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WALCHSEE DAY 7 – Si lavora sulla difesa a tre: out Anderson e Luiz Felipe

Continua il ritiro austriaco per la Lazio di Simone Inzaghi.

Settimo giorno di lavoro a Walchsee per i biancocelesti. Dopo il pomeriggio di riposo di ieri, si torna a lavoro. Seduta mattutina basata soprattutto sul lavoro difensivo con la difesa a tre. Esercizi fisici basati sulla forza per tutto il gruppo. Strakosha, Vargic e Guerrieri sotto gli ordini del preparatore dei portieri Grigioni lavorano duramente. Continua il riposo precauzionale nei confronti di Felipe Anderson, out anche Felipe Luiz dopo la botta accusata contro il Kufstein.

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Redknapp: “Voglio scommettere con Morrison: lo prenderemo”

L’allenatore del Birmingham, Harry Redknapp, ha rilasciato delle dichiarazioni riguardo la situazione di Ravel Morrison e la trattativa con la Lazio. Di seguito riportiamo le sue parole.

“È curioso che voi parliate di tre mila sterline a settimana perché, ad essere onesti, è esattamente quello che abbiamo appena offerto al suo club, perché appartiene alla Lazio. Morrison ha fatto con noi la pre-stagione, si è allenato bene e ha lavorato duramente. Certo, non è ai livelli di diciotto mesi fa o di due anni fa, ma voglio scommettere su di lui: lo prenderemo. Alla Lazio non vogliono che rimanga e questo è quanto possiamo pagare per il suo stipendio. Ovviamente loro cercheranno di ottenere maggior ricavo con il suo trasferimento ma noi non andremo oltre. Proveremo a prendere Ravel e gli darò l’opportunità di venire qui a giocare con noi”.

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Addio Tessera del Tifoso: allo stadio tornano i tamburi

Riecco una ventata di calcio vecchio stile, addio Tessera del Tifoso e ritorno ai tamburi all’interno degli stadi.

Possiamo finalmente guardare il calcio moderno con un po’ più di romanticismo. Il ritorno allo stadio dei tamburi, e probabilmente anche dei megafoni e di tutti i mezzi di diffusione sonora, ci fanno per un attimo tornare al calcio degli anni passati. Come riporta La Gazzetta dello Sport le nuove normative confermano il totale fallimento della Tessera del Tifoso, servita soltanto a far allontanare lo spettatore dallo stadio. Le battaglie delle curve italiane sono state fin dall’inizio molteplici, ogni tifoseria organizzata si è schierata contro questo provvedimento, reo di identificare ogni singola persona senza un motivo ben preciso. Passato qualche anno, ecco l’abolizione definitiva, la Tessera del Tifoso è stata un flop totale.

IL RITORNO DEI TAMBURI

Il ritorno dei tamburi all’interno degli stadi? Possiamo riassumerlo in un ritorno agli anni 70/80, dove gli Eagles Supporters davano spettacolo soprattutto grazie all’utilizzo della “Grancassa”. I meno giovani potranno sicuramente ricordare con affetto il rumore e il ritmo della tamburo, sostituito poi dagli Irriducibili, primi a portare in Italia lo stile e il tifo all’inglese con cori incessanti e battimani.

 

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Giordano: “Caicedo funzionale al gioco di Inzaghi”. Poi un nome per il dopo-Keita…

L’ex centravanti biancoceleste Bruno Giordano è intervenuto sulle frequenze di Radiosei per parlare della situazione della Lazio, tra calciomercato e amichevoli precampionato.

AMICHEVOLI PRECAMPIONATO

“Non bisogna andare dietro ai risultati estivi – spiega Giordano. E’ un calcio che ti può dare ovviamente delle indicazioni, ma non bisogna tenerlo troppo da conto. Considero un ritiro precampionato positivo dal momento in cui tu non hai infortuni. Si deve lavorare sui singoli e sui reparti. Se prendiamo per buono quello che succede nel precampionato siamo fuori strada”.

