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Il predestinato Murgia ci regala la Supercoppa: grazie Alessandro

Alessandro Murgia, romano e Laziale dalla nascita, decide la finale di Supercoppa Italiana al 93′ regalando una gioia immensa ai tifosi biancocelesti.

Murgia ha esordito per la prima volta con l’aquila sul petto il 17 Settembre 2016 contro il Pescara. Ha fatto tutte le trafile delle giovanili con la maglia biancoceleste, arrivando poi a giocare in Serie A. Carattere, determinazione, forza di volontà, a Murgia non manca nulla per diventare un grande giocatore.

IL RAPPORTO CON I TIFOSI

Murgia da sempre è stato coccolato dai tifosi laziali, poichè vedono in lui un ragazzo attaccato alla maglia, un laziale vero su cui poter contare. La sua figura era sempre oscurata dalla presenza di Danilo Cataldi, adesso che il centrocampista è approdato al Benvenento l’aquilotto protagonista è lui. Ieri dopo il gol tutto lo stadio ha urlato il suo nome, l’urlo dell’Olimpico avrà fatto venire la pelle d’oca al giovane ventunenne… “MURGIA,MURGIA, MURGIA”.

LA SUPERCOPPA DI MURGIA

Partito dalla panchina ha giocato gli ultimi  15  minuti della gara. Sembrava incerto quando gli sono arrivati i primi palloni, doveva trovare ancora la sua posizione. Dopo il secondo gol della Juventus, la strada della Lazio sembrava in salita. Lo scatto di Lukaku, la palla in mezzo e Murgia per un attimo si trasforma in attaccante, proprio come quando era ancora un “allievo”. Il boato dell’Olimpico, le lacrime di gioia dei tifosi, la Lazio è tornata in vantaggio. La Supercoppa Italiana è biancoceleste, grazie Alessandro.

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IL RITRATTO DELLA LAZIO CHE TRIONFA CONTRO LA JUVENTUS

Che allenatore ! Simone Inzaghi lo stratega di questa Lazio

Una vittoria a dir poco fantastica quella contro la Juventus, il merito è di tanti ma soprattutto di mister Simone Inzaghi.

Il caso Keita e l’infortunio di Anderson hanno complicato il suo lavoro. Le scelte del tecnico biancoceleste però sono state azzeccatissime, schierando Luis Alberto vicino Milinkovic ha ottenuto un risultato eccezionale. I cambi poi, hanno dato la svolta alla partita, soprattutto l’ingresso in campo di Murgia e Lukaku che hanno deciso la gara.

IL RAPPORTO CON I TIFOSI

L’arrivo alla Lazio è stato complicatissimo, è approdato, dopo tanta gavetta, in prima squadra nelle ultime giornate della stagione 2015-16 per far si che la Lazio finisse degnamente il campionato. Poi mandato via per far posto a Bielsa che però decise di non voler più allenare i biancocelesti. Tornato a Roma tra lo scetticismo generale e la rabbia della Curva Nord che lo definì “piccolo uomo”.  Poche parole, tanti fatti: ecco Simone Inzaghi. Ha riportato in Europa League la Lazio vincendo due derby , conquistando una finale di Coppa Italia e vincendo la Supercoppa. Tra Simoncino e la Curva Nord è scoppiato l’amore, e lo dimostra il tributo che i tifosi della Lazio gli hanno riservato dopo la vittoria contro la Juventus.

LA SUPERCOPPA

Una partita preparata meticolosamente, Inzaghi ha affilato anche i minimi dettagli. Sapeva che per battere la Juve occorre non commettere nessun errore. Un modulo che ha funzionato alla perfezione nonostante le tante difficoltà del pre-partita. Che dire, uno vero e proprio stratega. La corsa sotto la Nord al terzo gol di Murgia è stata fantastica. In quella corsa ci sono tutti i sacrifici che il tecnico ha fatto in questi anni, si è visto ripagato di tutto il suo lavoro. I tifosi lo hanno tributato in modo sublime, la gioia è stata ed è immensa.

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LA LAZIO TRIONFA CONTRO LA JUVENTUS >>> LEGGI IL RITRATTO DELLA SERATA

Dybala ripensa alla Supercoppa: “Non eravamo noi, la Lazio ne aveva di più”

La sua doppietta in 5 minuti aveva riacceso le speraranze del popolo bianconero e spento le certezze di quello biancoceleste. Poi il goal di Murgia ha cambiato il destino di una Supercoppa ricca di colpi di scena. Paulo Dybala, nuovo numero 10 della Juventus, sulle colonne de La Stampa è tornato a parlare della sconfitta rimediata dai suoi domenica contro la Lazio. Una sconfitta che , evidentemente, brucia ancora.

