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Lazio 120 anni, in arrivo il fumetto in due volumi

Bellissima novità per i tifosi biancocelesti. In arrivo due albi di fumetti che racconteranno la Lazio e i suoi 120 anni di vita

LazioWiki è lieta di presentare due albi di fumetii che racconteranno i 120 anni della Lazio. La notizia è stata resa pubblica tramite il profilo Facebook di LazioWiki:

LazioWiki è orgogliosa di annunciare che, nel corso del 2020, sarà pubblicato il fumetto “LAZIO 120 – Hai insegnato lo sport in Italia”, dedicato al racconto dei primi centoventi anni della Società Sportiva Lazio. L’opera narra le principali vicende storiche delle sezioni del sodalizio biancoceleste e sarà pubblicata in due volumi composti da 84 tavole ciascuno con casa editrice Astromica. Il primo volume, riguardante la storia della Lazio dalle origini al secondo conflitto mondiale, è disegnato da Andrea De Santis con sceneggiatura di Samuele Zaccaro , autore di LazioWiki e sceneggiatore di entrambi i volumi. Si ringraziano il presidente Antonio Buccioni e l’editore Simone Balzano per aver creduto nel progetto e per averlo incoraggiato fin dalle prime fasi“.

DOMANI LO SPECIALE DI SKYSPORT SUI 120 ANNI DELLA LAZIO

Lazio 120, su Sky lo speciale sui biancocelesti

Domani 9 gennaio la Lazio compirà 120 anni e l’emittente Sky trasmetterà uno speciale dedicato al club biancoceleste

Lazio 120 anni di storia e di amore. Domani 9 gennaio la Prima Squadra dela Capitale taglierà un traguardo importante, quello dei 120 anni. Il compleanno del club biancoceleste verrà festeggiato anche da Sky. Domani sera alle ore 20.30, su SkySpot Uno, l’emittente manderà in onda uno speciale dal titolo “Piazza della Libertà“, che ripercorrerà tutta la storia della società capitolina, con interviste ai calciatori del primo e del secondo scudetto, ai presidenti, a tutti coloro che hanno lasciato un segno indelebile con l’aquila sul petto.

FORMELLO, LE ULTIME DALL’ALLENAMENTO ODIERNO CON VISTA NAPOLI

LAZIO Arriva la sanzione per i cori contro Balotelli

LAZIO Ci si aspettava una sanzione da parte del Giudice Sportivo per i presunti cori discriminatori dei supporters biancocelesti contro Mario Balotelli in occasione di Brescia-Lazio di domenica. E la sanzione, puntualmente, è arrivata.

LAZIO Una multa di 20mila euro alla società biancoceleste per i presunti cori contro Balotelli durante la sfida del 5 gennaio del Rigamonti tra Brescia e Lazio. Questa la decisione del Giudice Sportivo Mastrandrea, che ha inoltre chiesto alla procura Figc un supplemento di indagine. In particolare, Mastandrea vorrebbe approfondire il settore dal quale provenivano i cori.

Il comunicato del giudice sportivo

“Ammenda di € 20.000,00: alla Soc. LAZIO per avere suoi sostenitori, al 21° ed al 29° del primo tempo, intonato un coro di discriminazione razziale nei confronti di un calciatore della squadra avversaria, oltre ad un coro insultante nei confronti del medesimo calciatore al 21° al 29° ed al 42° del primo tempo. Ciò portava il Direttore di gara, al 30° del primo tempo, ad interrompere il giuoco per far effettuare l’annuncio volto alla cessazione del suddetto coro discriminatorio. Dispone altresì, a cura della Procura federale, la trasmissione di maggiori elementi di dettaglio. Sia per quanto riguarda l’effettivo posizionamento (settore o sotto settore) prevalentemente occupato nelle gare casalinghe in base alle risultanze degli organi preposti all’ordine ed alla sicurezza pubblica, dei sostenitori nel cui ambito si collocavano i responsabili di tale coro, sia circa la fattiva collaborazione della Soc. Lazio nell’individuazione dei soggetti coinvolti in tale manifestazione discriminatoria, ai fini dell’eventuale adozione di ulteriori provvedimenti da parte di questo Giudice in ordine all’accaduto, e in ogni caso anche in relazione alla valutazione dell’eventuale recidiva”.

INTANTO IL GIUDICE SPORTIVO SQUALIFICA UN BIANCOCELESTE>>>LEGGI QUI

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LAZIO GIUDICE SPORTIVO Un biancoceleste out contro il Napoli

LAZIO GIUDICE SPORTIVO Marco Parolo, come previsto, è stato squalificato dal giudice sportivo e non sarà disponibile per il match di sabato allo Stadio Olimpico contro il Napoli.

LAZIO GIUDICE SPORTIVO In seguito ai verdetti sportivi maturati nell’ultima gara ufficiale del 2019, il Giudice Sportivo ha diramato le proprie decisioni, confermando delle sanzioni a quattro calciatori biancocelesti. Quinto cartellino giallo stagionale per Marco Parolo che salterà quindi la gara di sabato prossimo con il Napoli. Quarta sanzione invece per Danilo Cataldi e Stefan Radu, che entreranno in diffida a partire dal prossimo incontro di campionato. Prima ammonizione stagionale in Serie A, infine, per Jony.

