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Minala: “Salerno grande piazza. Futuro? Torno alla Lazio, poi…”

L’esperienza di Joseph Minala a Salerno, sotto la guida del suo mentore Alberto Bollini, si sta rivelando più positiva del previsto. Il camerunense ha collezionato 12 presenze, mettendo a segno anche una rete. Le sue prestazioni sono andate in crescendo, anche se qualche volta ha peccato di ingenuità, beccandosi cartellini rossi in maniera non intelligente. Il classe ’96, il cui cartellino appartiene alla Lazio, ha parlato a SeiTv di questi sei mesi e del suo futuro.

SALERNO GRANDE PIAZZA

“Chi mi ha mandato qua non lo ha fatto solo per puntare alla salvezza. Questa piazza non merita di giocare per questo obiettivo. Il sottoscritto non è venuto per questo. Pertanto, dovremo andare a Carpi per fare risultato. Salerno merita altri palcoscenici per quello che sta offrendo dinanzi all’Italia intera. Mentre tornavo a casa dopo il match vedevo tanti volti delusi tra la gente, questa è una cosa che mi è rimasta dentro. I tifosi hanno un sogno, la Salernitana non ha niente di meno rispetto a Frosinone e Spal. Pertanto deve ambire in alto e non soltanto alla salvezza. Dobbiamo esaudire il desiderio di tanti bambini”.

FUTURO

In Serie B un altro giovane laziale sta facendo molto bene, Simone Palombi. Si profila per entrambi un ritorno alla Lazio?: “Non so questo, posso dire che ci parlo spesso. In particolare della mia esperienza a Salerno e di com’è la città. E ciò anche con Murgia e Lombardi. Nessuno rifiuterebbe una piazza come Salerno. In serie B ci sono poche realtà che hanno un pubblico come quello dei granata, dopodiché, sia per quanto riguarda l’organico che i programmi futuri non sono certo io a deciderli”. Poi sul suo futuro e sul suo ruolo: “Sono in prestito dalla Lazio, a giugno dovrei tornarci, vedremo dopo il termine del campionato. Io ho sempre fatto la mezz’ala, e mi trovo bene in quella posizione. Ma grazie al mister Bollini, che mi ha fortemente voluto a gennaio, posso interpretare anche altre fasi del centrocampo”.

Simone Inzaghi: “Chiara, Mirko, questo derby lo dedichiamo a voi!”

E’ stata una serata di lazialità e solidarietà quella andata in scena ieri sera al Teatro Orione di Roma. Il mondo biancoceleste si è riunito in onore di Chiara Insidioso. Presenti mister Simone Inzaghi e il suo staff, il presidente della Polisportiva Buccioni e le varie sezioni, Maurizio Manzini, Vincenzo D’Amico. Ma anche Pulici, Oddi, Zauri e i giovani Lombardi e Murgia.

LE TOCCANTI PAROLE DI INZAGHI

Simone Inzaghi, salito sul palco per ricevere il premio “Chiara Insidioso“, ha speso bellissime parole nei confronti della ragazza e del compianto Mirko Fersini: “Penso che sia bellissimo vedere un teatro pieno. Era un dovere farlo. Per quanto ci riguarda, sia io che il mio staff appena abbiamo saputo dell’iniziativa siamo accorsi con entusiasmo. Da genitore, stasera ho visto il padre di Chiara. Vedendolo negli occhi mi si è stretto il cuore, così come mi si stringe il cuore vedendo lo sguardo della mamma di Mirko Fersini. Probabilmente a volte ci si ferma poco a riflettere. Guardare la forza che hanno questo padre e questa madre di andare avanti è davvero toccante. Abbiamo fatto qualcosa di importante domenica e dall’inizio della stagione. Io e il mio staff vogliamo dedicare tutto ciò che di buono abbiamo fatto alla mamma di Mirko Fersini e ai genitori di Chiara”.

E PER IL RINNOVO DI KEITA SCENDE IN CAMPO…LOTITO>>>LEGGI QUI

Calciomercato – L’agente di Taison conferma i contatti con la Lazio

E’ sempre calciomercato. Il campionato non è ancora terminato ma le voci riguardanti la compravendita di giocatori sono all’ordine del giorno. Anche in casa Lazio. Vi avevamo parlato di un interesse dei biancocelesti per l’esterno offensivo brasiliano Taison, in forza allo Shakhtar Donetsk. A tal proposito il quotidiano turco Fotospor ha riportato le parole dell’agente Diego Dornelles a Radio Bandeirantes.

