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Lazio Ora nel mirino c’è il Grande Torino

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Biancocelesti sempre più da record: Lazio ora nel mirino c’è il Grande Torino.

LAZIO Ora nel mirino c’è il Grande Torino. Merito dei gol segnati nei minuti di recupero, ben 6 (12 se si considera l’ultimo quarto d’ora), che hanno regalato 9 punti in più in classifica. Il 2-1 di Immobile al Brescia è stato solo l’ultimo della lista: in precedenza ne avevano fatto le spese l’Atalanta (3-3 all’Olimpico) e il trio Fiorentina, Sassuolo e Cagliari (con un triplo 2-1 corsaro all’ultimo respiro). Così, dopo aver raggiunto Eriksson, Inzaghi e i suoi sono ora vicini ad un nuovo record. Non fosse bastato aver sfatato i tabù San Siro (contro il Milan) e Olimpico (con la Juve), i biancocelesti possono raggiungere un primato assoluto in Serie A, al momento nelle mani del Grande Torino.

Quest’ultimo, tra le ultime 6 gare della stagione 1947/48 e le prime 7 del 1948/49, segnò consecutivamente almeno due gol agli avversari. Alla Lazio, per raggiungere il primato, basta dunque un solo passo, che può essere compiuto già nel match casalingo contro il Napoli. Se poi si volesse addirittura superarlo, il successivo impegno sempre tra le mura amiche contro la Sampdoria offrirà l’occasione giusta. Galeotto fu lo 0-1 incassato a San Siro contro l’Inter lo scorso 25 settembre: dalla tappa successiva, il 4-0 al Genoa, i biancocelesti non si sono più fermati. Chissà che a breve non potremo parlare della Grande Lazio, magari sulla strada dello scudetto.

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Lazio festa per i 120 anni: la squadra a Castel Sant’Angelo per festeggiare

Lazio festa per i 120 anni la squadra festeggerà in un luogo suggestivo e i tifosi come al solito andranno in Piazza della Libertà

Lazio festa per i 120 anni – Manca ormai veramente poco per i 120 anni della società sportiva Lazio. La società festeggerà in grande, ha già prenotato Castel Sant’Angelo per passare una serata tutti insieme all’insegna del divertimento. Il castello, non è mai stato aperto a eventi del genere, ma per questa volta, ha fatto una piccola eccezione. Avranno a disposizione tre sale private, in una, cenerà la squadra con il presidente Lotito, il tutto verrà mostrato tramite il canale telematico Lazio Style Channel.

Mentre in Piazza della Libertà, ci saranno i tifosi pronti a festeggiare nella notte tra l’8 e il 9, la festa biancoceleste.

Lazio Lotito contento: “Immobile è un simbolo. Inzaghi non si ferma mai”

Lazio Lotito contento per il momento calcistico che la società sta vivendo in questo periodo

Lazio Lotito contento per il momento di grande calcio che la sua squadra sta esprimendo in questo periodo. In un’intervista parla della Lazio, di Immobile, della festa dei 120 anni che a breve la società festeggerà:

Immobile: “Lui lo ritengo il simbolo di questa squadra per quanto riguarda il lato emotivo, riceve molti consensi perché suscita emozioni che riescono a provare tutti come empatia, disponibilità e ironia. Con lui ho un gran bel rapporto, come ce l’ho con tutti i calciatori, perché io mi reputo il padre e loro i miei figli, quindi non faccio preferenze ma elogio le qualità di ognuno, perché è grazie a ogni singolo se otteniamo questo gruppo. Io e Tare eravamo convintissimi sul fatto che Ciro riuscisse a fare grandi cosi, non avevamo dubbi anche se nessuno l’avrebbe potuto confermare. Nelle altre società aveva sofferto, noi lo abbiamo messo nelle condizioni giuste e nella famiglia giusta ed è tornato a esplodere”.

