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LA NOSTRA STORIA L’attaccante Víctor Homero Guaglianone

LA NOSTRA STORIA Víctor Homero Guaglianone nasce a Montevideo, in Uruguay, il 24 settembre 1937. Il nome completo è Guaglianone Sosa Victor Homero.

Guaglianone cresce nelle giovanili del Wanderers con cui gioca fino al 1960. Nel 1954 partecipa, vincendolo, con la Nazionale Under 19 di calcio dell’Uruguay al Campionato sudamericano di calcio Under 19. Nel 1959 partecipa e vince con la nazionale maggiore il Campeonato Sudamericano de Football svoltosi in Ecuador. Quindi passa alla Lazio per 15 milioni di lire. A causa di un grave infortunio che lo tiene fermo per tutta la stagione gioca solo una gara in maglia biancoceleste. Dopodiché, bloccato da epatite da virus, è messo in lista di trasferimento e ceduto al National Montevideo. In Uruguay vince la Copa Competencia. Dal 1961 al 1964 torna a giocare con il Wanderers. Milita in seguito con il Nueve de Octubre, il Deportivo Galicia, il Danubio, l’Atletico Bucaramanga e il Colón.

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INTER LAZIO Conferenza Inzaghi: “Turnover obbligato, serve coraggio”

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INTER LAZIO Conferenza Inzaghi: le parole del tecnico biancoceleste alla vigilia della trasferta di San Siro.

INTER LAZIO Conferenza Inzaghi: “Domani sarà una gara impegnativa, contro una squadra forte, ne abbiamo giocate tante di queste partite, vorrò corraggio e tantissima personalità. Troveremo un ambiente carico, stadio pieno che cercherà di incitarli sempre. Dovremo essere bravi in queste 24 ore. Ci siamo allenati poco, ma abbiamo analizzato bene. Dobbiamo essere sempre coi piedi per terra. Unità? Non avevo bisogna di ritrovarla, dopo il Cluj avevo detto di essere sereno. Però dovevamo avere più cattiveria per non far condizionare la partita dagli episodi come contro Spal e in Romania. Abbiamo riflettuto dopo le due sconfitte, se prese nel modo giusto ci aiuteranno a crescere. Avevamo deciso di fare due uscite differenti sulla loro difesa. Al di là delle differenze abbiamo fatto cinque partite mettendo sotto gli avversari, anche se a volte siamo stati più alti o più bassi. I numeri sono stati schiaccianti. Abbiamo preso 6-7 pali, se al derby o a Ferrara il tiro di Caicedo fosse entrato sarebbe stato diverso il risultato. Domenica il tiro di Immobile è andato sul palo e entrato, forse perché lo abbiamo voluto, se giochiamo così gli episodi possono venire dalla nostra parte. Sono sempre grandissime partite, sappiamo che abbiamo fatto ottime partite in questo stadio. L’Inter ha preso un grandissimo stadio e allenatore, giocheremo con consapevolezza alla grande la nostra partita. Cosa manca per il salto definitivo? Forse di rimanere sempre umili e concentrati. Il campionato si è livellato verso l’alto, ogni partita bisognerà affrontarla con il massimo della concentrazione. Conte? Senz’altro è stato importante. C’è grandissima stima, ha dimostrato ovunque è stato, ha sempre fatto bene, ha fatto la gavetta partendo dal basso. Ha una grandissima squadra, ci ha messo poco a insegnare i suoi concetti. Ci siamo incontrati spesso fuori dal campo, giocando con lo stesso modulo è una persona con cui si parla volentieri di calcio. Turnover? Ho l’obbligo di impiegare tutti i calciatori a disposizione. Stamattina abbiamo fatto un allenamento che ci è servito, tutti sanno cosa dobbiamo fare. Poi ne abbiamo 7 in 21 giorni, sono tutti titolari aggiunti, dovrò vedere i dati e fare la formazione migliore. L’Inter ha avuto un giorno in più rispetto a noi, è avvantaggiata in questo. Abbiamo tante gare, giocando l’Europa League non abbiamo i recuperi che hanno le altre squadre. Razzismo? Sono d’accordo con ciò che ha detto, bisogna condannare, non devono esistere forme di razzismo. Dicevamo fossimo migliorati, poi nelle ultime partite sono accadute cose che non dovrebbero mai esistere. Formazione? Ci sono riflessioni da fare, sicuramnete giocheremo con i nostri due attaccanti. Vedremo i quinti come staranno. Non avrò Radu, aveva 38.5 di febbre, gli altri sono convocati, dovrò vedere le condizioni perché domenica abbiamo finito con qualche crampo e risentimento. Tra stasera e domani sceglierò, sapendo che qualcosa potrò cambiare. Identità? Sempre stata la stessa. A Ferrara abbiamo fatto una grande gara per 70 minuti. Cerco la formazione migliore Il risultato probabilmente indirizzerà le vostre disquisizioni. Immobile? Ciro con me si era già scusato con me personalmente, si era già scusato alla fine. Ieri si è sucsato davanti ai compagni e alla società, è normale che l’episodio di domenica si deve ragionare per la squadra, non per gli aspetti personali. in questo siamo cresciuti molti, Immobile in 10 minuti avvea già capito a fine gara, senza che nessuno gli dicesse nulla ha chiesto scusa e ha capito. Non c’è nessun caso, è tutto risolto. È un Inter diversa da quella di Spalletti, c’è un altro modulo, altri concetti. La squadra è cresciuta, sono stati fatti investimenti. Ho visto le prime tre gare di campionato, con Cagliari e Udinese molto bene. Secondo me potrà giocarsela fino alla fine con Juve e Napoli per lo scudetto. Dovremo fare una gara di personalità, giochiamo contro una squadra organizzata, dovremo giocarcela, poi vedremo. Ma serve coraggio, lo ripeto. L’Inter cerca tanto i propri attaccanti, cerca di lasciarli in posizione e di trovare i punti di riferimento. Noi abbiamo attaccanti un po’ più diversi, che si decentrano dalla zona. I moduli sono simili, ma interpretati in modo leggermente diverso”. 

