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Cagni: “Anche la Lazio tra le rivelazioni del campionato”. Poi attacca Zenga…

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È un’intervista a 360 gradi quella che Luigi Cagni ha rilasciato ai microfoni di TMW Radio. L’esperto allenatore bresciano ha esordito parlando del Milan e dal campionato in generale: “Era giusto elogiarlo, perché è una squadra giovane. Nessuno credeva potesse arrivare a questi livelli, io invece è da qualche tempo che lo dico e, nonostante i punti che ha collezionato siano arrivati con un po’ di fortuna e contro il Genoa si sia ridimensionato, credo sia al posto giusto. Purtroppo non credo potrà fare un grandissimo campionato, perché si sta ancora costruendo e al momento è inferiore a molte squadre. Penso invece che le rivelazioni sono e saranno Torino e Lazio”.

Più amaro è invece il commento sull’esonero di Walter Zenga dal Wolverhampton: “Con Walter il rapporto è finito la scorsa stagione. Dopo 35 anni che eravamo amici mi ha amareggiato tanto, è un’altra persona, ma va bene così… Non mi dispiace che lo abbiano esonerato, perché è stato scorretto e poi lo paghi. Perché è cambiato? Ha fatto due anni con me da giocatore, poi il rapporto è continuato, mi chiamava anche quando aveva problemi. Io vivo in Liguria, mi ha chiamato quando allenava la Sampdoria perché lo aiutassi con la fase difensiva. Dopo due mesi mi ha detto basta senza aver mai il coraggio di dirmelo, per questo mi ha fatto male, mi ha raccontato tante balle e per me non esiste più“.

Ielpo: “Lazio Cagliari gara spettacolare. I biancocelesti possono giocarsi il terzo posto”

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Sarà tra i doppi ex della sfida di stasera tra Lazio e Cagliari. Proprio di essa Mario Ielpo ha parlato ai microfoni di TMW Radio, nella trasmissione ‘Avanti Lazio’: “Mi aspetto una partita spettacolare ricca di gol. La Lazio ha il suo punto debole nella difesa, che spesso cambia gli interpreti a causa degli infortuni e ne soffre molto. Il Cagliari invece sta facendo molto meglio di quanto ci si aspettasse. Entrambe arrivano tranquille, senza tensioni dovute alla classifica e possono provare a giocare una partita spettacolare. Mi aspetto un 3-1 o un 3-2, ma non so per chi”.

Sul duello tra i due portieri Marchetti Storari: “Quest’anno ho visto poco Marchetti a causa dell’infortunio,  ma in generale ha molto valore come portiere. È molto propenso al rischio, esce spesso dai pali e interpreta il ruolo in chiave moderna. È certamente adeguato al livello della Lazio. Storari invece ha un’impostazione più classica: non esce molto, ma tra i pali è bravo”.

E su quello tra i due attaccanti Immobile Borriello: “A Immobile la Nazionale ha dato quell’entusiasmo che lo ha fatto tornare ai suoi livelli. Forse ha qualche piccolo difetto forse nella tecnica individuale, ma al momento è il miglior attaccante italiano e lo vorrei sempre avere nella mia squadra. Borriello invece ha trovato una seconda giovinezza grazie al calcio del Cagliari molto spumeggiante, dovuto alla grande mole di gioco prodotto dai tanti centrocampisti tecnici dei rossoblu”.

Infine su Inzaghi e le ambizioni europee dei biancocelesti: “Se è riuscito a sopravvivere alla negatività che c’è intorno a Lotito, Inzaghi deve essere sicuramente bravo. Già lo scorso anno era riuscito a convincere e poi quest’anno, anche grazie alla vicenda Bielsa, ha ottenuto la conferma. Ciò significa che ha dei valori come quello di mantenere sempre il controllo della situazione. Quanto ai posti Champions, Juventus e Roma sono sicure ma il terzo posto non è chiaro. Il Napoli avendo perso Milik dimostra dei limiti e le pretendenti più accreditate per questo posto sono Milan e Lazio. In ogni caso per la qualificazione alla prossima Europa League non vedo problemi, è difficile che i biancocelesti ne rimangano fuori”.

Materazzi: “Non pensavo che Inzaghi e Rastelli sarebbero diventati allenatori. Stasera vincerà…”

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C’erano sia Simone Inzaghi che Massimo Rastelli nel Piacenza da lui allenato nella stagione 1998-99. E, alla vigilia della sfida che li vedrà uno contro l’altro sul prato dell’Olimpico al timone rispettivamente di Lazio Cagliari, Beppe Materazzi spende due parole sui suoi due ex ‘allievi’.

Personalmente non avrei mai detto che sarebbero diventati entrambi allenatori“, confessa l’ex tecnico, tra le altre, di Lazio e Bari e attuale mister della Lazio femminile, che poi, sulla gara di questa sera, esprime il proprio personale pronostico: “Vincerà la Lazio di Simone. Penso che, come squadra, sia perfettamente attrezzata per conquistare un posto in Europa“.

