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Incendio al Lazio Club New York: locale distrutto

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Incendio al Lazio Club New York: distrutto lo storico locale della Grande Mela.

Incendio al Lazio Club New York. Le fiamme hanno divorato praticamente per intero il bar ristorante Via della Pace, sede del noto club biancoceleste made in USA. Il tragico episodio ha avuto luogo nella giornata di ieri. Non sono ancora note le cause del rogo, che fortunatamente non ha causato feriti. A rendere nota la notizia, su Instagram, uno dei fondatori, Giovanni Bartocci:

Ragazzi, tutto bene, nessun ferito. Via della Pace non sta messo bene, un po’ come il mio morale. Grazie a tutti per il supporto, sarà dura alzarsi questa volta”.

Nel locale si davano spesso appuntamento i tanti laziali presenti nella Grande Mela. Qui, nel club intitolato a Giorgio Chinaglia, per seguire le partite di Inzaghi & co. sul maxi schermo. Ogni volta un tripudio di sciarpe e bandiere si scatenava per ricreare un angolo di Curva Nord a migliaia di km di distanza. Uno spettacolo che sarebbe andato in scena anche per la sfida scudetto di domenica 16 febbraio contro l’Inter. Su Facebook era già stato creato l’evento: tutto annullato, ovviamente. Ma questa non è la prima difficoltà che i laziali incontrano sul loro cammino: tante ne hanno vissute e se ne sono sempre rialzati. Come siamo sicuri faranno anche questa volta.

CLICCA QUI PER GUARDARE IL VIDEO DELL’INCENDIO

LAZIO Luis Alberto il mago che ha incantato Parma: i numeri del match

LAZIO Luis Alberto il mago che nella trasferta di Parma, ha trascinato la Lazio alla vittoria con una prestazione impressionante

LAZIO Luis Alberto il mago, già, viene chiamato il mago perché in campo è autore di vere e proprie magie, alcune di queste le ha mostrate al Tardini con una prestazione eccellente. Dribbling, cross, assist, tiri… lo spagnolo è stato il vero motore biancoceleste innescando a più riprese i compagni. Ma non è solo questo, già, perché il numero 10 oltre a offrire palloni decisivi ai compagni, rientra in difesa per coprire i suoi difensori percorrendo moltissimi chilometri. Ha voglia di vincere e di andare oltre ogni aspettativa; non a caso dopo il pareggio infrasettimanale contro il Verona, ha espresso la sua rabbia attraverso i social per l’occasione persa.

Durante la partita ha percorso ben 11.442 chilometri, recuperando 11 palloni e partecipando a 13 duelli della quale il 50% sono stati vinti. Tutti i palloni passano tra i suoi piedi, ne ha giocati la bellezza di 93 fornendo 60 passaggi su 73 passaggi, realizzando 5 dribbling. Da inizio stagione, ha recuperato ben 142 palloni su 22 partite giocate raggiungendo una media di 6,45 a partita.

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LE PAROLE DI LOTITO

LAZIO Bruno Giordano: “Lottiamo fino alla fine. La Lazio ha spensieratezza”

LAZIO Bruno Giordano dice la sua sul momento della Lazio e la partita che si giocherà domenica tra Lazio e Inter, quasi decisiva per le prime posizioni

LAZIO Bruno Giordano le sue parole:

“Noi a differenza dell’Inter, giocheremo con più spensieratezza mentre loro dovranno vincere a tutti i costi. Hanno speso molto nel mercato, perciò puntano lo Scudetto. Per la Juve un pareggio diventa un dramma. La Lazio si è comportata nel migliore dei modi, rispetto alle due avversarie ha meno partite perciò dovrà provarci fino all’ultimo. Queste sono occasioni che nella vita calcistica di un calciatore, capitano una volta nella vita, se stai ballando, balli fino alla fine. Se andiamo a vedere le prestazioni recenti, Lazio e Inter sono superiori alla Juventus. Bisognerà ragionare partita dopo partita, se ci sarà poi qualche chance, bisognerà sfruttarla. Poi se non si dovesse arrivare tramite il gioco e la tattica, bisognerà arrivare all’obbiettivo con il cuore. Parma? Sarebbe bello vincere subito dopo alcuni minuti, ma ritengo sia normale soffrire lì fino all’ultimo. Raramente riesci a chiudere subito le partite, questa è anche la bellezza del calcio”.

