LAZIO JUVE Sarri ripensa alla sconfitta subita contro la Lazio sabato sera che ancora non riesce a digerire
LAZIO JUVE Sarri ripensa alla sconfitta – Ieri la Juve ha giocato l’ultima partita del girone di Champions contro il Bayern Leverkusen. La squadra di Sarri, si è imposta con un 0-2 e così è passata per prima, però, al tecnico ancora non va giù la sconfitta rimediata contro la Lazio in campionato, ecco le sue parole al termine del match:
“Questa partita è arrivata dopo una gara persa, dove avevamo per un lungo tempo anche fatto una buonissima gara, anzi credo sia stata una delle migliori prestazioni della stagione fino a questo momento”.
LAZIO Matteo Materazzi su Radu e Portanova, l’ex primavera figlio di Danilo Portanova grande tifoso laziale
LAZIO Matteo Materazzi su Radu – Stefan in questa estate era destinato ad abbandonare la Lazio, ormai era tutto deciso, non avrebbe fatto più parte della rosa. Poi il cambio di rotta, un colloquio con Tare, Inzaghi e Lotito e insieme hanno deciso che l’avventura con la sua amata squadra non sarebbe finita, anzi… ecco l’intervista del procuratore rilasciata a Tuttomercatoweb:
“Sta in un ottimo momento di forma, ha un soprannome nel suo ruolo, il professore e per me lo è. Lui è molto affidabile, aiuta sempre la squadra quando chiamato in causa. Ha voluto fermamente rimanere alla Lazio, è stata una scelta dettata dal cuore”.
Su Portanova passato dalla primavera laziale a quella juventina: “Sta lavorando molto bene, lui è molto forte nonostante sia giovane. Credo sia uno dei 2000 più forti nel suo ruolo. La Juve crede molto in lui e sta raccogliendo i frutti del suo lavoro”.
12 dicembre 1993, stadio Olimpico di Roma, Lazio-Juventus 3-1. Partita di alta classifica con i bianconeri che arrivano all’incontro in vantaggio di tre punti sui rivali. Spalti pieni come in tutte le grandi occasioni che si rispettino. Più di 66.000 spettatori presenti per assistere alla sfida.
L’incontro tra Lazio e Juventus disputato nel dicembre del 1993, almeno nel primo tempo, non decolla. La squadra biancoceleste non riesce ad esprimere il suo solito gioco, non costruisce grandi occasioni e rischia sugli attaccanti bianconeri sempre pronti ad accendersi. Ma anche le giocate della Juve si infrangono sulle gambe dei centrocampisti biancocelesti. Di conseguenza il gioco latita e si arriva all’intervallo a reti inviolate.
Dopo poco il ritorno in campo la svolta dell’incontro. Bastano 4 minuti ai biancocelesti di Zoff per portarsi in vantaggio. Su un attacco dei giocatori laziali, improvvisamente, si accende il folletto Signori che, favorito da un rimpallo, va al tiro. La palla viene stoppata dallo stinco di Torricelli e resta a metà strada con il portiere bianconero Peruzzi quasi già a terra. A quel punto succede l’incredibile. Lo stopper juventino Kohler con un retropassaggio beffa il proprio portiere che resta fermo a guardare il pallone che rotola in rete. Sotto di un gol la Juve prova a reagire ma senza ottenere grandi risultati. Galvanizzata dal vantaggio è la squadra biancoceleste a salire in cattedra.
Il fuoriclasse Gascoigne, evanescente nel primo tempo, inizia a sciorinare i pezzi forti del suo repertorio. L’inglese prende in mano le redini del gioco biancoceleste ed inizia ad illuminare le giocate dei compagni. A trarre benefici dall’improvvisa illuminazione del compagno è Alen Boksic che, in grande spolvero, inizia a prendere a spallate l’intero reparto difensivo bianconero. Ma la Juve, sorniona come sempre, riesce a pareggiare con Fortunato che approfitta di una mischia causata da un rimpallo dopo la traversa colpita da Roby Baggio su punizione. Raggiunto il pari i bianconeri indietreggiano a difesa del risultato acquisito. Ma così facendo gli uomini di Trapattoni non fanno altro che consegnarsi ai funamboli laziali.
