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Wallace: “Sono agguerrito e mi piace giocare palla. Vi spiego perché ho scelto la 13”

Uno degli acquisti più onerosi del mercato estivo biancoceleste, il difensore brasiliano Wallace, è stato presentato insieme a Bastos, Luis Alberto e Leitner questa mattina a Formello.

A prendere la parola per presentare i due calciatori è il Direttore Sportivo Igli Tare: “Siamo qui per presentare, anche se con un po’ di ritardo, i nuovi acquisti di questa stagione, in primis Wallace e Bastos. Parto dal brasiliano, è un giocatore che seguivo dallo scorso anno con il Monaco. E’ giovane e di grande prospettiva. Ha caratteristiche che possono essere molto utili alla nostra squadra, sono sicuro possa crescere molto nel calcio italiano. Sono felice di averlo con noi, ho avuto modo di vederlo lavorare con il gruppo e sono certo che alla lunga farà molto bene con la nostra squadra. Anche Bastos lo seguiamo dalla scorsa stagione, protagonista di una grande stagione con il Rostov. Potevamo prenderlo molto prima, ma con la vicenda Bielsa abbiamo dovuto ritardarne l’acquisto. Siamo comunque felici di aver concluso questa trattativa e di averlo con noi. Le sue caratteristiche sono molto diverse dagli altri difensori presenti in rosa, è per questo che ho voluto fortemente portarlo alla Lazio. Può aiutare la squadra a giocare anche con un modulo diverso come la difesa a 3. Auguro a entrambi il meglio e che aiutino la Lazio ad arrivare più in alto possibile“.

Inizia poi la presentazione di Wallace.

Come ti sei ambientato?

Sono molto felice di giocare in una grande squadra come la Lazio. Ringrazio il direttore per le belle parole spese per me. Sto lavorando tanto e mi farò trovare pronto quando verrò chiamato in causa“.

Cosa hai imparato in Francia? Ti ispiri a qualche difensore brasiliano?

Il calcio italiano è molto competitivo, pieno di passione tattica. Come giocatore mi ispiro a Thiago Silva, grande giocatore che ha fatto molto bene con il Milan“.

Hai scelto la maglia numero 13, la maglia che era di Nesta, avere questa maglia cosa significa?

Ho sempre giocato con la maglia numero 13, sia nel Monaco che nel Braga e anche nel Cruzeiro. Quando sono arrivato ho chiesto subito questa maglia, consapevole della responsabilità che ha. Nesta ha fatto grandi cose qui e per me è un onore portare la sua maglia, per questo sto dando il massimo in allenamento”.

Il rapporto con Inzaghi? Che gruppo hai trovato?

“Ho trovato un gruppo molto buono, lavoriamo tutti con molta voglia, si vede anche negli sguardi di ognuno. Il tecnico mi ha chiesto di lavorare, mi ha motivato”.

Qual è il tuo punto di forza? E il tuo punto debole?

Devo migliorare molte cose, nel calcio c’è sempre da imparare. Come punto di forza sono un giocatore molto agguerrito e mi piace giocare la palla. Amo fare i duelli e  vincerli“.

 

Lazio-Pescara, biglietti in vendita da lunedì: tutte le info

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La S.S. Lazio comunica che, dalle ore 10:00 di lunedi 12 settembre, saranno messi in vendita i tagliandi per la partita di campionato LAZIO – Pescara in programma sabato 17 settembre alle ore 18:00.

TUTTI COLORO CHE SONO IN POSSESSO DELLA FIDELITY CARD MILLENOVECENTO E NON SONO ABBONATI, POTRANNO RICHIEDERE AL MOMENTO DELL’ACQUISTO CHE, IL TITOLO D’INGRESSO VENGA CARICATO ELETTRONICAMENTE SULLA STESSA.

I tagliandi si potranno acquistare presso:
– I nostri punti vendita Lazio Style 1900
– Le rivendite Listicket-Ticketone
– Il call center al numero a pagamento 892.101
– Il sito internet Listicket.com con la modalità di acquisto HOME TICKETING per cui è necessario disporre di una stampante laser e, la nuova modalità PASSBOOK – PASSWALLET (lettura al tornello da smartphone)

Si ricorda che chi acquista un biglietto è tenuto a mostrare il suo documento di identità, pena l’impossibilità di emettere il titolo di accesso ( D.L. 8/2/2010 nr. 8). Non verranno considerate come documenti idonei alla vendita, tutte le patenti di ultima generazione che non riportano le indicazioni del luogo di residenza.

Per i ragazzi under 14, è possibile esibire anche solo il tesserino sanitario, per gli altri minori più grandi, è necessario esibire in alternativa in originale o in copia:
– il documento di identificazione rilasciato dal Comune;
– carta d’identità;
– lo stato di famiglia con foto;
– il certificato di nascita con foto o il passaporto di un genitore (in cui compaia ovviamente il minorenne).

Il numero massimo di tagliandi acquistabili da una singola persona è di quattro e con le disposizioni dell’ Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive, è possibile presentare per le altre eventuali tre persone, anche solo la copia del documento d’identità.

Per acquistare i tagliandi ci sarà tempo fino al calcio d’inizio dell’incontro. Si ricorda a tutti i tifosi che, il punto vendita dei tagliandi più vicino allo Stadio Olimpico è, il Lazio Style 1900 in Via Guglielmo Calderini 66 / C e sarà aperto il giorno della partita, dalle ore 10:00 alle 13:30 e dalle 14:30 alle 18:00 e saranno disponibili solo per la stampa dei tagliandi di Lazio-Pescara.

(*) Possono acquistare un tagliando Ridotto Under 16 i ragazzi nati dal 1/1/2000 al 31/12/2011
(**) I tagliandi ridotti Invalidi Civili al 100%, posso essere acquistati solo presso i Lazio Style 1900 e solo il giorno della gara, presso la biglietteria in viale delle olimpiadi 61 (ex ostello della gioventù).

I bambini di 4 anni nati dal 1/1/2012 accedono allo stadio gratuitamente e senza biglietto.
Infine, all’ingresso il controllo dell’identità sarà effettuato su ogni singolo spettatore ed è pertanto obbligatorio esibire un documento di identità, compresi i minorenni.

