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Radu, bellissima iniziativa benefica a favore di un tifoso romeno

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Il difensore della Lazio Stefan Radu si è reso protagonista di una bellissima iniziativa a favore di un tifoso romeno.

Stefan Radu mostra il suo cuore d’oro e mette all’asta la sua maglia per una causa benefica. Vale a dire, finanziare le cure mediche di Cucu, tifosissimo della Dinamo Bucarest malato di cancro. L’iniziativa è stata immediatamente sponsorizzata dai tifosi su Facebook e proprio il terzino biancoceleste è stato tra i primi a contribuire. Partito da una base di 250 euro, in poche ore il valore della casacca è immediatamente aumentato. E, con l’aiuto di tanti altri giocatori romeni già pronti a partecipare, si spera di vederlo raggiungere presto l’obiettivo di 38mila euro necessarie per le cure di Cucu.

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Immobile conquista l’ottava posizione nella Top 10 marcatori 2017

Ormai siamo vicinissimi alla fine del 2017 e siamo pronti a dar vita al 2018. Immobile fa parte di una classifca

Il portare Soccer Laduma ha deciso di mostrare anzitempo la lista dei 10 top marcatori dei principali marcatori di tutte le leghe del 2017. Ovviamente troviamo Ciro Immobile, il bomber biancoceleste. Dall’inizio dell’anno fino a questo momento è andato in rete ben 29 volte (uguale ad Harry kane). Questo gli permette di ottenere l’ottava posizione. Superato anche il rivale del Napoli Dries Mertens (27 gol e decimo posto) mettendosi alle spalle di Lewandowski (31 gol e sesta posizione) e Lionel Messi (con 37 gol). Ma Messi non è il primo di questa speciale classifica infatti l’argentino si è piazzato secondo e al primo posto troviamo Dragan Borkovic, attaccante del Bangkok United, che ha segnato 38 gol. Difficile che Ciro entro la fine dell’anno riesca a superare Messi e Borkovic ma noi lo speriamo sia per lui che per la Lazio.

LEGGI IL MESE INFERNALE DELLA LAZIO

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Lazio il mese di dicembre sarà un vero e proprio tour di force infernale

Questo per la Lazio sarà un mese di ferro costernato da tantissime partite di Campionato, Europa e Coppa

La Lazio a dicembre scenderà in campo moltissime volte quindi l’uomini di Inzaghi dovranno trovare le energie giuste per superare questo mese di fuoco. A partire da questa settimana i biancocelesti affronteranno giovedì il Vitesse in Europa League (scenderanno le riserve) e domenica ci sarà la Fiorentina in casa. Ma facciamo un rapido calcolo, la Lazio da qui a fine anno dovrà affrontare moltissime sfide, 6 partite di Campionato, 2 di Europa League e 2 di Coppa Italia se si conta il passaggio ai quarti di finale. Il 14 dicembre si giocherà contro la vincente tra Cittadella-Spal. Queste gare si giocheranno in 37 giorni.

LE SQUADRE

Le aquile affronteranno la Fiorentina, Sampdoria in trasferta, Torino in casa, Atalanta in trasferta, Crotone e l’Inter a Milano il 30 dicembre il giorno prima di capodanno. Partite davvero importanti se si considera che andare a giocare a Marassi ora è una vera e propria battaglia. Anche a Bergamo è sempre difficile così come a Milano dall’Inter che cerca di conquistare un posto in Champions con il sogno Scudetto. Si spera che la Lazio da qui in avanti riesca a superare il record dello scorso anno dove Inzaghi nel giorone di andata conquisto 37 punti. Ora la squadre ne ha ben 28 ma deve recuperare una partita (24 gennaio), speriamo che Inzaghi riesca nell’impresa di superare i punti dell’anno scorso. C’è bisogno della miglior Lazio per superare queste partite a partire da quella di domenica contro la viola dell’ex allenatore Pioli. Il sogno Champions resta vivo.

LEGGI LE PAROLE DI DE LAURENTIIS

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FIGC – De Laurentiis: “Questa è un’occasione da sfruttare. Rifondiamo…”

De Laurentiis presidente del Napoli, parla delle dimissioni di Tavecchio dalla FIGC

Ecco le parole di De Laurentiis ai microfoni di Sky: “Credo che questa sia proprio un’occasione non tanto per mandare a casa qualcuno ma per rifondare come non è mai stato fatto, sempre a partire dai campionati. Serve fare un tavolo permanente che studi e modernizzi il calcio man mano che il mondo cambia, perché sta cambiando da tanto tempo. Malagò ha detto che commissaria la Federcalcio? Siamo tutti commissariati, è commissariato anche lo Stato”. Poi continua sulla possibile elezione di Carraro: “È già stato presidente della FIGC, è un uomo di grande esperienza ma non spetta a me dare giudizi. Lui potrebbe avere i numeri per trasformare questa Federcalcio, perché lui è un grande sportivo. La gente chiede volti nuovi, ma bisogna prima individuarli”.

GUARDA IL VIDEO DEL TRIPLICE FISCHIO FINALE DI CARESSA

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VIDEO – Caressa fa capire per chi tifa, esulta al fischio finale del derby

Fabio Caressa giornalista di Sky fa trapelare la sua gioia quando l’arbitro fischia al triplice fischio finale

Quella di Caressa è stata una gaffe che ha fatto arrabbiare i tifosi della Lazio. Molti lo hanno incolpato di aver tifato per la Roma e di essere contento che la partita sia finita in quel modo. Ovviamente è una gioia per ogni telecronista commentare il derby e Fabio pare essersi fatto prendere dall’adrenalina. Questo il video in cui si sente il commento finale della telecronaca.

