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LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Ragnar Nikolay Larsen

LA NOSTRA STORIA Ragnar Nikolay Larsen nasce a Oslo, in Norvegia, il 7 gennaio 1925. Nel 1937 inizia la carriera di calciatore nelle file della squadra dilettantistica del Sandåker. Il suo vero lavoro era giornalista.

Nel 1951 Larsen si trasferisce alla Lazio dove resta per due stagioni. Dal 1953 gioca per tre campionati nel Genoa. Nel 1956 si trasferisce in Svizzera per giocare nel Lugano. Termina la carriera in patria nella formazione dove aveva esordito, il Sandåker. Durante la carriera ha vestito la maglia della Nazionale norvegese per 11 volte arricchite da 2 reti. Divenuto allenatore guida il Lillestrøm, lo Strømsgodset e la Norvegia. Dopo il ritiro diventa giornalista sportivo e scrive per il giornale norvegese Aftenposten. È deceduto a Oslo il 14 gennaio 1982.

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LA NOSTRA STORIA Tanti auguri all’ex Claudio Garella

Claudio Garella nasce a Torino il 7 gennaio del 1955. Portiere dotato di ottime doti fisiche, fece del suo stile nel parare un vero e proprio marchio di fabbrica.

LA LAZIO

Uscite spericolate, uso dei piedi per parare, riflessi prodigiosi, parate clamorose alternate a errori incredibili, lo hanno fatto diventare un personaggio molto conosciuto ma sul suo operato da portiere i giudizi sono stati sempre discordanti. Cresciuto nelle giovanili del Torino Claudio Garella esordisce in Serie A nel campionato 1972/73. Al termine della stagione viene ceduto al Casale, dove resta per due campionati. Nel campionato 1975/76 milita come portiere titolare del Novara. Nel 1976 viene acquistato dalla Lazio su esplicita richiesta del tecnico biancoceleste Vinicio che lo ritiene un profilo interessante per il futuro. Il primo anno a Roma fece da secondo a Felice Pulici ma l’anno successivo l’allenatore decise di promuoverlo titolare, suscitando molte polemiche nell’ambiente e costringendo l’ex numero uno a trasferirsi al Monza. Il giovane portiere in alcune partite non ebbe un buon rendimento e Beppe Viola – giornalista Rai degli anni Settanta – coniò per le sue defaillance il termine “Garellate”. Da quel momento la stampa definì qualunque suo errore con tale termine. Inoltre, il fatto di aver sostituito Pulici non era andato giù ai tifosi che lo chiamavano “Paperella”. Nella stagione 1977/78 colleziona 29 partite in Campionato, 2 in Coppa Italia e 4 in Coppa UEFA.

POI SAMP E VERONA

Al termine del campionato passa alla Sampdoria nello scambio che porta Massimo Cacciatori alla Lazio. Anni dopo a commento della sfortunato periodo in cui vestì la casacca biancoceleste il portiere torinese dichiarò: “Ero troppo giovane e per questo fallii”. Con i blucerchiati restò per tre stagioni. Dopo le critiche ricevute a Roma l’esperienza con i doriani lo rivaluta in pieno. Nel 1981 fu ceduto al Verona dei miracoli, arrivando a conquistare uno storico Scudetto nella stagione 1984-1985, sotto la guida di Osvaldo Bagnoli. Con i veronesi mette assieme 113 presenze e i tifosi lo soprannominano “Garellik”. Quella di Verona fu un’impresa incredibile: “Nessuno si aspettava di poter vincere lo scudetto, solo nell’ultimo incontro con l’Atalanta ce ne rendemmo conto”, dichiarò. A Verona le parate alla Garella divennero un vero e proprio marchio di fabbrica: “Non è vero che paravo solo con i piedi, paravo con tutto ma sapevo usare i piedi più di altri; una volta feci una parata in rovesciata”. Per commentare lo stile del portiere arriva a scomodarsi addirittura l’Avvocato Gianni Agnelli che lo definisce “il miglior portiere senza mani”.