Cagliari, Joao Pedro: “Io l’ultimo a segnare alla Lazio a Roma, stasera dovremo giocare come contro una big”. E sulla Nazionale…

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Stasera Lazio e Cagliari si presenteranno all’Olimpico piuttosto incerottate, tra le squadre con più infortunati dell’intera Serie A. In casa dei biancocelesti si dovrà fare i conti con l’assenza di pezzi da novanta come Biglia e De Vrij, mentre i sardi dovranno fare a meno di Joao Pedro, trequartista e uomo chiave per la squadra, il quale ha iniziato il lavoro personalizzato per recuperare da una frattura al perone. Proprio quest’ultimo, ai microfoni di Radiolina, ha parlato del match in programma nella Capitale:

L’ultimo a segnare a Roma contro la Lazio sono stato io, purtroppo però non è bastato perché abbiamo perso. Speriamo che stavolta vada diversamente. Dovremo essere bravi a soffrire e correre senza fermarci, come bisogna fare sempre quando si gioca contro le big. Domenica contro la Fiorentina è stata una partita particolare, purtroppo non riuscivamo a trovare i tempi giusti”. Infine, qualche parola sull’argomento Nazionale e la possibilità per lui, brasiliano di origine, vista la nazionalità della moglie, di vestire anche la maglia azzurra: “Rispetto moltissimo l’Italia, ma io mi sento brasiliano e ho avuto già modo di vestire quella casacca gialla. Se scegliessi un’altra nazionale, mi sentirei come se avessi tradito il mio paese. Il sogno di giocare con il Brasile ce l’ho sempre”.

Vice comandante della polizia: “Problema parcheggi all’Olimpico? “C’è il lungotevere….”

Continua a tenere banco la questione Stadio Olimpico. Andare a vedere la partita rimane sempre una fonte di disagio per i tifosi di Lazio e Roma e siccome svolte all’orizzonte (con Stadi di proprietà) non se ne vedono le lamentele si fanno sempre più pressanti nei confronti delle istituzioni. A riguardo, il vice comandante della polizia locale Raffaella Modafferi è intervenuta a Radio Incontro Olympia per parlare proprio di questo in particolare della difficoltà dei parcheggi:

Lo studio che è stato fatto per la questione stadio è stato fatto per mandare i tifosi allo stadio con i mezzi pubblici. La seconda opzione è quella delle due ruote, e i parcheggi per i motorini ci sono. Il fattore pioggia per i motorini è del tutto influente, questo problema non c’è. C’è pochissima differenza tra quando piove e quando c’è il sole. Non è vero che non si può parcheggiare intorno allo stadio, si può parcheggiare anche sul lungotevere. E’ evidente che prima si arriva e più facile è trovare parcheggio. Chi arriva più tardi comunque ha la possibilità di parcheggiare in ampi spazi assistiti dagli steward dello stadio. Rispetto all’anno scorso c’è più organizzazione. I parcheggi alla Farnesina sono stati chiusi ma non da noi, comunque ci sono molti spazi consentibili per parcheggiare. Sulla parte di Ponte Milvio si può parcheggiare solo in eventi in cui i tifosi superano i 40mila spettatori. In quel caso si sta pensando a delle navette per i tifosi. Ma ad oggi le navette non servono. I disabili hanno un loro ingresso, arrivano al ridosso dello stadio e non hanno mai avuto problemi

Colpire il pallone di testa può essere pericoloso: può danneggiare il cervello dei calciatori

Colpire il pallone di testa potrebbe essere pericoloso per il cervello dei giocatori. A quanto riportato da uno studio inglese ripetere spesso questo gesto produce anomalie momentanee nel cervello, che solo dopo diverse ore torna alla normalità. I ricercatori dell’Università di Stirling, in Scozia, hanno verificato che colpire di testa un pallone proveniente da un calcio d’angolo per venti volte può far aumentare il black-out del cervello del 67%. E’ chiaro che nel corso di una partita difficilmente un giocatore colpirà la palla per venti calci d’angolo consecutivi, ma questo gesto riguarda sia atleti maggiorenni che bambini all’inizio dell’attività sportiva quando cioè il cervello è ancora in fase di sviluppo.

La ricerca, che ha preso in esame 19 calciatori dilettanti (tra cui cinque donne di età superiore ai 23 anni) a cui è stato chiesto di colpire di testa un pallone che arrivava da calcio d’angolo a una velocità standard, è stata pubblicata su EBioMedicine. Gli scienziati hanno verificato alcuni parametri del cervello prima e dopo l’azione sul campo e ripetuto le misure ad intervalli di 24, 48 ore e dopo due settimane.

Ebbene successivamente ai ripetuti colpi di testa è stata osservata un’alterazione elettrofisiologica e una riduzione della memoria. Eventi transitori che tornavano alla normalità dopo 24 ore. Secondo i ricercatori “è necessario però approfondire le conseguenze dirette per il cervello derivate dai colpi di testa nel gioco del calcio, effetti che devono essere analizzati a lungo termine”.

Capello predica pazienza: “Date tempo a De Boer!”