 

LEGGI LE PAROLE DI VELTRONI

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Veltroni: “Non sarò io a prendere il posto di Tavecchio alla FIGC. Ci vorrebbe un ex giocatore come Costacurta, Baggio…”

Non ha fatto neanche in tempo ad andarsene che in seno alla FIGC già iniziano a circolare i nomi del possibile sostituto di Carlo Tavecchio. Tra i tanti papabili per la sostituzione dell’ex Presidente anche l’ex sindaco di Roma Walter  Veltroni.

Le dimissioni del Presidente dopo tutte le dichiarazioni rilasciate dagli addetti ai lavori nei suoi confronti dopo l’eliminazione dell’Italia al Mondiale erano dovute. Anche se a onor del vero per altre persone le cose si sono svolte in modo diverso in altri casi. Uno per tutti proprio Malagò che, dopo il disastro dei Mondiali di Nuoto del ’90 di cui era responsabile, non pensò a presentare le dimissioni anzi restò ancorato alla sua posizione. Comunque sia, Veltroni intercettato ai microfoni di Sky Sport ha subito scartato tale eventualità: “Credo che per governare la  FIGC ci vogliano persone che già conoscano ed agiscono nel mondo del calcio. O, in alternativa, una combinazione tra un manager e figure ‘di campo’. Ce ne sono diversi: Roberto Baggio, CostacurtaMaldiniMassimo  Mauro. Persone competenti ed equilibrate. Bisogna restituire il calcio a loro e uscire dalla logica maggioranze e minoranze”.

NAINGGOLAN TORNA A PARLARE DEL DERBY

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Radja Nainggolan torna sulla stracittadina: “La più grossa sciocchezza che abbia mai sentito”. E sullo scudetto…

Dopo le tante critiche ricevute nelle ultime ore il centrocampista giallorosso Radja Nainggolan è intervenuto per mettere a tacere tutte le voci che lo hanno riguardato. Il giocatore belga nei giorni scorsi aveva abbandonato il ritiro della sua Nazionale accusando di aver riportato un infortunio. Ma, a quanto visto nel derby, l’aria della capitale ha fatto bene al giocatore che sul terreno di gioco non ne ha risentito affatto.

Per fare luce su quanto accaduto lo stesso Nainggolan è stato raggiunto dai microfoni del portale olandese sporza.be: “Ho avuto un piccolo infortunio con il Belgio ma io recupero sempre più velocemente del normale. Per la partita contro la Lazio ho preso alcuni antidolorifici, perché volevo esserci. Pensavo di essere quasi al top ma ero all’80-85% delle mie capacità. Una volta svanito l’effetto dell’antidolorifico, ho sentito qualcosa e ho preferito uscire prima”.

Il romanista è stato accusato dai tifosi belgi: “La sciocchezza più grande che abbia mai sentito. Le ultime due volte non ero stato convocato ed ero felice di tornare. Volevo cogliere l’occasione per andare ai Mondiali. Non posso farci niente se mi sono infortunato. Avrei voluto giocare contro il Messico e il Giappone. Voglio sfruttare ogni possibilità, spero di esserci la prossima volta. Questo è quello per cui sto lavorando”.

L’obiettivo dei giallorossi: “Scudetto? E’ quello per cui stiamo lavorando. In passato abbiamo parlato troppo spesso del titolo e questo ha portato delle delusioni. Ora ragioniamo partita dopo partita e vedremo dove saremo arrivati”.

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L’ex Manfredini: “Inzaghi e i suoi sapranno come ripartire”

L’ex centrocampista Christian Manfredini è intervenuto ai microfoni di Radiosei. L’ex giocatore della Lazio dopo aver commentato il derby si è soffermato a parlare di alcune individualità biancocelesti e della prossima gara con i viola.

Queste le parole di Manfredini: ”La Lazio fino a questo momento ha fatto bene. Uscire sconfitti nel derby fa male ma i biancocelesti sanno come ripartire. Lukaku mi piace tanto, la conquista della Supercoppa è merito suo. Davanti poi a dei senatori come Lulic e Radu. Anche Marusic mi ha sorpreso ma ho un debole per il belga. Anche se non è ancora pronto per sostenere novanta minuti di alto livello. Deve crescere ma quando affonda non lo fermi, sarà una grande risorsa per la rosa. Nani è un giocatore vero, a 31 anni non è vecchio. Ha una grande esperienza internazionale. Quando lui e Anderson saranno al 100% daranno una grandissima mano, anche se per loro non sarà facile conquistarsi una maglia da titolare. Immobile è un giocatore insostituibile, non è facile farne a meno. Qualche volta dovrà riposare e Nani è perfetto per quel ruolo. La Fiorentina non è partita con grandi pronostici però ha iniziato bene. Adesso ha qualche problema ma non va sottovalutata perché hanno giovani interessanti”.

CHAPECOENSE: UNO DEI SUPERSTITI TORNA A GIOCARE>>>GUARDA IL VIDEO

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CORINO CHIEDE ALLA LAZIO DI PUNTARE ALLA CHAMPIONS

L’ex CT azzurro Marcello Lippi: “Malagò si sbaglia, non fui io a scegliere come CT Ventura ma Tavecchio”

Dopo le esternazioni dell’ex presidente della FIGC Carlo Tavecchio, che lo ha chiamato in causa, ha preso la parola Marcello Lippi. L’ex ct dell’Italia è intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24 per dire la sua versione sulla questione.

LA VERSIONE DI LIPPI

“Non si parla di altro che di Marcello Lippi. Ieri Malagò, oggi Tavecchio. Ora ve lo dico io come sono andate le cose. Tutto  vero quanto detto da Malagò, meno una cosa. Non sono stato io a scegliere l’allenatore. Io sono stato a cena con Malagò e Tavecchio. Mi era stato proposto di diventare direttore tecnico di tutte le Nazionali ed abbiamo deciso di contattare alcuni tecnici. Così ho parlato con VenturaMontella GasperiniIn Federcalcio ho parlato con Tavecchio e gli ho detto le mie impressioni. Lui mi ha chiesto chi scegliere ma io gli risposi che toccava a lui farlo. Alla fine ha scelto Ventura perché secondo lui esperto e saggio”.

