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Rocchi: “Inzaghi bravissimo a leggere e interpretare le partite”. Poi su Immobile…

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Prima bomber e poi tecnico, sempre nel segno dell’aquila: due carriere parallele quelle di Tommaso Rocchi e Simone Inzaghi. Proprio di questo argomento e del momento della prima squadra, l’ex attaccante biancoceleste e attuale allenatore dei Giovanissimi Provinciali Fascia B classe 2004 ha parlato ai microfoni di Lazio Style Radio.

SULLA SUA ESPERIENZA DA ‘MISTER’

E’ andata bene finora, abbiamo vinto il campionato. Sono contento, ma quello che conta sono i miglioramenti di squadra dall’inizio ad oggi. Ora abbiamo delle amichevoli che ci serviranno per preparare le partite di giugno, dove incontreremo squadre importanti a livello nazionale ed internazionale. Abbiamo segnato poco, facendo 180 gol (ride, ndr). Essendo un campionato provinciale, ci sono situazioni che ti permettono di essere superiore all’avversario, ma proprio qui viene il difficile. Il miglioramento non deve essere solamente nei risultati o nelle prestazioni, contro le squadre più facili sulla carta bisogna mantenere una mentalità vincente”.

SUL MOMENTO PIÙ BELLO DELLA STAGIONE E IL TIPO DI ESPERIENZA

Il momento più bello sono state le vittorie ai derby, è stata una soddisfazione importante per me e per i ragazzi. Penso che sia un insieme di cose che fa la differenza. Aver trascorso anni da giocatore ti permette quando vai nel settore giovanile di trasmettere la tua esperienza vissuta. Poi se riesci a far passare il tuo senso d’appartenenza ad una società e il tuo legame ad essa è sicuramente qualcosa in più che gli altri non hanno. Nel settore giovanile non è facile, devi saper comunicare bene anche sul lato umano. Con i ragazzi, rispetto agli adulti, devi avere un metodo che poi ti porterai in futuro nel mondo dei grandi. Il gruppo va sempre stimolato e devi essere bravo a gestire le questioni legate alla tattica. E’ importante avere un tecnico che ha fatto tanti anni nelle giovanili ed ha giocato in questa squadra”.

SUL PIACERE DI VEDERE UN PROPRIO GIOCATORE ARRIVARE IN SERIE A

Si tratta di una cosa bellissima, quando un calciatore deve ancora maturare ha tutti i margini per diventare grande. Tu però devi riuscire a valorizzarlo e a gestirlo in una certa maniera. Rischi di perderlo se lo porti avanti troppo in fretta. Bisogna avere la gestione corretta per farlo diventare un elemento importante. Per un tecnico è bellissimo vedere che un tuo atleta delle giovanili è riuscito ad arrivare in Serie A, ovviamente bisogna farlo arrivare sempre in modo graduale”.

SU INZAGHI

Penso che sia importante saper leggere ed interpretare le partite, Inzaghi in questo è bravissimo. Tecnici come Pioli e Sarri danno un’impronta ed una filosofia alla propria squadra. Lì è importante che una squadra non si faccia condizionare: se hai sempre quel tipo di gioco e di atteggiamento, da un lato acquisti sicurezza, dall’altra potresti andare in difficoltà quando le cose non girano. Allora lì arriva la bravura del tecnico che a partita in corso sa effettuare dei cambiamenti durante alcune situazioni. Poi servono anche i giocatori: Inzaghi ha una rosa dove ci sono dei calciatori che possono essere schierati in diverse zone del campo permettendo al tecnico di cambiare modulo in corso”.

SU IMMOBILE

Quando ci siamo visti glie l’ho detto: sta facendo molto bene, si è meritato tutto quello che ha fatto sul campo, ma se vuole arrivare a 100 reti deve rimanere più di due anni (ride, ndr). E’ un attaccante moderno, si muove molto. Lotta, gioca per la squadra ed è determinato. La squadra lo mette in condizione di far gol, gli auguro di rimanere più anni possibile e fare più gol possibili”.

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TIM CUP – Ecco il dato sui biglietti venduti per la finale tra Juventus e Lazio

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La stagione di Lazio Juventus si riflette ampiamente nel dato relativo alla vendita dei biglietti per la finale di Coppa Italia che le vedrà contrapposte.

