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METEO – Temporali a fine agosto, poi alta pressione

Dopo il picco di caldo di queste ultime ore gli ultimi giorni di agosto saranno caratterizzati, tra martedì e mercoledì, da una depressione atlantica. Nei primi giorni di settembre avremo una nuova rimonta altopressoria con valori termici sopra la media.

Il 30 e il 31 agosto le piogge saranno diffuse e in alcuni casi anche consistenti (purtroppo dovrebbero colpire anche le zone terremotate) con temperature che caleranno di alcuni gradi. I temporali cominceranno a prendere d’assedio le Alpi e poi si propagheranno sulla Val Padana. Si rivedranno precipitazioni violente, associate a colpi di vento e grandinate. Gradualmente osserveremo fenomeni temporaleschi sulla dorsale appenninica e nelle zone interne delle due Isole Maggiori. Da segnalare una generale contrazione delle temperature, in specie dei valori massimi. Le diminuzioni risulteranno più marcate laddove insisteranno acquazzoni e temporali più forti. Settembre inizierà sotto il sole con un prosieguo estivo e con temperature sopra la media. Intorno al 5 settembre una saccatura nord-atlantica potrebbe presentarsi sul nostro paese decretando la fine dell’estate con piogge e temporali diffusi.

 

SOCIETA’ – Assegno Ricollocamento 2016 Regione Lazio, Sardegna e Toscana: a chi spetta, come e quando

In tempi molto brevi (entro la fine del 2016) coloro che ne hanno diritto potranno ricevere l’assegno di ricollocamento: da settembre sarà accessibile il sito web tramite il quale gli aventi diritto potranno richiedere il contributo. Le Regioni interessate sono Lazio, Toscana e Sardegna.

L’assegno di ricollocamento è uno degli strumenti previsti dal Jobs Act ed è stato introdotto con il decreto che ha riformulato gli ammortizzatori sociali. Ne hanno diritto (su richiesta) i precettori della Naspi il cui stato di disoccupazione va oltre i quattro mesi. A settembre sarà pronto il sito internet che permetterà ai disoccupati che ne hanno diritto di iscriversi e richiedere il bonus. Si parla di un voucher che potrà essere speso presso strutture di collocamento (pubbliche o private).

L’importo del voucher verrà definito dal Centro per l’impiego in base alle possibilità di trovare una nuova occupazione: più sono basse, maggiore sarà la somma a disposizione del beneficiario. Secondo alcune stime l’importo medio si aggirerà intorno ai 1.500 euro, ma potrebbe arrivare a cifre più alte (anche fino ai 4.000/5.000 euro) per i casi più difficili. Una volta stabilite le risorse a disposizione, il disoccupato dovrà scegliere tra le strutture accreditate dalla Regione l’agenzia per il lavoro che lo assisterà nella ricerca di una nuovo posto di lavoro. Il beneficiario dell’assegno di ricollocamento verrà affiancato da un tutor o da un job advisor.

Il disoccupato non riceve nessun importo: lo Stato o la Regione pagheranno all’agenzia la somma attribuita per quel lavoratore solo una volta che questo avrà trovato un nuovo impiego. L’importo dell’assegno di ricollocamento non andrà a costituire reddito imponibile e il disoccupato che ne fa richiesta deve utilizzarlo entro due mesi dalla data di rilascio (sessanta giorni di tempo per individuare l’agenzia per il lavoro che lo accompagnerà in questo percorso). L’assegno avrà una durata pari a sei mesi, ma potrà essere rinnovato di un altro semestre nel caso in cui l’ammontare stabilito non sia stato completamente consumato.

Questa la procedura per poter richiedere l’assegno di ricollocamento:

  • iscrizione al Portale Unico per la registrazione delle persone in cerca di lavoro (il sito web che sarà attivo da settembre 2016);
  • colloquio presso un Centro per l’impiego per la definizione del profilo professionale, per l’inserimento nella graduatoria stilata in base al livello di occupabilità e per decidere l’importo del voucher;
  • sottoscrizione di un Patto di servizio con cui il disoccupato si impegna a partecipare a corsi di riqualificazione o iniziative formative e ad accettare le offerte di lavoro che coincidono con il suo profilo.

Il tutto avverrà sotto la guida dell’Anpal, ovvero l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive sul Lavoro; secondo il suo presidente Maurizio Del Conte in una prima fase verranno erogati circa 50.000 assegni, anche se le risorse a disposizione sembrano sufficienti per arrivare a 100.000 assegni e quindi a coprire tutto il 2017. Sempre entro la fine dell’anno dovrebbe essere istituito il Portale Nazionale per le Politiche Attive sul Lavoro a cui dovranno iscriversi le persone che sono immediatamente disponibili allo svolgimento di un’attività lavorativa: il portale diventerà in pratica una sorta di punto di incontro tra domanda e offerta di lavoro.

