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RASSEGNA STAMPA – Per Douglas si aspetta lo sconto

Lo sconto, ecco cosa si aspetta. O un’agevolazione sulla formula di trasferimento. Douglas del Dnipro costa 10 milioni, dicono gli ucraini. La Lazio vorrebbe chiudere a 6-7 milioni. Una prima offerta è stata respinta, la società non s’è data per vinta. Lotito e Tare attendono il 26 novembre, il giorno del match Lazio-Dnipro di Europa League, per sferrare l’assalto decisivo. Se ne parlerà a Roma, si tratterà faccia a faccia. Per Douglas si sarebbe mosso anche il Galatasaray, sono le notizie provenienti dalla Turchia (non sempre attendibili). Il club di Istanbul starebbe provando a trattare sulla base del prestito con riscatto. E’ una strada che stuzzica anche Lotito, magari fissando un obbligo di riscatto. Douglas è una prima scelta per i biancocelesti, è un giocatore seguito più volte. Piace a Igli Tare, non può sbagliare la mossa. Ha centrato il colpo De Vrij, ma gli acquisti di Mauricio e Gentiletti si sono rivelati un flop.

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Real e Inter su Biglia

Non parla spesso Enzo Montepaone, il procuratore di Lucas Biglia. Ma quando lo fa, trova sempre il modo per non passare inosservato. In estate, l’annuncio del suo arrivo a Roma per parlare con la Lazio del suo assistito, ha caratterizzato tutta la sessione di mercato biancoceleste e generato nell’ambiente una sorta di “countdown”. Che però è stato continuamente posticipato, fino a cadere nel nulla e lasciare tutto inalterato.

RINNOVO BIGLIA, L’AGENTE: “SETTIMANA PROSSIMA INCONTRO CON IL CLUB” – Alla fine Biglia non ha rinnovato il suo contratto con la Lazio, ma non è nemmeno partito per la Spagna, destinazione Real Madrid, la squadra che lo stesso Montepaone aveva indicato come “interessata al giocatore”. Adesso, a distanza di mesi, la storia si ripropone. Anche in questo caso le voci di mercato riguardano le “Merengues”, cui però si è aggiunto l’interesse dell’Inter di Mancini. Proprio in riferimento ai nerazzurri, è stato interpellato l’agente dell’argentino: “In questo momento sono solo rumors. Bisogna parlare con la Lazio e con Lotito, sono loro a decidere se il giocatore partirà a gennaio. Io sarò in Italia la settimana prossima (comincia un nuovo countdown, ndr), quindi vedremo”.

“SE STA BENE ALLA LAZIO? DICIAMO CHE STA BENE IN ITALIA…” – Non solo, Montepaone si lascia andare a ulteriori dichiarazioni allusive: “Se il ragazzo si trova bene alla Lazio? Sì, diciamo che si trova bene in Italia in generale. Non posso dire se gli piacerebbe essere allenato da Mancini, parlo solo quando ho qualcosa di concreto in mano e al momento non c’è nulla”. Classici giochi di mercato, ma la Lazio è irremovibile e non ha alcuna intenzione di cedere a gennaio il suo gioiello, colpito duro da David Luiz nella partita contro il Brasile della sua Argentina (fortunatamente senza conseguenze). In estate gli ha proposto un rinnovo contrattuale con relativo adeguamento, portandolo a cifre da top player per il club (oltre 2 milioni di euro), e l’offerta è sempre valida. Quando (e se) arriverà in Italia l’agente del regista, le parti si vedranno per parlarne nuovamente.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Le due facce della Lazio di Pioli

C’è una Lazio che fatica nel gioco e nei risultati, che si guarda in faccia dopo tre debacle di fila, le sconfitte con Atalanta e Milan erano solo un anticipo del derby. C’è una Lazio che non riesce a ritrovarsi, che segna poco – solo 16 gol fatti – e subisce fin troppo, tanto da laurearsi come seconda peggior difesa della serie A con 20 reti incassate. Stefano Pioli ha chiamato spesso all’appello gli uomini chiave nella rosa biancoceleste, quelli insomma che lo scorso anno gli hanno regalato terzo posto e Champions. Da Candreva a Felipe Anderson, in troppi non hanno ancora risposto all’appello.

Poi c’è un’altra Lazio, faccia opposta della medaglia, quella in giro per il mondo con le diverse nazionali. Le convocazioni sono arrivate per dodici biancocelesti, impegnati tra partite amichevoli o qualificazioni, e con la maglia della propria rappresentativa nessuno ha fallito. Anzi, tutti hanno dimostrato quella condizione fisica e voglia di essere decisivi che a Roma latita da un po’.