INFINE IL NAPOLI

Nell’estate del 1985 passò al Napoli vincendo un altro storico Scudetto e una Coppa Italia nella stagione 1986/87: “Lasciare Verona non fu facile ma la voglia di giocare con il calciatore più forte di tutti i tempi, Diego Armando Maradona, fu più irresistibile del resto. Ma anche gli altri erano grandi giocatori, se a Verona nell’anno dello scudetto feci 100 parate a Napoli ne feci 10”. Uno scudetto al Nord e uno al Sud: “A Verona fu una grande gioia ma molto contenuta se paragonata a quella di Napoli. Al San Paolo erano presenti 100mila persone”. Nel 1988 fu ceduto all’Udinese in Serie B. Giocò l’ultimo anno con l’Avellino nel 1991 per poi appendere le scarpe al chiodo.

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Lazio controlli in Paideia: è la volta di Correa?

La Lazio si è ritrovata oggi in campo a Formello per una seduta defaticante dopo la vittoria con il Brescia: non presente Correa uscito malconcio dalla sfida al Rigamonti.

Joaquin Correa infatti è alle prese con un affaticamento muscolare che verrà valutato nelle prossime ore. Domani mattina alle 9 in punto sono previsti degli esami strumentali per un calciatore biancoceleste: a questo punto tutto fa pensare che in clinica Paideia sia atteso proprio l’argentino. Per Inzaghi c’è un infortunio più serio da scongiurare per sperare di arrivare alla sfida con il Napoli con la rosa al completo.

Lazio parla Zazzaroni: “Biancocelesti inferiori alla Juve, non all’Inter”

I biancocelesti stanno stupendo tutti a suon di vittorie (nove consecutive). Gli addetti ai lavori si esprimono sulle possibilità di scudetto della squadra di mister Inzaghi: Lazio parla Zazzaroni.

Lazio parla Zazzaroni a Radio24: “I biancocelesti sono sicuramente inferiori alla Juventus, forse non all’Inter. Nella Lazio ci sono 3/4 elementi che stanno facendo la differenza ma la panchina è un po’ corta. Scudetto? Dipenderà molto da quello che faranno Juve e Inter ma la Lazio è cresciuta molto rispetto gli ultimi anni”.

Tutti pazzi per Immobile – Aggancia Lewandowski in testa alla classifica

Tutti pazzi per Immobile – Aggancia Lewandowski in testa alla classifica

Immobile con la doppietta di ieri a Brescia è balzato in testa alla classifica della Scarpa d’Oro, il riconoscimento Uefa che premia il goleador più prolifico dei campionati d’Europa, affiancando Rober Lewandowski, il bomber del Bayern Monaco. Questa la classifica provvisoria calcolata moltiplicando le reti messe a segno per il coefficiente Uefa (2 punti a gol nei primi 5 campionati europei, a scendere via via, 1,5 per quelli dalla 6/a alla 22ma posizione, 1 per tutti gli altri): reti coeff. punti 1 C.Immobile (Lazio) 19 2 38 1 R.Lewandowski (Bayern Monaco) 19 2 38 3 T.Werner (Lipsia) 18 2 36 4 J.Vardy (Leicester) 17 2 34 5 E.Sorga (Flora Tallinn) 31 1 31 6 I.Shkurin (BGU Minsk) 19 1,5 28.5 7 L.Messi (Barcellona) 13 2 26 8 W.Ben Yedder (Monaco) 13 2 26 9 P.E.Aubameyang (Arsenal) 13 2 26 10 D.Ings (Southampton) 13 2 26.

LAZIO SCUDETTO 1915 Mignogna annuncia: “Ci siamo”

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LAZIO SCUDETTO 1915 Mignogna, promotore della petizione, annuncia importanti novità sul procedimento della FIGC per l’assegnazione.

LAZIO SCUDETTO 1915 Mignogna ai cronisti presenti durante l’inaugurazione del Villaggio biancoceleste: “Sarebbe stato bello se la FIGC avesse accelerato un po’ i tempi, magari per festeggiare i 120 anni con il primo scudetto della Capitale sul petto. Purtroppo le cose vanno più lentamente, ma il procedimento ormai volge al termine. Il Consiglio Federale si appresta ad esaminare gli ultimi documenti. Non si possono fare previsioni precise ma non manca molto. La commissione ha acquisito per intero la nostra documentazione, giudicandola esaustiva e corposa. Per molto tempo queste verità sono state nascoste, noi abbiamo scavato e trovato argomenti a sostegno della rivendicazione di quello scudetto. Sono contento del fatto che la tifoseria tutta si fa sentire, la giusta sana pressione può tornare utile. Questo sarà lo scudetto di quei ragazzi che partivano per i campi di guerra lasciando quelli di calcio. Bisogna continuare a firmare la petizione ancora aperta, se riuscissimo ad arrivare a un numero ancora maggiore ci sarebbe un forte peso popolare a favore. E occhio a diversi media nazionali, che non mi sembrano essere a favore della rivendicazione”.