ACCADDE OGGI – 29 agosto 1991: l’assassinio di Libero Grassi

Libero Grassi nasce a Catania il 19 Luglio 1924. Il suo nome, com’egli stesso affermava, gli era stato imposto per tramandare la memoria del sacrificio di Giacomo Matteotti, segnando così il destino di colui che muore per affermare la propria libertà.

Nel 1932 la famiglia Grassi si trasferisce a Palermo. Libero vive con spensieratezza gli anni dell’adolescenza, imparando il significato dei principi di democrazia e libertà. Durante gli studi liceali, compiuti al “Vittorio Emanuele” matura una concreta ostilità al fascismo, assumendo e manifestando “pacifici” atteggiamenti antifascisti. Gli ultimi anni di studio sono turbati dallo scoppio della guerra e nel 1942 la famiglia si trasferisce a Roma dalla nonna materna. Libero si iscrive alla facoltà di Scienze Politiche e nel 1943 inizia a frequentare l’università dove dimostra palese avversione alla politica antisemita, nazista e fascista. Decide così di entrare in convento come seminarista, decisione presa per il rifiuto di combattere una guerra ingiusta al fianco di fascisti e nazisti. Liberata Roma dai nazisti, torna alla sua vita in famiglia dove prosegue gli studi iscrivendosi alla facoltà di Giurisprudenza. Nel 1945 la famiglia torna a Palermo e Libero continua gli studi di legge. Una volta laureato il principale desiderio è quello di intraprendere la carriera diplomatica, conoscendo bene il francese e l’inglese. Nei primi anni ’50 decide di spostarsi al nord dove con successo mette su un’azienda con il fratello Pippo a Gallarate. Libero frequenta con assiduità il mondo dell’imprenditoria locale. A Milano conosce un imprenditore che gli propone un progetto ambizioso: impiantare stabilimenti industriali tessili a Palermo ma Libero, piuttosto che accettare un tranquillo posto come funzionario di banca, preferisce lavorare in proprio. Nasce così la MIMA (Manifattura Maglieria ed Affini), la quale produrrà per tutti gli anni cinquanta biancheria da donna, arrivando ad avere circa 250 operai. Nel 1954 ritrova Pina Maisano, architetto che aveva conosciuto durante gli anni dell’adolescenza. Si sposano e nel 1956 nasce il primogenito Davide.

Nella seconda metà degli anni ’50 Libero viaggia per l’Italia con la sua auto alla continua ricerca dei tessuti idonei alla sua produzione. Nel frattempo continua a scrivere articoli politici per i giornali locali. Il primo articolo appare nel 1961. L’imprenditore, oramai partecipante attivo alla vita politica del PRI, viene nominato nella seconda metà degli anni ‘70 dal partito quale rappresentante in seno al consiglio di amministrazione dell’azienda municipalizzata del gas. Tra il 1974 e il 1975 si getta insieme con altri amici in una nuova avventura imprenditoriale: l’idea di realizzare una società dal nome “Solange impiantistica” il cui intento è quello di sfruttare l’energia solare per produrre energia elettrica però non ha successo. L’azienda pur essendo costituita non iniziò mai a lavorare. Nel ’79 i vecchi locali della SIGMA vengono venduti dalla proprietà ad un costruttore palermitano. Libero è costretto a lasciare la sede per cercarne un’altra.

Questo trasferimento segna l’inizio di una serie di difficoltà economiche e sociali per l’azienda di famiglia. A metà degli anni ’80 iniziano i problemi con la criminalità organizzata. Grassi riceve una telefonata di minacce: deve pagare una certa somma a due emissari che si presenteranno per riscuotere ma lui si rifiuta di pagare. La prima conseguenza è il rapimento di Dick, il cane lasciato a guardie degli stabilimenti della SIGMA, che verrà poi restituito in fin di vita. Poco tempo dopo due giovani a volto scoperto tentano di rapinare le paghe dei dipendenti della fabbrica: verranno identificati e arrestati grazie ad alcuni dipendenti. Libero sa che è solo l’inizio poiché la sua azienda, terza leader italiana nel settore della pigiameria con un fatturato di sette miliardi, non può non suscitare gli appetiti dei malavitosi palermitani.