Vedi alla voce Antonio Candreva, ormai pilastro per l’Italia di Antonio Conte, leader assistman e goleador. Il ct stravede per lui, il centrocampista lo ripaga adattandosi a giocare anche sulla corsia sinistra, non certo la sua preferita. Nell’amichevole contro il Belgio, nonostante la sconfitta, si è rivelato uno degli azzurri più in forma. Tanto che al centrocampista romano sono bastati tre minuti per portare la Nazionale in vantaggio, perché se Pellè cicca ci pensa lui di mancino sottoporta a far gol. Non gli basta mai, corre e sfreccia a superare l’ex compagno Cavanda e sfiora il bis con un tiro che solo il miracolo di Mignolet può annientare. Antonio con la maglia azzurra addosso sembra rinato, con la Lazio in questa stagione ha collezionato soltanto due assist e un gol, oltre a prestazioni ben lontane da quelle a cui aveva abituato. Sessanta minuti con personalità anche per Marco Parolo, infortunio alle spalle e pedina fondamentale per Conte, i due sono ormai leader con l’Italia.

La criptonite biancoceleste per un Superman in Nazionale, la trama non cambia se si parla di Danilo Cataldi. Con l’Italia di Di Biagio è titolare inamovibile, ma soprattutto è riuscito a trovare la gioia del suo primo gol in stagione. La gara di qualificazione agli Europei 2017 contro la Serbia under 21 l’hanno decisa il centrocampista e il suo compagno alla Lazio Sergej Milinkovic-Savic. Il serbo a sbloccare il match con un tiro-cross dal fondo diretto in rete, il romano a pareggiare i conti con un destro potente e preciso dal limite. Danilo esulta con la rabbia della liberazione, simula sul viso un paio di occhiali come a dire che ci sa fare. E ora la rete vuole gonfiarla anche in biancoceleste, a dimostrare che la linea verde portata avanti dalla società può dare i suoi frutti.

Un segnale a Pioli lo ha lanciato anche Ricardo Kishna con l’Olanda under 21, un assist col tacco da impazzire servito per il gol decisivo. Un altro dettaglio salta agli occhi, tutti gli altri biancocelesti impegnati con le nazionali hanno saputo mettersi in mostra con prestazioni di qualità, anche senza colpi risolutivi. Da Biglia con l’Argentina nelle qualificazioni ai Mondiali 2018 a Lulic che si gioca i playoff per Francia 2016 con la Bosnia-Erzegovina, da Felipe Anderson con il Brasile under 23 a Onazi con la Nigeria. Ora alla ripresa del campionato, la Lazio è chiamata all’esame Palermo e sbagliare ancora è severamente vietato. E Pioli spera che le buone prestazioni in nazionale possano essere una cura efficace anche in biancoceleste per ritrovare vittoria e condizione.

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Biglia incanta, Lotito prova a blindarlo

È sceso in campo nel pareggio contro il Brasile, ha trascinato l’Argentina, è diventato il pupillo del Tata Martino. Novanta minuti da protagonista, qualche giocata da fuoriclasse e l’ennesimo brutto intervento subito (forte botta alla caviglia in uno scontro con David Luiz). Nulla di preoccupante, Lucas Biglia dovrebbe partecipare regolarmente all’ultima sfida contro la Colombia (in programma martedì notte), rientrerà a Formello giovedì. Mister Pioli lo lancerà dal primo minuto con il Palermo, il presidente Lotito invece lo convocherà per discutere una volta per tutte il rinnovo. Nella Capitale sbarcherà finalmente il suo procuratore (è atteso da 4 mesi), la Lazio proverà a blindare l’argentino con una clausola da 35 milioni di euro e un ingaggio da 2,2 milioni sino al 2020: «In questo momento non abbiamo nulla in mano, sono solo voci – ha spiegato Enzo Montepaone – bisogna esclusivamente parlare con la società, sono loro a decidere se il ragazzo deve partite subito o meno. Se Lucas si trova bene alla Lazio? Diciamo che si trova bene in Italia in generale. Ma al momento con l’Inter non c’è nulla».

Le pretendenti non mollano, proveranno a convincere il giocatore già per gennaio (c’è anche il Real Madrid), la sensazioni restano comunque negative, il diesse Tare è stato chiaro: «Non vendiamo Biglia nel mercato invernale, per noi è un giocatore fondamentale». Si vedrà, a breve verrà presa una decisione finale, l’ambiente e Pioli incrociano le dita. E intanto attendono rinforzi per la difesa: lo stop di De Vrij ha complicato i piani, Mauricio, Gentiletti e Hoedt non bastano, la caccia al nuovo centrale è già scattata. In Italia piace Heurtaux dell’Udinese, i rapporti sono buoni, la trattativa può decollare in qualsiasi momento.

