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L’AVVERSARIO DI TURNO – Vincere con la Fiorentina per continuare a pensare in grande

Archiviata la bellissima vittoria di Genoa i ragazzi di Inzaghi sono chiamati alla penultima prova di forza di questo 2016. All’Olimpico arriva la Fiorentina di Paulo Sousa. Un LazioFiorentina che per Inzaghi avrà un sapore diverso. E’ la seconda volta infatti in 7 mesi che i due tecnici si sfidano. 15 Maggio 2016: Simonicino aveva fatto già da ormai 6 partite il suo debutto nel calcio dei grandi e contro i viola sperava di superare quell’esame finale valevole la conferma. I ragazzi di Sousa invece nell’ultimo incontro dello scorso campionato si imposero per 4-2. Ora però la musica è decisamente diversa. La squadra che quel 15 maggio 2016 – di domenica sera alle 20:45, stesso giorno e orario di domani – affrontava il club toscano aveva infatti sembianze assai differenti da quella attuale: era una Lazio che non aveva più obiettivi, se non quello di festeggiare il “Klose-day“, una Lazio che non vedeva l’ora di chiudere un campionato pessimo, una stagione sciagurata iniziata con Pioli e terminata proprio con il traghettatore Inzaghi. A tutto questo poi ha fatto seguito la turbolenta e torrida estate biancoceleste targata BielsaOra appunto, la situazione è nettamente diversa (grazie al cielo). I viola adesso incontreranno una Lazio giovane, fresca e sbarazzina con tanta voglia di fare bene e che sta entusiasmando il popolo biancoceleste. Come cambiano le cose in 7 mesi eh? Ora Inzaghi è ben saldo al timone della nave, dopo 16 turni ha conquistato 31 punti permettendo alla sua Lazio di stazionare costantemente nelle zone nobili della classifica a pochissimi punti dal secondo posto. A dispetto di ogni iniziale pronostico. La sconfitta del derby non ci voleva ma Immobile e compagni hanno avuto una pronta ripresa con la Sampdoria, riuscendo ad allontanare lo spettro di un ipotetico contraccolpo psicologico e a tenere vivi i sogni Champions. Questi i motivi per cui la gara assume dunque un’importanza particolare per il tecnico piacentino; il sapore è quello della rivincita, l’obiettivo è quello di conquistare ulteriori punti preziosi per giungere al meglio alla sfida col passato che chiuderà l’anno: quella con l’Inter dell’ex Pioli.

TROPPI GOL SUBITI NELLA RIPRESA, INVERTIRE LA ROTTA  –  La creatura di Simone Inzaghi cresce bella e rigogliosa. C’è un dato che il tecnico biancoceleste dovrà invertire a partire con i viola: la sua Lazio subisce troppi gol nel secondo tempo. A Genova contro la Samp, la rete di Schick è la 14esima subita nella seconda metà del match. Numeri che sono in forte contrasto invece con i primi tempi: con solo 3 gol incassati, la Lazio è la prima squadra in Italia e in Europa ad averne subiti di meno. Ma le partite non durano solo 45′, e Inzaghi lo sa.

CIRO VS. FIORENTINA,  UN TREND NEGATIVO DA INTERROMPERE – Ha segnato a tutte, ma proprio a tutte, tranne a due toscane. Una è l’Empoli, l’altra è proprio la Fiorentina, Ciro Immobile punta all’avversaria di domani, contro cui non ha mai fatto gol e non ha mai vinto: “Non ho mai segnato alla Fiorentina. Mi ricordo che l’anno in cui ho vinto la classifica marcatori non ho nemmeno giocato: all’andata ero infortunato, al ritorno ero squalificato. Speriamo di sfatare questo tabù”. Una buona occasione per interrompere il digiuno che ormai dura da un mese e mezzo anche se Ciro non sta vivendo la voglia di gol come un’ossessione, l’importante è che vinca la Lazio, se poi avviene tramite i suoi gol ben venga.

Ecco l’analisi tecnica dei prossimi avversari dei biancocelesti: la Fiorentina di Paulo Sousa.