Entrambe le squadre stanno infatti vivendo un’annata ad altissimi livelli, con i bianconeri vicinissimi al sesto scudetto consecutivo e alla finale di Champions e i biancocelesti, che, dopo la vittoria nel derby, potrebbero festeggiare già domenica, in caso di vittoria contro la Sampdoria, la matematica qualificazione all’Europa League. Risultati questi che hanno acceso l’entusiasmo dei tifosi, i quali non vogliono lasciar libero neanche un seggiolino dello stadio Olimpico per godersi l’ultimo atto della competizione e trascinare con il tifo la propria squadra alla vittoria del trofeo. Da venerdì, come comunicato dalla Lega, partirà la seconda fase, quella della vendita libera, in cui certamente il dato crescerà di parecchio. Al momento, però, sono già 20.315 i tagliandi staccati dai tifosi di Lazio e Juventus, ma nelle prossime ore sarà corsa contro il tempo per accaparrarsi i posti rimasti.

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Duro attacco del presidente del Cesena Lugaresi all'”amico” Lotito

La Serie B è ancora alla ricerca del presidente di Lega. Il primo a farsi sentire è Giorgio Lugaresi, il presidente del Cesena. E Io ha fatto inviando una lettera ai ventuno colleghi. «Sono riflessioni e spunti perché con la presidenza di Andrea Abodi si era intrapreso un cammino giusto. Ciò che non vedo con le candidature di Claudio Lotito e Salvatore Gualtiero. Non voterò nessuno dei due. Il primo, che è un amico capace, ha partorito solo un foglietto come programma. Dal secondo mi aspettavo più concretezza».

LA PROSSIMA ASSEMBLEA

Come riporta La Gazzetta dello Sport la situazione resta bloccata anche se il 9 è prevista un’altra assemblea elettiva. «Alla quale non parteciperò – ha aggiunto Lugaresi –. Lotito è un elemento di divisione, non di unione, entra a gamba tesa. E’ giunto il momento di mettere un po’ di ordine. Claudio parla tanto, ma le parole le porta via il vento. Le nostre società meritano rispetto. Scambiando una promozione (da 3 a 2, ndr) con 30 milioni di paracadute diventeremmo un ramo secco. La visione di Lotito non corrisponde a quella della B. Lui tiene molto al posto in Consiglio federale, ma l’obiettivo di un presidente di Lega non può essere questo. Pensa che la nostra struttura debba essere ridimensionata. Io credo che invece vada potenziata perché abbiamo margini di miglioramento. E poi i rapporti tra lui e la A non darebbero frutti, non sarebbe utile alla causa».

LE ASPETTATIVE DEL PRESIDENTE DEL CESENA

Lugaresi si aspettava una tappa intermedia tra le valutazioni e la prossima assemblea elettiva. «Ne bastava una ordinaria la settimana prossima e quella elettiva a giugno con il nuovo organico della B al completo. Che senso ha eleggere un presidente con 7 società che lasceranno la categoria e altre 7 che arriveranno? Penserei prima a riformare lo statuto, togliendo il conflitto d’interessi per cui un presidente di un club non possa fare quello di Lega. Serve un eletto con almeno 16-17 voti, non può bastare la maggioranza assoluta. Va cambiato anche questo aspetto. Non avrei mai diviso la A dalla B. La prossima assemblea se non raggiungerà il numero legale sarà il fallimento di questo modo di operare. Il presidente del futuro dovrà avere un profilo elevato di moralità, possedere credibilità e un’ottima reputazione oltre ad avere legami con la A e i vertici dello sport italiano. Se sbagliamo, perderemo 4 anni».

Oddi prende in giro i giallorossi: paragona la Roma al film “I due carabinieri”

L’ex Giancarlo Oddi ha analizzato il momento Lazio e preso in giro i cugini giallorossi. Poi elogi per molti calciatori

ODDI STUPITO DA KEITA E LUKAKU

Il suo intervento a Radiosei: “Domenica è stato il miglior derby, noi eravamo a 2mila e loro a 2e2 come Margareth M. nei Due Carabinieri. Se dovessi fare una classifica a livello di gioco per questa stagione escludendo la Juventus metto al primo posto il Napoli, la Lazio e l’Atalanta…poi la Roma e le altre. Keita come punta centrale con così tanti spazi va bene ma il suo ruolo è quello di esterno. Nel derby la Roma non ci ha capito nulla e lui si è trovato nella condizione di poter fare tutto quello che voleva. Lulic ha fatto una partita incredibile andava in pressing su tutti, è stato incredibile. Lukaku mi ha stupito per la sua forza e la sua velocità. E’ stato molto bravo anche in quella rincorsa su Salah. Biglia anche ha fatto una grande partita e da vero capitano“.

Dal suo arrivo è diventato un punto di riferimento: Angelo Peruzzi pronto al rinnovo

Si è messo in discussione, ha lavorato in silenzio, ha portato esperienza e personalità. C’è tanto di Angelo Peruzzi nella Lazio di Inzaghi, club manager ed elemento di raccordo tra squadra e società. Il presidente Lotito lo ha scelto per avviare la ristrutturazione del club e lui si è calato nel progetto con entusiasmo e voglia di fare.