Occhio anche a Rugani e Tonelli. Mentre all’estero le piste più concrete portano a Douglas del Dnipro (c’è da battere la concorrenza del Galatasaray) e Vlaar, al momento senza contratto e fermo per un problema al ginocchio. In uscita Oikonomidis: può andare in prestito all’Empoli. Altri rinnovi: nessuna novità su Marchetti, il contratto è pronto, ma la firma slitta sistematicamente. Il portiere sta riflettendo, potrebbe essere il suo ultimo anno alla Lazio. Mentre Lulic continua a rifiutare qualsiasi proposta dal presidente Lotito. L’addio a fine stagione è inevitabile.

Fonte : Il Tempo

La Francia reagisce! Attacco all’Isis

AGGIORNAMENTO ORE 01.28 – 

La Francia ha sganciato 20 bombe e nei raid sono stati impiegati 12 aerei, tra i quali 10 caccia da combattimento, partiti simultaneamente dagli Emirati Arabi Uniti e dalla Giordania. In città, oltre l’energia elettrica, è stata tagliata anche la fornitura di acqua. Lo riferisce l’Ansa.

Distrutti due campi di addestramento, annuncia il ministero della Difesa della Francia. Sono almeno 10 i raid compiuti contro il polo petrolifero siriano di Dayr az Zor, da mesi nelle mani dell’Isis: lo riferiscono gli attivisti dell’opposizione anti-Assad. Grazie alla conquista della città, nell’est della Siria, l’Isis riesce a garantirsi milioni di dollari di proventi nel traffico illegale di petrolio.

L’aviazione francese ha compiuto domenica sera attacchi contro posizioni dell’Isis a Raqqa, la capitale dello Stato Islamico. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Parigi precisando che sono stati impiegati complessivamente 12 aerei, di cui 10 caccia da combattimento. La Francia era già da tempo impegnata in attività militari in Siria – e questo è stato tra l’altro indicato come il principale motivo alla base degli attentati di venerdì sera – ma i nuovi raid vengono visti come una risposta diretta alle ultime azioni dei terroristi, che hanno provocato 129 morti e circa 300 feriti. Lo stesso presidente François Hollande, nel suo intervento a caldo dopo le stragi, aveva fatto sapere che la risposta dell’Eliseo sarebbe stata «determinata e spietata». E pure il primo ministro Manuel Valls aveva lasciato intendere che una reazione non avrebbe tardato ad arrivare parlando di una «guerra che intendiamo vincere».

Il supporto degli Usa

I caccia francesi hanno sganciato una ventina di bombe su altrettanti obiettivi strategici, puntando in particolare su un centro di comando e su un campo di addestramento dell’Isis.Gli aerei sono partiti dagli Emirati Arabi Uniti e dalla Giordania. Gli obiettivi erano stati precedentemente identificati nel corso di missioni di perlustrazione e l’intera operazione, fa sapere il governo transalpino, «è stata condotta in coordinamento con le forze americane». Queste ultime, secondo il Wall Street Journal, avrebbero fornito importanti dati di intelligence per i raid sul territorio siriano. Domenica pomeriggio Washington e Parigi avevano anche annunciato di avere trovato, dopo una telefonata tra il segretario alla Difesa americano Ash Carter e il ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian, un accordo sui «passi concreti che le forze militari americane e francesi debbono intraprendere di qui in avanti per intensificare la loro azione contro l’Isis». E più o meno in contemporanea ad Antalya, in Turchia, il presidente americano Barack Obama e quello russo Vladimir Putin, a margine del vertice del G20 hanno avuto un confronto al termine del quale, pur con le rispettive divisioni, hanno definito «imperativo» il raggiungimento di un’intesa sulla conclusione della guerra in Siria.

Renzi: «Serve una strategia»

Sempre da Antalya è intervenuto anche il premier italiano Matteo Renzi, secondo cui la risposta che la comunità internazionale deve mettere in campo deve essere frutto di una strategia, non semplicemente di una reazione. «La reazione ha prodotto disastri come la Libia – ha sottolineato il capo del governo -. Noi abbiamo bisogno di una strategia». «Una parte dei terroristi nei vari casi di attentati che ci sono stati in Europa – ha poi aggiunto -, vengono dalle nostre periferie. Sono cresciuti nelle nostre scuole, sono nostri connazionali,non vengono da fuori. E hanno colpito luoghi di vita quotidiana. Teatro, stadio, ristorante. Vogliono ucciderci. Quando non riescono a ottenere la nostra morte vogliono cambiare la nostra vita. Farci vivere nella paura».