Inzgahi: “Lui non solo è un bravo allenatore, ma conosce anche il calcio in modo ottimale, non smette mai di lavorare, riesce a coinvolgere tutti i calciatori non solo calcisticamente ma anche emotivamente e quindi riesce a trascinarli. Lavora in continuazione, non si ferma mai. Se ha commesso qualche errore? Direi di no, possono sembrare così ma sono stati momenti che lo hanno aiutato a crescere e migliorare”.

CONTINUA

Tare: “Ho fatto un’ottima scelta con lui. Parla cinque lingue e non si stanca mai, vuole fare tutto alla perfezione. Quando gli chiesi di fare il direttore non aveva ancora nessuna esperienza ma vedevo in lui del potenziale e infatti oggi ha dimostrato le sue doti, è uno dei migliori DS in giro, inoltre siamo molto legati da un grande affetto”.

Capitolo De Vrij: “La partita contro l’Inter ci fece perdere la Champions. Quella, fu una partita decisa principalmente da alcuni errori di alcuni calciatori che decisero in maniera volontaria o involontaria il risultato”.

Acquisizione della Lazio: “Quando la comprai, capii subito cosa significava avere quella responsabilità, prima di tutto era la squadra del cuore e poi rappresentava un patrimonio storico e l’anima di tantissimi tifosi, fu un’emozione molto forte. Oggi devo ammettere che abbiamo un ottimo bilancio, tra i più positivi in Italia e all’estero, inoltre abbiamo vinto più di tutti dopo la Juventus. Questa cosa mi rende pieno di orgoglio e anche ai tifosi. Ritengo la mia gestione innovatrice, vulcanica e vincente”.

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NAINGGOLAN SULLA PARTITA CONTRO LA LAZIO

Cagliari a Nainggolan non è ancora passata: “Con la Lazio non meritavamo la sconfitta”

Cagliari a Nainggolan non è ancora passata la sconfitta rimediata contro la Lazio

Cagliari a Nainggolan non è ancora passata la sconfitta bruciante agli ultimi minuti subita in rimonta contro la Lazio. Al termine della partita persa per 4-0 contro la Juventus, il centrocampista si è presentato ai microfoni di Sky Sport commentando la partita e ha parlato anche dei match precedenti contro Udinese e Lazio:

Abbiamo avuto sempre i risultati dalla nostra parte, tranne gli ultimi tre: Lazio, Udinese e Juve. Con la Lazio poi, non meritavamo di perdere, mentre con l’Udinese potevamo andare noi in vantaggio. Se non avessimo commesso qualche errore nella partita di oggi, forse non sarebbe finita in questo modo. Il calcio però è anche questo, quando fai degli errori contro queste squadre, vieni punito”.

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PAIDEIA CONTROLLI PER LULIC

LAZIO NAPOLI Gattuso fa il punto sugli infortunati: assenze importanti

LAZIO NAPOLI Gattuso fa il punto sugli infortunati che sono mancati durante la partita Napoli Inter giocata ieri e che molto probabilmente mancheranno anche contro la Lazio

LAZIO NAPOLI Gattuso fa il punto sugli infortunati- Ieri si è giocata Napoli-Inter, per Gattuso è arrivata un’altra sconfitta, 1-3 con doppietta di Lukaku e Lautaro Martinez. La squadra azzurra, era in evidente difficoltà per mancanza di giocatori, infatti in difesa mancavano Koulibaly e Maksimovic, così Di Lorenzo (terzino destro) si è adatto a giocare come difensore centrale. Ecco le sue parole al termine del match sugli infortunati in vista della partita contro la Lazio:

“Abbiamo fuori dei giocatori importanti, anche se non sono tantissimi. Speriamo di avere a disposizione Koulibaly questa settimana recuperandolo e Ghoulam che non ha nulla di serio. Mertens invece non farà parte del match, starà fermo un’altra settimana, stessa cosa per Maksomivic“.