IL SUO ARRIVO ALLA LAZIO

E’ entrato in punta di piedi instaurando un ottimo rapporto con i giocatori e creando con l’allenatore un team di successo: «Ho accettato l’incarico per due ragioni. La prima: è una bella sfida, mi voglio mettere in gioco per vedere le mie possibilità. La seconda: dopo 8 anni in questa società penso di dover dare ancora qualcosa. Volevo dare il mio contributo. Il presidente mi ha offerto un contratto lungo, ho voluto un anno, addirittura ho proposto 3 mesi per 3 mesi. Se farò le cose giuste a fine anno ci metteremo seduti e proseguiremo insieme».

RINNOVO FUORI DISCUSSIONE

Il rinnovo non è in discussione. Peruzzi è diventato un punto di riferimento, una linea guida da seguire, la firma sul contratto è una formalità. L’ex portiere ha risolto il caso Keita e ristabilito l’amalgama con i compagni. Ha lavorato in sintonia con lo staff tecnico e si è rivelato determinante anche per la crescita di Strakosha. Spesso si intrattiene con il preparatore Grigioni per seguire il lavoro dei portieri. A giugno consiglierà la società come costruire il reparto per il prossimo anno. L’Europa League è ormai vicina, la finale di Coppa Italia prenotata. Peruzzi ci ha sempre creduto: «Inzaghi sta facendo un grandissimo lavoro, così come aveva dimostrato sia nello spezzone di campionato l’anno scorso sia in Primavera. Lazio squadra sottovalutata dai media? Lo sappiamo ma ci abbiamo fatto il callo. Non vogliamo parlarne, delle 5-6 squadre forti della serie A si discute pochissimo di noi, ma non ne conosco i motivi. Se siamo ancora in corsa per la Champions? Stiamo facendo benissimo, siamo quarti ma mancano otto partite e può ancora succedere di tutto. Il nostro obiettivo è tornare in Europa».

FIGURA FONDAMENTALE

Il terzo posto è lontano ma la banda biancoceleste proverà a conquistare la Coppa Italia contro la Juventus. Il derby vinto ha aumentato la consapevolezza. Domenica, dopo il fischio finale di Orsato, è riuscito a convincere Felipe Anderson ad andare sotto la Curva Nord per festeggiare. Mediatore prezioso e figura fondamentale, la Lazio se lo tiene ben stretto: «Angelo è determinante per noi – ha ribadito Inzaghi Lo conosco da tanti anni e non ho mai avuto dubbi. Sono molto contento di lavorare quotidianamente con lui, il nostro rapporto è ottimo». Come riportato da Il Tempo si andrà avanti anche l’anno prossimo, la società non vuole fermarsi. E Peruzzi è l’asso nella manica di Lotito. O meglio, il numero 1.

Lazio, formazione sul match – fixing e contro le frodi sportive

Ieri la Lazio è stata convocata per una giornata di formazione a 360 gradi sul match-fixing, ovvero analisi sulle frode sportive

IL RESOCONTO DELLA GIORNATA DELLA LAZIO

Prima squadra e giovanili del club hanno partecipato ai workshop di formazione condotti dall’avvocato Marcello Presilla, responsabile Integrity per l’Italia di Sportradar AG, che ha spiegato agli atleti il fenomeno del match-fixing in tutte le sue forme, illustrandone rischi e conseguenze. Durante gli incontri sono stati tracciati gli identikit dei cosiddetti fixers, i criminali che agganciano i giocatori attraverso tecniche di adescamento.

OBIETTIVO DEL CORSO

L’obiettivo di questa nuova stagione di incontri formativi sarà quello di far crescere sempre più il grado di consapevolezza di atleti, tecnici e dirigenti attorno al fenomeno delle combine e delle scommesse clandestine, offrendo strumenti di difesa validi contro chi infanga l’immagine dello sport. La banca sta attuando sempre più efficaci politiche creditizie attraverso nuovi strumenti agevolativi e attraverso accordi mirati con le Leghe, con la Federazione Italiana Giuoco Calcio e con l’Associazione Italiana Calciatori per favorire e facilitare l’accesso al credito. Ma chiaramente questo processo di crescita deve necessariamente essere accompagnato da un aumento della credibilità e della affidabilità di chi decide di investire in questo sport; è indispensabile infatti, per sostenere l’economia e lo sviluppo del calcio, che si diffonda sempre più la cultura dell’integrità e della correttezza.