Fonte: Corriere della Sera

Di Canio: “Ecco chi vedo favorito per lo scudetto”

Intervistato da Sky Sport, Paolo Di Canio ha parlato della lotta scudetto: “La Juventus ha cambiato tanto, prendendo tanti giovani ed è difficile ripartire. Qualche giovane dovrebbe prendersi più responsabilità ed essere meno egoista. Se Allegri riuscirà nel breve periodo ad amalgamare il gruppo, la Juve potrebbe tornare a lottare per il vertice. Il Milan ha stentato a inizio stagione ma ora è tornato a fare bene. Pian piano Mihajlovic sta trovando la quadra. Inter e Roma possono lottare per lo scudetto ma devono migliorare: i nerazzurri devono giocare meglio e i giallorossi devono migliorare nella fase difensiva. Vedo favorite Napoli e Fiorentina che sono delle certezze destinate a durare. Tra cinque giornate due di queste squadre si staccheranno dal gruppo”.

Domani giornataccia per gli automobilisti romani

QUALITÀ DELL’ARIA. DOMANI FERMI VEICOLI CON TARGA DISPARI

Come disposto dall’ordinanza firmata ieri dal Commissario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, domani lunedì 16 novembre si fermano le auto e le moto la cui targa finisce con un numero dispari. Il provvedimento si è reso necessario a causa del persistere dell’alta concentrazione di polveri sottili nell’atmosfera che la rete di monitoraggio ha rilevato per cinque giorni consecutivi.

Lo stop alla circolazione dei veicoli a targa dispari avverrà dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Potranno circolare ciclomotori due ruote quattro tempi Euro 2 e motocicli quattro tempi Euro 3.

Il provvedimento è stato preso in base alla delibera di Giunta Capitolina n.242/2011.

Martedì 17 novembre

Nella giornata di martedì 17 novembre non potranno circolare le auto e le moto con l’ultima cifra della targa pari dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30.

Potranno circolare ciclomotori due ruote quattro tempi Euro 2 e motocicli quattro tempi Euro 3.

Lotito sugli attentati di Parigi: “Atti da reprimere”. Poi sul laziale Pollace…

Sui fatti di Parigi ha detto la sua anche il presidente Lotito, come riporta il corrieredisalerno.it: “Quello che è successo venerdì deve stimolare in ognuno di noi il senso civico e patriottico. Sono atti da condannare, da reprimere nel migliore dei modi. Lo sport può essere il modo giusto per sensibilizzare i tanti appassionati e far maturare tutte le coscienze non solo d’Italia ma del mondo”. Poi sul biancoceleste Pollace, attualmente in prestito a Salerno, Lotito ha glissato: “Non voglio entrare adesso nelle scelte dell’allenatore. Parlare adesso di Pollace non ha senso, anche se viene dal vivaio della Lazio. Avrà le sue chance, deve solo aspettare”.

Fiore: “Difficile che la Lazio possa ripetersi, le altre squadre sono cresciute…”

Intervistato da lalaziosiamonoi.it, Stefano Fiore ha parlato della Lazio: “La squadra mi piace, ma evidentemente ci sono dei problemi. È una stagione nata male che sta proseguendo tra tanti alti e bassi. In estate bisognava fare alcune valutazioni differenti, vista la possibilità di poter accedere alla Champions League. La delusione di questa opportunità svanita ha certamente influito. Ma ci sono anche altre motivazioni: intanto diversi calciatori non sono in uno stato di forma ottimale e non stanno giocando sui propri livelli, poi anche gli infortuni hanno contribuito. Mi riferisco in particolare a quello di de Vrij che ha condizionato il reparto arretrato. Proprio la difesa è quella che sta soffrendo maggiormente. Non è ancora una Lazio equilibrata come nella passata stagione, ma le qualità ci sono. Problema di peronalità? Non credo che i giocatori non ce l’abbiano, sono gli stessi dello scorso anno. Piuttosto è cambiato qualcosa nella loro testa e quando accade ciò, inevitabilmente si ripercuote sulle gambe. Il calcio purtroppo regala anche momenti di delusione, bisogna saperli accettare, capire a cosa sono dovuti e ripartire. Ripeto: le qualità ci sono, la personalità anche. Tuttavia è complicato pensare di poter ripetere lo scorso campionato. Le altre squadre infatti sono cresciute molto”.

Ballardini e la Lazio: “Vi racconto la verità sui casi Pandev e Ledesma”