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Lazio Formello — Esercitazioni tecniche in vista del Napoli: due assenti

Lazio Formello — Nella giornata odierna la squadra si è ritrovata agli ordini di Inzaghi per proseguire la preparazione in vista del match di sabato contro il Napoli. Al termine di un iniziale riscaldamento, la squadra ha svolto delle esercitazioni tecniche incentrate sul possesso palla. Successivamente, il gruppo ha lavorato sull’1 VS 1 e sul 2 VS 2. La seduta si è poi conclusa con una serie di partitelle a campo ridotto. All’allenamento odierno non hanno preso parte Lulic e Correa. Il bosniaco è fermo per un colpo alla caviglia sinistra rimediato nel match del Rigamonti contro il Brescia, mentre l’ex Siviglia è alle prese con un affaticamento al polpaccio, di cui è stata scongiurata la lesione. Allo stato attuale circola però ottimismo in merito alle loro condizioni. L’auspicio è che entrambi possano riaggregarsi al gruppo già nella giornata di domani. Più complicato, invece, il recupero di Jony per l’anticipo dell’Olimpico contro i partenopei. Lo spagnolo è ai box per uno scontro di gioco avvenuto nel corso della seduta di ieri e verrà sottoposto a breve ad accertamenti strumentali. Regolarmente in campo, invece, Danilo Cataldi. Il classe ’94 non è in dubbio, aveva saltato la seduta di ieri per completare il protocollo iniziato la settimana scorsa, quando aveva accusato un problema muscolare al polpaccio destro. Stamattina il regista ha partecipato alla sgambata risparmiandosi soltanto per la fase finale, caratterizzata da esercitazioni di uno contro uno a campo ridotto. Nella giornata di domani è in programma una seduta pomeridiana.

Diaconale precisa: “Lazietta? I tifosi non hanno capito”

“Una delle regole auree del giornalismo stabilisce che se un tuo scritto viene male interpretato e suscita equivoci, vuol dire che non era chiaro. Pertanto, a proposito delle polemiche suscitate dalla mia prima ‘Rubrica biancoceleste’, cerco di fornire alcune precisazioni. La prima è che il termine “Lazietta” non è stato inventato da me ma da quei critici e denigratori che negli anni passati, sia nei periodi più bui e drammatici che in quelli fulgidi dei due scudetti, si ostinavano a considerare la nostra una squadra di basso livello esterna ed estranea al gotha del calcio nazionale a causa della precarietà della sua condizione societaria. Non era mia intenzione paragonare la Lazio di oggi a quelle del passato. Intendevo solo ribadire il fatto inequivocabile che solo la presenza di una proprietà presente, attiva, capace e solida riesce a dare continuità a un percorso di crescita di una squadra proiettandola verso i massimi livelli del calcio nazionale e internazionale. Quando manca questa condizione proprietaria anche le squadre provviste di grandi giocatori soffrono ed entrano in crisi. La seconda precisazione è che non ho deciso di scrivere una “Rubrica biancoceleste” per ragioni professionali (il mio ruolo di portavoce del presidente Claudio Lotito e direttore della comunicazione), ma solo perché sono un tifoso laziale da parecchi decenni prima del mio incarico e mi sembra non solo corretto ma anche doveroso dare voce alla mia passione usando canali mediatici personali e non della società. La terza precisazione, infine, riguarda il tipo di contestazioni che ho ricevuto. Proprio perché tifoso da sempre dei colori biancocelesti, non intendo prendere lezioni di lazialità da nessuno (tantomeno da alcuni di quei denigratori del passato che mi hanno contestato per aver citato il termine “Lazietta” da loro sempre usato per metterci sempre e comunque all’angolo rispetto alle squadre del Nord ed alla “cugina” della Capitale). A tutti coloro che poi mi hanno aggredito verbalmente rispondo, sorridendo, citando quanto disse Totò in “Guardie e ladri” ad Aldo Fabrizi che gli ordinava di fermarsi minacciandolo in caso contrario di sparare a scopo intimidatorio: “Io non mi intimido!”. Non l’ho fatto per una vita e per ragioni politiche. Figuriamoci se lo faccio ora di fronte a chi non capisce per inguaribili pregiudizi”. Questa la replica del portavoce biancoceleste sulla propria pagina Facebook.

LAZIO 120 Poli: “A Roma per volontà di Chinaglia, ero importante per lui”

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LAZIO 120 Poli, ex attaccante biancoceleste, ha parlato a margine della premiazione nel Villaggio biancoceleste di Piazza della Libertà.

LAZIO Poli ai cronisti presenti: “È una cosa meravigliosa ancora oggi, dopo 32 anni, essere ricordato dai tifosi della Lazio. Eravamo in Serie B, e io non ero Ronaldo. Poche società possono dire di avere un tifo così. Essere parte dei 120 anni di storia di questo club è bellissimo”.

Poi sulla polemica sulla ‘Lazietta‘ espressa da Diaconale: “Dal punto di vista dell’importanza, ho capito col tempo che la Lazio del -9 sia stata fondamentale per la vita di questa società. Che in quel momento poteva “sparire”, o che comunque poteva succederle qualcosa di strano. Oggi la squadra è amata tantissimo, ma ci sono tante Lazio del passato che hanno fatto innamorare i propri tifosi”.