LE PAROLE DELL’AGENTE

Il calciomercato biancoceleste vive ore febbrili. Tra le tante voci è arrivata anche quella di Diego Dornelles, agente di Taison, esterno brasiliano accostato alla Lazio. Il procuratore ha confermato queste voci: “Ho ricevuto alcune chiamate dall’Italia. Dall’Inter? No, dalla Lazio. Taison vuole disputare i mondiali in Russia con la nazionale verdeoro e la Serie A sarebbe perfetta per mettersi in mostra. Anche la Premier sarebbe un bel palcoscenico. Gioca in Europa da diverso tempo, adesso è pronto per un campionato importante”.

INTANTO ARRIVA IL LIETO FINE SULLA POLEMICA PER LA SCRITTA SPQR>>>LEGGI QUI

Rinnovo Keita, la svolta: scende in campo…Lotito!

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Il presidente della Lazio Lotito non sembra essersi rassegnato a perdere il suo gioiello Keita. Avrebbe quindi in mente un’ultima disperata mossa per provare a trattenerlo.

Galeotto fu il derby. O almeno così sperano i tifosi laziali, che non vogliono dire addio al loro idolo dopo i colpi mostrati contro la Roma. Al momento però, sul fronte del rinnovo del contratto, in scadenza nel 2018, tutto tace e il senegalese, uno dei cinque top d’Europa tra gli under 23, sembra sempre più destinato alla partenza. Per questo, il presidente Lotito domenica avrebbe confidato ad alcuni amici stretti l’intenzione di voler scendere in campo personalmente per riaprire la trattativa e produrre il massimo sforzo. Chissà che questa non sia la svolta decisiva, anche se solo il tempo dirà se sarà efficace. Nel frattempo, le voci sul classe ’95 continuano a rincorrersi: fonti dall’Inghilterra lo danno vicino alla Juventus, altre invece al Milan.

CAMBIO DI MARCIA

Dopo essere stata più volte sul punto di vendere il giocatore nel mercato estivo, adesso la società sembra aver operato un netto cambio di intenzioni. Da settembre ad oggi Keita e il suo agente Calenda non sono mai stati chiamati ufficialmente. Ciò ha portato ad un clima spesso teso. I tweet al veleno dello stesso procuratore non sono stati certo sporadici. Da Formello infatti si è sempre preferito rinviare la discussione della questione. Una volta perché non era il momento giusto. Una volta a causa delle tensioni con il calciatore. Un’altra per la sua voglia di andare via o per l’esosità, ritenuta eccessiva, delle sue richieste economiche. Adesso invece i vertici dell’aquila sembrano essersi resi conto che nn provare neanche a riaprire la trattativa equivarrebbe ad aver già perso Keita. Per scongiurare lo scenario, si deve dunque necessariamente passare dalle parole ai fatti.

ULTIMA CHANCE

Manca infatti un mese al termine della stagione, poi sarà calciomercato. Sarà dunque l’ultima chance per trattenere chi è in scadenza nel 2018 (oltre a Keita, ci sono anche anche Biglia e de Vrij). Il presidente non vuole prendersi tutta la responsabilità della cessione. Per questo effettuerà lui la prima mossa. In questo modo, in caso di ‘no’ esplicito di Keita e dell’agente, la storia prenderebbe una piega tutta diversa. In caso contrario, sarebbe messo a segno un colpaccio. Per riuscire nell’impresa, si dovranno sfiorare le vette del monte ingaggi, avvicinandosi ai parametri di Immobile, Biglia e Felipe, ma sopratutto godere della disponibilità di Keita. La palla è in mano a Lotito, il tempo stringe, ora o mai più.

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Match fixing, Parolo: “Giusto esserne informati il più possibile, speriamo che…”

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Nella giornata di ieri Formello ha visto lo svolgimento del progetto “Per l’integrità del gioco: formazione in campo contro le frodi sportive”. Si è trattato di un workshop, realizzato dalla Lega Serie A in collaborazione con Sportradar AG, sul fenomeno del match fixing, ovvero le frodi in ambito sportivo.

Al termine dell’evento, ha parlato il centrocampista biancoceleste Marco Parolo, il quale ha così commentato: “È davvero un piacere per noi giocatori partecipare a questa campagna. Ti insegna cose importanti, arricchendo il nostro bagaglio. Dietro tutto ciò c’è qualcosa di veramente importante ed è giusto venirne informati il più possibile”.