Correva l’anno 2009, esattamente il 16 giugno. Ballardini a sorpresa fu presentato da Lotito come nuovo allenatore della Lazio. Lo scetticismo iniziale dell’ambiente e dei tifosi biancocelesti, venne, per un tratto, spazzato dalla conquista della Supercoppa Italiana contro la futura Inter del Triplete. Un inizio di stagione convincente poi… il tracollo. Pessimi risultati che lo portarono ad essere esonerato a febbraio 2010. Il suo palmares alla Lazio in Serie A recita così: 4 vittorie, 10 pareggi, 9 sconfitte con 22 punti conquistati in 23 gare e terz’ultimo posto. Ma Ballardini, nella trasmissione “Contropiede“, oltre a parlare del suo nuovo palermo, ha affrontato anche il discorso di quella sua fallimentare esperienza alla guida della Lazio. Il tecnico ha commentato i motivo del fallimento: “Tutto iniziò a settembre a mercato chiuso. Mi ritrovai una rosa di 44 giocatori. Praticamente due squadre ed era impossibile gestirla. Questo causò malumori all’interno del gruppo e impossibilità di lavorare seriamente”. poi sugli spinosi casi Pandev e Ledesma che furono messi fuori rosa durante la sua permanenza sulla panchina della lazio: “Volete la verità? Sono stato io e non Lotito, a mettere fuori rosa i due calciatori“. Pandev e Ledesma (leggi le ultime dichiarazioni d’amore di Ledesma verso la Lazio)  che poi furono reintegrati dal nuovo allenatore Edy Reja.

SAMPDORIA – Montella è il nuovo tecnico blucerchiato

Colpo della Sampdoria. Il presidente Ferrero ha annunciato l’ingaggio di Vincenzo Montella. L’aeroplanino, ex attaccante dei blucerchiati ed ex allenatore della Fiorentina, ha firmato un contratto che lo legherà alla Samp fino al 2018. Montella andrà a sostituire Walter Zenga, esonerato dopo la sconfitta casalinga contro la Fiorentina. Entusiasta il patron Ferrero che ha commentato cosi’ dal suo profilo Twitter: “Ferrero ha fatto gol: è arrivata una stella. Vincenzo Montella“.

Ledesma cuore biancoceleste: “Mi sarebbe piaciuto terminare la carriera alla Lazio”

Nove anni di Lazio non si dimenticano, come potrebbe essere altrimenti? Tuttavia è il momento di voltare pagina per Cristian Daniel Ledesma, che si appresta ad affrontare una nuova sfida al Santos: “Con la mia esperienza posso contribuire alla causa, non sono qui per soldi o per mancanza di alternative. Sono venuto al Santos perché è una grande opportunità – ha dichiarato l’ex vice capitano laziale a esportes.terra.com -. Qui il calcio è diverso rispetto all’Italia e lo è pure l’allenamento settimanale che è più intenso. Sono sorpreso dal livello tecnico della squadra, specie dei più giovani”. Ledesma racconta anche le differenza tra Champions League e Copa Libertadores: “I viaggi della Libertadores sono più lunghi quindi c’è meno tempo per recuperare”. Sul problema della lontananza dalla famiglia: “I miei figli studiano in Italia e non possono trasferirsi qui. Non è facile ma non è difficile come lo è stato lasciare casa a 17 anni. Futuro? Chiusa la carriera vorrei allenare ragazzi di 10-12 anni. Mi sarebbe piaciuto terminare la carriera alla Lazio…”.

Dabo sbotta sui social: “Disgustato da quegli italiani che…”

Gli attacchi terroristici a Parigi hanno scosso l’Europa intera. Tanti i messaggi di solidarietà sui social, ma anche messaggi xenofobi e razzisti nei confronti dei musulmani. A tal proposito, l’ex giocatore biancoceleste Ousmane Dabo ha scritto adirato su facebook: “Quando leggo amici italiani fare tanti commenti anti musulmani su facebook sono veramente disgustato. La mia mamma é cattolica ma il mio papa é musulmano. Tantissimi familiari ed amici miei sono musulmani. Quando capirete che non sono terroristi? Loro sono contro ogni forma di violenza e soffrono di essere assimilati a questi pazzi che utilizzano l’Islam solo come scusa. Quando capirete che fanno questi attentati apposta per dividerci, per creare tensioni o guerre civili ? Pure venerdi a Parigi dei musulmani sono stati assassinati tra cui la cugina di Lassana Diarra. E sono loro a morire in Iraq Libia Lebanon o Sirya. I terrorristi sono una setta di matti e basta fare amalgami stupidi abbiate un po’ di rispetto”. Parole che rivelano una persona molto intelligente e colta, oltre che sensibile come dimostra il suo impegno nel sociale (vedi qui).

Quando leggo amici italiani fare tanti commenti anti musulmani su facebook sono veramente disgustato. La mia mamma é…

Posted by Ousmane Dabo on Domenica 15 novembre 2015

PARIGI – Trovato il cadavere di Valeria Solesin

Sono venute meno le speranze di ritrovare in vita Valeria Solesin. Come si è appreso dai vari organi di stampa, la ragazza italiana presente venerdì al Bataclan, è stata ritrovata senza vita. A darne notizia è stato il padre del suo fidanzato. Infatti Valeria si trovava con il ragazzo ed una coppia di amici al concerto dove poi hanno fatto irruzione i terroristi. I suoi amici sono riusciti a salvarsi, lei invece, che aveva riportato una grave ferita, non ce l’ha fatta. Manca solo il riconoscimento ufficiale del cadavere da parte dei genitori, i quali hanno appreso la notizia dal padre del suo fidanzato. Nel frattempo è arrivato il cordoglio da parte del Sindaco di Venezia, città oroginaria di Valeria, e di Cecilia e Gino Strada di Emergency in quanto, fanno sapere i fondatori dell’associazione, Valeria era stata una loro volontaria.

