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Lazio: la cooperativa cresciuta nel vivaio

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La Lazio vince, convince, gioca bene e ha un futuro che si annuncia prospero. Lo dice anche la carta d’identità della squadra. Quella di Simone Inzaghi, infatti, è la sesta Lazio più giovane della storia. Una squadra giovane in mano a un allenatore altrettanto giovane, connubio perfetto che non si scinde e porta fame, ambizione e voglia di mettersi in mostra. Quella biancoceleste è una vera e propria cooperativa di giovani cresciuti nel vivaio biancoceleste. Il fatto che il tecnico conosca i suoi ragazzi alla perfezione può aver sicuramente aiutato l’allenatore a scommettere su di loro. Le tante assenze che hanno caratterizzato l’inizio di stagione della Lazio hanno fatto si che Inzaghi ricorresse ai suoi giovani già guidati nella Primavera. Altri tecnici magari avrebbero messo in campo qualche straniero arrivato dal mercato estivo, altri avrebbero adattato qualche veterano pur di non “rischiare” il giovane di turno ma lui no, anche stavolta il tecnico piacentino ha scelto di affidarsi ai suoi ragazzi. In questa stagione ha iniziato con Cristiano Lombardi, e il tecnico biancoceleste è stato subito ripagato dal giovane esterno d’attacco con un gol a Bergamo. Si è ripetuto al momento in cui si è fermato Federico Marchetti, quando ha mandato in campo il 21enne albanese Thomas Strakosha anziché colui che era il secondo portiere designato, il 29enne croato Ivan Vargic. Poi è stata la volta di Alessandro Murgia. E’ una Lazio che punta sui giovani e Inzaghi non ha paura a mandarli in campo, basti pensare che dopo poche partite da allenatore biancoceleste è già diventato il terzo tecnico, degli ultimi 25 anni, ad aver fatto esordire più prodotti del vivaio, ben quattro con il debutto del 20enne croato Franjo Prce. Meglio di lui hanno fatto solo Edy Reja e Delio Rossi, entrambi a quota 6. Non è certo un caso, dunque, se i biancocelesti sono una delle squadre con le rose più giovani in Serie A, con una media di 25 anni e 356 giorni.

Fantacalcio, consigli per gli acquisti : Attaccanti

Ed eccoci arrivati alla quarta e ultima parte dei nostri consigli per gli acquisti per l’asta di riparazione del fantacalcio. Oggi tratteremo forse il ruolo più importante della “fantarosa”, quello che può farti vincere le partite con un gol: l’Attacco. Saper scegliere l’attaccante giusto è difficile, evitando magari di spendere miliardi di crediti sul classico Icardi, Higuain, Dzeko ecc.. Ecco qui alcuni consigli di attaccanti che potrebbero essere molto buoni nella seconda parte del campionato.

  1. Gianluca Lapadula, MILAN: Bacca sta tornando ma non è sicuro del posto, perché il giovane attaccante italiano sta convincendo, e non poco, Montella. Perfetto sarebbe se aveste già il colombiano nella vostra rosa, in caso contrario sarebbe un bel azzardo prendere l’ex Pescara, che comunque potrebbe entrare a partita in corso, dando un notevole contributo in zona gol, il suo bottino finora è di 4 gol e un assist in 11 partite, non male per una riserva. (mv 6.36 fm 7.93)
  2. Cyril Théréau, UDINESE: il francese è il classico titolare “low cost” che tutte le squadre dovrebbero avere, in quanto offre, oltre a prestazioni molto buone, anche una discreta familiarità con il gol, infatti l’attaccante transalpino, che con Delneri ha allargato il suo raggio d’azione allargandosi sulla fascia sinistra, ha totalizzato 8 reti in 14 partite, fornendo anche 2 assist per i compagni di squadra. (mv 6.18 fm 7.93)
  3. Luis Muriel, SAMPDORIA: con qualche chilo in meno, questo giocatore è devastante, velocità, tecnica, tiro forte e preciso, è un attaccante perfetto che può giocare su tutto il fronte, segna e fa segnare ( e sognare) non ha caso in 17 partite ha totalizzato 6 reti e ben 5 assist, per un totale di +23 al fantacalcio, non male per un giocatore che può rivelarsi un’ottima spalla per il vostro top player del ruolo. (mv 6.53 fm 7.59)
  4. Giovanni Simoene, GENOA: Restiamo a Genova, stavolta sponda rosso-blu. “El Cholito” (non ditegli che l’ho chiamato così) sta segnando con una continuità impressionante, ed ora che Pavoletti è a (più di) un passo dal Napoli, sarà lui a guidare l’attacco dei grifoni, come se non lo avesse fatto già abbastanza bene, infatti con i suoi 6 gol in 15 presenze è il top scored della squadra di Juric, che si coccola il suo gioiello  regalatogli da Preziosi (mv 6.2 fm 7.4)
  5. Levan Mchedlidze, EMPOLI: Eccola la vera sorpresa di queste due ultime giornate di campionato, il georgiano, non è sicuramente il più impiegato da Martusciello, ma da quando l’ha schierato nello “Starter 11”, Levan ha lasciato il segno, al momento il suo bottino è un po’ povero, solo 3 gol, come però lo è anche il suo minutaggio, infatti l’ariete ha giocato solo 382′ (in 7 partite) che dividendolo per 90 minuti abbiamo 4 partite complete da parte del numero 9. (mv 6.07 fm 7.28)

 

EXTRA: Cristiano Lombradi, LAZIO: posizione extra per il giovane esterno della Lazio, perché con Keita impegnato in coppa d’Africa, potrebbe trovare parecchio spazio, Inzaghi lo conosce bene, apprezza le doti del giovane, ma al momento in quel ruolo vede meglio Lulic. Perciò se in rosa avete già il bosniaco e il senegalese, vale la pena spendere un credito per Lombardi che comunque ha bagnato il suo esordio con il gol nella prima di campionato contro l’Atalanta (mv 6.25 fm 7.75)

CALCIOMERCATO – Presidente Atalanta conferma: “Sportiello andrà via”. Lazio in pole?

