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Tramezzani: “La Lazio Primavera è tra le squadre più complete. Che bravo Palombi”

Paolo Tramezzani, vice allenatore della nazionale albanese, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio:

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“Confermo quanto detto un po’ di tempo fa sulla Primavera biancoceleste, è una delle squadre più completeRoma e Palermo sono state le squadre del Girone C più continue. Il Palermo è collaudato, Bosi è stato un bravo l’allenatore, ha avuto la possibilità di lavorare senza l’obbligo di vincere, e questo gli ha consentito di intraprendere un certo tipo di lavoro e un certo percorso. Il Palermo ha buoni giocatori, è un avversario molto competitivo.

Palombi è un attaccante molto determinante in fase realizzativa, ha fatto partite importanti ed ha acquisito grande personalità. Mi piace come giocatore, è devastante e determinante, se non ha spazio se lo crea ed è difficile fermarlo. Il ragazzo può crescere ancora molto. Daniel Bezziccheri, se vuol crescere e diventare un giocatore importante, non si deve eclissare come è successo ad un certo punto in questa stagione. Ha molta qualità ed è molto bravo tecnicamente ma deve essere più cattivo, serve anche cercare ‘di non prenderle’, a Napoli è partito molto forte, serve maggiore personalità in certe partite altrimenti rischi di esser divorato dalla morsa degli avversari. L’aspetto caratteriale è determinante, è un chiaro step o il valore aggiunto è molto importante.

 

Nella Primavera biancoceleste ci sono tre fuori quota quest’anno, Mattia, Murgia, Palombi e aggiungerei Germoni. La Serie B è la palestra ideale, un campionato importante per chi esce dal settore giovanile, bisogna esser pronti su tutti i punti di vista e torna il discorso dell’aspetto caratteriale. E’ determinante, tutti questi nomi sono pronti per questa esperienza.

Inzaghi e Brocchi hanno ereditato due panchine pesanti con precedenti alle spalle. Simone conosce benissimo l’ambiente, è molto bravo, credo che non abbia dovuto fare niente di diverso rispetto a quel che faceva in Primavera, cerca di portare e trasmettere i suoi principi di gioco e c’è riuscito da subito. Cristian ha avuto qualche difficoltà in più, effettivamente me l’aspettavo, prendere una squadra come ha fatto lui dopo tutti i problemi e le incertezze a livello societario non è cosa facile. Lui ha fatto bene a dire di sì, la chiamata dal Milan non si rifiuta, ma credo che qui abbia sbagliato la società a scegliere lui a cinque o sei partite dalla fine con una finale di Coppa Italia ancora da giocare”.

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