Sulla squadra di oggi: “La Lazio deve avere umiltà. È cresciuta tantissimo, Inzaghi è stato un grande, ha trovato il giusto equilibrio e ha fatto capire a questi giocatori di grande qualità che serve sacrificarsi per raggiungere i risultati. Spero che continuino così senza avere problemi, tra le squadre in testa alla classifica la Lazio è quella con la rosa più corta. Ma se ci sono tutti allora può dare fastidio a chiunque. Se mi rispecchio in qualche biancoceleste di oggi? No, il calcio è cambiato, c’è più tattica. Noi eravamo più liberi.”.

Su quel gol storico a Napoli contro il Campobasso“Di quel gol ricordo poco, poi ho rivisto le immagini, ero emozionato. Io non sono tanto alto, ma in quel momento lì ho avuto la forza di arrivare a colpire di testa e fare qualcosa di bello per la Lazio. Ne sono orgoglioso”.

Su Chinaglia, suo presidente ai tempi della Lazio: “Giorgio mi è rimasto nel cuore. È lui che mi ha voluto e che mi trattava nel migliore dei modi. Ho firmato il contratto davanti a Chinaglia, mi ha mandato fuori e poi mi ha richiamato dentro dicendomi: “Ho sbagliato”. Pensavo volesse abbassarmi l’ingaggio, e invece mi disse: “Per quello che sei tu per me, penso di averti dato pochi soldi”. Come a dire “Ti regalo dei soldi”, perché ero qualcuno di importante per lui”.

Poli ha parlato anche dal palco della premiazione: “Sono orgoglioso di aver fatto parte di questi 120 anni. Una storia travagliata, anche quando c’ero io era una Lazio piena di problemi. Li abbiamo risolti, ne siamo usciti. Con Fascetti, Fiorini, poi sono arrivato io. Oggi ci sta facendo divertire, sta facendo grandi cose. Sono felice, la seguo sempre e gioisco insieme a voi. Una Lazio così meravigliosa mi riempie d’orgoglio. Spero che i tifosi possano vivere altri 120 anni così, come adesso”.

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LAZIO Cragnotti: “Ottimo lavoro di Inzaghi. Vi svelo un grande rimpianto”

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Alla vigilia dei 120 anni della società (e dei suoi 80), l’ex presidente della Lazio Cragnotti ripercorre il suo passato al timone dei biancocelesti.

LAZIO Cragnotti in una lunga intervista a ‘Repubblica’: «L’acquisizione fu una cosa improvvisata, sorprendente, mica studiata per chissà quanto tempo. Io all’epoca sul calcio ero agnostico, avevo altri progetti, fu mio fratello Giovanni, super tifoso laziale, a convincermi: fu la sua passione ad accelerare l’operazione.»

GASCOIGNE

«Al di là del suo talento, l’acquisto di Gazza rappresentò per la Lazio un salto di qualità dal punto di vista del marketing. Per la prima volta la maglia biancoceleste era presente negli store delle squadre inglesi, a partire dal Manchester United. Era la più venduta. Gascoigne rese la Lazio famosa nel mondo. In effetti…. Un episodio lo sintetizza bene: dopo le vacanze estive, il nostro team manager Manzini andò a prenderlo all’aeroporto di Fiumicino, solo che non lo vedeva e allora preoccupatissimo chiamò Zoff: ‘L’aereo è atterrato ma lui non c’è’. All’improvviso notò un tipo alquanto in carne seduto come un viaggiatore qualsiasi: era Gazza, diventato rotondo come una palla. Irriconoscibile. Arrivammo a inventarci dei bonus per farlo dimagrire: si pesava ogni settimana, e se aveva perso un chilo o due scattava il premio. Cose così, insomma. Ricordo quel gol di testa nel derby del campionato ’92-’93: perdevamo 1-0, lui segnò nel finale l’1-1. Era eccezionale in tutto. Mi diverte ancora oggi pensare al rapporto tra Gascoigne e Zeman, personaggi opposti. Ma nessuno sapeva confortarlo come Zoff, nei suoi momenti di depressione. Gli piangeva sulla spalla: ‘Mister, tu sei un grande e io no…’»

ZOFF

«Era il simbolo della Lazio, rappresentava i valori di questa società. Io lo vedevo come figura di riferimento nella Fifa, doveva fare quella carriera lì, diventare un grande dirigente internazionale. Aveva l’immagine e la competenza adatte. Però lui preferiva il campo, mi diceva sempre che aveva bisogno di sentire il terreno di gioco sotto i piedi. Non era ambizioso, lo considero un limite per lui, ma il suo contributo nella Lazio è stato fondamentale»