Marco Lanari

Amarcord Lady Zarate: “La Lazio? E’ lì che ho conosciuto Mauro. Peccato sia finita così…”

Domani sera allo Stadio Olimpico andrà in scena Lazio-FIorentina. Il grande ex della partita sarà lui…quel ragazzo che nei suoi anni biancocelesti ha fatto letteralmente sognare un intero popolo. Stiamo parlando dell’ex numero 10 Mauro Zarate, per tutti “Maurito“. Purtroppo il matrimonio con la società biancoceleste ed i suoi tifosi è finito nel peggiori dei modi ma “Maurito” conserva comunque dolci ricordi di Roma anche perché non puoi non avere dolci ricordi del luogo in cuoi oltre ad aver avuto grandi soddisfazioni da calciatore…hai anche conosciuto l’amore della tua vita. I tifosi laziali ricordano bene la splendida Natalie Weber, moglie di Zarate. Una donna bellissima, ma soprattutto tenace, che non ha mai perso il sorriso dopo il periodo difficile che ha vissuto. II due si erano conosciuti proprio nel periodo romano e successivamente sono convolati a nozze. Poi diversi problemi di salute per la modella argentina, mesi di sofferenza per un aborto prima e un cancro al seno dopo. Ora il peggio sembra passato e Natalie, attraverso i microfoni di firenzeviola.it, ringrazia coloro che gli sono stati vicino: 

“Qualche giovedì fa ho finito l’ultima radioterapia in Argentina e il lunedì dopo ero già sull’aereo per Firenze, con i miei figli. Mi è mancato tanto Mauro, è stato difficile soprattutto per lui che avrebbe voluto essermi vicino in quei momenti e aiutarmi con i bambini perché quando gli ho comunicato il responso dei controlli era in ritiro a Moena e non poteva lasciare tutto. La gente si è stretta attorno a noi e volevo davvero ringraziare tutti i tifosi perché sono stati molto vicini a Mauro e a me hanno mandato tanti messaggi di incoraggiamento via social. Sono molto grata per questa solidarietà ricevuta”. Domenica il suo Mauro farà ritorno “a casa”, nella capitale, per affrontare il suo passato, a riguardo la bellissima Natalie ha voluto ribadire: “La Lazio evoca sempre momenti molto belli, ho conosciuto Mauro proprio quando giocava con la Lazio. Ho un ottimo ricordo, la squadra ha dato tanto a Mauro e viceversa anche se speravo finisse diversamente. Il motivo? Non so bene, credo per problemi con la società”. 

Scudetto 1915, l’avv. Mignogna: “A breve chiederò chiarimenti in FIGC”

Interpellato da Radio Sei, l’avv. Gian Luca Mignogna ha riportato gli ultimi aggiornamenti sulla questione della rivendicazione dello Scudetto 1915 da parte della Lazio, con un’importante novità all’orizzonte:

Al momento siamo allo stesso punto delle ultime settimane, si sta vivendo una pausa dovuta al fatto che con il prossimo rinnovo delle cariche in FIGC è molto probabile che ci si trovi in una fase di stallo. Vorremmo però che la decisione venisse presa dal Consiglio Federale attualmente in carica, visto che è con questo Consiglio Federale che abbiamo lavorato e prodotto tutti i documenti probatori, nonché acquisito la relazione della Commissione dei Saggi che ha dato ragione alla nostra rivendicazione dell’ex aequo. Per ragioni di opportnitá mi auguro di non dover ripetere il lavoro fin qui svolto di fronte al nuovo Consiglio Federale, anche perché il carteggio è lì a disposizione di tutti e si potrebbe serenamente decidere a breve visto che gli elementi ci sono e sono chiari. posso preannunciare che la prossima settimana, appena prima di Natale, mi spenderò personalmente per avanzare una richiesta di chiarimenti alla FIGC.”

DOMANDA – Perché designare un arbitro nato a Firenze per Lazio-Fiorentina?

A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina. A poco più di una settimana dalla richiesta fatta da Simone Inzaghi di una maggiore attenzione e rispetto a livello arbitrale (a causa delle discutibili decisioni in merito agli atteggiamenti dei romanisti nel derby capitolino) ecco la prove che quelle parole se le sia portate via il vento.  Per il big match di domenica sera, Lazio-Fiorentina, è stato designato l’arbitro Irrati. Per carità…il bilancio persino favorevole per i biancocelesti, con tre vittorie, un pari e tre ko. L’ultimo, quello casalingo contro il Napoli (0-2) con il match interrotto per i cori razzisti a Koulibaly. C’è però un piccolo problemino tecnico che rende tale arbitro “inadatto” (per usare un eufemismo) per arbitrare Lazio-Fiorentina, Il motivo? La scheda personale del fischietto Massimiliano Irrati parla chiaro: nato a Firenze, tesserato Aia presso la sezione di Pistoia.