Jordan Lukaku “svela” il colpaccio del prossimo mercato biancoceleste

34 presenze stagionali in Premier League, 24 reti e 6 assist. Numeri da capogiro che fanno rizzare le antenne agli addetti ai lavori e ai tifosi. Stiamo parlando del quasi 24enne attaccante dell’Everton Romelu Lukaku (compie gli anni il prossimo 13 maggio). Un valore di mercato che si aggira sui 50 milioni di euro e un contratto in scadenza a giugno 2019. Fratello del meno noto Jordan, terzino sinistro della Lazio.

Sogno di numerose squadre, ma sono ben poche quelle che se lo possono permettere. Specialmente alle nostre latitudini. Tra coloro che sperano di vederlo sul campo con la maglia della propria squadra del cuore anche i sostenitori laziali. Ed a dare rassicurazioni in tal senso è proprio il fratello minore che, all’ingresso di Formello, sorridendo ai tifosi risponde ironicamente: Romelu alla Lazio? Tranquilli ci penso io.

 

Giordano stuzzica la Roma: “E’ sopravvalutata, come tutto l’ambiente”

Proseguono senza sosta le analisi e gli sfottò sul derby. E’ la volta di Bruno Giordano stuzzicare i giallorossi

ROMA SOPRAVVALUTATA

Questa l’analisi del bomber a Radiosei: “La verità è che ci sono dei tecnici che sono molto sopravvalutati, uno di questi è Spalletti che in questa stagione ha fatto molte scelte discutibili, già a partire dalla gara con il Porto che gli ha precluso la possibilità di giocare la Champions. i giocatori la Roma ne ha, anche se alcuni sono molto portati in auge, forse sono allenati male. Lui a me sembra un tecnico in confusione. Ma non è che un po’ tutto l’ambiente Roma sia sopravvalutato? La Lazio ha dimostrato di essere superiore anche a fronte degli errori arbitrali subiti. Quel rigore gli ha dato fiducia, ma non poteva bastare perchè la Lazio aveva capito la loro difficoltà. Se a loro togli la profondità diventano molto limitati, anche perchè hanno un attaccante che di testa non la prende mai”

Champions League – La Juventus non si ferma più e “vede” la finale

Nella seconda semifinale di andata di Champions League, la Juventus ipoteca la qualificazione alla finale. Molto probabilmente i bianconeri se la vedranno con il Real Madrid, che ha liquidato l’Atletico per 3-0.

Juventus a un passo dalla finale di Champions League. I bianconeri vincono 2-0 sul campo del Monaco con la sontuosa doppietta di Gonzalo Higuain. Un gol per tempo per il Pipita, ispirato dagli assist di un super Dani Alves. Ritorno martedì prossimo allo Stadium di Torino.

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FOTO – Tare a Montecarlo. Il motivo è il calciomercato?

Questa sera allo «Stade Louis II» sarà presente anche la Lazio per assistere al match d’andata della semifinale di Champions LeagueMonaco-Juventus. In queste ore infatti nel Principato è sbarcato con l’elicottero il ds Igli Tare per assistere da vicino alla gara dei bianconeri, prossimi avversari della Lazio in finale di Coppa Italia.

I biancocelesti sono interessati al risultato della partita, visto che, in caso di passaggio del turno degli uomini di Massimiliano Allegri, la data dello scontro per il trofeo nazionale sarà anticipata al 17 maggio (e non al 2 giugno come da programma). Questo però potrebbe non essere l’unico motivo: i buoni rapporti fra TareJorge Mendes, da sempre vicino all’ambiente monegasco, potrebbero aprire nuovi scenari di calciomercato. Nella scorsa sessione invernale i capitolini sono stati ad un passo dall’acquisto di Nabil Dirar, ala destra classe ’86, in scadenza nel giugno 2018 ma destinato già in estate a lasciare il club francesce. L’operazione si potrebbe chiudere sulla base di 2 milioni di euro.

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Monchi: “Rudiger sta ancora male per i cori razzisti di domenica…”

Ramón Rodríguez Verdejo, per tutti Monchi, si presenta alla stampa nelle vesti di nuovo direttore sportivo della Roma. Il nuovo ds non può esimersi dal commentare il derby e gli episodi che si sono verificati sugli spalti: in particolare i buu contro Rudiger.

Queste le dichiarazioni di Monchi: “Il razzismo è un tema che mi preoccupa come tutte le persone qui oggi. Un professionista deve uscire dal campo arrabbiato perché ha perso ma mai offeso per il colore della pelle o l’ideologia. Toni (Rüdiger, ndr)  l’ho conosciuto e mi sembra straordinario e sta soffrendo per questo tema: invito tutti a proteggere lui o Muntari, o tutti i giocatori in questa situazione”. 