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PAIDEIA LULIC

PAIDEIA Lazio Lulic in clinica per controlli alla caviglia

PAIDEIA Lazio Lulic in clinica per effettuare alcuni test alla caviglia sinistra

PAIDEIA Lazio Lulic in clinica – Non arrivano buone notizie in casa biancoceleste. Sabato, affronteranno il Napoli in casa e sono ancora in dubbio Correa e Lulic, entrambi hanno rimediato dei piccoli fastidi nella gara contro il Brescia. Il capitano però, oggi alle ore 9.00 si è recato in Paideia per svolgere dei controlli alla caviglia sinistra. Da capire ancora l’entità, in casa Lazio sperano si tratti di una contusione per averlo a disposizione nel big match importante di sabato alle ore 18.00.

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PARLA ZAZZARONI

LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Ragnar Nikolay Larsen

LA NOSTRA STORIA Ragnar Nikolay Larsen nasce a Oslo, in Norvegia, il 7 gennaio 1925. Nel 1937 inizia la carriera di calciatore nelle file della squadra dilettantistica del Sandåker. Il suo vero lavoro era giornalista.

Nel 1951 Larsen si trasferisce alla Lazio dove resta per due stagioni. Dal 1953 gioca per tre campionati nel Genoa. Nel 1956 si trasferisce in Svizzera per giocare nel Lugano. Termina la carriera in patria nella formazione dove aveva esordito, il Sandåker. Durante la carriera ha vestito la maglia della Nazionale norvegese per 11 volte arricchite da 2 reti. Divenuto allenatore guida il Lillestrøm, lo Strømsgodset e la Norvegia. Dopo il ritiro diventa giornalista sportivo e scrive per il giornale norvegese Aftenposten. È deceduto a Oslo il 14 gennaio 1982.

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LA NOSTRA STORIA Tanti auguri all’ex Claudio Garella

Claudio Garella nasce a Torino il 7 gennaio del 1955. Portiere dotato di ottime doti fisiche, fece del suo stile nel parare un vero e proprio marchio di fabbrica.

LA LAZIO

Uscite spericolate, uso dei piedi per parare, riflessi prodigiosi, parate clamorose alternate a errori incredibili, lo hanno fatto diventare un personaggio molto conosciuto ma sul suo operato da portiere i giudizi sono stati sempre discordanti. Cresciuto nelle giovanili del Torino Claudio Garella esordisce in Serie A nel campionato 1972/73. Al termine della stagione viene ceduto al Casale, dove resta per due campionati. Nel campionato 1975/76 milita come portiere titolare del Novara. Nel 1976 viene acquistato dalla Lazio su esplicita richiesta del tecnico biancoceleste Vinicio che lo ritiene un profilo interessante per il futuro. Il primo anno a Roma fece da secondo a Felice Pulici ma l’anno successivo l’allenatore decise di promuoverlo titolare, suscitando molte polemiche nell’ambiente e costringendo l’ex numero uno a trasferirsi al Monza. Il giovane portiere in alcune partite non ebbe un buon rendimento e Beppe Viola – giornalista Rai degli anni Settanta – coniò per le sue defaillance il termine “Garellate”. Da quel momento la stampa definì qualunque suo errore con tale termine. Inoltre, il fatto di aver sostituito Pulici non era andato giù ai tifosi che lo chiamavano “Paperella”. Nella stagione 1977/78 colleziona 29 partite in Campionato, 2 in Coppa Italia e 4 in Coppa UEFA.

POI SAMP E VERONA

Al termine del campionato passa alla Sampdoria nello scambio che porta Massimo Cacciatori alla Lazio. Anni dopo a commento della sfortunato periodo in cui vestì la casacca biancoceleste il portiere torinese dichiarò: “Ero troppo giovane e per questo fallii”. Con i blucerchiati restò per tre stagioni. Dopo le critiche ricevute a Roma l’esperienza con i doriani lo rivaluta in pieno. Nel 1981 fu ceduto al Verona dei miracoli, arrivando a conquistare uno storico Scudetto nella stagione 1984-1985, sotto la guida di Osvaldo Bagnoli. Con i veronesi mette assieme 113 presenze e i tifosi lo soprannominano “Garellik”. Quella di Verona fu un’impresa incredibile: “Nessuno si aspettava di poter vincere lo scudetto, solo nell’ultimo incontro con l’Atalanta ce ne rendemmo conto”, dichiarò. A Verona le parate alla Garella divennero un vero e proprio marchio di fabbrica: “Non è vero che paravo solo con i piedi, paravo con tutto ma sapevo usare i piedi più di altri; una volta feci una parata in rovesciata”. Per commentare lo stile del portiere arriva a scomodarsi addirittura l’Avvocato Gianni Agnelli che lo definisce “il miglior portiere senza mani”.