Ad insorgere contro tale designazione ci sono tantissimi tifosi biancocelesti che stanno ponendo la medesima domanda….Perchè proprio lui? Non c’era un altro arbitro che potesse arbitrare Lazio-Fiorentina? Pistoia dista appena 40 chilometri da Firenze, un chilometraggio troppo esiguo per escludere totalmente il discorso della territorialità. La scelta è ai limiti della norma, ma di certo non è stata una designazione opportuna considerando il valore della posta in palio all’Olimpico. È una partita molto delicata per la formazione di Inzaghi che potrebbe dare ai biancocelesti la possibilità di accorciare ulteriormente la distanza dal vertice dopo che si sarà giocata Juventus-Roma. Ma al tempo stesso è una partita fondamentale anche per la Fiorentina di Paulo Sousa. Poi per carità magari Irrati farà una partita perfetta, assegnerà calci di rigore che effettivamente meritano…di essere assegnati, cartellini, punizioni ecc.. tutto perfetto…ma perché rischiare? L’idillio tra l’attuale classe arbitrale e la Lazio non è mai sbocciato e ciò rischia di fare un’unica vittima: la Lazio. Speriamo bene…

Marco Lanari

 

 

Corvino: “Siamo amareggiati per la sconfitta di Genoa. Ripartiamo con la Lazio…”

Dopo la deludente sconfitta di Genoa, la Fiorentina si prepara ad affrontare i ragazzi di Inzaghi, sicuramente l’avversario peggiore inc questo momento per tentare nuovamente una ripartenza viola. Dell’ultima sconfitta e della partita contro i biancocelesti ha parlato il direttore generale dei gigliati, Pantaleo Corvino, ai microfoni di Radio Bruno: “Prima della sconfitta con il Genoa venivamo da tre vittorie, siamo tutti amareggiati. Potevamo far di più su un campo comunque difficile. Dobbiamo ripartire, abbiamo due partite difficili ma la squadra saprà riprendersi. Vogliamo ottenere dei buoni risultati sia contro la Lazio che contro il Napoli”.

 

 

Rambaudi: “La Fiorentina mi piace ma la Lazio è superiore in ogni aspetto. Deve solo…”

Inzaghi ha deciso: disposizione speculare alla Fiorentina. Salvo ripensamenti quindi anche la Lazio domenica sera tornerà alla difesa a 3. Per commentare questa scelta del tecnico piacentino e per fare un’analisi preliminare del match con i viola è intervenuto ai microfoni di Radiosei, nella trasmissione “9 Gennaio 1900” Roberto Rambaudi:

“Il 3-5-2? La Lazio ci ha abituato che il modulo di partenza non sempre quello con cui si finisce la gara, serve abbassare Lulic e mettere i 3 davanti per farlo diventare un 4-3-3. Certo le caratteristiche della Fiorentina permettono ad Inzaghi di decidere anche in corsa lo schieramento da utilizzare. Mancando Basta mi fa pensare che però si giochi più a 3 o a 5 dietro, Bastos di certo non può fare il terzino. Felipe dovrà fare tutta la fascia e questo mi spaventa un po’ perché nella fase difensiva ovviamente può trovare difficoltà.

SUI VIOLA – “Mi piace la Fiorentina e la mentalità di Paulo Sousa anche se ieri contro il Genoa ha lasciato fuori due giocatori fondamentali. Dopo un po’ di maretta iniziale e qualche polemica i viola stanno facendo il cammino che mi aspettavo. A Firenze si pensava di poter lottare per la Champions, invece il tecnico era consapevole di non  poterlo fare e ci sono stati per questo dei dissidi con la società. Federico Chiesa è un giocatore con grande fame, è ancora giovane da poter imparare molto però ha tutto per poter fare bene: ha qualità di corsa e intelligenza tattica, può fare l’esterno d’attacco e quello di centrocampo nei 5. Bernardeschi è un talento e quest’anno è tornato a giocare negli ultimi 30 metri dove rende meglio. Zarate non mi ha mai impressionato, viveva di istinti senza trovare continuità quindi lo reputo un punto interrogativo”.

LAZIO SUPERIORE – La Lazio secondo me è superiore. E’ più squadra dei toscani, è più equilibrata e ha più qualità in tutti i reparti. Deve trovare solo la consapevolezza di essere bravi e di potersi migliorare soprattutto con le grandi, è questo che deve migliorare la Lazio, il “gap” da colmare è tutto qui”.