SOLO ED ESCLUSIVAMENTE IL GIORNO DELLA GARA, sarà attivata la nuova biglietteria in viale delle olimpiadi 61, presso l’ex ostello della gioventù. Il punto vendita sarà attivo dalle ore 14:00 di sabato 17 settembre e abilitato a rilasciare SOLO TAGLIANDI PER LA TRIBUNA TEVERE, TEVERE TOP, TEVERE DISABILI, MONTE MARIO E D’ONORE CENTRALE con questi prezzi:

RESTRIZIONI SULLA VENDITA ADOTTATE DALL’ OSSERVATORIO SULLE MANIFESTAZIONI SPORTIVE:
– divieto di vendita per i residenti della regione Abruzzo escluso i possessori delle Fidelity Card-Tessere del Tifoso;

SETTORE OSPITI: Sarà possibile acquistare i tagliandi per il SETTORE OSPITI, fino alle ore 19:00 di venerdi 16 settembre, solo presso le ricevitorie di tutta Italia della Listicket, presentando un documento di riconoscimento e la Fidelity Card.

Fonte: sslazio.it

Lazio, un ‘tesoretto’ dagli esuberi: ecco quanto vale

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Non sono riusciti ad approfittare del calciomercato estivo per trovarsi una nuova sistemazione. Stiamo parlando dei 4 ‘esuberi Gonzalez, Tounkara, Minala e Morrison, rimasti alla Lazio dopo aver rifiutato ogni proposta giunta sul loro tavolo. Costoro, insieme ai quali c’era anche Vinicius, che però è stato reintegrato nella rosa, continueranno dunque ad allenarsi a parte a Formello, regolarmente remunerati dalla società. Che sborserà qualcosa come 4,8 milioni di euro: non tantissimo, certo, ma pur sempre soldi che avrebbero potuto esser spesi in maniera più proficua. Ma andiamo nel dettaglio, caso per caso

TOUNKARA E MINALA – Il loro stipendio si attesta rispettivamente sui 200 mila e 100 mila euro a stagione. Tare ce l’ha messa tutta fino al gong della sessione estiva per trovare loro una sistemazione soddisfacente, ma nulla ha potuto contro la volontà dei due giovani, desiderosi di una chance in prima squadra. Ottenendo però in cambio di restare fuori rosa, dal momento che nessuno dei due rientra nei piani di mister Inzaghi.

GONZALEZ – A luglio 2015 si era accasato, con un contratto biennale, ai messicani dell’Atlas, ai quali ha detto però addio dopo una sola stagione causa mancato ambientamento. Meglio dunque far rientro alla base biancoceleste, che adesso spera in un’offerta da qualche mercato ancora aperto, ad esempio da Dubai o dalla Cina. El Tata aspetta e intanto si allena a parte a Formello.

MORRISON – Una vera e propria telenovela quella andata in scena per tutto l’anno scorso e anche nel primo scorcio di questo in corso: il succo è che l’inglese non è mai riuscito a spiccare davvero il volo con i biancocelesti. Negli ultimi due giorni di mercato avrebbe potuto concretamente far ritorno in Inghilterra, ma alla fine è rimasto nella Capitale. Dove, secondo contratto, dovrà restare altri tre anni, a meno che a gennaio non si presenti una piazza adeguata. Alquanto improbabile invece l’ipotesi rescissione del contratto, proposta (invano) anche agli altri tre compagni di sventura.

Lazio, ecco la lista dei 25: una sorpresa in difesa…

La Lazio ha depositato in Lega la lista definitiva dei 25 calciatori per il campionato (più gli U21 il cui numero però non è soggetto a limitazioni). La sorpresa è Vinicius: il terzino dovrà superare tanta concorrenza per farsi largo. C’è anche Morrison, che sperava nel trasferimento al QPR: Les Ferdinand ha lasciato aperto uno spiraglio solo per gennaio. ’unico escluso è Alvaro Gonzalez che tra l’altro ha anche un ingaggio pesante. Situazione particolare la sua: punto fermo della Nazionale uruguaiana (e anche della Lazio qualche anno fa) è destinato a restare in tribuna per qualche mese. In estate era vicino all’Atletico Paranaense, poi non se n’è fatto più nulla. Ecco la lista completa riportata dal sito della lega:

55 Ivan Vargic
2 Wesley Hoedt
3 Stefan de Vrij
6 Jorda Lukaku
8 Dusan Basta
13 Wallace
15 Bastos
26 Stefan Radu
28 Freitas Vinicius
4 Gil Patric
10 Felipe Anderson
11 Ravel Morrison
18 Luis Alberto
19 Senad Lulic
20 Lucas Biglia
9 Filip Djordjevic
23 Leitner

Lista Formati in Italia

22 Federico Marchetti
16 Marco Parolo
17 Ciro Immobile
97 Alessandro Rossi

Lista  Formati nel Club

5 Danilo Cataldi
96 Alessandro Murgia
14 Keita Baldè Diao
25 Cristiano Lombardi

U21 (numero illimitato da aggiungere ai 25)

1 Thomas Strakosha
44 Franjo Prce
21 Milinkovic-Savic
7 Kishna
21 Josep Minala
71 Mamadou Tounkara

UNDER 21 E ITALIANI – Sono sei i giocatori classe ’95 inseriti tra gli Under 21: si tratta Strakosha, Prce, Milinkovic, Kishna, Minala e Tounkara. Tra questi gli ultimi due sono fuori dal progetto laziale. Tutto come previsto per gli altri posti da occupare. Alessandro Rossi, attaccante e capitano della Primavera, è il quarto giocatore formato in Italia insieme a Marchetti, Parolo e Immobile. Keita, trascorsi più di tre anni nelle giovanili biancocelesti, fa compagnia a Cataldi, Murgia e Lombardi tra gli elementi formati nel club.

Filip, where are you?