INFINE IL NAPOLI

Nell’estate del 1985 passò al Napoli vincendo un altro storico Scudetto e una Coppa Italia nella stagione 1986/87: “Lasciare Verona non fu facile ma la voglia di giocare con il calciatore più forte di tutti i tempi, Diego Armando Maradona, fu più irresistibile del resto. Ma anche gli altri erano grandi giocatori, se a Verona nell’anno dello scudetto feci 100 parate a Napoli ne feci 10”. Uno scudetto al Nord e uno al Sud: “A Verona fu una grande gioia ma molto contenuta se paragonata a quella di Napoli. Al San Paolo erano presenti 100mila persone”. Nel 1988 fu ceduto all’Udinese in Serie B. Giocò l’ultimo anno con l’Avellino nel 1991 per poi appendere le scarpe al chiodo.

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Lazio controlli in Paideia: è la volta di Correa?

La Lazio si è ritrovata oggi in campo a Formello per una seduta defaticante dopo la vittoria con il Brescia: non presente Correa uscito malconcio dalla sfida al Rigamonti.

Joaquin Correa infatti è alle prese con un affaticamento muscolare che verrà valutato nelle prossime ore. Domani mattina alle 9 in punto sono previsti degli esami strumentali per un calciatore biancoceleste: a questo punto tutto fa pensare che in clinica Paideia sia atteso proprio l’argentino. Per Inzaghi c’è un infortunio più serio da scongiurare per sperare di arrivare alla sfida con il Napoli con la rosa al completo.

Lazio parla Zazzaroni: “Biancocelesti inferiori alla Juve, non all’Inter”

I biancocelesti stanno stupendo tutti a suon di vittorie (nove consecutive). Gli addetti ai lavori si esprimono sulle possibilità di scudetto della squadra di mister Inzaghi: Lazio parla Zazzaroni.

Lazio parla Zazzaroni a Radio24: “I biancocelesti sono sicuramente inferiori alla Juventus, forse non all’Inter. Nella Lazio ci sono 3/4 elementi che stanno facendo la differenza ma la panchina è un po’ corta. Scudetto? Dipenderà molto da quello che faranno Juve e Inter ma la Lazio è cresciuta molto rispetto gli ultimi anni”.

Tutti pazzi per Immobile – Aggancia Lewandowski in testa alla classifica

Tutti pazzi per Immobile – Aggancia Lewandowski in testa alla classifica

Immobile con la doppietta di ieri a Brescia è balzato in testa alla classifica della Scarpa d’Oro, il riconoscimento Uefa che premia il goleador più prolifico dei campionati d’Europa, affiancando Rober Lewandowski, il bomber del Bayern Monaco. Questa la classifica provvisoria calcolata moltiplicando le reti messe a segno per il coefficiente Uefa (2 punti a gol nei primi 5 campionati europei, a scendere via via, 1,5 per quelli dalla 6/a alla 22ma posizione, 1 per tutti gli altri): reti coeff. punti 1 C.Immobile (Lazio) 19 2 38 1 R.Lewandowski (Bayern Monaco) 19 2 38 3 T.Werner (Lipsia) 18 2 36 4 J.Vardy (Leicester) 17 2 34 5 E.Sorga (Flora Tallinn) 31 1 31 6 I.Shkurin (BGU Minsk) 19 1,5 28.5 7 L.Messi (Barcellona) 13 2 26 8 W.Ben Yedder (Monaco) 13 2 26 9 P.E.Aubameyang (Arsenal) 13 2 26 10 D.Ings (Southampton) 13 2 26.