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LAZIO LOTITO: “La Lazio a Parma ha meritato. Campionato aperto”

LAZIO LOTITO ha parlato dell’arbitraggio di Parma e sulla lotta scudetto. Inoltre ha accennato alla partita di domenica tra Lazio e Inter

Lazio Lotito è intervenuto ai microfoni durante un evento del Club Rotary Milano Porta Venezia, ecco le sue parole:

“Cosa ne penso dell’arbitraggio di Parma? Io non ho mai parlato a riguardo, dando dei giudizi sugli arbitri perché lo ritengo inutile e fuori luogo, a maggior ragione se ne parliamo dopo la partita. La Lazio ha meritato e tutte le valutazioni fatte a posteriori siano basate su fatti reali. La Juve è in crisi? Non ci credo, queste squadre non hanno vere cresi. Ogni tanto può capitare che nella singola partita non si raggiunga un obbiettivo, capita a tutte, la Juve è di un livello superiore, il campionato sarà aperto fino alla fine. Spero e mi auguro, che la Lazio domenica scenda in campo contro l’Inter con quella cattiveria e determinazione agonistica che l’ha sempre contraddistinta e le ha permesso di portare questi risultati a casa”.

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LA NOSTRA STORIA L’ex difensore Raimondo Marino

LA NOSTRA STORIA Raimondo Marino nasce a Messina l’11 febbraio 1961. Prima di iniziare a giocare al calcio faceva il pescatore a Galati Marina. Cresce nelle giovanili del Napoli. Dal 1979 al 1986, a parte una breve parentesi a Catanzaro, gioca con i partenopei.

Nella stagione 1986/87 Raimondo Marino si trasferisce alla Lazio, dove resta per tre stagioni. Quindi passa al Lecce. Nel 1991 torna a Catanzaro per trasferirsi subito dopo al Messina. Conclude la carriera con l’Aquila Calcio in serie C e poi in Eccellenza nel 1995/96, anno in cui chiude con il doppio incarico calciatore-allenatore. Conta due presenze con la Nazionale Under 21. Nel 1997 inizia ad allenare gli Allievi del Lecce, dove resta fino al 2003. Quindi passa a guidare la primavera del Napoli, dove resta un solo anno. Nel 2004 allena la formazione Berretti del Taranto. L’anno dopo subentra alla guida della prima squadra, rimanendo fino al termine del campionato 2005/2006. Nel marzo 2007 si trasferisce sulla panchina della Ternana. La stagione successiva guida il Gubbio, esonerato alla 3° giornata. Nel giugno 2009 guida il settore giovanile del Manduria (CND) quindi torna nel settore giovanile del Lecce diventando allenatore della Primavera per la stagione 2011/12. Nel giugno 2017 è nominato come uno dei responsabili del settore giovanile del Brindisi, occupandosi dell’area tecnica.

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LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Olindo Galli

LA NOSTRA STORIA Olindo Galli nacque a Tivoli l’11 febbraio 1900. Cresciuto nel vivaio della città natia, gioca con i tiburtini fino al campionato 1924/25.

A fine stagione Olindo Galli passa alla Lazio dove nella stagione 1925/26 viene inserito in prima squadra nel ruolo di centrocampista. Confermato l’anno dopo tra i titolari, viene ceduto nell’estate del 1927. Convinto antifascista durante la Seconda Guerra Mondiale milita nelle formazioni partigiane. Nel dopoguerra viene eletto Sindaco di Tivoli nelle file del Partito Comunista Italiano.

Nel 1972 pubblica il libro ‘La città tradita. L’Aniene fiume amaro’, in cui ricostruisce le lotte dei tiburtini per lo sfruttamento delle acque dell’Aniene in contrapposizione ai piani dell’ACEA e rievoca episodi della guerra partigiana a Tivoli di cui fu protagonista. Muore a Tivoli nel 1983. Alla sua memoria è intitolato lo stadio comunale della città tiburtina.