“Quando è arrivato aveva mostrato potenzialità enormi. Poi si è infortunato in maniera seria e da li non è stato più lui: ha perso sicurezza e probabilmente anche l’ambiente non lo aiuta. So benissimo come funziona a Roma e quando hai la piazza contro non è facile riprendersi. Ma io sono sicuro che si tratta di un buon giocatore”: con queste parole l’ex capitano biancoceleste Cristian Ledesma analizzava ieri il momento vissuto dal suo ex compagno di squadra Filip Djordjevic.
E’ vero, da quando subì quel terribile infortunio 2 anni fa l’ex giocatore del Nantes non si è più ripreso, cadendo in un pozzo senza fondo di sfiducia ed incertezza. Sembrava ieri che dopo un breve periodo di ambientamento, il centravanti serbo realizzava una splendida tripletta contro il Palermo (a testimonianza di un tasso tecnico non indifferente) candidandosi seriamente come erede di Miro Klose (costretto addirittura alla panchina). Da quel momento seguiranno altri 6 gol in 11 partite che portarono il centravanti serbo ad essere apprezzato da tutto il popolo biancoceleste. Poi l’inizio della fine: l’ex Nantes subisce un bruttissimo infortunio nella gara all’Olimpico contro il Milan. Una frattura spiroide scomposta del malleolo peroneale destro lo costringe all’intervento chirurgico e ai box fino al 4 maggio. Il finale di stagione è il suo sliding doors: in pochi secondi ha acquisito e perduto il titolo di eroe dei tifosi biancocelesti. Il suo bolide nella finale di Coppa Italia si spegne sul doppio palo della porta di Storari e la Juventus, alla fine, fa suo il trofeo grazie alla zampata di Matri. Pazienza, nel calcio si vince e si perde, ma un pensiero fisso echeggiava nel popolo biancoceleste (euforico per la qualificazione ai preliminari di Champions League): Filip è tornato, la Lazio deve ripartire da lui.

IL DISASTRO  – Ma si sa, nel calcio si tende a dimenticare in fretta le cose: un giorno sei considerato un campione adorato mentre il giorno dopo sei considerato il più scarso del mondo. E’ quello che accade nella stagione 2015/2016 (una delle più deludenti degli ultimi anni). Gli infortuni tormentano Djordjevic e la necessità di essere efficace ed efficiente fin da subito creava uno stress non indifferente. Diciamo non era il clima ideale per cercare di rilanciarsi. Delusione e sfiducia la fanno da padrone. Il serbo chiuderà la stagione con 31 gettoni e appena sei gol tra campionato, Coppa Italia, Europa League e Supercoppa Italiana. I numeri in A sono più preoccupanti visto che ha realizzato appena tre centri in tutta la passata stagione. Oggi, il numero nove è la prima alternativa a Immobile come punta centrale, ma le prime due apparizioni da subentrato (42 minuti in tutto) sono state preoccupanti. In particolare contro la Juventus, Filip non è mai entrato in partita sbagliando anche le cose più semplici. La mancanza di sicurezza è terribile per un calciatore. L’attaccante sembra aver perso sicurezza nelle sue qualità e il suo sembra un blocco anche mentale. E’ proprio un altro calciatore rispetto a quello dei primi mesi dell’era Pioli.

RIMBOCCARSI LE MANICHE – Lavorare circondato da sfiducia e delusione non è facile, per questo ci sentiamo di dire che forse era più opportuno per Filip cambiare aria, cercare una nuova sfida per sbloccarsi mentalmente una volta per tutte. Inzaghi e il mercato però hanno fatto sì che Djordjevic rimanesse ed ora (finché indosserà quella maglia) non possiamo fare altro che supportarlo e dargli tutto l’incoraggiamento di cui ha bisogno. Ovviamente lui deve metterci del suo. Il primo che può e deve cambiare il proprio destino è proprio lui, Filip. Se riuscirà a ritrovarsi può cambiare la sua vita e diventare un’arma nuova per Inzaghi. Il mister e la società credono ancora in lui e sperano che possa tornare ai suoi livelli. Tornare a brillare e a segnare con l’aquila sul petto potrebbero fargli riconquistare stime e considerazione. Filip deve tornare quello dei primi mesi, quando conquistò il popolo laziale a suon di gol.

Marco Lanari

Nei campionati primavera regna il “Made in Italy”. Traballano i calcoli di Cardelli…

Le rose della Serie A peccano di giocatori italiani e le difficoltà riscontrate nel preparare le liste da presentare alla FIGC lo confermano. Secondo un’analisi de Il Giornale, oltre il 56.6% dei calciatori presenti in Serie A non è nato nel Bel Paese. Tradotto: su 553 giocatori, ben 313 sono stranieri. Un dato preoccupante che richiede un’immediata inversione di tendenza se si vuol far tornare in alto la Nazionale Italiana. La stessa Lazio ad oggi ha nel blocco dei titolari solamente 3 italiani: Marchetti, Parolo ed Immobile. Fortunatamente il fenomeno è ristretto solo alla serie maggiore, visto che che il discorso si ribalta completamente nella serie cadetta e nei campionati primavera dove invece il “Made in Italy” regna indisturbato: in Serie B, infatti gli stranieri sono appena il 26.7%, e nel campionato Primavera la percentuale scende ancora: 17.3%. Eppure, le parole di Cardelli parlavano chiaro: “Ci sono troppi stranieri in primavera“. Sì la squadra di Bonatti conta 10 stranieri su 27 (nemmeno la metà della rosa). Solamente Juventus (10 su 27) ed Inter (10 su 23) si trovano nella stessa situazione.

Ma analizzando meglio la situazione…non sono numeri che permettono di gridare allo scandalo, visto che comunque ci sono tutte le altre squadre primavera pronti a soddisfare la richiesta del buon Cardelli. Mai come oggi, quindi, nella cantera biancoceleste ci sono così tanti baby Made in Italy. A partire da Cataldi e Lombardi, in gol nella sera del debutto a Bergamo della nuova era Inzaghi. C’è poi Alessandro Murgia (classe ’96) ormai fisso in prima squadra. Farà spola tra Primavera e prima squadra, invece, Alessandro Rossi: capitano fuoriquota della formazione di Bonatti ed esploso proprio sotto l’ala di Inzaghino. Occhio anche ai prestiti, perché Guido Guerrieri è un giovanissimo portiere considerato di alto livello dai più. Titolare in prestito al Trapani, l’ex Primavera ha avuto finalmente la sua chance per dimostrare il suo valore nei professionisti. Crecco, Germoni, Palombi, Filippini, sono tutti giovani di belle speranze che possono assicurare il futuro. Insomma a quanto pare Cardelli deve rifare meglio i conti.