Il 10 gennaio 1991 Libero Grassi fa pubblicare al Giornale di Sicilia una lettera nella quale motiva il suo no all’ennesimo ricatto: “Volevo avvertire il nostro ignoto estortore che non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia… se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo. Per questo abbiamo detto no al ‘Geometra Anzalone’ e diremo no a tutti quelli come lui”. L’imprenditore rifiuta l’offerta di una scorta ma consegna simbolicamente alle forze di polizia le quattro chiavi dell’azienda chiedendo protezione per gli stabilimenti della SIGMA. Nel frattempo viene contattato da Sandro Ruotolo, redattore di Samarcanda, che lo invita a RAI 3 per parlare della sua lotta condotta, purtroppo, nell’indifferenza degli industriali siciliani. La trasmissione dell’11 aprile 1991 è fondamentale nell’iter di contrapposizione al crimine che Grassi sta conducendo perché rende il suo caso di dominio nazionale, quale emblema civile della lotta alla mafia. Nel frattempo viene invitata a Palermo per trarre impressioni e notizie sul fenomeno della mafia una giornalista tedesca, Katharina Burgi, della rivista Nzz Folio. Tra le persone che  incontra vi è Libero Grassi, l’imprenditore divenuto famoso per aver rifiutato di cedere al ricatto che gli imponeva la mafia. La giornalista resta colpita dalla forza di Grassi, che appare deciso a lottare per la difesa dei propri interessi con la speranza di essere esempio per tanti altri siciliani rassegnati dinanzi alla mafia.

Libero Grassi viene assassinato il 29 agosto 1991 alle ore 7.30 del mattino. Un assassinio infame in cui è stato ucciso l’uomo ma non la sua idea che continuerà a vivere nel ricordo di ogni cittadino. La stampa locale nazionale farà di lui un martire della resistenza al “regime” mafioso.

CALCIOMERCATO – Di Marzio: “Dirar alla Lazio non è saltato ma…”

Quando tutti si aspettavano l’annuncio da parte della Lazio di Dirar, ecco che il Monaco lo convoca per la gara contro il Psg di Ligue 1. Cos’è successo? Tutti pensavano che l’affare fosse saltato, ma l’esperto di mercato Gianluca Di Marzio sul suo sito spiega che la trattativa è ancora in piedi ma c’è differenza tra domanda e offerta. La Lazio ha messo sul piatto 5 mln, il Monaco ne voleva 8, è sceso a 7 mln ma non intende fare ulteriori sconti. D’altra parte i biancocelesti non vogliono spendere più di 5 mln per un giocatore prossimo ai 31 anni. Chi la spunterà?

SERIE A – La classifica dopo 2 giornate

La classifica di Serie A dopo le prime due giornate

Genoa, Juventus, Sampdoria, Sassuolo 6;

Roma, Napoli 4;

Torino, Chievo, Lazio, Fiorentina, Milan,Udinese, Bologna 3;

Pescara, Palermo, Cagliari, Inter 1;

Atalanta, Crotone, Empoli 0

INTER PALERMO – I nerazzurri steccano anche la seconda. La Juve è già lontana

De Boer conferma gli esperimenti della settimana e schiera Banega davanti alla difesa con Medel e Kondogbia come guardaspalle: difesa a quattro (rientra Murillo per Ranocchia), in attacco Eder, Icardi e Perisic. Sia Kondogbia-Medel sia Eder-Perisic si scambiano spesso di posizione. Palermo con il 3-5-2: c’è Gazzi in regia, in avanti Quaison a supporto di Nestorovski. Primo tempo a ritmo lento, noiosetto. Pericoloso subito il Palermo: Goldaniga, pescato tutto solo in area, manda a lato con Handanovic fermo. L’Inter per oltre 30′ è solo passaggini inutili, molli: zero movimento senza palla. A dieci dalla fine Medel prova a dare la sveglia, ma il suo destro rasoterra viene respinto sulla linea da Andelkovic. Quindi arrivano il sinistro di Perisic (Povasec, incerto, manda in angolo), le testate di poco a lato di Miranda e Murillo, infine un altro destro di Medel non lontano dai pali palermitani.

Nuovo approccio inadeguato dell’Inter nella ripresa, ed ecco il gol del Palermo, fortunoso a dire il vero: tira Rispoli da fuori, deviazione di Santon e Handanovic è spiazzato; il tutto nasce da una leggerezza a metà campo di Banega, regista troppo leggerino. L’Inter si sveglia solo a metà tempo, grazie all’ingresso di Candreva (fuori Perisic), che di fatto manda in tilt la retroguardia palermitana. L’azzurro ara la fascia di competenza (quella destra) e confeziona cross a raffica: Icardi prima sbaglia da due passi, poi incorna l’1-1 al 73′. E subito dopo altra gran giocata di Candreva con Eder che finora il 2-1 sempre di testa. Al 90′ ancora Candreva: controllo e girata di sinistro alto di un soffio. Fonte: gazzetta.it

L’uomo nero: Bastos e avanzos

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Bastos e Avanzos?

In casa Lazio c’è fiducia intorno a Bartolomeu Jacinto Quissanga, più facile chiamarlo BastosL’ex Rostov infatti nella gara di ieri contro i campioni d’Italia della Juventus ha prima annientato Mandzukic e poi Gonzalo Higuain. Ci sarà un motivo se lo scorso maggio Bastos venne eletto come il miglior centrale del campionato russo. La Lazio è la sua grande occasione e a 24 anni non vede l’ora di spiccare il volo in un grande club italiano. A giugno era stato vicinissimo al Porto, s’erano informate anche Milan, Arsenal e Tottenham, ma poi alla fine il colpo l’ha messo a segno la società capitolina. Occhio però. Anche Gentiletti fece subito una buonissima impressione, anche se la squadra in questione era il Cesena e non la Juventus. Però se Il buongiorno si vede dal mattino, l’acquisto di questo roccioso difensore lascia ben sperare.

