LEGA PRO – Composte le due semifinali playoff per la Serie B
Questione Stadio: il presidente giallorosso Pallotta attacca Lotito
James Pallotta, intervenuto ai microfoni della radio statunitense ‘SiriusXM’, è tornato a parlare dell’argomento stadio. Il presidente della Roma nel corso dell’intervista ha attaccato il numero uno della Lazio:
“Abbiamo davvero bisogno dello stadio. Ci sono stati tanti incontri, sono ottimista al 99%. A Roma a parte Lotito tutti vogliono lo stadio. Il 15 o il 20 giugno dovremmo avere notizie. Il progetto iniziale è cambiato. Non ci sono più le tre torri. Ma anche se il 60% è stato modificato per noi non cambia nulla. Ma se i lavori non inizieranno entro 26-28 mesi, ci sarà un nuovo proprietario (della Roma, ndr). Abbiamo già speso tantissimi soldi, non possiamo continuare a buttarne altri in questo progetto”.
PRIMAVERA – Riforma del campionato 2017-2018. Ecco i dettagli
Sono partite ieri le finali scudetto Primavera, le ultime con la formula di quest’anno. Dal prossimo anno, infatti, entrerà in vigore la riforma dei campionati. Le squadre saranno divise in Primavera 1 e Primavera 2, con promozioni e retrocessioni .
Le 16 che si giocheranno il titolo il prossimo anno (tutte di A) sono Lazio, Fiorentina, Samp, Verona, Juve, Chievo, Toro, Sassuolo, Atalanta, Inter, Roma e Genoa (arrivate alle finali o ai playoff), Milan, Udinese, Napoli e Bologna (grazie al ranking della Primavera).
CAMPIONATO 2016-2017
Intanto fare un pronostico per quest’anno è tutt’altro che facile. La Lazio non parte per vincere ma può ritagliarsi un posto importante nel torneo. Questa sera l’aspetterà il derby con la Roma valevole per i quarti di finale. L’obiettivo è quello di vendicare la cocente sconfitta subita in Coppa Italia e ristabilire il primato cittadino. La Primavera laziale, del resto, è stata negli ultimi anni sempre al top sopratutto nei derby. Da ricordare la vittoria della Coppa Italia proprio in finale con la Roma. Che questo possa essere di buon auspicio per la partita di stasera… Avanti ragazzi!
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SERIE B – Gara povera di emozioni tra Carpi e Benevento
Nella finale di andata dei playoff di Serie B tra Carpi e Benevento la partita è priva di grossi sussulti. Unica emozione la sospensione della gara al 55′ per un faro che si è spento. Dopo un minuto l’arbitro insieme ai due capitani decidono di continuare.
La gara tra Carpi e Benevento disputata al Cabassi per i primi novanta minuti è terminata. E in questo primo round della finale di andata playoff di Serie B le due squadre non si sono fatte del male: poche occasioni, ancora meno le emozioni per un giusto 0-0 finale. Tutto rimandato alla gara di ritorno, dove al Benevento basterà un pareggio per festeggiare la Serie A.
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LAZIONALI – Strakosha non impeccabile, De Vrij solo tribuna
Il campionato è finito ma alcuni giocatori della Lazio sono impegnati con le proprie nazionali. E’ il caso di Strakosha e di De Vrij e Hoedt rispettivamente con le maglie di Albania e Olanda.
LUSSEMBURGO-ALBANIA
Finisce 2-1 per i padroni di casa l’amichevole fra Lussemburgo ed Albania. Nella prima frazione di gioco succede poco, le squadre sono bloccate. Il secondo tempo si apre con il Lussemburgo che spinge: dopo una bella azione Vincent Thill calcia forte nello specchio, Strakosha però blocca in presa sicura. L’Albania reagisce e al 53esimo trova il vantaggio: Hysaj serve Roshi in area per l’1-0. Dieci minuti dopo il Lussemburgo pareggia grazie a Turpel che supera Strakosha. Poi la rimonta, al 75esimo sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Malget svetta indisturbato in area e di testa supera un non incolpevole Strakosha per il 2-1 finale. Ora l’Albania sfiderà l’Israele (Qualificazione Mondiale 2018) il prossimo 11 giugno.