SIGNORI

Con lui iniziò l’escalation della mia Lazio verso i vertici del calcio italiano. Con Zeman formava un’accoppiata vincente. Fu un grande acquisto, diventò tre volte capocannoniere, segnava sempre. Mi dispiace che la sua storia con la Lazio sia finita male: ci furono delle incomprensioni con Mancini ed Eriksson e decise di andarsene. Il giorno della cessione, lasciò la sede di via Novaro da un’uscita secondaria, nascosto sotto una coperta nei sedili posteriori di un’auto: assurdo. Per quello che ha dato alla Lazio, meritava ben altro addio. Sì, l’operazione era conclusa ma successe un putiferio, migliaia di tifosi in strada, ho dovuto rinunciare. A Roma la piazza ha sempre tentato di condizionare le scelte della società. D’altronde va considerato che la tifoseria laziale era reduce da anni difficili, voleva godersi il campione e non era pronta per capire la mia strategia delle plusvalenze. Ora non si parla d’altro e le realizzano tutti i club, ma allora erano una novità assoluta. Cedendo grandi giocatori, io con le plusvalenze avevo un vantaggio sia dal punto di vista economico, del bilancio, sia da quello tecnico, per migliorare la squadra: perché poi i soldi venivano investiti per acquistare altri grandi giocatori. Come nel caso di Vieri…».

VIERI

«Allora le trattative non duravano sei mesi come adesso, con gli intermediari e il resto. Una mattina mi chiamò il direttore generale dell’Atletico Madrid, Miguel Angel Gil, il figlio del presidente, mi disse che avevano bisogno di vendere Vieri: ‘Lo dico a te per primo: sei interessato?’. Io ero in vacanza, dissi di sì, mi raggiunse subito con l’elicottero a Porto Santo Stefano, trattammo sul mio yacht (il ‘Florence’, omaggio alla moglie Flora, ndr) e alle 20 dello stesso giorno era tutto fatto (per 50 miliardi di lire, più 7 netti all’anno all’attaccante, ndr). Il mio amico Franco Sensi non la prese bene… Mi chiamò il giorno dopo con la voce affranta: ‘Sergio, questa non me la dovevi proprio fare’. Ma non l’avevo assolutamente fatto apposta: non potevo immaginare che la notizia si sarebbe diffusa con quella velocità, pensavo sarebbe rimasta segreta fino al giorno dopo. Per la sua cessione Moratti mi offrì 90 miliardi. Alla trattativa partecipò Mancini (l’attuale ct azzurro visse l’estate ’99 da dirigente, ndr), che mi diceva di chiederne 100: a me sembravano già tanti 90, mi vergognavo, chiudemmo a quella cifra. Settanta miliardi cash più Simeone valutato 20. Ma aveva ragione Roberto: Moratti sarebbe tranquillamente arrivato a 100»

DERBY DI MERCATO

«Batistuta? Il centravanti della Fiorentina voleva venire da noi, era un pallino del ds Governato. Ma Sensi offrì una cifra altissima (70 miliardi di lire, ndr) e poi quell’anno vinse lo scudetto. Perché nel calcio funziona così: i grandi obiettivi si raggiungono solo con i grandi giocatori, altro che storie».

DELUSIONI

«Ronaldo il Fenomeno. Io lavoravo da anni in Brasile, conoscevo tutto e tutti, per tanti mesi – quella volta sì – portammo avanti la trattativa con i procuratori: il fuoriclasse era praticamente preso quando arrivò Moratti e convinse Barcellona e agenti con cifre impossibili da contrastare. Peccato»

BOKSIC

«Era l’estate del ’93: io e Bendoni andammo da Tapie, presidente del Marsiglia, che era a Cala di Volpe e ci ospitò sul suo lussuosissimo yacht a 4 alberi. Chiudemmo l’affare in poche ore. Anche Alen era un personaggio difficile da gestire. Ricorda la notte di Dortmund? Era la stagione ’94-’95, stavamo giocando i quarti di Coppa Uefa con il Borussia. E lui a un certo punto uscì improvvisamente dal campo per andare al bagno. Tempo dopo, Signori mi raccontò che quella sera, prima della gara, Boksic gli aveva detto qualcosa tipo: ‘Non mi va di giocare, non è serata’. Un’altra volta si arrabbiò pochi minuti prima di una partita perché sosteneva che la maglietta fosse troppo stretta. Era fatto così, Alen. Ma io lo amavo perdutamente: a Napoli vinse una partita da solo, una prestazione pazzesca. E in un contrasto ruppe il naso a Ferrara, uno tosto»

FERRARA

«Sì, nel ’94 stavamo per chiudere con gli agenti quando Zeman ci disse di bloccare tutto. Non era adatto al suo gioco a zona, scelse Chamot che aveva allenato a Foggia».

ERIKSSON E MANCINI

«Il ds Governato in realtà come allenatore voleva Ancelotti. Lo chiamammo, ma ci disse che lui, ex giallorosso, non si sentiva di passare dall’altra parte del Tevere, lo avrebbe vissuto come un tradimento. Allora puntammo su Eriksson e fu la nostra fortuna. Lui e Mancini cambiarono quella mentalità fatalista, molto provinciale, che c’era nella Lazio fino a quel momento. Sembrava che la scaramanzia contasse più del lavoro. Eriksson portò tutto il suo staff, tutti molto preparati e professionali. Comprammo mezza Sampdoria perché poi arrivarono Lombardo, Mihajlovic, Veron. Avevano una mentalità vincente che fece la differenza. Al di là delle doti tattiche, Sven era soprattutto un grande psicologo: aveva un rapporto speciale con i giocatori, sapeva capirli e parlare con loro anche nei momenti difficili. Mancini è sempre stato decisivo nello spogliatoio, leader nato e persona molto intelligente. Quando smise di giocare, decise subito di diventare il vice di Eriksson. Non avevo dubbi sulla sua carriera di grande allenatore»