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LAZIO Diaconale: “Scudetto? Teniamo i piedi per terra. Balotelli? Caso minore”

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LAZIO Diaconale, portavoce della società biancoceleste, ha detto la sua sul sogno scudetto e sul ‘caso Balotelli’, oggetto di presunti cori razzisti da parte dei tifosi biancocelesti ieri a Brescia.

LAZIO Diaconale era presente questa mattina all’evento, in Piazza della Libertà, per festeggiare i 120 di storia della società biancoceleste. Queste le sue parole ai cronisti presenti: “Quest’iniziativa arriva in un momento particolarmente favorevole, ma soprattutto segna l’avvio dei festeggiamenti per una data storica: i 120 anni della Lazio, che dimostrano come questa squadra sia la prima della capitale e quella con più storia. Con grande piacere ho accettato l’invito a partecipare, perché è un evento molto importante”.

ENTUSIASMO

L’entusiasmo è il frutto dei risultati, ma anche del lavoro che è stato fatto in questi anni dall’equipe tecnica e dalla società. Una società forte, con le idee chiare può consentire di conseguire risultati importanti”.

BALOTELLI

La Lazio prende sempre le distanze da questi episodi, che sono episodi minori ma che vengono enfatizzati molto dai media. Proprio per questo questi episodi colpiscono la squadra e anche i tifosi che sicuramente si comportano in maniera fantastico. Però devo dire che quella minoranza deve stare attenta perché purtroppo poi ci sono ripercussioni sulla squadra”.

SCUDETTO

I sogni mica si possono impedire. C’è la libertà di sognare. Detto questo però bisogna mantenere i piedi per terra, perché i voli pindarici possono provocare cadute non piacevoli. Poi quando mancheranno poche partite alla fine del campionato, vedremo se i sogni saranno realizzabili. Per ora il nostro obiettivo è quello di inizio campionato: entrare in Champions League”.

VITTORIE IN EXTREMIS

Sta diventando una costante perché la squadra ha capito il suo potenziale. Questa Lazio non molla mai e fino all’ultimo istante si gioca la partita, anche quando gli avversari non danno spazi. Per me vedere una squadra che si batte fino all’ultimo è una grande soddisfazione”.

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Lazio quinta vittoria consecutiva fuori casa: prima in Europa

Lazio quinta vittoria consecutiva fuori casa per la squadra di Inzaghi, che allunga così la striscia positiva

Lazio quinta vittoria consecutiva fuori casa – I biancocelesti aggiungono un altro tassello al loro momento splendido, non solo hanno raggiunto le 9 vittorie consecutive, ma ben 5 sono arrivate in trasferta. Non solo è la prima squadra in Italia ad avere questa striscia positiva, ma lo anche in Europa davanti a squadre come Manchester City, Barcellona, Psg, Bayern e Liverpool. Quest’ultima superata grazie alla vittoria ottenuta ieri al 91′ minuto, la Lazio si porta così a 5 vittorie consecutive lontane dall’Olimpico, mentre la squadra che sta stupendo tutta l’Inghilterra, il Liverpool è ferma a quota a 4, a -1 dai biancocelesti.

5 Lazio
4 Liverpool
3 PSG
2 Parma, Southampton, Leicester, Rennes, Bologna

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SS LAZIO 120 ANNI DOPO

Lazio Immobile sempre più nella storia: a -1 da Bruno Giordano

Lazio Immobile sempre più nella storia di questa società. Continua a segnare e a gonfiare la rete

Lazio Immobile sempre più nella storia – L’attaccante di Torre Annunziata dopo 4 partite di digiuno è tornato al gol portando la Lazio alla vittoria. Oggi è sceso in campo non al meglio della condizione, infatti, veniva da giorni tra alti e bassi a causa dell’influenza. Ciro on fire, con la doppietta realizzata oggi, si porta a 19 reti in 17 partite, un bomber assoluto sempre più capocannoniere della Serie A e il primo posto in classifica nella scarpa d’oro condiviso con Lewandowski, entrambi a quota 38 punti.

