuto 68 finisce la partita dell’esordiente Howedes (buona prova per lui) e inizia quella di Pjanic. Il bosniaco nemmeno 3 minuti dopo mette in mezzo dalla destra una palla velenosa, deviata appena da Cordaz e raccolta da Benatia, che a porta sguarnita non deve far altro che appoggiare il pallone in rete. I campioni d’Italia si impongono per 3-0 sul Crotone di Nicola: un segnale di risposta al Napoli in vista dello scontro diretto del San Paolo di venerdì 1 dicembre. Chiude il turno il Monday Night tra Atalanta e Benevento in programma a Bergamo alle 20.45.

MONDAY NIGHT

Il Benevento manca ancora l’appuntamento con la storia: rimane fermo a zero punti dopo la 14^ giornata. A Bergamo infatti passa l’Atalanta grazie ad un gol nella ripresa del giovane Cristante.

 

PROSSIMO TURNO

ROMA SPAL (Venerdì 1 dicembre ore 18.30)

NAPOLI JUVENTUS (Venerdì 1 dicembre 20.45)

TORINO ATALANTA (Sabato 2 dicembre 20.45)

BENEVENTO MILAN (Domenica 3 dicembre 12.30)

BOLOGNA CAGLIARI (Domenica 3 dicembre 15.00)

FIORENTINA SASSUOLO (Domenica 3 dicembre 15.00)

INTER CHIEVO (Domenica 3 dicembre 15.00)

SAMPDORIA LAZIO (Domenica 3 dicembre 20.45)

CROTONE UDINESE (Lunedì 4 dicembre 19.00)

VERONA GENOA (Lunedì 4 dicembre 20.45)

 

JUVE CROTONE, LA CRONACA 

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Carmagnini ex arbitro: “Tare merita una punizione esemplare”

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Il gesto di Tare di entrare in campo dopo Lazio-Fiorentina per protestare con l’arbitro è ancora causa di polemiche.

L’ex arbitro toscano Giancarlo Carmagnini ha parlato dell’episodio puntando il dito contro il comportamento del dirigente laziale: “Tare merita una punizione esemplare per quanto fatto dopo Lazio-Fiorentina. Non può assolutamente entrare in campo. Potrebbe entrare in campo se fosse presente nella lista consegnata. In alternativa poteva fare le proprie rimostranze negli spogliatoi. E’ assurdo entrare in campo in quel modo, voleva far vedere che è forte ma ha sbagliato. Credo che sarà multato e inibito come dirigente”.

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Editoriale – Pioli cantavi l’inno della Lazio…

Ieri è stata una giornata agrodolce in casa Lazio. Il pareggio contro la Fiorentina sa di sconfitta. Quel rigore concesso a Pezzella nei minuti di recupero rimarrà nella storia della VAR e non solo.

Senza soffermarci troppo sulla querelle arbitrale, tanto ne stiamo già parlando abbastanza, vorrei spendere due righe per valutare il comportamento di Stefano Pioli ex tecnico biancoceleste di quella fantastica stagione che ci portò ai preliminari di Champions League dopo quasi un decennio di assenza. Con il massimo rispetto per i suoi nuovi tifosi, quell’esultanza dopo il rigore (molto dubbio) realizzato da Babacar poteva anche evitarsela. Esultare verso i tifosi viola all’Olimpico dimenticandosi completamente dei suoi trascorsi biancocelesti.

