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Ventiquattro ore di relax: biancocelesti in giro per l’Europa

Il rompete le righe di Simone Inzaghi al termine della roboante vittoria di Pescara ha fatto felici i giocatori biancocelesti. Due giorni di riposo per ricaricare le pile e tornare al lavoro più carichi che mai. Quindi niente allenamenti fino a mercoledì.

Felipe Anderson è partito per una gita a Disneyland Paris, in Francia, con i suoi cari. Così come fatto anche da Lucas Biglia e famiglia. Milinkovic è tornato a Belgrado. Bastos a Lisbona. de Vrij sulla neve a Ovindoli. Ciro Immobile si è rilassato con la moglie Jessica sulla riviera adriatica.

Da domani i biancocelesti inizieranno a pensare alla gara con il Milan di lunedì prossimo all’Olimpico. Inzaghi ritroverà tutti i suoi ragazzi a disposizione. Al rientro anche Lombardi che ha smaltito il disturbo al ginocchio.

Torna l’iniziativa “Dalla scuola allo stadio, il modo giusto per sostenere lo sport”

Giovedì 9 febbraio 2017 si rinnova l’appuntamento con i giocatori biancocelesti presso l’Istituto Gesù-Maria, via Flaminia 631 Roma.

“Dalla scuola allo stadio, il modo giusto per sostenere lo sport”. L’iniziativa consiste in un vero e proprio “tour biancoceleste” all’interno delle scuole elementari e medie inferiori di Roma e provincia e vedrà il coinvolgimento dei rappresentanti della squadra, di Olympia, simbolo della società biancoceleste.

Tale iniziativa è tesa alla promozione della formazione della cultura sportiva, i cui valori sono sanciti nella Carta Olimpica, diffondendo ed incrementando i principi legati ad una crescita psico-fisica sana, leale e non violenta, che educhi gli adulti del domani, a comportamenti rispettosi dell’avversario e delle istituzioni.

Se vuoi la Lazio nella tua scuola scrivi alla mail: lazionellescuole@sslazio.it

Questo il comunicato riportato sul sito della società biancoceleste.

Il Codacons contro la Sindaca Raggi e lo stadio giallorosso

L’associazione per i diritti dei consumatori, il Codacons, ha rilasciato un comunicato ufficiale. Nella nota, che riguarda il nuovo stadio della squadra giallorossa, un duro attacco alla Sindaca Virginia Raggi.

IL COMUNICATO DEL PRESIDENTE CARLO RIENZI

“Sul nuovo stadio della Roma la Raggi preferisce confrontarsi con calciatori famosi. Non con i cittadini e le associazioni ambientaliste. Sarebbe stato logico, per un sindaco, convocare in Campidoglio i veri fruitori dello Stadio e delle opere pubbliche a Tor di Valle. Ossia i romani, per conoscere il loro parere sul contestato progetto. Ma evidentemente fa più comodo ai fini mediatici e del consenso invitare uno sportivo come Totti”.

POI PROSEGUE

“Siamo assolutamente a favore dell’assessore Berdini. Francamente è assurdo e disdicevole che il tweet di un calciatore conti più dell’opinione dei cittadini. Lo stadio può essere fatto solo se il progetto rispetterà rigidamente le regole urbanistiche e se apporterà vantaggi alla collettività, senza danni per l’ambiente. In caso contrario sarà inevitabile l’opposizione del Codacons con ricorsi nelle sedi legali”.

Delio Rossi: “Non giocare il derby di sera sarebbe la sconfitta del sistema”

Si saprà oggi l’orario dei derby di Coppa Italia. Doppia sfida che verrà disputata nei mesi di marzo e aprile.

Per commentare la questione ha preso la parola ai microfoni di TMW Radio l’ex tecnico biancoceleste Delio Rossi: “Non giocare la sera sarebbe la sconfitta di tutto il sistema. Significherebbe dire essere in balia di problemi che con il calcio hanno poco a che fare e che non si sa come farvi fronte. In pratica siamo come il terzo mondo”.

Sugli obiettivi biancocelesti: “Il massimo obiettivo credo sia tra il 5° e l’8°. Per arrivare in Champions ci vorrebbe un miracolo. Altrimenti avranno fatto il loro raggiungendo la qualificazione in Europa League.

Bentornato Keita! E con lui in campo la Lazio vola in alto

Il ritorno di Keita Balde Diao è conciliato anche col ritorno della vittoria in campionato per la Lazio che, prima del Pescara, era uscita sconfitta dalle due ultime partite di Serie A contro Chievo e Juventus.

BENTORNATO KEITA

Keita Balde Diao è stato assente per gli impegni in coppa d’Africa. La sua assenza si è sentita eccome. Il senegalese ha collezionato 17 presenze dall’inizio del campionato. Le su assenze sono state dovute 4 alla competizione continentale e due per motivi interni alla società. Il rinnovo sembra sempre più lontano, ma la società non vuole liberarsi di un giocatore che, numeri alla mano, risulta indispensabile. Infatti con lui in campo la Lazio ha totalizzato 8 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta. Mentre con il senegalese che parte dalla panchina abbiamo si 5 vittorie, ma altrettante sconfitte con solo un pareggio di contorno. Ad ulteriore testimonianza dell’importanza del numero 14 abbiamo la media punti. Con lui in campo la Lazio viaggia ad una media di 2.25 punti a partita. Con il senegalese in panchina invece la media si riduce a 1.45 punti a partita.