E DI SEGUITO…

“Ho firmato un precontratto con Tavecchio per diventare direttore tecnico ma, un anno prima di questo incontro, Tavecchio – ripeto, Tavecchio – aveva sottoscritto una norma secondo la quale chi aveva un parente procuratore di calciatori non poteva assumere l’incarico di dirigente tecnico in Federcalcio. Mio figlio, come sapete, è procuratore e quindi non si poteva fare. Ma quello che mi chiedo è come sia possibile che Tavecchio che aveva firmato quella norma non se ne fosse ricordato quando mi aveva contattato. Così il giorno precedente alla presentazione mia e di Ventura il mio incarico è svanito per regolamento. Dopo, non ho più sentito Tavecchio. Né Uva. Né altri in Federcalcio. Ora sono qui in Cina, con un contratto che scade nel 2019 e sono contento di restarci
“.

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ANELLUCCI GIUSTIFICA LA SQUADRA DI INZAGHI NEL DERBY

Renzo Ulivieri contro l’ex Presidente Tavecchio: “Io non me ne vado altrimenti arriva Malagò”

E’ guerra aperta tra i pezzi da novanta del nostro mondo pallonaro. Il Presidente del CONI Malagò attacca quello della FIGC Tavecchio. Quest’ultimo presenta le dimissioni chiedendo ai suoi collaboratori di fare altrettanto. Il Presidente dell’Assoallenatori Renzo Ulivieri rifiuta di presentarle per evitare che possa arrivare proprio lo stesso Malagò.

Intervenuto al Consiglio della FIGC Ulivieri ha lanciato una battuta rivolta al Presidente del CONI: “Il Consiglio Federale resta in carica per l’ordinario. Le dimissioni io non le presento altrimenti c’è il rischio che arrivi Malagò. Quello di oggi è un segnale importante, è un segno di debolezza. Rispetto la scelta di Tavecchio che poi ha chiesto le dimissioni di tutti come gesto politico. Ma non dobbiamo mollare, anzi dobbiamo rimanere per garantire l’ordinaria amministrazione, altrimenti davvero arriva qualcuno da fuori e sarebbe una iattura”.

Su Tavecchio: “Non condividiamo la decisione di Tavecchio. Riteniamo che sarebbe stato meglio attendere la decisione dei presidenti delle Leghe di A e B. Se qualcuno ha spinto per mettersi qualche medaglia al collo e al petto, e credo che qualcuno lo abbia fatto, non sa fare il dirigente. Se Tavecchio è stato costretto a dimettersi? Ma no è una sua scelta personale. E’ lui che fa le valutazioni. Ma se qualcuno ha corso per appuntarsi medaglie ha sbagliato. Non parlo di Malagò, lui non c’entra nulla. Il presidente Tavecchio aveva chiesto le dimissioni di tutto il consiglio ma io non le do.

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CORINO CHIEDE ALLA LAZIO DI PUNTARE ALLA CHAMPIONS

Monday Night da urlo al Bentegodi. Il punto della tredicesima giornata di A

Con il posticipo di San Siro tra Inter e Atalanta si era chiusa la domenica calcistica. Pioggia di gol a Verona: il Bologna trionfa nel Monday Night

ROMA LAZIO: 2-1

Termina con il successo giallorosso per 2-1 l’attesissimo derby della capitale. Le sensazioni erano quelle di un grande match eppure la prima frazione si è conclusa con il punteggio di 0-0 dove l’unico vero protagonista è Strakosha con un grande intervento sulla girata di Dzeko. Nella  ripresa però è tutta un’altra storia. Al minuto 49 prima e al minuto 52 poi, la Roma costruisce la vittoria grazie al rigore di Perotti, concesso per una scivolata di Bastos su Kolarov, e alla botta dal limite di Nainggolan. La Lazio accorcia le distanze al minuto 72  con Immobile dagli undici metri (rigore concesso con l’ausilio del Var per fallo di mano in area di Manolas) ma non basta. Gli uomini di Inzaghi tentano il forcing finale ma la Roma gestisce il vantaggio e si prende il derby. I giallorossi scavalcano in classifica la Lazio che resta quindi a quota 28. Dzeko e compagni saranno impegnati mercoledì nella delicata trasferta di Madrid contro l’Atletico di Simeone. L’obiettivo di Di Francesco è blindare la qualificazione con un turno d’anticipo. La Lazio esce sconfitta dal derby ma la squadra è in salute. Giovedì probabile turnover nella gara di Europa League contro il Vitesse. Domenica all’Olimpico arriva la Fiorentina, reduce dal pari di Ferrara.

NAPOLI MILAN: 2-1

Il secondo anticipo della 13esima giornata ha visto di scena Napoli e Milan nella meravigliosa cornice di un San Paolo gremito. Con un gol per tempo gli uomini di Sarri liquidano la pratica Milan. Apre Lorenzo Insigne al minuto 33. L’ex Pescara scatta sul filo del fuorigioco e sfrutta un lancio perfetto di Jorginho. Gol, quello del “magnifico”, inizialmente annullato per posizione irregolare e accordato solo in seguito all’intervento del Var. Al minuto 73 Mertens pesca Zielinski ancora sul filo del fuorigioco. Il polacco controlla, entra in aria e con il mancino fulmina Donnarumma. I rossoneri accusano il colpo ma provano a creare azioni efficaci. La difesa partenopea però respinge gli assalti del Milan, che accorcia le distanze solo al minuto 92 con Romagnoli. Il centrale classe ’95 calcia al volo di prima intenzione e trafigge Reina con una mancino da fuori area che si infila all’angolino alla sinistra del portiere. Gli ospiti però si svegliano tardi e il Napoli conquista i 3 punti. Gli uomini di Sarri blindano così il primato in classifica. Strada sempre più in salita invece per gli uomini di Montella.