 

RINNOVO KEITA – Il senegalese spara alto. Dietro le sue strategie una big italiana…

Ormai le certezze aumentano giorno  dopo giorno: il matrimonio tra la Lazio e Keita è destinato a finire. Resta da capire come e soprattutto quando, visto che sarebbe un brutto colpo per Inzaghi perdere il talento senegalese ora che la Lazio sta andando così bene. Purtroppo però il divorzio è veramente ad un passo: secondo quanto riportato  PremiumSport, infatti, nelle ultime ore, l’ex Barca ha mandato un segnale negativo molto importante: avrebbe chiesto un ingaggio da 3.5 milioni a stagione, sapendo che Lotito non potrebbe accontentarlo. Una richiesta pretenziosa da parte del senegalese, un segnale inequivocabile della sua volontà di non rinnovare ne ora ne mai. Sempre secondo il famoso canale televisivo, dietro a questo atteggiamento del classe ’95 ci sarebbe il Milan che ha pronto  per lui un contratto da 2 milioni di euro a salire. Sul piatto rossonero sono pronti 20 milioni di euro da far recapitare a Formello. Il tutto però dovrebbe avvenire in estate, anche perché Keita sarebbe disposto anche all’art. 17 per liberarsi a parametro zero per l’estero.

Paglia: “Le ‘furbizie del presidente’ ci sono costate Keita”. Sul mercato non ha dubbi…

Il direttore de ‘L’ultima ribattuta’  Guido Paglia è intervenuto su Radiosei per parlare del momento dei biancocelesti:

Sulla Lazio: “Questa Lazio mi mette proprio di ottimo umore perché sta andando tutto quanto molto bene rispetto a come eravamo partiti. Non siamo la Lazio di anni fa però certamente è una squadra quadrata che Inzaghi sta mettendo bene in campo, sa correggere e all’inizio del campionato non sembrava avere le idee molto chiare, invece, adesso si vede che studia le partite, utilizza i giocatori al meglio. Insomma, si vede proprio che sta maturando. Quindi da questo punto dio vista è confortante. Naturalmente ci sono dei nei come questo di Keita che ormai è un giocatore che abbiamo perso, cioè lo ha perso la società perché non ha saputo gestirlo. Ritorniamo ai vecchi discorsi: Keita è un tesoretto che andava gestito in un’altra maniera. Certo i ragazzi sono quello che sono, però i ragazzi di altre società vengono seguiti e trattati con più attenzione. Questo ormai penso che lo abbiamo perso definitivamente”.  Keita però è un ragazzo difficilmente gestibile tra lui e il suo procuratore: “Sì, infatti andava gestito prima con il procuratore precedente. E’ questo il problema. Lui non è un santino però il problema sono le ‘furbizie del presidente’ che è convinto sempre di essere più furbo di tutti e alla fine di poter strappare le condizioni migliori. Purtroppo il mercato nel calcio è questo la liberalizzazione della circolazione degli uomini e delle merci ormai ha rovinato completamente tutto e quindi bisognava usare maggiore attenzione…ma per lui la parola “attenzione” è un’optional che conosce poco”. Ci vorrebbe più chiarezza e capire quanto la Lazio voglia offrire e perché lui dice no. In Italia difficile trovare qualcuno che gli darebbe senza dubbio la maglia da titolare e dove c’è un allenatore che lo adora: “La questione è un po’ più complicata. Siamo sotto i 2 milioni di euro e questo certamente è un’eccellente quotazione, non sarebbe quello il problema. Il problema è che: se tu valuti un giocatore 30 milioni il giocatore dice: “allora se io valgo 30 milioni tu mi devi dare 3”, è questo il discorso. Poi a giugno, quando inizierà l’ultimo anno di contratto non puoi chiedere 30, è evidente. Sono quelle sceneggiate stupide che portano a svalutare tutto e a perdere il giocatore. Perché se tu ti metti in questa situazione, quello che poteva essere un’eccellente contratto, 1,8 milioni mi sembra, diventa inferiore perché appunto il giocatore dice “ah sì? Se vogliono 30 milioni io voglio…”, dopo di che abbiamo visto che nessuno si è fatto sotto, tanto meno quella cifra. Noi finiremo per perdere il giocatore perché si è rotto il feeling con la società e parte dello spogliatoio al di là dei salti mortali che ha saputo fare Inzaghi”. Sul mercato in entrata: “Io dormo tranquillo nel senso che al massimo ci sarà qualche scambio di figurine se va Djordjevic  e arriva Paloschi, che a me piace molto perché è un Immobile-bis, un altro giocatore che da il fritto quando scende in campo e poi ha le caratteristiche di Immobile. Il povero Djordjevic invece per valorizzarlo dovresti cambiare modulo quindi è lui che è un pesce fuor d’acqua per via delle sue caratteristiche. Quindi può darsi che ci siano questi scambi di figurine ma di seconda fila. Leviamoci dalla testa che vengano fatti degli investimenti importanti perché il bilancio non è dei più rosei”. Inoltre se prendi un grosso nome quello viene qui per giocare cosa difficile in questo momento: “Infatti leviamocelo dalla testa, stiamo con i piedi per terra. Ormai conosciamo Lotito. Ripeto, se poi si tratta di fare 2-3 scambi di secondo piano questo va bene ma leviamoci dalla testa che arriva il giocatore che ci cambia la vita e ci porta in Champions League“. Su Juventus-Roma di sabato, preoccupato o convinto che la Juventus lo scudetto se lo può scucire solo lei da sola: “La seconda. Io credo che il gap tra le due sia ancora notevole. Sì per carità non è ancora finito il girone d’andata, abbiamo visto tante rincorse dove 6-7 punti potevano essere rimontati a primavera ed è presto dare un giudizio ma da quello he ho visto la Juve è ancora 3 gradini sopra la Roma“. Infine gli viene chiesto se cederebbe de Vrij intorno ai 40 milioni per prendere un grande Centrocampista e un grande attaccante: “Certamente lo farei, non c’è dubbio. Perché io sono di scuola cragnottiana e so benissimo come si costruiscono le squadre di successo: si fanno dei sacrifici, se i sacrifici però portano dei risultati importanti. Ai tempi di Cragnotti questo avveniva, ai tempi di Lotito questo non avviene per cui “Peppa per Peppa, mi tengo la Peppa mia”. Noi, senza rimanere su Cragnotti, cedendo Peppiniello Massa il grande Sbardella fece la squadra dello scudetto. Quindi ci sono queste situazioni ma devi avere le garanzie e a me questo presidente le garanzie non le dà e di conseguenza in linea di principio sono d’accordo, in linea pratica no“.