INTANTO L’AGENTE DI CATALDI E’ FURIOSO

L’agente di Danilo Cataldi tuona contro la Lazio

Dopo la discussa cessione in prestito al Genoa di Danilo Cataldi, arrivano, furenti, le dichiarazioni del suo agente Roberto De Fanti.

ARRIVEDERCI DANILO

Danilo Cataldi e la Lazio, uno storia d’amore che sta attraversando una pausa di riflessione. Da un lato una giovane promessa che chiede spazio, dall’altro una squadra che non vuole privarsi di un giocatore nato e cresciuto tra i colori biancocelesti. Per accontentare entrambi ecco che arriva la cessione in prestito al Genoa di Preziosi.

LA RABBIA DELL’AGENTE

Arrivano pareri contrastanti su questa cessione. Chi è felice perché potrà tornare più forte, chi un po’ meno perché lo avrebbe voluto per sempre con l’aquila sul petto. Arrivano però le dichiarazioni furenti dell’agente di Danilo, Roberto De Fanti. Il procuratore ha così tuonato: “È soddisfatto. Il Genoa è un grande club. Danilo aveva bisogno di continuità, cosa che nell’ultimo anno e mezzo non era riuscito ad avere nella Lazio. Che un giocatore delle sue qualità non fosse titolare in serie A era una assurdità. Ora sta a lui dimostrare il giocatore che tutti predestinano alla Nazionale. Questo lo sfogo dell’agente del centrocampista romano ai microfoni di Tuttomercatoweb.com

VEDIAMO COME HANNO GIOCATO DANILO E GLI ALTRI LAZIALI IN GIRO PER IL MONDO

Winter: “In Italia sono maestri nella difesa!”. E poi sul derby…

L’ex centrocampista olandese Aron Winter, ha ricordato il suo passato in Serie A, non dimenticando mai i derby giocati contro la Roma.

UN OLANDESE A ROMA

La colonia olandese della Lazio ha vantato sempre dei nomi altisonanti da Stam fino all’attuale de Vrij. Uno di questi era il centrocampista Aron Winter. Il giocatore nato nelle Suriname, ha collezionato con la Lazio dal 1992 al 1996, 123 presenze condite da 21 reti. Attualmente Winter è l’allenatore dell’Ajax Under 19. Squadra che vedrà avversaria la Juventus nella prossima giornata di Youth League.

UNA VITA IN A

Winter  ne ha approfittato per ripercorrere la sua carriera ai microfoni del canale ufficiale dell’Ajax: “Mi piace il calcio in Italia. Qui ho disputato tante belle partite. Scendere in campo contro la Juventus è fantastico. Parliamo di una squadra con grandi record. Per noi giocare sfide come questa è un’opportunità di vedere a che punto siamo”. Poi ancora sulla sfida di oggi: “Visto il mio passato in Italia, questo è un incrocio speciale per me. Lo è anche per i ragazzi: quella con la Juventus è una partita speciale perché i bianconeri sono un grande nome del calcio mondiale. È un club che stuzzica la nostra immaginazione. Ho ricevuto messaggi da tanti amici e tifosi della Juventus. Hanno trovato bello che io fossi l’allenatore, ma allo stesso tempo sono ansiosi di incontrarci. Ajax e Juventus sono due top club del calcio mondiale. Sarà una bella gara e sono contento”

DERBY E NON SOLO

L’ex centrocampista viene poi interrogato sui derby di Roma e svela un retroscena di mercato: “Nel 1992 mi sono trasferito dall’Ajax alla Lazio. Dopo quattro stagioni a Roma, avevo diverse opzioni per continuare la mia carriera. Potevo anche andare alla Juventus, ma alla fine scelsi l’Inter. Naturalmente erano entrambe due grandi squadre”. Poi sul derby: “Non ho rimpianti nell’essermi trasferito a Milano. In Italia ho giocato tante grandi partite. In Serie A Milan, Juventus, Inter, Lazio e Fiorentina erano tutte grandi squadre. Il derby con la Roma era la gara più dura da affrontare”

CATENACCIO ALL’ITALIANA

Ha infine descritto il calcio italiano ai suoi ragazzi, utilizzando queste parole: “Ho raccontato ai ragazzi la storia di grandi campioni come Paolo Maldini e Franco Baresi. Il brasiliano Ronaldo era un mio compagno di squadra all’Inter, è stato uno dei più forti attaccanti con cui abbia mai giocato in carriera”. L’Italia è la patria del catenaccio: Grazie al mio passato in Italia conosco il loro stile di gioco, sono sempre partite difficili da affrontare. Gli italiani ti concedono pochi spazi e sono maestri della difesa. Proveranno a colpirci in contropiede e dovremo stare attenti”. 