Paul Gascoigne lancia Boksic in progressione ma il diagonale dell’attaccante centra il palo. Subito dopo però Peruzzi deve inchinarsi per la seconda volta. Ancora Gascoigne sugli scudi, l’inglese apre sulla fascia per Fuser che mette al centro dove Boksic in elevazione anticipa Kohler mettendo alle spalle del numero uno bianconero. La squadra juventina con orgoglio tenta di reagire ma gli spazi lasciati aperti nel tentativo di cercare il pari favoriscono il contropiede laziale. I biancocelesti spendono tante energie e ne pagano le conseguenze.
Prima Signori si stira e viene rilevato da Casiraghi, poi è Boksic a dover lasciare il posto a Sclosa a causa dei crampi. Ma la Juve non riesce ad approfittarne. Anzi è Gazza a sfiorare il terzo gol. Prima spreca una buona occasione, poi al 90′ sul filo del fuorigioco colpisce al volo su cross di Favalli. Peruzzi respinge alla meglio ma nulla può fare sul successivo colpo a botta sicura dello stesso Gascoigne. Risultato finale 3-1 per i biancocelesti che, grazie al successo conquistato, si portano a un solo punto dai rivali proponendosi come seri candidati per l’Europa più importante.
IL TABELLINO
LAZIO: Marchegiani, Bacci, Favalli, Di Matteo, Bonomi, Cravero, Fuser, Winter, Boksic (78′ Sclosa), Gascoigne, Signori (74′ Casiraghi). A disp.: Orsi, Bergodi, Di Mauro. All. Zoff
JUVENTUS: Peruzzi, Porrini, Fortunato, Conte, Kohler, Torricelli, Di Livio, D. Baggio, Ravanelli (78′ Del Piero), R. Baggio, Moeller. A disp.: Marchioro, Francesconi, Notari, Galia. All. Trapattoni
Ammoniti: Bacci, Bonomi, Moeller, Boksic, Gascoigne. Sorteggio antidoping per Sclosa, Di Mauro, R. Baggio e Del Piero. In tribuna il Ct della Nazionale Italiana Arrigo Sacchi.
VERSO RENNES LAZIO – Le ultime da Formello alla vigilia dell’ultima gara dei gironi di Europa League in terra di Francia.
VERSO RENNES LAZIO – Inzaghi farà ruotare i suoi uomini, ma inevitabilmente non tutti. Destino opposto ai vari Strakosha, Radu, Leiva, Milinkovic e Lulic (che non saliranno nemmeno sull’aereo), avranno infatti Acerbi, Lazzari, Luis Alberto e forse anche Immobile. Partirà dunque dalla panchina Adekanye, rientrato in gruppo questa mattina. Sarà dunque Ciro il partner di Caicedo nel tandem offensivo anti-Rennes. Correa farà invece parte delle alternative tra le riserve. A centrocampo straordinari per Lazzari a destra e Luis Alberto mezzala sinistra. Berisha sarà convocato, ma, viste le ancora non perfette condizioni, farà solo uno spezzone di gara. Dopo il ritorno in gruppo, ieri si è fermato nuovamente Marusic. Colpa di una distorsione alla caviglia, rimediata durante il riscaldamento. Non dovrebbe essere nulla di grave, anche se quest’oggi il montenegrino non ha preso parte alle prove tattiche.
Parolo agirà da intermedio destro, con Cataldi in regia. A sinistra toccherà invece , come sempre in Europa League, a Jony. In difesa sarà riproposta la linea vista più volte durante i gironi: Bastos e Acerbi ai lati di Vavro. In porta toccherà a Proto, al bis in stagione. In alternativa ci sarà il giovane Alia, oltre all’altro baby Falbo (impiegabile da mezzala o esterno). Ai box Patric (polpaccio), mentre Lukaku (anche infortunato) e André Anderson non fanno parte della lista europea.
PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2): Proto; Bastos, Vavro, Acerbi; Lazzari, Parolo, Cataldi, Luis Alberto, Jony; Caicedo, Immobile. A disp.: Guerrieri, Alia, Luiz Felipe, Falbo, Berisha, Adekanye, Correa. All.: Inzaghi.
Il Napoli saluta Ancelotti: il bel post sui social dedicato all’allenatore, esonerato ieri sera.
Il Napoli saluta Ancelotti. Il tecnico azzurro è stato esonerato ieri sera, al termine della partita di Champions vinta contro il Genk. Quest’oggi la società ha voluto salutare l’ormai ex allenatore con un bel post sui social. “Grazie mister“, queste le parole, corredate da una foto dello stesso Ancelotti. Segno che la decisione presa da Aurelio De Laurentiis è stata molto sofferta: non solo perchè è arrivata subito dopo la conquista degli ottavi della competizione, ma anche per la grande stima nutrita dal presidente verso il mister emiliano.
Lukaku ancora bloccato ai box si prospetta un altro piccolo stop per lui, questa è la speranza dello staff che cercherà di farlo tornare al più presto disponibile per la seconda parte dalla stagione
Lukaku ancora bloccato ai box – Per Jordan la parola fine non è ancora arrivata, dopo essersi ripreso dall’ultimo infortunio che lo aveva tenuto circa un anno fuori dai campi di gioco, ora, è costretto a restarci un’altra volta. Non è servito a nulla quel buon rientro che ha permesso anche alla Lazio di andare alla vittoria contro la Fiorentina grazie a un suo splendido assist per Immobile, il belga è costretto a curarsi ancora. Al momento non si conoscono ancora con certezza i tempi di recupero ma sicuramente non prenderà parte alle ultime partite del 2019, compresa la Supercoppa, lo staff spera di recuperarlo già a partire da gennaio 2020. Dopo la partita contro il Sassuolo, ha sentito un versamento al ginocchio, il problema che l’esterno si porta avanti da l’anno scorso, Inzaghi spera di averlo presto a disposizione.
COPPA ITALIA LAZIO CREMONESE Sarà la prima partita stagionale della Lazio in questa competizione e si giocherà già a gennaio
COPPA ITALIA LAZIO CREMONESE La Lega ha reso noto le partite degli ottavi di Coppa Italia che si giocheranno dal 14 al 16 gennaio, tranne la partita del Torino che verrà disputata prima. I biancocelesti dovranno affrontare la Cremonese in casa e lo faranno martedì 14 gennaio alle ore 17.30 in diretta su Rai 2, ecco il tabellone completo della competizione:
LA NOSTRA STORIA Roberto Copernico nasce a Malalbergo (BO) l’11 dicembre 1904. Si avvicina all’ambiente calcistico grazie al suo negozio di abbigliamento frequentato da giocatori degli anni quaranta.
Chiamato nel 1939 dal neo-presidente granata Ferruccio Novo nel ruolo di consigliere Copernico lascia la gestione del negozio che aveva nel centro di Torino. Nella stagione 1947/48, nel ruolo di D.T. con Mario Sperone allenatore, vince lo scudetto con il Torino. Continua come D.T. nei granata anche nelle stagioni 1950/51, 1951/52 e 1952/53. È a lui che si deve l’applicazione del sistema che rese la squadra granata il ‘Grande Torino’. Dopo la tragedia di Superga fu chiamato, con Oberdan Ussello allenatore, sulla panchina granata per terminare il campionato con lo scudetto assegnato d’ufficio al Torino. Nella stagione 1954/55 viene chiamato alla Lazio da Mario Vaselli. Nel 1950 dopo le dimissioni di Vittorio Pozzo diventa C.T. della Nazionale. È deceduto a Torino il 15 settembre 1988.
Supercoppa italiana Juventus Lazio: la Lega Serie A con un comunicato ufficiale ha veicolato info per l’acquisto dei tagliandi della sfida.