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LAZIO Caicedo in goal significa…vittoria

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LAZIO Felipe Caicedo può essere considerato un vero e proprio amuleto per la squadra di Inzaghi. Quando segna l’ecuadoregno, i biancocelesti vincono.

LAZIO Caicedo, ormai una vera e propria colonna portante del grattacielo biancoceleste costruito da Inzaghi, sta diventando qualcosa di più, una sorta di amuleto. Quando la Pantera biancoceleste è andata a segno infatti, la Lazio ha vinto. Sistematicamente. Sono 8 le reti dell’attaccante ecuadoregno, 8 reti che hanno coinciso con 7 vittorie della banda di Inzaghi (contro la Spal Caicedo ha siglato una doppietta). Genoa, Sassuolo, Juventus, Cagliari, Sampdoria, Spal e Parma le vittime del classe ’88, inutile dire il risultato di queste partite…

Quindi “Chiedimi se sono Felipe!?” o “Amami, o faccio un Caicedo“.

INTANTO L’EX ARBITRO BERGONZI PARLA DEL RIGORE IN PARMA-LAZIO>>>LEGGI QUI

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Scarpa d’Oro 2019-20: a secco Immobile e Lewandowski

Nell’ultima giornata sia Ciro Immobile che Robert Lewandowski sono rimasti a secco. Pertanto rimangono invariate le prime due posizioni della classifica della Scarpa d’Oro, con il centravanti campano in vantaggio di 6 punti (3 gol) sull’attaccante polacco. Sul podio si registra però una new entry: con il gol realizzato al Verona, infatti, Cristiano Ronaldo raggiunge quota 40 punti (20 gol) e si piazza sul terzo gradino del podio in compagnia di Werner. Ogni rete realizzata viene moltiplicata per il coefficiente assegnato al rispettivo paese. L’Italia essendo tra le prime cinque del ranking Uefa (insieme a Francia, Germania, Inghilterra e Spagna) vede ogni marcatura moltiplicata per 2. Più basso, (1.5) invece, il coefficiente per i campionati dalla sesta alla ventiduesima posizione della classifica, mentre vanno moltiplicati per 1 per gli altri. Di seguito la classifica della Scarpa d’Oro:

1 – Ciro Immobile (Lazio) 50 punti
2 – Robert Lewandowski (Bayern) 44
3 – Cristiano Ronaldo (Juventus) 40
3 – Timo Werner (Lipsia) 40
5 – Erling Haaland (Salisburgo-Borussia Dortmund) 38
6 – Jamie Vardy (Leicester) 34
6 – Romelu Lukaku (Inter) 34
8 – Sergio Aguero (Argentina) 32
8 – Wissam Ben Yedder (Monaco) 32
10 – Erik Sorga (Flora Tallinn) 31

PARMA LAZIO Bergonzi: “Rigore? Il Var non poteva intervenire”

PARMA LAZIO Bergonzi — All’indomani del match del Tardini, l’ex arbitro ha analizzato l’episodio del rigore richiesto dai gialloblu per un presunto fallo di Acerbi su Cornelius

PARMA LAZIO Bergonzi: “Il Var non poteva far cambiare idea all’arbitro. Lui aveva fischiato l’intervento. Il direttore di gara vede prima l’attaccante che spinge il difensore. Per me era rigore, perché quell’intervento è nettamente inferiore rispetto a quello del difensore, ma non si tratta di chiaro ed evidente errore”. Così Mauro Bergonzi ai microfoni di Tmw. 

LAZIO Nome in più nella lista dei diffidati

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LAZIO Nome in più nella lista dei diffidati: massima attenzione!!!!