FELIPE ANDERSON SECONDA PUNTA

“In quel ruolo non ci sono alternative. Keita può partire da un momento all’altro e anche se scendesse in campo non so con quale spirito lo farebbe. Felipe Anderson è un giocatore troppo importante, ma una piccola contrattura con questi carichi di lavoro ci può stare. Un problema che a questa età smaltisci in pochi giorni”.

CAICEDO

“Per il gioco di Inzaghi può diventare un giocatore importante. Ha fisicità, è esplosivo, forse soffrirebbe negli spazi stretti. Per l’impostazione della Lazio è un profilo che può essere funzionale. Come caratteristiche è migliore di Djordjevic per il gioco di Inzaghi. Negli ultimi due anni non ha fatto molto. Vedremo”.

CENTROCAMPO

“Sinceramente nel discorso con il Milan per Biglia avrei chiesto Locatelli. E’ un centrocampista che secondo me potrà avere un futuro importante, anche perchè al Milan mi sembra un po’ chiuso. Di Gennaro per me è un playmaker, da mezzala lo vedo in difficoltà. Lo stesso Luis Alberto come regista non mi convince, ho visto qualche spezzone e credo a livello di filtro servano altre caratteristiche davanti ai due centrali difensivi. A Lucas Leiva credo manchi innanzitutto il ritmo gara. Gioca in una posizione fondamentale e lì devi conoscere bene i meccanismi della squadra”.

DOPO KEITA

“Un giocatore come Ghezzal del Lione, che in questo momento è svincolato, sarebbe un bell’acquisto. Mi stupisce che nessuna squadra europea si sia interessata a lui. Come qualità-prezzo sarebbe un ottimo innesto. Sansone? Non so a che cifre si possa comprare. Dipende sempre tutto dal budget che si è disposti a spendere. Con 25 milioni ci sarebbero tanti giocatori importanti da poter prendere”.

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INTANTO LA JUVE ALZA L’OFFERTA PER KEITA>>>LEGGI QUI

 

 

 

 

 

 

 

CALCIOMERCATO – Keita, la Juventus alza l’offerta. I dettagli

Tutto su Keita. La Juventus vuole portare a Torino il talento senegalese e sembra disposta ad avvicinare le richieste del patron biancoceleste Claudio Lotito. Il senegalese dal canto suo non sembra intenzionato ad accettare offerte se non quella di Marotta & co, con cui sembra ci sia un accordo non solo verbale già da tempo.

21 MILIONI

Secondo quanto riportato in esclusiva dall’esperto di mercato Alfredo Pedullà sul proprio sito, la Juventus avrebbe alzato l’asticella per assicurarsi le prestazioni di Keita Balde Diao. 21 milioni, sarebbe questa l’offerta presentata alla Lazio per portare il giocatore a Torino. Una cifra ancora lontana dalla richiesta di Lotito (30 milioni), ma che sembra poter essere sufficiente a strappare il senegalese alla concorrenza. Un accordo potrebbe essere trovato a metà strada. Dal canto suo l’Inter ci ha provato e probabilmente farà un altro tentativo. Il Napoli, malgrado un’offerta superiore a quella dei bianconeri, non è una meta gradita al giocatore. Il classe ’95 ha in testa solo la Juve, che gli ha promesso un mega ingaggio. Si parla di una cifra vicina ai 5 milioni di euro a stagione. Si attendono sviluppi.

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UN ALTRO EX BIANCOCELESTE IN DIRIGENZA?>>>LEGGI QUI

 

Lazio, dopo Peruzzi un altro ex biancoceleste in dirigenza?

L’innesto di Angelo Peruzzi nei ranghi dirigenziali biancocelesti ha portato una boccata di aria fresca e non solo. Appartenenza, disciplina e capacità di risolvere le problematiche interne allo spogliatoio hanno reso questa nomina una scelta veramente azzeccata da parte del presidente Claudio Lotito. Secondo indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, un altro ex giocatore biancoceleste sarebbe in procinto di entrare nella dirigenza della Lazio.