OLANDA-COSTA D’AVORIO
Finisce in goleada l’amichevole tra l’Olanda e la Costa d’Avorio. I padroni di casa superano nettamente la compagine africana 5-0. Le reti portano le firme di Robben, Veltman (autore di una doppietta), Klaassen e Janssen. Tra i convocati non compare il nome di Stefan de Vrij: nonostante l’ok dei medici, il difensore biancoceleste non viene portato nemmeno in panchina. Wesley Hoedt invece c’era tra i disponibili ma non è subentrato a partita in corsa.
ULTIM’ORA – Denunciato un sospettato per il caos a Torino
Il panico, la paura, la folla che scappa a piedi nudi. E soprattutto, adesso, resta la necessità di fare chiarezza sull’accaduto. Il giorno dopo la follia di piazza San Carlo a Torino, dove i tifosi juventini stavano seguendo la finale di Champions League, il bilancio è di 1527 feriti (questo il dato ufficiale fornito dalla Prefettura). Intanto è stato denunciato un sospettato.
La procura di Torino ha aperto un’inchiesta per stabilire chi, e cosa, abbia provocato l’incidente. Qualcuno che abbia gridato “Bomba, bomba”? O solo il rumore provocato dalla griglia che ha ceduto sulla rampa delle scale? Per ora l’ipotesi di reato formulata è quella di procurato allarme. La Digos, dopo aver visto filmati su filmati, cerca un sospettato. Un ragazzo a petto nudo che, un attimo prima che si creasse il panico, si è messo in una posizione apparentemente evocativa di un gesto da kamikaze, con le braccia aperte. E’ stato denunciato, insieme a un’altra persona, e ha ammesso di aver compiuto una bravata.
LE CONDIZIONI DEI FERITI
I feriti più lievi sono stati già quasi tutti dimessi dagli ospedali del Torinese. Ci sono invece da valutare le condizioni di bimbo di 7 anni rimasto schiacciato nella calca, uno dei tre feriti in codice rosso. Si chiama Kelvin, è cinese, suo papà Xinguang vive e lavora a Torino da 35 anni nel settore della ristorazione: “Domani lo sveglieranno dal coma farmacologico – spiega il padre dall’ospedale Regina Margherita – me lo hanno detto i medici. Ci hanno assicurato che sta un po’ meglio”. Ha riportato un trauma cranico e un trauma toracico e la prognosi resta riservata. Con il piccolo, in piazza, c’era la sorella Angela, 20 anni: “Eravamo vicino al maxi schermo all’angolo con una via. Volevamo già allontanarci perché c’era troppa confusione. Ma è scoppiato il panico: tutti correvano. Un uomo di colore mi ha aiutato a tirare fuori il mio fratellino dalla calca. Vorrei rintracciarlo per ringraziarlo”.
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FOTO – La Juve perde e a Napoli iniziano i saldi fuori stagione
La Juve perde la finale di Champions League contro il Real Madrid. A Napoli allora c’è tempo per sbeffeggiare i rivali bianconeri: iniziano infatti i saldi fuori stagione per celebrare la vittoria dei blancos.
Dopo i fuochi d’artificio, arrivano anche i saldi. E’ successo davvero nel centro di Napoli, precisamente nel quartiere Vomero. Un negozio di abbigliamento per giovani ha deciso di introdurre una grande promozione. Il motivo? Ovviamente la sconfitta della Juve in finale di Champions League. “Muchas gracias, Real, solo per due ore tutto al 50%“, recita il cartello apparso in vetrina, nella foto mostrata da Premium Sport.
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Lukaku: “Finale di Coppa Italia il mio rimpianto più grande”. Poi sul derby…
È stata una stagione positiva per Jordan Lukaku. Di sicuro in crescendo: rincalzo nel girone di andata, è divenuto poi una vera furia sulla sua fascia di competenza, specie nei derby. Il giovane esterno belga ha ripercorso il suo primo anno in biancoceleste ai microfoni dei media di casa.