CROTONE GENOA: 0-1

Nella giornata dell’esordio di Davide Ballardini sulla panchina del Grifone, allo Scida si affrontano Crotone e Genoa, in quello che è il lunch match della domenica. Gli ospiti aprono la gara dopo 11 minuti con Luca Rigoni, che di testa insacca una palla messa in area da Laxalt. La partita la fa il Genoa che legittima il vantaggio con un netta superiorità nel possesso palla. Gli uomini di Ballardini arrivano due volte in porta con Pandev nel primo tempo. Nella ripresa c’è spazio per un po’ d’accademia firmata Adel Taarabt, che delizia il settore ospite con alcune giocate d’alta scuola. Il Genoa tuttavia concede l’iniziativa ai padroni di casa che provano l’assalto all’area di rigore avversaria ma non riescono a impensierire Perin. Il Grifone gestisce e porta a casa 3 punti fondamentali per la lotta salvezza. Stop casalingo per Nicola. I 12 punti in classifica sono un discreto bottino, ma domenica, a Torino, c’è la Juventus.

BENEVENTO SASSUOLO: 1-2

Al Vigorito alle 15 in programma il match di bassa classifica tra Benevento e Sassuolo. I campani dopo la grande prestazione di Torino, vogliono ottenere i primi punti del campionato. Il primo tempo è per larghi tratti di marca giallorossa. Ciciretti e Armenteros i più pericolosi in area neroverde, ma Consigli blinda lo 0-0. La prima frazione termina dunque a reti inviolate. La ripresa vede in campo lo spirito combattivo del Sassuolo che decide di iniziare a imporre il proprio gioco ma Ragusa e Gazzola sciupano due potenziali occasioni. Quindi la svolta al minuto 57. L’estremo difensore campano Brignoli sbaglia il lancio, la palla viene intercettata da Missiroli che serve Matri in area di rigore. L’ex Juventus e Lazio non può sbagliare a due passi dalla porte e punisce la disattenzione del Benevento.

La reazione dei padroni di casa non si farà però attendere e appena 8 minuti dopo Armenteros agguanta il pari raccogliendo un tiro-cross di Ciciretti. Appena due minuti dopo però, al 67esimo, i padroni di casa restano in dieci per il secondo giallo sventolato in faccia a Letizia. Al minuto 72 Bucchi inserisce Berardi che in pieno recupero ha l’occasione dal dischetto, di decidere il match. Il classe ’94 calcia però sulla traversa e proprio quando il risultato sembrava ormai scritto, al minuto 94 Peluso trova di testa il gol del definitivo 1-2. Tre punti di ossigeno puro per il Sassuolo. Sprofonda la squadra di De Zerbi, sempre più fanalino di coda e ancora inchiodata a 0 punti.

SPAL FIORENTINA: 1-1

Al Paolo Mazza di Ferrara protagoniste sono Spal e Fiorentina. Il primo tempo è avaro di occasioni. Entrambe le compagini si difendono bene e concedono poco. A risentirne però è la fase offensiva. I viola cercano di arrivare in porta con due incursioni laterali di Bruno Gaspar, ma gli uomini di Pioli peccano negli ultimi metri. Alla mezz’ora l’arbitro Calvarese annulla la rete di Chiesa per fuorigioco di Gil Dias. Al minuto 42 però è la Spal a passare in vantaggio. Calcio di punizione dalla destra di Viviani, stacco aereo di Felipe, palla sul palo e tap-in vincente di Paloschi a porta sguarnita. La prima frazione termina dunque con gli emiliani in vantaggio per una rete a zero. Nella ripresa Pioli cambia subito. Fuori Olivera e dentro Babacar, che va ad affiancare Simeone in avanti. I frutti si vedono nell’immediato, quando il senegalese con il destro prova a impensierire Gomis, che risponde prontamente. Al minuto 58 Calvarese pareggia il conto delle reti annullate, non convalidando giustamente il gol in contropiede di Paloschi, partito in posizione irregolare.

Pioli getta nella mischia anche Saponara e a 10′ dalla fine i due figli d’arte Simeone e Chiesa confezionano il gol del meritato pareggio. Assist smarcante dell’argentino per il classe ’97 che di destro infila Gomis sul primo palo. I viola ci provano e tentano il forcing finale in cerca del gol della vittoria, ma a eccezione di una conclusione di Simeone, terminata alta, la gara ha poco altro da raccontare. Partita maschia: da segnalare 7 cartellini gialli (4 per i padroni di casa, 3 per i viola), due dei quali rifilati a Oikonomou. La Spal chiude in 10 uomini ma resiste. Punto importante per i ferraresi che aggiungono un tassello in più alla corsa salvezza, più che mai serrata. Fiorentina a tratti assente, a tratti molto propositiva. I 17 punti testimoniano un percorso discontinuo, positivo ma non brillante. Dopotutto la Fiorentina è ancora, dopo 13 giornate, pur sempre un cantiere aperto in virtù dei numerosi cambiamenti nel corso dell’ultima sessione di calciomercato.

TORINO CHIEVO: 1-1

Al Grande Torino il Chievo di Rolando Maran fa visita ai granata. Partono bene gli ospiti con le iniziative create da Inglese e Castro, che di testa su cross di Gobbi trova il palo al minuto 6. Trascorrono 8 minuti e i veneti passano. Cross di Cacciatore dalla destra, deviazione aerea di Meggiorini che diventa un assist per Hetemaj, che ancora di testa trafigge  Sirigu. Al minuto 28 si fa male Castro che è costretto a lasciare il campo (per lui lesione del collaterale, domani l’intervento) in seguito a un contrasto con Rincon. Il Chievo perde dinamismo in mezzo al campo e il Toro prende coraggio. Il gol è nell’aria e al minuto 31 Baselli incorna di testa su cross dalla destra di Obi. Il numero 8 granata sovrasta Tomovic e Cesar e pareggia i conti.