Sta diventando sempre più un incubo ad occhi aperti l’avventura di Frank De Boer sulla panchina dell’Inter. L’ex allenatore dell’Ajax dopo l’importantissima vittoria contro la Juventus sembrava aver dato finalmente la svolta che cercava al suo campionato e invece niente. Si susseguono critiche su critiche e ora la sua panchina traballa. Fortunatamente per l’olandese “non ancora volante” non tutti sono contro di lui. Infatti l’ex Ct della russia Fabio Capello ha difeso il collega olandese. Ecco le sue parole riportate da SkySport:

Gli allenatori sanno dove vanno, conoscono i giocatori e le potenzialità della squadra. Le potenzialità dell’Inter sono altissime, dategli il tempo di lavorareMolto spesso non si dà nemmeno il tempo di capire dove uno si trova né di farsi capire e cambiare sistema di gioco e mentalità, ha solo bisogno di tempo”, aggiunge il tecnico friulano.  Sta decisamente meglio l’altra squadra di Milano, che si gode i suoi giovani, decisivi nella vittoria sulla Juve. “Ho sempre detto che i nostri allenatori non hanno coraggio nel buttare in campo dei giovani, ma Mihajlovic e Montella hanno dimostrato di averlo, avere coraggio è una cosa importante“.

Lazio-Cagliari: i convocati di Rastelli

Sono ventuno i giocatori che mister Rastelli ha portato a Roma per affrontare la Lazio. La rifinitura nella Capitale è in programma domattina alle 10:30. Indisponibili Ionita, Joao Pedro e Farias, rientrato in gruppo soltanto nell’allenamento di ieri. Di seguito la lista completa.

Portieri: Colombo, Rafael, Storari

Difensori: Bittante, Bruno Alves, Capuano, Ceppitelli, Isla, Murru, Pisacane, Salamon

Centrocampisti: Barella, Dessena, Di Gennaro, Munari, Padoin, Tachtsidis

Attaccanti: Borriello, Giannetti, Melchiorri, Sau

Giordano: “Giusto il pari tra Lazio e Torino. Murgia? Spero non faccia la fine di…”

Nonostante ormai l’attenzione sia già dirottata alla partita di domani con il Cagliari, si continua a parlare della recente bella prestazione della Lazio con il Torino. Per parlare della partita con i granata è intervenuto ai microfoni di Radiosei, nella trasmissione “9 Gennaio 1900” l’ex bomber biancoceleste Bruno Giordano. Ecco le sue parole:

Partita il cui risultato finale sia più giusto. Il primo tempo è stato pro Toro mentre il secondo tempo è stato pro Lazio. Il Torino ha giocato un calcio lineare, noi siamo una squadra brava a sfruttare le opportunità sulle seconde palle. La Lazio di Inzaghi sembra che gioca delle gare sporche, non un gioco lineare ma in questo modo sa ritrovarsi. Sembra un caos-organizzato. Credo che il risultato finale sia giusto. C’è stata una bella reazione. Mi è piaciuto molto Barreca, secondo me farà carriera. Della Lazio ho visto bene Felipe Anderson così come Immobile. Ciro è il valore aggiunto della Lazio. Brava la Lazio a prenderlo ad un prezzo relativamente basso per il valore che era e che è adesso Immobile. Buon per noi che il calcio italiano è pieno di incompetenza e la Lazio ha preso un giocatore forte ad un prezzo basso mi auguro e sono sicuro che avrà un rendimento alto perché non si risparmia mai, gioca per la squadra, trova fiducia partita dopo partita. Sono contento per lui e la Lazio che con le sue prestazioni sta portando buoni risultati…nulla distraordinario eh, c’è un po’ troppa euforia, si passa da depressione ad euforia nel giro di 3 giorni ed è esagerato“.  La Lazio ha messo sotto un Torino in condizione e nelle ultime partite c’è un miglioramento complessivo: “Sì anche se non ci voleva molto dopo Empoli…però è vero anche che fai una grande partita ad Udine, giochi bene col Bologna anche se non hai vinto e domenica potevi vincere ma anche perdere. Anche il Torino ha avuto le sue occasioni. Per un giudizio finale ci vogliono ancora un po’ di partite anche perché quelle che ci stanno sopra ci hanno battuto…Simone è stato bravo a cementare il gruppo, c’è unità di intenti e questo è un merito“.

Un giudizio su Murgia: “Sono contento, lo conosco da quando faceva i giovanissimi, è un valore aggiunto per la Lazio: è italiano, è del settore giovanile. Sono contento per lui come per Lombardi. Abbiamo bisogno di questo, non vorrei però che fa la fine di De Silvestri. Voglio che restano alla Lazio e che possano crescere e rimanere per tanto tempo. No che appena diventano appetibili fanno le fortune di altre squadre“.  Su Cataldi: “Il primo tempo ha giocato da mezzala mentre il secondo da centrale. Ha fatto una discreta partita, niente di straordinario, ha dato equilibrio e corsa, ha rischiato di segnare, sta crescendo. Ai ragazzi devi dare la possibilità di sbagliare perché se sbagliano e li metti in soffitta è inutile, devono lavorare per migliorarsi. Forse su Cataldi ci sono aspettative esagerate lo hanno unito definito un grande calciatore e invece grandi si diventa dimostrandolo. Lui ha avuto alti e bassi, non ha avuto continuità di gioco e prestazioni“.