MAURI O LEDESMA

La scelta di inserire Angelo Peruzzi nella dirigenza della Lazio è stata azzeccata. Dalla squadra, da mister Inzaghi e da tutti i tifosi biancocelesti. Il presidente Claudio Lotito, secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, sarebbe pronto ad inserire un altro grande ex Lazio nei ranghi dirigenziali. Due i nomi che circolano dalle parti di Villa San Sebastiano. Stiamo parlando di due ex capitani, Stefano Mauri e Cristian Ledesma. Il primo non ha mai nascosto i buoni rapporti con il patron biancoceleste, e nemmeno il desiderio di tornare a Formello in qualità di dirigente. L’italo-argentino è legatissimo alla sua ex squadra e farebbe carte false pur di poter lottare ancora per la causa dell’aquila biancoceleste. Si aspettano conferme in merito. Di certo c’è che l’innesto di un altro grande ex in dirigenza, non potrebbe far altro che giovare per la crescita della Lazio. Peruzzi docet…

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ESCLUSIVA – Zoff: “Inzaghi può dare continuità al progetto. Strakosha?…”

Questa settimana abbiamo avuto l’onore e il piacere di fare una chiacchierata con una leggenda del calcio italiano e internazionale: Dino Zoff, storico portiere che non ha bisogno di presentazioni, nonché allenatore di diverse squadre, tra cui la Lazio, per la quale ha assunto la guida tecnica in periodi differenti ricoprendo anche ruoli dirigenziali. Poche parole, ma sempre grande equilibrio e saggezza nelle opinioni. Il suo rapporto con i biancocelesti è stato sempre speciale e ancora oggi segue con interesse le vicende della squadra e della società.

Mister, cosa pensa della gestione di Inzaghi e come vede il suo secondo anno sulla panchina laziale?

“Inzaghi ha fatto certamente benissimo – spiega Zoff – e anche se adesso si parla tanto di progetti, penso che sia in grado di dare continuità al proprio lavoro. Progetti veri e propri sul lungo termine, vanno poi concordati con la proprietà”.

Da esperto del ruolo, crede che Strakosha possa essere già considerato un titolare fisso o la Lazio dovrebbe prendere un portiere di maggiore esperienza?

“Strakosha ha fatto bene e poi non dimentichiamo che c’è ancora Marchetti, il quale mi sembra possa dare delle garanzie in ogni caso. Riguardo Strakosha, penso abbia fatto molto bene nella passata stagione, considerando anche la giovane età. Non vedo perché non debba essere riconfermato, né perché non possa confermarsi nel rendimento”.

Quanto peserà l’addio di Biglia in campo e nello spogliatoio?

“Biglia è stato un giocatore molto importante – spiega Zoff – ma la società credo che lo abbia ceduto in un’ottica di poterlo sostituire degnamente e che abbia già iniziato a intervenire sul mercato. Penso che dalla sua partenza possano partire anche altri discorsi, sia in termini di cambiamenti nella rosa, sia di posizionamento degli uomini. Questo è, ovviamente, un discorso che affronterà l’allenatore. Credo che, comunque, la Lazio quest’anno possa dire la sua, nonostante veda la concorrenza più agguerrita, con Milan e Inter che stavolta si sono rinforzate”.

Quanto è stato importante inserire Peruzzi nello staff?

“Peruzzi è una persona a modo e credo che abbia dato un contributo di solidità ed equilibrio in più all’interno della società. Non si poteva che trarne giovamento”.

Al di là della solita domanda ‘su chi possa essere il nuovo Zoff’, piuttosto le chiedo se vede oggi dei giovani che rispecchiano i valori di grandi portieri, come lei e come tanti altri avuti dall’Italia. O forse siamo in un periodo dove la logica dell’usa e getta ha preso il sopravvento?

“Oggi non credo ci sia un ‘usa e getta’. È una logica che a volte sussiste perché ci sta che i risultati possano andare al di sotto delle previsioni. Ma se uno è bravo, oggi come prima, non vedo perché non possa venir fuori. L’umiltà deve essere la base. Devi capire che non hai mai finito di imparare e che si può sempre migliorare. I ragazzi di talento li abbiamo sempre avuti. I grandi talenti sono un discorso a parte, ma far emergere un giovane è sempre un dovere per le società. E, forse, oggi più di prima ci sono addirittura più giovani che potrebbero dire la loro nel calcio che conta. Mi sembra che ci siano delle buone generazioni. Vediamo”.