“NON ERAVAMO NOI”

Non abbiamo fatto una prestazione da grande squadra – spiega Dybala. Io non ho visto nè cattiveria nè voglia di vincere, non eravamo noi. È mancata anche un po’ di umiltà, nei primi 10 minuti della partita c’era tutta la voglia del mondo, poco dopo non più. La Lazio ne aveva di più, è stato questo il segreto della loro vittoria”.

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Strakosha, papà Fotaq: “Supercoppa, che partita! Thomas? Vi dico che…”

La parata in apertura su Cuadrado ha incanalato la sfida di Supercoppa sui binari giusti. Thomas Strakosha era atteso alla prova di maturità, l’ennesima della sua giovane carriera. E non ha fallito, anzi. Una famiglia di portieri, la famiglia Strakosha. Papà Fotaq ha fatto la storia della Nazionale albanese con 73 presenze a cavallo degli anni ’90-2000. Proprio Fotaq Strakosha, ha concesso orgoglioso un’intervista a Panorama Sport, in cui ha espresso tutta la sua gioia per la prova del figlio e della Lazio.

“UN’EMOZIONE RARA”

“E’ stata un’emozione rara – spiega Fotaq Strakosha. Il più grande orgoglio è quello di vedere il proprio figlio raggiungere gli obiettivi che si era prefisso. Quella di ieri è stata una bella partita che mi ha emozionato immensamente. Al pareggio non ho avuto paura: avevo fiducia, anzi la sensazione che la Lazio avesse ancora grandi possibilità di vittoria. Un messaggio per Thomas? Chi ben inizia è a metà dell’opera. Lui ha avuto una crescita costante, non ho alcun consiglio specifico da dargli. Sa già cosa deve fare e quanto lavorare duramente per essere sempre al livello che un grande club come la Lazio richiede”.

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Pulici: “Lazio, la sorpresa è Luis Alberto! Adesso urgono innesti di qualità”

L’ex portiere della Lazio scudettata, Felice Pulici, è intervenuto sulle frequenze di TMW Radio. Ha commentato la splendida vittoria della Lazio in Supercoppa contro la Juventus e si è soffermato su alcuni giocatori della rosa biancoceleste.

SUPERCOPPA

“La Juve non ha disputato un grande pre-campionato, ma io ho fiducia in Allegri e sappiamo che le sue squadre partono sempre a rilento. L’obiettivo è quello di raggiungere i traguardi mediante una preparazione pesante, per arrivare alla fine della stagione nel migliore dei modi. La Lazio, invece, è in condizione ottimale, anche se negli ultimi 15 minuti ha subito tanto l’avversario”.

LUIS ALBERTO

“Luis Alberto è la sorpresa generale, ha impiegato un po’ di tempo per adattarsi ma è stato uno dei migliori in campo ieri. Gran merito va dato al tecnico e allo staff: la preparazione è importantissima e particolare, perché ti permette di sostenere al meglio gli impegni futuri”.

MERCATO

“Quello di quest’anno dovrà essere un mercato di rafforzamento per la Lazio, anche perché in Champions andranno quattro squadre: la Juve è favorita, il Napoli spera di infastidirla, la Roma è ancora competitiva, le milanesi si sono mosse bene. Spero che l’entusiasmo di ieri venga accantonato per concentrarsi sul campionato, dove bisognerà cercare di arrivare tra le prime quattro per fare il salto di qualità. Ci sono tre competizioni. Inzaghi ha trovato un sistema tattico giusto, la squadra è ben disposta e quindi è facile capire su quali elementi puntare. Il problema Keita già superato, adesso la Lazio ha l’obbligo di sostituirlo degnamente per aiutare Immobile”.

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Trapattoni: “La Lazio ha meritato la Supercoppa, vi spiego perché”. E su Inzaghi e Keita…

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Torna a parlare Giovanni Trapattoni.

L’ex ct azzurro, ai microfoni de Il Messaggero, si sofferma sulla finale di Supercoppa di domenica scorsa: “Quando la Juve perde fa sempre notizia. Tutti vogliono batterla e danno quindi il meglio delle proprie possibilità“.

Nella circostanza – aggiunge poi – ha trovato la Lazio, fisicamente più preparata, motivata e tatticamente perfetta, che ha meritato la Supercoppa”.

Ad impressionare il Trap, in particolare, il lavoro di Simone Inzaghi: “Mi piace il tecnico biancoceleste, un ragazzo intelligente, che sa quello che vuole. Ha improntato la preparazione della squadra per portarla rodata alla prima grande partita e non ha sbagliato una mossa. Cominciare con un bel successo diventerà fondamentale, perché farà lievitare l’entusiasmo e l’autostima del gruppo. Penso che la Lazio potrebbe essere la sorpresa della stagione”.