Il presidente dell’Atalanta Percassi all’Eco di Bergamo ha parlato della situazione Sportiello, sempre pià lontano dai nerazzurri: “Non dobbiamo tarpare le ali ai giovani, è giusto che seguano la loro strada. Piuttosto è decisivo sostituirli in modo adeguato“. Il giocatore piace tantissimo alla Lazio, come vi avevamo confermato qualche settimana fa (leggi qui), e dopo la chiusura dell’agente di Perin a trasferirsi a gennaio, salgono le quotazioni di Sportiello in biancoceleste. D’altronde la Lazio potrebbe giocarsi la carta Berisha per fa abbassare il cartellino del numero uno bergamasco.

Fantacalcio, consigli per gli acquisti: Centrocampisti

Eccoci per la terza parte di consigli per gli acquisti del fantacalcio. Iniziamo ad entrare nella zona “bonus” e avanziamo verso il centro del gioco di ogni squadra, il Centrocampo. Molti di loro giocano in attacco ed è proprio questo il fatto che può cambiare la stagione. Ecco qualche consiglio:

  1. Simone Verdi, BOLOGNA: all’avvio della stagione Verdi era uno dei più promettenti giocatori disputando 11 partite, segnando 4 gol e un assist. Purtroppo il giocatore però si è rotto i legamenti della caviglia e non tornerà prima della fine di gennaio, siamo sicuri però che quando indosserà nuovamente la sua maglia numero 9 tornerà a fare bonus su bonus. (mv 6.55 fm 7.75)
  2. Alejandro Gomez, ATALANTA: Ancora Atalanta tra i consigli ed ecco che troviamo uno dei simboli della squadra bergamasca. “El Papu” infatti ha collezionato 17 presenze impreziosite da 3 gol e 5 assist, trascinando (da capitano qual’è) la sua squadra nella lotta per l’Europa (mv 6.5 fm 7.09)
  3. Felipe Anderson, LAZIO: dopo aver saltato quasi tutta la preparazione perché impegnato nelle Olimpiadi, è tornato a casa con una medaglia d’oro che sembra aver galvanizzato l’esterno verdeoro che, oltre a fare buone prestazioni, ha sfornato la bellezza di 8 assist (top in Serie A) e 2 gol in 16 presenze. Se ve lo siete fatti sfuggire a Settembre riprovateci a Gennaio (mv 6.5 fm 7.09)
  4. Suso, MILAN: eccolo il trascinatore del Milan di Montella, l’esterno spagnolo sta andando benissimo con l’allenatore napoletano, che sa di poter contare sempre sul numero 8 ex Liverpool e Genoa. Il calciatore iberico ora costerà un pochino di più rispetto a Settembre, ma se nessuno lo ha preso perché non provarci? Se non siete ancora convinti finora ha totalizzato 5 gol e 6 assist in 17 presenze…va meglio ora? (mv 6.47 fm 7.5)
  5. Franck Kessié, ATALANTA: Ebbene si, ancora Atalanta, questa volta col giovane ivoriano che tanto interessa alla Juventus. Il centrocampista ex Cesena ha finora totalizzato 5 reti e 2 assist in 15 presenze, inoltre è il rigorista designato da Gasperini. (mv 6.33 fm 7.13)

Dopo 54 anni torna Mary Poppins

Il vento dell’Est riprende a soffiare e Mary Poppins ritorna in casa Banks: un sequel ispirato alla serie di romanzi per ragazzi di Pamela L. Travers approderà nelle sale cinematografiche per Natale 2018 con Dick Van Dyke e Angela Lansbury in un cast “con steroidi” che includerà anche Emily Blunt, Colin Firth e il creatore di Hamilton Manuel Li-Miranda.
Come si evince sul sito dell’Ansa, “Mary Poppins Ritorna“, il nuovo musical diretto da Rob Marshall, vedrà la Blunt nella parte della bambinaia magica che nel primo film del 1964 fu interpretata da Julie Andrews. Ci saranno anche Meryl Streep, nella parte di una cugina di Mary Poppins, e la Lansbury (mezzo secolo fa Mamma Banks), ha detto all’Hollywood Reporter l’ex spazzacamino Bert dando ai cultori della serie un’altro pizzico di informazione che ha lasciato molti interdetti: il film sarà ambientato “quando i bambini Banks sono cresciuti”.

VIDEO – Gli auguri di Natale dei giocatori della Lazio. Murgia e Cataldi in versione Babbo Natale

Anche quest’anno non potevano mancare gli auguri di Natale dei giocatori di Natale. Simpatico il siparietto tra Biglia e Parolo, mentre de Vrij dispensa consigli.

A Christmas Ravel

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La campanella del pub a Londra sud suonata dall’uomo al bancone avvisa le persone presenti nel locale che quella sarà la loro ultima pinta, almeno per oggi.

Un’altra giornata anonima è finita, domani, mercoledì, si torna ai ritmi frenetici della City e c’è giusto il tempo di tracannare gli ultimi sorsi di Guinness, poi i baristi smantelleranno il locale, riordineranno tavoli e sedie, puliranno gli ultimi boccali e torneranno a casa.

Nell’ambiente fumoso del piccolo pub di periferia il vociare diminuisce, le luci si abbassano e i pensieri si affollano. In un tavolo all’angolo un ragazzo solitario osserva il suo bicchiere mezzo vuoto e non sembra intenzionato a seguire le direttive dei gestori del locale. Quella sera non deve terminare così, non per lui.