Diego Di Giuseppe

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Salernitana, Orlando ko: il sostituto arriva ancora dalla Lazio?

La Salernitana perde per infortunio il neo-acquisto Orlando ed è costretta a correre ai ripari…

L’esterno, arrivato in prestito dalla Lazio, nel corso di un’amichevole disputata tre giorni fa a Tolentino contro una squadra locale, ha rimediato la lesione parziale del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Per un completo recupero – ipotizza solosalerno.it – ci vorranno tra i quattro e sei mesi e in serata avrà luogo un nuovo consulto medico per fissare data e luogo dell’operazione. Comincia dunque nel peggiore dei modi la nuova avventura campana per il classe ’96, che però non intende darsi per vinto, come dimostra la presenza odierna all’allenamento dei compagni con le stampelle.

In ogni caso, la Salernitana sarà però costretta a tornare sul mercato per cercare un sostituto. In quest’ottica, sono stati fatti i nomi di Oikonomidis e Palombi, con l’australiano, per il quale si tratterebbe di un ritorno, in leggero vantaggio: l’ex Ternana, infatti, fresco di rinnovo fino al 2022, sembra destinato a rimanere nella Capitale agli ordini di Inzaghi.

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Palombi: “L’esperienza alla Ternana mi è servita tanto, vi spiego perché”. E sulla Supercoppa…

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Dopo la tripletta in amichevole al Kufstein, il rinnovo per altri 5 anni. E poi chissà, un posto da titolare nell’attacco della Lazio del futuro. Non si può certo dire che non sia un periodo pieno zeppo di gioie per Simone Palombi.

Ad aiutare l’ex bomber della Primavera in questa scalata anche l’esperienza in prestito alla Ternana: “Mi è servita tanto perché mi sono avvicinato molto alla porta, anche perché in Primavera giocavo da esterno. Quello di adesso è il mio ruolo ideale, spero di dimostrarlo anche in campo. Il modulo mi aiuta molto“.

Inevitabile poi rivolgere un pensiero alla sfida del 13 agosto, la Supercoppa contro la Juventus: “Una partita che vale tanto, si prepara da sola. Affronteremo una grande squadra, che ha dimostrato di essere la più forte d’Italia. Ma ce la giocheremo nel nostro stadio, davanti ai nostri tifosi“.

Infine, sui giovani promossi da Simone Inzaghi: “È un progetto importante che la società sta portando avanti. Noi siamo orgogliosi perché facciamo parte di questo club da più di 10 anni. Abbiamo dimostrato di saper far bene anche in Serie A, speriamo di ripagare la fiducia sul campo“.

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CALCIOMERCATO – Duello in salsa Premier per Hoedt. E su Perea-Leganes…

Hoedt, Perea & co. A meno di un mese dal termine della sessione estiva, in casa Lazio le voci in ottica calciomercato non si fermano.

Potrebbe esserci un altro colpo in arrivo a Formello, ma solo in caso di partenza di Keita. Sarà con tutta probabilità un attaccante e i nomi che si fanno sono sempre quelli di Brahimi e Azmoun (che molti quotidiani danno ancora in orbita dei biancocelesti). Intanto non si perde di vista il piazzamento degli esuberi: da Morrison, con il Birmingham che ha incassato un primo ‘no’ dalla Lazio; a Perea, per il quale si è decisamente raffreddata la pista che porta al Leganes; fino a Mauricio, la cui situazione registra invece qualche movimento in più.

Dall’Inghilterra continuano inoltre a rincorrersi le voci su Wesley Hoedt: per il difensore olandese si è scatenato un vero e proprio duello tra Everton e Southampton, coi Saints – riporta Il Corriere Della Sera – che potrebbero arrivare ad offrire fino a 15 milioni. Cifra che però difficilmente convincerà il presidente Lotito, il quale considera l’ex Az incedibile e farà di tutto per trattenerlo. Anche per non rischiare di dover tornare sul mercato a caccia del sostituto.

