Prince era malato di Aids. E’ la notizia choc diffusa da ‘National Enquirer’. Il giornale sostiene che il cantante aveva saputo sei mesi fa dai medici che la sua sieropositività, sviluppata negli anni ’90, si era trasformata in Aids conclamato. Prince, che era testimone di Geova, si stava quindi preparando a morire. Secondo i sanitari citati dal tabloid americano, “l’emocromo della popstar era insolitamente basso e la sua temperatura corporea era scesa sotto i livelli normali”.
Secondo quanto riferisce il giornale Usa, i medici sostenevano che Prince “aveva una carenza di ferro quasi totale, era spesso disorientato e molto debole, mangiava raramente e quando lo faceva spesso non riusciva a trattenere il cibo”. Inoltre, sempre secondo i medici citati dal ‘National Enquirer’, “il viso della popstar era giallastro” e Prince “pesava meno di 40 chili”.
Un funzionario di polizia ha riferito alla Cnn che Prince aveva con sé e in casa farmaci antidolorifici a base di oppiacei quando è stato trovato senza vita nella sua abitazione in Minnesota.
Si tratta di pillole usate normalmente contro il dolore, che gli inquirenti hanno consegnato alla Drug Enforcement Administration (Dea), l’agenzia antidroga, nell’ambito delle indagini.
Secondo gli inquirenti, l’atterraggio di emergenza dell’aereo di Prince, avvenuto circa una settimana prima della sua morte, era probabilmente legato a una reazione a questi farmaci. Il pilota aveva avvertito la torre di controllo che un passeggero, che come si è poi appreso era il cantante, aveva perso coscienza. Ricoverato in un ospedale a Moline, riferisce la Cnn, Prince era stato curato per una potenziale overdose di antidolorifici.
Il cantante aveva 57 anni quando è stato trovato morto la settimana scorsa nella sua casa vicino Minneapolis. L’autopsia è stata eseguita venerdì, ma le autorità sono ancora in attesa dei risultati dei test tossicologici. Secondo lo sceriffo Jim Olson non vi erano evidenti segni di trauma sul corpo di Prince. A riportarlo è il sito adnkronos.


Queste le parole dell’ex numero 10 juventino nel suo editoriale: “Difficile chiedere di più, per un appassionato di sport, le storie che ci stanno regalando questi mesi sono fantastiche, e io me le sto godendo. Lavorare a Sky è bello anche per questo, raccontare le grandi imprese dei campioni che stanno scrivendo pagine leggendarie, e di squadre che resteranno nella storia, è un privilegio per chi ha vissuto quelle emozioni sia in campo, sia da spettatore con lo sport nel cuore. Prendiamo soltanto in esame l’ultimo periodo di questo 2016 che davvero non potrebbe essere più ricco.
Inizio con il mondo americano, che vivo da vicino perchè vivo negli Stati Uniti per la maggior parte del mio tempo. Sono stato in tribuna ad applaudire Kobe Bryant nel giorno della sua ultima partita in Nba, esaltazione per un genio della pallacanestro che per vent’anni ha entusiasmato i tifosi dei Lakers.
Vogliamo parlare del fenomeno Valentino Rossi, che si prende il gradino più alto del podio a casa degli spagnoli? Infinito. Un fenomeno che trae nuova energia dalle nuove rivalità con Lorenzo e Marquez” sottolinea Del Piero.
“L’abbiamo applaudito insieme, domenica a Sky, mentre attendevamo il risultato di un altro grande italiano da esportazione: Claudio Ranieri. La vittoria è arrivata anche contro lo Swansea e ora il suo Leicester è ancora più vicino al titolo in Premier. Mi auguro davvero che si chiuda come tutti speriamo, perchè questa favola davvero la potremo raccontare ai nostri nipoti: dimostra che nello sport nulla è impossibile. Si tratta di uno dei risultati più sorprendenti della storia del calcio. Pazzesco!
A proposito di storia dello sport, non posso non citare al termine di questo fine settimana straordinario quello che ha fatto la Juventus. Dentro quest’impresa ci sono tutte assieme le emozioni e i valori che abbiamo descritto fin qui. Un’altra meravigliosa storia di sport, come quelle che continueremo a raccontare a Sky, a cominciare dall’estate fantastica che ci attende con Europeo, Copa America e tanto altro! Augurandoci che a dieci anni dal nostro Mondiale 2006, ci sia un’altra impresa da festeggiare”.