Queste le parole di Lukaku ai microfoni di Sport/Voetbalmagazine: “La finale di Coppa contro la Juventus era la partita dell’anno per me. Mi sentivo molto bene nelle ultime settimane. Sentivo che i compagni di squadra, lo staff e la società avevano sempre più fiducia in me. Non so se sarei partito titolare ma di sicuro ci sarei andato vicino. 3-5-2 come modulo preferito? Ho giocato bene anche contro il Torino nella difesa a quattro fisicamente è anche un po’ più facile perché devo attaccare di meno. La differenza del calcio italiano? L’approccio alla partita, la preparazione che si fa. Durante i match devi essere sempre concentrato, all’Ostenda potevo rimediare ad eventuali errori grazie alla velocità e alla forza fisica. Qua mi sono reso conto che non è possibile giocare così, sono tutti più veloci e concentrati di me. Un errore è subito fatale. La mia stagione? Non ho iniziato male, ma fisicamente ho stentato parecchio. Faticavo a fare tutti e 90 i minuti, sia dal punto di vista fisico che tattico. In Italia non c’è spazio per l’imprevisto”.
SERIE A
Ancora Lukaku sul campionato italiano: “La Serie A mi è sembrata essere la scelta migliore sul lungo periodo. Devo ancora crescere e non c’è un altro posto in cui potrei migliorare tanto tatticamente quanto in questo campionato. In Belgio si presta troppo poca attenzione alla tattica, qui invece analizzano il modo in cui gli attaccanti pressano la difesa avversaria e rientrano a difendere loro stessi. In allenamento a volte dividono i centrocampisti dai difensori per poi farli muovere tutti in linea retta, sono gli esercizi più noiosi ma anche i più importanti. Rispetto a sei mesi fa sono un giocatore diverso, qui ti insegnano dettagli che potrebbero fare la differenza. Se in Belgio insegnano queste cose? No, nelle giovanili dell’Anderlecht vincevamo sempre con il 75% di possesso palla, mentre all’Ostenda la mia velocità bastava sempre per recuperare in difesa. Non c’è paragone con quello che si insegna qui tatticamente, a volte vedi gli allenatori anticipare le mosse del coach avversario. In Italia il calcio è come gli scacchi. Questo fa sì che qui anche calciatori tecnicamente non eccelsi siano utili, diventando addirittura essenziali per il sistema di gioco”.
SPOGLIATOIO E CLIMA DERBY
“Se è stato difficile conquistare un posto nello spogliatoio? Penso che sarebbe stato più di difficile un anno fa, la squadra terminò ottava il campionato e ci fu un’incomprensione fra Antonio Candreva e Lucas Biglia in merito alla fascia di capitano. Nel mio primo anno qui ho ottenuto risultati eccellenti e l’atmosfera era completamente diversa”. Poi sul derby: “Prima che io venissi qui non avevo idea di cosa fosse il derby. Dopo la nostra vittoria ho visto una squadra emozionata. Anche Lucas (Biglia, ndr) aveva le lacrime agli occhi. E’ sempre stato un ragazzo emotivo (ride, ndr)”.
LEGAME CON BIGLIA
“Il mio rapporto con Biglia non è cambiato dai tempi dell’Anderlecht. Resta un grande leader, la sua sola presenza ti mette a tuo agio. Facilita il gioco degli altri. Intendo dire che ha sempre tutto sotto controllo in campo. Parla con tutti, anche con lo staff, per vedere come preparare una sfida. E’ diventato più forte di quando era all’Anderlecht, ma continuo a dirgli che non ha ancora tirato fuori il meglio di sé durante la sua carriera. Può giocare anche meglio, il problema è che è troppo fedele alla sua squadra. All’Anderlecht ci sarebbe rimasto per sempre, ancora non capisco perché. Questo ha ritardato la sua convocazione con l’Argentina”.