Al 40esimo grande opportunità per gli uomini di Mihajlovic con Ljajic che spreca calciando a lato dopo il gran lavoro di Iago Falque. Termina 1-1 la prima metà di gara. Al sesto della ripresa Hetemaj ha l’occasione per il raddoppio e per la doppietta personale ma Burdisso salva la conclusione ravvicinata del finlandese. Al minuto 65 il Toro va vicinissimo al vantaggio, con la traversa colpita da Iago Falque. Urlo del gol strozzato in gola per il popolo granata che però appena 5 minuti dopo torna a sperare. Contrasto in area tra Gobbi e Belotti: inizialmente per l’arbitro è solo calcio d’angolo, quindi, con l’ausilio del Var viene accordato il calcio di rigore in favore del Torino. Dal dischetto si presenta il gallo che incrocia con il destro  ma si fa ipnotizzare da Sorrentino. Rissa nel finale: scintille tra Ljajic e Radovanovic con conseguente espulsione di quest’ultimo. Il Chievo resiste in inferiorità per gli ultimi sei minuti e porta a casa un pari prezioso. Il Torino continua nel suo andamento altalenante. I punti in classifica sono 18, ma la sensazione che questa sia un’occasione sprecata è legittimata dai fischi dello stadio al termine della partita.

UDINESE CAGLIARI: 0-1

Alla Dacia Arena si affrontano Udinese e Cagliari. Dopo 9 minuti i padroni di casa vanno vicini al gol con Maxi Lopez che da pochi passi sbagli il tap-in di testa dopo la respinta di Rafael su punizione di Barak. Tra il minuto 21 e il minuto 31 Jankto si rende protagonista di due chiare occasioni da gol, prima spedendo fuori un colpo di testa su cross ancora di Barak e poi con una conclusione parata con un grande intervento da Rafael. Al minuto 25 occasione per il Cagliari, da Barella a Pavoletti che si gira all’interno dell’area. L’attaccante ex Napoli e Genoa conclude in porta ma Bizzarri risponde prontamente con una deviazione decisiva. Dopo 10 minuti nella ripresa i sardi passano in vantaggio. Cross dell’ispiratissimo Barella, indecisione di Danilo e Widmer che lasciano rimbalzare la sfera e colpo di testa di Joao Pedro che deposita in rete la palla vagante in area. Delneri le prova tutte, mette in campo 3 punte e tenta l’assalto alla ricerca del pareggio ma i suoi sono poco lucidi e il gioco manca di concretezza. Al minuto 98 Bizzarri si fa espellere (rosso assegnato con l’ausilio del Var) per l’intervento irregolare ai danni di Faragò, involato verso la porta. La gara ha poco altro da raccontare. L’Udinese perde in casa e lascia il campo tra i fischi dei propri tifosi. Terzo successo in 5 partite invece per Lopez, e Cagliari che sale a 15 punti in classifica. I rossoblù possono respirare, e sabato alla Sardegna Arena arriva l’Inter, seconda forza del campionato.

SAMPDORIA JUVENTUS: 3-2

A Marassi la Samp per continuare a stupire, la Juventus per dare una prova di forza dopo la sofferta vittoria sul Benevento. Allegri sceglie Asamoah in corsia al posto di Alex Sandro e schiera Bernardeschi nel ruolo di Dybala, inizialmente lasciato in panchina. Primo tempo vivace con i bianconeri vicini al gol in un paio di occasioni. Prima Higuain su filtrante di Bernardeschi manda a lato a pochi centimetri dal palo, quindi Cuadrado da pochi passi ma da posizione defilata calcia in porta. Viviano respinge di schiena e la palla termina in calcio d’angolo, ma non secondo Guida che non vede la deviazione e concede la rimessa dal fondo. La Samp si chiude bene e all’occorrenza non rinuncia a ripartire. Gara dai ritmi comunque elevati nonostante lo 0-0 con cui si chiude la prima frazione. Nella ripresa la musica cambia. Palla vagante in area bianconera che Bernardeschi svirgola innescando un campanile su cui si avventa Duvan Zapata.

Il colombiano giganteggia su Lichtsteiner e di testa batte Szczesny depositando la sfera sul palo più lontano. Al minuto 52 il tabellone recita 1-0 Samp e Marassi è in delirio. A questo punto Allegri inserisce Dybala e al minuto 70 i bianconeri hanno una grande occasione per pareggiare. Palla persa dai blucerchiati a ridosso della metà campo e contropiede bianconero, con Higuain che procede palla al piede prima di servire in maniera errata un liberissimo Cuadrado. Gol sbagliato, gol subito. Appoggio di Ramirez per Torreira e botta del classe ’96 urugaiano che batte Szczesny dal limite dell’area. Trascorrono appena 8 minuti e la Samp trova il terzo gol con Ferrari, che risolve una mischia in area in seguito a un calcio piazzato dalla destra. La Juve è sulle gambe ma prova a reagire nel finale. Al minuto 91 Higuain trasforma il penalty concesso per un pestone di Strinic su Douglas Costa. Tre minuti più tardi arriva il gol della speranza bianconera. La firma è di Dybala, gol fotocopia di quello realizzato nella stessa porta a Marassi, contro il Genoa a fine agosto. L’ultimo minuto registra l’assalto finale dei bianconeri che però non porta a nulla di concreto. I campioni d’Italia crollano a Marassi a 3 giorni dalla delicatissima sfida di Champions contro il Barcellona. La squadra di Giampaolo, dal canto suo, si conferma una delle rivelazioni del campionato.