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I tifosi del Bologna invitano quelli della Lazio a trovare Sinisa

I tifosi del Bologna sono pronti a tornare in pellegrinaggio al Santuario di San Luca e questa volta invitano anche i colleghi della Lazio: sempre nel nome di Sinisa Mihajlovic. Il 21 luglio scorso, i supporter rossoblu salirono al Santuario mariano, per pregare per il proprio allenatore, che all’Ospedale Sant’Orsola lotta contro la leucemia, e per tutti i malati. Furono più di un migliaio le persone che si incamminarono sotto i portici che, dal ‘Meloncello’, a due passi dallo stadio Dall’Ara, salgono al Santuario e tra loro c’era pure la moglie di Sinisa, Arianna.
Il 6 ottobre andrà in scena un secondo pellegrinaggio e per l’occasione i tifosi rossoblu, secondo quanto scritto dall’Ansa, hanno invitato anche quella della Lazio, quel giorno avversaria in campionato e club del quale Mihajlovic ha scritto pagine di storia tra il 1998 e il 2004, da calciatore. Se così fosse, sarebbe un gran bel gesto di amore e di aggregazione come solo il calcio sa fare.

FORMELLO Lazio di corsa verso l’Inter. Con un importante rientro

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FORMELLO Lazio di corsa verso l’Inter. Con un importante rientro.

FORMELLO Lazio di corsa verso l’Inter. Come al solito nel day after di una partita, Inzaghi fa svolgere il riscaldamento all’intero gruppo, poi diviso in due per la seduta di scarico. Al lavoro, tecnico con il pallone, ci sono soltanto coloro rimasti a riposo contro il Parma, insieme ai subentrati nella ripresa. Tra essi Durmisi, alla sua ‘prima’ in gruppo dopo il calvario muscolare, iniziato il primo giorno ad Auronzo. Inzaghi non ha voluto depennarne il nome dalla lista per il campionato, nonostante le valigie pronte per tutta l’estate. Infermeria vuota dunque: sul campo, oltre al danese, si vedono anche Lukaku, Jorge Silva e André Anderson (oggi compie 20 anni), non convocati ieri sera per una questione numerica.