MISTER INZAGHI
“Il mio rapporto con il mister è difficile da spiegare. Ovunque io vada non conto molto sull’allenatore, non voglio essere suo amico. Sto solo cercando di andare d’accordo con lui. Il calcio è lavoro, affari. Anche se ho iniziato a giocare per hobby, poi è diventata una passione, infine lavoro. Non sono venuto in Italia per divertirmi, ho dovuto lasciare il Belgio per migliorarmi”.
TIFOSERIA LAZIALE
“Quando sono arrivato venivo da un Europeo in cui non avevo giocato bene, dicevano di aver preso il Lukaku sbagliato. A me non ha mai fatto né caldo né freddo. A giudicare dalle ultime partite credo di averli fatti ricredere”.
VITA ROMANA
“Spesso mi annoio (ride, ndr). Se non mi vedo con gli amici, mi riposo un po’ dopo l’allenamento e poi gioco all’Xbox o guardo la tv. Spesso guardo lo sport, non solamente il calcio, mi piacciono anche gli sport individuali. Sono stato al centro di Roma un paio di volte, per mangiare qualcosa. Non ho mai visto neanche il Colosseo. No, è una bugia, ci sono stato quando avevo 16 anni e ho partecipato con l’Anderlecht al Torneo di Viareggio”.
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LEGGI ANCHE LE PAROLE DI WILSON CHE ATTACCA IL PROCURATORE DI BIGLIA>>>CLICCA QUI
Wilson: “Biglia non all’altezza del centrocampo del Real Madrid”
Pino Wilson, nel corso del dibattito sulla finale di Champions League, fa i complimenti alla Juventus ma rende merito alla forza del Real Madrid. Poi ha qualcosa da dire al procuratore di Biglia, Enzo Montepaone. Quest’ultimo infatti aveva dichiarato che l’argentino avrebbe sicuramente fatto il titolare nelle merengues.
Queste le parole dell’ex capitano Wilson a RadioSei sulla finale di Cardiff: “La Juve ha accusato il colpo del 2-1. Alla fine il punteggio è stato di 4-1 per me troppo severo anche se il Real ha ampiamente meritato. Gli episodi hanno fatto la differenza: Higuain e Dybala non l’hanno mai presa invece Ronaldo ha preso cinque palle e fatto due gol. Il secondo gol ha letteralmente castigato i bianconeri. Il centrocampo del Real è pieno di giocatori straordinari. Biglia per noi è un elemento importantissimo ma nel Real di ieri sera non avrebbe trovato sicuramente spazio. Montepaone? Il procuratore fa il suo lavoro ma ha esagerato nel tessere le lodi dell’argentino. Abbiamo visto che, con tutto il rispetto, non è all’altezza dei giocatori del Real visti ieri sera. Modric, Kroos, Casemiro e Isco: calciatori straordinari che giocano con una naturalezza disarmante. I bianconeri si sono resi conto che sono al di sotto del Madrid anche se perdere una finale fa male. L’esperienza è tutto: i giocatori spagnoli sono abituati da cinquant’anni a queste competizioni; la Juve no anche se ultimamente è arrivata due volte in finale”.
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Focolari: “Asso Simone e la sua cura nei dettagli”
Per commentare la notizia del rinnovo di Simone Inzaghi con la Lazio è intervenuto sul Corriere dello Sport il giornalista e tifoso biancoceleste Furio Focolari.
LA SUA RICERCA NEI DETTAGLI
“Mi ricordo ancora perfettamente un piccolo fatto avvenuto quasi venti anni fa. Simone giocava in una grande Lazio. Era il mese di luglio e la squadra stava per andare in ritiro a Brunico. Mi telefonò chiedendo a me, uomo di montagna, un consiglio per le vacanze dell’allora moglie Alessia Marcuzzi. All’epoca fresca mamma di un bellissimo bambino. Li voleva vicino, ma per loro voleva il meglio del meglio. Mi fece tantissime domande e alla fine scegliemmo San Cassiano in Badia, dove peraltro Alessia passa ancora le sue vacanze. Racconto questo episodio solo per testimoniare l’accuratezza dell’uomo, la ricerca dei dettagli, la scrupolosità con la quale spianava la strada alla sua famiglia”.