Infine su Keita, che potrebbe presto accasarsi alla Juventus: “Ha tecnica, rapidità, corsa e forza: tutte qualità necessarie per approdare in una società di livello mondiale. A Torino, inoltre, sono abili nella gestione dei calciatori con caratteri un po’ particolari”.

E INTANTO PARLA LOTITO

Lotito: “13 anni fa mi prendevano per pazzo, ma sono ancora qui, con una Lazio solida e vincente”. E sul mercato

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Dopo la vittoria in Supercoppa, c’è ancora atmosfera di festa in casa Lazio, in particolare da parte del presidente Lotito.

In una lunga intervista concessa a Il Corriere della Sera, il patron biancoceleste ha espresso tutta la sua euforia, ma anche la sua consueta determinazione e combattività: “Quando ci sono persone capaci e serie e quando c’è una società organizzata con principi sani, si possono ottenere grandi risultati. Mi ha appena chiamato Bianchessi, che ho preso dal Milan per curare il settore giovanile e vedrete che farà un lavoro straordinario. Mi ha detto: ‘sono arrivato in una grande famiglia’. Ecco, la Lazio è racchiusa in questa frase”.

Con la Juve c’è una sfida che va oltre il campo: “La contrapposizione politica non incide nei rapporti personali, anzi proprio Agnelli e Marotta sono venuti da me dopo la partita e si sono congratulati. Andrea ha ammesso che la Lazio ha meritato il successo e lo stesso ha fatto pubblicamente Allegri: parole che rendono onore a entrambi”.

Il rapporto con i tifosi sembra essersi quietato, dopo anni di burrasca: “Avere riconquistato il nostro popolo è l’aspetto più importante. La gente ha capito che c’è una grande campagna contro di me perché voglio introdurre principi nuovi nella gestione dei club. Ma pian piano ci sto riuscendo: cerchiamo di imporre la trasparenza. Ben 13 anni fa mi ridevano dietro, mi prendevano per pazzo. Ricordo ancora cosa disse all’epoca un dirigente, e non faccio il nome perché non voglio infierire: Lotito salterà presto. Invece sono ancora qui, anzi la Lazio, che ho rilevato moribonda, ha una posizione economica fortissima e un patrimonio immobiliare di oltre 200 milioni”.

Una società, quella biancoceleste, non solo solida, ma anche vincente: “Numero uno, la scelta dei giocatori: deve avvenire in base alle potenzialità atletico-agonistiche, alla moralità, alla compatibilità economico-finanziaria. Numero due, la catena di comando: cortissima. Ci sono io, c’è il d.s. Tare, c’è l’allenatore e, in mezzo a loro, opera Peruzzi. Numero tre: il rispetto dei ruoli. Io non mi addentro mai nelle valutazioni tecniche. Io a suggerire a Inzaghi di lasciare fuori Keita contro la Juve? Diffido chiunque dal dire questo. Ha deciso Inzaghi e quando me lo ha comunicato non ho voluto nemmeno ascoltare la motivazione”.

A proposito di Keita, la grana deve essere ancora risolta: “Noi rispettiamo le regole. Quando acquistiamo qualcuno, teniamo conto delle esigenze di tutti: le ambizioni economiche del calciatore, il lavoro dell’intermediario, il valore di mercato. Se una società vuole Keita, deve accontentare anche noi. Dall’Italia e dall’estero, sono arrivate offerte tutte ufficiali, l’ultima nel giorno della Supercoppa. Il giocatore, finora, ha sempre detto no. Se ha un club di suo gradimento va bene, però questo deve portare una proposta pari non dico alla più elevata delle altre, ma almeno alla più bassa. Possibilità che vada in scadenza? Non lavoro per il denaro, come tanti, ma principalmente per il rispetto delle regole. E sono pronto a lottare fino alla morte per certi principi. Se così ci rimetto dei soldi, pazienza. Azioni legali? Se ritiene che i suoi diritti non vengano rispettati, faccia pure i passi che vuole”.

Sugli altri temi di mercato poi: “Non è vero che cediamo i calciatori per fare cassa. Biglia, ad esempio, ha chiesto di andare via. Ma noi programmiamo e avevamo già Lucas Leiva pronto per sostituirlo. Come Caicedo: lo abbiamo preso in anticipo, così se dovesse partire qualcuno non avremmo problemi. Altro che fare cassa: per Milinkovic ho rifiutato 70 milioni. Lavoriamo per questo. Siamo una società seria e lo dimostra l’appeal internazionale di cui godiamo. Non possiamo competere a livello di ingaggi con i primi 7 o 8 club d’Europa, però manteniamo ogni impegno e paghiamo gli stipendi con puntualità. E i calciatori questo lo sanno. Scudetto? E perché sarebbe una follia? Non mettiamo limiti alla divina provvidenza. In Premier è successo al Leicester, no? La nostra filosofia è chiara: mettere un pezzo in più alla volta, senza compiere passi troppo lunghi. Perché noi vogliamo vincere, ma senza prendere scorciatoie”.