Cisim Food – Cragnotti: arriva la sentenza

Buone notizie per Sergio Cragnotti. L’ex Presidente biancoceleste, accusato di bancarotta fraudolenta in relazione al crac della Cisim Food – società del gruppo Cirio che gestiva bar, caffetterie e punti di ristoro degli aeroporti di Ciampino e Fiumicino – è stato oggi assolto dai Giudici della quarta sezione penale del Tribunale di Roma perché il fatto non sussiste. L’assoluzione era stata sollecitata dallo stesso pubblico ministero. Come riportato da farodiroma.it la Cisim Food aveva alle proprie dipendenze 400 lavoratori  ma anche un ‘buco’ di 30 milioni di euro. Dopo l’udienza preliminare erano già stati prosciolti per non aver commesso il fatto, il figlio di Cragnotti, Andrea, e un amministratore. Per il crac del colosso agroalimentare l’ex presidente biancoceleste era stato condannato in appello a 8 anni e 8 mesi di reclusione, rispetto ai nove anni incassati in primo grado.

Maurizio Insidioso a “La voce della Nord”

AGGIORNAMENTO ORE 18:47 – Il padre di Chiara, Maurizio Insidioso, commenta così la sentenza di condanna a 16 anni di reclusione emessa dalla Corte di Cassazione ai microfoni di Radiosei, netta trasmissione “La voce della nord“: “Oggi dopo 3 anni è terminata l’odissea della giustizia. Eravamo in Cassazione, la condanna a 16 anni è stata confermata. Era il massimo che si potesse ottenere. Ora l’impegno per Chiara deve continuare con più forza, il peso di un eventuale sconto era forte ma non è stato così e ne sono felice. Chiara ora è in una condizione serena, per quanto possa esserlo, sorride se gli si parla di Lazio, è felice anche se non parla, ma i suoi occhi brillano. Devo ringraziare tutti quelli che ogni giorno e da tanti anni si adoperano affinché Chiara stia sempre meglio“.

AGGIORNAMENTO ORE 17:00 – Filtrano indiscrezioni secondo cui la Corte di Cassazione avrebbe confermato la pena a 16 anni di reclusione per Maurizio Falcioni.
Gioire per questa sentenza resta comunque assai difficile. Non è semplice insoddisfazione per non aver stravinto, ma è semplice consapevolezza che qualunque pena fosse stata comminata a questo essere (se quello è un uomo…) non sarebbe comunque servita a riportare la dolce Chiara in vita. Oggi si è quanto meno scongiurata  l’ennesima beffa vergognosa…

Lazio Channel è in attesa della chiusura della Camera di Consiglio per conoscere la sentenza sul caso di Chiara Insidioso,  la giovane tifosa laziale vittima di violenza. I giudici dovranno decidere se ridurre la pena o prosciogliere Maurizio Falcioni, l’ex fidanzato autore della brutale aggressione avvenuta nel 2014. Presenti al momento diversi tifosi laziali, che non smettono di far sentire la propria voce anche fuori dal campo.