Il problema è soprattutto il fatto che il mister emiliano, durante la sua permanenza a Roma, breve ma intensa (91 gare ufficiali), spinto forse anche dalla società a ricreare il solito ambiente depresso dopo le classiche stagioni lotitiane, si è lasciato andare a qualche licenza di troppo che noi tutti eravamo felici di sentire e di ascoltare. Oltre alla famossissima dichiarazione “Noi siamo un popolo” (Noi chi scusi?), ci si misero anche i soliti e patetici accostamenti a Maestrelli (tipici ogni qual volta la Lazio disputa un buon campionato), per non parlare di chi forse troppo prematuramente gli ha dedicato addirittura un libro o intere trasmissioni radiofoniche e poi, dulcis in fundo, il gesto più plateale, quello  più famoso, quello che fomentò tutti quanti, tranne qualche cavallo di razza che sa che certi gesti non vanno fatti, soprattutto se non sei laziale dentro, nel sangue. L’inno della Lazio non si canta così a vanvera giusto per far abboccare qualche tifoso. L’inno è una cosa seria. Tutti gli inni sono una cosa seria. Non lo puoi cantare se non appartieni a un’etnia, una religione, un movimento politico o una nazione, perché ognuno ha il suo e Pioli già sapevo che fosse un uomo di passaggio. A fronte di quello che accaduto ieri pomeriggio e non solo, cantare l’inno della Lazio durante il ritiro ad Auronzo in quella bellissima estate del duemilaquattordici, sembra sia stato fatto apposta solo per arruffianarsi – per non dire altro – la tifoseria biancoceleste. In questo calcio di apparenza e Yen, i tifosi, quelli veri, sono sempre gli stessi: vivono di storia, tradizione, appartenenza e ideali proiettati al futuro. Cantare l’inno è un atto importantissimo che non tutti possono permettersi. Ieri pomeriggio, dopo aver visto la tua esultanza ho borbottato qualcosa che adesso non posso scrivere. Che amarezza.

Davide Sperati

Come dare torto a Tare nonostante la squalifica annunciata…

La Lazio pareggia al 93′ con la Fiorentina con un rigore contro decretato dal Var: Tare a fine partita non l’ha presa proprio bene…

Un derby perso tra le polemiche per un fallo da rigore di Bastos su Kolarov con delle immagine televisive non proprio chiare. Poi la gara con la Fiorentina con la vittoria ad un passo fino al 93′. Poi la decisione di Massa dopo il Var che assegna un altro rigore: stavolta è di Caicedo l’intervento su Pezzella ma anche in questo caso molto dubbio. La Lazio nel giro di due settimane non ottiene 4 punti in classifica: all’attivo infatti c’è solo il punto conquistato ieri sera contro i viola. Ed ecco allora che la reazione di Tare appare più che giustificata: veemente sì ma comprensibile.

IL GESTO DI TARE

Il ds della Lazio a fine partita con la Fiorentina è entrato in campo e si è rivolto all’arbitro Massa chiedendo spiegazioni. Tare infatti ha lamentato la non assegnazione di un calcio di rigore nel primo tempo su Marco Parolo: in quel caso il Var non è stato utilizzato. Torna in auge allora il vecchio ma sempreverde adagio dei “due pesi e due misure”. Considerando poi la posizione della Lazio in classifica queste valutazioni hanno una valenza ancora maggiore. Infatti la società biancoceleste lotta per un posto Champions e la differenza tra un quarto e un quinto posto è veramente enorme in termini economici.

CHAMPIONS VS EUROPA LEAGUE

Le casse della Lazio infatti in caso di quarto posto potrebbero ottenere circa 40 milioni di euro dal piazzamento Champions. In caso di Europa League invece gli introiti si vedrebbero ridotti a circa un quarto. Ecco allora che non ci sentiamo di biasimare il ds Tare per una reazione che sui campi di calcio non si vedeva da tempo. Un dirigente che entra in campo per far sentire la sua voce non è scena da calcio moderno ma è quello che un tifoso si aspetta dalla propria società. Sicuramente il modo non è proprio ortodosso ma oggi nessun tifoso della Lazio ha qualcosa da recriminare. La squalifica per il ds è quasi certa ma almeno sono stati difesi i tifosi di questa gloriosa società. I laziali stanno sognando con la squadra di Simone Inzaghi ed è giusto proteggerli per evitare un finale che sembra già scritto.

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SAMPDORIA – Il comunicato del club annuncia due assenti per la Lazio

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La Lazio affronterà nella prossima gara di Serie A la Sampdoria per dimenticare il pareggio beffa con la Fiorentina.