HA PARLATO ANCHE UN ALTRO GRANDE EX LAZIALE, STAVOLTA UN ATTACCANTE

Ruben Sosa: “Lazio squadra da vertice, ma può fare ancora meglio”

L’ex attaccante biancoceleste Ruben Sosa è intervenuto ai micorofoni di TuttomercatoWeb.com. Ha parlato del momento della Lazio e della situazione in Serie A.

UNA LAZIO FORTE

“Anche se in alcune circostanze ha perso delle partite abbordabili, la Lazio sembra una squadra in grado di lottare per le posizioni di vertice. Guardate la squadra è forte e il prossimo anno deve andare ancora meglio, non può non fare bene”.

SOSA SULLA SERIE A

“La Juve vince tutto da molti anni. Parliamo della squadra più forte. La Roma è in pressing, ma la Juve è la Juve. Abbastanza inarrivabile. Forse non è la squadra più bella da vedere, ma è la più vincente. E finché vince, avanti così…”.

LAZIALI FUORI PORTA – Weekend di debutti. Rientro amaro per Cataldi…

Nuovo appuntamento con Laziali Fuori Porta, la rubrica che settimanalmente aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito ad altre squadre italiane o straniere.

Ecco i nostri Laziali Fuori Porta: Berisha (Atalanta), Cataldi (Genoa) Guerrieri (Trapani), Ronaldo, Luiz Felipe e Minala (Salernitana), Filippini (Virtus Entella), Prce (Brescia), Palombi e Germoni (Ternana), Rozzi (Lupa Roma), Pollace (Racing Roma), Mauricio (Spartak Mosca). Elez (Rijeka), Oikonomidis (Aarhus), Perea (Lugo), Kishna (Lille), Morrison (QPR).

SERIE A

Berisha: continua la favola dell’Atalanta di Gasperini, che, imponendosi per 2-0 sul Cagliari, si issa a quota 42 punti in classifica, alla pari con l’Inter. Una domenica tranquilla per Etrit Berisha, raramente impegnato dagli attaccanti rossoblu. Il portiere albanese è tuttavia sempre sicuro, soprattutto nelle uscite in presa alta.

Cataldi: ritorno in campo amaro per Danilo Cataldi dopo l’infortunio al ginocchio sinistro. Al Marassi finisce 0-1 la sfida del Genoa contro il Sassuolo, gara decisa dalla rete di Pellegrini. Discreto il rientro in campo per il centrocampista romano: cerca di tenere in piedi il centrocampo rossoblù ma è lui a rinviare male la punizione di Berardi. Il suo tocco di testa finisce sul destro di Pellegrini che segna un gol facile facile. Prende anche un giallo ad inizio ripresa. Da rivedere.

SERIE B

Luiz Felipe, Ronaldo e Minala: pareggio a reti bianche per la Salernitana, impegnata allo Stadio Arechi contro il Novara. Esordio dal primo minuto per Joseph Minala. Il centrocampista parte in maniera timida ma con il passare dei minuti impone la sua presenza, sia fisica che tattica. Nella ripresa diventa una diga insuperabile davanti alla difesa, mostrando una condizione fisica che sorprende anche Bollini. E pensare che non giocava una gara ufficiale da oltre un anno…Panchina per Luiz Felipe Marchi, assente per squalifica Ronaldo Pompeu.

Guerrieri: quarto risultato utile consecutivo per il Trapani, che impatta tra le mura amiche per 0-0 contro l’Avellino nel monday night del campionato cadetto. C’è ancora Pigliacelli a difendere i pali dei siciliani, con Guido Guerrieri relegato ormai da Calori al ruolo di vice.

Prce: terzo stop consecutivo per il Brescia, stavolta sconfitto in una gara dalle mille emozioni dal Perugia. Al Curi finisce 3-2 per i padroni di casa. Seconda da titolre per Franjo Prce, schierato da Brocchi nell’inedita posizione di esterno di centrocampo nel 3-5-2 degli alabardati. Cambio di ruolo che non giova al croato. Mustacchio è un brutto cliente, e lo costringe anche ad usare le cattive, fino all’ammonizione ad inizio ripresa.

Filippini: prima convocazione per Lorenzo Filippini dopo il cambio di maglia e l’approdo alla Virtus Entella. I liguri ottengono un prezioso punto sul campo del Pisa di Gattuso. 1-1 il finale. Il difensore segue la prova dei compagni dalla panchina per tutto l’arco della gara.

Palombi e Germoni: quarta sconfitta nelle ultime 5 partite per la Ternana, battuta con un secco 2-0 sul campo dello Spezia. Dopo le ultime prestazioni non proprio positive resta in panchina Luca Germoni, mentre Simone Palombi fa il suo ingresso in campo al minuto 71, con il risultato già sul 2-0. L’attaccante si piazza largo in attacco e cerca di mettere in difficoltà la difesa avversaria anche se quel ruolo non gli è proprio congeniale.