 

INTER ATALANTA: 2-0

Nel posticipo domenicale l’Inter ospita a San Siro l’Atalanta di Gasperini.  Dopo un primo tempo equilibrato, in cui Handanovic e Berisha sono protagonisti su Hateboer e Icardi, è proprio il capitano dell’Inter a piazzare un uno-due micidiale di testa che stende una buona Atalanta. Al sesto minuto della ripresa l’argentino sblocca il risultato sfruttando una punizione di Candreva e battendo di testa Berisha. Al minuto 15 fulmina ancora il portiere albanese incornando sul cross preciso di D’Ambrosio. L’Inter, ancora imbattuta come il Napoli, sale a 33 punti dopo 13 turni: Sarri è lì, a 35. Spalletti dopo il pari interno contro il Torino aveva predicato attenzione e più concretezza. Oggi la squadra ha dato una grande dimostrazione di forza. San Siro ringrazia, la Juve no. L’Atalanta gioca una partita ordinata e diligente ma viene piegata da un Mauro Icardi in stato di grazia. Gara fondamentale giovedì a Goodison Park per gli uomini di Gasperini. A Liverpool Gomez e compagni saranno attesi dall’Everton. L’obiettivo è ipotecare con una giornata d’anticipo il passaggio ai sedicesimi di finale.

 

VERONA BOLOGNA: 2-3

Al Bentegodi va di moda il monday night (il terzo in campionato per gli uomini di Pecchia), che presenta la sfida tra Verona e Bologna, ultima gara della tredicesima giornata. Dopo una prima fase in cui i felsinei prendono l’iniziativa, a passare in vantaggio sono i padroni di casa al minuto 12 con Alessio Cerci. Cross di Fares dalla corsia sinistra, Cerci svetta più in alto di tutti in area piccola e trova il gol con un colpo di testa che viene deviato da Krafth e termina in rete. Per l’ex colchonero si tratta del primo gol in maglia gialloblù, oltre che della prima rete in Serie A dal marzo del 2016, quando vestiva la maglia del Genoa.  In un primo momento il gol subito tramortisce l’11 di Donadoni che soffre per alcuni minuti le avanzate dei veneti. La reazione rossoblù non tarda tuttavia ad arrivare. Verdi serve Palacio che allarga per Mattia Destro, la cui conclusione da posizione ravvicinata batte un incolpevole Nicolas. Al minuto 21 è 1-1 tra Verona e Bologna. Anche per Destro si tratta del primo sigillo stagionale. A questo punto la gara si fa sempre più vivace e al minuto 33 i padroni di casa raddoppiano. Cross di Verde dalla sinistra, Caceres svetta più in alto di Masina e colpisce di testa. Mirante allontana, ma sulla respinta si fionda nuovamente Caceres che col destro trova la rete. Prima rete stagionale e con la nuova maglia anche per l’uruguaiano. Si chiude con il Verona in vantaggio un primo tempo disputato a ritmi elevatissimi. La ripresa si apre a ritmi blandi, ma ben presto cresce l’intensità, sulla falsariga della prima frazione. Il Bologna prova a reagire ma il Verona è compatto a centrocampo e prova a ripartire in contropiede, sfruttando le inevitabili avanzate degli ospiti. Al minuto 57 la svolta della gara: Donadoni sostituisce Destro. Al suo posto entra in campo Orji Okwonkwo, nigeriano classe ’98 con già all’attivo un gol in campionato. La mossa si rivela azzeccata e dà ben presto i frutti desiderati. Cross di Verdi dalla corsia destra, Okwonkwo si inserisce da dietro, anticipa Caceres e di testa trova il gol del pareggio. L’attaccante diciannovenne, già eroe della sfida di Reggio Emilia contro il Sassuolo, riporta quindi la situazione in parità al minuto 74. Bologna sazio? Neanche per sogno. Trascorrono appena due minuti e gli uomini di Donadoni la ribaltano. L’azione parte ancora dai piedi di un ispirato Simone Verdi che serve Donsah.  Il centrocampista ghanese, entrato da poco anche nel giro della nazionale, controlla il pallone con la suola, si smarca fuori area, converge verso il centro del campo e di collo-esterno destro batte Nicolas. L’uno-due micidiale dei Felsinei piega il Verona che si getta alla ricerca del pari con la forza della disperazione. I padroni di casa hanno una ghiotta occasione al minuto 86, quando  un tiro sporco di Lee in area di rigore fa tremare la retroguardia di Donadoni: Helander involontariamente devia il pallone verso la sua porta e Mirante allontana in calcio d’angolo. Il Bologna resiste e porta casa un prezioso successo in rimonta. Il Verona crolla nel giro di due minuti dopo il doppio vantaggio e rimane penultimo in classifica, a quota 6 punti.

 

 

VIDEO – Chapecoense: uno dei sopravvissuti torna a giocare

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Il disastro aereo alla Chapecoense gli ha cambiato la vita: stiamo parlando di Jakson Follmann, uno dei tre superstiti della tragedia del 29 novembre 2016.

L’estremo difensore ha subito l’amputazione della gamba che ha messo fine alla sua carriera calcistica. Ma arriva una bella notizia: il portiere torna ad allenarsi. Il giocatore della Chapecoense ha pubblicato un video sui social network. Nel filmato si vede Follman che si allena con la protesi. “Ho perso la gamba ma non la gioia di vivere. Oggi è stato uno dei giorni più felici degli ultimi mesi. In campo, con la divisa di allenamento, sono tornato a sentirmi attivo e a ricordare tutto quello che ho fatto negli ultimi 13 anni. Che bel giorno, che allegria!”. Dopo tante difficoltà, Follmann si è sposato, e ora è tornato a fare la cosa che ama di più: scendere in campo per difendere la sua porta.
 

https://youtu.be/XSXh-wVYcfI

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CORINO CHIEDE ALLA LAZIO DI PUNTARE ALLA CHAMPIONS>>>CLICCA QUI

Corino: “Lazio, punta la Champions. Il derby è il passato”

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La Lazio deve voltare pagina dopo il derby e pensare all’Europa League contro il Vitesse e alla Fiorentina. L’ex biancoceleste Gigi Corino ha commentato ai microfoni di Radiosei la gara contro la Roma.