IL PRECEDENTE: BALOTELLI

C’è però un precedente illustre che vede coinvolti proprio i tifosi della Roma e Mario Balotelli. Dalla lite con Totti, con calcio del capitano giallorosso all’allora attaccante dell’Inter nel 2010, il giocatore è stato sempre fischiato e in alcuni casi si sono verificati ululati. In un Milan-Roma del 2013, l’arbitro Rizzoli sospese addirittura il match per due minuti. I tifosi giallorossi spiegarono a più riprese che gli atteggiamenti nei confronti di Balotelli erano dovuti ai comportamenti dell’attuale giocatore del Nizza e non al colore della sua pelle. Lo fecero anche con uno striscione che recitava: “Non ti insultiamo perché sei di colore, ma perché sei uno str***o senza onore”Una situazione che ricorda moltissimo quello che sta accadendo sull’altra sponda del Tevere con Rüdiger.

BUU A KEITA E LUKAKU 

Non vanno trascurati, però, altri episodi che invece non attirano la stessa attenzione mediatica. I fischi e i buu per Jordan Lukaku nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, avvertiti fortissimi in almeno due circostanze nella seconda frazione di gioco. Così come quelli di domenica pomeriggio all’indirizzo di Keita Balde Diao, cui il giudice sportivo si è espresso: “considerato che in base alla relazione suddetta emergono comportamenti non punibili in base ai presupposti di cui all’art. 11, comma 3, CGS; delibera di non adottare provvedimenti sanzionatori nei confronti della Soc. Roma”.  Insomma due pesi e due misure che condannano senza replica qualcuno e assolvono, senza motivi apparenti, la controparte.

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Lega Serie A – Novità per i biglietti della finale Tim Cup

Contrordine. La vendita libera la finale di Coppa Italia non partirà da domani, bensì da venerdì 5 maggio. A differenza di quanto comunicato inizialmente dalla Lazio, i tifosi potranno acquistare il tagliando con due giorni di ritardo.

Di seguito il comunicato apparso sul sito della Lega Serie A:

Da venerdì 5 maggio 2017, a partire dalle ore 12.00, la vendita sarà estesa anche ai tifosi non fidelizzati con le seguenti modalità:

–  in vendita cartacea utilizzando esclusivamente la rete vendita selezionata consultabile sul sito www.listicket.com

–  in home ticketing attraverso il sito www.listicket.com o tramite call center LisTicket al numero 892.101;

Per ulteriori informazioni sarà possibile consultare i seguenti siti: www.listicket.com, www.legaseriea.it e www.sslazio.it o telefonare al numero 892.101.

Raimondi sfida la Lazio: “Ha qualcosa in più ma vogliamo il quarto posto”

L’Atalanta di Gasperini è sempre più la rivelazione di questo campionato. Nell’ultima giornata ha addirittura fermato la Juventus e ora punta al quarto posto della Lazio. Il difensore bergamasco Cristian Raimondi infatti lancia la sfida ai biancocelesti.

Queste le dichiarazioni di Cristian Raimondi, che in occasione di una visita all’Atalanta Store, ha ammesso: “Con l’Udinese domenica è la prima di quattro finali, non guardiamo alla matematica ma puntiamo al quarto posto​. La Lazio è quarta, è quadrata e ha qualcosa in più delle altre, ma dista solo tre punti e noi dobbiamo guardare sempre avanti”. Il trentaseienne della Dea ha poi annunciato il suo ritiro a fine campionato: “Sette anni fa, quando tornai nel club dove sono cresciuto, pensavo al ritorno in serie A, ora sto coronando il sogno di riportarlo nelle coppe europee. Peccato che non ci giocherò nemmeno un minuto: colgo l’occasione per annunciare il mio addio al calcio. Resterò all’Atalanta nell’area tecnica”.

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Grigioni: “In futuro mi vedo nel settore giovanile”. Poi commenta Strakosha nel derby…

Tutti i portieri biancocelesti passano per le sue mani: il mago della porta si chiama Adalberto Grigioni ed allena a Formello.