Ora Ciro è a quota -1 dal raggiungere Bruno Giordano nella classifica dei gol segnati dai bomber con la maglia laziale, sicuramente riuscirà a superare questo nuovo traguardo continuando a scalare i record biancocelesti. Chinaglia occupa la terza posizione e dista 15 gol, se il numero 17 dovesse continuare con questo ritmo, potrebbe raggiungere anche un altro pezzo di storia biancoceleste.

1 Piola 159 gol
2 Signori 127 gol
3 Chinaglia 122 gol
4 Giordano 108 gol
5 Immobile 107 gol
6 Rocchi 105 gol

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BALOTELLI ATTACCA I LAZIALI

BALOTELLI Il comunicato della Lazio sui cori

Balotelli il comunicato della Lazio per i cori ricevuti dal giocatore che ha chiesto l’intervento dell’arbitro

Balotelli il comunicato della Lazio – Balotelli, ha accusato i tifosi laziali per i presunti cori razzisti nei suoi confronti durante la partita di ieri. Nel primo tempo, Mario ha chiesto all’arbitro di fermare la partita per aver sentito dei buu razzisti nei suoi confronti. Dallo stadio però, non sembrano esserci stati nei cori razzisti ma solo insulti per il calciatore, la società ha diramato un comunicato ufficiale prendendo posizione:

“Come sempre avvenuto in passato, la S.S. Lazio si dissocia nella maniera più tassativa dai comportamenti discriminatori messi in atto da una sparutissima minoranza di tifosi nel corso della partita con il Brescia. La Società ribadisce ancora una volta la condanna nei confronti di simili ingiustificate intemperanze e conferma intento di perseguire giudiziariamente chi di fatto tradisce la propria passione sportiva provocando una grave lesione alla immagine della società e della squadra biancoceleste”.

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FOCUS BRESCIA LAZIO

LA NOSTRA STORIA L’ex attaccante Pasquale Vivolo

LA NOSTRA STORIA Pasquale Vivolo nasce a Brusciano (NA) il 6 gennaio 1928. Era soprannominato ‘Bibi’. Trasferitosi a tre anni a Cremona inizia a giocare nella parrocchia del quartiere di San Bernardo.

Qui Vivolo è notato da Renzo Pasini, allora osservatore della squadra dilettantistica Victor, antagonista della Cremonese, che lo ingaggia subito. Finita la guerra la Victor è inglobata dalla Cremonese e ammessa al campionato di serie B. Il suo primo maestro nelle giovanili fu Renato Bodini. In seguito suoi allenatori furono Defendi, Villini ed Ercole Bodini con cui Vivolo esordisce nel campionato 1947/48. La Juventus, su suggerimento dell’osservatore Virginio Rosetta, lo acquista. In bianconero disputa quattro campionati, dalla stagione 1949/50 a quella 1952/53.

Il 26 ottobre 1952 a Stoccolma segna il goal del pareggio al suo esordio in Nazionale nella partita contro la Svezia. Con la Juventus vince due scudetti e due Coppe Italia. Nel 1953 passa alla Lazio per settanta milioni che Costantino Tessarolo, Presidente della Lazio, pagherà nonostante un deficit societario di duecentotrenta milioni di lire. La scelta risulterà vincente perché Pasquale Vivolo sarà uno dei protagonisti di quella squadra che in cinque campionati, dal 1953/54 al 1957/58, arriverà due volte terza dietro le potenze del nord.

Vivolo è una pedina fondamentale per tutti gli allenatori biancocelesti. Alla fine del campionato 1957/58 il prof. Leonardo Siliato, presidente della società, è costretto a puntare sui giovani per motivi economici. Vivolo, a soli ventinove anni, si trasferisce al Brescia in serie B. A fine stagione abbandona il calcio. Tornato a Cremona si rivela un ottimo imprenditore in campo industriale. Si è spento improvvisamente il 18 novembre 2002 nella sua città d’adozione. A suo nome intitolati diversi tornei giovanili di calcio.

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LA NOSTRA STORIA L’ex attaccante Aimone Lo Prete

LA NOSTRA STORIA Aimone Lo Prete nasce a Roma il 6 gennaio 1906. Nella stagione 1928/29 fa parte dell’organico senza scendere mai in campo in partite ufficiali.