La scheda tecnica di Bastos

Da un’attenta analisi fatta dalla nostra redazione, Bartolomeu Jacinto ha vinto tutti i duelli individuali contro Mandzukic e Higuain (quando è entrato nella seconda parte della ripresa), evidenziando una nonchalance molto interessante.

Il giocatore angolano non era stato nemmeno convocato per la trasferta di Bergamo e subito ha rubato il posto a Hoedt giocando per tutti i novanta minuti. A molti ieri sarebbero tremate le gambe: debutto all’Olimpico di fronte al nuovo pubblico con appena una settimana di allenamento, poca affinità con i nuovi compagni e soprattutto affrontare i campioni d’Italia. Insomma chi può restare indifferente o comunque giocare con così tanta tranquillità? Anche l’atteggiamento in campo è stato molto apprezzato dagli addetti ai lavori: sicurezza, tempismo, abile nel gioco aereo, preciso nei tackle, tatticamente disciplinato e allo stesso tempo abbiamo potuto osservare anche una discreta qualità. ((leggi qui la pagella di Bastos) che ieri, secondo il nostro cronista dall’Olimpico, è stato valutato come il migliore in campo.

Le conclusioni

Ingredienti questi che risultano fondamentali per rifondare una difesa rasa al suolo dagli acquisti di Gentiletti, Mauricio e Bisevac (senza dimenticare Cana e Ciani). Ultimo dato conclusivo di questo focus è che anche i compagni lo hanno cercato molte volte durante il match. Solo Biglia ha completato più passaggi (70 contro 69). Insomma possiamo tranquillamente affermare che da quanto emerso dalla gara di ieri pomeriggio, Bastos è riuscito a dare quella sicurezza necessaria che in questi due anni soltanto l’olandese de Vrij è riuscito a dare.

Bastos e avanzos? In attesa di scoprire anche Wallace, solo il campo potrà dire se quella di ieri non sia stata una visione paradisiaca.

Davide Sperati

 

 

Dugarry: “Bielsa? Non sembra abbia voglia di allenare. Non è la prima volta che…”

L’ex attaccante Cristophe Dugarry intervenendo al portale le10sport.com ha detto la sua sul “Loco” Bielsa e non ci è andato per il sottile tirando una frecciata non da poco al tecnico argentino. Queste le sue parole:

“Credo che Bielsa trovi sempre delle scuse per non lavorare. L’Argentina, la Lazio, il Marsiglia… da’ proprio l’impressione che sia lui che non voglia allenare. Vuole tutto, ma non è possibile trovare tutto in una squadra”.

CRONACA – Due arresti durante Lazio Juve, non sono tifosi

Il Comando Provinciale di Roma ha rilasciato un comunicato stampa concernente la Sicurezza allo Stadio Olimpico. Questo il testo:

“Nella giornata di ieri, in occasione del match Lazio-Juventus valevole per la seconda giornata del campionato di calcio “Serie A TIM”, i Carabinieri di Roma hanno attivato una serie di controlli nell’ambito del nuovo modello organizzativo che disciplina l’avvicinamento e l’afflusso delle persone allo stadio Olimpico.
Una decina di pattuglie della Compagnia Roma Trionfale – in abiti civili e in divisa – sono state impiegate tra le aree di parcheggio e i punti di aggregazione dei tifosi, e lungo le principali arterie stradali che portano al principale impianto sportivo della Capitale.

Oltre ai quotidiani servizi di controllo del territorio, i militari hanno eseguito servizi preventivi specifici finalizzati al contrasto di eventuali fenomeni di illegalità con particolare attenzione ai reati contro il patrimonio.
E’ proprio in questo contesto che una pattuglia della Stazione Roma Monte Mario ha arrestato un cittadino romeno di 56 anni, nella Capitale senza fissa dimora e con precedenti, dopo averlo sorpreso nell’area di parcheggio di viale Tor di Quinto mentre stava tentando di rubare oggetti di valore all’interno di un furgone dopo averne forzato la serratura.
Poco prima, gli stessi militari avevano “pizzicato” una cittadina bosniaca di 43 anni, proveniente dal campo nomadi di via Cesare Lombroso dove era sottoposta agli arresti domiciliari per pregressi reati contro il patrimonio, mentre si stava avviando a piedi in direzione dello Stadio Olimpico. Dopo le verifiche del caso, la nomade è stata arrestata con l’accusa di evasione e ricondotta nel suo modulo abitativo dell’insediamento di provenienza.
Nelle zone di prefiltraggio posizionate nei pressi dell’impianto sportivo, oltre alle pattuglie ordinarie, sono state impiegate unità cinofile dell’Arma specializzate nell’individuazione di armi ed esplosivi e gli Artificieri Antisabotaggio dei Carabinieri, mentre all’interno della struttura hanno operato i Carabinieri del Nucleo Informativo di Roma e le neonate A.P.I. – Aliquote di Primo Intervento – pronte a far fronte ad eventuali criticità riguardanti l’ordine e la sicurezza pubblica.
Questo tipo di attività, finalizzata a garantire protezione e sicurezza a coloro che intendano recarsi allo stadio in modo pacifico e sereno, ha di fatto consentito il normale svolgimento della manifestazione sportiva e un tranquillo deflusso delle tifoserie, sia ospiti che locali: dentro e fuori lo stadio, infatti, non si sono registrati incidenti o particolari situazioni di criticità”.