Due ragazzi sbronzi e pieni di soldi continuano a chiacchierare al bancone, implorando il barista di servirgli l’ultimo bicchiere di Balvenie, il whisky più caro d’Inghilterra: un bicchiere del pregiato distillato costa circa 1000 euro, una cifra folle, ma non per loro.

Ad un tratto il bicchiere di uno di loro cade dal bancone, sotto lo sguardo stizzito e ammonitore del barista. Il ragazzo si china velocemente a raccoglierlo, scusandosi con il proprietario. Nel raccogliere 1000 euro di whisky, il suo sguardo si posa su quel ragazzo pensieroso seduto al tavolo all’angolo, coperto da una felpa con cappuccio marca Reebok e intento a scorrere foto sui vari social network.

Un lampo balena nella mente del ragazzo al bancone. Lo guarda, lo riguarda, lo scruta. Poi si gira verso l’amico e con voce biascicante ed incerta  gli sussurra (lui pensava di sussurrare, in realtà stava gridando): “Hey, ma quello lì non è Ravel Morrison?“. Ma come, possibile che uno dei talenti più fulgidi del calcio inglese si trovasse proprio lì, in un martedì qualsiasi di dicembre, solo e pensieroso, in un anonimo pub del sud di Londra? “Impossibile – risponde l’altro – sono certo che stia giocando a Roma, nella Lazio, il club in cui giocò Paul Gascoigne“, e accenna un coro stonato condito da brindisi in onore di Gazza. “Ti dico che è lui, ho letto nel Daily Mail che a Roma non ha mai giocato, che è sparito dalla circolazione, e torna sovente a Londra per rivedere gli amici. La nostalgia è una brutta bestia…“. I due continuano a fissarlo, a fissarlo a tal punto che il misterioso uomo seduto all’angolo si accorge di essere osservato, allertato anche dal fatto di aver sentito ripetere più volte il suo nome.

Il ragazzo si alza rapidamente, si dirige al bancone, lascia 100 sterline al cameriere: “Keep the change, Lotito’s gift“, “Tieni il resto, è un regalo di Lotito“. Sorride, si gira e si incammina verso la porta.

Proprio quando il ragazzo si trovava sull’uscio uno dei due giovani prende coraggio, il coraggio di chi ha il sangue pieno d’alcool, si schiarisce la voce e richiama la sua attenzione: “Hey tu, toglimi una curiosità, ma non sei Ravel Morrison?“.

Il ragazzo si ferma, il suo sguardo si indurisce in un silenzio di pochi attimi che sembrano un’eternità: “Un tempo, forse“.

Esce rapidamente dal locale e sparisce solitario nella notte rigida, nebbiosa e stranamente silenziosa di Londra.

Ad oggi, quella è stata l’ultima volta che qualcuno racconta di aver visto Ravel Morrison.

Giulio Piras

 

(Questa è un’opera di fantasia. La storia ed i fatti raccontati sono frutto dell’immaginazione dell’autore)

 

La Juve rischia di perdere un big contro la Lazio

Manca quasi un mese a Juventus Lazio, ma i bianconeri potrebbero dover fare a meno di un loro titolare e uno dei migliori in questa stagione: Alex Sandro. Il terzino è uscito anzitempo dal campo nella finale di Supercoppa contro il Milan e dopo gli accertamenti è stato confermato il trauma distrattivo ai flessori della coscia destra. Il brasiliano rischia dalle due settimane a un mese di stop. Nel peggiore dei casi salterebbe la sfida dello Juventus Stadium contro la Lazio, nel migliore dei casi comunque non sarebbe al top di condizione fisica.

ALEX SANDRO INSERITO NELLA TOP 100 DI SKY SPORT INSIEME A DUE LAZIALI>>>LEGGI QUI

Sky Sport UK stila la top 100 del 2016. In lista anche due laziali

Sky Sport Uk ha stilato la classifica dei migliori 100 giocatori dell’anno nei 5 campionati maggiori (serie A, Liga, Ligue 1, Bundesliga e Premier League) basandosi sulle medie voto del popolare sito whoscored.com. Il migliore in assoluto del 2016 è Messi che precede il neo pallone d’oro Cristiano Ronaldo. Il portoghese deve accontentarsi del quarto posto dietro all’altro talento del Barcellona Neymar e al compagno Bale. Il primo “italiano” è Dybala al nono posto, mentre il primo vero italiano è il gallo Belotti al 39° posto. Presenti anche due laziali, ovvero Biglia e Felipe Anderson .