Settore giovanile, poker di trasferte nel weekend per le formazioni biancocelesti

Nel weekend che si divide tra sabato 10 e domenica 11 Settembre prendono il via i campionati delle quattro categorie nazionali a partire dalla Primavera fino ad arrivare all’Under 15.

Prima di campionato per la Primavera di mister Bonatti impegnata a Perugia, mentre l’Under 16 del tecnico Alboni e l’Under 15 di Girini se la vedranno sul campo del Vicenza per il loro esordio stagionale. L’Under 17 di mister Fratini dopo la vittoria sul Cittadella, nella seconda giornata sarà ospite della Spal.

Le giovani aquile saranno tutte impegnate lontano dalle mura casalinghe della Capitale. Tutto è pronto per l’avvio di questa nuova stagione, di seguito il programma completo:

PRIMAVERA, Girone A 1^ Giornata, All.: Andrea Bonatti

PERUGIA-LAZIO

Sabato 10 Settembre ore 15, Antistadio Renato Curi – viale Pietro Conti (Perugia)

UNDER 17, Girone B 2^ Giornata, All.: Fabrizio Fratini

SPAL-LAZIO

Domenica 11 Settembre ore 11, Stadio Comunale – Piazzale Primavera 1 (Masi Torello – FE)

UNDER 16, Girone B 1^ Giornata, All.: Marco Alboni

VICENZA-LAZIO

Domenica 11 Settembre ore 12:30, Stadio Comunale, via Calvi 43 (Vicenza)

UNDER 15, Girone B 1^ Giornata, All.: Mauro Girini

VICENZA-LAZIO

Domenica 11 Settembre ore 11, Impianto San Marco – via Val Solda (Montegalda- VI)

CINEMA – Hugh Grant, il fascino intellettuale

Il 9 settembre 1960 nasce a Londra Hugh Grant. Figlio di un tappezziere, timido e insicuro, studia nella prestigiosa università di Oxford per poi intraprendere la carriera di attore contro il parere dei suoi genitori. Ha sempre sognato di recitare e così prima si è dedicato al teatro e poi al grande schermo ottenendo tra l’altro un importante riconoscimento a Venezia con “Maurice”.

Il fascino irresistibile e quell’aria un po’ intellettualoide e così “British” che si porta addosso come un marchio sono il suo marchio di fabbrica. Tutto bene, se non che qualche anno fa, è stato protagonista di uno scivolone clamoroso che ha rischiato di compromettergli la carriera quando venne trovato dalla polizia in automobile con una prostituta di colore e finì dentro con l’accusa di atti osceni in luogo pubblico. Difficile capire come avesse fatto a finire con una donna di strada quando era fidanzato con la splendida Elizabeth Hurley. Domanda che si sarà posta anche la bella Liz se è vero che pensò di lasciarlo. E dire che qualche mese prima i due parlavano di matrimonio. La coppietta non romperà mai del tutto anzi insieme danno vita alla “Simian Films”, società di produzione che ha prodotto pellicole come “Extreme Measures” e “Mickey Occhi Blu”.

Hugh, complice l’episodio della prostituta, si scrolla di dosso quella patina da bravo ragazzo. Il risultato è che Roman Polansky lo chiama per il morboso “Luna di Fiele” mentre Hollywood lo chiama per la brillante commedia “Quattro matrimoni e un funerale”. Dopo un periodo di appannamento il suo rilancio arriva grazie all’ennesima commedia “Notting Hill” del 1999. Dopo “Il diario di Bridget Jones” del 2001, Hugh Grant è stato impegnato sui set di film come “About a Boy” e “Two weeks Notice – Due settimane per innamorarsi” nel 2002, “Love actually – L’amore davvero” del 2003, “Che pasticcio Bridget Jones” del 2004, “Scrivimi una canzone” del 2007, “Che fine hanno fatto i Morgan?” del 2009, “Professore… per forza” del 2014 e “Florence Forest Jenkins” del 2016.

Roma – Nuovi disagi sul fronte trasporti in arrivo

La chiamano “riprogrammazione” sul sito dell’Atac ma di fatto sarà una riduzione del servizio degli autobus per la sospensione di molte corse. Autobus, filobus e tram in circolazione saranno di meno del solito perché la società dei trasporti – da quanto si legge sul sito – ha deciso di riprogrammare il funzionamento “in base all’effettiva disponibilità di veicoli necessari per la gestione delle corse”.

Contemporaneamente è stato organizzato un piano “straordinario di manutenzione dei mezzi per incrementare gradualmente il numero” a disposizione. Non ci sono abbastanza unità e quelle disponibili hanno bisogno di manutenzione per non fermarsi per strada. Per sapere le corse cancellate, e quali resteranno attive, basta accedere al sito dell’Atac o all’app da qualsiasi smartphone. Resta da chiedersi perché tale programma non sia stato fatto durante le vacanze estive e debba coincidere proprio con l’inizio della scuola. E pensare che a Roma è ancora in corso l’anno del Giubileo della Misericordia.

Sorrentino sfida la Lazio: “Li metteremo in difficoltà. Marchetti è un gran portiere” E svela un retroscena

Dopo alcuni anni passati a Palermo, Sorrentino è tornato a difendere la porta del Chievo Verona. Sarà lui a difendere i gialloblu in questa stagione. Intervenuto a Radiosei, ha apralto dell’imminente sfida contro la Lazio: “Loro sono una grande squadra, ma il Chievo è un osso duro, le daremo filo da torcere. Queste sono partite dove il Chievo, per ottenere risultato, deve correre più del previsto. Ma siamo un grande gruppo e sono fiducioso“.

Poi su Marchetti: “Federico è un gran portiere. Posso capitare dei momenti no, ma la Lazio è in buone mani. Così come Immobile è un gran attaccante e sarà dura fermarlo“. Poi svela un retroscena di mercato: “Parlai con Lotito quando c’era il pericolo di una squalifica ai danni di Berisha. Mi voleva al suo posto, ma poi non se ne fece più nulla“.

