Si apre il sipario anche sul giorne D di Euro 2016, che al Parco dei Principi di Parigi vedrà di scena il confronto Turchia-Croazia, in attesa della seconda partita, stasera tra Germania ed Ucraina.
QUI TURCHIA – I turchi guidati dall’imperatore Fatih Terim puntano sull’imprevedibilità dei suoi centrocampisti, Arda Turan e Calhanoglu su tutti, e sulla forza fisica del terminale offensivo Burak Yilmaz, reduce però da una mezza stagione molto deludente nel campionato cinese. Nuri Sahin, centrocampista del Borussia Dortmund, avrà il compito di dettare i tempi di gioco, anche se probabilmente contro la Croazia partirà dalla panchina.
QUI CROAZIA – Il Brasile d’Europa è da sempre una delle eterne incompiute del calcio mondiale. Nazionale ricca di talento e qualità tecnica, spesso pecca in esperienza ed ingenuità. Il centrocampo del Ct Cacic è il punto di forza, con Modric, Rakitic e Brozovic tra i migliori interpreti del ruolo a livello europeo. La velocità di Perisic a supporto della potenza dello juventino Mandzukic sono l’arma in più della nazionale a scacchi biancorossi. Dietro l’esperienza di Srna e Corluka a fare da scudo alla porta difesa da Subasic.
PRECEDENTI – Non è la prima volta che Turchia e Croazia si affrontano in una fase finale degli Europei. Nel 1996 i croati si imposero per 1-0 in una gara del girone eliminatorio, mentre nel 2008 furono i turchi a spuntarla nei quarti di finale, imponendosi ai calci di rigore dopo l’1-1 alla fine dei tempi supplementari.
FORMAZIONI:
Turchia (4-2-3-1): Babacan; Gonul, Balta, Topal, Erkin; Tufan, Inan; Calhanoglu, Arda Turan, Ozyakup; Tosun. A disp. Onur, Tekin, Kaya, Calik, Koybasi, Ozbayrakli, Sahin, Sahan, Sen, Yilmaz, Yunus, Mor. Ct.: Terim
Croazia (4-3-2-1): Subasic; Srna, Corluka, Vida, Strinic; Badelj, Modric, Rakitic; Brozovic, Perisic; Mandzukic. A disp. Kalinic, Vargic, Vrsaljko, Jedvaj, Schildenfeld, Kovacic, Rog, Coric, Pjaca, Kramaric, Kalinic, Cop. Ct.: Cacic
Arbitro: Jonas Eriksson (SWE)
Assistenti: Mathias Klasenius (SWE), Daniel Warnmark (SWE)
Addizionali: Stefan Johannesson (SWE), Markus Strombergsson (SWE)
IV Uomo: William Collum (SCO)

Il 12 giugno 1981 Harrison Ford, dopo aver guidato la Millennium Falcon nei panni di Han Solo in “Guerre stellari” e “L’impero colpisce ancora“, entra nella leggenda cinematografica nelle vesti di un personaggio che ben presto si sarebbe rilevato un cult: Indiana Jones. A 35 anni dall’uscita nelle sale americane del primo capitolo della saga diretta da Steven Spielberg, “I predatori dell’arca perduta“, il fascino dell’archeologo più avventuroso del mondo non cessa. Tanto che, nonostante il deludente “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo” del 2008, l’attesa per il nuovo capitolo – che non avverrà che nel 2019 – della serie è alle stelle.