  1. E INTANTO IL BOLOGNA GUARDA UN ATTACCANTE BIANCOCELESTE

CALCIOMERCATO – Per l’attacco il Bologna guarda in casa Lazio

C’è anche un laziale tra gli obiettivi di mercato del Bologna.

I felsinei, dietro precisa richiesta di mister Donadoni, sono in cerca di un rinforzo per il reparto avanzato, viste le ultime prestazioni non convincenti di Mattia Destro. I felsinei sono da tempo sulle tracce di Rodrigo Palacio, svincolatosi dall’Inter. L’argentino però sta prendendo tempo in attesa di capire le mosse dell’Atalanta di Gasperini, suo ex tecnico al Genoa. Un comportamento questo, che non sta piacendo al Bologna, che starebbe adesso valutando possibili alternative. I nomi sul taccuino del ds Bigon – riporta il Corriere del Mezzogiorno – sono quelli di Pavoletti e di Filip Djordjevic. Entrambi in uscita, sono per caratteristiche ideali per il gioco offensivo di Donadoni. C’è tuttavia un problema legato alla formula dell’operazione: gli emiliani vorrebbero i due giocatori in prestito gratuito, con Napoli e Lazio che dovrebbero accollarsi anche buona parte dell’ingaggio.

E PER LO SCAMBIO DI BATTUTE TRA IMMOBILE E UN EX COMPAGNO, CLICCA QUI

FOTO – Immobile e Aubameyang: scambio di battute sui social

Dopo la splendida prestazione di Ciro Immobile in Supercoppa con una doppietta scaccia Juve, sono arrivati i complimenti di un suo ex compagno al Dortmund. Si tratta del talento Aubameyang che ha voluto rendere omaggio a Ciruzzo su Twitter.

Aubameyang nel post gara della Supercoppa aveva così twittato: “Ciro Immobile on fire. Bella frate”. Nella giornata di ieri è arrivata la replica del napoletano sul suo profilo twitter: “Scrivi ti abbraccio frate ci vediamo presto”. Segno inequivocabile che l’amicizia è continuata anche se i due non sono più compagni di squadra.

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Ferragosto a Roma: cinema, musei, spettacoli e teatro

Martedì 15 agosto a Roma i Musei osserveranno il consueto orario di apertura. Anche durante il giorno di Ferragosto sarà possibile visitare le collezioni permanenti e le mostre temporanee e, la sera, partecipare ai numerosi eventi dell’estate romana.

LE GRANDI MOSTRE

I Musei Capitolini ospitano la Madonna del Pinturicchio – ritenuta dal Vasari il ritratto di Giulia Farnese, amante di papa Alessandro VI Borgia – accanto al più noto Bambin Gesù delle mani nella mostra Pinturicchio pittore dei Borgia.

Nelle Sale Terrene di Palazzo dei Conservatori, “La bellezza ritrovata”, una mostra che sancisce l’impegno da parte dello Stato, rappresentato dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, per la costante attività di ricomposizione e ricostruzione del nostro patrimonio culturale.

Al Museo dell’Ara Pacis è in corso Spartaco. ‘Schiavi e padroni a Roma’, una mostra che indaga la realtà della schiavitù nella vita quotidiana e nell’economia della Roma imperiale.

Ai Mercati di Traiano la mostra ‘I Fori dopo i Fori’ illustra le vicende dell’area archeologica dei Fori Imperiali attraverso i rinvenimenti degli scavi degli ultimi 25 anni.

Al Museo di Roma in Palazzo Braschi nelle Sale al pianoterra ‘CONTATTO. Sentire la pittura con le mani’. Caravaggio, Raffaello, Correggio in un’esperienza tattile. Quattro capolavori pittorici presentati in forma di rilievi per consentire al pubblico di scoprire un’opera bidimensionale attraverso l’esperienza tattile e non visiva. Al primo piano ‘Piranesi. La fabbrica dell’utopia’, un’ampia selezione delle opere più significative del grande artista veneziano, straordinario incisore all’acquaforte e figura centrale per la cultura figurativa del Settecento europeo.