CREDITO SPORTIVO

Il mediano ha poi speso qualche parola sul Credito Sportivo, partner del progetto e banca pubblica italiana leader nel finanziamento all’impiantistica sportiva: “La presenza del Credito Sportivo aggiunge valore a questo evento. Ci fa capire che tutte le istituzioni intorno al calcio hanno a cuore questa situazione. Speriamo possa essere risolta il prima possibile”.

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La sigla SPQR anche sulla maglia della Lazio, ecco quando

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Arriva il lieto fine sulla polemica legata all’uso della scritta SPQR.

SPQR ANCHE SULLE MAGLIE DELLA LAZIO

Dopo il post del sindaco Virginia Raggi (“La scritta Spqr è e resta patrimonio del mondo, è un’espressione di uso comune e, per questo, non registrabile: tutti possono utilizzarla”), l’acronimo comparirà anche sulla maglia della Lazio. Che già nelle scorse ore aveva accolto con soddisfazione l’intervento del primo cittadino capitolino. La sigla rappresentativa della Repubblica romana, potrebbe dunque essere inserita già sul colletto della maglia speciale che i biancocelesti indosseranno in occasione della finale di Coppa Italia. O in alternativa nell’altra sfida con la Juventus, quella valida per la Supercoppa. La questione è dunque definitivamente risolta. La Lazio pareggia il conto con la Roma e si prende anche lei la sua scritta.

INTANTO A ROMA APPARE UN NUOVO STRISCIONE CONTRO I GIALLOROSSI>>>LEGGI QUI

ROMA – Striscione di minaccia contro i giallorossi: il “macabro” ritrovamento (FOTO)

Nella notte uno striscione di minaccia (o goliardico?) contro i giocatori giallorossi, colpevoli di aver perso il derby, è apparso a Roma. Inoltre, quattro manichini con le maglie di De Rossi, Nainggolan e Salah, sono stati trovati impiccati. Come riportato da Il Corriere dello Sport ad avvistarli sono stati dei passanti.

All’arrivo dei carabinieri striscione e manichini erano già stati rimossi. I militari hanno trovato solo due corde. Sulla vicenda sono in corso indagini dei carabinieri della compagnia piazza Dante. Il ritrovamento è avvenuto di fronte al Colosseo, sulla passerella pedonale di via degli Annibaldi. Il testo dello striscione, con scritta nera su fondo bianco e senza firma, recita: Un consiglio senza offesa, dormite con la luce accesa.

Zauri: “Impressionato da Inzaghi. Coppa Italia? Punterei sulla difesa a 3”

L’ex terzino della Lazio, Luciano Zauri, ha riempito di elogi il mister Inzaghi. Poi valuta le possibilità dei biancocelesti in finale contro la Juventus

SU INZAGHI E LUKAKU

Il suo intervento a Radiosei: “Simone Inzaghi sta facendo cose impeccabili, basti pensare a come sta forgiando tatticamente Felipe Anderson. Era un mio compagno, non avrei mai immaginato diventasse un tecnico così bravo, anche se era giá ai tempi un conoscitore di calcio. Lo ha aiutato anche la conoscenza dell’ambiente. Peruzzi? È arrivato troppo tardi, tassello fondamentale per la crescita e la gestione dei giovani, il rispetto che suscita e la capacità di trasmettere mentalità vincente. Mi piace molto Lukaku, ha tutto per fare anche bene in fase difensiva, velocità, forza fisica, un calciatore su cui puntare per il futuro”.

VERSO JUVENTUS – LAZIO

“La finale con la Juventus la Lazio puó giocarsela alla pari. Giocando con la difesa a tre e uomo contro uomo, la Lazio puó dire la propria, puó fare lo scherzetto, puó alzare la Coppa. In ottica mercato, sarebbe importante non perdere lo zoccolo duro della squadra per poi rinforzare l’organico. È fondamentale essere competitivi quando si gioca tre volte a settimana. Biglia è un capitano silenzioso, a suo modo si fa sentire, la scelta di affidare la fascia a lui inizialmente non l’avevo capita, ma se la sta meritando. Lotito? Gli errori del passato aiutato a migliorare“.