LAZIO SCUDETTO 1915 Mignogna annuncia: “Ci siamo”

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LAZIO SCUDETTO 1915 Mignogna, promotore della petizione, annuncia importanti novità sul procedimento della FIGC per l’assegnazione.

LAZIO SCUDETTO 1915 Mignogna ai cronisti presenti durante l’inaugurazione del Villaggio biancoceleste: “Sarebbe stato bello se la FIGC avesse accelerato un po’ i tempi, magari per festeggiare i 120 anni con il primo scudetto della Capitale sul petto. Purtroppo le cose vanno più lentamente, ma il procedimento ormai volge al termine. Il Consiglio Federale si appresta ad esaminare gli ultimi documenti. Non si possono fare previsioni precise ma non manca molto. La commissione ha acquisito per intero la nostra documentazione, giudicandola esaustiva e corposa. Per molto tempo queste verità sono state nascoste, noi abbiamo scavato e trovato argomenti a sostegno della rivendicazione di quello scudetto. Sono contento del fatto che la tifoseria tutta si fa sentire, la giusta sana pressione può tornare utile. Questo sarà lo scudetto di quei ragazzi che partivano per i campi di guerra lasciando quelli di calcio. Bisogna continuare a firmare la petizione ancora aperta, se riuscissimo ad arrivare a un numero ancora maggiore ci sarebbe un forte peso popolare a favore. E occhio a diversi media nazionali, che non mi sembrano essere a favore della rivendicazione”.

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LAZIO Diaconale: “Scudetto? Teniamo i piedi per terra. Balotelli? Caso minore”

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LAZIO Diaconale, portavoce della società biancoceleste, ha detto la sua sul sogno scudetto e sul ‘caso Balotelli’, oggetto di presunti cori razzisti da parte dei tifosi biancocelesti ieri a Brescia.

LAZIO Diaconale era presente questa mattina all’evento, in Piazza della Libertà, per festeggiare i 120 di storia della società biancoceleste. Queste le sue parole ai cronisti presenti: “Quest’iniziativa arriva in un momento particolarmente favorevole, ma soprattutto segna l’avvio dei festeggiamenti per una data storica: i 120 anni della Lazio, che dimostrano come questa squadra sia la prima della capitale e quella con più storia. Con grande piacere ho accettato l’invito a partecipare, perché è un evento molto importante”.

ENTUSIASMO

L’entusiasmo è il frutto dei risultati, ma anche del lavoro che è stato fatto in questi anni dall’equipe tecnica e dalla società. Una società forte, con le idee chiare può consentire di conseguire risultati importanti”.

BALOTELLI

La Lazio prende sempre le distanze da questi episodi, che sono episodi minori ma che vengono enfatizzati molto dai media. Proprio per questo questi episodi colpiscono la squadra e anche i tifosi che sicuramente si comportano in maniera fantastico. Però devo dire che quella minoranza deve stare attenta perché purtroppo poi ci sono ripercussioni sulla squadra”.

SCUDETTO

I sogni mica si possono impedire. C’è la libertà di sognare. Detto questo però bisogna mantenere i piedi per terra, perché i voli pindarici possono provocare cadute non piacevoli. Poi quando mancheranno poche partite alla fine del campionato, vedremo se i sogni saranno realizzabili. Per ora il nostro obiettivo è quello di inizio campionato: entrare in Champions League”.

VITTORIE IN EXTREMIS

Sta diventando una costante perché la squadra ha capito il suo potenziale. Questa Lazio non molla mai e fino all’ultimo istante si gioca la partita, anche quando gli avversari non danno spazi. Per me vedere una squadra che si batte fino all’ultimo è una grande soddisfazione”.