LEGA PRO

Rozzi: la Lupa Roma espugna il campo dell’Olbia all’ultimo minuto grazie ad un gol di Iadaresta, uscendo momentaneamente dalla zona playout. Tra i convocati non c’è Antonio Rozzi, che sembra mai ai margini del progetto della squadra capitolina.

Pollace: pareggio a reti bianche per il Racing Roma di Giannichedda. Contro il Pontedera finisce 0-0. Dopo il discreto esordio della scorsa settimana, stavolta solo panchina per Gianluca Pollace. Il punto conquistato non smuove la classifica dei romani, sempre ultimi nel girone A di Lega Pro.

ANCORA FERMI I CAMPIONATI IN RUSSIA (Mauricio), CROAZIA (Elez) E DANIMARCA (Oikonomidis)

LIGUE 1 Francia

Kishna: in settimana è arrivato l’esordio con il Lille per Ricardo Kishna. L’olandese, maglia numero 10 sulle spalle, è entrato in campo al minuto 60 nella sfida caslinga persa di misura contro il Lorient. Mezz’ora come esterno sinistro nel 4-2-3-1 dei transalpini, con qualche buono spunto, ma poca decisione. Stasera possibilità di riscatto per Kishna ed il Lille, impegnati però in una complicatissima trasferta sul campo dei campioni di Francia del Paris Saint Germain.

CHAMPIONSHIP Inghilterra

Morrison: esordio amaro anche per Ravel Morrison nella sconfitta all’ultimo respiro del QPR per 1-0 sul campo del Blackburn. Il fantasista entra in campo al 78esimo, con il risultato ancora bloccato sullo 0-0. Poche occasioni per l’inglese, ancora in evidente ritardo di condizione. QPR che rimane fermo a soli 6 punti dalla zona retrocessione.

SEGUNDA DIVISION Spagna

Perea: sembrava dovesse cambiare aria Brayan Perea dopo una prima parte di stagione assolutamente negativa con la maglia del Lugo. Il colombiano invece alla fine è rimasto alla corte di Cesar. Nella vittoriosa gara interna dei suoi contro il Cordoba (1-0, Joselu), tuttavia il colombiano non risulta nella lista dei convocati.

Giulio Piras

LEGGI LE DICHIARAZIONI DI MINALA DOPO IL DEBUTTO CON LA SALERNITANA

Derby di Tim Cup: ecco la decisione dell’Osservatorio sull’orario dei match

Si giocherà alle ore 20:45 la doppia sfida tra Lazio e Roma. Una gara valida per le semifinali di Tim Cup. Così ha deciso l’Osservatorio. Adesso la palla passa al Prefetto.

L’OK DELL’OSSERVATORIO

Il punto interrogativo resta, ma scomparirà definitivamente nelle prossime ore. Secondo quanto si evince dall’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, i segnali vanno verso la decisione di giocare in orario serale, quasi quattro anni dopo l’ultimo derby giocato in notturna. Stavolta sembra proprio che il diktat della Prefettura di Roma (allora fu Giuseppe Pecoraro a darlo) cadrà. C’è l’ok dell’Osservatorio.

LA SITUAZIONE

La Questura di Roma aveva chiesto alla Lega di mettere in orari diurni i derby e le gare con il Napoli di campionato. Richiesta ottemperata per quanto riguarda la massima serie. Discorso diverso per la Coppa Italia, in quanto la Rai ha fatto richiesta di poter giocare in orario serale. A questo punto la palla passa al Prefetto di Roma, Paola Basilone: in caso di parere negativo la Tv di Stato avrebbe diritto ad un cospicuo risarcimento. L’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, presieduto dalla dottoressa Daniela Stradiotto, si dovrebbe essere espresso ufficiosamente in maniera positiva. Adesso si attende solo l’ufficialità.

LEGGI IL BOTTA E RISPOTA TRA RAGGI E TOTTI SULLO STADIO DELLA ROMA

 

ESCLUSIVA – Una via per Umberto Lenzini: parla il nipote Andrea

Il 22 febbraio si celebra il trentennale della scomparsa di Umberto Lenzini, il primo presidente che ha portato lo scudetto a Roma. Laziochannel.it  ha intervistato il nipote Andrea Lenzini che –  giustamente – chiede alle istituzioni una via in memoria del nonno.

Tutto è nato ieri sera, quando Andrea Lenzini ha postato su un social una giusta riflessione riguardo alla mancanza di una via intitolata al nonno. Di seguito la nostra intervista:

Andrea  fra poco ci sarà il trentesimo anniversario della scomparsa di tuo nonno, il primo presidente a far vincere lo scudetto alla Lazio. Quanto era innamorato Umberto dei colori biancocelesti?

Beh, nonno era pazzo per la Lazio. Prima vi entrò come consigliere (1964) per poi divenire il presidente l’anno seguente.  Lui amava questa squadra ed era molto appassionato. Nonostante i primi anni difficili, riuscì a portare lo scudetto a Roma, ma nessuno se lo ricorda….