100. Armando Izzo – Genoa – 7.26

99. Dele Alli – Tottenham – 7.2606

98. Jonathan Viera – Las Palmas – 7.2609

97. Pierre-Emerick Aubameyang – Borussia Dortmund – 7.2625

96. Gerard Pique – Barcelona – 7.2632

95. Frederik Sorensen – Cologne – 7.2635

94. Daley Blind – Manchester United – 7.2710

93. Alejandro Gomez – Atalanta – 7.2721

92. Thomas Lemar – Monaco – 7.2743

91. Asier Illarramendi – Real Sociedad – 7.275

90. Antonio Valencia – Manchester United – 7.2818

89. Hakan Calhanoglu – Bayer Leverkusen – 7.2823

88. Bruno – Villarreal – 7.2824

87. Domenico Berardi – Sassuolo – 7.2824

86. Danny Drinkwater – Leicester – 7.2827

85. Corentin Tolisso – Lyon – 7.2845

84. Benjamin Hubner – Ingolstadt and Hoffenheim – 7.2892

83. Xabi Alonso – Bayern Munich – 7.2908

82. Wilfried Zaha – Crystal Palace – 7.2931

81. Nicolas de Preville – Lille – 7.2962

80. James Milner – Liverpool – 7.3007 WhoScored.com rating

79. Adam Lallana – Liverpool – 7.3027

78. Lucas Biglia – Lazio – 7.3073

77. Mesut Ozil – Arsenal – 7.3169

76. Emre Can – Liverpool – 7.3195

75. Idrissa Gueye – Everton – 7.3197

74. Paul Baysse – Nice – 7.3230

73. Karim Benzema – Real Madrid – 7.3269

72. Koke – Atletico Madrid – 7.3280

71. Marcel Risse – Cologne – 7.3317

70. Jordan Henderson – Liverpool – 7.3319

69. Ignacio Camacho – Malaga – 7.3347

68. Marek Hamsik – Napoli – 7.3405

67. Franco Vazquez – Sevilla – 7.3420

66. Diego Godin – Atletico Madrid – 7.3462

65. Claudio Pizarro – Werder Bremen – 7.3505

64. Giacomo Bonaventura – AC Milan – 7.355

63. Kyle Walker – Tottenham – 7.3562

62. Yuri – Real Sociedad – 7.3566

61. Felipe Anderson – Lazio – 7.3594

60. Jose Callejon – Napoli – 7.3636 WhoScored.com rating

59. Lucas Moura – PSG – 7.3651

58. Antoine Griezmann – Atletico Madrid – 7.3694

57. Adrien Rabiot – PSG – 7.3736

56. Edin Dzeko – Roma – 7.3766

55. Mohamed Salah – Roma – 7.3786

54. Sandro Wagner – Darmstadt and Hoffenheim – 7.382

53. Saul Niguez – Atletico Madrid – 7.3866

52. Christian Fuchs – Leicester – 7.4066

51. Benjamin Andre – Rennes – 7.4114

50. Luka Modric – Real Madrid – 7.4183

49. Rachid Ghezzal – Lyon – 7.4328

48. Djibril Sidibe – Monaco – 7.4348

47. Mats Hummels – Bayern Munich – 7.4374

46. Michail Antonio- West Ham – 7.4511

45. Loic Perrin – Saint-Etienne – 7.4513

44. Danny Rose – Tottenham – 7.4538

43. Robert Lewandowski – Bayern Munich – 7.4567

42. Laurent Koscielny – Arsenal – 7.4621

41. Harry Kane – Tottenham – 7.4651

40. Sofiane Boufal – Southampton – 7.4659 WhoScored.com rating

39. Andrea Belotti – Torino – 7.4672

38. Henrikh Mkhitaryan – Manchester United – 7.4727

37. Fabinho – Monaco – 7.48

36. Christian Eriksen – Tottenham – 7.48

35. Ryad Boudebouz – Montpellier – 7.4874

34. Kevin De Bruyne – Manchester City – 7.4957

33. Gonzalo Higuain – Juventus – 7.5017

32. Angel di Maria – PSG – 7.506

31. Maxime Gonalons – Lyon – 7.5066

30. Ricardo Pereira – Nice – 7.5233

29. Miralem Pjanic – Juventus – 7.5303

28. Alexandre Lacazette – Lyon – 7.5357

27. Mousa Dembele – Tottenham – 7.5362

26. Thiago Silva – PSG – 7.5508

25. Raffael – Borussia Monchengladbach – 7.5508

24. Roberto Firmino – Liverpool – 7.5766

23. Ousmane Dembele – Borussia Dortmund – 7.5803

22. Alex Sandro – Juventus – 7.5903

21. Sergio Aguero – Manchester City – 7.59

19. Diego Costa – Chelsea – 7.6076

18. N’Golo Kante – Chelsea – 7.6257

17. Virgil van Djik – Southampton – 7.6330

16. Filipe Luiz – Atletico Madrid – 7.6519

15. Toni Kroos – Real Madrid – 7.6589

14. Eden Hazard – Chelsea – 7.6620

13. Philippe Coutinho – Liverpool – 7.6647

12. Diego Perotti – Roma – 7.6812

11. Dimitri Payet – West Ham – 7.6890

10. Thiago Alcantara – Bayern Munich – 7.715

9. Paulo Dybala – Juventus – 7.7764

8. Alexis Sanchez – Arsenal – 7.8196

7. Luis Suarez – Barcelona- 7.8785

6. Zlatan Ibrahimovic – Manchester United – 7.9336

5. Paul Pogba – Manchester United – 7.9994

4. Cristiano Ronaldo – Real Madrid – 8.0523

3. Gareth Bale – Real Madrid – 8.0922

2. Neymar – Barcelona – 8.19

1. Lionel Messi – Barcelona – 8.3205

Moggi sicuro: “La Juve vince il campionato mentre Lazio, Roma e Napoli…”

Su ItaliaCalcio24.it, Luciano Moggi ha analizzato questi primi mesi di campionato: Prime tre? Difficile da dire. La Juventus vola e vince, ma le altre si fermano spesso. La Lazio, per esempio, batte alla grande la Fiorentina e poi va a Milano a prenderne tre dall’Inter. La Roma ha vinto contro il Chievo, ma ha perso proprio contro la Juventus. Il Napoli ne fa cinque al Torino, si parla di anti-Juve, poi va a Firenze e pareggia, anche in modo stentato, perdendo punti. Questa situazione, ovviamente, è un vantaggio per la Juventus, che recuperando il match con il Crotone allungherà ancora di più. In pratica, la Juve vince il campionato, mentre le altre si contendono gli altri posti”.