L’INZAGHI ALLENATORE
“La stessa ricerca dei particolari che ho ritrovato nel giovane allenatore di una Lazio che ha stupito per il modo di giocare. E non solo. L’amalgama che ha saputo creare tra giovani e vecchi è stato alla base del successo di questa stagione. Inzaghi, più di chiunque altro, è stato il tecnico rivelazione di questo campionato. Dove, tra l’altro, si presentava praticamente da esordiente. Chi lo conosce bene ci racconta della vigilia di ogni partita che lui passa a studiare l’avversario di turno. E poi è capace di mosse a sorpresa anche se l’avversario è, sulla carta, meno forte della sua Lazio. E’ successo qualche volta che non condividevo a priori le sue scelte di formazione o di impostazione tattica della partita, ma poi sul campo la ragione è andata praticamente sempre dalla sua parte. Ora ha rinnovato il suo contratto per altri tre anni. Questa è la notizia più bella per la Lazio, la sua Lazio. In un momento in cui le bandiere non vanno più tanto di moda, credo che i tifosi della Lazio possano sventolarne una. E credo anche che vadano fieri del loro allenatore. Allenatore che ha dato anima e cuore prima come giocatore, poi come tecnico delle giovanili e infine come allenatore”.
Oddi: “Inzaghi fa bene a pretendere, la Lazio è in debito con lui”
Giancarlo Oddi commenta il fresco rinnovo di Simone Inzaghi fino al 2020 con la Lazio. Alla fine c’è anche tempo per parlare della serata “Di padre in figlio” che si terrà domani 5 giugno presso l’Auditorium della Conciliazione in Roma.
Giancarlo Oddi, intervenuto ai microfoni di RadioSei, commenta innanzitutto la finale di Champions League: “La Juve nel primo tempo ha fatto una grande partita, poi si è liquefatta nel secondo. Peccato perché per il percorso fatto avrebbe meritato ma il Real Madrid ha fatto di più. Ho visto la gara del Real con il Barcellona e si poteva fare qualcosa in più. In quell’occasione il Barcellona li ha letteralmente schiantati in casa loro. Il Real ha dei punti deboli ma così è andata. Modric è un giocatore straordinario, oltre la media. Dybala invece ieri sera ha sbagliato tutto, è stato davvero impalpabile. Ho la sensazione che da quando è arrivato Pjanic, che tira le punizioni ed ha un carattere più deciso, Dybala lo soffra particolarmente.”
CAPITOLO LAZIO
“Rinnovo Inzaghi? Simone si è comportato benissimo, è meritato. La Lazio è in debito con il tecnico piacentino che fa bene a pretendere. Lotito deve accontentarlo anche perché non penso che Inzaghi possa chiedere alla società Cristiano Ronaldo. Lui sa benissimo le reali possibilità della società biancoceleste. Mi auguro che la Lazio prenda giocatori di esperienza: di giovani ne abbiamo già servono due o tre rinforzi di qualità per fare un’Europa League da protagonista. Cessioni? La Lazio non può permettersi di non accettare offerte importanti: questa è la politica che fanno tutte le società”.
DI PADRE IN FIGLIO
“Sarà una serata all’insegna della lazialità per far capire ai giovani che c’è qualcuno che porta ancora in alto il nome della Lazio. Pino Insegno farà un bello spettacolo, ci saranno personaggi del mondo Lazio e anche l’aquila Olympia. Mi auguro che ci possano essere tanti tifosi e che si possano divertire insieme a noi. L’incasso sarà devoluto alle famiglie terremotate di Accumoli. In sala sarà presente anche il sindaco della città marchigiana”.
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PRIMAVERA – Final Eight: il risultato finale di Juventus-Sampdoria
La Juventus è la prima squadra ad approdare alle semifinali del campionato Primavera. I bianconeri hanno battuto la Sampdoria grazie a un gol di Zequiri. La squadra di Fabio Grosso adesso dovrà affrontare la vincente della sfida di questa sera tra Fiorentina ed Atalanta.