Spiegati meglio Andrea…

“Purtroppo ogni volta che si celebra o si parla della Lazio del ’74, il Presidente viene messo sempre in seconda fila. Si parla sempre della Lazio di Maestrelli, di Chinaglia di Re Cecconi ma questi giocatori chi li ha portati?  Per carità grandissimi personaggi, ma io sento il bisogno di fare qualcosa per nonno che se lo merita”. 

Nonno dopo Fortunato Ballerini (1904-1923) è stato il presidente più longevo della storia della Lazio. Ben quindici anni al comando ( 1965-1980).  

“Sì è vero. E anche questo aspetto non è che viene molto ricordato. Nonno è stato fondamentale per la storia della Lazio. Per farti un esempio alla festa dei quarant’anni del primo scudetto, allo stadio Olimpico la figura di nonno è stata messa in secondo piano”.

Come ti è venuta in mente l’idea di dedicare una via a Umberto Lenzini?

“In questi giorni si parla molto dello Stadio per entrambe le squadre romane. C’è bisogno di una nuova fase che possa dare valore alle due compagini capitoline. Nemmeno a farlo apposta, la ricorrenza dei trent’anni dalla scomparsa di nonno (22 febbraio 1987), può essere una buona e giusta idea per dedicare una via di Roma a non solo il presidente della Lazio ma in primis a un imprenditore che ha costruito molti palazzi nella zona nord-ovest (Valle Aurelia- Pineta Sacchetti) della città eterna e anche come uomo sportivo. Non dimentichiamoci che Umberto fu anche un atleta che praticava atletica leggera. Per questo ieri con l’aiuto di amici laziali abbiamo fatto anche una petizione on-line (clicca qui per firmare la petizione)”.

Hai mai sentito le istituzioni prima di oggi?  

“Sì ma lasciamo stare… Prima di oggi ho sentito solo parole al vento e personaggi poco seri (non citiamo i nomi ndr), addirittura un giorno mi hanno fatto venire da Pievepelago dove la Lazio veniva in ritiro con mio nonno (città dove vive Andrea ndr), per un appuntamento con un politico, ma quest’ultimo non era presente. Stavo con il grande presidente Buccioni che ringrazio ancora oggi, e preoccupati del ritardo abbiamo pensato bene di contattarlo. Il politico ci risponde al telefono dicendo che lui era in vacanza. Io irritato gli risposi :”Ma come? Avevi un appuntamento con me!!!” E lui mi presi anche in giro. Così non si fa. Mio nonno merita rispetto!”. 

Con la Lazio c’è mai stato qualche contatto?

“Tempo fa mi sentii con il presidente Lotito che molto entusiasta mi disse che l’idea di intitolare qualcosa in onore di Umberto Lenzini era azzeccata. Mi auguro che il presidente possa dare seguito a questa nobile iniziativa. Giusto per farvi un esempio vorrei ricordare a tutti che appena venne a mancare il mister Tommaso Maestrelli (2 dicembre 1976), mio nonno che era amico vero del mister, non solo professionalmente, ci mise un attimo a dedicargli l’impianto sportivo di Tor di Quinto. Ecco quello che chiedo, anche in virtù dello spessore che mio nonno ha rivestito sia per la città di Roma sia per la Lazio, è quello di dedicargli non una viuzza sperduta da qualche parte della città, ma una che abbia un senso che possa valorizzare la figura dell’imprenditore e del presidente. Un uomo che seppur non pieno di soldi, non ha mai tradito la Lazio a differenza di qualcun’ altro. Sarebbe bello se il sindaco Virginia Raggi potesse dedicare una via a mio Nonno.  Altrettanto felice se il presidente Lotito potesse intitolare il centro sportivo di Formello a mio nonno. Centro sportivo Umberto Lenzini.

Il Direttore

Avanti Lazio, Avanti laziali  – noi siamo la tradizione.

Riproduzione riservata se non previa citazione della fonte laziochannel.it

Totti twetta: “Famo sto stadio!” e la sindaca Raggi gli risponde categorica: “Sì ma…”

Scambio di battute tra il capitano della Roma e la sindaca Raggi. Totti domenica ha twettato: “Vogliamo il nostro Colosseo moderno, una struttura all’avanguardia per i nostri tifosi e per tutti gli sportivi! #FamoStoStadio“.

Virginia Raggi, sempre su twitter, gli ha risposto in modo categorico: “Caro Francesco Totti ci stiamo lavorando. #Famostostadio nel rispetto delle regole. Ti aspettiamo in Campidoglio per parlarne”.

Minala: “Alla Salernitana per portarla dove merita. Fuori rosa alla Lazio perché…”

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L’esplosione nella Primavera gli aveva lasciato presagire un futuro roseo tra i professionisti. E invece Joseph Minala ha visto la propria parabola precipitare sempre più in basso, fino al culmine della mezza stagione passata fuori rosa nella Lazio. Di questo e della nuova avventura alla Salernitana – dove ha ritrovato uno dei suoi maestri, Alberto Bollini, ma anche i 90′ di gara – il camerunense ha parlato ai microfoni di ‘Telecolore’.