 

ESTATE ROMANA – Il programma dal 9 al 15 settembre

Continua la ricca offerta di cinema, arte, musica, eventi multidisciplinari e teatro dell’Estate Romana 2016, in una settimana particolarmente interessante sul fronte della street art, della cultura urban e delle arti visive e digitali, grazie al ritorno di manifestazioni che guardano ed immaginano la città come un luogo creativo per l’espressione artistica contemporanea interessata a valorizzare il patrimonio culturale e architettonico.

E’ il caso dell’evento MUSE ON, che appunto immagina la città come un museo aperto e invita al confronto e alla progettazione, ideale ma anche concreta, docenti, studenti e artisti coinvolgendo la Sapienza Università di Roma insieme a importanti istituti internazionali, quali la Hongyu International School di Pechino, la Pearl Academy di Delhi e Mumbai in India. Manifestazione che poi proseguirà con eventi di video mapping su importanti monumenti della città.

E’ il caso di ROMAP, il primo Interactive Light Festival nel cuore della Capitale, che torna per trasformare il cuore di Roma, l’itinerario artistico scelto questa volta è tra Piazza Navona e Piazza Sant’Agostino, in un museo di arte contemporanea a cielo aperto con videomapping architettonici in stereoscopia e installazioni multisensoriali. Con l’obiettivo di regalare a turisti e cittadini una passeggiata surreale attraverso la Roma rinascimentale e barocca.

Ma anche di Outdoor Camp negli spazi dell’ex Caserma Guido Reni, che attraverso un fitto programma di attività laboratoriali d’approfondimento sulle nuove tendenze nell’ambito della musica, fotografia e street art e l’intervento di artisti italiani e internazionali, diventa l’occasione per avvicinare il pubblico ai processi di trasformazione della città.

Un appuntamento atteso e partecipato per la cittadinanza, un momento prezioso di incontro e scambio per artisti, operatori e critici è il festival multidisciplinare Short Theatre, che per la sua undicesima edizione sceglie il sottotitolo di Keep the village alive: teatro, danza, musica, ma anche arti visive, installazioni, video, performance e clubbing animeranno gli spazi de La Pelanda. Centro di produzione culturale al MACRO, a cui si aggiungeranno le collaborazioni con Palazzo Venezia, Teatro India, Villa Medici e Biblioteca Vallicelliana. L’edizione 2016 intensifica la presenza di artisti nazionali e internazionali, emergenti e affermati: un territorio di confronto e di sconfinamento tra le diverse discipline della scena, le nazionalità ma anche le generazioni, per un festival che conta 12 giorni di attività, 50 compagnie, di cui 16 straniere e 34 italiane, con 150 artisti presenti: numeri che disegnano un paesaggio la cui geografia è quotidianamente arricchita da incontri, workshop, installazioni, djset, concerti. E cresce la volontà di integrare sempre più il pubblico nel momento performativo, come vero motore di una ‘comunità’ unita nella vocazione alla ricerca e al confronto tra spettatori e artisti.

Ed infine del Live Cinema Festival, manifestazione che mira ad offrire al pubblico una panoramica delle diverse modalità di interpretare il Live Cinema, dall’analogico dei proiettori 16mm alle ultime sperimentazioni digitali, attraverso le performance di 8 gruppi artistici internazionali. La location pensata per Live Cinema Festival è il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma, un interessante esempio di dialogo tra il patrimonio storico e architettura contemporanea che, con la sua vocazione fortemente legata al mondo dell’innovazione e della sperimentazione artistica, è certamente la cornice idonea ad ospitare una rassegna artistico-culturale dal carattere giovane e innovativo, tesa ad offrire una proposta culturale gratuita e di qualità al quartiere di Via Nizza e alla città di Roma.

L’Estate Romana  2016 presenta in cartellone le manifestazioni selezionate con Avvisi Pubblici curati dall’Amministrazione Capitolina. In corso, tra le altre, le manifestazioni E Lucevan le stelle in varie location della città (questa settimana appuntamenti a Villa Torlonia e Villa Carpegna), Aperti per Ferie al Ponte della Musica, Notti Romane al Teatro di Marcello, l’Arena del Trasporto e Gasometro 2016 in zona Ostiense, la manifestazione Anomalie a Pietralata, l’edizione italiana del Battle of the Year, la più prestigiosa competizione di breakdance al mondo, in programma in varie sedi e i film sotto le stelle programmati nelle varie Arene, da Garbatella a Villa Lazzaroni. Il Festival multidisciplinare Short Theatre anima invece gli spazi de La Pelanda. Centro di produzione culturale al MACRO, a cui si aggiungono le collaborazioni con Palazzo Venezia, Teatro India, Villa Medici e Biblioteca Vallicelliana.

Si segnala inoltre la ricchissima offerta del weekend dedicata ai più piccoli, con gli spettacoli e i laboratori in programma a Centrale Preneste Teatro nell’ambito del Festival nazionale del Circo Sociale, al Parco degli Scipioni, dove è in corso la storica manifestazione La città in tasca e al Teatro Villa Phamphilj, che ospita il Festival Lucciole e Lanterne. Attività per i più giovani sono in  programma inoltre a Villa Torlonia, sede delle manifestazioni TechnoEstate e Astrosummer, nel cuore di Villa Borghese grazie alla programmazione della Casina di Raffaello e al Museo Civico di Zoologia.

Manfredini ottimista: “Con Inzaghi si può aprire un ciclo vincente”

Christian Manfredini, ex calciatore della Lazzio si è mostrato molto ottimista a Radio Olympia, per quanto riguarda il campionato ed il futuro della Lazio. Di seguito le sue affermazioni:

E’ stata un’estate turbolenta e molto particolare, non ricordo che fosse mai successa una cosa del genere. Parto da Peruzzi, che bello! Una persona così diretta, lo considero una delle persone nel mondo del calcio più vere. E’ stato un grande giocatore ma non si è mai montato la testa mantenendo sempre i piedi per terra. Angelo è di uno spessore superiore, leale, carismatico, sincero, aggiunge sempre un peso specifico è un valore aggiunto. Sono queste le persone che servono nel calcio, ben vengano. Sono sicuro che farà benissimo, alla Lazio e al calcio italiano. E’ un ruolo molto affascinante, quando durante la presentazione dice che avrebbe voluto un contratto di tre mesi per capire se sarà adeguato c’è tutto Angelo Peruzzi. Può avere anche un contratto di dieci anni, ma se vede che le cose non vanno come vuole lui va via. Ha subito dovuto gestire il caso Keita. Una soluzione va trovata, è un patrimonio per la società. C’è sempre una soluzione, meglio trovarla piuttosto che andare avanti con le linee dure che non servono a nessuno. Così non vince nessuno. A me è successo, Lotito voleva mandarmi via per non pagarmi. Io sono rimasto ho fatto causa e ho vinto. Ma alla fine chi è che ha vinto? Nessuno. Io non ho giocato, la Lazio ha pagato un giocatore che non aveva a disposizione. Se avessimo trovato una soluzione sarebbe stato meglio per tutti. Passando al campo io non ero convinto di Bielsa, non perché metto in discussione il suo valore. Però avrebbe dovuto conoscere il nostro calcio, non conosce l’ambiente”.