EXTRA LAZIO – Scompare uno storico club del calcio europeo

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Finisce un’epoca per il calcio romeno ed europeo in generale. Si è infatti concluso in questi giorni il tanto atteso processo in tribunale che vedeva contrapposti, da un lato, il Ministero della Difesa romeno e, dall’altro, lo Steaua Bucarest. Il giudice chiamato a pronunciarsi sulla controversia ha sostanzialmente dato ragione al Dicastero, stabilendo che il patron Becali non possa più utilizzare il nome dello storico club. Che probabilmente verrà mutato in ‘FCSB’ e, nella prossima stagione, parteciperà al campionato di quarta serie, come annunciato dallo stesso Ministero della Difesa. Un nuovo corso, che sarà guidato in panchina dall’ex Fiorentina Lacatus, sostenuto tuttavia da poco meno della metà dei tifosi (circa il 45%). Per Becali, inoltre, al danno si aggiunge la beffa, visto che, con tutta probabilità dovrà risarcire il Ministero con 37 milioni di euro, per aver usufruito del nome dello Steaua per 13 anni, senza averne il diritto di farlo.

Lazio, ecco cosa ti serve per diventare (finalmente) grande

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Sconfitta nella ‘Scala del calcio’: di certo la Lazio non avrebbe potuto auspicare una chiusura peggiore per questo 2016. Una débâcle che fa veramente male e che inasprisce la delusione di un popolo che vede la propria squadra (ancora una volta) fermarsi sul più bello, quando l’asticella degli obiettivi puntava dritta verso le vette più alte. “Champions“: è bastato pronunciare questa parolina magica per far sciogliere i biancocelesti come neve al sole. Certo, i 34 punti raccolti sin qui rappresentano un’impresa, impronosticabile anche per i più ottimisti ad inizio stagione. Ma una squadra che punta davvero in alto non può ogni volta andare in barca con le ‘grandi’. A meno che gli obiettivi di stagione siano tutt’altri rispetto a quelli che vengono sbandierati di fronte a telecamere e taccuini. Sì perché, se va bene la zona Europa League, quei 34 punti sono oro e se sei costretto a prendere tutti (o quasi) i palloni delle ‘big’ dal fondo del sacco non ne fai un ‘problema’. Se invece vuoi crescere, non puoi permetterti di accontentarti. Se vuoi per forza cambiare in corsa il tuo progetto, devi quantomeno provare prima o poi a battere una ‘grande’. Anche soffrendo fino all’ultimo e contro ogni pronostico della vigilia, non importa, quello che è conta è spuntarla al termine dei 90′ e mettere in cascina punti importanti per veleggiare a pieno ritmo nelle zone altissime della classifica.

Insomma, serve tutt’altra musica rispetto a quella sentita contro l’Inter, una squadra forte che ha battuto sonoramente una Lazio piccola piccola. E, per vedere lo spartito cambiare, non c’è che una cosa in cui bisogna sperare: un intervento della società. Inutile auspicare che Inzaghi tiri fuori la bacchetta magica e, unicamente con il suo lavoro, risolva dei problemi che sono evidenti. Ci vogliono anche rinforzi, alternative, giocatori forti in ogni parte del campo. Gente non tanto giovane e spregiudicata o matura e di esperienza in campo nazionale e internazionale, quanto soprattutto di carattere. Perché è questo che fondamentalmente manca a questa squadra, capace tanto di esaltarsi quando le cose vanno bene quanto di deprimersi alle prime difficoltà: un leader, carismatico e con gli ‘attributi’, che proprio nei momenti più duri delle gare sappia prenderla per mano e tirarla d’impaccio, conducendola verso una situazione, dal punto di vista della prestazione e (possibilmente) del risultato, più tranquillamente I complimenti sono stati fatti ed è stato giusto farli, considerando l’impresa compiuta in classifica. Però ora, cara società, basta illudere i tifosi: ditelo chiaramente che questa Lazio, così come è strutturata in questo momento, non è da Champions e poi rimboccatevi le maniche e datevi da fare per regalarci un sogno. Questa gente, la vostra gente, se lo merita.

C’ERA UNA VOLTA – 25 dicembre 1927, Padova-Lazio 2-0: Natale alla morfina, lo sposo non c’è

Altro che boxing day, una volta in Italia si giocava anche a Natale. Nel torneo 1927/28 non c’è ancora il girone unico, c’è per la prima volta la Roma (ma non il derby vista la divisione tra le squadre capitoline in due raggruppamenti diversi), la Lazio invece c’è sempre stata, ma vive un campionato sofferto.

Il giorno di Natale la Divisione Nazionale, girone A, scende in campo, o meglio lo fa chi può. Nella trasferta di Padova la Lazio ad esempio trova gli avversari privi di un titolare, Fayenz, chiamato a sposarsi il giorno successivo. I veneti nel match d’andata a Roma sono passati con un rotondo tre a zero, meglio figura la Lazio al ritorno ma nel secondo tempo il match diventa un assedio patavino, che si risolve con i gol di Sendoz e Vecchina che chiudono il conto.

Nella Lazio, Dante Filippi stringe i denti nonostante condizioni fisiche precarie: per placare i dolori alla gamba infortunata, i sanitari a fine partite non lesineranno le iniezioni di morfina. E buon Natale a tutti.