Notizia in aggiornamento…

Cuccureddu: “Fra Lazio e Fiorentina sarà una gara spettacolare”

L’ex difensore viola Antonello Cuccureddu intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel ha parlato della gara di domenica sera fra i biancocelesti di Inzaghi e la squadra di Sousa:

“Ieri sera la Fiorentina ha disputato una buona partita: quella viola è una buona squadra, che sa giocare al calcio. Purtroppo in questo momento le cose non vanno per il meglio. A Firenze c’è un po’ di pressione ma non siamo ancora al giro di boa, può succedere di tutto. La Fiorentina può ancora reinserirsi prepotentemente nella corsa europea. Può giocarsi l’accesso alla prossima Europa League. C’è da capire se, alla riapertura del mercato, la società vorrà dare qualcosa di più a un allenatore che ha la sue idee e fa giocare bene la squadra. Mi piace tanto Bernardeschi, un giocatore così serve anche per la Nazionale: ha qualità enormi. Ha tecnica, corsa e carattere, che manca in alcuni calciatori. La Lazio gioca bene, ha ottimi giocatori, punta a un posto in Europa: quando si incontrano squadre che giocano per il risultato e il bel gioco, ne giova lo spettacolo. Di Inzaghi ho un giudizio positivo, come sempre quando le cose vanno bene. Quando un tecnico vince è bravo, quando non ci riesce lo è meno. Lui e Sousa sono giovani, vanno fatti lavorare. In Italia non c’è mai una via di mezzo. L’allenatore piacentino ha voglia, siede su una panchina importante. Avere una società che lo supporta e lo lascia lavorare, è già un buon inizio. Alla fine, però, sono sempre i risultati che contano. La 17esima di Serie A prevede quattro scontri diretti tra le prime otto in classifica: sono tutte belle partite, sarebbero da seguire tutte!”.

Kishna: “Avrei potuto giocare anche in altri campionati importanti ma la Lazio è…”

Il ventunenne centrocampista olandese Ricardo Kishna è tornato a parlare della sua esperienza all’Ajax alla corte di Ronald Koeman e del suo trasferimento a Roma tra le fila biancocelesti. Il giocatore laziale intervenuto ai microfoni di un’emittente televisiva olandese ha dichiarato: “Tutti conoscono la ragione per cui ho lasciato l’Ajax, la situazione era divenuta insostenibile. Con il tecnico non ho avuto un buon rapporto e ho preferito prendere un’altra strada. La possibilità di fare un grande passo arrivando alla Lazio mi attraeva molto. Sarei anche potuto andare a giocare in Premier o in Bundesliga, sarei stato anche più vicino a casa. Ma sapevo che la Lazio era la scelta giusta. Sono contento di essere a Roma: il club e tutto l’ambiente mi trattano bene, sono veramente soddisfatto di aver fatto questa scelta. Sono appena rientrato, voglio tornare al massimo, questa è la cosa più importante”.

Bacci: “Lazio-Fiorentina scontro diretto per posizioni importanti”

Per parlare della sfida di domenica tra i biancocelesti di Inzaghi e i viola di Sousa è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 l’ex centrocampista laziale Roberto Bacci:

“In campo avevo la fortuna di adattarmi bene in più ruoli, era una mia caratteristica altrimenti non avrei mai potuto giocare a quei livelli. Avevo forza fisica e intelligenza tattica, con Zoff sono stati anni, per me, meravigliosi. La Fiorentina è una squadra strana, potrebbe fare meglio di quello che sta facendo. Ha dei giocatori importantissimi, Kalinic su tutti, ed è lui che in questo momento sta facendo la differenza. Sta in salute, oggi ha una partita importante. Domenica sarà uno scontro diretto, entrambe ambiscono a posizioni importanti. Era importante reagire dopo il derby, la Lazio lo ha fatto con il risultato e mettendo in campo una buona prestazione. Nel calcio ogni partita è quella che ti dà la riconferma e la forza, tutti si aspettavano questa reazione, i calciatori sono scesi in campo concentrati ed hanno fatto benissimo. Ora devono abituarsi ad avere continuità per tutto il campionato se vogliono ambire a palcoscenici importanti. Se la Lazio gioca come sa fare può mettere in difficoltà chiunque. La squadra di Inzaghi ha le caratteristiche e la qualità per giocare con qualsiasi modulo, certo con i tre attaccanti il 4-3-3 a me piace molto, con Keita, Felipe Anderson e Immobile è micidiale. A Ciro forse manca il gol, ma in campo corre senza interruzione e non molla mai. Nel reparto difensivo Stefan de Vrij è un punto di riferimento e chiunque gli gioca vicino è guidato da lui in maniera precisa. Mentre la Fiorentina, con gli esterni veloci come quelli della Lazio, può andare in difficoltà”.