Pippo Inzaghi racconta Simone: “L’anno prossimo lotterà per la Champions”

San Nicolò, un paesino di seimila anime a pochi chilometri da Piacenza. Qui Simone è un idolo. Così come Pippo. Tra loro c’è qualcosa di speciale, unico e straordinario. Un rapporto tra fratelli di successo, autentico e ricco di stima reciproca. Ne ha parlato spesso papà Giancarlo, l’uomo che li ha condotti fino al traguardo: «Allenare la Lazio è sempre stato il sogno di Simone. Insieme a Filippo sono due maniaci di calcio, se chiedete ad entrambi chi è il centravanti della Civitanovese, loro lo sanno. Hanno gli stessi interessi, vedono e osservano tutto». Inzaghino però è diventato grande, da calciatore forse aveva sofferto la condanna di un paragone scomodo, a volte esagerato. Da allenatore invece ha ribaltato la storia. Al suo esordio Simone si è preso la serie A e la finale di Coppa Italia. Filippo, dopo l’avventura al Milan, ha conquistato la promozione in B con il Venezia. È il loro anno. L’ex bomber del Milan ai microfoni de Il Tempo ha raccontato e descritto il fratello.

Se lo aspettava così bravo«Io assolutamente sì, non avevo dubbi, conoscevo benissimo il suo percorso professionale. Oggi è facile dire che Simone Inzaghi è tra i migliori allenatori italiani, soltanto gli osservatori distratti non se ne erano accorti».

Era preoccupato all’inizio del suo percorso con la Lazio«Per un allenatore giovane non è mai semplice, soprattutto in piazze così importanti, se sbagli qualcosa ti massacrano. Lui prese il posto di Pioli dopo un 4-0 in un derby, il momento era delicato tra la contestazione e il ritiro a Norcia. Eppure è stato bravo a portare ordine e a far ripartire la squadra nelle ultime 7 giornate di campionato».

Poi la conferma dopo il rifiuto di Marcelo Bielsa: «Sì, anche se mentre eravamo in vacanza a Formentera gli arrivavano almeno tre proposte al giorno, che lui però rifiutava puntualmente. Io non capivo, ma in realtà Simone credeva fortemente alla possibilità di guidare la Lazio fin dall’inizio. Altrimenti sarebbe andato a Salerno».

Stagione da incorniciare«Senza dubbio, il cammino della Lazio è un capolavoro. Nel giro di 60 giorni hanno battuto tre volte la Roma. I giallorossi sono stati costruiti per vincere lo scudetto, hanno una rosa superiore. Senza dimenticare la finale di Coppa Italia, auguro a mio fratello un altro miracolo contro la Juventus. Magari hanno la possibilità di vincere la Champions League e gli lasciano il trofeo».

Lei sarà all’Olimpico«Probabilmente si giocherà il 17, dovrò inventarmi qualcosa, ma è complicato. Mi sarebbe piaciuto godermi la preparazione al match con più calma e restare vicino a Simone. Vedremo, manca ancora qualche giorno. Con il Venezia c’è la finale di Supercoppa».

Il prossimo anno sarà quello della consacrazione«Mio fratello non ha bisogno di consigli, è abbastanza intelligente e preparato. È consapevole che le fortune di un allenatore dipendono dai giocatori e dalla rosa che hai a disposizione. La Lazio con qualche ritocco può diventare veramente una squadra di livello. Dalla prossima stagione magari potrà lottare anche per la Champions».

 

Khedira lancia la sfida alla Lazio: “Vogliamo la Coppa Italia”

Potrebbe giocarsi il 17 maggio la finale di Coppa Italia. Visto lo 0-2 di Monaco, i bianconeri si apprestano a partire per Cardiff. Khedira sfida la Lazio

KHEDIRA LANCIA IL GUANTO DI SFIDA ALLA LAZIO

Il calciatore della Juventus e della Germania, è stato intervistato da JTV. Il centrocampista ha voglia di triplete e di non lasciare nulla agli avversari. In particolar modo alla Lazio. Khedira ha così lanciato la sfida ai biancocelesti. Queste le sue parole al canale televisivo ufficiale della società bianconera: “Vogliamo vincere anche la Coppa Italia, che giocheremo contro la Lazio. Loro sono una grande squadra ma l’ abbiamo sconfitta due volte e vogliamo superarli di nuovo“.