Fabio Belli

IL TABELLINO

25 dicembre 1927, PADOVA-LAZIO 2-0

Marcatori: 66’ Serdoz, 70’ Vecchina

PADOVA: Latella, Danieli, Piasentin, Zanninovich, Wifling, Favaron, Geremia, Serdoz, Vecchina, Monti, Veronese

LAZIO: Sclavi, Bottacini, Zannelli, Berti, Pardini, Cappa, Fenili, Bodrato, Sanero, Filippi, Ottier All. Sedlaceck

Arbitro: Serra di Bologna

 

Fermi tutti parla il Re Miro Klose: “Ecco perché ho deciso di lasciare il calcio”

Da circa dei mesi ha appeso gli scarpini al chiodo ma è innegabile che al calcio manca un campione a 360° come Miro Klose. La nuova avventura nello staff tecnico della nazionale tedesca ormai è la sua nuova vita ed ha intenzione di imparare tanto per poi un giorno togliersi tante soddisfazioni come allenatore. È tornato a parlare, Miro Klose. Lo ha fatto dopo un lungo silenzio in un’intervista rilasciata al settimanale Welt Am Sonntag. L’ex bomber della Lazio e l’uomo che ha fatto la storia della Nazionale tedesca ha spiegato le ragioni che lo hanno spinto ad attaccare gli scarpini al chiodo:

L’ho fatto per la mia famiglia, che voleva sentirsi finalmente a casa. Ho rispettato il loro desiderio“. Arrivederci Roma, si torna in Germania. Anche se le offerte non mancavano: “Avrei potuto giocare altre due stagioni ad alto livello. Mi sarei potuto trasferire da qualche parte anche da solo, ma so come sono fatto. Ho bisogno della mia famiglia accanto“. Nessun rimpianto però. Di battaglie ne ha combattute tante nella sua carriera (quasi 700), la maggior parte vinte. E in molte occasioni c’è stata la sua firma. Adesso è arrivato il tempo del meritato riposo: “Ero talmente saturo di calcio che fino a ottobre non ho più guardato partite, spesso guardavo i risultati solo il lunedì. Adesso voglio guardare il calcio da un’altra ottica, per questo ho iniziato il praticantato alla DFB“. Un nuovo Klose, la stessa umiltà e semplicità di sempre.

Paloschi, Simeone jr. o Mariano? La Lazio cerca il suo attaccante per gennaio

Due cuori e una caparra. Così potrebbe essere riassunta la ricerca di un nuovo attaccante per la Lazio. Il mercato di gennaio negli ultimi anni non è mai stato prodigo di grandi sorprese per i tifosi biancocelesti, ed anche questa annata non sembra voler fare eccezione. Qualcosa si muoverà in attacco, con un’incognita rappresentata da Filip Djordjevic.

Se i cuori saranno quelli della Lazio e del nuovo attaccante destinati ad unirsi, la caparra è rappresentata proprio dall’attaccante serbo, che ormai sembra essersi definitivamente distaccato dai destini del club capitolino. Potrebbe essere una pedina di scambio? Sicuramente non per l’Atalanta nel caso in cui la punta dovesse essere Paloschi: spesso accostato alla Lazio, da attaccante di sicura affidabilità ai tempi del Chievo a oggetto misterioso in Premier League con lo Swansea, il buon Alberto non è mai riuscito a mettersi in luce con Gasperini all’Atalanta.

Usato (abbastanza) sicuro, mentre altrettanto sicuro sarebbe il passaggio al Genoa di Djordjevic nel caso la Lazio dovesse chiudere un clamoroso assalto a Simeone jr. Molto difficile, perché dopo aver ceduto Pavoletti al Napoli difficilmente i rossoblu faranno partire anche il Cholito, ormai entrato nei cuori dei tifosi rossoblu. Ma l’impressione è che se queste poche probabilità si dovessero concretizzare, allora Djordjevic farebbe comodo a un Grifone improvvisamente spuntato.

Infine Mariano Diaz: attaccante Dominicano che al Real Madrid viaggia a una media di un gol a partita, pur giocando pochissimo. Una seconda linea di lusso che potrebbe rappresentare il classico coniglio dal cilindro estratto dal DS Igli Tare. Anche in questo caso, solo la partenza di Djordjevic libererebbe la casella giusta (e sbloccherebbe magari qualche milioncino di euro da investire). Altrimenti, avanti così con Alessandro Rossi in rampa di lancio: con i numeri che ha sfoggiato in Primavera, il suo momento con la banda-Inzaghi prima o poi arriverà.

Fabio Belli

Bundesliga: Lispia Bayern duello scontato. Ma c’è altro

Forse la Bundesliga è, tra i grandi campionati europei, quello che fino ad oggi ha dato più filo da torcere alle “favorite”. Infatti il Bayern Monaco si è qualificato “Campione d’Inverno” solo durante l’ultima giornata del 2016, proprio contro la contendente neopromossa Lipsia. Le due squadre si sono affrontate a pari punti ed i campioni in carica hanno avuto la meglio vincendo 3 a 0. “La chiesa è di nuovo al centro del villaggio” come direbbe lo sfortunato Rudi Garcia e difficilmente si prevedono grandi sconvolgimenti in ottica titolo nella seconda metà di campionato con un Bayern corazzato:  Neuer  è stato battuto solo 9 volte fin ora. Anche davanti non scherza la squadra bavarese con 38 gol fatti, sopra ai 35 dei rivali del Borussia Dortumund che non riescono però ad esprimersi al massimo e si ritrovano soltanto in settima posizione a 12 punti dalla vetta. I secondi classificati del Lispia proveranno ad inseguire la vetta al loro primo anno nella serie maggiore. Infatti la squadra è stata fondata solo nel 2009, con la società produttrice dell’energy drink RedBull che ha rilevato la licenza sportiva di una squadra di quinta categoria e iniziato la scalata che ancora oggi va avanti. Per questo motivo la squadra dell’est tedesco ha attirato molte critiche legate alla multinazionale proprietaria anche della squadra di Strasburgo, molti tifosi vedono l’ascesa del Lipsia come l’affermazione del calcio delle grandi società su quello più vicino alla tradizione. La manovra di marketing è stata rallentata dalla federazione tedesca modificando il nome RB Lispia da RedBull a RasenBallsport (“sport della palla che rotola su prato”) poiché le franchige sono vietate in Germania (tranne per Leverkusen che gode di una eccezione per motivi storici legati alla società). I tifosi della neopromossa non omprendono questo accanimento così acceso (alcuni tifosi della Dynamo Dresden in una partita di coppa lanciarono in campo un testa di toro mozzata, un riferimento chiaro quanto macabro) quando  la loro squadra nonostante sia rappresentata da un marchio internazionale non ha investito in maniera esagerata come è successo in altre occasioni, basti pensare che la rosa del Lipsia è la più giovane in Germania e  vale più di 500 Milioni di euro in meno rispetto a quella del Bayern Monaco(582 per i bavaresi, tra 80 e 82 per il Lispia). Sarà fondamentale la voglia di rivalsa del Lipsia per giocarsi la seconda metà di campionato. In negativo invece spiccano Wolfsburg di Draxler e Werder Brema vicinissimi alla zona retrocessione, rispettivamente in tredicesima e quindicesima posizione. Un’ultima menzione va all’Hoffenheim ed in particolare al suo allenatore Julian Nagelsmann: a 28 anni il più giovane allenatore della Bundesliga (curiosità: il più giovane di sempre è il basco Lippo Hertzka a 20 anni al Real Sociedad e a 28 conquista la Liga con il Real Madrid nel 1924, mentre il più giovane a vincere è Bob Houghton ha vincere il campionato svedese con il Malmoe a 26 anni, 1974). Ma non sono tanto, o non solo, la sua giovane età e il grande coraggio della società ha destare grande scalpore quanto i risultati tanto concreti quanto inaspettati: l’Hoffenheim è quinto in classifica con zero sconfitte, in Europa primato con il Real. Forse è proprio questa la vera storia da seguire quest anno in una Bundesliga difficlmente recuperabile anche per il gioiello Lipsia.