Alla Galleria d’Arte Moderna ‘Stanze d’artista’. Capolavori del ’900 italiano. Non solo luoghi ideali bensì stanze reali in cui l’arte della prima metà del Novecento è raccontata da dodici dei suoi maggiori esponenti: Massimo Campigli, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Ferruccio Ferrazzi, Marino Marini, Arturo Martini, Fausto Pirandello, Ottone Rosai, Alberto Savinio, Scipione, Mario Sironi, Ardengo Soffici.

Varie alternative, come sempre, al MACRO di via Nizza: ARAZZERIA PENNESE – La contemporaneità del basso liccio; Danilo Bucchi – Lunar black; GEHARD DEMETZ – Introjection; Giovanni De Angelis – ART REWIND #1; VISIONI GEOMETRICHE. Opere dalla collezione MACRO #5; Cross the Streets; Al MACRO Testaccio Giancarlo Limoni – Il giardino del tempo / Opere 1980-2017; Alfredo Pirri – i pesci non portano fucili.

PICCOLE MOSTRE DA NON PERDERE

Al Museo di Roma in Trastevere le foto dell’urbanista, storico, autore di “Roma moderna”, Italo Insolera: il bianco e nero delle città, Immagini 1951-84 e OSTKREUZ. La mostra dell’agenzia fotografica tedesca, la retrospettiva racconta la storia dell’agenzia OSTKREUZ, fondata nel 1990 da fotografi della Germania Est e oggi il collettivo fotografico più celebre in Germania. In mostra ci sono oltre 250 fotografie di 22 fotografi, dai lavori immediatamente successivi il crollo del Muro fino ai giorni nostri.

Al Museo Napoleonico ‘Minute visioni’. Micromosaici romani del XVIII e del XIX secolo dalla collezione Ars Antiqua Savelli, una delle più importanti in ambito internazionale dedicate a questo peculiare genere artistico, frutto di oltre quaranta anni di acquisizioni e ricerche.

Alla Centrale Montemartini, oltre alla magnifica collezione permanente, il treno di Pio IX realizzato nel 1858 dalle società ferroviarie “Pio Centrale” e “Pio Latina”, che lo hanno commissionato ad aziende francesi per farne dono al pontefice.

Al Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco ‘All’ombra delle piramidi’. La mastaba del dignitario Nefer, il preziosissimo rilievo funerario del dignitario Nefer, databile al regno del faraone Cheope: una ricostruzione 1:1 della struttura della cappella funeraria e una ricchissima documentazione grafica, fotografica e multimediale per descriverne lo spazio interno.

Al Museo Carlo Bilotti ‘Markku Piri. Vetro & Dipinti’. Un finlandese all’Aranciera di Villa Borghese: in mostra oggetti di vetro realizzati in collaborazione con artigiani finlandesi e/o maestri vetrai di Murano, associati a dipinti e serigrafie di Piri, e da tessuti stampati aventi temi e motivi legati alla Finlandia. ‘Silvia Codignola. Autobiografia della madre’ presenta invece quadri a tempera e olio, alcuni disegni e sculture in gesso tutti di piccole e medie dimensioni, realizzati nell’arco del decennio 2006/2016.

Al Museo Civico di Zoologia ‘Superfici’. Peregrinazioni entomologiche propone un viaggio visivo per approfondire, attraverso la fotografia, la superficie del corpo dei coleotteri, un gruppo di insetti la cui caratteristica principale è quella di avere il primo paio di ali rigido e spesso coloratissimo, ma soprattutto ricco di strutture e forme particolari che possono essere scoperte solo attraverso l’uso di un microscopio.

Al Casino dei Principi di Villa Torlonia ‘Magia della luce’. Specchio e simbolo nell’opera di Lorenzo Ostuni e nella vicina Casina delle Civette due mostre: Il meraviglioso mondo di Wal. Sculture fantastiche, animali magici e dove cercarli – mostra personale di Walter Guidobaldi in arte Wal, uno dei più originali esponenti della pattuglia dei Nuovi-nuovi organizzata nel 1980 da Renato Barilli – e Lo chat noir e i teatri d’ombre a Parigi. Influenza sull’arte illustrativa fra ’800 e ’900, una delle raccolte d’epoca del Museo Parigino a Roma che presenta una notevole collezione di immagini consacrate alle “silhouettes” che per anni hanno animato le scene prima dell’avvento del cinema.

EVENTI 

E, per la sera di Ferragosto, la città offre tanti appuntamenti dedicati allo spettacolo teatrale, al cinema e all’intrattenimento, come quello del Silvano Toti Globe Theatre, il Sogno di una notte di mezza estate, a firma dell’indimenticabile Riccardo Cavallo (traduzione di Simonetta Traversetti) che quest’anno è in scena dal 9 al 20 agosto alle 21.15. Una storia che continua a far sognare grandi e piccoli raccontando il tempo breve della felicità con un sottile fondo di malinconia.