IL TABELLINO
JUVENTUS (4-2-3-1): Del Favero; BeruattO, Coccolo, Vogliacco, Rogerio; Caligara, Kanoute (dal 20′ st Bove); Clemenza; Pereira (dal 34′ st Mosti), Zequiri (dal 17′ st Semprini); Leris. A disp.: Galtarossa, Loria, Marricchi, Merio, Muratore, Ndiaye, Nicolussi, Toure, Tripaldelli. All.: Grosso
SAMPDORIA (4-3-2-1): Krapikas, Tomic, Leverbe, Pastor, Tissone; Tessiore, Cioce (dal 29′ st Gabbani), Ejjaki (dal 6′ st Criscuolo); Balde, Baumgartner (dal 36′ st Curito); Gomes Ricciulli. A disp.: Cavagnaro, Piccardo, De Nicolo, Doda, Gilardi, Oliana, Romei, Vips, Perrone, Cuomo, Testa. All.: Pedone
MARCATORI: 38′ Zequiri
ARBITRO: Gavillucci di Latina
AMMONITI: 35′ pt Baumgartner, al 2′ st Tessiore, al 14′ st Caligara e Tomic, al 40′ st Mosti per condotta antisportiva
ESPULSO: 13′ st Coccolo per doppia ammonizione
RECUPERO: 2′ pt e 5′ st.
Recanatesi: “Lotito ha fatto un bel colpo in prospettiva futura”
Sulla conferma di Simone Inzaghi si è espresso dalle colonne del Corriere dello Sport il giornalista e tifoso della Lazio, Franco Recanatesi:
LA MOSSA DI LOTITO
“Puntare forte su Simone Inzaghi parrebbe una dimostrazione di saggezza e di prospettiva da parte di Lotito. Inzaghi, 40 anni, è il più giovane fra gli allenatori che hanno condotto le proprie squadre nei primi cinque posti della classifica. Ha tempo per vincere. Alla sua età pochi in Italia vi sono riusciti: Trapattoni, Mancini, Ancelotti. Loro hanno conquistato i primi titoli a 38, 40 e 37 anni. Allegri e Capello hanno cominciato con il Milan a 43 e 55. Spalletti con la Coppa Italia alla Roma a 48. Per esultare con la Juventus Lippi ha dovuto aspettare addirittura le 57 primavere. Inzaghi è il più giovane anche dei cinque allenatori che hanno vinto i campionati professionistici: Allegri, Semplici, Stroppa, Tesser e suo fratello Pippo”.
SU INZAGHI
“Tutto questo vorrebbe dir poco se Simone non avesse rivelato al debutto una straordinaria e – per chi da 18 anni lo segue nel suo cammino biancoazzurro – sorprendente maturità. Mai avrei immaginato che quel ragazzo, preso a calci nel sedere da Mancini per aver voluto battere e sbagliare un calcio di rigore come se fosse una partita tra scapoli e ammogliati, potesse prendere le redini di una squadra litigiosa e sfilacciata, rimettere in riga giocatori di talento ma scorbutici, rimotivarli e restituire alla squadra una funzionalità e una poliedricità rare a vedersi. Di Inzaghi ammiro altresì il coraggio. Firmare una cambiale in bianco, anche se a cifre elevate, rappresenta una sfida incerta oppure un grande attaccamento alla bandiera che impugna da 18 anni. In bianco perché, a proposito del mercato, si è fidato della parola del suo presidente. Il quale peraltro nelle sue ultime dichiarazioni non gli ha riservato parole al miele. Sapremo presto se la sacrosanta conferma di Inzaghi sarà il primo mattoncino del famoso gradino da salire. Oppure se sarà una foglia di fico per cercare di nascondere il valzer delle plusvalenze”.