Infine un giudizio su Patric: “Si sta impegnando. L’ho visto concentrato, dobbiamo crederci. Fino a qualche tempo fa c’erano parole negative ma con le prestazioni sta venendo fuori. Certo…non è improvvisamente straordinario ma è molto regolare, non ha picchi nel senso negativo o positivo, è un giocatori di rendimento non è da 8 ma neanche da 4. Dobbiamo vederlo in più partite, c’è sempre fretta di giudicare in positivo e negativo, i giocatori vanno giudicati in un arco temporale medio lungo non puoi passare da un giudizio all’altro nel giro di 2 giorni. Mo se gioca male diremo che è scarso? Va giudicato nel periodo ampio non di partita in partita, nella singola partita puoi dire se ha giocato bene o male ma per un giudizio definitivo serve più tempo”.

Mihajlovic torna su Torino-Lazio: “Partite come queste ci aiutano a crescere”

Il Torino delle meraviglie ha rischiato seriamente ti uscire dallo stadio a mani vuote. Una Lazio rimaneggiata ha rischiato di fargli prendere un bello spavento nonostante mancano ancora diversi giorni ad Halloween, solo l’arbitro Giacomellli ha evitato il disastro. Sinisa Mihajlovic, tecnico del Torino, è tornato sul pareggio contro la Lazio durante la conferenza stampa della vigilia del match contro l’Inter: “Dobbiamo rivedere gli errore e crescere. La crescita è fatta anche di errori, i pareggi come quello con la Lazio servono per migliorare. Chi pensa che quello che sta vedendo oggi è il Torino sbaglia, perché noi dobbiamo diventare molto più forti”.

LAZIO SOCIAL – Cagliari, il primo amore di Marchetti (FOTO)

Domani Federico Marchetti giocherà contro il suo passato. Sicuramente sarà un match particolare quello di domani sera per il portiere di Bassano del Grappa. Il Cagliari è stata la squadra che lo ha fatto esordire in Serie A contribuendo a farlo diventare uno dei migliori portieri italiani in circolazione. Poi una serie di fraintendimenti con la società lo ha portato lontano dal club sardo giungendo così alla Lazio. Nonostante ciò Marchetti continua a ricordare con enorme affetto la sua esperienza con la maglia del rossoblu. Attraverso il suo profilo Twitter infatti, l’estremo difensore ha voluto ricordare tramite una foto le due maglie più importanti della sua carriera, l’hashtag parla chiaro: #memories. Ricordi che Federico si prepara a rivivere.

I convocati di Inzaghi per Lazio-Cagliari: forze fresche per il mister

Al termine della rifinitura odierna, il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi ha diramato la lista dei convocati in vista della sfida di domani contro il Cagliari (ore 20:45) allo Stadio Olimpico di Roma. Inzaghi torna a respirare a livello di organico: tornano disponibili Milinkovic-Savic (ma riaccomoderà in panchina), Stefan Radu (che ha smaltito squalifica e problema alla caviglia) e Ricardo Kishna, reduce da un attacco influenzale.

Portieri: Marchetti, Strakosha, Vargic;

Difensori: Basta, Hoedt, Patric, Prce, Radu, Vinicius, Wallace;

Centrocampisti: Cataldi, Felipe Anderson, Leitner, Luis Alberto, Lulic, Milinkovic-Savic, Murgia, Parolo;

Attaccanti: Djordjevic, Immobile, Keita, Kishna, Lombardi.

Pancaro: “Se la Lazio è un’ottima squadra il merito è di Inzaghi e se vuole puntare all’Europa…”

Per presentare la gara di domani tra Lazio e Cagliari è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3 un doppio ex che conosce bene entrambe le piazze per averci militato, Giuseppe Pancaro.

Questo il suo commento sulla gara dell’Olimpico: “La Lazio deve provare a fare bottino pieno ma avrà davanti una buona squadra che sta disputando un buon campionato. Il Cagliari ha finora raccolto diversi punti ma sono consapevoli che sarà una gara importante anche per loro, mancano ancora tanti per raggiungere la salvezza. La squadra di Inzaghi è favorita,ma si troverà di fronte una squadra che dopo la sconfitta subita in casa con la Fiorentina vorrà rifarsi. I biancocelesti vengono da una serie di buoni risultati e di prestazioni positive, su tutte Udine, ma anche con il Bologna e a Torino hanno fatto due partite importanti. La Lazio è in forte ascesa e, insieme al Milan si può ritenere la sorpresa iniziale di questo campionato”.