MINALA SPIEGA PERCHE’ ALLA LAZIO ERA FUORI ROSA

Minala ha parlato della sua nuova esperienza: “Sono venuto qua perché voglio cercare di portare la Salernitana dove merita, nelle posizioni che contano. Adesso dobbiamo pensare solo alla partita di venerdì col Vicenza. Perché sono rimasto fuori rosa alla Lazio? Non per scelta di Inzaghi. Giocavo nella sua Primavera insieme a Tounkara, Murgia e Lombardi e gli abbiamo permesso di ottenere dei successi. Adesso sto pensando a fare bene qui, con la mia società di appartenenza farò i conti più avanti.

Mi avevano persino convocato come fuori rosa anche per la Coppa d’Africa col Camerun. Non mi ci hanno fatto andare, ma fortunatamente abbiamo vinto. Prima di sabato, era dall’ottobre del 2015 che non giocavo e ne ho sentite dire tante. Quando sono arrivato a Latina, avevo problemi al tendine: all’inizio ho stretto i denti, ma poi mi sono dovuto fermare perché faceva molto male. A gennaio poi sono andato al Bari, ma il tendine continuava a farmi male. Mi sono curato tutto l’anno, anche in estate quando sono tornato alla Lazio. Ho deciso di curarmi bene per presentarmi al 100% alla prima chiamata di una squadra, quindi non sono certo arrivato qui in vacanza”.

SUGLI INIZI DI CARRIERA

“Da piccolo giocavo a pallone, ma non speravo di poterlo fare come mestiere perché la mia famiglia non se lo poteva permettere. Poi una persona mi propose un provino per il Milan e la mia famiglia ha fatto sacrifici, ricorrendo anche ad alcuni prestiti, per trovare la somma necessaria per farmi fare il viaggio. Arrivato a Roma Termini, ad undici anni, quella persona però è scomparsa e non l’ho più vista fino ad oggi. Mi aveva dato anche un telefonino senza scheda, così, non sapendo cosa fare, mi sono subito rivolto alla polizia. Da lì mi hanno mandato in una casa famiglia e ho iniziato a giocare nei tornei organizzati dalle case famiglia.

Poi ho sostenuto un provino con il Napoli ed è andato bene. Sono stato un anno in azzurro, ma poi ho saputo che avevano avuto difficoltà nel mio tesseramento e sono tornato a Roma. Qui, all’età di dodici anni, ho iniziato a giocare nella Vigor Perconti.  La storia dell’età? Cattiverie. È che ad un certo punto della mia vita ho dovuto dire no ad alcune persone che non hanno creduto in me in precedenza. Purtroppo qualcuno ci è rimasto male e ha voluto danneggiare la mia carriera, ma sono sempre stato tranquillo. Il razzismo? Secondo me non finirà mai. Esiste e non si può nascondere. Personalmente però non mi sento offeso e non do tanta importanza all’argomento”.

Terminato l’incontro al Viminale sulle barriere dello stadio Olimpico

Questa mattina si è concluso l’incontro al Viminale tra il Ministro dello Sport Lotti e quello dell’Interno Minniti. Presenti le società di Lazio e Roma. L’argomento sono le barriere delle curve dello stadio Olimpico.

AGGIORNAMENTO – ORE 12:45

Sul sito del Viminale si legge che il Ministro dell’Interno Minniti “ha dato mandato al Capo Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Franco Gabrielli (ex prefetto di Roma, sua la decisione delle barriere ndr.), di costruire un percorso che consenta, in tempi ragionevoli, il superamento di tale sistema divisorio, al fine di poter fruire, in condizioni di sicurezza, delle manifestazioni sportive in forma più ampia e serena”. Queste le prime dichiarazioni uscite dopo il vertice. Non si hanno informazioni ulteriori su quali siano i “tempi ragionevoli” di cui si parla. I tifosi sperano che si risolverà tutto prima possibile. Nella stessa nota si legge:”La misura straordinaria (delle barriere) ha prodotto finora risultati positivi sotto il profilo della sicurezza“. Risultato che appare scontato dato che le vendite dei biglietti negli ultimi due anni sono calate vertiginosamente.

L’INCONTRO

E’ terminato da pochi minuti l’incontro durato un’ora. Presenti per il club biancoceleste il solo Presidente Lotito, mentre per i giallorossi l’dg Baldissoni e l’ad Gandini. Il Ministro dello Sport aveva detto in settimana: Risolveremo il problema. Finalmente la divisione delle curve era stata trattata come tale e c’è stata la volontà politica di chiudere questa pagina del calcio romano. Le conclusioni del vertice al Viminale non sono ancora pubbliche e i presenti non hanno lasciato alcuna dichiarazione all’uscita dal Ministero dell’Interno. Si attende un comunicato ufficiale.

Pescara, grave atto intimidatorio ai danni del patron Sebastiani. Che annuncia…

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Tensione alle stelle a Pescara, dopo la sconfitta di domenica contro la Lazio.