 

Fascetti dice la sua sulla Lazio di Inzaghi

L’ex tecnico biancoceleste parla alla vigilia della sfida fra Lazio e Fiorentina in un’intervista per Tmw Radio:“La Lazio è una squadra pericolosa, per tanti aspetti molto sottovalutata – mentre sui viola – Quella di ieri è un’occasione persa, era una partita troppo importante, ha perso una grande chance. È inconcepibile che siano state fatte scelte di questo tipo. Le critiche che Sousa sta ricevendo sono giuste. Se la Fiorentina perdesse a Roma, che campionato diventerebbe quello viola? Sicuramente anonimo”. In fine ancora elogi per la Lazio:“I biancocelesti sono forti in tutti i reparti, perché sono forti in tutte le zone del campo”.

Montella: “Lazio avversaria per la Champions”. Poi su Keita al Milan…

Partito con la fiducia di pochi, ora Montella sta raccogliendo successi ed elogi, compiendo un vero miracolo. L’ex romanista non parla di obiettivi ma vede la Champions da vicino:”Visto che abbiamo giocato alla pari contro la Roma possiamo arrivare in Champions? Il calcio non è un’equazione, le posizioni non sono ancora definitive – non è solo la Roma ha spaventare Montellaper ora abbiamo dietro due grandi squadre come la Lazio e il Napoli. Dobbiamo pensare alla nostra crescita. La squadra ha dimostrato di avere più consapevolezza”. Cauto ma consapevole della qualità della sua squadra, Montella ha intrapreso un percorso di crescita personale e collettivo di primo piano. Anche se il mercato di gennaio si avvicina e si mormora di qualche rinforzo in entrata per sostenere il ritmo attuale, l’allenatore rossonero non si sbilancia sui possibili acquisti:Penso a quello che ho. Credo di essere invidiato dai colleghi piuttosto che viceversa, il Milan è una grande squadra e ne vedo poche davanti. Penso a quello che ho e ne sono felice. Dipende da cosa può fare la società e cosa vuole fare”. Keita resta un obiettivo della società di Milano ma non si sa ancora nulla di eventuali passi avanti

Canigiani racconta le iniziative della società da ora a Gennaio

Intervistato ai microfoni di Lazio Style Radio il responsabile del marketing biancoceleste Marco Canigiani racconta le iniziative messe in campo dalla società prima della sosta natalizia: “Ieri sera alcuni calciatori biancocelesti sono stati presenti alla cena di beneficenza per Amatrice al Terno Secco. Ormai è un filone che abbiamo intrapreso con dedizione e stiamo portando avanti diverse iniziative, ce ne saranno delle altre. Ci sta molto a cuore questa causa“. Non solo beneficenza per questa Lazio che nonostante il derby perso vuol continuare ad essere competitiva:“E’ un periodo di grande fermento. Domenica speriamo che la gente segua la squadra sempre di più, è una gara importante vista la classifica. Il supporto del pubblico sarà fondamentale“. Domenica sono attesi circa 20.000 tifosi all’Olimpico, il risultato, anche se non particolarmente esaltante, è stato ottenuto anche grazie alla campagna “Regala la Lazio, la Lazio ti regala lo stadio”: Questa iniziativa vuole dare la possibilità a tutti i tifosi che faranno dei regali presso i Lazio Style Official Store, anche presso il nuovo centro di Roma Est, di ricevere dalla Lazio stessa dei biglietti per assistere alla gara tra Lazio e Crotone del prossimo 8 gennaio. Studieremo nuove iniziative ad inizio anno e le sveleremo in seguito”.

Giordano: “Questo il mio consiglio a Keita…”

L’ex centravanti biancoceleste ai microfoni di Radio Sei dice la sua sul giovane laziale. La sua “fuga” durante il discorso di Lotito alla cena di Natale della società ha insospettito molti nonostante le parole del giocatore dove non collega il suo gesto ad una polemica contro il presidente. Giordano:”Non so bene cosa sia accaduto con Keita nel corso del discorso di Lotito, certamente la Lazio ne ha fatte passare molte a questo ragazzo“. La situazione è complicata, questo è chiaro, ma l’ex numero 9 prova ad andare più a fondo, al di la delle voci:” Quando si usa la parola ‘campione’ per descrivere un calciatore bisognerebbe stare attenti. I comportamenti sono importanti: questo è un giovane di belle speranze ma al momento nulla di più – per Giordano il Keita di ora deve crescere anche nel profilo tecnico – Quando fai la differenza con le cosiddette piccole e poco altro, vuol dire che sei un giocatore di buona prospettiva e nulla di più. Deve essere più chiaro con il club, sono quei ragazzi che non sono facili da correggere nei comportamenti. Se potessi consigliarlo, proverei a fargli capire l’importanza dei rapporti e degli atteggiamenti all’interno del gruppo. Senza questi si rischia di sperperare una grande opportunità anche a fronte di grandi doti tecniche”. 