Anche Immobile si unisce a “Calciatori per Unicef”. All’asta la sua figurina firmata

Calcio, arte e beneficenza: sono questi gli ingredienti di ‘Calciatori per Unicef’

IMMOBILE, PANINI E L’UNICEF

L’iniziativa è nata a favore dei minori stranieri non accompagnati. E’ promossa dalla celebre casa editrice Panini per sostenere il progetto di raccolta fondi benefico di Unicef. Per realizzare questa iniziativa a sfondo benefico Panini ha ideato un pacchetto davvero esclusivo, composto da una maxifigurina e da un album speciale in edizione limitata.

IL PREMIO

Il vincitore di questa  asta, si aggiudicheà infatti: Una Maxi Figurina Panini (50×35 cm) autografata dall’attaccante della SS Lazio Ciro Immobile. L’album è accompagnato dalla collezione completa delle figurine che andranno attaccate per il divertimento del vincitore.

EUROPA LEAGUE – Nessuna sorpresa in semifinale: vincono le favorite

Le semifinali di andata di Europa League vanno in archivio con la vittoria di Manchester United e Ajax rispettivamente con Celta Vigo e Lione. Il ritorno si disputerà giovedì prossimo alle ore 21:05.

Un goal di Rashford, il migliore in campo, ha deciso la semifinale d’andata tra Celta Vigo e Manchester United: un successo meritato quello dei Red Devils che tra una settimana saranno chiamati a difendere all’Old Trafford questo vantaggio che potrebbe valere la finale.

Nell’altra semifinale tra Ajax e Lione tutto facile per i lancieri.. Sonoro 4-1 sulla squadra di Genesio, che dopo un buon avvio è stata dominata dagli olandesi. Doppietta di Traorè, il migliore in campo, e gol di Dolberg e Younes. Per i francesi accorcia le distanze Valbuena. La gara si è disputata di mercoledì per la festa del “Dodenherdenking” (il giorno della commemorazione dei morti, in lingua olandese), la ricorrenza in cui il popolo olandese onore i caduti in guerra, sia civili sia militari, durante il secondo conflitto mondiale, cui segue il giorno della Liberazione. Infatti la festa si disputerà il 4 e il 5 maggio.

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Cruciani: “I romanisti stanno vivendo uno psicodramma”. Poi su Strootman…

Giuseppe Cruciani commenta il derby che la Lazio ha stravinto con la Roma e critica il comportamento di Strootman che ha simulato un fallo in area.

Queste le dichiarazioni di Cruciani a Radio Olympia: “Domenica ero a pranzo con mia figlia a Milano, non volevo vedere il derby. Poi tra il primo e il secondo tempo sono andato su quei siti che danno i risultati in tempo reale. Ho visto che eravamo 1-1. E a quel punto ho aperto Twitter e ho capito che qualcosa non andava. A parte il rigore che non c’era che è stata una follia di Strootman che è giusto che paghi, la mia paura era quella di sbandare. Invece la Lazio ha dimostrato di essere forte di testa come una grande squadra. Poi al 90′ ho visto che stavamo 1-3 ed ho esultato giustamente. E’ bello vedere che da un pò di giorni i romanisti sono nello psicodramma. In tre derby su quattro la Roma non ci ha capito molto e i tifosi devono accettarlo”. 

FINALE TIM CUP

“C’è il rischio che la Juventus venga all’Olimpico già da campione d’Italia se la Roma non dovesse vincere con il Milan. La Juventus potrebbe venire a giocare la gara con le riserve e risparmiare i titolari per la Lazio per la finale Tim Cup di tre giorni dopo. Ci dobbiamo augurare che la Juventus non vinca domenica il derby con il Torino e si giochi la gara con la Roma”. 

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Facco: “La Lazio è una piccola Juventus”. Poi sul gesto di Biglia con Totti…

Una stagione entusiasmante per la Lazio, che è ad un passo dall’Europa ed ha in programma la finale di Coppa Italia contro la squadra del momento, la Juventus. Su questo e altro è intervenuto ai microfoni di Radiosei Mario Facco.