L’ATTO INTIMIDATORIO E L’ANNUNCIO

La contestazione dei tifosi per un’annata decisamente inferiore alle attese si fa sempre più pesante, come testimonia il grave atto intimidatorio perpetrato questa notte ai danni del presidente della società, Daniele Sebastiani. Intorno alle 03.30, infatti, due automobili – una Smart e un Suv -, parcheggiate nel cortile dell’abitazione del patron, sono state date alle fiamme, svegliando Sebastiani a causa del fumo che saliva in casa. L’allarme è stato lanciato dagli operai della società Attiva, che stavano ritirando i rifiuti e che hanno allertato i vigili del fuoco, accorsi immediatamente sul posto per spegnere gli incendi. La cui natura è stata senza dubbio dolosa, come hanno confermato gli inquirenti già dopo i primi rilievi. La Digos sta ricostruendo quanto è accaduto, grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza. Intanto, dai microfoni de ‘Il Centro’, sono arrivate le prime parole di Sebastiani, il quale, commentando il gravissimo fatto, si è lasciato andare ad un annuncio clamoroso: “Adesso basta. Sono indignato, a fine anno lascio la società“.

Rinnovo Biglia, ci siamo: ecco tutti i dettagli

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Se non è ufficiale, poco ci manca: Lucas Biglia firmerà il rinnovo con la Lazio.

I DETTAGLI

Un nero su bianco dato per imminente già da qualche settimana, ma che dovrebbe arrivare davvero a brevissimo. Per una cifra – riporta Gazzamercato.it – non da poco per le casse del presidente Lotito: l’accordo si prolungherà infatti fino al 2020 e prevederà un ingaggio pari a 2,7 milioni di euro, cui si aggiungeranno bonus facilmente raggiungibili. Per l’annuncio ufficiale occorrerà attendere la settimana prossima, ma intanto la dirigenza biancoceleste può già dire di aver messo in cassaforte il futuro del proprio capitano.

Laziali in rivolta contro la Gazzetta per il voto a Parolo. Ecco la risposta della rosea

Ha scatenato un bel po’ di polemiche sul web l’8 della Gazzetta a Parolo che i laziali, ma più in generale i fantacalcisti hanno ritenuto troppo basso. In effetti qualche giorno fa noi di laziochannel avevamo criticato i voti troppo bassi a de Vrij (leggi qui).

Ma il voto a Parolo sfiora il paradossale. D’altronde il giocatore laziale è il primo centrocampista a segnare un poker nella storia recente del nostro calcio. La domanda che tutti si sono posti è, ma cosa deve fare per avere 9 allora? Il giornalista Andrea Elefante, “responsabile” dell’8 a Parolo, ha così giustificato la scelta a Gazzetta Tv:

Ho meditato abbastanza sul voto di Parolo e sapevo avrebbe creato discussione – spiega Elefante -. Credo a prescindere sia sbagliato dare per forza un voto – in questo caso il 9 che tutti si aspettavano – solo perché si segnano 4 gol. La valutazione dipende dal tipo di gol che si fanno, dal tipo di partita che si gioca, dal tipo di difesa avversaria. Il poker di Parolo a Pescara è stato abbastanza agevolato dalla squadra di Oddo. Andando a esaminare nel dettaglio i suoi gol, nessuno è stato bellissimo ma almeno tre sono stati favoriti dalla difesa del Pescara.

Nei primi due gol ha potuto approfittare della distrazione dei difensori. Il terzo gol lo ha visto da solissimo. Il quarto è stato il più bello per lettura dell’azione ma anche in quel caso aveva la porta spalancata. Credo che l’8 sia il voto più giusto, per questi fattore e per un’omogeneità di valutazioni. Un mese e mezzo fa Mertens in Napoli-Toro prese 9 dalla Gazzetta dopo 4 gol. Chi voleva il 9 di Parolo dovrebbe paragonare la difficoltà e la bellezza dei gol di Mertens. In particolare il quarto in pallonetto, considerando che uno fu segnato su rigore guadagnato. Dare lo stesso voto a Parolo e Mertens, considerando la differenza di qualità e difficoltà dei gol, sarebbe stato sbagliato“.

PESCARA LAZIO – Lopez: “Parolo e Anderson top player”

Antonio Lopez, ex centrocampista biancoceleste, è intervenuto a Lazio Style Radio per analizzare la grande vittoria della Lazio contro il Pescara. Di seguito le sue parole…

TANTI ELOGI PER PAROLO

Potevamo tenerci qualche gol per la prossima! Il Pescara è una squadra ormai quasi condannata alla retrocessione. Parolo ieri ha fatto quattro gol, sono contento per lui. Segna con incredibile naturalezza, è veramente bravo. Anche in altre circostanze ha dimostrato di avere grande capacità di inserimento. In occasione del primo gol, ha staccato il diretto avversario con i tempi giusti e messo dentro il cross di Felipe Anderson da vero centravanti d’area. Parolo e Milinkovic di testa ci sanno fare. Il serbo davanti dà molto fastidio, abbiamo tante cartucce da poter sparare: il potenziale di questa squadra è molto ampio e la classifica lo dimostra“.