Il tecnico doriano Giampaolo dovrà fare a meno di Linetty e Strinic per la sfida contro la Lazio. Infatti il comunicato sul sito ufficiale della Sampdoria non lascia dubbi: “Prima della seduta pomeridiana, lo staff medico ha sottoposto ad accertamenti strumentali Karol Linetty e Ivan Strinic. Per il polacco è confermata una lesione muscolare al bicipite femorale della coscia destra. Gli esami del croato non hanno evidenziato problematiche muscolari alla coscia sinistra. Per entrambi i calciatori, con modalità e tempi differenti, sono già stati avviati i programmi di recupero fisioterapico”.

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FOTO – Ciro Immobile tradisce la moglie… con la PS4!

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Non sta attraversando un ottimo periodo di forma ma Ciro Immobile rimane il beniamino della tifoseria laziale.

Dopo il pareggio beffa con la Fiorentina, Simone Inzaghi ha concesso un giorno di vacanza alla Lazio. La ripresa è infatti fissata per domani e i giocatori possono godersi la giornata libera. Immobile ha deciso di passare la giornata davanti la tv giocando con la PS4. La moglie non si direbbe molto soddisfatta a giudicare dal post lanciato sull’Instagram della coppia: “Io, lui e l’altro”. Siamo sicuri che Ciro non tradirà la maglia biancoceleste e tornerà presto a segnare in campionato e coppa. Nel frattempo si allena con i videogames in attesa di tornare sul rettangolo verde. La prossima gara con la Sampdoria potrebbe essere la volta buona per ricominciare a correre in classifica marcatori.

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TORNA L’EVENTO BENEFICO PER CHIARA INSIDIOSO>>>CLICCA QUI

RUNNING FOR CHIARA – Torna l’evento benefico per Chiara Insidioso

Dal 12 al 16 dicembre presso lo Sporting Palace di Via Sigonio 21 si terrà la terza edizione dell’evento Running for Chiara.

Si tratta di una corsa a squadre su tapis roulant e l’obiettivo è quello di supportare Chiara Insidioso e la sua famiglia. Fondamentale inoltre è sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione relativa al risarcimento alle vittime di reati violenti. I partecipanti pagheranno una quota di iscrizione di 10 euro e il ricavato verrà devoluto alla famiglia Insidioso. L’iscrizione è aperta a tutti, poi ognuno potrà scegliere se partecipare o meno alla gara. Verranno formate diverse squadre da tre corridori ciascuna. Il tempo di resistenza di ogni partecipante verrà sommato a quello degli altri membri del suo team. A vincere sarà la squadra che avrà raggiunto più minuti. In palio per le prime tre squadre qualificate ci saranno maglie da gioco di calciatori della Lazio e della Roma, confezioni d’olio d’oliva pregiato firmato Il Castelletto e abbonamenti omaggio nei centri sportivi Sporting Palace.

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COMUNICATO LAZIO SUL MACRON STORE AL CENTRO>>>CLICCA QUI

MACRON STORE AL CENTRO – Il comunicato della Lazio con le info

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Il responsabile del marketing biancoceleste, Marco Canigliani, e l’amministratore delegato della Macron lo avevano già annunciato: ora è arrivato il comunicato della Lazio.

Il nuovo negozio aprirà il 30 novembre e si troverà nella centralissima piazza San Silvestro. La società biancoceleste con un comunicato ha reso noti tutti i dettagli: “Leader del mercato internazionale dello sportswear, Macron inaugura a Roma, in piazza San Silvestro 2, un nuovo store dal design innovativo e funzionale. Giovedì 30 novembre, alle ore 18.30, saranno presenti alcuni calciatori della S.S. Lazio, club del quale Macron è sponsor tecnico. Il nuovo Store Macron presenta un nuovo e accattivante format, dal look and feel industriale. Al suo interno si possono trovare le collezioni della S.S. Lazio, della Federazione Italiana Rugby e la linea Macron Athleisure”.

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