Su Inzaghi: “I meriti di ciò vanno a Inzaghi che sta facendo molto bene. Simone è un mio grande amico, spesso ci vediamo anche in questo periodo. Sa quel che fa ed è sicuro dei suoi mezzi, vuole fare una grande carriera ed essere ambiziosi è importante. È molto intelligente, si è trovato di fronte dei casi particolari e diversi problemi ma ha saputo gestire il tutto come fosse un tecnico navigato. Prima ha pensato ai risultati, ora anche gioco e prestazioni stanno migliorando. È uno che punta al sodo e nel nostro Campionato è importante, ma sa anche che oltre a far raccogliere buoni risultati giocare bene aumenta l’autostima e la fiducia della squadra. La Lazio ha intrapreso la strada giusta, deve solo continuare così e potrà togliersi diverse soddisfazioni. La partita di Torino dimostra che è stato molto bravo a farsi seguire dai suoi ragazzi e che nonostante le assenze la Lazio ha delle valide alternative. Conoscere bene i giovani per averli già avuti in Primavera è una fortuna, sia per lui che per i ragazzi perchè avere una guida che già li conosce gli permette di rendere al meglio”.

Dove può arrivare questa squadra: “La Lazio vista finora può lottare per l’Europa che conta. Vero che le squadre davanti sono più attrezzate ma, visto come ha giocato fino a oggi, potrebbe compiere veramente un capolavoro. Credo che l’obiettivo primario sia l’Europa League ma provarci non costa nulla. Il rendimento fuori casa può fare la differenza, ma deve essere accompagnato dai risultati in casa. Simone ha una squadra che in campo aperto diventa pericolosa e quando giochi fuori casa le squadre tendono a fare la partita e ti lasciano più spazio in ripartenza: è il tipo di tattica che esalta le caratteristiche dei giocatori della Lazio”.

Sulle sue esperienze nelle due piazze: “A Cagliari ho passato cinque anni molto belli, mi sono ritrovato in un ambiente familiare, avevo 20 anni e mi hanno dato la possibilità di crescere senza alcun tipo di pressione. Ho davvero un bel ricordo e di estate torno sempre in Sardegna. Alla Lazio invece ho trascorso sei anni e vinto lo scudetto, è il ricordo sportivo più bello della mia vita”.

Su de Vrij: “È un fuoriclasse, accanto a lui giocano bene tutti. Domenica ho visto per la prima volta Hoedt e anche lui è molto bravo, è chiaro che accanto a de Vrij diventa ancora più forte. Stefan adesso è tra i primi cinque in Europa”.

Maffei: “Mihajlovic è un burlone, a fine gara ha detto che il Toro meritava di vincere ma in cuor suo…”

Per commentare la gara di domenica scorsa dei biancocelesti con il Torino è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia Fabrizio Maffei. Queste le sue parole:

“Quella di domenica è stata una bella gara. La Lazio, tenendo conto di tutti i gocatori che sono infortunati, ha giocato bene. Nessuno si può permettere tante assenze in Serie A. Inzaghi si sta dimostrando all’altezza della situazione, ha creato un bel gruppo puntando su tanti giovani. I tifosi biancocelesti saranno felici di vedere ragazzi che hanno fatto bene con la Primavera in prima squadra e tenuti così in considerazione. Nella gara di Torino Wallace all’inizio mi è sembrato fuori partita, facendomi addirittura rimpiangere Ciani e Bisevac, ma poi fortunamente si è ripreso. Vedere lui e Hoedt in campo a inizio gara mi ha sconvolto ma poi invece si sono comportati bene. La classifica è ottima, in pochi si sarebbero aspettati una partenza del genere, considerando gli avversari con cui abbiamo giocato. Vedo un futuro roseo all’orizzonte perché ora dobbiamo disputare due partite in casa e dobbiamo vincerle a tutti i costi entrambe. Aspettiamo Cagliari e Sassuolo, dopodiché potremo dire se davvero la Lazio soffre quando deve fare la partita. Immobile è un centravanti vero, uno di quegli attaccanti che magari non si notano per tutta la partita ma che se gli capita un’occasione ti punisce. Anderson non è più quello di due anni fa, ma solo perché svolge altri compiti in un ruolo diverso, si sta sacrificando per la squadra. Mihajlovic domenica a fine gara ha detto che il Toro meritava di vincere ma io ho tanti amici della sua Lazio che vinse lo scudetto, e tutti mi hanno sempre detto che è un burlone. Ma come può dire una cosa del genere? La Lazio avrebbe meritato i tre punti”.

Venturin: “Lazio superiore al Cagliari ma attenzione alle ripartenze. Immobile è l’attaccante del momento”

Centrocampista molto amato nella Lazio degli anni novanta, Giorgio Venturin è intervenuto sugli 88.100 di Elleradio nella trasmissione “Laziali on Air” per parlare degli impegni della intensissima settimana dei biancocelesti, chiamati ad affrontare mercoledì il Cagliari e domenica il Sassuolo dopo il pari di domenica sul campo del Torino.

Che impressione ha fatto la Lazio in questi primi mesi di campionato? Inzaghi sta facendo sicuramente un buon lavoro, supportato in questa fase anche dai risultati. Le prestazioni sono in crescita e questo non può che far pensare ad una Lazio che sta attraversando un periodo molto positivo. Inzaghi  sta facendo bene e soprattutto mi sembra che si sia approcciato a questo compito con la necessaria dose di umiltà. Non lo conosco di persona, ma trasmette un grande senso pratico e credo stia sfruttando l’opportunità professionale che gli è capitata nel miglior modo possibile”.