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Lazio quinta vittoria consecutiva fuori casa: prima in Europa

Lazio quinta vittoria consecutiva fuori casa per la squadra di Inzaghi, che allunga così la striscia positiva

Lazio quinta vittoria consecutiva fuori casa – I biancocelesti aggiungono un altro tassello al loro momento splendido, non solo hanno raggiunto le 9 vittorie consecutive, ma ben 5 sono arrivate in trasferta. Non solo è la prima squadra in Italia ad avere questa striscia positiva, ma lo anche in Europa davanti a squadre come Manchester City, Barcellona, Psg, Bayern e Liverpool. Quest’ultima superata grazie alla vittoria ottenuta ieri al 91′ minuto, la Lazio si porta così a 5 vittorie consecutive lontane dall’Olimpico, mentre la squadra che sta stupendo tutta l’Inghilterra, il Liverpool è ferma a quota a 4, a -1 dai biancocelesti.

5 Lazio
4 Liverpool
3 PSG
2 Parma, Southampton, Leicester, Rennes, Bologna

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SS LAZIO 120 ANNI DOPO

Lazio Immobile sempre più nella storia: a -1 da Bruno Giordano

Lazio Immobile sempre più nella storia di questa società. Continua a segnare e a gonfiare la rete

Lazio Immobile sempre più nella storia – L’attaccante di Torre Annunziata dopo 4 partite di digiuno è tornato al gol portando la Lazio alla vittoria. Oggi è sceso in campo non al meglio della condizione, infatti, veniva da giorni tra alti e bassi a causa dell’influenza. Ciro on fire, con la doppietta realizzata oggi, si porta a 19 reti in 17 partite, un bomber assoluto sempre più capocannoniere della Serie A e il primo posto in classifica nella scarpa d’oro condiviso con Lewandowski, entrambi a quota 38 punti.

Ora Ciro è a quota -1 dal raggiungere Bruno Giordano nella classifica dei gol segnati dai bomber con la maglia laziale, sicuramente riuscirà a superare questo nuovo traguardo continuando a scalare i record biancocelesti. Chinaglia occupa la terza posizione e dista 15 gol, se il numero 17 dovesse continuare con questo ritmo, potrebbe raggiungere anche un altro pezzo di storia biancoceleste.

1 Piola 159 gol
2 Signori 127 gol
3 Chinaglia 122 gol
4 Giordano 108 gol
5 Immobile 107 gol
6 Rocchi 105 gol

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BALOTELLI ATTACCA I LAZIALI

BALOTELLI Il comunicato della Lazio sui cori

Balotelli il comunicato della Lazio per i cori ricevuti dal giocatore che ha chiesto l’intervento dell’arbitro

Balotelli il comunicato della Lazio – Balotelli, ha accusato i tifosi laziali per i presunti cori razzisti nei suoi confronti durante la partita di ieri. Nel primo tempo, Mario ha chiesto all’arbitro di fermare la partita per aver sentito dei buu razzisti nei suoi confronti. Dallo stadio però, non sembrano esserci stati nei cori razzisti ma solo insulti per il calciatore, la società ha diramato un comunicato ufficiale prendendo posizione:

“Come sempre avvenuto in passato, la S.S. Lazio si dissocia nella maniera più tassativa dai comportamenti discriminatori messi in atto da una sparutissima minoranza di tifosi nel corso della partita con il Brescia. La Società ribadisce ancora una volta la condanna nei confronti di simili ingiustificate intemperanze e conferma intento di perseguire giudiziariamente chi di fatto tradisce la propria passione sportiva provocando una grave lesione alla immagine della società e della squadra biancoceleste”.

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FOCUS BRESCIA LAZIO

LA NOSTRA STORIA L’ex attaccante Pasquale Vivolo

LA NOSTRA STORIA Pasquale Vivolo nasce a Brusciano (NA) il 6 gennaio 1928. Era soprannominato ‘Bibi’. Trasferitosi a tre anni a Cremona inizia a giocare nella parrocchia del quartiere di San Bernardo.

Qui Vivolo è notato da Renzo Pasini, allora osservatore della squadra dilettantistica Victor, antagonista della Cremonese, che lo ingaggia subito. Finita la guerra la Victor è inglobata dalla Cremonese e ammessa al campionato di serie B. Il suo primo maestro nelle giovanili fu Renato Bodini. In seguito suoi allenatori furono Defendi, Villini ed Ercole Bodini con cui Vivolo esordisce nel campionato 1947/48. La Juventus, su suggerimento dell’osservatore Virginio Rosetta, lo acquista. In bianconero disputa quattro campionati, dalla stagione 1949/50 a quella 1952/53.