Queste le dichiarazioni di Facco: “Spero che la Juventus nella sfida dell’Olimpico stecchi la serata visto il momento dei bianconeri. La Lazio comunque è una piccola Juventus. Non me l’aspettavo una stagione del genere, ero uno di quelli che pensava fosse difficile centrare l’Europa League. Allegri per esempio può lavorare su diversi giocatori per quantità e qualità, Inzaghi invece ha lavorato su una minore qualità ma è riuscito a tirare fuori tutto. Non dimentico il derby di andata di Coppa Italia quando mancavano 3 titolari e la squadra ha fatto una prestazione super. La data della finale di Coppa Italia? Spero che sia un piccolo vantaggio. In ogni caso la Lazio è una squadra compatta, addirittura è rientrato in gruppo Keita ed è un merito di Inzaghi che in silenzio è riuscito a riabilitarlo. Tatticamente contro la Juventus non sarà una partita facile, i torinesi sanno cambiare in corsa e stare bene in campo. Sulla carta non c’è partita, ma sul campo non si sa mai”.

LAZIO INZAGHI VS LAZIO PIOLI

“Nemmeno quella squadra mi ha fatto divertire come quest’anno: il mister di Parma non ha chiuso il cerchio perché non ha chiesto rinforzi e ha spaccato lo spogliatoio. Spero sempre in stagioni come questa per vedere poi una certa continuità: sarebbe una delusione se Inzaghi non riuscisse a strappare qualcosa in più in sede di mercato. Finora è stato bravo ad utilizzare i giocatori che gradisce, mentre gli altri li ha lasciati fuori con personalità”. 

BIGLIA E LA MAGLIA DI TOTTI

“Per me l’argentino ha fatto male ad onorare un giocatore che non ha mai rispettato la Lazio. Se fossi stato al posto suo non avrei reso pubblica la cosa. Totti non si merita il rispetto dal punto di vista sportivo dei laziali. Lui è stato un grande come calciatore, ma spesso non ho capito i suoi atteggiamenti verso le altre tifoserie”. 

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Mister Farris: “La posizione di Milinkovic ci ha dato più stabilità”

Il vice-allenatore biancoceleste, Massimiliano Farris, ha analizzato la gara di campionato Roma-Lazio ai microfoni di Lazio Style Channel.

Queste le dichiarazioni di Farris: “Immobile aveva iniziato il riscaldamento, non stava bene dalla sera precedente la gara, ha provato a stringere i denti ma durante il warm-up ci ha avvisato che non ce l’avrebbe fatta e così è scattato il piano B”.

DERBY: COMMENTO TECNICO

“A inizio gara avevamo provato ad arginare De Rossi con Milinkovic e avevamo chiesto ai nostri quinti di centrocampo, Basta e Lukaku, di uscire sui terzini. Spalletti però aveva cambiato qualcosa rispetto alle gare di TIM Cup, con El Shaarawy e Salah molto più larghi. Per questo motivo, abbiamo abbassato il serbo, portando le nostre mezzali sui loro terzini e abbassando i nostri esterni. Ciò ho dato maggiore stabilità difensiva e, conseguentemente, molti spazi per ripartire. Per fronteggiare giocatori come Salah servono i raddoppi; Lukaku è un giocatore che dà spinta e, allo stesso tempo, copertura per limitare al massimo gli uno contro uno, ma a gara in corso, oltre ad Immobile, abbiamo perso anche lui”.

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Mancini: “Inzaghi è uno degli allenatori più bravi”. Poi su un suo futuro alla Roma…

La grande annata dei biancocelesti è imputabile in primis al lavoro di Simone Inzaghin sul gruppo. Ad elogiare l’operato del tecnico piacentino è stato quest’oggi mister Roberto Mancini, compagno di squadra poi allenatore di Inzaghi.

Queste le parole di Mancini ai microfoni di TMW Radio“La Lazio sta facendo un’annata straordinariaSono contento per Simone che è un bravissimo ragazzo e si merita tutte le fortune. È competente, sta facendo un ottimo lavoro e non era semplice”. Poi la chiosa di spirito: “È stato un mio compagno e un mio giocatore, per cui qualcosa da me avrà imparato (ride, ndr). È sicuramente uno dei giovani allenatori più bravi che ci sono ora in circolazione”.

MANCIO PROSSIMO ALLENATORE DELLA ROMA?

Su questa possibilità, Mancini si è così espresso: “Io sono stato nella Lazio, non è una cosa così semplice. C’è sempre stato rispetto, anche quando sono stato loro avversario: loro hanno avuto rispetto per me, io per loro. Questo è uno dei motivi per cui io abito a Roma, dove sono sempre stato molto bene. Però si continua a dire che io ho incontrato i loro dirigenti: la verità è che proprio davanti i loro studi io ho il parrucchiere (ride, ndr)”.