LAZIO Nome in più nella lista dei diffidati. Un incognita quella dei giocatori a rischio squalifica da non sottovalutare per i biancocelesti, soprattutto in questo momento d’oro. Con la vittoria sul Parma, i ragazzi di Inzaghi si sono infatti portati ad un solo punto dalla vetta, occupata da Juventus e Inter. E proprio i nerazzurri di Conte saranno il prossimo ostacolo sul cammino, in un match, quello di domenica sera all’Olimpico, al profumo di spareggio. Il tecnico capitolino potrà contare Milinkovic e Radu, di nuovo a disposizione dopo la squalifica scontata al Tardini. Nessuno degli altri diffidati ha inoltre preso il giallo, per cui non ci saranno altri stop per la sfida a de Vrij e compagni. L’elenco resta però considerevole e anzi si arricchisce di un nuovo nome. Ai vari Francesco Acerbi, Danilo Cataldi, Ciro Immobile e Luiz Felipe Ramos si è infatti aggiunto anche Felipe Caicedo. Per l’ecuadoriano quello rimediato per proteste contro il Parma è stato il quarto giallo stagionale. Gliene manca dunque solo uno per essere fermato per un turno. Servirà fare dunque massima attenzione: gestire bene le energie ed evitare leggerezze. Perchè in campionato le battaglie si avvicenderanno una dopo l’altra fino alla fine e affrontarle al top delle forze sarà fondamentale.

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LAZIO Diaconale felice per la coreografia della Nord: “La distanza è stata colmata”

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LAZIO Diaconale felice per la coreografia della Nord. Il portavoce biancoceleste sottolinea infatti come quest’ultima abbia contribuito a colmare la distanza tra tifosi e società.

LAZIO Diaconale felice per la coreografia della Nord. Questo l’omaggio nel consueto editoriale pubblicato sul proprio profilo Facebook:

“I tifosi della Curva Nord hanno creato una tradizione di scenografie di altissimo livello che non solo resiste nel tempo ma che si arricchisce e migliora ogni anno di più.

La settimana scorsa questa tradizione ha avuto un’impennata che non può essere ignorata. L’aquila in volo disegnata con la luce dei telefonini, che ha occupato l’intera curva, va considerata una vera e propria opera d’arte. Perché se attraverso l’arte si vuole stupire, toccare al fondo i sentimenti, commuovere ed esaltare, si deve automaticamente riconoscere che quella compiuta dai tifosi della Nord è stata una vera, autentica, grandissima opera d’arte, meritevole di ogni applauso, considerazione e di un premio adeguato.

Questo premio deve essere fornito dalla società e dalla squadra biancoceleste con l’impegno ad andare avanti sul percorso di crescita che viene seguito con tanta determinazione ormai da parecchi anni. Nel calcio, si sa, non si può vincere o stravincere sempre. Ma se la volontà di onorare la maglia ed i propri tifosi continua ad esserci e diventa il tratto distintivo della Lazio dell’avvio del terzo millennio, è certo che gli artefici dell’ultima grande prova d’arte e di quelle precedenti della Curva Nord la debbono considerare come un premio alla loro genialità e passione. Per troppo tempo c’è stata distanza e separazione tra società e tifoseria.

Ora, però, quell’aquila di luce va considerata il segno che la distanza è stata finalmente colmata. Questo non significa che i tifosi si sono appiattiti sulla società o che è avvenuto il contrario. La tifoseria laziale non è fideistica ma dialettica e sa bene che il ruolo della società deve essere diverso da quello dei sostenitori e viceversa. La distanza colmata significa invece che si è ritrovata una unità di intenti in nome di nuove speranze e più grandi ambizioni.

Si cammina fianco a fianco, dunque. Per un’aquila sempre più grande e brillante. Alla faccia di chi cerca di ricreare le vecchie divisioni, magari diffondendo l’infamante sospetto che i tifosi laziali stanno perseguitando la mamma di Nicolò Zaniolo (a cui va un augurio di pronta guarigione) arrivando addirittura a depredarne l’automobile. Gli artisti, infatti, non perseguitano. Creano!”.

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LAZIO INTER Sarà un Olimpico pieno: previste 60.000 presenze

LAZIO INTER Sarà un Olimpico che spingerà le due squadre verso la vittoria, quella vittoria che potrebbe portarle sempre più in alto

LAZIO INTER Sarà un Olimpico in festa. Domenica si affronteranno l’Inter prima in classifica con 54 punti insieme alla Juventus, dopo aver battuto il Milan in rimonta nel derby e la Lazio a un solo un punto da entrambe le capoliste. Sarà una partita dalle mille emozioni, una delle due potrebbe mollare e veder balzare la Juve in avanti, ma l’unica cosa certa sarà lo spettacolo che i tifosi sugli spalti presenteranno. Già, perché probabilmente sarà il numero con più presenze stagionali per la Lazio, si va verso le 60.000 presenze.