FORMULA 1 – Gp del Belgio: vince Rosberg, Ferrari col botto

Si è corso nel pomeriggio a Spa il Gran Premio del Belgio di Formula 1. Rosberg partito in pole position scatta in testa e vi resta fino al termine arrivando al traguardo in solitaria. Alle sue spalle però succede di tutto fin dall’inizio: Verstappen parte malissimo e viene sorpassato dalle due Ferrari ma il pilota della Red Bull reagisce subito e si infila in un punto impossibile facendo finire a contatto i due piloti della rossa, Vettel e Raikkonen. Gara subito terminata per le auto della casa emiliana dato che, tra rientri ai box e riparazioni, alla fine della gara i due ferraristi sono riusciti ad arrivare, e non facilmente, al sesto e al nono posto. Le Ferrari non salgono sul podio da quattro gran premi e inoltre vedono la Red Bull scappare via nel mondiale costruttori.

Hamilton, grande protagonista della corsa, parte ultimo ma alla fine arriva terzo alle spalle di Ricciardo. Hamilton però deve il suo 97esimo podio anche grazie alla bandiera rossa che il giudice di gara ha dovuto esporre per fermare la gara dopo il tremendo impatto di Magnussen su Renault volato via, fortunatamente senza conseguenze, a oltre 300 km orari. Quarto e quinto posto alle due Force India di Hulkenberg e di Perez. Sesto posto come detto per Vettel che precede Alonso. A completare la top ten Bottas, che si lascia alle spalle il connazionale Raikkonen e Massa, suo compagno di squadra.

Hamilton dopo 13 Gp resta così in vetta alla classifica iridata con 232 punti, 9 più di Rosberg che è a 223.

Peruzzi: “Juventus favorita in campionato poi…”

Dopo aver visto la sua ex Juventus battere la “sua” Lazio Angelo Peruzzi ha detto la sua sul campionato. Secondo il doppio ex la squadra bianconera resta la favorita per la vittoria finale. Queste le sue parole rilasciate ai microfoni del Corriere dello Sport:

“La Juventus sono cinque anni consecutivi che vince, credo sia ovvio che è la favorita per lo Scudetto. Già l’anno scorso ha mostrato tutto il suo valore e la sua potenza, inoltre si è ulteriormente rafforzata. Dietro i bianconeri vedo Napoli e Roma. L’Inter ha una buona rosa ma non so dove possa arrivare. Subito dietro Milan, Lazio e Fiorentina“.

CALCIOMERCATO – Mauricio giocherà in Russia: ecco in quale club…

AGGIORNAMENTO ORE 16:00 – Contrariamente a quanto si pensava, non continuerà in Italia l’avventura di Mauricio. Secondo quanto riportato dal giornalista si Sky Gianluca di Marzio sul suo sito ufficiale: il centrale brasiliano, giocherà nello Spartak Mosca. La società russa, allenata dall’italiano Massimo Carrera, ha scelto lui, visto che si tratta di un’operazione meno onerosa rispetto a quella che sembrava avviata per Gonzalez del Palermo. E alla fine Mauricio sbarcherà in Russia: è lui il rinforzo per la difesa di Carrera.

AGGIORNAMENTO ORE 12:15 – Potrebbe esserci ancora la Serie A nel futuro di Mauricio: secondo Cittaceleste, infatti, il centrale della Lazio potrebbe trasferirsi al Torino con la formula del prestito. Nello scacchiere di Mihajlovic, il brasiliano prenderebbe il posto di Maksimovic, partente in direzione Napoli.

Dopo Gentiletti e Bisevac, anche Mauricio dice addio alla Lazio. La Lazio completa la rivoluzione della difesa. Il grintoso difensore brasiliano non rientrava più nei piani tecnici dei biancocelesti ed ora potrà cercare di rilanciarsi altrove. Ieri infatti, poco prima della partita LazioJuventusMauricio, come riportato da Gazzetta.it, ha dichiarato: “La trattativa per la mia cessione è conclusa, anche se per adesso non posso dire dove andrò. Se torno Brasile? Diciamo che vorrei rimanere in Europa. A breve saprete tutto“.