LEGGI ANCHE LO SCAMBIO DI BATTUTE TRA DIACONALE E LA RAGGI>>>CLICCA QUI

Scritta SPQR – Botta e risposta tra Arturo Diaconale e la sindaca Raggi

Dopo il post pubblicato su Facebook da Virginia Raggi, che ha messo la parola fine in merito all’utilizzo della scritta SPQR da parte della Roma durante l’ultimo derby, è arrivata la risposta della Lazio.

Virginia Raggi si è pronunciata sulla vicenda della scritta SPQR campeggiata sulle maglie della Roma nel derby di domenica. Di seguito riportiamo il post della sua pagina Facebook:

“Non sanno come far perdere tempo e denaro e lanciano polemiche surreali ogni giorno. Ora è la volta della sigla S.P.Q.R. che potrebbe essere oggetto addirittura di un’interrogazione urgente in Aula.

I consiglieri d’opposizione farebbero bene a soffermarsi sullo studio delle leggi e ad evitare spreco di denaro pubblico costringendo l’Assemblea capitolina a riunirsi per parlare del nulla. 
La scritta S.P.Q.R. è un’espressione di uso comune e, per questo, non registrabile: tutti possono utilizzarla.

S.P.Q.R. è una sigla che in tutto il mondo viene associata alla città di Roma, è una espressione della quale essere orgogliosi e sulla quale non andrebbero montate strumentalizzazioni politico-sportive. Lo ripetiamo da tempo: l’opposizione pensi a lavorare. Le “urgenze” sono altre.

In ogni caso, abbiamo verificato se in passato sia mai stato registrato dall’Amministrazione Capitolina un “marchio” figurativo (che è cosa ben differente rispetto alla sigla S.P.Q.R.) con lo scudo e la scritta. Lo faremo noi. Beninteso che la scritta “S.P.Q.R.” è e resta patrimonio del mondo”.

LA RISPOSTA DI DIACONALE

Il responsabile della comunicazione della S.S. Lazio, Arturo Diaconale ha così risposto: “Se la nostra iniziativa spinge l’amministrazione comunale a depositare un marchio e a renderlo protetto, vuole dire che abbiamo colto nel segno ed era corretta. Strumentalizzazioni politiche non rientrano nelle nostre intenzioni, ci fa piacere invece di aver contribuito a risolvere un problema”.

GUARDA ANCHE LA MAGLIA SPECIALE DELLA LAZIO PER LA FINALE TIM CUP>>>CLICCA QUI

FOTO – La Lazio presenta la maglia per la finale Tim Cup

In occasione della finale di Coppa Italia, in programma il 2 giugno o il 17 maggio in caso di qualificazione della Juventus alla finale di Champions League, la Lazio ha presentato quest’oggi la maglia celebrativa realizzata per l’occasione.

Si tratta di una divisa ‘special edition’, con solamente 2017 unità che saranno in vendita. La maglia si basa sulla divisa ‘away’, ovvero quella blu scura. La caratterizzazione viene dal polso delle maniche che riporta il tricolore della bandiera italiana. Sul petto in alto a destra inoltre si trova la patch celebrativa dell’evento, con la scritta “Finale Tim Cup 2016-2017 – Stadio Olimpico – Juventus FC – SS Lazio” e la striscia tricolore.

Dott. Rodia: “Immobile è già in gruppo e domani torneranno gli altri”

Per fare il punto sugli infortunati è intervenuto ai microfoni il Dott. Fabio Rodia. Queste le parole del Coordinatore dello Staff Medico biancoceleste a Lazio Style Channel.

SU IMMOBILE

Ciro Immobile ha avuto una sintomatologia influenzale a livello gastroenterico che lo ha debilitato nella giornata di sabato. Domenica, come avete visto, abbiamo provato a metterlo in campo, ma non aveva forze sufficienti per affrontare una partita così importante e stressante sotto il punto di vista psico-fisico. I due giorni di risposo sono stati la cura migliore per lui. È tornato in gruppo ed è pienamente arruolabile”.