Liga: numeri da record per il Real ma il Barça non molla

La Liga spagnola chiude l’anno con il successo dei Real Madrid nel Mondiale per Club e per Cristiano Ronaldo con il quarto Pallone d’Oro, che per l’ottavo anno consecutivo il premio rimane in Spagna. In decennio d’oro del calcio spagnolo non sembra finire mai e Real Madrid e Barcellona trainano la Liga quasi da sole. Quasi, perché negli ultimi anni sia l’Atletico Madrid (un campionato e due finali di Champions) e il Siviglia (3 Europa League consecutive) hanno portato in Spagna altro lustro e premi. Quest anno il campionato appare ancora aperto e pieno di dubbi con il Real Madrid a soli 3 punti dal Barcellona e 4 dal Siviglia di Sampaoli, ma con una partita in meno e 11 vittorie 4 pareggi e 0 sconfitte (unica imbattuta in Europa insieme all’Hoffenheim). Proprio la solidità insieme alla potenza di fuoco della squadra di Zidane hanno fatto si che perdesse per strada il minor numero di punti, quelli necessari per il primo posto. I Blancos chiudono la prima metà di campionato con numeri impressionanti: solo 30 parate per Keylor Navas e 14 gol subiti, 40 gol, 220 tiri di cui 109 in porta e 269 cross. Numeri da far girare la testa anche per il Barcellona che, però, non è riuscito sempre a dare il massimo senza commettere errori come invece rivali del Real, ad esempio proprio il Clasico è terminato in parità per uno stacco in solitaria di Sergio Ramos al minuto 89. Alle due big segue il Siviglia che, con una concretezza invidiabile, vuole affermarsi sia in campionato che in Champions. Quarto e quinto posto a pari merito per Villareal di Sansone e Pato in grande crescita e per i baschi del sorprendente Real Societad a 29 punti, segue l’Atletico di Madrid che sembra stia per concludere il rapporto con Simeone, il Cholo però anche se nelle ultime interviste ha fatto sapere di voler approdare all’Inter non ha escluso un rinnovo. Un’ultima menzione va a Cesare Prendelli che con il suo Valencia non sta avendo molta fortuna trovandosi a due passi dalla zona retrocessione a soli 12 punti, per l’ex ct della nazionale italiana si va verso delle probabili dimissioni. Per quanto sia difficile immaginarsi un titolo lontano da Barcellona o Madrid, anche la Liga quest anno non sembra così scontata con 5 delle prime 6 classificate ancora dentro competizioni europee che potrebbero fare passi falsi in campionato.

LAZIO STORY – 24 dicembre 1960 Lazio – Catania 2-2

Nella stagione 1960/1961, la Serie A giocò anche il 24 dicembre. Esattamente alle ore 14.30 scesero in campo, allo Stadio Olimpico, Lazio e Catania, gara valevole per la dodicesima giornata di campionato. I biancocelesti, guidati da mister Flamini, impattarono per 2-2 contro i siciliani, grazie al gol di Rozzoni al 66esimo che riacciuffò gli etnei. Fu una gara strana condizionata dall’autogoal iniziale di Janich. La Lazio, nonostante un dominio assoluto riuscì a pareggiare i conti allo scadere del primo tempo con Fumagalli. Nella ripresa fioccano altre occasioni ma vengono tutte sprecate malamente. Gol sbagliato gol subito: la regola non fece eccezioni e il Catania si portò sull’1-2. Poi fu Rozzoni, come anticipato precedentemente, a riportare la gara in parità. Un punto che lasciò l’amaro in bocca ai laziali. In quella stagione i biancocelesti retrocedettero anche a causa discelte dirigenziali sbagliate e crisi finanziaria. Totalizzarono in tutto solamente 18 punti. Di seguito il tabellino del match:

24 dicembre 1960 – Campionato di Serie A 1960/61 – XII giornata – inizio ore 14:30

LAZIO: Pezzullo, Molino, Eufemi, Carradori, Janich, Carosi, Mariani, Franzini, Rozzoni, Fumagalli, Bizzarri. All. Flamini.