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Luis Alberto si prende la Lazio

Finora sembra essere il miglior colpo di mercato messo a segno dalla Lazio. Luis Alberto, arrivato la scorsa estate per sostituire Candreva, non aveva lasciato il segno pur facendo intravedere importanti qualità tecniche.

L’INTUIZIONE DI INZAGHI

La cessione di Biglia al Milan e la necessità di trovare un regista in grado di far girare la squadra ha portato Inzaghi a valutare una soluzione capace di esaltare le qualità tecniche del ragazzo e di risolvere un problema di organico. Con lo spostamento di Luis Alberto il tecnico ha avuto un’intuizione degna dei migliori allenatori che in passato hanno fatto la storia della Lazio. Tornando indietro nel tempo si ritrovano esperimenti simili che hanno portato risultati più che soddisfacenti.

LE INTUIZIONI CHE HANNO FATTO LA STORIA

Il cambio di ruolo del portiere Fulvio Bernardini non fu una scelta dell’allenatore Guido Baccani, ma un’imposizione della madre del ragazzo per evitare al figliolo sedicenne i rischi del mestiere: decisione saggia, perché in tre anni Fuffo conquistò la maglia azzurra. E fu il primo giocatore del centro-sud a essere convocato con la Nazionale Italiana, il primo romano, il primo laziale. Come riporta Il Tempo però l’intuizione più importante della storia della Lazio è sicuramente quella di Maestrelli, ed è legata a Gigi Martini. Il giocatore toscano gioca sulla mediana ma quando si infortuna lo stopper Polentes, il Maestro gli assegna il ruolo di terzino. La Lazio si trasforma, sfiora lo scudetto nella primavera del 1973 e lo vince l’anno dopo contro il Foggia. Con Martini, ironia della sorte, infortunato con una clavicola rotta, che sente il boato dell’Olimpico per il gol decisivo di Chinaglia steso sul lettino degli spogliatoi.

POI TOCCO’ A MANFREDONIA

Avvicinandoci agli ultimi decenni, una storia simile a quella di Bernardini – tinteggiata dal colore azzurro Savoia – riguarda Lionello Manfredonia, acquistato all’inizio degli anni Settanta da Umberto Lenzini ad appena 14 anni. Manfredonia arriva a Tor di Quinto da numero dieci, vince lo scudetto con la Primavera allenata da Paolo Carosi, fa tutta la trafila fino alla prima squadra. E’ un mancino naturale, con un’ottima visione di gioco. Sta per trasferirsi alla Ternana in prestito quando lo stopper della prima squadra Dario Pighin si infortuna. L’intuizione del tecnico brasiliano Luis Vinicio sorprende tutti: Manfredonia viene reinventato come stopper. Nel giro di poco tempo non solo diventa titolare ma in meno di due anni entra a far parte dei convocati per i Mondiali di Argentina 1978. Un litigio con il ct Enzo Bearzot gli precluderà le porte della nazionale per sempre pur essendo il miglior interprete del ruolo in assoluto.

L’ULTIMO FU COUTO

Fa il percorso inverso lo stopper portoghese Fernando Couto, acquistato nel 1998 dal Barcellona. L’acquisto di Bobo Vieri, negli ultimi giorni di mercato comporta il sacrificio di Vladimir Jugovic. La Lazio di Eriksson, oltre a perdere un interprete eccellente a centrocampo si ritrova sguarnita anche a livello numerico. Anche perché il recupero dell’australiano Paul Okon dopo l’infortunio al ginocchio è molto più lento del previsto. Il tecnico svedese non si perde d’animo e piazza Fernando Couto nel cuore del centrocampo laziale. La mossa si rivela giusta perché a Birmingham la Lazio conquista la Coppa delle Coppe. Intuizioni e vittorie spesso vanno a braccetto, Simone Inzaghi se lo augura di cuore, e con lui tutti i tifosi biancocelesti.