Da domani mattina si entrerà nel vivo della preparazione della trasferta di San Siro. Nella rifinitura, in programma alle 10.30, scatteranno le prime e ultime prove tattiche anti nerazzurri. Contro i quali ci sarà spazio dall’inizio sia per Lazzari a destra che per Bastos nei tre di difesa. Non una novità quest’ultima per l’angolano, nella scorsa stagione impiegato dal 1′ in tre delle quattro partite giocate a San Siro (tra Serie A e Coppa Italia). Probabile turno di riposo dunque per Radu, titolare sul centrosinistra. Ballottaggio invece a centrocampo: Parolo non perde infatti le speranze di ritrovare posto. Inzaghi tuttavia sembra orientato a confermare il terzetto con Milinkovic e Luis Alberto ai lati di Leiva.

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QUI INTER Conte cambia in vista della Lazio

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QUI INTER Conte cambia in vista della Lazio. Le ultime da casa nerazzurra a quarantott’ore dalla sfida casalinga contro i biancocelesti.

QUI INTER Conte cambia in vista della Lazio. Il morale è altissimo in casa nerazzurra dopo la vittoria nel derby e il conseguente primato in classifica a punteggio pieno. Dopo il giorno di riposo concesso ieri, il tecnico salentino oggi rimetterà i suoi al lavoro in vista del turno infrasettimanale contro la Lazio. L’ex Juve vuole sfruttare a pieno la profondità della sua rosa e per questo potrebbe operare due novità nello schieramento che mercoledì sera affronterà la banda Inzaghi. La prima è Biraghi, che ha lavorato duro per arrivare al top della forma ed è ora pronto per far rifiatare Asamoah. La seconda è invece Alexis Sanchez, che però difficilmente sarà schierato dal primo minuto: più probabilmente Conte si servirà delle sue doti a partita in corso. Tra i papabili a una maglia da titolare, scalpita anche Lazaro. Inzaghi dovrà dunque mettercela tutta per trovare le giuste contromosse.

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INTER LAZIO L’arbitro del match: ecco i precedenti

INTER LAZIO L’arbitro scelto per questa importante partita che per i nerazzurri sarà molto importante è Maresca

INTER LAZIO L’arbitro del match sarà Maresca. Lui dirigerà la gara, al suo fianco come guardalinee ci saranno: Alassio-Paganessi, il IV uomo sarà Fabbri e al Var ci sarà Calvarese. Questo il quintetto scelto per la partita Inter Lazio che si giocherà mercoledì sera. I biancocelesti andranno a Milano dove incontreranno la squadra di Conte in grandissima forma, vengono da ben 4 vittorie su 4.

Ecco i precedenti di Maresca con la Lazio: diretta 9 volte, 6 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta. Nella scorsa stagione è stato scelto per dirigere i biancocelesti in 3 occasioni: Sampdoria Lazio 1-2, Chievo Lazio 1-1 e Udinese Lazio 1-2, tutte partite in trasferta.

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LUIS ALBERTO è TORNATO

IMMOBILE SI SCUSA

Lazio Luis Alberto torna decisivo, numeri importantissimi

Lazio Luis Alberto torna decisivo nello scacchiere di Inzaghi e i numeri di Lazio Parma lo dimostrano

Lazio Luis Alberto torna decisivo – Inzaghi non può fare a meno di lui in campionato. Ha deciso di lasciarlo riposare per la trasferta in Romania contro il Cluj in modo tale da lasciarlo fresco per il match di ieri contro il Parma considerando il turno infrasettimanale che vedrà la Lazio affrontare l’Inter a Milano prima in classifica. Ieri lo spagnolo è stato decisivo in modo concreto. Ha giocato 131 palloni in 90 minuti ed è un dato che un calciatore della Lazio non otteneva da ben 6 stagioni. Di questi 131, 103 sono stati effettuati con una precisione del 92,2%, inoltre ha effettuato 8 lanci lunghi andati a segno su 10 e ben 12 cross effettuati. Insomma una partita da top, da Luis Alberto tanto ammirato e inneggiato 2 stagioni fa quando con le sue magie incantava l’Olimpico per la gioia dei tifosi. Illuminante l’assist del primo gol per Immobile, dettato con i giusti tempi per impedire che l’attaccante finisse in fuorigioco. Inzaghi si coccola il suo centrocampista.