CATANIA: Gaspari, Michelotti, Giavarra, Ferretti, Grani, Corti, Castellazzi, Biagini, Calvanese, Prenna, Morelli. All. Di Bella.

Arbitro: sig. Jonni di Macerata.

Marcatori: 28′ Janich (aut), 45′ Fumagalli, 65′ Morelli, 66′ Rozzoni.

Note: tempo bello, terreno in buone condizioni.

Spettatori: 40.000 circa.

Il 24, 25, 26 e 27 dicembre limitazioni della circolazione ai veicoli inquinanti

Saranno in vigore nei prossimi giorni alcune misure che stabiliscono il divieto di circolazione privata all’interno della Fascia Verde. Gli interventi sono stati adottati sulla base dei criteri indicati nel Piano di intervento operativo, come stabilito dalla delibera n.76 del 28 ottobre 2016. I rilevamenti hanno, infatti, evidenziato livelli di inquinamento elevati e una situazione prevista di forte e persistente criticità nei prossimi giorni.

Il provvedimento si applicherà – il 24, il 25 e il 26 dicembre –  alle seguenti tipologie veicolari nella fascia oraria 7,30-20,30:

-ciclomotori e motoveicoli ‘PRE-EURO 1’ ed ‘EURO 1’, a due, tre e quattro ruote, dotati di motore a 2 e 4 tempi.

-autoveicoli alimentati a benzina ‘PRE-EURO 1’, ‘EURO1, ed ‘EURO 2’.

-autoveicoli alimentati a gasolio ‘PRE-EURO 1’, ‘EURO1’ ed ‘EURO2’.

Nella giornata del 27 dicembre il provvedimento si applicherà dalle ore 7,30 alle 20,30 alle seguenti tipologie veicolari:

-ciclomotori e motoveicoli ‘PRE-EURO 1’ ed ‘EURO 1’ a due, tre e quattro ruote, dotati di motore a 2 e 4 tempi.

-autoveicoli alimentati a benzina ‘EURO 2’

Dalle ore 7,30 alle 10,30 e dalle 16,30 alle 20,30 a:

-autoveicoli diesel ‘EURO 3’

Resta confermato, per la giornata del 27 dicembre, che i veicoli ‘PRE-EURO 1’, ‘EURO 1’ ed ‘EURO 2’ diesel, nonché i veicoli ‘PRE-EURO 1’ ed ‘EURO 1’ benzina saranno interessati dal blocco h ‘0-24’, sempre nella fascia verde, come stabilito da apposita ordinanza

Si ricorda  che – il 24, 25, 26 e 27 dicembre – gli impianti termici dovranno garantire una riduzione della temperatura, non oltrepassando i 18°. Le specifiche deroghe saranno riportate nell’atto che sarà pubblicato sul sito istituzionale di Roma Capitale.

Tutti i cittadini di Roma Capitale sono caldamente invitati ad attuare una serie di azioni volontarie volte alla riduzione delle emissioni con l’obiettivo di contribuire a prevenire l’aumento delle concentrazioni inquinanti in atmosfera. In particolare:

-optare, il più possibile, per l’uso dei trasporti pubblici;

-utilizzare in modo condiviso l’automobile per contribuire alla riduzione dei veicoli circolanti (car pooling o car sharing);

-preferire veicoli elettrici, ibridi o alimentati con combustibili a basso impatto (es. metano);

-adottare comportamenti di guida volti alla riduzione di emissioni inquinanti (es. moderare la velocità, mantenere spento il motore se non necessario, curare la manutenzione periodica del veicolo in modo da garantire un corretto funzionamento del motore e del veicolo nel suo complesso);

-limitare gli orari di accensione degli impianti termici e ridurre la temperatura massima dell’aria negli edifici.

-limitare gli orari di accensione degli impianti termici e ridurre la temperatura massima dell’aria negli edifici.

Milinkovic-Savic: il gigante biancoceleste in continua ascesa

Arrivato due estati fa a Roma sponda biancoceleste il serbo Sergej MilinkovicSavic sta dando dimostrazione di essere in un fase di crescita esponenziale che gli sta pian piano permettendo di diventare uno dei pilastri del centrocampo di Simone Inzaghi. Il presidente, Claudio Lotito, lo ha prelevato dal Genk sborsando la cifra di 9 milioni di euro, oltre al 10 % di un’eventuale vendita futura. A onor del vero sul centrocampista serbo c’era anche un’altra squadra italiana, la Fiorentina, che aveva addirittura fatto un’offerta migliore alla società belga ma al termine del mercato la volontà del calciatore è stata quella di arrivare alla Lazio. Nato in Serbia a Lleida ventuno anni fa, è cresciuto nel vivaio del Vojvodina, dove ha esordito nella stagione 2013/14 tra i professionisti, collezionando 13 presenze e realizzando 3 reti. Al termine della stagione il passaggio al Genk, dove conquista subito la maglia da titolare e in 26 partite segna 5 gol. Nel 2013 ha vinto gli Europei Under 19 in Lituania. Inoltre, con la maglia della Nazionale serba ha vinto il Mondiale Under 20 in Nuova Zelanda, dove è stato anche premiato come terzo miglior giocatore del torneo. Il centrocampista serbo, dopo un periodo di ambientamento, si sta rilevando un grande acquisto per la società biancoceleste. Arrivato a Formello sta dimostrando di poter essere uno dei titolari del reparto centrale di Inzaghi, giocando sia come centrocampista centrale che come trequartista, e le sue ottime prestazioni potrebbero presto interessare club più importanti. Per ora però la Lazio se lo tiene stretto forte anche delle parole dell’agente del calciatore che pochi giorni fa ha dichiarato: La sua grande è la Lazio. Deve ancora lavorare e migliorare molto, ha solo 21 anni. A Roma è felice.