LAZIO, SQUADRA CHE CREA TANTISSIMO

Sei gol al Pescara ma la Lazio crea tanto anche contro squadre di alto livello, basti vedere alla gara di martedì scorso in Coppa Italia a San Siro contro l’Inter. Questo è un merito di Inzaghi che riesce a sfruttare al meglio le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione. Questa rosa è ben assemblata, ci sono giocatori di elevata fisicità e altri che con la palla ci sanno fare come Keita e Felipe Anderson. Ognuno deve fare il suo e, dal canto suo, l’allenatore riesce sempre a mettere in campo l’undici ideale“.

ANDERSON, RIFINITORE TOP

Felipe è diventato un grande rifinitore. Con Pioli era più egoista e cercava spesso la via del gol. Il brasiliano sta facendo cose pazzesche. Vuole far fare gol ai compagni, il che lo rende un calciatore difficile da trovare. In questo Inzaghi è stato eccezionale, sta facendo capire al giocatore tutte le qualità che ha dentro di sé. Anderson si sta mettendo a disposizione e, quindi, può ancora migliorare“.

Ferretti: “Parolo maestro negli inserimenti offensivi, per Inzaghi esperimenti vincenti”

L’ex centrocampista biancoceleste Stefano Ferretti è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio:

“Sono molto legato a Pescara, ci ho passato 7 anni. E’ una città che mi è rimasta nel cuore, ma questo è un anno molto particolare per il Delfino. Alcune circostanze, tra le quali gli infortuni e la mancanza d’esperienza, hanno portato la squadra di Oddo a non raccogliere punti. I pescaresi però sono sempre in grado di creare dei problemi alle squadre avversarie, come è stato dimostrato nella gara di ieri. La Lazio, se avesse giocato come nel secondo tempo, avrebbe chiuso molto prima la sfida, senza concedere un ritorno di fiamma al Pescara.

Parolo si sa inserire alla perfezione. E’ utile in fase d’interdizione ed è altrettanto capace a trovare la via del gol. Il Chievo è stato più maturo, rispetto al Pescara: la squadra pescarese non è stata intelligente quanto la formazione scaligera. Gli uomini di Inzaghi hanno offerto un’ottima prestazione a Milano e si sono confermati a Pescara: non è mai facile vincere in Serie A.

La Lazio per poter ambire ad obiettivi importanti deve saper gestire meglio le gare: deve provare sempre a segnare, nonostante il parziale, per chiudere ogni sfida. Se i biancocelesti si rilassano, possono subire. Devono sempre giocare ad altissimi livelli. La squadra capitolina vince le partite perché mette in mostra un gran calcio, crea tante azioni e deve ora essere in grado di chiudere le sfide gestendo al meglio le varie fasi di gioco.

Inzaghi nella giornata di ieri ha sfruttato il match contro il Pescara per fare degli esperimenti; è giusto che sia così, un tecnico deve sempre avere diverse soluzioni a sua disposizione. La gara contro il Milan è da prendere con le molle. I rossoneri hanno dei problemi, ma non sono di certo il Pescara. La Lazio deve approcciare al match come sempre, devono giocare e creare occasioni come hanno sempre fatto. I biancocelesti devono giocare la partita al massimo con grande concentrazione. Gli uomini di Inzaghi hanno già dimostrato di potersela giocare contro tutti, ma non hanno nulla da perdere da ora in poi e possono scendere in campo per dire la loro.

La Lazio deve concentrarsi sul proprio stato di forma, sugli allenamenti da svolgere con il massimo della concentrazione. I 43 punti dei biancocelesti sono meritati, anzi ne manca anche qualcuno. Con un po’ più di pazienza ed esperienza, la squadra di Inzaghi ne avrebbe qualcuno in più. Ora i biancocelesti devono far leva sulle proprie qualità. La Lazio può sbloccare il risultato sfruttando diverse armi, dalla soluzione personale alla manovra corale: se i biancocelesti sfruttassero al meglio le proprie risorse, potrebbero lottare per grandi obiettivi fino in fondo”.

CALCIOMERCATO – Ex laziale vola in Cina, ricoperto d’oro

La Cina continua il suo saccheggio in Serie A. A suon di milioni, questa volta porta via dall’Italia un’ex calciatore della Lazio.

HERNANES CEDE AI MILIONI DELLA CINA

A dire addio all’Italia è l’ex centrocampista della Lazio, attualmente alla Juventus, il Profeta Hernanes. Il brasiliano, ai margini nella squadra di Allegri, ha deciso di accettare la faraonica offerta dell’Hebei  Fortune. 7 milioni all’anno per due anni. Ci fre da capogiro a cui è impossibile dire no. Hernanes troverà in squadra gli ex “italiani” Lavezzi e Gervinho.

GONGOLA ANCHE LA JUVENTUS

Il club bianconero sorride per la cessione di Hernanes. Infatti la Juventus ha ceduto il cartellino per 9 milioni più 2 di bonus. Cifra che verrà poi reinvestita nella sessione estiva del calciomercato.