 

CALCIOMERCATO – Cerci vuole la Lazio, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo… Tare

Mentre all’Olimpico si giocava Lazio Juventus, sul web hanno iniziato a circolare delle foto di Alessio Cerci a Fiumicino. “Allora andrà alla Lazio” è stato il pensiero comune. Peccato che prima del match, il ds Tare ha smentito l’arrivo dell’ala dell’Atletico Madrid. Tuttavia, non è mera casualità che Cerci sia tornato a Roma proprio in questi ultimi giorni di mercato. Ok, il giocatore è infortunato e quindi indisponibile a essere convocato da Simeone e lui ha casa a Valmontone. Fin qui nulla di strano.

Ma la verità è che il giocatore vorrebbe fortemente la Lazio, sarebbe la giusta piazza per rilanciarsi, nonostante la sua nota fede giallorossa. D’altronde Candreva docet. Non è un mistero che Cerci sia un’idea di Lotito, in pochi però sanno, che a bloccare l’affare sia stato Tare. A rivelarlo è cittaceleste.it, che spiega come il direttore sportivo non sia convinto del giocatore (soprattutto per ciò che riguarda la condizione fisica) e sta spingendo per Dirar.

La Lazio ha il sì del marocchino, ma non quello del Monaco che non scende sotto i 7 mln. La Lazio vorrebbe pagarlo sui 5 mln. La distanza non è incolmabile, ma nessuna delle due parti vuole fare un passo indietro. I biancocelesti sperano che Dirar convinca il club francese a lasciarlo partire. L’orologio del calciomercato scorre inesorabilmente e la Lazio non ha ancora tappato il buco lasciato dalla partenza di Candreva. Come finirà?

TUTTI I RISULTATI DELLA SECONDA GIORNATA

Si è appena conclusa la seconda giornata di campionato.

Di seguito tutti i risultati:

Lazio-Juventus 0-1

Napoli-Milan 4-2

Inter-Palermo 1-1

Cagliari-Roma 2-2

Crotone-Genoa 1-3

Fiorentina-Chievo 1-0

Sampdoria-Atalanta 2-1

Sassuolo-Pescara 2-1

Torino-Bologna 5-1

Udinese-Empoli 2-0

 

Bisevac ripudia la Lazio: “Uno sbaglio lasciare la Francia. A Roma non è andata come mi aspettavo…”

L’esperienza di Bisevac alla Lazio è stata assolutamente negativa da ambedue le parti. Il serbo era arrivato per dare esperienza al reparto e per sopperire alla lungodegenza di de Vrij nella passata stagione, ma si è rivelato subito un investimento sbagliato. Il difensore al quotidiano Luxemburg Wort si è pentito della sua scelta di trasferirsi nella Capitale: Non avrei mai dovuto lasciare la Francia, appena c’è stata la possibilità di tornare l’ho colta al volo insieme alla mia famiglia. Ora devo ritrovare la giusta condizione, ma mi sono allenato. Alla Lazio non è andata come mi sarei aspettato. Bisevac si è accasato recentemente al Metz dopo aver rescisso il contratto con la Lazio.

Terremoto, altro tentativo di sciacallaggio: cercavano la villa di Lotito

Una delle cose più tristi dell’umanità è sapere che esistono persone che senza scrupoli cercano di approfittarsi delle tragedie per tornaconti personali. E’ quello che sta accadendo con i vari tentativi di sciacallaggio che stanno avvenendo in questi giorni dopo la tragedia sismica nel reatino. Molti si fingono giornalisti o appartenenti alle forze di polizia. A segnalare questi loschi individui è il Comando provinciale di Rieti della Guardia di finanza.

In un caso, segnalato da una donna, alla richiesta di esibizione del tesserino di riconoscimento, due persone si sono date alla fuga. Due presunti giornalisti invece – secondo quanto riportato da Il Messaggero – cercavano la villa di Lotito. Per questo motivo le fiamme gialle specificano che il personale opera in divisa o in borghese, ma sempre con segni distintivi. E in caso di dubbio invitano la gente a contattare la sala operativa al 117.

Immobile fiducioso: “Orgoglioso di quanto dimostrato ieri. Siamo sulla strada giusta”

Su Instagram Ciro Immobile ha espresso il suo pensiero sulla sconfitta di ieri contro la Juventus: “Verso Coverciano ma con un piensiero ad ieri ….Orgoglioso di quello che ha dimostrato la squadra….dispiaciuto per la sconfitta ma credo siamo sulla strada giusta il lavoro la dedizione e lo spirito di squadra pagano sempre quindi avanti così Lazio”.