Molto vicino, sempre nel parco di Villa Borghese, si possono vedere i film all’aperto della Casa del Cinema con le sue rassegne a ingresso gratuito: martedì 15 agosto proiezione di ‘Segreti e bugie’ di Mike Leight, un film del 1996 della durata di 137’, in versione originale con i sottotitoli in italiano.

Miscela di spettacolo e archeologia, infine, I viaggi nell’antica Roma a cura di Piero Angela e Paco Lanciano con due emozionanti tappe al Foro di Augusto e al Foro di Cesare: partendo da pietre, frammenti, colonne e con l’uso di tecnologie all’avanguardia, gli spettatori sono guidati dalla voce di Piero Angela e da filmati e ricostruzioni. Una rappresentazione emozionante ed allo stesso tempo ricca di informazioni dal grande rigore storico e scientifico.

 

SOCIAL – Cesar ringrazia Alessandro Murgia per il gol in Supercoppa

Il giovane Alessandro Murgia è stato da sempre il pupillo di Simone Inzaghi che lo ha preferito anche al più esperto Cataldi. Il ragazzo ha ripagato la fiducia del tecnico con la gioia più grande: la conquista della Supercoppa con il suo gol decisivo. Tanti laziali si sono complimentati con il giovane: tra questi anche Cesar.

L’ex biancoceleste Cesar ha reso merito sui social al giovane laziale: “Complimenti, ci sono parole si…sacrificio, dedizione, spirito, voglia, semplicità, umiltà, ma quando ci metti il Cuore e dai l’anima per quello che ami, riesci a trasmettere un’energia a cui la fisica e la scienza non daranno mai una spiegazione. Grazie Lazio, grazie Alessandro Murgia”. 

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FOTO – Lukaku e Rossi esultano per la Supercoppa vinta

Non accenna a finire l’entusiasmo per la vittoria della Supercoppa della Lazio. I calciatori esultano sui social dopo la prestazione e il trofeo alzato al cielo. Tra questi ci sono Jordan Lukaku e il giovane Alessandro Rossi.

Il protagonista di quella sgroppata al 93′ che ha regalato l’assist al bacio per Alessandro Murgia è stato Jordan Lukaku. Il belga su Instagram si dice contento per la vittoria e ha voluto ringraziare il pubblico per il sostegno che ha dimostrato nella fantastica notte di ieri. Il post termina con un rigoroso #ForzaLazio.

Anche il giovane Alessandro Rossi ha esultato sui social. Il primavera è contentissimo della vittoria della sua squadra del cuore. Emblematico il suo post su Instagram: “Uno dei giorni più belli della mia vita. Complimenti ragazzi!”.

https://www.instagram.com/p/BXyOqJJgmG3/?taken-by=jlukaku94

 

https://www.instagram.com/p/BXyO3GQBOtO/?taken-by=sandrorossi9

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LEGGI ANCHE DELLA TV DELLA JUVE CHE SNOBBA LA LAZIO>>>CLICCA QUI

 

 

 

FOTO – Juve, alla TV ufficiale snobbano la vittoria della Lazio

Sono sotto gli occhi di tutti i meriti della Lazio nella vittoria di ieri sera contro la Juventus in Supercoppa. La critica ha reso merito ai biancocelesti: un po’ meno eleganti invece sono stati al canale ufficiale della Juve, il quale ha provato a minimizzare la vittoria dei Capitolini.

Una regola non scritta nel calcio afferma che non sempre si può stravincere. Un’altra dice che bisogna rendere merito all’avversario se è stato più bravo di te. Eppure a Juve TV sembra mancare questa capacità. Il direttore del canale ufficiale bianconero Claudio Zuliani sembra snobbare la vittoria della Lazio in un tweet. Ma sì sa l’umiltà non è per tutti: a loro la partita giovedì, alla Lazio il trofeo quello vero.

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LEGGI ANCHE DELL’INCONTRO TRA I BIANCONERI E LAZIO PER KEITA E DE VRIJ>>>CLICCA QUI

SPORT MEDIASET – Incontro Lazio-Juve per Keita e de Vrij. La data

Assente nella magica notte della Supercoppa di ieri sera, Keita è al centro del calciomercato biancoceleste. La storia tra la Lazio e il senegalese è ormai giunta ai titoli di coda: il futuro dell’ex-Barça potrebbe essere proprio alla Juventus. Ma nell’affare non ci sarebbe solo Keita: si parla anche dell’olandese de Vrij. Intanto è stato fissato l’incontro tra le due società.