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IMMOBILE SI SCUSA

LAZIO Immobile si scusa con Inzaghi

LAZIO Immobile si scusa con Inzaghi per le parole e il gesto di stizza provato, pace fatta e nessun caso

LAZIO Immobile si scusa con Inzaghi – Ieri Inzaghi ha deciso di far uscire Immobile intorno al 20 del secondo tempo. Il numero 17 non è sembrato per niente contento della sostituzione ha iniziato a dire qualche parola nei confronti del mister per tutto il tragitto della panchina, non smettendo una volta seduto. Ma oggi a mente fredda, Ciro ha capito di aver reagito troppo e ha chiesto scusa attraverso Instagram, ecco le sue parole:

“A volte la tensione e la passione ci fanno fare cose che non dovremmo fare… è lecito chiedere scusa ai miei compagni e al mister per il mio comportamento dopo la sostituzione è ovvio che ogni molta si cerca di montare su un caso ma dagli errori si impara. Tutti sbagliano l’importante è capire l’errore. Detto questo grande partita grazie ai tifosi che ci hanno aiutato”.

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LA NOSTRA STORIA Il centrocampista Guido Gratton

LA NOSTRA STORIA Guido Gratton nasce a Monfalcone (TS) il 23 settembre 1932. Una vita di successo sportivo, una maturità problematica e una morte orrenda. Questa la sintesi della sua esistenza.

Cresce nel Parma e nel Vicenza ma fa il suo esordio in Serie A nella stagione 1952-1953 con la maglia del Como. L’anno dopo passa alla Fiorentina dove, voluto da Fulvio Bernardini, diventa una bandiera. Nel 1955-1956 vince lo Scudetto con il club viola. L’anno dopo conquista la Coppa Grasshoppers. Nel 1960 passa al Napoli. L’anno dopo Gratton è acquistato dall’Inter e poi a novembre girato alla Lazio in Serie B. Chiude la carriera in Toscana nell’Impruneta. Tra i convocati per il Mondiale del 1954 rimase nel giro della Nazionale fino al 1959. Terminata la carriera da calciatore diventa per breve tempo allenatore. Nel 1969-1970 guida la Salernitana in serie C. A fine stagione passa alla Paganese. In seguito allena anche il Foligno.

Divenne gestore di un circolo di tennis e dipingeva per passione. La sera del 18 novembre 1996, mentre era al circolo, fu aggredito selvaggiamente da sconosciuti a colpi di sedia e di racchetta probabilmente in un tentativo di rapina. Venne ritrovato in una pozza di sangue in coma e privo del portafoglio. Tentarono di salvarlo ma il 26 morì senza riprendere conoscenza. Oltre cinquemila persone presero parte al suo funerale nella Basilica di Santa Croce, a Firenze. Per ricordarlo la Fiorentina chiese alla Lega Calcio di poter effettuare un minuto di silenzio e giocò la gara successiva con la fascia nera al braccio.

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LA NOSTRA STORIA L’attaccante André Anderson Pomilio Lima da Silva

LA NOSTRA STORIA André Anderson Pomilio Lima da Silva nasce a Maracaí, in Brasile, il 23 settembre 1999.

Noto come André Anderson o André. Cresce a Pedrinhas Paulista. Entra a far parte del programma giovanile del Santos FC nel 2009. Inizialmente gioca nelle squadre giovanili futsal del club. Si trasferisce alla sezione calcio nel 2010. È detto ‘O Artilheiro’. Attaccante italianizzato per via dei suoi antenati. La Lazio lo acquista dal Santos nell’estate 2018. Il 17 agosto 2018 passa in prestito temporaneo alla Salernitana. Terminato il prestito nell’estate del 2019 viene convocato per il ritiro estivo di Auronzo di Cadore. Fa il suo esordio in serie A con la Lazio subentrando a Luis Alberto all’80’ di Lazio-Udinese 3-0 del 1 dicembre 2019. In biancoceleste ha vinto la Supercoppa Italiana 2019/20.