Contro la Juve sconfitta dignitosa o attestato di mediocrità?

“E’ la seconda volta negli ultimi anni, insieme alla finale di Coppa Italia persa ai supplementari, che la Lazio tiene testa agli invincibili”, con queste parole Inzaghi ha espresso il suo pensiero sulla gara di ieri. Un risultato che (manco a dirlo) ha spaccato a metà il popolo laziale.

Da una parte si è elogiato l’ordine tattico dell’undici capitolino, d’altra parte si è criticata l’ordinarietà con cui la Lazio ha perso per l’ennesima volta in campionato contro la Vecchia Signora (la vittoria manca dal 2003). Ma quindi la Lazio ha fatto una buona gara o una figuraccia? Proviamo a capirlo prendendo in considerazione le opinioni di tutti.

ZERO TIRI IN PORTA

Il dato che più salta all’occhio è che la Lazio non ha mai tirato in porta, questo lo slogan di chi vede il bicchiere mezzo vuoto. In realtà un tiro c’è stato, Parolo all’85’. Non un granché ma comunque per dovere di cronaca va segnalato. Poi in avanti si è vista una Lazio volitiva ma sterile: Immobile è apparso troppo solo lì in avanti, per nulla aiutato dalle ali o dai centrocampisti. L’ingresso di Djordjevic, fuori forma e lento come non mai, ha ancor di più accentuato il limite offensivo biancoceleste. D’altro canto nel primo tempo la gara è stata equilibrata e neanche la Juve ha fatto nulla. Poi nella ripresa i bianconeri hanno spinto dimostrando la loro supremazia tattica, ma parliamo di un quarto d’ora, in cui la Vecchia Signora ha trovato la rete su un doppio errore dei suoi due giocatori più forti Biglia e de Vrij. Se l’argentino non cicca quel pallone probabilmente la gara finisce 0 a 0 e tutti felice e contenti. Bisogna anche calcolare che la Lazio ieri è scesa in campo con Bastos e Felipe Anderson che si sono allenati due volte con la squadra, con Lulic e Radu reduci da un lungo stop e con de Vrij non ancora al top di condizione fisica. Ok, anche la Juve ha giocato senza Bonucci e Pjanic, per non parlare del lungodegente Marchisio, ma considerate che la Juve ha 15-16 titolari frutto di un potere economico che nessuno in Italia può eguagliare.

ASSUEFATTI ALLA MEDIOCRITA’

Questa un’altra frase che ho sentito e letto spesso sui social. Ieri ricorreva l’anniversario della vittoria della Lazio in Supercoppa Uefa contro i veri invincibili del Manchester United (con tutto il rispetto per la Juve di oggi). Tutti abbiamo negli occhi quella serata magica, ma è ovvio che la Lazio non è più quella e non si può fare neanche lontanamente fare un paragone.  Al di là delle opinioni personali su Lotito, la Lazio è questa e bisogna prenderne atto. Tutti vorremmo il magnate russo, tutti vorremmo una gestione più oculata e lungimirante societaria, ma purtroppo questo non c’è. Allora dobbiamo gettare fango sulla squadra finché non andrà via Lotito? La Lazio oggi è nettamente inferiore ai bianconeri e dunque ben venga una partita di contenimento. Se contro i campioni d’Italia proponi un calcio offensivo, rischi la figuraccia. Inzaghi è stato intelligente a modellare il modulo su quello dell’undici di Allegri. Sicuramente la Lazio ieri non avrebbe meritato la vittoria, ma se l’avesse pareggiata non avrebbe di certo rubato nulla.

SEGNALI INCORAGGIANTI MA E’ PRESTO PER CANTAR VITTORIA

Poi c’è il rovescio della medaglia, ovvero quelli che pur di difendere Lotito direbbero che Novaretti è il nuovo Samuel. O peggio ancora, le banderuole che passano da “Bastos è una pippa” a “Bastos è un fenomeno”, salvo poi cambiare idea al primo errore dell’angolano. D’accordo, la prestazioni del neo acquisto ha fatto sorridere tutti. Bastos è apparso un difensore tatticamente preparato e anche abbastanza rapido, contrariamente ai bamboccioni alti e lenti che solitamente ci propina il ds Tare. Però non dimenticatevi i primi mesi di Mauricio a Roma, con de Vrij aveva formato una bella coppia e si pensava che la Lazio avesse trovato il duo difensivo per i prossimi anni. Poi sappiamo tutti com’è finita. Bastos è da rivedere nell’arco di tutta la stagione, così come Lukaku.

BICCHIERE MEZZO PIENO O MEZZO VUOTO?