Il calciomercato della Lazio entrerà nel vivo nella seconda metà di agosto. Secondo Sport Mediaset nelle prossime 48 ore andrà in scena l’incontro tra le due società in cui si parlerà di Keita ma anche di de Vrij, che la Lazio valuta 20 milioni: 50 milioni la cifra totale richiesta da Lotito. Si tratterebbe di un’operazione costosa ma necessaria per completare la rosa a disposizione di Max Allegri.

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LEGGI ANCHE I NUMERI DELLA LAZIO IN SUPERCOPPA>>>CLICCA QUI

I NUMERI – Lazio, la Supercoppa è tua: le statistiche della vittoria

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La Lazio porta a casa il primo trofeo stagionale: la Supercoppa italiana ai danni della Juventus. Vediamo i numeri di questa vittoria davvero meritata.

La Lazio è riuscita a costruire ben 10 occasioni da gol con il 56% di possesso palla nella metà campo della squadra di Allegri. Sulla vittoria finale ha influito la compattezza dei biancocelesti: la banda di Inzaghi è stata corta in 20,39 metri e stretto in 34,53 metri.

Durante la finale di Supercoppa TIM, nessun calciatore in campo ha recuperato più palloni di Dusan Basta. Nell’arco dei 90 minuti, si è reso protagonista di ben 7 intercetti. Il difensore serbo, pertanto, ha neutralizzato sulla sua corsia Alex Sandro e Mandzukic.

IMMOBILE

Ciro Immobile ha messo a segno la sua prima doppietta stagionale in gara ufficiale e ha conseguito anche la prima vittoria in carriera contro la formazione bianconera. Il centravanti classe 1990, inoltre, ha ottenuto il suo primo trofeo in Italia dopo la Supercoppa di Germania. Il numero 17 ha scritto una particolare statistica nella storia del Club: un calciatore biancoceleste non siglava infatti una doppietta in una finale dal 17 marzo del 2004, giorno in cui Stefano Fiore mise a segno due reti nella finale d’andata di Coppa Italia, proprio ai danni della Juventus.

MURGIA

Alessandro Murgia ha regalato al popolo biancoceleste il trionfo della Supercoppa realizzando, in extremis, il gol del 3-2 definitivo. Inoltre, c’è un filo conduttore che lega il classe ’96 a Sergio Conceicao. Entrambi decisivi in Supercoppa italiana, contro la Juventus, al 93° minuto di gioco. Il calciatore portoghese, infatti, il 29 agosto del 1998 siglò la rete che regalò alla Lazio la prima Supercoppa italiana della storia biancoceleste. Murgia, nella storia della Lazio, è il calciatore più giovane ad aver deciso una finale: grazie alla rete messa a segno ieri, il numero 96 biancoceleste ha scavalcato in questa particolare statistica Dejan Stankovic. Il serbo, in particolare, realizzò, a tre giorni dal suo 22° compleanno, il gol che permise ai biancocelesti di chiudere sul 4-3 la finale di Supercoppa italiana del 2000 ai danni dell’Inter. Murgia, invece, ha deciso la gara di ieri all’età di 21 anni e 4 giorni.

INZAGHI

Primo trofeo in carriera, da allenatore della Prima Squadra, anche per Simone Inzaghi. Grazie alla vittoria nella serata di ieri, si è laureato come il secondo tecnico più giovane della storia della Lazio ad aver vinto un trofeo: solo Roberto Mancini riuscì a vincere la Coppa Italia del 2004 in età più giovane.

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LEGGI ANCHE DI ALLEGRI E CHIELLINI CHE DISCUTONO DI DE SCIGLIO>>>CLICCA QUI

IL RETROSCENA – Allegri e Chiellini discutono su De Sciglio. Ecco perché

La Lazio, rimontata dal 2-0 al 2-2 al 90′, trova il gol vittoria grazie al giovane Alessandro Murgia che porta la Supercoppa ai Capitolini. Protagonista assoluto della marcatura è stato però Lukaku che, con una progressione prodigiosa, ha superato De Sciglio in maniera davvero disarmante. Allegri non la prende benissimo…

A fine match delle immagini a bordo campo stanno facendo discutere i tifosi bianconeri: Allegri chiede spiegazioni a Chiellini proprio sull’azione del 3-2 della Lazio. Dal labiale il tecnico sembra dire «Mattia doveva andar fuori…». La replica del centrale è però coperta dalla maglietta.

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Sconcerti: “Inzaghi sorprendente, Allegri sbaglia le scelte iniziali”

Il day after della Supercoppa ha portato con sé certezze ma anche interrogativi per le due squadre protagoniste. Mario Sconcerti ha provato a spiegare la vittoria della Lazio contro la Juve nelle pagine de Il Corriere della Sera.