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Passi avanti con de Vrij: l’accordo con la Lazio è più vicino

A Formello non hanno intenzione di andare oltre. Vogliono sapere con certezza che cosa vuole fare Stefan de Vrij. Uno snodo di mercato non marginale per la Lazio. Decisa a tutto per non permettere a Juve o Inter di portarle via a costo zero il venticinquenne nazionale olandese in scadenza giugno 2018.

L’OFFERTA BIANCOCELESTE

L’ idea di Lotito e del ds Tare è sempre quella di blindare il centrale facendogli firmare un contratto triennale da 2,2 milioni netti a stagione. Inserendo però nell’accordo anche una clausola rescissoria non inferiore a 25 milioni di euro. Proposta resa sempre più appetitosa al difensore che però fino alla scorsa settimana continuava a nicchiare, non intendendo legarsi fino al 2020 alla società biancoceleste. In questi ultimi giorni de Vrij ha dato la sensazione di voler lasciare la porta aperta alla Lazio, che però a questo punto pretende una parola definitiva. Anche perché nel frattempo è arrivata un’offerta importante per l’altro olandese della difesa.

IL MERCATO

Gli inglesi del Southampton, infatti, sembrano intenzionati a spendere 15 milioni per Wesley Hoedt. Il laziale, come riporta il Corriere della sera, sarebbe in cima alla lista della spesa. Altro mercato: Felipe Caicedo è stato finalmente tesserato e potrà raggiungere i nuovi compagni in ritiro. Per liberare una casella da extracomunitario si è dovuto mettere sotto contratto il ventenne senegalese Ameth Lo, svincolato dal Milan, per poi cederlo all’estero al Naxxar Lions. Resta sempre in bilico la posizione di Kishna. L’olandese sembrava vicino al Benevento, ma ora è tornato a ipotizzare un futuro nell’Hellas Verona.

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Felipe Caicedo alla Lazio in cerca di rilancio

Dopo il grande campionato disputato la scorsa stagione la Lazio vuole continuare a stupire. Per farlo Inzaghi potrà avvalersi di un nuovo rinforzo in attacco che arriva da Barcellona. Questa volta però non sponda Barca ma dall’Espanyol. Si tratta del centravanti ecuadoregno Felipe Caicedo. L’attaccante sudamericano è il quarto acquisto dopo Marusic, Di Gennaro e Lucas Leiva. Lotito dopo la cessione sempre più probabile di Keita vuole confermare le altre colonne della squadra. Felipe Anderson, de Vrij e Milinkovic-Savic sono considerati incedibili. Almeno loro nonostante le maxi offerte arrivate non dovrebbero lasciare Formello.

IL PERSONAGGIO

Il ventinovenne Caicedo è nato a Guayaquil, grande e popolata città dell’Ecuador. Grazie al suo intenso sviluppo commerciale denominata la Perla del Pacifico. Felipe però passa la sua infanzia in un piccolo quartiere devastato dalla criminalità. Ne è testimonianza il tatuaggio della lacrima che ha sotto l’occhio sinistro. La passione per il calcio e la famiglia, con cui è molto legato, lo hanno fatto riscattare da quel difficile contesto di vita. Il piacere di viaggiare ha sempre caratterizzato la sua carriera.

LA CARRIERA

Qualche giorno prima di compiere 18 anni, nel 2006, arriva per la prima volta in Europa al Basilea. Nel 2008 si trasferisce al Manchester City, dove però non riesce a lasciare il segno. Viene allora girato in prestito allo Sporting Lisbona, poi al Malaga e infine al Levante. La squadra spagnola lo riscatta per un solo milione dai Citizens. Un anno dopo, il migliore in fase realizzativa, cede l’attaccante alla Lokomotiv Mosca per circa 10 milioni realizzando una buona plusvalenza. Dopo tre anni in Russia passa all’Al-Jazira. Sei mesi dopo però torna in Liga all’Espanyol prima di questa nuova avventura italiana. E’ un idolo della sua terra con 22 gol in 64 gare in nazionale.