Già nella prima giornata di vendita, la Curva Nord e i Distinti presentavano il quasi tutto esaurito, raggiungendo i 18.500 tagliandi venduti che sommati agli oltre 20.000 abbonati fa raggiungere quota 40.000. Ma anche i tifosi dell’Inter hanno polverizzato il proprio settore e la società ha deciso di aprire la Curva Sud, si sa verso quota 60.000 presenze pronte a cantare sostenendo la propria squadra.

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LE PAROLE DI CAICEDO

LAZIO Nuovo record stabilito: 18 risultati utili consecutivi

LAZIO Nuovo record stabilito dalla banda di Inzaghi, salgono a 18 le partite consecutive senza sconfitta

LAZIO Nuovo record stabilito – Ogni settimana siamo qui a parlare di un nuovo record, già, perché in questa la Lazio continua a infrangerli tutti. Dopo aver superato quello delle vittorie consecutive, il record personale di Ciro e altri record, ora arrivano anche i 18 risultati utili consecutivi per la Lazio (14 vittorie e 4 pareggi). Superata la stagione dell’ultimo scudetto quella del 1999/00 con i biancocelesti guidati da Eriksson; quella squadra si fermò a 17 risultati utili consecutivi. A 16 risultati troviamo ancora l’allenatore svedese e Mancini rispettivamente nella stagione 1997/98 e 2002/03. Anche Delio Rossi fece una piccola impresa, 15 risultati utili nella stagione 2006/07. Numeri che fanno sognare i tifosi e continueranno a dare delle piccole speranze fino al termine della stagione.

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PARMA LAZIO Caicedo: “Siamo la Lazio e dobbiamo crederci”

PARMA LAZIO Caicedo ha realizzato la rete decisiva che ha permesso ai biancocelesti di vincere la partita

PARMA LAZIO Caicedo – La pantera ha colpito ancora realizzando la rete della vittoria su una spizzata di Immobile. Grazie alla sua rete la Lazio si è imposta 1-0 sul Parma portando a casa la vittoria piazzandosi così al terzo posto a meno uno dalle capoliste Inter e Juve. Ecco le sue parole a Lazio Style:

“La vittoria di oggi valeva il doppio. Quando affrontiamo il Parma, siamo sempre in difficoltà, sono molto bravi, oggi però abbiamo fatto la giusta prestazione quindi siamo molto soddisfatti. L’obbiettivo di oggi era tenere la palla e giocare visto la partita di mercoledì contro il Verona che è stata molto energetica e dispendiosa dal punto di vista fisico. Il Parma in questo campionato sta facendo delle ottime cose, a fine partita ha cercato di accelerare per pareggiare, per fortuna abbiamo segnato il gol nel primo tempo. I tifosi sono sempre lì che ci sostengono, sapevamo della loro presenza e li ringraziamo, senza di loro forse non ce l’avremmo fatta. Ora però dobbiamo subito recuperare perché ci aspettano altre partite, domenica ci sarà l’Inter e giocheremo in casa. Siamo in obbligo di crederci fino in fondo perché la Juve ha perso e dovremo ragionare gara dopo gara. Noi siamo la Lazio una delle squadre più forti in Italia e con la miglior tifoseria della Nazione. Continuiamo così e a poche giornate dalla fine poi vedremo”.

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PARMA LAZIO Luis Alberto esce allo scoperto: “Non solo la Champions”

PARMA LAZIO Luis Alberto crede nella lotta Scudetto

PARMA LAZIO Luis Alberto ha giocato una partita straordinaria. Lo spagnolo ha lottato su ogni pallone incantando il Tardini a più riprese cercando a tutti i costi di portare a casa la vittoria. Al termine della partita parla così:

“Champions? Sì, ma vado oltre a questo obbiettivo, non si può discutere solo di questo quando ci troviamo a un punto dalla Juventus. Questa squadra sa ed è conscia di quello che sta realizzando. Ci troviamo lì e non siamo stupidi, però dovremo combattere fino all’ultimo. Sicuramente la Juve è favorita, ma noi con la nostra umiltà, cercheremo di darle almeno fastidio“.