SCUDETTO 2000

«Lo avremmo meritato già l’anno prima: il titolo ’98-’99 ci fu scippato dal Milan, fummo clamorosamente penalizzati dagli arbitri. Un furto, proprio. Che poi vincere all’epoca era davvero complicato: c’erano le sette sorelle, sette squadre fortissime. Ora invece ci sono solo Juve e Inter, anzi fino all’anno scorso soltanto la Juve»

LAZIO PRIMA NEL RANKING FIFA

«Lo disse Ferguson: ho perso contro la squadra più forte del mondo. La vittoria della Supercoppa europea a Montecarlo, proprio contro il suo Manchester United, fu il momento più alto della mia gestione. Un’emozione indimenticabile. Tra l’altro tanti di quella squadra sono diventati bravi allenatori, compreso Simone Inzaghi che sta lavorando benissimo nella Lazio di oggi»

CESSIONI NESTA E NEDVED

«Avrebbero potuto restare entrambi. Ad Alessandro avevo aumentato lo stipendio a 6,5 miliardi di lire, solo che Berlusconi quando voleva una cosa se la prendeva. Come Moratti. E Pavel dopo che avevamo trovato l’accordo con la Juve ci disse che non si vedeva con un’altra maglia. Piangeva. Allora gli facemmo firmare il rinnovo e lui contento regalò pure la penna a mio figlio Massimo. A quel punto chiesi a Moggi di strappare il modulo federale che sanciva la cessione. Poi il manager Raiola fece cambiare idea a Nedved e così Moggi, che quel modulo invece di strapparlo lo aveva conservato, se lo portò alla Juve. Un altro film, pure quello»

LAZIO PRIMA IN BORSA

«Sì, dal 6 maggio ’98. Ho anticipato l’evoluzione naturale dei principali club di calcio, che ormai sono degli asset patrimoniali da valorizzare per soddisfare le aspettative degli azionisti. Il risultato economico conta più di quello sportivo. La Premier in questo comanda da anni: non a caso, il 10% del City è stato venduto per 500 milioni di dollari e il club vale 5 miliardi. E in Italia, il segreto del successo della Juve è soprattutto lo stadio di proprietà…».

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BRESCIA LAZIO Buu a Balotelli, biancocelesti a rischio squalifica?

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BRESCIA LAZIO Buu a Balotelli, biancocelesti a rischio squalifica?

BRESCIA LAZIO BUU A BALOTELLI – Al minuto 31 della gara del Rigamonti, l’attaccante delle Rondinelle, dopo aver fermato il gioco, si reca dall’arbitro Manganiello per far notare presunti cori razzisti nei suoi confronti. Segue un breve stop e l’annuncio dello speaker, dopodichè la partita riprende. Ma il caso non si smonta. Anzi, a gettare ulteriore benzina sul fuoco è lo stesso Balotelli, che su Instagram urla “vergogna” ai tifosi biancocelesti presenti al Rigamonti. Una versione che – riporta Repubblica – la Procura quest’oggi avrebbe confermato.

Tutti e tre i delegati presenti alla partita avrebbero infatti notato e messo a verbale cori discriminatori provenienti dal settore dei tifosi biancocelesti. Una circostanza di cui potrebbe tenere conto il Giudice Sportivo, che potrebbe comminare una squalifica alla Lazio (probabilmente un settore dell’Olimpico o una partita a porte chiuse). Se le indiscrezioni venissero confermate, la società biancoceleste risulterebbe infatti recidiva dopo il caso Kessie-Bakayoko dello scorso aprile in Coppa Italia. In un comunicato, i capitolini si sono immediatamente dissociati da certi comportamenti. Basterà? Al Giudice Sportivo l’ardua sentenza.

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Lazio 120 anni – Lotito: “Un domani vorrei tramandarla a mio figlio”

Lazio 120 anni – Lotito parla di questo grande traguardo che ha raggiunto il club che domani festeggerà il suo compleanno

Lazio 120 anni – Lotito in una intervista a Sky Sport:

Posso dire che sicuramente ho fatto delle cose che non credo riuscirei a ripetere oggi. Questa è una società che non ha mai avuto un proprietario e infatti alcune volte c’era il problema delle trasferte”.

“Tempo fa è capitato che alcuni tifosi si siano sentiti in diritto di poter scegliere e dire cosa fare della società non rispettando il loro ruolo. Questo però è avvenuto per via del passato dove venivano coinvolti. A me piace dire che sono un Presidente tifoso e non un tifoso presidente, questo perché devo comunque mantenere il mio ruolo e condurre al meglio il club. La gestisco anche per interesse di altri quindi non posso fare come la cicala che oggi è presente e domani no. Vorrei tramandare questa società e spero che un domani mio figlio proseguirà con questo percorso, ma devo fare in modo che questi colori abbiano una certezza per il futuro”.

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(Video ) – Fabio Poli la storia della Lazio. Oggi in piazza!