“Credo ci sia stato un errore iniziale di Allegri. Ha pensato di evitare la nuvola di centrocampisti laziali aumentando i propri difensori. Da qui l’inserimento anche di Barzagli in un reparto che aveva da marcare in posizione soltanto Immobile. Gli uomini così guadagnati la Lazio li ha messi a devastare il centrocampo juventino, in continua, doppia, inferiorità numerica. Personalmente non credevo nemmeno che l’assenza di Bonucci potesse significare tanto, ma l’assenza di personalità dietro, l’approssimazione continua e la facilità con cui la difesa e la squadra sono affondati, fa pensare che Bonucci funzionasse davvero come un’unica anima”. Poi Sconcerti continua sulla Lazio: “Tutto quello che è mancato ad Allegri, l’ha avuto Inzaghi. È sorprendente come questo tecnico dal calcio furbo e antico riesca a moltiplicare i pochi cesti di pane che gli restano. Gioca sempre alla stessa maniera, mescola però sempre le carte. Sorprende sempre l’avversario che pure si aspettava esattamente quel tipo di partita. Ha vinto chi ha saputo mettere insieme una squadra”. 

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FOTO – La Lazio vince la Supercoppa ma per Sky non è così…

La Lazio al termine di una prestazione quasi perfetta batte la Juventus e conquista la sua quarta Supercoppa italiani all’Olimpico davanti i suoi tifosi. Eppure non tutti sembrano crederci: Sky per esempio ieri sera alla fine del match si è superata.

Al 90′ la partita è tornata incredibilmente in parità dopo che la Lazio aveva controllato senza patemi la gara. Poi al 93′ il finale che non ti aspetti: discesa su Lukaku che fa impallidire De Sciglio e cross in mezzo per l’accorrente Murgia. 3-2 finale e festa che può cominciare all’Olimpico per i tifosi della Lazio. Eppure Sky non ci crede e segna il 3-2 alla Juve. Guardare per credere…

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FOTO – I complimenti di Superpippo Inzaghi al fratello Simone

Ieri sera il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi ha alzato il suo primo trofeo alla guida della Lazio.

Al mister sono arrivati anche i complimenti di Superpippo che su Instagram ha postato una foto di Simone con la Supercoppa e la didascalia: «Complimenti Simo… Te lo meriti!».

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Jacobelli: “Grande prova di forza della Lazio, non mi aspettavo una Juventus così brutta”

Per commentare la finale di Supercoppa vinta per 3-2 dalla Lazio sulla Juventus è intervenuto ai microfoni di TMW Radio Xavier Jacobelli.

SULLA LAZIO

“Il gol di Murgia è una bella notizia per la Lazio. Ma Murgia non è una sorpresa, anche l’anno scorso ha fatto bene. Conferma l’ottimo lavoro di Inzaghi, anche dopo il caso Keita. La Lazio ieri si è esaltata, dando un’importante prova di forza e dimostrando che nel calcio non sempre vince chi più spende”
.

SU INZAGHI

“L’anno scorso ha ottenuto risultati importanti. Lui è il valore aggiunto della Lazio, l’ha dimostrato anche due anni fa nelle sue prime sette partite in Serie A. Inzaghi ha alle spalle la sua splendida militanza da giocatore biancoceleste e per questo ha l’appoggio totale di tutto il tifo laziale”.

SULLA CESSIONE DI BONUCCI

“Non mi aspettavo una Juventus così brutta. Dybala non può bastare, soprattutto con questa difesa. La cessione di Bonucci significa tanto: ieri abbiamo avuto un’ulteriore conferma. Quando si vende il miglior difensore, bisognerebbe avere subito un ricambio pronto. Hummels è il sogno irrealizzabile, mentre de Vrij, che ieri ha annullato Higuain, sta trattando con la Lazio il rinnovo”.

SULLE SCELTE DI ALLEGRI

“Non mi stupiscono le sue scelte conservatrici. Ha sempre inserito in modo graduale i nuovi, anche Dybala ci ha messo un po’ per diventare titolare due anni fa. Ieri Benatia non è andato bene, sui primi due gol della Lazio ha qualche responsabilità”.

SU KEITA

“Decidere di non schierarlo e vincere lo stesso la Supercoppa contro la Juventus ha notevolmente rafforzato la posizione della società. Ora è importante chiudere questo capitolo. Se serve alla Juventus? La priorità bianconera sembrerebbe la difesa e non in attacco. La società in tempi non sospetti ha fatto delle scelte, puntando su Keita. Ma credo che oltre al senegalese Marotta abbia due grandi obiettivi nel mirino”.

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