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LAZIO PARMA MARUSIC: “Contento per il gol davanti ai tifosi”

Lazio Parma Marusic quest’anno ha perso il posto sulla fascia destra per merito del nuovo arrivato Lazzari. Oggi però è stato l’autore del secondo gol

LAZIO PARMA MARUSIC – Oggi la Lazio a differenza delle ultime due partite, non stecca la gara e al rientro in campo nel secondo tempo conduce senza preoccupazioni trovando anche il raddoppio con Marusic. Ora si porta 5 in classifica con 8 punti. Lazio Parma ai microfoni

Sono tornato a giocare da titolare e ho fatto un’ottima prestazione, spero di continuare in questo modo. Milinkovic è stato molto bravo, un ottimo assist, avevamo parlato prima della gara. Ora ci aspetterà una partita importante mercoledì e dobbiamo pensare a quella, non dobbiamo più pensare alle due sconfitte passate ma continuare su questa strada. Sono molto contento perché ho fatto gol davanti ai nostri tifosi e per me questo è uno stimolo per lavorare di più. E importante vincere queste partite. Sono molto contento qui, con questa squadra, noi siamo forti e dobbiamo lavorare molto e pensare alle prossimo partite, sono molto contento”.

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LA CONFERENZA INZAGHI

LAZIO PARMA LUIZ FELIPE: “Non temo l’Inter, abbiamo possibilità”

LAZIO PARMA LUIZ FELIPE è stato autore di un’ottima partita difensiva sulla freccia del Parma Gervinho

LAZIO PARMA LUIZ FELIPE: “Abbiamo fatto le cose chieste dal mister durante la settimane, una grande partita e adesso andremo a riposare perché mercoledì ci aspetta un’altra partita importante. Io penso che le sconfitte servano per crescere, tutti perdono, ma serve per imparare dagli errori. Ora abbiamo pagato e andremo a San Siro per fare una grande partita. Quest’affetto che vogliamo sempre ci aiutano per le partite, loro sono un uomo in più in campo. Oggi abbiamo dato tutto e abbiamo vinto, dobbiamo recuperare. Abbiamo due giorni per lavorare sull’Inter, ma dovremo fare grandi allenamenti sulla loro squadra per andare a San Siro e fare un’ottima gara, bisognerà stare concentrati e giocare bene. Non era facile fermare Gervinho, ma è stato merito del mister e del preparatore che mi hanno detto quello che fare. L’episodio con Strakosha? Lui ha chiamato la palla ma io pensavo si trovasse in porta ed è successo quell’episodio, poi ne abbiamo parlato nell’intervallo. Non temo niente dell’Inter, hanno una grande squadra, ma se stiamo concentrati faremo una grande partita, anche loro dovranno stare attenti a noi”.

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LAZIO PARMA Conferenza Inzaghi: “Non guardo in faccia nessuno”

LAZIO PARMA Conferenza Inzaghi dallo stadio Olimpico di Roma dopo il successo per 2-0 sulla squadra gialloblu

LAZIO PARMA Conferenza Inzaghi: “La partita è stata fatta molto bene, un’ottima gestione, Sepe ha fatto 13 parate e Strakosha 1, sono stati bravi i ragazzi, venivano da 2 sconfitte brucianti, una grande partita. Non c’è nessun problema con Immobile, è molto generoso, un vincente e vuole essere sempre in campo. In quel momento era giusto cambiarlo, a fine primo tempo aveva un problemino, ma io non guardo in faccia nessuno. Abbiamo già chiarito la situazione, Caicedo ha fatto molto bene poi”.

“Dovevi vincerle, dobbiamo sapere che anche quando non ci sono allarmi devi stare sempre sull’attenti, sul pezzo, la classifica è molto corta.. Per noi stasera era molto importante, siamo tutte lì e continuare su questo passo, sapendo che per noi è molto faticoso considerando le partite ravvicinate. Siamo tornati venerdì mattina e abbiamo avuto poco tempo per preparare questa partita, molto delicata”.