Il 26 ottobre 1952 a Stoccolma segna il goal del pareggio al suo esordio in Nazionale nella partita contro la Svezia. Con la Juventus vince due scudetti e due Coppe Italia. Nel 1953 passa alla Lazio per settanta milioni che Costantino Tessarolo, Presidente della Lazio, pagherà nonostante un deficit societario di duecentotrenta milioni di lire. La scelta risulterà vincente perché Pasquale Vivolo sarà uno dei protagonisti di quella squadra che in cinque campionati, dal 1953/54 al 1957/58, arriverà due volte terza dietro le potenze del nord.

Vivolo è una pedina fondamentale per tutti gli allenatori biancocelesti. Alla fine del campionato 1957/58 il prof. Leonardo Siliato, presidente della società, è costretto a puntare sui giovani per motivi economici. Vivolo, a soli ventinove anni, si trasferisce al Brescia in serie B. A fine stagione abbandona il calcio. Tornato a Cremona si rivela un ottimo imprenditore in campo industriale. Si è spento improvvisamente il 18 novembre 2002 nella sua città d’adozione. A suo nome intitolati diversi tornei giovanili di calcio.

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LA NOSTRA STORIA L’ex attaccante Aimone Lo Prete

LA NOSTRA STORIA Aimone Lo Prete nasce a Roma il 6 gennaio 1906. Nella stagione 1928/29 fa parte dell’organico senza scendere mai in campo in partite ufficiali.

Lo Prete inizia a giocare nel 1921 nel Vittoria. Nel 1923 passa all’Alba. Nel 1927/28 si trasferisce alla Virtus Goliarda, da dove lo preleva la Lazio. Nel 1929/30 viene ceduto al Palermo dove resta fino al 1935/36. Successivamente si trasferisce in Etiopia, ad Addis Abeba, per lavoro. Qui gioca nei campionati locali con una squadra di emigranti italiani.

Squadra fondata e allenata dal celebre portiere laziale Ezio Sclavi. Con questa squadra, l’O.P.R.A.R.E., vince per tre volte il campionato locale. Nel 1958 diventa allenatore della squadra giovanile della Lazio che partecipa al Torneo di Cannes e dei Giovanissimi C. Ad agosto dello stesso anno passa, come allenatore in seconda, al Catania.

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ACCADDE OGGI 6 gennaio 1998: Lazio-Roma 4-1 (VIDEO)

La Befana del 6 gennaio del 1998 veste biancoceleste. Non tutta Roma però festeggia la ricorrenza: gioie e sorrisi per i tifosi della Lazio e quattro ‘pacchi’ dono per quelli giallorossi che però certamente non ne saranno felici.

Sul campo, per questo derby di andata dei quarti di finale di Coppa Italia, due squadre con stati d’animo completamente differenti: da una parte il gruppo biancoceleste di Sven Goran Eriksson formato da giocatori eccezionali che danno del tu al pallone con una semplicità disarmante; dall’altra la squadra di Zeman, un gruppo spavaldo che però se attaccato negli spazi che lascia si scioglie come ghiaccio al sole. Troppo forte la Lazio per questa Roma. Tutto risulta semplice per la coppia Mancini-Boksic che fa letteralmente impazzire la retroguardia giallorossa.

Pronti via e ai biancocelesti bastano due minuti per portarsi in vantaggio. Candela si spinge in avanti tentando l’alleggerimento ma si fa rubare palla dal Mancio che smista verso Almeyda, il pallone da quest’ultimo arriva a Boksic che mette dentro firmando l’1-0 e il suo quarto gol in altrettanti incontri. La Roma, nonostante tutto il tempo a disposizione per riequilibrare la gara, parte lancia in resta alla ricerca di un immediato pareggio ma l’unico risultato ottenuto è quello di lasciare delle sterminate praterie dove i biancocelesti hanno saputo infilarsi e dove hanno scorazzato per tutto l’incontro affondando con la velocità dei suoi uomini come un coltello nel burro. 