E’ il centrocampo il reparto di maggiore qualità di questa Lazio? “E’ un centrocampo ben assortito, soprattutto in attesa del ritorno di Biglia che ne riporterà il potenziale al 100%. Anche l’attacco però con la fantasia di Keita e Felipe Anderson può creare grandi grattacapi agli avversari”.

La coppia centrale Hoedt-Wallace è apparsa all’altezza, in assenza di De Vrij e Bastos? “Purtroppo l’assenza di De Vrij si farà sentire in maniera pesante e questo già si era fatto sentire l’anno scorso. Parliamo di un giocatore veramente importante, capace di fare la differenza. La speranza è che chi lo andrà a rimpiazzare riesca a dare il massimo per non far risentire troppo questa assenza sul rendimento della squadra”.

I giovani stanno riuscendo a stupire in maniera particolare: “Cataldi e Milinkovic-Savic, pur essendo molto giovani, possono essere considerati giocatori già affermati, che devono migliorare proseguendo sulla strada che hanno già intrapreso. Murgia e Lombardi si stanno affacciando ora nel calcio che conta, ma l’augurio in generale è che la Lazio possa sfruttare al meglio gli elementi del proprio settore giovanile”.

Su Immobile: “Lo vedo come uno degli attaccanti del momento in Serie A, decisivo anche per la Nazionale. Lo ricordo già in azzurro in finale, persa in Israele contro la Spagna, nell’Europeo Under 21. E’ un giocatore ancora giovane, il futuro è dalla sua parte e ha fatto bene domenica a non farsi irretire dai fischi dei tifosi del Torino, sono situazioni che capitano nel calcio”. Il Cagliari quali insidie potrà riservare alla Lazio? “Il Cagliari ha una rosa discreta, credo che la Lazio a livello tecnico sia nettamente superiore e dovrà fare la partita facendo attenzione al gioco di rimessa dei sardi”.

Mudingayi: “Il mio cuore è biancoceleste. Gattuso? Un modello da seguire”

Neo giocatore del Pisa, Gaby Mudingayi però non dimentica il suo trascorso biancoceleste, come sottolinea a Radio Incontro Olympia: “Seguo ancora la Lazio, il mio cuore e il mio tifo sono e saranno per sempre biancocelesti. Tuttavia, ora la mia testa è concentrata esclusivamente sul Pisa, su questa avventura tanto affascinante quanto la piazza che è storica e importante. Questa sera abbiamo un big match in casa contro la capolista della serie B, l’Hellas Verona. Sarà dura però ci proveremo seguendo gli ordini del mister, che credo mi porterà per la prima volta in panchina. Sono pronto per dare il mio contributo. Gattuso è un giovane tecnico, ma è già molto carismatico e soprattutto preparato, per noi è una garanzia. Per il sottoscritto, addirittura un modello in campo da seguire! Quando giocavamo contro ai tempi della Lazio, mi ispiravo proprio al centrocampista del Milan, oltre che a Makelele. Ora lo ascolto dalla panchina nel rettangolo di gioco. Il pronostico per stasera non lo faccio, mentre non dimentico il mio Forza Lazio!”.

Rastelli: “Trasferta difficile. Lazio squadra di qualità, Immobile una spina nel fianco”

Questa la conferenza stampa dell’allenatore del Cagliari Massimo Rastelli: “Penso di fare quattro cambi per non snaturare la squadra e inserire pedine fresche. Ceppitelli, Salamon e Di Gennaro si sono allenati regolarmente,”. Si torna in campo a distanza di soli tre giorni. “Preferisco avere una settimana di tempo per preparare la partita, ma il calendario è questo. Andiamo a giocarcela al meglio delle nostre possibilità, consapevoli del valore della Lazio. E’ una trasferta difficile”.

Così come contro la Fiorentina, anche con la Lazio il pericolo viene dagli esterni. “I biancazzurri dispongono di elementi rapidi e pericolosi, come molte squadre di questo campionato. Immobile poi è un attaccante di razza, bravo ad andare in profondità: una spina costante. I centrocampisti sanno inserirsi bene. E’ una squadra di grande qualità, a dispetto di qualche assenza. Dobbiamo cercare di ripetere la prestazione di Milano”. Intanto una buona notizia dall’infermeria: “Farias da giovedì penso che tornerà in gruppo in modo graduale. Da Palermo in poi potrà essere disponibile”.

Sono 21 i giocatori convocati da Rastelli per la gara di Roma contro la Lazio.

Questa la lista completa:

Portieri: Colombo, Rafael, Storari

Difensori: Bittante, Bruno Alves, Capuano, Ceppitelli, Isla, Murru, Pisacane, Salamon

Centrocampisti: Barella, Dessena, Di Gennaro, Munari, Padoin, Tachtsidis

Attaccanti: Borriello, Giannetti, Melchiorri, Sau

CONFERENZA – Inzaghi: “Domani voglio la prestazione delle ultime gare. Murgia ha avuto una crescita esponenziale”

Queste le parole dell’allenatore biancoceleste Simone Inzaghi alla viglia di Lazio Cagliari, turno infrasettimanale della decima giornata di serie A Tim. Queste le sue parole:

Puoi finalmente dire che siete un gruppo?