SU LUKAKU E DE VRIJ

Jordan Lukaku e Stefan de Vrij hanno avuto degli affaticamenti muscolari dovuti al dispendio di energie durante il derby e, soprattutto, per il cambio climatico che è avvenuto in maniera abbastanza repentina. In questi giorni sono stati sottoposti a un programma di recupero personalizzato e individualizzato su ciascuno di loro e da domani contiamo di rimetterli in gruppo. Sono buone notizie. Il gruppo sta bene, la miglior medicina è stata la vittoria nel derby e ha dato molte energie ai giocatori. Abbiamo affrontato anche il cambio di stagione, che coincide con il termine dell’annata sportiva, stiamo cercando di dare più energie e far fondo ai serbatoi energetici. Mancano poche partite, ma saranno le più decisive”. 

 

Il segreto della Lazio? Un gruppo di fedelissimi

Europa League ormai a un passo, domenica potrebbe divenire ufficiale battendo la Sampdoria. Dopo quattro anni si è tornati a vincere il derby. La finale di Coppa Italia conquistata e, quasi certamente, anche quella di Supercoppa. La stagione della Lazio è stata tutta una sorpresa positiva e ancora può dare grandi soddisfazioni. Ma il risultato più importante già ottenuto è un altro e non riguarda il campo. E’ quello della ritrovata lazialità di squadra, società e ambiente tutto. Un ambiente che dopo anni di divisioni è tornato unito. Alcune ferite sono ancora aperte ma nel frattempo lo spirito è cambiato. E lo si è visto negli ultimi derby.

LA MILITANZA DEL TECNICO IN BIANCOCELESTE

Tra le tante imprese di Simone Inzaghi c’è anche questa. Tutto reso possibile dal fatto che in questa Lazio è proprio il tecnico ad avere la più antica militanza. Ben diciotto anni. Prima come giocatore, poi da allenatore delle giovanili e ora alla guida della prima squadra. Con due sole piccole parentesi quando giocava (prima alla Samp, poi all’Atalanta). Senza però mai tagliare il cordone ombelicale con i biancocelesti. Anello di congiunzione (con Angelo Peruzzi) tra la Lazio stratosferica di Cragnotti e questa di Lotito che, pur più umana, siede al tavolo delle grandi del nostro calcio. Grazie anche alla ritrovata unità dell’ambiente.

I FEDELISSIMI IN SOCIETA’

Come riporta La Gazzetta dello Sport clima diverso anche in società. L’inserimento di Angelo Peruzzi come club manager e l’arrivo di Arturo Diaconale hanno portato aria nuova nella compagine societaria. A beneficiarne è stato il ds Tare, il cui ottimo lavoro è sotto gli occhi di tutti. Se la rosa della Lazio vale il triplo rispetto a dodici mesi fa il merito è si di Inzaghi, ma anche di chi ha costruito quell’organico. Il legame del ds con la Lazio inizia ad essere duraturo. Dodici anni di Lazio: tre da giocatore, nove da dirigente. Dopo Inzaghi è lui quello con la più antica militanza biancoceleste. Certo, in quanto a fedeltà, lo storico team manager Maurizio Manzini batte tutti, però lui è di un’altra categoria. Poi c’è anche il presidente Lotito (tredici anni). Certi dettagli fanno la differenza. E uno di questi è proprio l’aver difeso in campo i colori della società di cui ora sono dirigenti o allenatori. Come successo a Inzaghi, Peruzzi e Tare.

I FEDELISSIMI IN CAMPO

Passando al campo oggi simboli della lazialità sono Stefan Radu e Senad Lulic. Il romeno veste la maglia biancoceleste da quasi dieci anni. Il suo attaccamento ai colori sociali lo manifesta in campo e fuori perché la Lazio gli è entrata dentro. Lo si è visto domenica per come ha esultato alla fine del derby anche se non lo ha giocato. Se non ci fosse Biglia sarebbe lui il capitano, ma Radu è come se lo fosse. Come lui anche Senad Lulic, maggior simbolo di lazialità grazie al gol che lo ha reso un’icona, quello che decise la Coppa Italia con la Roma nel 2013.

IL PESO DEI FEDELISSIMI

La loro voce pesa tantissimo nello spogliatoio, specie con i più giovani. Come Strakosha che ieri è tornato sul derby: «Tanta soddisfazione, era da anni che non vincevamo in campionato e si vedeva che avevamo più voglia della Roma». Il portierino albanese è una delle rivelazioni della stagione. A farlo crescere sta pensando il preparatore dei portieri Adalberto Grigioni, altro fedelissimo alla Lazio dal 2005: «Thomas ha fatto grandi cose nel derby, è stato davvero decisivo».