A ROMA PER IL RILANCIO

Caicedo arriva a Roma con una percentuale di gol non certo esaltante (81 in 329 gare ufficiali). Ha un fisico imponente e gioca molto spalle alla porta assistendo i compagni con sponde e assist. Ma quando riesce a vedere la porta non disdegna di esplodere il suo potente sinistro, anche dalla distanza. Inzaghi potrebbe inserirlo nel suo già collaudato 3-5-2 come spalla di Ciro Immobile. La Lazio se lo è assicurato per una cifra inferiore a 5 milioni. Arriva a Formello nel tentativo di rilanciarsi dopo una stagione deludente in Spagna.

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Malagò: “Novità sull’acquisto dei biglietti e sulla tessera del tifoso”

Si è tenuta ieri alla Commissione Antimafia l’audizione di Giovanni Malagò. Il presidente del Coni ha presentato novità riguardanti l’acquisto dei biglietti e la tessera del tifoso:

“Venerdì alle 14.30, sulla tessera del tifoso, ci sarà una riunione con il ministro dell’Interno, il capo della Polizia, il responsabile dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive e il ministro dello sportCi saranno importanti novità verso la direzione di includere i tifosi veri e le famiglie e non di escluderli”. Praticamente come dichiarato da Malagò si inizierà consentendo la vendita dei biglietti allo stadio fino a qualche minuto prima della partita. Un provvedimento volto a riavvicinare tifosi e famiglie scoraggiate dall’iter di acquisto attuale. Inoltre, come detto, si getteranno le basi per un percorso attraverso il quale, nell’arco di tre anni, eliminare la tessera del tifoso. Una pratica di cui si sta occupando la dottoressa Daniela Stradiotto. La presidente dell’Osservatorio è decisa a cambiare strategia per riportare le famiglie allo stadio.

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Scalera, ag. Fifa: “Trenta milioni per un giocatore in scadenza sono troppi, anche se si chiama Keita”

Per dire la sua sulla vicenda tra Keita e la Lazio è intervenuto ai microfoni di Radio Sei l’agente Fifa Alessio Scalera.

SUL CASO KEITA

“Quella del senegalese è una situazione ovvia. Il giocatore non vuole rinnovare quindi deve essere ceduto prima del 31 agosto alle cifre che l’acquirente offre. L’asta è creata dai giornali perché se un giocatore va in scadenza, anche se interessante, non si possono spendere 30 milioni. Il proprietario del cartellino può decidere se vendere alle cifre offerte o se tenere il calciatore creando un buco nelle casse societarie. Al limite facendolo giocare quando è possibile. Per il dopo Keita non ho proposto nessuno. Ho tentato l’anno scorso con un giocatore che poteva somigliare a Papu Gomez (Marlone, ndr). L’atalantino sarebbe stata una buona opzione, anche se è avanti con gli anni. Non credo che la Lazio cerchi un profilo con le stesse caratteristiche. A maggior ragione se si punta sul 3-5-2 e viste le ultime gare di Keita giocate da seconda punta. Mi domando chi sia la prima punta dato che anche Caicedo ha spesso giocato in appoggio a un centravanti. Brahimi o Ramselaar? Anche loro hanno caratteristiche da esterno”.

IL CONSIGLIO DI MERCATO 

“Visto che si dovrà parlare con la Juventus, anche se operato al crociato, mi informerei su Pjaca. Non ritengo abbia nulla da invidiare a Keita. Lo prenderei di corsa. Se vogliamo fare un paragone ha meno fisicità e più tecnica del senegalese. Se dovesse tornare in forma al cambio la Lazio non perderebbe quasi nulla. O accetterei anche il prestito biennale più i 12 milioni, che utilizzerei per il centrocampo. Su Leiva sono perplesso, e allora al di là degli esperimenti tipo Luis Alberto e gli svincolati. è in quella zona che serve un acquisto da 15-20 milioni. Dall’Italia, da club che devono vendere si può ancora attingere, anche se queste opzioni non sono ben viste dalla dirigenza biancoceleste”.

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Germoni convocato dalla Rappresentativa della Lega Nazionale Professionisti B

Luca Germoni è stato convocato dalla Rappresentativa della Lega Nazionale Professionisti B. Come riportato dal sito ufficiale del Parma Calcio il terzino romano, proveniente dal vivaio della Lazio, è stato convocato per uno stage. La Rappresentativa si troverà a Roma il 9 e il 10 agosto 2017.