“Non ho mai avuto dubbi, conoscevo già il gruppo dall’anno scorso. C’è stato qualche problemino a inizio ritiro ma i giocatori mi hanno sempre seguito. Abbiamo avuto molte difficoltà a livello di infortuni, ma come avevo detto prima di Torino ero fiducioso perché quelli rimasti avevano lavorato bene. Questa è una settimana importante, non è facile preparare una partita in pochi giorni specie perché domenica abbiamo giocato una partita a livello fisico molto dispendiosa. Il Cagliari è un’ottima squadra con ottimi giocatori, allenata da un grandissimo allenatore come Rastelli. Dovremo essere compatti e uniti”.

E’ la Lazio di inzaghi questa?

“Sì, mi piace lo spirito dei ragazzi. Abbiamo cambiato ma chi entra sa quello che deve fare e quello che voglio da lui. Stiamo andando tutti nella direzione giusta. Mi spiace che le ultime due gare non ci hanno dato il giusto merito, ma ci toglieremo delle soddisfazioni se continuiamo così”.

In Italia c’è paura a lanciare i giovani: ti senti coraggioso?

“Non so se sono più coraggioso, ma i giovani li conosco bene avendoli allenati negli anni precedenti e poi stanno meritando lo spazio che stanno avendo perché stanno lavorando al massimo già da Auronzo”.

Patric merita di giocare titolare? Basta giocherà titolare?

“Patric l’avevo già detto l’anno scorso che stava giocando benissimo. Sta lavorando molto bene dal ritiro, si merita questo spazio. E’ tornato bene anche Basta dall’infortunio. Oggi valuterò la sua condizione e domattina valuterò il da farsi”.

Milinkovic? Bgilia?

“Per Sergej dobbiamo aspettare la rifinitura, poi parleremo con lui e con lo staff medico. per noi è un giocatore importante che stava in un bellissimo periodo. Dopo la rifinitura decideremo se convocarlo. Biglia lavora col gruppo, sta meglio, vedremo domenica come reagirà e se potremo inserirlo. Doveva stare fermo 6 settimane, sono 4 e mezzo, vedremo come reagirà”.

Murgia può diventare in futuro un titolare?

“Sì, ha avuto una crescita esponenziale dal ritiro ad oggi. Lavora sempre bene e si è fatto apprezzare da tutto il gruppo. Ha doti importanti e sa fare entrambe le fasi. Sono contento che ha fatto il suo primo gol in serie A e deve essere l’inizio di tante cose buone”.

Guerrieri, Germoni e Palombi possono rientrare nel progetto in futuro?

“Sì, l’ultimo che mi viene in mente è Germoni. L’anno scorso già rischiava di giocare a Palermo. Poteva rimanere, poi con la società e il ds abbiamo deciso di fargli fare un’esperienza in serie B perché avevamo Radu e Lukaku in quel ruolo e ci spiaceva non dargli la possibilità di giocare con continuità. Anche Filippini è un giocatore importante, Palombi e Guerrieri li conosciamo bene. C’è chi deve fare un percorso più lungo, c’è chi invece è già pronto come Murgia. Anche a Lombardi prendere qualche bastonata in serie B gli ha fatto bene per crescere”.

Hoedt?

“Sta facendo bene, si sta proponendo ma soprattutto mi piace che si è sempre allenato nel migliore dei modi anche quando non giocava. Si sta ritagliando uno spazio importante, si allena ogni giorno al meglio per migliorarsi”.

E’ stato un tuo obiettivo inserire i giovani?

“Non era un mio obiettivo, si sono meritati di giocare. Mi mettono in difficoltà nelle scelte”.

Quali sono le insidie domani?

“Il Cagliari viene da una gara particolare che ieri abbiamo analizzato. Dopo l’1 a 0 sono stati vicini al raddoppio. Poi hanno preso 5 gol per qualche disattenzione loro ma soprattutto per meriti dei giocatori viola che hanno fatto 3 eurogol dalla distanza. Verranno a Roma a fare la loro partita ma troveranno una Lazio che vuole vincere davanti al proprio pubblico e prendersi quei punti persi nelle ultime due gare”.

Ha mai pensato che tra i tanti giovani di questa Lazio poteva esserci Fersini?

“Probabilmente qui ci sarebbe stato anche Mirko. Era un ragazzo promettente che aveva un futuro importante davanti a se. Ci alleniamo sempre al Fersini e vedere i ragazzi con cui è cresciuto me lo fa tornare sempre alla mente ma sarà sempre qui con noi”.

Che gara ti aspetti?

“Voglio l’intensità e la prestazione delle ultime gare, poi dobbiamo vincere. Dobbiamo essere attenti perché il Cagliari ha buonissimi giocatori e sono pericolosi nelle ripartenze”.

Felipe Anderson meglio a destra?