Fabio Poli la storia della Lazio – Nella giornata di oggi, verrà svolta una premiazione in suo onore

Fabio Poli la storia della Lazio – SS Lazio dopo 120 anni incontriamoci a Piazza della Libertà. Oggi, 8 gennaio alle ore 11.00, l’eroe della banda del -9 sarà presente in Piazza della Libertà per la festa della Lazio. Sarà accolto da un vero bagno di folla da parte dei tifosi che ancora ricordano il suo storico gol nello spareggio di Napoli con il Campobasso che permise ai biancocelesti di non retrocedere in Serie C. Mentre alle 15.00, sarà presente al Lazio fan shop in via degli Scipioni 84, per firmare autografi, maglie e il murales del suo gol.

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LA MAGLIA CELEBRATIVA DEI 120 ANNI

(FOTO) – ECCO LA MAGLIA PER I 120 ANNI DELLA LAZIO

La Lazio è pronta a sfoggiare la maglia celebrativa per i 120 anni di storia del club

La Lazio è pronta a scendere in campo con la maglia celebrativa dei 120 anni. Il 9 gennaio 2020 la società biancoceleste festeggerà il suo centoventesimo compleanno e i tifosi sono pronti a festeggiarla nel migliore dei modi. Ma non solo, la società ha pensato bene di celebrare la festa con questa maglia che sarà possibile poi, acquistare presso i negozi della Lazio. Seguono aggiornamenti.

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LA NOSTRA STORIA Il centrocampista Romolo Sforza

LA NOSTRA STORIA Romolo Sforza nasce a Roma l’8 gennaio 1920. Trasteverino purosangue.

Romolo Sforza inizia nel Trastevere per passare nel 1939 alla Lazio. Fa il suo esordio in campionato nel 1940. Con i biancocelesti gioca una stagione. Nel 1942 al passa alla Mater e vi resta fino al 1944. Dal 1945 al 1948 gioca nel Palermo. Nella stagione 1949/50 passa al Drepanum e poi alla Stabia fino al 1952. È deceduto a Roma il 14 dicembre 1987.

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“I tifosi non devono subire le conseguenze di chiusure di settori o dello stadio”

IL MOVIMENTO DEI CONSUMATORI INVITA I CLUB DI SERIE A, AD ELIMINARE LE CLAUSOLE ABUSIVE DEI BIGLIETTI

IL MOVIMENTO DEI CONSUMATORI INVITA I CLUB DI SERIE A, AD ELIMINARE LE CLAUSOLE ABUSIVE DEI BIGLIETTI.

L’Antitrust ha riscontrato clausole vessatorie nei contratti di abbonamento della Serie A e ha avviato 9 procedimenti, nei confronti di Atalanta, Cagliari, Genoa, Internazionale, Lazio, Milan, Juventus, Roma e Udinese. Movimento Consumatori, dopo aver riscontrato l’esistenza di clausole in contrasto con il Codice del consumo, si occupa della tutela degli abbonati da gennaio 2018. In due anni ha inviato 16 diffide ad altrettanti club e ha promosso numerose azioni inibitorie collettive, tra cui quella conclusa vittoriosamente con la condanna della SS Lazio con l’Ordinanza 24 giugno 2019 emessa dal Tribunale di Roma. I profili di illegittimità delle clausole ricorrenti negli abbonamenti di Serie A riguardano non soltanto le violazioni oggetto dei procedimenti Agcm (esclusioni del rimborso del corrispettivo versato in caso di squalifica dello stadio o disputa di gare a porte chiuse o con chiusure di settori, per impossibilità sopravvenuta della prestazione, anche imputabile alla Società; esclusioni e limitazioni della responsabilità per colpa della società in caso di squalifica dello Stadio o di ordini che impongano lo svolgimento delle gare a porte chiuse o con chiusure di specifici settori), ma anche previsioni che consentono alle società di modificare unilateralmente le condizioni di contratto senza giustificato motivo e deroghe al ”foro del consumatore”.
Molte società, a seguito delle azioni di MC, hanno riconosciuto il principio per cui i tifosi che non hanno colpe non devono subire le conseguenze di chiusure di settori o dello stadio, per cui hanno diritto a rimborsi e risarcimenti, e hanno modificato i contratti rendendoli conformi a quanto previsto dal Codice del Consumo. Altre invece hanno riprodotto clausole abusive nelle condizioni di abbonamento della stagione in corso. ”Riteniamo non solo che i club destinatari dei procedimenti avviati dall’Agcm -afferma Marco Gagliardi del Servizio Legale MC- debbano immediatamente eliminare le clausole vessatorie, ma anche che la Lega Calcio si attivi per evitare che i consumatori subiscano un trattamento contrattuale diverso a seconda della maglia che indossano allo stadio, aprendo a un dialogo costruttivo e nell’interesse della platea degli abbonati italiani”. Ad ottobre scorso, MC ha invitato la Lega Calcio ad attivare un confronto per diffondere un modello di condizioni di abbonamento privo di clausole abusive. La Lega non ha tuttavia risposto.

120 ANNI DI LAZIO. ECCO IL NUOVO LAZIO CLUB MONTECITORIO

120 ANNI DI LAZIO. ECCO IL NUOVO LAZIO CLUB MONTECITORIO

Nel giorno in cui la S.S Lazio festeggia i suoi 120 anni, alla Camera dei Deputati si costituisce il Lazio Club. La conferenza stampa di presentazione del nuovo club è fissata per giovedì 9 gennaio alle ore 14.30, presso la sala stampa della Camera. Saranno presenti i deputati promotori del gruppo e il presidente della S.S. Lazio, Claudio Lotito.