EURO 2016 – La Francia non si piega: “Si disputerà”. Intanto rischia di saltare Germania Olanda

Dopo l’attentato di Parigi (leggi le ultime qui) tutta la Francia, ma più in generale l’Europa è spaventata da eventuali ulteriori attentati terroristici. Soprattutto considerando che tra un anno, proprio in Francia, si svolgerà l’europeo di calcio. A tal proposito il presidente del comitato organizzatore di Euro 2016 Jacques Lambert ha dichiarato: “Il livello di emergenza si era già alzato a gennaio e questi nuovi episodi complicano il quadro. Difficile che da qui a giugno le cose possano migliorare ma faremo di tutto affinché il campionato europeo si svolga nelle migliori condizioni di sicurezza. Non credo che il problema sia negli stadi, ma piuttosto per strada. Tuttavia rinunciare a Euro 2016 vorrebbe dire dare ragione ai terroristi”. Non si ferma l’organizzazione dell’europeo, così come non si ferma la nazionale francese che ha confermato la sua presenza nell’amichevole di martedì contro l’Inghilterra a Wembley. Al contrario di tutti gli eventi sportivi francesi del weekend che invece sono stati rinviati. Rischia di saltare l’amichevole Germania Olanda ad Hannover. I giocatori tedeschi sono tornati dalle loro famiglie ieri mattina dopo aver passato tutta la notte allo Stade de France. Oggi si deciderà se giocare o meno l’amichevole di martedì come ha spiegato il presidente ad interim della federazione tedesca Reinhard Rauball: “A  tal proposito non prenderemo decisioni affrettate. Parleremo coi giocatori e capiremo come metabolizzano l’accaduto. Personalmente vorrei non annullare l’amichevole per non darla vinta agli attentatori”.

PARIGI – Sale il numero delle vittime. Hollande: “E’ stato un atto di guerra jihadista a cui risponderemo”

Il clima di paura che attanaglia Parigi dopo la serie di attentati di venerdì notte non si è quietato nemmeno a 24 ore di distanza dalla carneficina. Sabato sera la polizia ha fatto evacuare la zona della Tour Eiffel e decine di poliziotti hanno circondato e ispezionato l’Hotel Pullman, proprio accanto alla celebre attrazione, comunque chiusa dopo gli attacchi della vigilia. Chiusa anche la vicina stazione della metropolitana e della ferrovia Champ de Mars in quello che, però, si è rivelato un falso allarme bomba, ma che è un chiaro segnale della tensione che attanaglia la Francia.

Hollande e Valls: «Atto di guerra, ci saranno altri attacchi»

La capitale francese si è svegliata sabato mattina in un clima spettrale dopo la tragedia in quello che sembrava un venerdì di divertimento, spensieratezza e di sport. La puntuale rivendicazione da parte dell’Isis (è «solo l’inizio della tempesta»), arrivata sabato mattina e che la Casa Bianca ritiene attendibile, ha contribuito ad abbattere il clima. «Quello che è successo venerdì a Parigi è un atto di guerra commesso da un’armata jihadista contro i valori che noi difendiamo e che siamo: un Paese libero», ha detto il presidente François Hollande in un discorso televisivo. «La Francia è stata aggredita in modo vergognoso e violento, sarà spietata contro la barbarie dello Stato islamico, agirà con tutti i mezzi, sul fronte interno ed esterno». Sabato sera il primo ministro Manuel Valls, in diretta su Tf1, ha ribadito la posizione di Hollande: «Siamo in guerra. Sarà lunga e difficile. E per questo dico che dobbiamo attenderci altri attacchi». Il procuratore di Parigi non ha escluso che alcuni terroristi siano sfuggiti e siano in fuga e in un’operazione legata agli attentati «almeno 5 arresti» sono stati effettuati in Belgio.

Come esplosivo la «Madre di Satana»

L’esplosivo usato è stato il Tatp, perossido di acetone, un potente esplosivo primario talmente instabile da essere soprannominato «la madre di Satana». Si tratta dello stesso tipo di esplosivo impiegato anche negli attacchi di Londra che, il 7 luglio 2005, causarono 52 vittime su metropolitane e autobus. Una miscela di acqua ossigenata, acetone e acido solforico o acido cloridrico, sostanze facilmente reperibili in commercio, che risulta molto sensibile al calore, all’attrito e agli urti, come spiega il Centro nazionale antiterrorismo americano.