“La Lega Serie A comunica che Sela Sport, partner per l’organizzazione della Supercoppa Italiana 2019/2020, inizierà mercoledì 11 dicembre alle ore 19:00 (ora italiana) la vendita dei biglietti per la sfida tra Juventus e Lazio. La gara si disputerà domenica 22 dicembre 2019 alle ore 19:45 locali, al King Saud University Stadium di Riyadh, in Arabia Saudita”.
I biglietti della Supercoppa italiana Juventus Lazio sono in vendita sul seguente sito:
https://www.sauditickets.sa/en
Per poter entrare in Arabia Saudita ogni tifoso dovrà procedere alla richiesta del visto turistico elettronico, seguendo la procedura indicata nel seguente sito:
https://visa.visitsaudi.com
LAZIO Luis Alberto instancabile: ieri allenamento ‘casalingo’ per lo spagnolo.
LAZIO Luis Alberto instancabile. In campo, in quest’ultimo scorcio di stagione lo spagnolo sta facendo gli straordinari. La manovra di Inzaghi non riesce proprio a fare a meno del suo polmone inesauribile, del suo deposito di smistamento di ogni azione. Ieri il tecnico ha concesso 24 ore di riposo e di recupero ai suoi ragazzi. Il numero 10, però, la spina l’ha tenuta ferma nella presa. Infatti si è allenato a casa sua, insieme al preparatore atletico di fiducia. Ha messo su una palestra e l’ha usata per compiere esercizi di prevenzione anti infortuni. Gli stessi che in questo primo scorcio di stagione si sono tenuti lontani dal suo fisico. Il metodo sembra dunque funzionare. Nei giorni precedenti la gara con la Juventus però aveva avvertito un affaticamento e dopo il match ha applicato del ghiaccio nella zona interessata. Ma ciò non lo ha fatto desistere dal tornare subito al lavoro. Probabilmente Inzaghi gli risparmierà la trasferta europea con il Rennes. Quella successiva a Cagliari sarà infatti durissima e il Mago non può mancare.
Anna Falchi fa una promessa in vista della Supercoppa italiana che si giocherà il 22 dicembre
Anna Falchi fa una promessa – Dopo la vittoria in campionato sulla Juve per 3-1, la showgirl ha voluto festeggiare insieme ai suoi followers pubblicando una foto ammiccante sul proprio profilo Instagram. “Come godooooo!!!! Calcisticamente parlando! E ora a nanna con la mia divisa preferita! La mia sciarpa portafortuna da cui non mi separo mai! SEMPRE FORZA LAZIO #noilamiamoeperleicombattiamo#sempreforzalazio#sslazio@official_sslazio#imieiattimi#annafalchi#laziojuventus“, queste le sue parole dopo il successo di sabato sera a cui lei stessa ha assistito dallo stadio Olimpico.
Ora però, rilancia, durante la puntata del talk show “Un giorno da pecora”, ha annunciato che in caso di vittoria della Lazio contro la Juve nella Supercoppa in programma domenica 22 a Riad, posterà una nuova foto “hot” sul proprio profilo, queste le sue parole:
“Ormai regalo questi scatti ai miei tifosi, quella dopo la Juve è piaciuta anche ai non laziali, con grande sportività.L’ho fatta io con l’autoscatto, impostando il timer. Il mio fidanzato? Era al mio mio fianco quando l’ho fatta, lui è juventino. Il giorno prima me l’ero già preparata, di riserva, non si sa mai. Ne ho tutta una serie già pronta perché me le richiedono sempre. Prossima sfida? Intanto aspetto la partita del 22 dicembre, la finale di Supercoppa contro la Juventus. In quel caso spero di poter fare la…Superpoppa“.