Adalberto Grigioni, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 a margine dell’evento “1^ Giornata del portiere”. Lui è particolarmente legato al settore giovanile e vede lì il suo futuro dopo che smetterà con il professionismo: “Per me e per i portieri della prima squadra è un onore essere qui oggi. Siamo d’esempio per far capire loro che per arrivare serve umiltà, lavoro e passione. Da calciatore professionista, snobbi alcuni particolari che invece sono importanti. Io sono cresciuto nel settore giovanile biancoceleste, questo è il mio habitat naturale. Mi sono promesso che quando lascerò il professionismo, tornerò ad allenare i bambini, perché ti danno una gioia immensa. Tra allenare i piccoli e i grandi cambia il linguaggio tecnico ed il rapporto. Con un adulto è più facile perché si ha a che fare con uomini, mentre i piccoli sono in fase di crescita e quindi variano le esigenze. È importante capire le esigenze di ognuno. Con il bambino bisogna avere le giuste conoscenze oltre alla capacità di farsi capire. Oggi i bimbi sono più evoluti, sono dotati di una maggiore capacità d’apprendimento, noi dobbiamo farci capire dando loro i giusti insegnamenti perché possano avere un futuro radioso. Mi auguro di averli tutti in prima squadra ma so che non sarà possibile.Una parte del merito lo abbiamo noi. Il talento personale è una base importante per crescere bene ma noi però dobbiamo metterci il nostro lavoro. In fase evolutiva i calciatori vanno addestrati, acculturati nel ruolo. Poi nel tempo migliorano anche le situazioni di gioco e gli atteggiamenti in campo. È un lavoro difficile, se non sappiamo correggerli non diventeranno grandi portieri. A livello psicologico, quando ho iniziato e facevo il settore giovanile dicevo ai miei ragazzi che ero il loro papà calcistico e quindi avrebbero dovuto dirmi tutti i loro problemi, che riguardassero la scuola, la famiglia o altro. Lo stesso vale in prima squadra; non entro nell’intimo ma parlare con loro mi aiuta a capire le loro personalità e ad essergli accanto nei momenti positivi e soprattutto nei momenti negativi. Questo non è allenabile, ma un rapporto con i bambini o con i portieri adulti fa sì che ci sia più feeling e che quindi si possano risolvere situazioni che non sembrano aggiustabili. Il rapporto umano è fondamentale in ogni ambito, consente di rapportarsi nel miglior modo possibile”.

L’OPINIONE SU STRAKOSHA

“Le parate di Strakosha su Dzeko nel derby sono state reattive ed istintive ma quella che da preparatore mi dà maggiore soddisfazione è quella su Salah: ha fatto una buona cosa, ha tagliato bene la linea. Nell’arco della gara ci sono momenti e momenti. La parata su Dzeko è arrivato sull’1-1, la partita sarebbe cambia in maniera positiva o negativa. In questo caso è variata in meglio, poteva cambiare il corso della sfida. Critico spesso i miei portieri per farli restare con i piedi per terra ma in quel momento della partita, Thomas ha fatto una grande cosa. A volte si compiono interventi in un momento o in una particolare situazione che ti permettono di conseguire un risultato positivo e questo lui l’ha fatto domenica”.

IL RUOLO DEL PORTIERE

Il ruolo del portiere è tra i più complicati come rivela lo stesso Grigioni: “Tenere alta la concertazione per 90 minuti è un aspetto che si raggiunge nel tempo e si cura in allenamento. Svolgiamo sedute mirate all’intensità e all’attenzione. Questo riduce i rischi di farsi trovare impreparati nei momenti importanti delle partite. A volte capita di non essere impegnato per gran parte dell’incontro poi arriva un tiro e non sempre è semplice essere sul pezzo. Non essere ansiosi aiuta molto.Quando un portiere non vuole svolgere un determinato esercizio, lo porto a fare quello che dico io con un lavoro quotidiano. All’inizio della sua esperienza in biancoceleste, Bizzarri faceva fatica a compiere un determinato tipo di intervento che poi è risultato decisivo in un 2-2 a San Siro contro il Milan. Se loro hanno certe difficoltà, piano piano li porto a quello che voglio io facendo capire loro quali benefici possono avere in campo. Una parata in una partita può cambiare un campionato. È un ruolo fondamentale e difficile, nel quale se si ha un ragazzo dotato di sicurezza nei propri mezzi può portare punti a fine stagione: è importantissimo. I portieri grandi si rivedono e si giudicano autonomamente, i piccoli no. Se viene sempre data loro la colpa di un gol , rallentiamo la crescita e aumentiamo in loro i dubbi. Se prendi gol perché si sbaglia, l’errore va valutato ma poi occorre continuare a lavorare migliorarsi. Mi sono prefissato di fare riunioni tra noi addetti ai lavori per tutelare i portieri, soprattutto nella fase di crescita dei bambini”.

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LOGO SPQR – Frongia: “Questione da approfondire ma non spetta a me”

Non si placano le polemiche sulla questione della scritta SPQR riportata sulle maglie dei giocatori giallorossi in occasione della stracittadina. A margine della presentazione dello Csio Piazza di Siena in corso al IV Reggimento Carabinieri a Cavallo è intervenuto ai microfoni dei cronisti presenti l’Assessore allo Sport del Comune di Roma, Daniele Frongia:

“Oggi si parla tanto dell’SPQR sulla maglia della Roma ma prima la questione non è stata mai sollevata. Eppure in precedenza la scritta è stata usata da tanti negozi, ristoranti, film chiamati SPQR, musiche. Non è certo una novità. Oggi se ne parla a causa del derby. Sarà un’occasione di approfondimento ma non è una questione che mi compete. Ieri e oggi ho parlato con il presidente Lotito, abbiamo approfondito anche l’argomento della scritta SPQR. È un tema interessante e merita di essere approfondito come mai fatto prima”.