Mancini ha incredibilmente sbagliato delle favorevoli occasioni mentre Boksic al 32′ si guadagna il rigore del 2-0 che viene trasformato da Jugovic. I giallorossi disputano un buon primo tempo ma, per quanto costruito, raccolgono davvero poco, a parte il rigore del momentaneo 2-1 trasformato da Balbo dopo un atterramento di Cafu da parte di Nedved. Dopo l’intervallo Eriksson sostituisce Marchegiani – acciaccato – con Ballotta e Almeyda con Venturin. Zeman, da parte sua, inserisce Gautieri al posto di Paulo Sergio, infortunato alla testa. Gautieri, tra l’altro, non porta alcun apporto alla squadra tanto che Zeman pensa bene di spedirlo in anticipo negli spogliatoi per inserire Vagner, lasciando in panchina gente come Delvecchio.

Nella ripresa il copione non cambia. La Roma tenta di far male ma è la Lazio a menare le danze: è Mancini al 75′ a mettere al sicuro il risultato con un pallonetto calibrato che scavalca Konsel e, dopo altri 5 minuti, è la volta di Fuser che su punizione batte l’estremo difensore giallorosso e fissa il risultato finale sul 4-1. A questo punto i giallorossi perdono la testa e a pagare per tutti è Balbo che viene espulso all’arbitro Rodomonti. Il 4-1 finale punisce oltremodo i giallorossi rendendo quasi superflua la gara di ritorno e esalta i biancocelesti che si apprestano con facilità a superare il turno e a conquistare una meritata semifinale.

IL TABELLINO

LAZIO: Marchegiani (46′ Ballotta), Pancaro, Nesta, Negro, Favalli (78′ Grandoni), Fuser, Almeyda (55′ Venturin), Jugovic, Nedved, Boksic, R. Mancini. A disp.: Marcolin, Rambaudi. All.: Eriksson

ROMA: Konsel, Cafu, Petruzzi, Aldair, Candela, Tommasi, Di Biagio, Di Francesco, Paulo Sergio (46′ Gautieri, 82′ Vagner), Balbo, Totti. A disp.: Chimenti, Dal Moro, Scapolo, Delvecchio. All.: Zeman

Arbitro: Sig. Rodomonti (Teramo)

Marcatori: 2′ Boksic, 32′ Jugovic (rig), 39′ Balbo (rig), 75′ R. Mancini, 80′ Fuser

Note: giornata soleggiata, terreno in perfette condizioni. Espulso all’80’ Balbo per gioco violento. Ammoniti Pancaro, Nedved, Grandoni, Di Francesco, Petruzzi per gioco scorretto, Cafu per comportamento non regolamentare. Recuperi: 3′ p.t., 5′ s.t.

Spettatori: 49.260 per un incasso di Lire 1.312.870.000.



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FOTO BRESCIA LAZIO Balotelli attacca i tifosi laziali: “Vergognatevi”

Dura presa di poszione da parte di Super Mario nei confronti dei tifosi laziali presenti allo stadio. Durante Brescia Lazio Balotelli è stato oggetto di alcuni cori

Al termine di Brescia Lazio Balotelli, attaccante delle Rondinelle, si è scagliato contro i tifosi biancocelesti. Durante il primo tempo, l’attaccante ha voluto che l’arbitro fermasse il gioco per aver sentito alcuni cori etichettati, secondo il numero 45, come razzisti. Dopo l’annuncio dello speaker, la situazione è tornata alla normalità. Ma poco fa Balotelli ha rincarato la dose tramite il suo profilo Instagram con queste parole:

https://www.instagram.com/p/B68RwYgqjxf/?utm_source=ig_web_copy_link

LEGGI LE PAROLE DI INZAGHI AL TERMINE DI BRESCIA LAZIO