“Ero molto più propenso sin dall’inizio per una conferma di Inzaghi. E’ bravo e lo ha dimostrato, conosce benissimo l’ambiente, giusto e scelta intelligente ripartire da lui. Poi bisogna sempre mettersi d’accordo prima su quale sia l’obbiettivo. La Lazio ha vinto la prima, ha giocato bene contro la Juventus pur perdendo. Ma ci sta se si è consapevoli dell’obbiettivo. Avanti con Inzaghi. La scelta di Bielsa era per scaldare la piazza con un nome ad effetto, ma Inzaghi è la soluzione migliore. La Lazio sta lavorando bene, potrebbe essere un ciclo nuovo che inizia. Prendere Peruzzi e Inzaghi significa voler ripartire nella strada giusta. Due persone di calcio preparate e che conoscono molto bene la piazza. Sempre considerando i soldi a disposizione. Immobile è un ottimo acquisto. Candreva voleva andar via e ha fatto bene la Lazio a cederlo ma la Lazio si è rinforzata, perché con una cessione si è rinforzata in più ruoli con acquisti funzionali. La Lazio ha fatto bene a non vendere insieme Biglia e Candreva perché così avrebbe stravolto la squadra“.

PRIMAVERA – Ecco l’arbitro di Perugia – Lazio

Ai nastri di partenza il campionato Primavera. Una Lazio rivoluzionata che vuole aprire un nuovo ciclo. Il primo match si disputerà sabato 10 settembre alle ore 15. Trasferta a Perugia contro i Grifoni. Presso l’Antistadio Renato Curi, la Lazio cercherà i primi tre punti. A dirigere il match sarà Cudini della sezione di Fermo.

FORMELLO – Inzaghi mischia le carte. Domani le prove generali

Altro pomeriggio di allenamento per la Lazio. Quasi due ore di lavoro atletico per i calciatori, sotto gli occhi di Simone Inzaghi. L’allenatore dei biancocelesti ancora non ha sciolto i suoi dubbi di formazione e ha continuato a mischiare le carte.

Dopo aver separato la squadra  per reparti, al termine c’è stata la consueta partitella in famiglia. Sono rientrati tutti i Nazionali che verranno monitorati domani e sabato per capire se potranno partire titolari nel match contro il Chievo.

De Vrij: “Obiettivo tornare in Europa, ho tanta fiducia in questa squadra”. Poi elogia i nuovi acquisti

Il forte difensore centrale olandese Stefan de Vrij è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM. Ecco le sue parole:

Come è andato l’allenamento?
Abbiamo lavorato tanto. E’ stato un allenamento duro per circa due ore. Stiamo crescendo molto a livello difensivo perché lavoriamo anche insieme ai centrocampisti“.

I nuovi acquisti come stanno andando?
Si stanno inserendo molto bene e vedo che sono molto forti“.

Ti manca la Nazionale?
Sì mi manca ma la priorità in questo momento è la Lazio. Magari la prossima  volta risponderò alla chiamata“.

Contro l’Atalanta hai esordito in coppia con Hoedt
Ci conosciamo e sappiamo come difendere. E’ andata molto bene con lui, e parlare la stessa lingua ci aiuta molto, ma possiamo comunicare anche in italiano“.

Ad Auronzo la prima parte è stata per recuperare dall’infortunio. Ti mancava stare con i tuoi compagni?
Sì, mi sono mancati anche perchè volevo lavorare sul campo. Ma era giusto così per recuperare al meglio“.

Cosa hai pensato quando sei sceso in campo contro l’Atalanta?
E’ stato un nuovo ritorno per me. Ma ho pensato solo a fare bene ed aiutare la squadra“.

Ti trovi meglio con la difesa a 3, 4 o 5?
E’ uguale, poi dipende dagli avversari. Con la Juventus siamo stati sfortunati, peccato“.

Hai un rimpianto contro la Juventus?
Forse dovevamo osare di più ed è stato bello giocare all’Olimpico di nuovo. Volevo vincere quella partita, ma non ci siamo riusciti“.

Ti trovi meglio con Hoedt o Bastos?
Domanda difficile, non si può scegliere tra i compagni. Sono entrambi molto forti. L’importante è la squadra e giocare bene. Ho molta fiducia in questa stagione“.

Hai voglia di segnare o preferisci evitare di far fare gol agli avversari?
Sono un difensore, meglio difendere, poi se c’è la possibilità di segnare ben venga“.

Che gare ti aspetti contro il Chievo?
Ci stiamo preparando bene, sappiamo come giocano e sarà una partita tosta perché in casa fanno quasi sempre risultato, ma siamo fiduciosi“.

La squadra quale obiettivo si è data?
Sicuramente vogliamo tornare a giocare in Europa“.

Che sensazioni hai provato all’esordio contro il Basssano?
Bellissime emozioni, anche perché ho segnato un gol“.

Contro l’Atalanta cosa è successo per subire 3 gol?
Meno male che abbiamo vinto. Purtroppo siamo entrati sotto pressione dopo l’intervallo“.

E’ vero che nessuno vuole perdere le partite in allenamento?
Sì, tutti vogliamo vincere anche in allenamento. Questa è una bella cosa perché significa che siamo un bel gruppo“.

Sai che molti vogliono parlare l’olandese grazie a te?
Lasciate stare, perché l’olandese è difficilissimo (ride)“.