Bilancio

Il bilancio, «sfortunatamente ancora provvisorio e in continua evoluzione», è pesantissimo: 129 morti e 352 feriti, di cui 99 in stato di urgenza assoluta, 177 in urgenza relativa, ha riferito il procuratore della Repubblica François Molins. Delle vittime, 89 provengono solo dalla sala concerti Bataclan. Sette i terroristi morti e non otto, come affermato in un primo momento. Di questi sei sono riusciti ad azionare i detonatori delle loro cinture esplosive, uno è stato invece ucciso dalla polizia.

Città chiusa

Nella capitale francese sabato le scuole di ogni ordine e grado, i musei e gli istituti di cultura, ma anche i luoghi simbolo come la Tour Eiffel o il parco di Eurodisney sabato sono rimasti chiusi. Con loro i principali grandi magazzini. Undici stazioni del metrò sono rimaste chiuse, tra queste lo snodo di Place de la République presso i luoghi delle principali sparatorie. Se le scuole – sospese in tutto lo Stato – dovrebbero riaprire lunedì, per i luoghi culturali non è ancora stata presa una decisione. Inoltre, diversi eventi musicali e mondani sono stati cancellati dalle star: gli U2, che avrebbero dovuto suonare sabato sera all’Accorhotels Arena e in diretta tv, hanno rinviato il concerto; Natalie Portman non sarà più alla prima del film «Jane got a gun»; è stato cancellato il photo call di «Bridge of spies» con Steven Spielberg, Mark Rylance e Amy Ryan, previsto domenica; i Foo Fighters, che avrebbero dovuto suonare sabato sera a Torino e lunedì a Parigi, hanno addirittura annullato la tournée.

Fonte: Corriere della Sera

Milinkovic-Savic elogia gli azzurrini: “Non mi aspettavo giocassero così…”

Insieme a Danilo Cataldi, Milinkovic-Savic è stato uno dei protagonisti del bellissimo match Serbia Italia under 21. Il centrocampista biancoceleste ai media serbi si è detto sorpreso dalla prestazione degli azzurrini:Non mi aspettavo giocassero così, ma noi siamo stati limitati dal campo che non era in buone condizioni. Gol? Ho visto il portiere fuori dai pali e ci ho provato, mi è andata bene. Sono contento del pareggio ma avrei preferito la vittoria dato che abbiamo avuto parecchie occasioni. Adesso vogliamo i 3 punti contro la Slovenia per confermare il primo posto nel girone. Per il primato ce la giochiamo con l’Italia e subito dopo con Slovenia e Irlanda”.

 

Domenica blocco del traffico a Roma. Lunedì e Martedì targhe alterne

Domenica ecologica. Domenica 15 novembre si svolge la prima delle quattro domeniche ecologiche, da tempo decise dalla precedente Giunta Marino, sempre in base alla delibera 242/2011. Lo stop riguarderà tutti i veicoli e per la prima volta il divieto di circolazione all’interno della Fascia Verde si estenderà sino alla categoria “Euro 5(sia benzina che Diesel) dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Potranno circolare le categorie di veicoli meno inquinanti: metano, gpl, ibride, Euro 6 e ciclomotori due ruote quattro tempi Euro 2 e motocicli quattro tempi Euro 3.

Per alcune categorie è stata prevista una deroga. L’elenco è contenuto nell’ordinanza firmata dal commissario Francesco Paolo Tronca.
Previste altre tre domeniche ecologiche nel 2016: il 17 gennaio21 febbraio e 13 marzo.

Targhe alterne. Per quanto riguarda, invece, l’inizio della settimana, ci sarà la reintroduzione delle targhe alterne, a causa del persistere dell’alta concentrazione di polveri sottili nell’atmosfera rilevata dalla rete di monitoraggio per il quinto giorno consecutivo, è stato disposto il traffico a targhe alterne nelle giornate di lunedì 16 e martedì 17 novembre. Complice il clima mite del tutto fuori stagione e l’assenza di rovesci protrattosi per più giorni, i livelli di inquinamento nella Capitale non sono tornati ai livelli di norma. Pertanto, nella giornata di lunedì 16 novembre non potranno circolare auto e moto con l’ultima cifra della targa dispari dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Potranno circolare ciclomotori due ruote quattro tempi Euro 2 e motocicli quattro tempi Euro 3.
Mentre martedì 17 novembre, le auto e le moto interessate saranno quelle con l’ultima cifra pari.

Renzo Nostini, un atto doveroso per un grandissimo uomo di sport

Renzo Nostini vive nei nostri cuori e in quelli di tutti gli sportivi italiani, non soltanto quelli di fede laziale. A 10 anni dalla sua scomparsa (1° ottobre 2005), il presidente della Lazio Nuoto Moroli, insieme al prof. Emanuele sono i promotori di una bellissima iniziativa, per celebrare e rendere omaggio a un grandissimo uomo di sport.