LAZIO 120 ANNI. IL PIANO TRAFFICO PER LA FESTA

PIAZZA DELLA LIBERTÀ E VIE LIMITROFE – DISCIPLINA PROVVISORIA TRAFFICO – MANIFESTAZIONE TRA LE 22:00 DELL’8 E LE 01:00 DEL 9 GENNAIO

Dalle ore 22.00 dell’ 8 Gennaio alle ore 01.00 del 9 Gennaio 2020 in Piazza della Libertà avrà luogo una manifestazione in occasione del 120° anniversario della Fondazione S.S. Lazio. Pertanto, per esigenze di ordine e sicurezza pubblica connesse allo svolgimento dell’iniziativa, verranno adottate le seguenti misure:

  1. Dalle ore 23.00 del giorno 07.01.2020 fino a cessate esigenze del 09.01.2020

“DIVIETO DI FERMATA” in:

PIAZZA DELLA LIBERTA, eccetto i mezzi autorizzati, in tutta la piazza e per tutte le carreggiate separate, ambo i lati;
VIA VIRGINIO ORSINI, eccetto i mezzi autorizzati, dall’intersezione con Via Pompeo Magno fino all’intersezione con Piazza della Libertà, lato sinistro del senso unico di marcia;
VIA FEDERICO CESI, eccetto i mezzi autorizzati, dall’intersezione con Via Ennio Quirino Visconti fino all’intersezione con Piazza della Libertà, lato sinistro del senso unico di marcia;
LUNGOTEVERE DEI MELLINI, eccetto i mezzi autorizzati, nella carreggiata laterale lato palazzi, dall’intersezione con Piazza della Libertà fino all’intersezione con Via Ennio Quirino Visconti, lato destro del senso unico di marcia;
LUNGOTEVERE MICHELANGELO, eccetto i mezzi autorizzati, dall’intersezione con Via Pompeo Magno fino all’intersezione con Piazza della Libertà, lato destro del senso unico di marcia;
VIA COLA DI RIENZO, eccetto i mezzi autorizzati, o dall’intersezione con Piazza della Libertà fino all’intersezione con Via Alessandro Farnese, lato destro del senso di marcia avente direzione Piazza Cola di Rienzo o dall’intersezione con Via Lucrezio Caro fino all’intersezione con Piazza della Libertà, lato destro del senso di marcia avente direzione Ponte Regina Margherita:

  1. Dalle ore 17.00 del giorno 08.01.2020 e fino a cessate esigenze legate allo svolgimento della manifestazione, seguendo le disposizioni del Dirigente O.P.,

“DIVIETO DI TRANSITO”, eccetto i mezzi autorizzati in:

VIA FEDERICO CESI, per i veicoli diretti a Piazza della Libertà

  • altezza Piazza Cavour
  • altezza Via Pietro Cossa
  • altezza Via Ennio Quirino Visconti
  • altezza Via Valadier;
    VIA VIRGINIO ORSINI, per i veicoli diretti a Piazza della Libertà, altezza Via dei Gracchi / Piazza della Libertà
    PIAZZA DELLA LIBERTA’, per i veicoli diretti alla piazza stessa,
  • altezza Lungotevere Michelangelo
  • altezza rampa a salire del sottovia veicolare;
    VIA COLA DI RIENZO, per i veicoli diretti a Piazza della Libertà, altezza Piazza Cola di Rienzo;
    PONTE REGINA MARGHERITA, per i veicoli diretti a Piazza della Libertà, altezza Lungotevere Arnaldo da Brescia.

SERIE A LAZIO E’ biancoceleste il miglior giocatore di dicembre

SERIE A LAZIO La Lega di Serie A ha annunciato il premio di Mvp del torneo per il mese di dicembre. Il miglior giocatore del mese è risultato essere Sergej Milinkovic-Savic.

SERIE A LAZIO E’ Sergej Milinkovic-Savic il miglior calciatore della Serie A nel mese di dicembre. La Lega di Serie A lo ha nominato MVP di dicembre dopo aver analizzato le statistiche di Stats Perform. Strapotere fisico, abilità e precisione nei passaggi e duelli vinti. Questi i marchi di fabbrica del numero 21 biancoceleste. Queste le parole di Luigi De Siervo, Amministratore Delegato della Lega di Serie A: “Milinkovic ha contribuito con le sue prestazioni a trascinare la Lazio nell’attuale striscia di successi consecutivi. Un centrocampista completo in grado di incidere sia nella fase difensiva con recuperi decisivi, sia in quella offensiva con gol e assist”. Il giocatore sarà premiato prima della sfida contro il Napoli sabato alle 18.

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Lazio Ora nel mirino c’è il Grande Torino

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Biancocelesti sempre più da record: Lazio ora nel mirino c’è il Grande Torino.