Lo Prete inizia a giocare nel 1921 nel Vittoria. Nel 1923 passa all’Alba. Nel 1927/28 si trasferisce alla Virtus Goliarda, da dove lo preleva la Lazio. Nel 1929/30 viene ceduto al Palermo dove resta fino al 1935/36. Successivamente si trasferisce in Etiopia, ad Addis Abeba, per lavoro. Qui gioca nei campionati locali con una squadra di emigranti italiani.

Squadra fondata e allenata dal celebre portiere laziale Ezio Sclavi. Con questa squadra, l’O.P.R.A.R.E., vince per tre volte il campionato locale. Nel 1958 diventa allenatore della squadra giovanile della Lazio che partecipa al Torneo di Cannes e dei Giovanissimi C. Ad agosto dello stesso anno passa, come allenatore in seconda, al Catania.

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ACCADDE OGGI 6 gennaio 1998: Lazio-Roma 4-1 (VIDEO)

La Befana del 6 gennaio del 1998 veste biancoceleste. Non tutta Roma però festeggia la ricorrenza: gioie e sorrisi per i tifosi della Lazio e quattro ‘pacchi’ dono per quelli giallorossi che però certamente non ne saranno felici.

Sul campo, per questo derby di andata dei quarti di finale di Coppa Italia, due squadre con stati d’animo completamente differenti: da una parte il gruppo biancoceleste di Sven Goran Eriksson formato da giocatori eccezionali che danno del tu al pallone con una semplicità disarmante; dall’altra la squadra di Zeman, un gruppo spavaldo che però se attaccato negli spazi che lascia si scioglie come ghiaccio al sole. Troppo forte la Lazio per questa Roma. Tutto risulta semplice per la coppia Mancini-Boksic che fa letteralmente impazzire la retroguardia giallorossa.

Pronti via e ai biancocelesti bastano due minuti per portarsi in vantaggio. Candela si spinge in avanti tentando l’alleggerimento ma si fa rubare palla dal Mancio che smista verso Almeyda, il pallone da quest’ultimo arriva a Boksic che mette dentro firmando l’1-0 e il suo quarto gol in altrettanti incontri. La Roma, nonostante tutto il tempo a disposizione per riequilibrare la gara, parte lancia in resta alla ricerca di un immediato pareggio ma l’unico risultato ottenuto è quello di lasciare delle sterminate praterie dove i biancocelesti hanno saputo infilarsi e dove hanno scorazzato per tutto l’incontro affondando con la velocità dei suoi uomini come un coltello nel burro. 

Mancini ha incredibilmente sbagliato delle favorevoli occasioni mentre Boksic al 32′ si guadagna il rigore del 2-0 che viene trasformato da Jugovic. I giallorossi disputano un buon primo tempo ma, per quanto costruito, raccolgono davvero poco, a parte il rigore del momentaneo 2-1 trasformato da Balbo dopo un atterramento di Cafu da parte di Nedved. Dopo l’intervallo Eriksson sostituisce Marchegiani – acciaccato – con Ballotta e Almeyda con Venturin. Zeman, da parte sua, inserisce Gautieri al posto di Paulo Sergio, infortunato alla testa. Gautieri, tra l’altro, non porta alcun apporto alla squadra tanto che Zeman pensa bene di spedirlo in anticipo negli spogliatoi per inserire Vagner, lasciando in panchina gente come Delvecchio.

Nella ripresa il copione non cambia. La Roma tenta di far male ma è la Lazio a menare le danze: è Mancini al 75′ a mettere al sicuro il risultato con un pallonetto calibrato che scavalca Konsel e, dopo altri 5 minuti, è la volta di Fuser che su punizione batte l’estremo difensore giallorosso e fissa il risultato finale sul 4-1. A questo punto i giallorossi perdono la testa e a pagare per tutti è Balbo che viene espulso all’arbitro Rodomonti. Il 4-1 finale punisce oltremodo i giallorossi rendendo quasi superflua la gara di ritorno e esalta i biancocelesti che si apprestano con facilità a superare il turno e a conquistare una meritata semifinale.