Milinkovic Savic ladri nel suo appartamento mentre era alle prese con la partita Lazio Juve dove stava incantando i tifosi all’Olimpico
Milinkovic Savic ladri nel suo appartamento – Una serata strana quella vissuta dal sergente sabato sera. Prima all’Olimpico riesce a battere la Juventus in una serata fantastica, condita dal suo gol, poi al rientro a casa, trova un’altra sorpresa: la casa svaligiata dai ladri. Una scena inaspettata quella a cui il serbo ha assistito insieme ai suoi amici con cui era andato a cena per festeggiare gol e vittoria. Cassetti aperti, gioielli e soldi spariti, questo cioè che si sono trovati una volta aperta la porta di casa.
Nella propria abitazione, il numero 21 ha le telecamere che hanno ripreso i tre ladri che hanno forzato la finestra del bagno e così la telecamere ha iniziato a riprendere anche se, l’allarme sono non è scattato perché sembra fosse disinserito. La casa era deserta e i ladri sembra fossero a conoscenza di questo particolare e si sono diretti nella camera di Serjei dove hanno rubato quattro Rolex e un Hublot per un valore complessivo di 100.000 euro, sono riusciti anche a prendere 5.000 euro in contanti. La polizia è arrivata sul posto e ha preso tutte le immagini della sorveglianza dove si vedono i tre ladri con tutta calma passeggiare per la casa ed esaminarla, tutti ovviamente a volto coperto. Ora partiranno le indagini e non è escluso che si tratti proprio della banda che ha messo a segno ben 12 rapine in tutta Roma.
Il tecnico felsineo Sinisa Mihajlovic diventerà ufficialmente cittadino onorario di Bologna.
Il Consiglio Comunale della città ha accolto la proposta del consigliere Gian Marco De Biase, già appoggiata in precedenza dal sindaco Virginio Merola e dalla Giunta. La votazione finale si è svolta nel pomeriggio di ieri, dopo che De Biase aveva chiesto la modifica dell’ordine del giorno per discutere la proposta. La richiesta votata all’unanimità dai 30 consiglieri e che consentirà a Sinisa Mihajlovic di diventare cittadino onorario di Bologna. È la prima volta che il riconoscimento è assegnato a un personaggio del mondo dello sport.
Arrivato nell’estate del 1990 sulla panchina della Lazio, Dino Zoff lascia l’incarico (senza sapere che tornerà al timone in altre due occasioni) quattro anni dopo, con una Lazio cragnottiana ancora senza trofei ma con una consapevolezza completamente diversa rispetto a quando il Mito del calcio italiano si era seduto per la prima volta all’Olimpico.
La Lazio è già pronta ad abbracciare l’utopia zemaniana, ma per Dino l’appuntamento col commiato (a metà, perché resterà in società con la carica di presidente) è una festa finale con un pizzico di rimpianto per ciò che non è stato. Di sicuro quella che chiude un campionato ancora una volta troppo ricco di alti e bassi, seppur già di alto livello, è più che mai la Lazio di Beppe Signori, che in quella passerella a Marassi realizza una doppietta che gli consegna per il secondo anno consecutivo il trono dei bomber.
Partita divertentissima con sette gol e la Lazio che torna ad espugnare la Marassi blucerchiata dopo molto tempo. Un successo che vale il terzo posto, anche se la differenza reti privilegerà la Samp nella graduatoria finale. Ma il massimo della suggestione sarà trovare dall’altra parte quello Sven Goran Eriksson che, con Zoff dirigente, sei anni dopo conquisterà il secondo scudetto della storia della Lazio. Ma questo, davvero, ancora nessuno lo sa.
Derby del 10 dicembre 2006: Lazio-Roma 3-0. Lo sgambetto dei biancocelesti ai rivali cittadini permette all’Inter di allungare sulle inseguitrici, ridimensionando i giallorossi, ed alla Lazio di spingersi verso la Champions.