SOCIAL – Sergej Milinkovic: “Sarò con voi con il cuore” (FOTO)
Il prossimo 16 giugno in Polonia prenderanno il via gli Europei Under 21. A pochi giorni dall’inizio della competizione Sergej Milinkovic ha pubblicato su Instagram un post che conferma la sua decisione di non prendervi parte. Una decisione che non può che far piacere alla Lazio, in vista dei tanti impegni della prossima stagione.
Queste le sue parole: «Ragazzi, compagni, amici e fratelli. Non potrò essere con voi fisicamente, ma certamente vi sosterrò con tutto il cuore. Potete raggiungere il traguardo che ci siamo posti all’inizio delle qualificazioni. Ho fiducia in voi».
Mazza: “Giusto essere ambiziosi, ora la Lazialità è un valore”
Per parlare della conferma di Simone Inzaghi è intervenuto ai microfoni del Corriere dello Sport il noto giornalista e grande tifoso della Lazio, Mauro Mazza:
“Per i tifosi biancocelesti è una prima buona notizia. Il progetto Lazio ha il volto di Simone Inzaghi. Il tecnico che nella prima stagione ha sorpreso tutti per la capacità dimostrata e per la voglia matta di affermarsi sulla panchina della sua squadra del cuore. Eccola, è questa la novità più gradita. Il ripristino della Lazialità come valore, dopo anni di diffidenza e perfino di ostracismo verso tutto quanto (e quanti) avessero ‘troppa’ Lazio nel dna. La sua conferma comporta anche l’impegno, da parte della società, a soddisfare le richieste di Inzaghi. Il suo obiettivo ambizioso è fare meglio della stagione appena conclusa. Il Mister non vuole ripetere le esperienze disastrose vissute, nelle loro secondi stagioni, da Petkovic e Pioli. E nemmeno quella di Delio Rossi, che portò la Lazio in Champions League ed ebbe Vignaroli come rinforzo. Discorso delicatissimo, certamente affrontato, il destino dei migliori calciatori. Inzaghi ha fatto e continua a fare quanto è in suo potere: dialogo, persuasione, ragionamento. Ha spiegato, e lo farà ancora, che la Lazio merita di essere considerata un punto di arrivo e non una tappa intermedia di una carriera importante. Ha detto, e dirà ancora, che vincere da protagonisti in biancoceleste sarebbe infinitamente più bello di essere solo una rotellina dentro un grande e complicato ingranaggio. Ma la soluzione a questo problema non può venire dal tecnico. Ha a che fare con gli argomenti che la società vorrà mettere sul tavolo. Ha a che fare con il sentimento (se c’è) che li lega alla Lazio. Se Keita, de Vrij e soprattutto il capitano Biglia, preferiranno andarsene comunque, ci sarà materia di riflessione per tutti”.
Salif Diao: “Peccato per il Senegal che Keita si sia fatto male”
L’ex attaccante Salif Diao, ha commentato l’assenza per infortunio dal Senegal di Keita Balde Diao
Finiti i campionati adesso è il turno della Nazionali. Sono molti i laziali in giro per il mondo. Tra questi c’è anche Keita Balde Diao. Il suo Senegal infatti dovrà vedersela contro l’Uganda e la Guinea Equatoriale. Purtroppo il numero 14 biancoceleste dovrà stare fermo ai box per entrambe le sfide a causa di un infortunio al ginocchio. L’ex attaccante del Liverpool , Salif Diao ha commentato questa assenza. Ecco le sue parole ai microfoni di sunubuzzsn.com: “E’ un peccato che Sadio Mané e Keita Baldé Diao non ci siano per le prossime due partite. Sono importanti per la squadra. Il Senegal ha abbastanza risorse per sostituirli”.
PER LA SUPERCOPPA ITALIANA SARA’ OUT BASTOS…MA NON DANI ALVES>>>CLICCA QUI PER IL MOTIVO
SUPERCOPPA ITALIANA – Out Bastos, ma non Dani Alves. Ecco il motivo
Dopo la sconfitta di ieri sera nella finale di Champion League, è stata resa ufficiale la data della Supercoppa Italiana. In questa sfida mancherà Bastos, ma non Dani Alves. Ecco il motivo.