LAZIO Ora nel mirino c’è il Grande Torino. Merito dei gol segnati nei minuti di recupero, ben 6 (12 se si considera l’ultimo quarto d’ora), che hanno regalato 9 punti in più in classifica. Il 2-1 di Immobile al Brescia è stato solo l’ultimo della lista: in precedenza ne avevano fatto le spese l’Atalanta (3-3 all’Olimpico) e il trio Fiorentina, Sassuolo e Cagliari (con un triplo 2-1 corsaro all’ultimo respiro). Così, dopo aver raggiunto Eriksson, Inzaghi e i suoi sono ora vicini ad un nuovo record. Non fosse bastato aver sfatato i tabù San Siro (contro il Milan) e Olimpico (con la Juve), i biancocelesti possono raggiungere un primato assoluto in Serie A, al momento nelle mani del Grande Torino.

Quest’ultimo, tra le ultime 6 gare della stagione 1947/48 e le prime 7 del 1948/49, segnò consecutivamente almeno due gol agli avversari. Alla Lazio, per raggiungere il primato, basta dunque un solo passo, che può essere compiuto già nel match casalingo contro il Napoli. Se poi si volesse addirittura superarlo, il successivo impegno sempre tra le mura amiche contro la Sampdoria offrirà l’occasione giusta. Galeotto fu lo 0-1 incassato a San Siro contro l’Inter lo scorso 25 settembre: dalla tappa successiva, il 4-0 al Genoa, i biancocelesti non si sono più fermati. Chissà che a breve non potremo parlare della Grande Lazio, magari sulla strada dello scudetto.

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Lazio festa per i 120 anni: la squadra a Castel Sant’Angelo per festeggiare

Lazio festa per i 120 anni la squadra festeggerà in un luogo suggestivo e i tifosi come al solito andranno in Piazza della Libertà

Lazio festa per i 120 anni – Manca ormai veramente poco per i 120 anni della società sportiva Lazio. La società festeggerà in grande, ha già prenotato Castel Sant’Angelo per passare una serata tutti insieme all’insegna del divertimento. Il castello, non è mai stato aperto a eventi del genere, ma per questa volta, ha fatto una piccola eccezione. Avranno a disposizione tre sale private, in una, cenerà la squadra con il presidente Lotito, il tutto verrà mostrato tramite il canale telematico Lazio Style Channel.

Mentre in Piazza della Libertà, ci saranno i tifosi pronti a festeggiare nella notte tra l’8 e il 9, la festa biancoceleste.

Lazio Lotito contento: “Immobile è un simbolo. Inzaghi non si ferma mai”

Lazio Lotito contento per il momento calcistico che la società sta vivendo in questo periodo

Lazio Lotito contento per il momento di grande calcio che la sua squadra sta esprimendo in questo periodo. In un’intervista parla della Lazio, di Immobile, della festa dei 120 anni che a breve la società festeggerà:

Immobile: “Lui lo ritengo il simbolo di questa squadra per quanto riguarda il lato emotivo, riceve molti consensi perché suscita emozioni che riescono a provare tutti come empatia, disponibilità e ironia. Con lui ho un gran bel rapporto, come ce l’ho con tutti i calciatori, perché io mi reputo il padre e loro i miei figli, quindi non faccio preferenze ma elogio le qualità di ognuno, perché è grazie a ogni singolo se otteniamo questo gruppo. Io e Tare eravamo convintissimi sul fatto che Ciro riuscisse a fare grandi cosi, non avevamo dubbi anche se nessuno l’avrebbe potuto confermare. Nelle altre società aveva sofferto, noi lo abbiamo messo nelle condizioni giuste e nella famiglia giusta ed è tornato a esplodere”.

Inzgahi: “Lui non solo è un bravo allenatore, ma conosce anche il calcio in modo ottimale, non smette mai di lavorare, riesce a coinvolgere tutti i calciatori non solo calcisticamente ma anche emotivamente e quindi riesce a trascinarli. Lavora in continuazione, non si ferma mai. Se ha commesso qualche errore? Direi di no, possono sembrare così ma sono stati momenti che lo hanno aiutato a crescere e migliorare”.

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Tare: “Ho fatto un’ottima scelta con lui. Parla cinque lingue e non si stanca mai, vuole fare tutto alla perfezione. Quando gli chiesi di fare il direttore non aveva ancora nessuna esperienza ma vedevo in lui del potenziale e infatti oggi ha dimostrato le sue doti, è uno dei migliori DS in giro, inoltre siamo molto legati da un grande affetto”.

Capitolo De Vrij: “La partita contro l’Inter ci fece perdere la Champions. Quella, fu una partita decisa principalmente da alcuni errori di alcuni calciatori che decisero in maniera volontaria o involontaria il risultato”.

Acquisizione della Lazio: “Quando la comprai, capii subito cosa significava avere quella responsabilità, prima di tutto era la squadra del cuore e poi rappresentava un patrimonio storico e l’anima di tantissimi tifosi, fu un’emozione molto forte. Oggi devo ammettere che abbiamo un ottimo bilancio, tra i più positivi in Italia e all’estero, inoltre abbiamo vinto più di tutti dopo la Juventus. Questa cosa mi rende pieno di orgoglio e anche ai tifosi. Ritengo la mia gestione innovatrice, vulcanica e vincente”.

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NAINGGOLAN SULLA PARTITA CONTRO LA LAZIO