IL TABELLINO

LAZIO: Marchegiani (46′ Ballotta), Pancaro, Nesta, Negro, Favalli (78′ Grandoni), Fuser, Almeyda (55′ Venturin), Jugovic, Nedved, Boksic, R. Mancini. A disp.: Marcolin, Rambaudi. All.: Eriksson

ROMA: Konsel, Cafu, Petruzzi, Aldair, Candela, Tommasi, Di Biagio, Di Francesco, Paulo Sergio (46′ Gautieri, 82′ Vagner), Balbo, Totti. A disp.: Chimenti, Dal Moro, Scapolo, Delvecchio. All.: Zeman

Arbitro: Sig. Rodomonti (Teramo)

Marcatori: 2′ Boksic, 32′ Jugovic (rig), 39′ Balbo (rig), 75′ R. Mancini, 80′ Fuser

Note: giornata soleggiata, terreno in perfette condizioni. Espulso all’80’ Balbo per gioco violento. Ammoniti Pancaro, Nedved, Grandoni, Di Francesco, Petruzzi per gioco scorretto, Cafu per comportamento non regolamentare. Recuperi: 3′ p.t., 5′ s.t.

Spettatori: 49.260 per un incasso di Lire 1.312.870.000.



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FOTO BRESCIA LAZIO Balotelli attacca i tifosi laziali: “Vergognatevi”

Dura presa di poszione da parte di Super Mario nei confronti dei tifosi laziali presenti allo stadio. Durante Brescia Lazio Balotelli è stato oggetto di alcuni cori

Al termine di Brescia Lazio Balotelli, attaccante delle Rondinelle, si è scagliato contro i tifosi biancocelesti. Durante il primo tempo, l’attaccante ha voluto che l’arbitro fermasse il gioco per aver sentito alcuni cori etichettati, secondo il numero 45, come razzisti. Dopo l’annuncio dello speaker, la situazione è tornata alla normalità. Ma poco fa Balotelli ha rincarato la dose tramite il suo profilo Instagram con queste parole:

https://www.instagram.com/p/B68RwYgqjxf/?utm_source=ig_web_copy_link

LEGGI LE PAROLE DI INZAGHI AL TERMINE DI BRESCIA LAZIO

SS LAZIO CENTOVENTI ANNI DOPO : DOMANI ALLE 10.30 IL TAGLIO DEL NASTRO

SS Lazio centoventi anni dopo, il villaggio sarà aperto fino al 12 gennaio

Centoventi anni dopo incontriamoci in Piazza della Libertà, il villaggio biancoceleste che celebrerà i 120 anni, aprirà ufficialmente i battenti domani, lunedì 6 gennaio, nel luogo storico dove la Lazio fu fondata. Al taglio del nastro saranno presenti autorità della Regione Lazio, ente che ha sostenuto l’iniziativa, della SS Lazio Polisportiva, Cristiano Sandri e Arturo Diaconale in rappresentanza della SS Lazio Calcio. L’iniziativa, realizzata intorno alla Palazzina della Fondazione Sandri al centro di Piazza della Libertà, offrirà ai tifosi biancocelesti e a tutti i visitatori numerose sorprese per un vero e proprio bagno di lazialità.

Negli stand si potranno ammirare testimonianze della lunga e gloriosa storia della Lazio, curati dalla Lazio Motociclismo, Lazio 100, da Lazio Fan Shop, dal Centro Studi Nove Gennaio, con la collaborazione del Comitato Consumatori Lazio e dall’ Associazione Lazio Museum. Fra i reperti storici le riproduzioni delle maglie storiche del 1900, 1904, 1915 e 1920. Fra le attrazioni dell’evento ci sarà l’”immersive room” all’ interno della quale si potrà interagire con video a 180 gradi tridimensionali, musica ed immagini uniche delle imprese sportive della Lazio, con lo scopo di far rivivere la storia del glorioso club, conoscerne i personaggi ed emozionarsi quasi da protagonisti. Intorno alla piazza saranno allestiti tre striscioni commemorativi dedicati allo scudetto del 1915, a Silvio Piola e a Lucio Battisti. Una giornata speciale sarà quella dell’Epifania. Il 6 gennaio, a partire dalle 14.00 tutti i bambini presenti riceveranno la calza della Befana biancoceleste e potranno divertirsi con spettacoli di animazione e magia. Il mago Pinko intratterrà grandi e piccini con un coinvolgente spettacolo di giochi di prestigio e di magia. Nel corso di tutto il pomeriggio i bambini verranno coinvolti in giochi ed iniziative a loro dedicate.