La Juventus cade sotto i colpi del Real Madrid di Cristiano Ronaldo e co. In base all’esito di questa sfida si sarebbe decisa la data della Supercoppa Italiana, che sarà il 13 agosto prossimo. In questa sfida tra le fila biancocelesti mancherà Bastos Quissanga. L’angolano è stato espulso nell’ultima sfida di campionato contro il Crotone. Ma la stessa sorte non capiterà a Dani Alves. Il terzino brasiliano è stato ammonito, da diffidato, nella finale di Coppa Italia, sempre contro la Lazio. Il regolamento, però, prevede che le squalifiche rimediate in Coppa Italia non si ripercuotano su la finale di Supercoppa. Diversamente da quelle rimediate in campionato. Concludendo, Supercoppa Italiana, out Bastos, in Dani Alves
Lazio in Europa League come testa di serie. Ecco i pericoli scampati…
Terminati i turni preliminari la Lazio si presenterà al sorteggio di Europa League come testa di serie.
Le squadre italiane qualificate in Europa League sono Milan, Atalanta e Lazio. Il Milan scenderà in campo il prossimo 27 luglio per il turno preliminare. Lazio e Atalanta invece si incontreranno a Nyon già sicure di un posto nella fase a gironi. I bergamaschi partiranno dalla quarta fascia, vista l’assenza dall’Europa lunga ben 26 anni. Mentre la Lazio, grazie al suo coefficiente di 56666 sarà testa di serie. Ma quali pericoli ha evitato? Su tutti Arsenal, Villareal e Lione. Bisogna stare attenti però perché le fasce inferiori ci sono squadre abbastanza temibili. Infatti troviamo Real Sociedad, Lokomotiv Mosca, Herta Berlino e Colonia. Mentre tra le squadre che devono sostenere i preliminari un occhio anche su Zenit, Everton, Athletic Bilbao, Marsiglia e Sparta Praga. Insomma si testa di serie però occhio!
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La Lazio è nel top d’Europa per i gol realizzati in area piccola
La Lazio è la quarta forza in Europa per reti realizzate in area di rigore.
La Lazio quest’anno ha confezionato varie segnature, tant’è che è record di gol realizzati in una stagione. Ma non solo. Keita e Immobile sono diventati la coppia d’attacco più prolifica di tutta la storia biancoceleste. Prendendo questi dati, e confrontandoli con quelli di tutta Europa, la Prima Squadra della Capitale è la quarta squadra ad aver realizzato più gol all’interno dell’area piccola. Un risultato straordinario se poi vediamo chi sono le tre squadre ad aver fatto meglio. Parliamo del Real Madrid (29 reti), Napoli (27), Barcellona (26). A quota 21 i biancocelesti insieme a Paris Saint Germain e Arsenal.
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Arrivano importanti dettagli sulla nuova maglia della Lazio
Stamani sono trapelati importanti dettagli sulle nuove maglie della Lazio nella consueta rassegna stampa di RadioSei
La stagione calcistica della Lazio si è conclusa. Il bilancio è positivo visto quanto ci si aspettava ad inizio anno, una finale conquistata e l’accesso diretto all’Europa League. Ora inizia un nuovo capitolo, nel quale la società dovrà fare di tutto per rinforzare la squadra. Innanzitutto dovrà rinforzare la rosa, ma simultaneamente dovrà ravvicinarsi ad una tifoseria che sta facendo dei piccoli passi verso la squadra. Come fare? Il tifoso della Lazio è stato sempre un inguaribile romantico. Ecco allora che la società ha pensato di sfruttare questo sentimento.
Nella rassegna stampa di stamani di RadioSei sono trapelati dei dettagli riguardanti le nuove maglie (Dettagli che confermano quanto detto in esclusiva dalla nostra redazione nel lontano 26 marzo). Ovvero il ritorno dell’aquila stilizzata sul cuore. Una maglia come quella che la Lazio indossava nell’83/84 e anche l’anno seguente. Da aggiungere a questo design anche lo sponsor Seleco a dare ancora più quel tocco di storia.
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