Queste le dichiarazioni di Corino a Radiosei: “Al derby c’erano 3-4 giocatori che fanno la differenza alla Lazio che non si sono espressi al massimo. Luis Alberto, Milinkovic, Parolo, Leiva non sono quelli visti al derby. Nei primi 10 minuti la Lazio sembrava più in condizione della Roma ma capitano queste partite. Purtroppo brucia che sia proprio il derby. Poi a Bastos sono capitati due errori che di solito non commette. Non buttiamo a mare tutto, il derby è passato. I biancocelesti sono una squadra forte che dimostrerà ancora in futuro la propria qualità. Di Francesco ha preparato bene la partita prendendo alta la Lazio. Luis Alberto aveva una certa pressione addosso, quando si cercava Milinkovic i giallorossi scalavano bene. Lukaku è entrato bene ma parlare dopo è troppo facile. Una cosa che mi ha dato fastidio è stato il comportamento dei raccattapalle. I giocatori di fronte a questi fatti sono impotenti, spetta all’arbitro richiamarli”.

OBIETTIVI

“Non ho mai perso la stracittadina, non so come ci si possa sentire. Si deve guardare avanti e che la delusione piano piano passerà. Ci possono essere tantissime scusanti per la sconfitta ma bisogna andare avanti a testa alta e guardare al cammino verso la Champions. Se la giocherà fino alla fine, già con il Napoli arrivò una sconfitta e poi a Verona si ripartì subito. Inzaghi è bravo a tirar su il morale e a far guardare avanti ai suoi ragazzi”.

BOMBER IMMOBILE

“Domenica schiererei Immobile, c’è tutta la settimana per recuperare. Anche se dovesse saltare due o tre giorni d’allenamento non succede nulla, ha sempre giocato quest’anno sia col club che con la nazionale. Visto che è il più forte attaccante della Lazio contro la Fiorentina non può assolutamente mancare”.

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ANELLUCCI GIUSTIFICA LA SQUADRA DI INZAGHI NEL DERBY>>>CLICCA QUI

Anellucci: “Bastos, due errori bruttissimi. Complimenti alla Roma ma…”

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Il procuratore e tifoso biancoceleste Claudio Anellucci commenta il derby e gli errori madornali di Bastos.

Queste le parole di Anellucci a Radio Olympia: “Ero presente all’Olimpico e ho visto lo splendido spettacolo inscenato dalla Curva Nord. Non è la prima volta: ormai sono anni che non c’è derby sugli spalti. Nonostante fossimo in minoranza visto che era un Roma-Lazio io non me ne sono proprio accorto. Ero in curva insieme a mio figlio, ce lo avevo sulle spalle. L’importante per lui è stato il gol di Ciro che ammira molto: già mi ha chiesto di tornare al ritorno”. 

LA GARA

“Ho dato una lettura del derby a mente fredda: è stata la peggior partita della Lazio e la migliore partita della Roma. La Lazio arrivava sempre dopo sulle seconde palle, non era la solita squadra. I suoi uomini migliori erano un tono sotto: quelli della Roma un tono sopra. Vedevo che la partita non stava andando nel verso giusto quando ci venivano a pressare alto. Pensavo che non avrebbero retto tutta la gara invece sono stati bravi. Complimenti a loro perché hanno giocato il derby come andava giocato. Mi dispiace per Bastos che ha fatto due errori bruttissimi e credo che gli rimarranno un po’ addosso. Ma la Lazio è forte e saprà rialzarsi: tutti i suoi uomini erano sottotono non solo alcuni. Il migliore è stato Lukaku addirittura che è entrato nel secondo tempo. Adesso ci sarà il tiro al piccione: io metterei la firma invece a perdere una partita ogni dieci. Vincere sempre è un grosso stress mentale perché devi stare sempre a mille. Questa sconfitta magari ha azzerato tutto per ripartire. La Lazio aveva bisogno di staccare e riattaccare la spina”.

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LAZIO VITESSE – Ecco dove e quando vederla in tv

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La Lazio deve dimenticare il derby e può ripartire subito dalla prossima gara di Europa League contro il Vitesse.

I biancocelesti sono già qualificati ma vogliono rimanere a punteggio pieno nel girone di Europa League. Di fronte si troveranno un Vitesse praticamente eliminato. Lazio-Vitesse è in programma giovedì 23 novembre allo stadio Olimpico di Roma: il calcio d’inizio è previsto per le ore 19.00. La gara sarà visibile agli abbonati Sky: sarà trasmessa su Sky Sport 1 e Sky Calcio 1. La partita sarà visibile anche in streaming attraverso SkyGo sempre per gli abbonati Sky.

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SPLENDIDA INIZIATIVA BENEFICA DI CAICEDO>>>CLICCA QUI

FOTO – Caicedo, splendida l’iniziativa benefica della sua fondazione

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Importante iniziativa della Fundacion Felipao, la fondazione benefica di cui è presidente l’attaccante biancoceleste Felipe Caicedo.

E’ in programma un’asta di beneficenza con in palio la maglia numero 8 di Caicedo indossata nelle ultime apparizioni della sua nazionale. Sul sito Instagram naciosec è apparso il comunicato: “Martedì 21 metteremo all’asta ‘Brasa Viva Quito’, la maglia di un grande giocatore che ha regalato tante gioie all’Ecuador! Grazie alla Fundacion Felipao per il sostegno ai bambini e ai pazienti oncologici e anche agli animali abbandonati. Un grazie particolare a Maria Garcia (moglie di Caicedo, ndr) per il tuo grande contributo alla causa. Vi invitiamo a condividere, in modo che più persone ci sostengano e partecipino all’asta”.