Entrambe le cose. E’ sbagliato illudersi che la Lazio possa lottare per i primi posti, così com’è sbagliato vedere tutto nero. La Lazio ha fatto un grande primo tempo contro Atalanta e Juventus, ma in entrambe le gare, nei secondi tempi sono tornati i fantasmi del passato. La coperta è apparsa ancora una volta corta e i panchinari non all’altezza dei titolari. A dirla tutta, la Lazio di Inzaghi ha ricordato quella di Reja: ordinata, compatta, ma con poca propulsione offensiva. Soprattutto ieri sono mancate le sovrapposizioni, gli inserimenti dei centrocampisti e i movimenti senza palla. Inzaghi dovrà lavorare molto per dare un’identità a questa squadra, obiettivo che negli ultimi anni è riuscito solo a Pioli nel suo primo anno. Servirebbero un paio di acquisti di spessore: un’ala e un centravanti, ma su quest’ultimo ho poche speranze. La Lazio potrà sfruttare il fatto di non giocare in Europa per fare una buona stagione, dal quarto posto in giù. Ma tutto dipenderà da Inzaghi e dalla voglia dei giocatori di riscattare la scorsa stagione. Per quanto riguarda noi tifosi, tornare allo stadio o guardare la partita in tv è una scelta talmente personale che nessuno può permettersi di giudicare l’una o l’altra decisione, ma sarebbe bello tornare UNITI tutti insieme ad incoraggiare la nostra Lazio e a spingerla verso l’alto. Perché siamo noi la vera forza di questa squadra.

Fabrizio Piepoli

Giordano: “Per amore della Lazio sono rimasto anche in Serie B”

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Bruno Giordano si è concesso in una lunga intervista al portale francese ‘So Foot’. L’ex centravanti biancoceleste ha esordito parlando del suo presente: “Dopo l’esperienza in Ungheria sono tornato a Roma. Ovviamente cerco di non allontanarmi troppo dal calcio, un mondo dove devi sempre essere ‘connesso’. Vedo le partite allo stadio e cerco di non perdere mai l’abitudine con il campo”. Uno sguardo anche alla sua Lazio, in particolare all’esordio in campionato contro l’Atalanta: “E’ stata una vittoria importante, che dà speranza. Non è stata una grande partita ma la Lazio è riuscita a trarre profitto dagli errori degli avversari. Dove può arrivare questa squadra? Credo che, alla fine, come lo scorso anno, finirà il campionato tra il sesto e il nono posto”.

Giordano si sofferma poi sul passato, a partire dagli anni in Serie B con la maglia biancoceleste: “Oggi è più difficile vedere calciatori che restano quando la proprio squadra retrocede (nel caso della Lazio, a causa del calcioscommesse, ndr). Io però amavo enormemente i colori biancocelesti e sono rimasto con piacere. Nel calcio moderno, invece, posso citare l’esempio di Buffon e Del Piero, che hanno seguito la Juventus in Serie B. Hanno fatto una scelta difficile, ma in fondo erano sicuri che il calvario sarebbe durato soltanto un anno”. Infine, sul passaggio al Napoli: “Era l’estate del 1985 ed ero in procinto di lasciare la Lazio. Non potevo rifiutare i partenopei e così non ci ho pensato nemmeno un secondo ad accettare. Il merito è stato anche di Italo Allodi (ex ds del Napoli, ndr) e di Diego Maradona che mi ha chiamato personalmente per dirmi che voleva giocare con me. Allenarmi con lui è stato qualcosa di indescrivibile. Con lui ho capito che si può sempre migliorare e che i limiti sono solo nella sua testa. Dopo ogni allenamento, Diego rimaneva a calciare le punizioni, per migliorare sempre di più il suo tiro”.

CALCIOMERCATO – Il Crotone in pole per un esubero biancoceleste

Freme il mercato in casa Lazio con l’avvicinarsi della chiusura della sessione estiva. In queste circa 72 ore che mancano al gong la società dovrà non solo trovare un sostituto per Candreva, ma anche piazzare una serie di ‘esuberi’. Tra questi c’è anche Vinicius che, dopo il rientro dal prestito allo Zurigo, non è riuscito a ritagliarsi un suo spazio nello scacchiere di Inzaghi ed è in cerca di una nuova sistemazione.

Secondo indiscrezioni raccolte da Lalaziosiamonoi, il brasiliano potrebbe accasarsi al Crotone, che avrebbe pensato a lui per le sue caratteristiche tecniche e di corsa, che lo rendono il profilo ideale per il 3-4-3 di mister Nicola. Ai fini del buon esito della trattativa, c’è da stabilire il prezzo: i calabresi infatti non vorrebbero pagare il cartellino, mentre la Lazio, cui Vinicius è legato ancora da un altro anno di contratto, vorrebbe ottenere un indennizzo. I rapporti tra i due club sono tuttavia ottimi e non si esclude che si arrivi ad un accordo nei prossimi giorni. Il Crotone è dunque in prima fila per assicurarsi il giocatore, per il quale nei giorni scorsi avevano effettuato dei sondaggi anche alcuni club spagnoli.