Ti senti al 100%?
Quasi, sto migliorando anche il ginocchio, anche se ogni tanto sento qualche piccolo dolorino, ma è normale“.

Bonatti: “Io non faccio distinzioni, con me gioca chi merita”

Le parole di Filippo Cardelli hanno procurato un vespaio nel mondo del calcio attirando sull’argomento denunciato dal giovane calciatore le attenzioni e i commenti di diversi addetti ai lavori. Tra i tanti non poteva mancare il commento di Andrea Bonatti, il nuovo tecnico della Primavera biancoceleste, che intervendo ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 ha spiegato il suo pensiero:

“Sono contento per questo inizio, i ragazzi stanno dimostrando di voler seguire i miei dettami, il mio modo di concepire l’agonismo in maniera attiva. Dobbiamo proseguire su questa strada, sappiamo di avere dei limiti ma dobbiamo essere desiderosi di migliorare. Io parlo sempre in faccia, posso sbagliare ma sono sempre diretto. Non posso esprimere un giudizio su episodi e situazioni che non ho vissuto in prima persona ma che riguardano gestioni precedenti. Io sono responsabile di ciò che succede durante la mia gestione. Questo l’ho detto anche ai ragazzi. Nella scelta dei giocatori da mandare in campo io non faccio distinzione di età, nazionalità o precedenti calcistici, per me quello che conta è la meritocrazia in campo. Le parole di Filippo mi hanno amareggiato. Sono convinto che potrà prendersi delle soddisfazioni ma mi ha deluso, anche per le tempistiche di mercato, perché lo ha comunicato dopo, tardi sia per noi che per i compagni che hanno fatto tanti sacrifici. Lui era l’unico difensore centrale di ruolo in organico. Io credo in tutti, nessuno escluso, quindi per tempistica e comportamento ha sbagliato, mi dispiace che non abbia capito le condizioni dei ragazzi. Io sono dell’idea che gli alibi sono per i deboli, bisogna essere consapevoli delle difficoltà che si incontrano ma devono trasformarsi in uno sprono per migliorarsi. Del resto ci sono tante strade per arrivare a un risultato positivo, se in squadra c’è una mancanza in organico, ci devono essere maggior impegno e sacrificio da parte di tutti. In organico avevamo due difensori centrali di ruolo, se uno di questi manca andiamo in difficoltà. Ma va anche detto che abbiamo provato a guardarci intorno ma non mi interessa integrare l’organico per essere numericamente a posto, voglio solo ragazzi pronti a impegnarsi. Penso che una squadra debba rispecchiare le caratteristiche di chi la guida. Non si può pensare di essere più forti dell’avversario per tutto l’incontro, ma bisogna saper soffrire ed essere bravi nell’approfittare dei punti deboli dell’avversario. La mia squadra deve essere propositiva e saper mantenere un giusto equilibrio sul terreno di gioco. Il compito di chi guida una squadra Primavera è quello di creare giocatori pronti per la squadra maggiore, il sistema di gioco è in funzione di quello della prima squadra. Se i grandi giocano con il 4-3-3 dovremo adattarci a quel tipo di gioco. I ragazzi devono essere sempre preparati nel caso dovesse giungere una chiamata, come già successo, in prima squadra. Con Inzaghi si può parlare di calcio. E’ ancora molto vicino ai ragazzi, c’è un certo legame tra loro e mi ha dato delle indicazioni. Il mio ruolo è quello di essere a disposizione del tecnico della prima squadra. Questo credo sia il modo giusto per allenare in un’azienda dove i ruoli sono ben definiti. Sono anche io che pretendo molto da me stesso, le pressioni me le creo da solo perchè so dove voglio arrivare. Non ho bisogno che siano gli altri a fissarmi un obiettivo perché me lo creo da solo. Ho molta esperienza, la pressione in Primavera è relativa. Mi sento pronto e affronto questa nuova avventura con tanto entusiasmo.  Non bisogna crearsi false aspettative ma essere oggettivi quando si parla di anno del riscatto. Nell’organico che mi è stato messo a disposizione ci sono molti giocatori che arrivano dagli Allievi Nazionali, che l’anno scorso sono arrivati noni. I ’98, a parte Folorunsho, hanno giocato poco. Ovvio che si parte da un’asticella alta ma arrivare a dire che questo è l’anno del riscatto, per di più con un girone modificato e con difficoltà oggettive, mi sembra eccessivo e crea eccessive pressioni ai ragazzi. Contro il Perugia voglio vedere una squadra che giochi in modo intelligente, i ragazzi devono essere propositivi e pronti a sacrificarsi. Fattori campo, prima giornata… sono tutti alibi inutili”. 

 

De Vrij: ” La Lazio è una famiglia. Peccato per l’infortunio…”

Per raccontare le sensazioni avute per il suo ritorno in campo dopo il terribile infortunio che lo ha costretto a una lunga sosta il centrale biancoceleste Stefan De Vrij ha rilasciato un’intervista a Helden Online.

Queste le parole dell’olandese: “Ho tentato sin da subito di prendere consapevolezza dell’infortunio che ho subito e, altrettanto velocemente, ho cercato di pensare al futuro. L’infortunio è stato un passo indietro, per superarlo e gettarmelo alle spalle ne ho dovuti fare due o tre in avanti. Ho lavorato molto per recuperare al meglio sperando anche di rientrare presto in Nazionale. Mi manca molto, ma per fortuna ci sono anche altre occasioni per restare in contatto. E’ stato un peccato non aver centrato la qualificazione agli Europei. Ma ormai è acqua passata, inutile tornarci sopra, adesso è il momento di guardare avanti. Ora ci sono le qualificazioni per i mondiali in Russia, non possiamo sbagliare, tra due anni dobbiamo esserci anche noi”. Infine una battuta sui giovani connazionali suoi compagni di squadra in biancoceleste: Nella Lazio siamo una grande famiglia.