10 dicembre 2006: Lazio-Roma 3-0. Ad arrivare meglio alla stracittadina sono i giallorossi, dati in partenza favoriti, ma grazie ai gol di Cristian Ledesma, Massimo Oddo su rigore e Massimo Mutarelli è la squadra di Delio Rossi ad avere la meglio. Il derby inizia tra la commozione generale del minuto di raccoglimento per ricordare la prematura scomparsa del giornalista Mediaset Alberto D’Aguanno avvenuta il giorno prima. Davanti a 61.000 spettatori l’incontro ha inizio con una parentesi di studio da parte di entrambe le squadre timorose degli avversari. La Roma si affida a una manovra alquanto elaborata mentre i biancocelesti cercano soprattutto di spezzettare il gioco dei rivali.
Il primo tiro in porta arriva dopo ben 23 minuti con Totti che da lontano tenta di sorprendere Peruzzi ma senza riuscirci. Passa qualche minuto e la Roma ci riprova con Perrotta, con un tiro dal limite che non impegna più di tanto il portiere biancoceleste sempre ben attento. Dopo i vani tentativi giallorossi è la Lazio a venire fuori. Al 35′ palla da Rocchi a Mauri che spreca l’occasione esitando al momento del tiro. I biancocelesti prendono coraggio e prima su calcio d’angolo da destra Cribari colpisce di testa impegnando severamente Doni, che con una grande parata sotto l’incrocio dei pali evita il vantaggio ai laziali, poi, dopo solo qualche istante, il portiere giallorosso deve inchinarsi per raccogliere il pallone in fondo al sacco. È Ledesma che con un gran sinistro da fuori area porta in vantaggio i suoi.
Al termine del primo tempo si va all’intervallo con gli uomini di Delio Rossi avanti di una rete. All’inizio della seconda metà di gioco ci si attende il ritorno della Roma ma la ripresa inizia subito con Pandev, abile a rubare palla su un errore di Mexes, che entra in area di rigore e viene falciato dal numero uno giallorosso. L’arbitro di gara Rosetti non assegna il rigore ma poi a causa delle proteste laziali consulta il proprio collaboratore e torna sulla propria decisione assegnando il tiro dal dischetto ai biancocelesti ed allontanando dal campo Doni. A protestare questa volta sono i giallorossi e l’arbitro torinese cambia ancora il provvedimento e da rosso il cartellino diventa giallo.
È Oddo a presentarsi sul dischetto e con un tiro preciso spiazza Doni e raddoppia. La Roma tenta una reazione ma incassa la terza rete laziale grazie ad un’azione di Mauri che colpisce la traversa e sul rimbalzo la palla arriva a Mutarelli che segna la rete del tre a zero. Termina così una stracittadina nella quale erano ben pochi i tifosi laziali che si aspettavano un successo così eclatante della propria squadra. Serata di gran festa per tifosi biancocelesti con il tecnico Delio Rossi in testa che nella fredda serata autunnale per mantener fede ad una promessa fatta a Suor Paola, si getta, per un bagno alquanto rigenerante, nel fontanone del Gianicolo.
IL TABELLINO
LAZIO: Peruzzi, Oddo, Siviglia, Cribari, Zauri, Mudingayi, Ledesma, Mutarelli, Mauri (90′ Manfredini), Pandev (72′ Makinwa), Rocchi (84′ Foggia). A disposizione: Ballotta, Stendardo, Belleri, Firmani. Allenatore: D. Rossi
ROMA: Doni, Panucci, Mexes, Chivu, Tonetto (62′ Vucinic), De Rossi, Pizarro, Taddei, Perrotta, Mancini, Totti. A disposizione: Curci, Cassetti, R. Defendi, Rosi, Virga, Montella. Allenatore: Spalletti
Ciro Immobile sempre al primo posto della classifica della Scarpa d’Oro.
Immobile ancora alla guida della classifica della Scarpa d’Oro. Premio assegnato ogni anno al miglior cannoniere della stagione agonistica nei campionati nazionali europei. L’attaccante biancoceleste nonostante l’errore dal dischetto nell’ultimo turno contro la Juventus è rimasto al comando della classifica con 34 punti. Il polacco del Bayern Monaco, Robert Lewandowski, è stato raggiunto al secondo posto dall’inglese Jamie Vardy del Leicester a quota 32 punti. Quarto l’estone Erik Sorga del Flora Tallin con 31 e quinto il tedesco Timo Werner del Lipsia. Leo Messi, capocannoniere della Liga con 12 reti, è settimo con 24 punti, gli stessi del norvegese del Salisburgo, Erling Haalang, e dell’israeliano del Wolfsberger.
