Nell’ultimo turno di campionato la Lazio non è riuscita ad andare oltre il pareggio in casa del Genoa. Risultato del campo un pareggio che non rende onore a quanto mostrato dalla squadra biancoceleste, penalizzata anche dalla direzione dell’arbitro Maresca. E non solo. Tra le fila della squadra ligure anche Danilo Cataldi, centrocampista biancoceleste in prestito alla società genovese.
I TIFOSI BIANCOCELESTI OFFESI DALL’ESULTANZA DI CATALDI
Il giovane giocatore si è reso protagonista di un gesto inaspettato per un ragazzo che ha sempre sostenuto di avere la Lazio nel cuore. Al gol del vantaggio ligure di Goran Pandev, altro ex laziale inviso ai tifosi, si è lasciato andare ad un’esultanza esagerata. Almeno così la pensa la Curva Nord che ha subito emesso un comunicato verso il calciatore. Da quel gesto ne è nata una diatriba tra i tifosi. Sul giovane sono piovute tante critiche dagli stessi sostenitori laziali.
LE PAROLE DEL PROCURATORE
Per parlare della vicenda è intervenuto il procuratore del giocatore:
“La situazione è paradossale. I tifosi del Genoa accusano Cataldi di pensare troppo alla Lazio. I tifosi biancocelesti gli augurano di rimanere a Genova perché “feriti” da un’esultanza col grifone.
La realtà è che Cataldi è un vero professionista nonostante abbia solo 22 anni. Purtroppo, molto spesso e troppo facilmente ci si dimentica che stiamo parlando di un ragazzo che nel giro di qualche ora ha mollato la famiglia, la squadra dove è cresciuto per mettersi in gioco in un ambiente, permettetemelo, non proprio facile. In più, pur allenandosi bene e facendo ottime prestazioni con Nazionale Under 21 e avendo partecipato agli Stage della Nazionale del ct Ventura, dopo il cambio di allenatore, si è ritrovato inspiegabilmente indietro nelle gerarchie.
Ha scelto il Club più antico d’Italia per crescere, maturare e per mettere il proprio talento al servizio di una squadra che non stava vivendo un momento brillante. La piazza di Genoa è molto calda, si sa, e sicuramente non sarà stato agevole per Danilo calarsi in una realtà diversa da quella romana. Il Genoa veniva da un periodo difficile, con i risultati che tutti conosciamo e Danilo come giusto che sia era dispiaciuto per la situazione anche perché non riusciva a dare il proprio contributo. Danilo sabato non ha mancato di rispetto a nessuno. Ha solamente partecipato all’esultanza di squadra essendo un momento delicato per la maglia per cui sta giocando in prestito. In merito alla Futura moglie, la questione mi sembra ancora più paradossale. È chiaro che la compagna abbia assorbito le tensioni accumulate in queste settimane e abbia condiviso uno sfogo che nulla ha a che vedere con schieramenti faziosi. Volete che una moglie tifi contro il proprio marito? Onestamente credo che qualcuno si stia divertendo a strumentalizzare la parentesi Genoana di Danilo perché stiamo parlando di una ragazzo di 22 anni che, numeri alla mano ha collezionato 115 presenze tra i professionisti (59 con la Lazio), 7 gol, 9 assist e capitano più giovane della storia della Lazio. Questi non sono numeri che si ottengono per caso. Credo che sia il caso si smetterla con questi attacchi mediatici contro Danilo, credo che gli si debba dare la fiducia che merita. È il momento di rimanere concentrati, di chiudere al meglio la stagione e di non pensare ad altro che possa confondere o distrarre Danilo, la Lazio ed il Genoa”.

Se esiste un corretto utilizzo nei videogiochi per la parola capolavoro, The Last of Us può essere certamente definito tale. Gioco, trama, grafica, coinvolgimento sono ai massimi storici. La storia si ispira al fumetto The Walking Dead e al romanzo Io sono leggenda. Come in ogni storia di zombie che si rispetti, anche in questo caso la trama parla dell’umanità falcidiata da un fungo che fa impazzire le persone. I pochi superstiti vivono in una zona di quarantena controllata da un regime militare. Il contrabbandiere Joel viene ingaggiato per portare fuori dall’area militarizzata la quattordicenne Ellie. Il motivo? Giocateci. Ne vale davvero la pena.
Se il gioco più rappresentativo della Playstation 1 è stato Tomb Raider, per quanto concerne la PS3 il brand di punta è sicuramente stato quello di Uncharted. Per molti il secondo capitolo della saga è il più bello, ma personalmente ho trovato il terzo episodio ancora più avvincente. Nathan Drake è il degno erede di Lara Croft. Anche lui, archeologo, strizza l’occhio a Indiana Jones, da cui copia la personalità e la sagacia. Il gioco è un action-adventure molto divertente e con la trama appassionante.
Se siete amanti dei thriller amerete alla follia questo gioco. Heavy Rain è un’avventura grafica, ma in realtà di videogioco ha poco e niente. Potremmo definirlo più che altro un film interattivo. La storia narra di Ethan Mars, architetto, sposato, con due figli. Ethan conduce una vita serena finché un giorno il figlio maggiore Jason muore sotto ai propri occhi investito da un’auto. Ethan cade in una profonda depressione che lo porta a separarsi dalla moglie e ad abbandonare il lavoro. Oltretutto soffre di black out che gli fanno perdere la cognizione del tempo e del luogo.
Dalla stessa software house che ha prodotto Heavy Rain, un altro piccolo gioiello è Beyond. Anche stavolta la regia del gioco è affidata a David Cage che potremmo definire lo Spielberg dei videogame. La Quantic Dream ha fatto sul serio puntando su due attori di primo livello: Ellen Page (divenuta famosa col film Juno) e Willem Dafoe (Platoon, Mississipi Burning, Spiderman per citarne alcuni). Trattasi come per il precedente videogame di una nuova avventura grafica. Jodie Holmes (Ellen Page) è connessa a un’entità soprannaturale che chiama Aiden. La bambina, ripudiata dalla famiglia perché spaventata dai suoi poteri, cresce in un laboratorio. Lo scienziato Nathan Dawkins (Willem Defoe) diventa suo padre putativo. Questo viaggio ci porta alla ricerca di risposte riguardo a cosa c’è oltre la morte.