Contro l’Inter potrete dimostrare che le ultime due partite erano solamente un black out

“La partita sarà da preparare molto bene, giocheremo contro una grandissima squadra, ma cercheremo di fare nel migliore dei modi. Penso che i ragazzi questa sera siano stati molto bene, dovremo recuperare energie. Purtroppo giocando in Europa League rispetto a chi gioca la Champions, abbimao meno tempo però è una cosa che sapevamo e cercheremo di far tesoro alzando il nostro livello”.

Stasera ho visto una Lazio simile a due anni, era il Parma o hai corretto la squadra?

“Il problema è che abbiamo fatto le prime tre partite con una settimana a disposizione e giocatori freschi,ora ricomincia il tour de force e dobbiamo cambiare qualcosa. Il famoso turnover. Ne avevate parlato tanto in settimana, probabilmente se stasera fosse andata male avreste parlato non lo so di Marusic o qualcun’altro, sono l’allenatore lavoro per la mia squadra e cerco di farla andare al meglio. Ho la fortuna di vedere tutti i giorni i ragazzi e gli allenamenti, quindi cerco di scegliere e poi quando mi chiedete del turnover di Ferrara vi rispondo che per me non lo è perché Caicedo e Parolo sono due giocatori titolari”.

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LAZIO PARMA Immobile sbotta. Inzaghi chiarisce

LAZIO PARMA Immobile sbotta per la sostituzione al 60′ del secondo tempo. Inzaghi però chiarisce la situazione

LAZIO PARMA Immobile sbotta – Ciro ha siglato il primo gol per la Lazio e per tutta la partita è apparso sempre nel vivo del gioco, non sbagliando quasi nulla sfiorando anche la doppietta. Intorno alla metà del secondo tempo, Inzaghi decide di sostituirlo per far entrare Caicedo preservandolo per la trasferta impegnativa dell’infrasettimanale che la Lazio giocherà mercoledì contro l’Inter. Il cambio però, non è per niente piaciuto a Ciro che è uscito parecchio arrabbiato inveendo contro il mister per il cambio. L’attaccante non voleva uscire visto la sua buona prestazione, arrivato in panchina continuava a dire: “Eassurdo, è assurdo”, rivolto a Inzaghi. Quest’ultimo poi è andato verso la panchina chiedendo al ragazzo di finire lì la questione.

Inzaghi è intervenuto a Sky chiarendo la situazione: “Ciro ha avuto dei problemi fisici in questi giorni, quindi ho deciso di farlo uscire per preservalo. Dopo rivedrà la partita e capirà perché ho fatto questo cambio. Mi sono avvicinato dopo averlo lasciato sbollire dicendogli di finire lì la cosa. Lui ha capito subito e ha iniziato a incitare i suoi compagni, non c’è nessun caso”.

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LE PAGELLE DI LAZIO PARMA

PAGELLE LAZIO PARMA Marusic da applausi, questa è la Lazio che vogliamo!

I voti dei calciatori biancocelesti. Pagelle Lazio Parma

Le pagelle Lazio Parma

STRAKOSHA 7 – L’azione dell’1-0 parte dal suo piede con una pennellata a cercare e trovare Luis Alberto che imbecca Immobile. Miracoloso al minuto 22 quando di piede dice di no a Inglese, al tiro a tu per tu con l’albanese nell’area piccola. Si riscatta alla grande dopo le disattenzioni contro il Cluj. Una paratona che vale un gol

LUIZ FELIPE 7 – sfortunato al minuto 59 dove un rimpallo beffardo gli nega l’occasione di andare in gol sugli sviluppi di un corner. Gioca con una tranquillità e sicurezza disarmante, sembra quasi un veterano. Non sbaglia nulla ed è tra i migliori della partita

ACERBI 6.5 – Ace non sbaglia un colpo e torna sui suoi livelli dopo due gare in affanno. Guida bene la difesa, grazie anche ad un ottimo Luiz Felipe che gli rende le cose più facili. Inglese e Gervinho, clienti scomodi, sono stati arginati senza troppe difficoltà.