“Sono ancora euforico per la vittoria contro la Juventus, ma sono consapevole che bisogna restare con i piedi per terra. Questa vittoria me la sono goduta, per come è arrivata e per il gioco mostrato in campo. Inzaghi ha dimostrato che i suoi uomini sono in grado di giocare un gran calcio. I giocatori sono forti, mi ricordano molto quelli del 2000. Ho ritrovato sensazioni che ho provato con le Lazio del passato. Vincere con la Juventus e con il Milan a San Siro è una gioia immensa. La partita di sabato è stata equilibrata sin da subito e ho avuto la sensazione che potesse essere aperta a qualsiasi risultato. La squadra è maturata, prima era più arrogante. I calciatori mi hanno convinto tutti e penso, così come il tecnico, che si possa ancora crescere. Temo più la Roma che l’Atalanta per la corsa Champions, hanno delle cartucce da sparare nonostante siano poco rodati l’uno con l’altro. La loro rosa è ampia. A noi servirebbe qualche colpo sul mercato. Lukaku vorrei che tornasse a pieno regime, purtroppo ha problemi muscolari che non gli garantiscono continuità. Se dovessimo entrare in Champions vorrei due difensori. Sarebbe un sogno andare in posti come Liverpool a giocarci la nostra partita. Inzaghi? Speriamo rimanga a vita. Uno come lui può allenare ovunque, è un predestinato e penso sia uno dei migliori allenatori della sua generazione”.
“La Lazio può e deve lottare per lo Scudetto. Ha dimostrato di essere superiore ai bianconeri ed è giusto che provi ad ambire a qualcosa di più. La rosa non troppo ampia forse non permetterà di lottare fino in fondo, ma è comunque giusto pensarci anche per una crescita di mentalità dei giocatori. Da anni dico che la Lazio è forte. Il problema è che, arrivata all’ultima curva, è scivolata. Deve migliorare sotto questo aspetto ma sta superando gli esami. Insieme all’Atalanta esprime il miglior calcio in Italia. Milinkovic sta crescendo, prima faceva il centravanti, ora lavora da centrocampista e fa gol da punta vera, con stop e tiro. È in un processo di miglioramento per diventare un top-player” ha chiosato l’ex biancoceleste Roberto Rambaudi ai microfoni di Tuttomercatoweb.
Fuori onda di Simone Pepe sul prezzo di Milinkovic.
Fuori onda di Simone Pepe sul prezzo di Milinkovic. E’ accaduto durante la puntata di ieri di Tiki Taka, su Canale 5, in cui era ospite Claudio Lotito. Il patron biancoceleste ha parlato a tutto tondo del momento d’oro della sua squadra. Campionato, stadio e l’immancabile calciomercato: questi alcuni dei temi affrontati nel colloquio degli opinionisti. Proprio uno di essi, Wanda Nara, ha stuzzicato il presidente su Milinkovic chiedendo quale fosse il suo prezzo. La risposta di Lotito è stata secca: “Quanto costa Milinkovic? Non stiamo al supermercato che paghi uno e prendi due. Milinkovic è un patrimonio della società che sta bene dove sta, nessuno l’ha messo mai in vendita”. Non si sbottona il patron, nonostante la showgirl tenti di rilanciare le sue parole di qualche tempo fa, in cui valutava il serbo almeno 100 milioni. Durante il botta e risposta irrompe ‘involontariamente’ Simone Pepe: forse pensando di avere il microfono chiuso, l’ex giallorosso si lascia andare a un commento proprio sui 100 milioni: “Capirai adesso… 140“. Forse non così tanto, ma comunque le quotazioni di Milinkovic (e i sogni dei tifosi biancocelesti) continuano a crescere.