Strakosha: “Volevamo il derby, è stata una gioia incredibile”

Si è tenuta oggi a Formello la “1^ Giornata del portiere“. A margine dell’evento è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3 Thomas Strakosha.

SULL’INCONTRO CON I RAGAZZI

“Essere qui oggi tra tanti giovani portieri mi fa ricordare quando anche io ero più piccolo. Avevo il sogno di approdare in prima squadra. Ora sono un idolo di questi ragazzi ed è per me motivo di grande orgoglio. Nonché una spinta per andare avanti. Tra le tante domande questi giovani estremi difensori mi hanno chiesto come mi sono innamorato del ruolo. Io gli ho spiegato che è merito di mio padre. Essere un portiere significa avere il piacere di volare ed essere pronto ad assumerti delle responsabilità senza mai mollare. A questi ragazzi consiglio di inseguire i propri sogni senza mai smettere di sacrificarsi”.

SUL DERBY

“Nel derby la parata più difficile è stata quella su Dzeko nel secondo tempo perché la conclusione era davvero molto veloce. C’è tanta soddisfazione per la vittoria nella stracittadina, una gioia indescrivibile. Avevamo tanta voglia di vincere. Sono orgoglioso e felice di questo successo. 
Negli istanti prima del calcio di rigore di De Rossi avevo voglia di pararlo per tenere la squadra più tranquilla e in vantaggio. Non è successo ma non abbiamo mollato e nella ripresa siamo tornati in campo con il coltello tra i denti”.

SULLA GARA DI DOMENICA

“La Sampdoria è una squadra molto preparata, come dimostrato nell’ultima giornata contro il Torino. La rosa blucerchiata è composta da buoni giocatori. Dovremo essere più concentrati del derby. Se non dovessimo vincere è come se contro la Roma non avessimo fatto nulla”.

Orsi: “Nel derby Lazio in campo con esperienza e personalità”. Poi su Strakosha e Keita…

Fernando Orsi ha commentato il derby capitolino ai microfoni di Radiosei. L’ex portiere della Lazio ha parlato inoltre del giovane collega Strakosha, Keita e la corsa all’Europa.

SUL DERBY

La Lazio nel primi quindici minuti è stata schiacciata dai giallorossi. Ma una volta subito il gol la Roma è crollata. I biancocelesti nonostante i tanti giovani in campo hanno giocato con esperienza e personalità. Del resto se un giocatore come Biglia gioca una partita di quel livello non puoi che vincere. E’ stato eccezionale in entrambe le fasi”.

SU STRAKOSHA

“Sta facendo bene, ha dimostrato personalità. Ha disputato gli ultimi tre derby e ha fatto sempre bene. A parte l’ultima parte della semifinale di ritorno, ma in quel caso la squadra aveva già staccato la spina. Credo che la Lazio sta valutando se farlo partire titolare il prossimo anno. Ha solo ventidue anni, deve avere il tempo di sbagliare. Se non fosse così non sarebbe a Roma. Potrebbe restare come secondo Marchetti. L’ex cagliaritano è un ragazzo straordinario e un gran portiere. Potrebbe prolungare il contratto, terminare la carriera in biancoceleste ed aiutare Strakosha a crescere. Tare tempo fa disse che era tutto possibile. Queste ultime partite saranno importanti. Ma anche se Marchetti dovesse recuperare non avrebbe senso mandarlo in campo”.

SU KEITA

“Il senegalese in occasione del gol ha fatto una gran cosa. E’ stato anche fortunato a far passare la palla sotto le gambe del difensore. Ha messo in grande difficoltà la Roma. Grandi meriti vanno anche a Inzaghi che ha inserito Lukaku e non Felipe. La Lazio è una squadra difficile da affrontare, vince le partite sempre meritando. Keita si è completato. Pioli lo aveva capito, penso alla sfida con il Leverkusen. Può fare entrambi i ruoli. Quando è in giornata salta sempre l’uomo. Può diventare ancora più incisivo sotto porta, ma ha tempo per imparare. Perderlo sarebbe un sacrilegio. Bisogna fare di tutto per trattenerlo, anche se penso sia difficile. Qualcuno si è mosso tardi, il contratto si doveva prolungare prima”.