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LA NOSTRA STORIA Francesco Acerbi

Il 10 febbraio 1988 nasce nel comune milanese di Vizzolo Predabissi Francesco Acerbi. Difensore della Lazio e della Nazionale.

Francesco Acerbi cresce con il Pavia, dove nel 2006 a 18 anni esordisce in Serie C1. A gennaio 2007 viene ceduto in prestito al Renate ma a fine mese, dopo una sola partita in Serie D, ritorna a Pavia. All’inizio della stagione 2007-2008 viene ceduto in prestito prima alla Triestina e poi allo Spezia, dove viene impiegato nella Primavera. La stagione successiva resta al Pavia. A luglio 2010 passa alla Reggina in compartecipazione. Il 31 gennaio 2011 il Genoa ne rileva il cartellino per 4,5 milioni lasciando il giocatore a Reggio Calabria fino a fine stagione.

La stagione seguente viene aggregato al Genoa, ma nel primo giorno della sessione estiva del calciomercato si trasferisce in compartecipazione al Chievo. A novembre 2011 esordisce in Serie A. Nel 2012 il Genoa riscatta la metà del cartellino del Chievo e la cede al Milan per 4 milioni di euro. A gennaio 2013 il Genoa riscatta la metà del cartellino del giocatore dal Milan e una settimana più tardi cede Acerbi in prestito al Chievo. A luglio 2013 passa in compartecipazione al Sassuolo firmando un contratto quadriennale.

Durante le visite mediche lo staff del Sassuolo gli diagnostica un tumore al testicolo. Il giocatore viene operato d’urgenza all’ospedale San Raffaele di Milano e dimesso il giorno successivo. Alcuni mesi dopo l’intervento chirurgico risulta positivo per gonadotropina corionica al test antidoping. Verificata l’insussistenza di esenzioni terapeutiche il giocatore viene sospeso cautelativamente dal Coni. In seguito a nuovi controlli gli viene diagnosticata una recidiva del cancro e viene fermato per il resto della stagione. Si sottomette a un nuovo ciclo di cure per debellare la malattia. Torna a giocare nell’estate 2014.

LA LAZIO

A gennaio 2015 viene annunciata la risoluzione della compartecipazione in favore del Sassuolo. L’11 luglio 2018 arriva a titolo definitivo per una cifra vicina ai 10 milioni di euro alla Lazio, dove firma un contratto quinquennale. Esordisce in maglia biancoceleste il 18 agosto nella gara casalinga con il Napoli. Il 26 settembre segna il suo primo gol nella partita vinta 2 a 1 con l’Udinese. Con l’espulsione rimediata il 20 gennaio 2019 in Napoli-Lazio 2-1 Acerbi si è fermato a 149 partite di fila giocate tra campionato e coppe con Sassuolo e Lazio rimanendo dietro a Javier Zanetti (162). In maglia biancoceleste ha conquistato la Coppa Italia 2018/19 e la Supercoppa Italiana 2019.

LA NAZIONALE

A settembre 2008 viene convocato nell’Italia Under 20 di Lega Pro per la prima partita della Mirop Cup contro l’Ungheria (1-2). Il 10 agosto 2012 viene convocato per la prima volta in Nazionale maggiore da Cesare Prandelli. Esordisce in Azzurro il 18 novembre 2014 con Antonio Conte. Torna in Nazionale con Roberto Mancini.

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LA NOSTRA STORIA Il difensore-attaccante Benedetto Zacconi

Benedicto de Moraes Menezes, noto con il nome italianizzato di Benedetto Zacconi e conosciuto in Brasile come Benedicto nasce a Rio de Janeiro il 10 febbraio 1910. Calciatore brasiliano, di ruolo attaccante o difensore.