“E’ un giocatore che può fare la differenza in ogni momento della gara. Ogni tanto si prende qualche pausa perché corre più di tutti. Sono contento delle sue prestazioni, anche se non ha segnato domenica ha fatto due assist e ha fatto bene anche contro il Bologna. Deve stare tranquillo perché il gol arriverà e deve mantenere la stessa intensità nelle due fasi perché ci può far fare quel salto di qualità che cerchiamo”.

Fabrizio Piepoli

 

Flaminio, Nervi jr: “È a rischio crollo. Stadio della Lazio? Sarebbe bello, ma è difficile…”

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Ai microfoni di ‘Laziofamily’, Marco Nervi, nipote di Pier Luigi e Antonio Nervi, è tornato a parlare del progetto di riqualificazione dello stadio Flaminio: “Deve essere considerata un’opportunità, non un problema, e non portarla a termine sarebbe una sconfitta per tutti. Purtroppo lo stadio non è in buone condizioni, non so dirvi in quanto tempo ma c’è il rischio che possa crollare. Ho partecipato a diverse riunioni in merito, l’ultima prima dell’estate, alla presenza degli assessori del Commissario Tronca, prima che venisse eletto il nuovo sindaco. I vari tecnici del Comune avevano identificato una serie di interventi e quelli più urgenti, che riguardavano solamente il consolidamento, ammontavano a circa 6 milioni di euro. Al momento ancora non è stato deciso nulla, ma l’opera è comunque tutelata, protetta dalla legge perché di interesse culturale, quindi per definizione ogni intervento va fatto con cautela. Inoltre ci sono dei vincoli perché l’impianto ha un valore storico, culturale e tecnico, legato ai Giochi del 1960, e perché fu realizzata da Pier Luigi Nervi e dal figlio Antonio con soluzioni tecniche particolari. Per legge c’è ancora il diritto d’autore, valido per 70 anni dalla morte dell’autore, per cui, siccome nonno è morto nel 1979, la famiglia Nervi mantiene questo diritto fino al 2049”.

E sulla possibilità che un giorno diventi lo stadio della Lazio, Nervi conclude: “Sarebbe bello, ma, è molto difficile aumentarne la capienza senza sfigurarlo dal punto di vista architettonico. Non so se si possa scavare come accadde a Firenze nel 1990, quando il livello dello stadio di abbassato per ricavare un altro anello. Non so se si possa fare, perché apparentemente il Flaminio sorgerebbe sopra una necropoli romana o etrusca. Come ho affermato, l’unico progetto di ampliamento di cui si è discusso in questi anni è stato quello proposto dalla Federazione Italiana Rugby. Ci sarebbero poi da affrontare i nodi relativi ai parcheggi e alla copertura, per i quali andrebbero trovate delle soluzioni adeguate”.

Romei: “La priorità è riportare la gente allo stadio, dobbiamo far tornare gli stadi luoghi di festa e non bunker”

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Altro che diritti tv e come spartirli. Secondo Antonio Romei, la Lega Calcio ha una questione molto più urgente da risolvere: la mancanza, sempre più evidente domenica dopo domenica, di tifosi sugli spalti degli stadi di Serie A. È stato lo stesso braccio destro di Ferrero, tra i più attivi in Lega, a porre l’accento sul problema ai microfoni di Repubblica.it: “Abbiamo una priorità, un tema che deve avere una posizione centrale per tutte le società, la Lega e tutti i possibili programmi: riportare la gente allo stadio. Se andiamo avanti così, tra dieci anni il calcio italiano perderà tutto il suo appeal e si allontanerà ancora di più dalle altre leghe. Altro che diritti tv. Sabato il vero spettacolo lo hanno fornito San Siro e Marassi, che erano esauriti come non succedeva da anni. È così che dovrebbe essere ogni settimana, quindi dobbiamo lavorare per far tornare gli stadi a essere luoghi di festa e non bunker“.

Sul problema della sicurezza negli stadi, Romei è convinto che possa risolversi se fossero i club ad assumersene la responsabilità: “Le società devono collaborare con il ministero degli Interni per rivedere tutta la normativa. Bisogna eliminare l’inutile tessera del tifoso, quelle regole che rendono ormai impossibile comprare un biglietto e tutti quei controlli che fanno somigliare lo stadio a un bunker. Oggi negli stadi non si registrano più incidenti, ma gli spalti sono vuoti. Le società si devono impegnare e lavorare per garantire la sicurezza anche a costo di assumersi ogni responsabilità in caso non dovessero riuscirci. Questo percorso devono affrontarlo insieme allo Stato e ognuno deve fare la sua parte“. Ma i presidenti cosa ne penserebbero?: “Vi assicuro che i presidenti hanno capito che siamo arrivati a una svolta. Quindi è inutile parlare di campagna elettorale sul nome del presidente: adesso come adesso, bisogna come prima cosa dare una nuova governance alla Lega di Serie A. Serve che i presidenti facciano un passo indietro e che si scelga un manager che porti avanti il lavoro con una missione precisa: riportare i tifosi allo stadio e ridare credibilità al sistema calcio. Tutto il resto viene di conseguenza, anche i soldi dei diritti tv“.