Numerosi i contributi che hanno reso possibile la realizzazione dell’evento fra le quali la Regione Lazio, nelle persone del Presidente Nicola Zingaretti, il I Municipio di Roma, la Curva Nord, l’Associazione Sodalizio Lazio, i Gate 51 Lazio, la Lazio Motociclismo, la Lazio Ciclismo, la Lazio Atletica, la Fondazione Sandri, L’Avvocato Gianluca Mignogna Presidente del Comitato Consumatori Lazio nonché promotore della rivendicazione dello scudetto del 2015, Emiliano Foglia della Associazione Lazio Museum, la voce narrante Mino Caprio, Mirko Borghesi. L’ingresso per il pubblico sarà gratuito per tutti i giorni di apertura.

FERNANDO ORSI E LA TELECRONACA DI BRESCIA LAZIO, NON PIACIUTA AI TIFOSI BIANCOCELESTI

FOCUS BRESCIA LAZIO SkySport e la telecronaca pro Rondinelle

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La vittoria dei biancoceelsti ha strozzato la gioia di alcuni addetti ai lavori. Brescia Lazio su SkySport è stata trasmessa con una telecronaca poco piacevole

Sponda di Caicedo tiro di Immobileeeeeeee, gol della Lazio per l’1-2 finale. I biancocelesti si sono presi con audacia e un pizzico di fortuna tre punti pesantissimi sulle Rondinelle. A bocce ferme e dopo aver esultato, i tifosi laziali si sono chiesti: ma a che telecronaca abbiamo assistito? Brescia Lazio su SkySport non ha avuto un commento superpartes dal duo Marinozzi – Fernando Orsi. “Brescia meritatamente in vantaggio”, si è sentito pronunciare dopo il gol di Balotelli. L’attaccante è stato autore di una buona partita, ma dipinto come un fenomeno è stato un pochino troppo. Ci è dispiaciuto ascoltare i commenti di Fernando Orsi, ex portiere della Lazio, troppo di parte a favore dei padroni di casa. Elogi a non finire per Tonali (giustissimi, ha giocato un grandissimo match), per Super Mario, frecciatine alla Lazio per il gioco troppo lento e povero di iniziativa, senza sottolineare l’assenza pesante di Luis Alberto. Insomma fino al gol di Immobile è stato un elogio per i blu di casa. Poi ci ha pensato Ciro Immobile a mettere le cose in chiaro. Si, Lazio fortunata può darsi, ma anche più forte di chi non la vuol vedere nei piani alti della classifica. Per il prosieguo, ci auspichiamo telecronache meno faziose e più realistiche.

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Inzaghi raggiunge Eriksson: 9 vittorie consecutive in campionato!

Record uguagliato: Inzaghi raggiunge Eriksson con 9 vittorie consecutive in campionato come la Lazio della stagione 98-99.

“Al record della Lazio di Eriksson ci tenevamo e fa piacere averlo raggiunto, anche se la vittoria di oggi era importante soprattutto per la classifica”. Simone Inzaghi raggiunge Eriksson e a Sky, dopo la vittoria di Brescia, parla della 9/a di fila in campionato che uguaglia la striscia del collega svedese nella stagione ’98-’99. “La squadra ci ha creduto fino alla fine – aggiunge commentando l’ennesimo gol dopo il 90′ – sapevamo che era una partita difficile, contro un avversario che aveva fatto una lunga preparazione durante la pausa natalizia”.

BRESCIA LAZIO Milinkovic: “Bello vincere alla fine, ma vorrei star più tranquillo…”

BRESCIA LAZIO Milinkovic è intervenuto al termine della sfida vinta al fotofinish dai biancocelesti sulle Rondinelle.

BRESCIA LAZIO Milinkovic: “Alla fine siamo andati tutti dentro per provare a far goal. Sicuramente dovevamo provare a farlo prima per finire con più tranquillità. E’ bello vincere all’ultimo minuto, anche se a me non piace tanto, vorrei stare più tranquillo…Oggi abbiamo giocato un po’ lenti, nel secondo tempo il Brescia si era messo bene in difesa. Poi abbiamo provato qualche cross al centro e finalmente abbiamo trovato il goal alla fine. Scudetto? Deve rimanere una parola a parte, noi guardiamo partita dopo partita. Come abbiamo fatto queste vittorie consecutive dovremo farne altre. Contro il Napoli sarà difficile, ma abbiamo tutta la settimana per prepararla.