Ledesma: “Su Cataldi hanno sbagliato società e allenatore. Inoltre gioca fuori ruolo”. Poi su Keita e Djordjevic

Sono passati due anni da quando Cristian Ledesma ha lasciato la Capitale, ma il legame tra la Lazio e l’argentino è ormai indissolubile. Come confermano le sue parole: Continuo a seguire la Lazio con affetto. Ero a Roma il week end in cui si giocava Lazio-Juventus e ad un certo punto ho chiesto a mia figlia se le andava di andare allo stadio. Lei non ci ha pensato un attimo. Mi sono emozionato. Era la prima volta che tornavo all’Olimpico. Ho visto la gara contro la Juventus. Mi ha fatto una buona impressione, soprattutto pensando che si giocava contro una squadra quasi imbattibile”.

ESULTANZA DELL’AQUILA E CATALDI

Con il Panathinaikos ha subito lasciato il segno. In Europa League ha segnato un goal importante e poi ha festeggiando mimando il volo dell’aquila. A Radio Incontro Olympia, Ledesma spiega il motivo di quell’esultanza: “Era una promessa fatta a Sandro, un ragazzo della curva nord e ai miei figli. La continuazione di un sentimento che sentiamo nostro”. Su Cataldi e la sua mancata esplosione. “Su Danilo hanno sbagliato lo scorso anno società e allenatore. Doveva essere un loro interesse quello di dargli spazio e farlo consacrare, ma si è fatto tutto il contrario. Io società, se voglio puntare su un mio prodotto del vivaio, dopo che l’ho mandato un anno in prestito e l’ho riportato a Roma, gli concedo sempre più spazio. Non vado a comprare un altro giovane, spendendo 10 milioni, che gioca in quel ruolo. E lo stesso allenatore non lo ha fatto sentire parte del progetto. Regista? Per me non ha le caratteristiche per farlo per 30 partite. In caso di emergenza, in caso di assenza del titolare sì, ma non per un intero campionato. Non è il suo ruolo naturale”.

KEITA E DJORDJEVIC

Da Cataldi a Keita. “Non me la sento di dare un consiglio a Keita perchè non so bene cosa sia successo: se ci sono stati comportamenti sbagliati, promesse non mantenute. L’unica cosa che so per certo è che aveva un contratto, doveva presentarsi e non lo ha fatto. Quindi ha la percentuale più grande di responsabilità. Come si risolve la questione? Parlando chiaro, mettendosi faccia a faccia e dicendosi tutto: tra calciatori, dirigenti e allenatore”. Su Djordjevic. “Quando è arrivato aveva mostrato potenzialità enormi. Poi si è infortunato in maniera seria e da li non è stato più lui: ha perso sicurezza e probabilmente anche l’ambiente non lo aiuta. So benissimo come funziona a Roma e quando hai la piazza contro non è facile riprendersi. Ma io sono sicuro che si tratta di un buon giocatore”. Chiusura dedicata alla Lazio di oggi. “Fa parte del gruppone che si gioca l’Europa. Immobile è un ottimo acquisto. L’ho visto con la Juventus muoversi tanto e aiutare la squadra. Lui come Rocchi? Tommaso come movimenti era ineguagliabile, ma anche Immobile attacca lo spazio e vede benissimo la porta. Come mi sarei trovato con lui? Credo bene. Mi sarebbe piaciuto molto, soprattutto perché voleva dire giocare ancora con la nostra Lazio”.

De Silvestri: “Coppa Italia al Torino? L’ho già vinta con la Lazio e vi dico che…”

Fino a qualche anno fa Lorenzo De Silvestri era considerato l’enfant prodige di casa Lazio. Poi diverbi con la società l’hanno allontanato da Roma e il terzino romano ha costruito la sua carriera lontano dalla Capitale. Quest’anno ha iniziato una nuova avventura al Torino, allenato da un  altro laziale come Mihajlovic. A specifica domanda, De Silvestri in conferenza stampa ha ricordato la Coppa Italia vinta con la maglia della Lazio nella stagione 2008-2009: “La Coppa Italia? L’ho vinta con la Lazio, so che è dura ma possibile. La Nazionale è un obiettivo. Sono orgoglioso dei sacrifici fatti anche per tornare a vestire la maglia azzurra”. Infine, su Mihajlovic, suo allenatore anche ai tempi a Genova: “Ci sono stati anche momenti poco positivi tra noi, ma l’importante è trarne degli insegnamenti. Ora abbiamo un rapporto schietto, ci troviamo in molte cose”. 

Il papà di Chiara Insidioso: “Perché pubblicare solo ora le lettere?”

Maurizio Insidioso è intervenuto sugli 88.100 di Elleradio nella trasmissione “Laziali on Air” per tenere viva l’attenzione sulla tragica vicenda che ha colpito la figlia Chiara, ridotta in fin di vita dall’aggressione di quello che all’epoca era il suo compagno.

Soprattutto alla luce di nuovi eventi messi in luce dagli organi di stampa, che hanno pubblicato le lettere di Chiara a Falcioni: “Negli ultimi giorni è successo di tutto. C’è gente che si alza la mattina e lancia appelli per mia figlia, non so neanche autorizzato da chi, per ottenere una casa che io non sto neanche richiedendo. Nell’ultimo periodo avevo trovato una dimensione di pace e di tranquillità con Chiara che ora è stata di nuovo rotta. Queste lettere uscite sul giornale (le lettere in cui Chiara cercava di placare le violente crisi di gelosia del fidanzato, ndr) mi hanno tolto la forza di camminare: fossero uscite prima probabilmente non ci sarebbe neanche stato lo sconto di pena. Potevano essere rese note prima, visto che il genitore che ha fatto uscire queste lettere è lo stesso che mi ha minacciato di morte quando cercavo di interrompere la relazione del figlio con Chiara”.

Queste lettere erano in casa dell’aggressore di Chiara: “Hanno detto di averle trovate poco tempo dopo l’accaduto, ma le hanno fatte uscire solo ora. Perché? Stanno cercando di riabilitarsi tardivamente? In questo modo hanno continuato solamente a farmi del male, sto cercando di stare accanto a mia figlia e invece mi vedo di nuovo disturbato e destabilizzato dai media e da chi li sobilla. Questa cosa non finirà qui”, spiega Maurizio Insidioso, “e la giustizia farà pagare chi ha sbagliato. Al momento mi sento un po’ a terra, svuotato, ma reagirò come ho sempre fatto, perché non permetterò che venga fatto ancora del male o che qualcuno manchi di rispetto a Chiara o alla mia famiglia”.

Fabrizio Piepoli