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DELNERI VERSO L’ESONERO PRONTO ODDO>>>CLICCA QUI

UDINESE – Delneri verso l’esonero: pronto un ex Lazio

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La sconfitta contro il Cagliari e posizione deficitaria in classifica costano molto caro a Gigi Delneri.

Secondo la gazzetta.it l’Udinese sembra infatti intenzionata ad allontanare il tecnico ex Juve e Chievo. Questo era subentrato nella passata stagione a Beppe Iachini. Il club friulano starebbe intanto trattando con Massimo Oddo, erede designato. Delneri paga il quattordicesimo posto con dodici punti, solo 3 in più del Genoa terzultimo. Le vittorie contro Sassuolo e Atalanta non hanno raddrizzato la situazione. Tutto è stato vanificato infatti dalla scialba prestazione dell’ultima domenica, contro una squadra che aveva gli stessi punti in classifica.

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Cristiano Sandri: “Un grande grazie alla Curva. Almeno un minuto potevano concedercelo”

Intervenuto ai microfoni de “La voce della Nord”  Cristiano Sandri è tornato a parlare dei motivi per i quali sabato prima del derby è stato negato a lui e alla sua famiglia di raggiungere la Curva Nord. Settore nel quale è stata esposta dai tifosi della Lazio una enorme coreografia raffigurante Gabriele, il tifoso scomparso prematuramente per mano dell’agente Spaccarotella.

Queste le parole di Cristiano Sandri“In realtà già il giorno prima con Peruzzi e Totti era iniziato questo derby dedicato a Gabriele. Ha voluto partecipare anche mia madre, nonostante una condizione fisica non perfetta. Noi ci siamo presentati allo stadio con il pensiero di poter ringraziare la Curva da vicino. In realtà già appena arrivati allo stadio abbiamo iniziato a ricevere comunicazioni contrastanti salvo poi aver saputo, nel momento della scenografia, che non avremmo potuto superare la seconda panchina. Abbiamo chiesto spiegazioni, ci è stato comunicato che il tutto dipendeva da ragioni di ordine pubblico. Siamo arrivati laddove c’è stato consentito. Siamo tornati indietro con mia mamma che non era in buone in condizioni. Lei era venuta allo stadio non certo per vedersi la partita ma per assistere alla scenografia dedicata a Gabriele. A quel punto abbiamo deciso di lasciare lo stadio. Era un momento bellissimo, tutto lo stadio aveva dedicato un tributo a Gabriele, un minuto sotto la Nord poteva, secondo me, esserci concesso. Peccato. E’ stata, comunque, una bellissima dimostrazione di civiltà e maturità da parte dei ragazzi della Curva. Così come è avvenuto in occasione del triste anniversario della scomparsa di Gabriele“.

SCUDETTO 1914/15 – L’Avv. Mignogna: “Prima i quadri federali, poi pronti a ricominciare”

Ancora una volta l’avv. Gian Luca Mignogna è intervenuto ai microfoni di Radiosei per fare il punto della situazione sulla vicenda dello Scudetto del 1914/15.

Queste le parole di Mignogna: “I prossimi saranno giorni caldissimi per la Governance del calcio italiano. Lunedì ci sarà il Consiglio Federale che dovrà confermare o meno la fiducia a Carlo Tavecchio e il suo ruolo di Presidente della FIGC (poi dimissionario in mattinata, ndr). Il giovedì successivo è in programma l’Assemblea Elettiva della Lega di Serie B. Probabilmente verrà eletto il Presidente della serie cadetta e il rappresentante in Federcalcio. Il 30 Novembre scadrà l’ultimatum concesso alla Lega di Serie A per nominare spontaneamente Presidente, Ad e Consiglieri”.

Sullo Scudetto del 1914/15: “Non dimentichiamoci che Tavecchio ha mostrato grande sensibilità verso la nostra rivendicazione. Prima dando accesso all’istanza che avevo presentato per il riesame del Campionato 1914/15. Poi nominando la Commissione di Saggi che ha già dato parere favorevole all’assegnazione ex aequo dello Scudetto 1915″.

Ora come procedere: “Quando i quadri federali saranno reintegrati e ogni casella sarà stata riempita potremo riaprire la fase decisionale. Noi saremo prontissimi a intraprendere nuove e ulteriori iniziative. Il tutto allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica dimostrando quanto sono fondate le nostre ragioni”.

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Igli Tare vincitore dei TMW Awards 2017: “Merito del mio staff e di Inzaghi”

E’ il direttore sportivo della Lazio Igli Tare il vincitore dei TMW Awards Edizione 2017. Il ds albanese ha ringraziato e reso onore ai componenti del suo staff ed all’artefice dei risultati della squadra biancoceleste, Simone Inzaghi.

Queste le parole rilasciate da Tare a TMW Radio“I risultati possono essere raggiunti solo se tutte le componenti operano nel modo migliore. Per questo premio devo complimentarmi con il mio staff e con Simone Inzaghi. Abbiamo la fortuna di lavorare insieme da più di dodici anni. Ci conosciamo bene, abbiamo anche giocato insieme. Poi è cresciuto da allenatore nel settore giovanile e ora è in prima squadra. Rispecchia i valori del club. La squadra gioca un calcio entusiasmante e i meriti sono tutti suoi. La capacità di attirare il gruppo, i giocatori uniti e che remano tutti dalla stessa parte… È un maestro nel suo modo di fare e di coinvolgere in positivo”.

Sul calcio italiano: “In ogni cosa negativa c’è sempre qualcosa di positivo. Io la vedo così. È il momento giusto per portare un progetto perché nei prossimi europei si qualificano in tre nel girone. Prima bisogna centrare la qualificazione, poi bisogna fare un progetto per i prossimi quattro anni. I giocatori ci sono, i giovani sono di qualità, basta dargli fiducia”.

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