Pannofino: “Io laziale per la Lazio di Maestrelli. Inzaghi? Ci ho parlato…”

Francesco Pannofino, attore e tifoso biancoceleste, è intervenuto quest’oggi ai microfoni di Lazio Style Radio: “Mio padre fu trasferito a Roma, era un carabiniere, ed io iniziai a frequentare le superiori nella Capitale dopo essermi trasferito da Imperia. Il mio compagno di banco vendeva le bibite allo stadio e mi portò a vedere le partite gratis. Andavo a vedere la Lazio di Maestrelli, me ne sono innamorato e da quel momento ho iniziato a tifare per la squadra biancoceleste. Arrivato a Roma mi dovevo per forza schierare. Questa Lazio mi piace molto, sono un grande fan di Simone Inzaghi, gliel’ho detto anche di persona. Quando a inizio stagione non si sapeva se sarebbe stato confermato o meno, io tifavo per lui. I risultati, inoltre, gli danno ragione. Questa rosa può vantare giocatori niente male”.

Torricelli: “Sorpreso dalla Lazio ma non da Inzaghi…”

Moreno Torricelli, ex terzino di Juventus e Fiorentina, è intervenuto ai microfoni della trasmissione radiofonica “Laziali On Air”, in onda sugli 88.100 FM di Elleradio, per parlare della partita di domenica sera che contrapporrà la Lazio alla sua ex squadra.

Sulla Lazio
“Non me l’aspettavo a questi livelli. Veniva da una stagione deludente ed era partita con alcune difficoltà, come ad esempio la storia legata a Bielsa, ma sta lavorando bene e il percorso fatto sinora è assolutamente di livello”.

Sul Mister biancoceleste
“Quel che sta facendo non mi stupisce. Conosco meglio suo fratello Filippo, ma Simone ha la sua stessa attitudine circa il modo di vedere il calcio. E’ preparato, meticoloso e si informa su tutto. Non era facile farsi trovare pronto dopo essere rimasto in standby quest’estate. Credo che la sua caratteristica migliore sia quella di puntare sul dialogo, cosa che ha aiutato il gruppo a remare nella stessa direzione. Ha gestito al meglio la situazione legata Keita, che ora è rientrato in gruppo e sta facendo benissimo. Mi piace molto la sua filosofia del “gioca chi si allena meglio”.

Sulla Fiorentina
“La squadra di Paulo Sousa è più o meno sullo stesso livello dei biancocelesti. Ha avuto un avvio complicato e inaspettato per l’ambiente. Ci si aspettava un inizio sulla scia di quanto visto la passata stagione e invece così non è stato. Probabilmente ha inciso il fatto di dover giocare in Europa con una rosa che poteva essere migliore, soprattutto nei ricambi. Negli 11 titolari la Fiorentina è una buonissima squadra”.

 

FORMELLO – Inzaghi torna al 3-5-2 con due novità

A 48 ore dalla sfida contro la Fiorentina, Inzaghi disegna la formazione che scenderà in campo domenica sera. L’allenatore biancoceleste conosce bene la pericolosità dell’attacco viola (il più prolifico della serie A in trasferta) e pertanto ha intenzione di coprirsi maggiormente con la difesa a 3 (che in fase difensiva diventa a 5). Contro la Sampdoria de Vrij ha dimostrato di essere in condizione, difficile quindi rinunciarvi. All’olandese verrà affiancato Radu e Bastos, di ritorno in campo dopo quasi 3 mesi. Wallace di conseguenza si siederà in panchina. Non preoccupano le condizioni di Marchetti, né di Biglia che sono tornati ad allenarsi regolarmente e domenica partiranno titolari. Accanto all’argentino giocherà Milinkovic-Savic e Cataldi, che approfitterà della squalifica di Parolo per rilanciarsi. Sul versante destro Felipe Anderson, su quello sinistro Senad Lulic. In avanti coppia d’attacco Immobile-Keita, con l’italiano a caccia di gol dopo 5 giornate di astinenza.

Probabile formazione Lazio: Marchetti, Bastos, de Vrij, Radu, Felipe Anderson, Milinkovic-Savic, Biglia, Cataldi, Lulic, Keita, Immobile