Benedetto Zacconi inizia la carriera nel Brasil de Pelotas. Nel 1927 si trasferisce al Botafogo dove vince i campionati di Rio del 1930 e del 1932, partecipando con la nazionale ai Mondiali del 1930 in Uruguay. Dopo una parentesi al Fluminense, arriva in Italia come oriundo acquistato dal Torino dove resta per due stagioni prima di trasferirsi alla Lazio. In biancoceleste rimane per quattro stagioni. Muore a Rio de Janeiro l’11 febbraio 1944.

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LA NOSTRA STORIA Il pioniere biancoceleste Cesare Mariani

LA NOSTRA STORIA Cesare Mariani nacque a Certaldo (FI) il 10 febbraio 1899. Socio e sostenitore della Lazio nel 1923 gioca in prima squadra.

Soprannominato ‘Big-Ben’. Protagonista degli infuocati derby con l’Alba e la Fortitudo, Cesare Mariani, gioca la finale per il titolo italiano contro il Genoa. Nel 1925 abbandona lo sport per dedicarsi al giornalismo senza mai trascurare le vicende della società biancoceleste di cui resta socio e dirigente. Oltre al giornalismo coltiva l’amore per lo studio e si laurea. Vince un concorso alle Ferrovie e successivamente diventa Ispettore capo. Quando era ancora attivo nello sport aveva diretto il giornale ufficiale della Lazio dal titolo omonimo.

Inizialmente aveva giocato nella Pro Roma ma sempre sognando di passare alla Lazio. Nel 1951 è incaricato di modificare alcuni articoli dello Statuto societario. Il 4 novembre 1956 è eletto presidente dell’Assemblea generale straordinaria. Sempre nello stesso anno prima viene eletto C.T. e poi Presidente della Lega Giovanile Nazionale. Fino agli ultimi anni di vita ha scritto articoli appassionati e traboccanti d’amore per i colori biancocelesti. A lungo ha lavorato anche con il quotidiano sportivo ‘Stadio’. Muore a Roma il 12 aprile 1977.

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RETROSCENA PARMA LAZIO – D’Aversa becca Inzaghi nel finale

Una frase non passata inosservata ai bordocampisti che l’hanno riportata prontamente. D’Aversa becca Inzaghi prima del triplice fischio finale: retroscena Parma Lazio.

Un finale scoppiettante e pieno di polemiche quello del Tardini con il presunto rigore di Acerbi su Cornelius non fischiato dall’arbitro Di Bello non richiamato neppure al Var. Retroscena Parma Lazio: Inzaghi vuole il triplice fischio 20′ secondi dopo il 95′ urlando ai suoi ragazzi e all’arbitro “E’ finita”. Lì si inserisce D’Aversa, il tecnico degli emiliani, che rivolgendosi a muso duro al mister biancoceleste urla: “Simone questa partita non è mai cominciata…”. Tanta l’amarezza in casa Parma che recrimina per gli episodi arbitrali e se la prende con la Lazio e lo stesso Inzaghi.

PARMA LAZIO D’AVERSA: “Rigore netto, Inzaghi mi ha deluso”

Parma Lazio D’Aversa furioso nel post gara per il presunto rigore di Acerbi non fischiato dall’arbitro. L’allenatore degli emiliani se la prende anche con mister Inzaghi.

Parma Lazio D’Aversa al veleno a Sky: “Fallo di Acerbi su Cornelius? Da tutte le immagini si vede che è rigore netto, faccio fatica anche a commentare. Noi abbiamo una società molto corretta, non voglio commentare. Accetto gli errori compresi quelli dello scorso anno. Stasera però cosa dico ai miei ragazzi? Inutile che l’arbitro fa il simpatico durante l’intervallo poi mi minaccia in campo per aver tirato una bottiglietta. A fine partita ho portato via tutti i giocatori per evitare situazioni a caldo e compromettere le prossime partite. Se l’arbitro andava al Var doveva fischiarci il rigore, ecco perché non è andato. Se c’è la tecnologia va utilizzata: domani ripartiamo con gli allenamenti ma non andare a vedere è inaccettabile. Mi dispiace che un amico come Inzaghi dica che c’era un rigore per la Lazio nel primo tempo: zero assoluto. Per non parlare del loro gol con evidente fallo di mano. Acerbi non guarda la palla, va dritto su Cornelius: rigore netto c’è poco da dire”.