EUROPA E COPPA ITALIA

“E’ impensabile che la Lazio non arrivi tra il quarto o quinto posto. Bastano tre o quattro punti. L’ultima gara sarà sul campo di un Crotone potenzialmente retrocesso. La Fiorentina se non è in giornata può essere battuta facilmente. In Coppa Italia sarebbe meglio affrontare la Juventus il 17 maggio, è la data perfetta. I bianconeri sono favoriti, ma le percentuali per la Lazio aumentano se si gioca prima. I biancocelesti però dovranno avere tutti a completa disposizione”.

FORMELLO – Notizie contrastanti per Inzaghi: Immobile è in gruppo, fermi de Vrij e Lukaku

Dopo i due giorni di riposo concessi da Simone Inzaghi ai giocatori biancocelesti nel pomeriggio sono ripresi i lavori nel centro sportivo della Lazio. Sul campo di Formello in gruppo presente anche il napoletano Ciro Immobile. Il problema gastrointestinale è ormai alle spalle e l’attaccante è pronto a riprendere il suo posto in campo. Assenti de Vrij e Lukaku, le loro condizioni verranno monitorate nei prossimi giorni. A quanto riportato dallo staff medico biancoceleste i due “sono alle prese con qualche dolore muscolare in relazione al caldo e all’intenso stress fisico” del derby.

Per avere le prime indicazioni per la gara di domenica con la Sampdoria bisognerà attendere domani. Quando Inzaghi inizierà a preparare la sfida con la squadra ligure. Sicuramente mancheranno Marchetti (infortunato) e Parolo (squalificato). Nel reparto avanzato Felipe Anderson dovrebbe tornare dal primo minuto. Keita, in splendida forma, non dovrebbe essere in discussione. Con il ritorno di Immobile il tecnico dovrebbe tornare al 4-3-3. Contro i liguri Strakosha difenderà i pali. Al centro della difesa potrebbe esserci il rientro di Hoedt e sulla fascia sinistra quello di Radu. A centrocampo dovrebbero agire Milinkovic e Lulic ai lati di Biglia, mentre in attacco dovrebbe agire il suddetto terzetto.

Agroppi: “Bielsa è un piantagrane, il suo rifiuto è stato la fortuna della Lazio. Inzaghi invece…”

Aldo Agroppi, ex allenatore e noto giornalista, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di TMW Radio. Nel corso della chiacchierata ha fatto il punto sul campionato, soffermandosi sulla stagione della Lazio. L’ex tecnico dei viola, sagace e senza peli sulla lingua come sempre, ha elogiato Simone Inzaghi senza risparmiare critiche al tecnico argentino Bielsa per aver rifiutato i biancocelesti.

SUL CAMPIONATO

“Il campionato è stato una gran rottura di scatole, più grande dell’anno passato. Dopo quattro mesi si sa già chi ha vinto e chi retrocede, è tutto scontato. Non mi attira. L’Atalanta? Ha fatto bene, sono contento per Gasperini che però, se dà retta a un vecchio come me, se ne dovrebbe andare. Cosa vuoi ottenere di più? Se i bergamaschi vanno in Europa non sarà un vantaggio, guardate cosa è successo al Sassuolo. L’Udinese rischiò di retrocedere dopo essere andata in Champions. Le coppe europee sono pericolose per certi club. Quando inizi ad allargarti e incontri società più importanti non è semplice. Poi devi mettere in conto i viaggi e che non hai una rosa numericamente pronta per affrontare i tre obiettivi. Di più Gasperini non può fare e gli direi: lascia perdere”.

SULLA LAZIO

“Quando lessi che Lotito si metteva in casa Bielsa, un rompiscatole antipatico che avrebbe rotto l’ambiente dopo una settimana e avrebbe voluto un sacco di soldi, mi veniva da pensare. A volte si crede che i grandi nomi siano tutto e invece trovi Inzaghi, un ragazzo che si è sempre presentato bene e ha voglia di lavorare. Con due euro ha fatto una stagione straordinaria. Ai nostri giovani diamo la possibilità di farsi vedere. Quanto gli ha fatto risparmiare Inzaghi a Lotito. Bielsa forse durava sei giorni e Lotito avrebbe buttato via un mucchio di soldi”.

Malagò sul caso Strootman: “Decisione sacrosanta”

Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha commentato il caso Strootman e la decisione del Giudice Sportivo

Ecco le parole di Malagò sulla questione, durante l’85sima edizione del premio ‘Piazza di Siena’: “La squalifica per Strootman non fa una piega. La prova tv per questi casi deve essere una regola e non l’eccezione. Muntari? E’ un classico caso gestito all’italiana. Serviva buon senso, credo che la norma sia da cambiare“. 

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