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BRESCIA LAZIO Inzaghi: “La squadra ci crede sempre, fino all’ultimo”

BRESCIA LAZIO Mister Inzaghi è intervenuto ai microfoni dei cronisti al termine della sfida del Rigamonti, ennesima vinta in zona Cesarini dai biancocelesti. 1-2 il finale doppietta di Immobile.

BRESCIA LAZIO Inzaghi: “Era una partita non semplice e lo sapevamo. Il Brescia in inferiorità si è difeso molto bene e noi avevamo qualche problema a trasmettere la palla. E’ una vittoria importante soprattutto per cominciare bene il 2020. Ho giocatori che stanno bene, la squadra ha fatto quello che avevamo provato, sono molto soddisfatto. Era una partita molto insidiosa, onore ai ragazzi perchè è una vittoria importantissima. Abbiamo cambiato qualcosa in corsa dopo che loro si erano messi 5-3-1. Noi in quel frangente dovevamo esser più bravi a muovere la palla velocemente, in questo anche il campo non ci ha aiutato. Goal in zona Cesarini? E’ diventata una costante, ma è perchè la squadra ci crede sempre e non molla mai. Bravo Ciro! Ora dobbiamo continuare. Infortuni? Correa sembra avere un indurimento al polpaccio, speriamo nonn sia nulla di grave perchè per noi è un giocatore importantissimo“.

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BRESCIA LAZIO LE PAGELLE – Cirooooooo ci porta in paradiso!

Brescia Lazio le pagelle: ecco i voti della nostra redazione alla prima partita del 2020 dei biancocelesti.

Strakosha 6 – Non può nulla sul tiro di Balotelli, l’errore è del suo compagno di reparto Luiz Felipe. Per il resto non deve compiere interventi complice l’inferiorità numerica del Brescia.

Luiz Felipe 5,5 – Si fa uccellare da Balotelli facendosi scavalcare da un pallone vagante con l’italiano che trafigge Strakosha. Oggi meno sicuro del solito.

Acerbi 6 – Fracesco oggi è sembrato più in difficoltà del solito, battibecca con Balotelli che ha praticamente innervosito tutti ma non molla mai. Esce alla grande nella ripresa.

Radu 5,5 – Il romeno è apparso un pò spaesato nell’area, viene innervosito dagli avversari e si fa ammonire nella ripresa dopo un tunnel subito. Inzaghi non ci pensa due volte e lo tira fuori. Al 59′ Jony 6 – Entra con voglia, la squadra lo serve spesso: i suoi cross non sono così precisi come nel caso di Cagliari e l’incornata finale di Caicedo.

Lazzari 6,5 – Un motorino inesauribile, dalla sua parte arrivano sempre pericoli. Nella ripresa viene servito meno ma questo ragazzo si è preso con merito la fascia destra della Lazio.

Parolo 6 – Chiude bene tutte le linee di passaggio del Brescia a centrocampo. Viene ammonito e Inzaghi lo cambia per precauzione. Al 59′ Cataldi 6 – Danilo non è al meglio causa influenza ma dà il suo contributo in regia: i palloni di inizio azione passano tutti dai suoi piedi.

Correa 5,5 – Oggi è apparso svogliato e sicuramente fuori ruolo: fa quello che può al posto di Luis Alberto squalificato ma è apparso un pesce fuor d’acqua.

Milinkovic-Savic 6 – Non la sua migliore partita ma di testa e di fisico è sempre il primo della classe. Svetta in area e crea pericoli nelle palle da fermo.

Lulic 6 – Il capitano comincia bene la gara tentando un grande tiro a giro al 15′ poi si spegne alla distanza per la fatica fisica. Al 76′ Anderson s.v.

Immobile 7,5 – Due palloni toccati e due gol: Ciro non era in giornata oggi, causa influenza, ma è comunque decisivo.

Caicedo 7 – Si procura il rigore nel primo tempo e provoca l’espulsione del Brescia, fa l’assist per il gol decisivo di Ciro. La pantera colpisce ancora.

Inzaghi 8 – I suoi suonano la nona vittoria consecutiva: a Brescia non era facile visto che gli avversari correvano come forsennati. Fa i cambi giusti tirando fuori gli ammoniti vedendo la partita sempre più maschia. I suoi ragazzi lo premiano al 91′ con un altra vittoria preziosissima: raggiunto Sven Goran Eriksson.