La proposta lanciata in occasione del terzo memorial nel 2014, torna a prendere corpo grazie ad Alessandro Palazzotti, diverse adesioni dalle istituzioni e sezione sportive. Il tutto accompagnato da una campagna sul web promossa da change.org.

La città non può dimenticare un suo mito e modello per tutto lo sport italiano.

L’idea di Lazio

E’ più difficile descriverla che sentirla la Lazialità: è signorilità non di carattere esteriore, è cosa che si sente dentro, della quale ci si sente orgogliosi. E’ un messaggio che tocca i cuori, la mente, la sensibilità e ci innalza verso il cielo, è un messaggio di costume di vita e quindi incide nel comportamento quotidiano di ciascuno di noi. E’ importante dimostrarla in ogni occasione, nei campi di gioco e nella vita“. Così Renzo Nostini descriveva quel senso di appartenenza ai colori biancocelesti e al glorioso sodalizio rappresentando quel termine diventato riferimento di tutti i tifosi e tesserati. Questo storico sportivo prima e dirigente poi, non è solo un simbolo del mondo Lazio ma anche un modello per tutti gli sportivi, al di sopra della fede di appartenenza.

La proposta

Per questo a 10 anni dalla scomparsa (1° ottobre 2015) la città nella quale è nato chiede che venga intitolata una via a questo monumento dello sport italiano, un’iniziativa proposta già lo scorso anno in occasione del terzo “memorial Nostini” dal presidente della Lazio Nuoto Massimo Moroli e dal Presidente Generale Onorario della S.S. Lazio Emmanuele Emanuele e adesso rilanciata dal vicepresidente di Special Olympics Alessandro Palazzotti perfino attraverso il web dal sito change.org con una petizione dal titolo: “Intitolare strade ai Dirigenti Sportivi di valore, ad iniziare dal nostro grande Renzo Nostini”. Per firmare la petizione per intitolare una via di Roma a Renzo Nostini basta cliccare qui

Renzo Nostini (Roma , 27 maggio 1914 – 1° ottobre 2005), Luminosa figura di atleta e di dirigente sportivo. 7 volte oro mondiale nella scherma, ha eccelso anche nel nuoto, nella pallanuoto, nel rugby e nel pentathlon moderno, è stato a lungo Presidente della Federscherma e della S.S. Lazio (la Polisportiva) e della Lazio Nuoto oltre che Presidente Onorario del CONI.

Tragedia Diarra: “I kamikaze hanno ucciso mia cugina”. Salva invece la sorella di Griezmann

Nonostante uno dei kamikaze non sia riuscito ad entrare allo Stade De France, indirettamente il calcio ne è rimasto comunque coinvolto in qualche modo. Tra le tante vittime di degli atroci attentati di Parigi c’è anche Asta Diakitè, cugina di Lassana Diarra (30enne centrocampista della Nazionale Francese) che ieri sera era in campo nel corso dell’amichevole contro la Germania allo Stade de France. Il giocatore ha espresso tutto il suo dolore per la cugina e per i suoi connazionali sul suo account personale di Twitter“Alla luce degli avvenimenti drammatici avvenuti e con il cuore pieno di tristezza, prendo la parola oggi. Sono stato personalmente toccato dalla tragedia: mia cugina, Asta Diakite, figura tra le vittime di una delle sparatorie che ha avuto luogo ieri, dove sono scomparse decine di altri innocenti. Lei è sempre stata per me un rifugio, un supporto, una sorella maggiore. In questo clima di terrore è importante per tutti noi rappresentanti del Paese e della sua diversità di prendere la parola. Dobbiamo rimanere uniti contro un orrore che non ha né colore e neppure religione. Difendere il rispetto e l’amore della pace. Grazie a tutti per la vostra testimonianza e i messaggi: prendetevi cura di voi e della vostra famiglia: che i nostri morti riposino in pace”.

Sorte diversa ha invece fortunatamente avuto la sorella di Antoine Griezman: la ragazza stava ascoltando il concerto della band americana Eagle of death metal (tutti salvi anche i musicisti) quando i terroristi hanno aperto il fuoco contro gli spettatori. L’ex teatro parigino, era tutto esaurito con circa 1.500 persone al suo interno. Ed è il luogo in cui si conta il più alto numero di vittime: 87 secondo l’ultimo bilancio. Il giocatore francese dell’Atletico Madrid ha scritto un messaggio su Twitter: “Grazie a Dio mia sorella è riuscita a uscire dal Bataclan. Tutti i miei pensieri ora vanno alle vittime e alle loro famiglie. Viva la Francia”.