Il tecnico Massimo Piscedda avrà a disposizione uno dei giovani più promettenti delle giovanili laziali. Ora dipende dal ventenne difensore non tradire le aspettative. Germoni, di proprietà della Lazio e reduce dall’esperienza nella Ternana, dovrà inoltre cercare di guadagnarsi il suo spazio nel club emiliano.

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FOTO – Felipe Caicedo ringrazia l’Espanyol e i suoi ex tifosi

E’ arrivata nella giornata di ieri l’ufficialità dell’acquisto da parte della Lazio di Felipe Caicedo. L’attaccante ecuadoregno, attraverso il proprio profilo Twitter, ha voluto ringraziare l’Espanyol, la sua ex società, e i suoi vecchi tifosi.

Questo il messaggio di Caicedo“Dopo tre anni nell’Espanyol inizia una nuova fase della mia carriera e me ne vado così come sono arrivato, ringraziando tutti: grazie pericos, grazie tifosi”.

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Totti – La maglia mandata sullo spazio brucia dopo pochi minuti

La maglia autografata di Francesco Totti è stata inserita nel razzo Vega ed è finita a 59 chilometri dalla Terra.
Poi però, questa notte, dopo un volo di poco meno di due minuti la casacca giallorossa è bruciata precipitando insieme al primo stadio del razzo ormai privo di carburante.

Il razzo Vega è decollato alle 3,58 di oggi 2 agosto dallo spazioporto dell’Agenzia spaziale europea a Kourou, nella Guyana francese. Ma poi il viaggio si è interrotto bruscamente e la maglia di Totti è finita bruciata. Anche questa avventura del capitano è finita in un nulla di fatto. Adesso ci aspettiamo che possano inventarsi qualche altra brillante idea per non far abbassare i riflettori sul personaggio.

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TESSERA DEL TIFOSO – Si va verso l’abolizione definitiva

Novità in arrivo per i tifosi italiani: si va verso l’abolizione progressiva della tessera del tifoso. Ci potrebbe essere anche la possibilità, fin dalla prossima stagione, di poter acquistare i biglietti negli stadi anche per le trasferte e pochi minuti prima del fischio d’inizio.

Arriva l’apertura del Viminale, di comune accordo con il ministero dello Sport, la Figc e il Coni. La decisione, secondo quanto anticipato da Malagò, sarà annunciata venerdì in una conferenza a via Allegri. Il protocollo d’intesa verte sulla fruizione degli stadi di calcio e si intitola “Il rilancio della gestione, tra partecipazione e semplificazione”.
La stagione sarà quindi un anno di prova verso l’abolizione della tanto osteggiata tessera.

AMATRICE – Arrivano i fondi della Serie A per il campo sportivo

La Serie A si mobilità per far ripartire lo sport ad Amatrice. Durante l’Assemblea dello scorso 26 luglio è stato deciso di stanziare dei fondi per la costruzione del campo sportivo della città.

La cifra per il campo di Amatrice è quella di 350 mila euro che andrà prelevata dal fondo multe. Questo il comunicato della Lega: “Si intende proseguire nel percorso di ricostruzione del territorio veicolando un segnale valoriale preciso: dalle multe comminate ai tesserati e ai club della Serie A Tim dal Giudice Sportivo rinasce la speranza per un’intera popolazione”.

LE PAROLE DEI PROTAGONISTI

Questo il pensiero del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi“Mi fa molto piacere il timbro della Lega Serie A sul campo di Amatrice. Sapere che i club della massima serie si sono impegnati è il regalo più bello che io e la mia comunità potessimo ricevere”.

Anche il Commissario Straordinario Carlo Tavecchio ha commentato la decisione: “La Lega Serie A si conferma sensibile e attiva nel sociale. Il calcio italiano ha un grande senso di responsabilità verso le piccole e le grandi Comunità del nostro Paese, anche grazie ad iniziative di questo genere si possono aiutare molte persone”.

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