RADU 6 – Non inizia bene: al minuto 3 viene saltato sulla trequarti troppo facilmente e ducali vicino al gol. Sbroglia una complicata situazione al minuto 29, fermando in extremis Inglese impedendogli il dribbling che lo avrebbe messo in porta. Sicuro a tratti, prima parte di gioco un pochino distratto

MARUSIC 7,5 – Se lo merita tutto il montenegrino. Adam torna titolare dopo tanto tempo e dopo un’estate travagliata tra infortunio e concorrenza di Lazzari. Il numero 77 oggi ha offerto una gara brillante con tanta corsa e un bel gol. Ottimo inserimento e il diagonale sotto porta a trafiggere Sepe. Oggi in versione Forrest Gump, voto 7, come i numeri che porta sulla maglia più un mezzo punto in più per la caparbietà. E stava anche per siglare una doppietta. IL MIGLIORE.

MILINKOVIC 6.5 – Sembrava opaco, lì a fare il compitino. Invece il Sergente ha zittito tutti al minuto 69 quando ha deciso di sfoderare una giocata di classe: lancio millimetrico per Marusic a scavalcare la retroguardia gialloblu e Adam che sigla il 2-0. Mezzo gol è anche del Sergente

LEIVA 6 – sono 73 i minuti giocati dal brasiliano. Lucas non è ancora al 100% della condizione e si vede. Gioca con la furbizia e là dove non arriva con la corsa, ci arriva con l’esperienza, restando il baluardo a protezione della difesa. Dal 72esimo PAROLO s.v.

LUIS ALBERTO 6.5 – assist al bacio dello spagnolo che in verticale mette Immobile in porta. Tenta l’eurogoal su calcio d’angolo al minuto 60, ma colpisce il palo. Solite impeccabili geometrie, Il Mago è il classico giocatore che si nota poco in campo ma che è indispensabile per il gioco della squadra. Oggi bene, più fiducioso dopo Ferrara

LULIC 6 – Solita gara ordinata basata sulla quantità e sulla sostanza, più che sulla qualità. Non soffre gli attacchi avversari e comanda la fascia con l’aiuto di Radu. Il capitano c’è. Dal minuto 83 JONY s.v.

CORREA 6 – L’argentino ha una voglia di spaccare il mondo e si vede, ma ciò limita la sua brillantezza e lucidità sotto porta. Ci prova più volte: tiro a giro dentro l’area di rigore al minuto 6 ma larga di poco. Molto mobile, svaria su tutto il fronte offensivo, 100% al dribbling, Sepe gli dice no al minuto 30 con il piedone. Nella ripresa il copione non cambia: un consiglio a El Tucu: restare calmo, non strafare ed i risultati arriveranno

IMMOBILE 7 al minuto 8 bomber Ciro, servito magistralmente da Luis Alberto, sigla il gol del vantaggio con con un diagonale di sinistro che fa sponda con il palo e si insacca alle spalle di Sepe. Il portiere gialloblu gli dice di no al 47esimo deviando un suo bolide dal limite dell’area. 4 gol in 4 gare disputate, what else? Dal 62’ CAICEDO s.v.

ALL. INZAGHI 6.5 – Ha avuto il coraggio di tornare all’antico e affidarsi alla squadra dello scorso anno. I nuovi acquisti tutti in panchina, con il solo Jony subentrato nella ripresa. Ottima l’intuizione di schierare Marusic, che lo ha ripagato con un gol e una buonissima prestazione. Questa volta non ci sono stati cali di concentrazione nella ripresa e neanche rimonte incredibili. Finalmente si torna al clean shit, con la porta sbarrata, dopo i 4 gol subiti nelle ultime due gare. Ora mercoledì il primo vero esame che ci dirà chi è veramente la Lazio: la sfida all’Inter di Conte, dove Inzaghi dovrà essere bravissimo a tirare fuori tutta la grinta dai suoi giocatori.

LAZIO PARMA Formazioni ufficiali

Simone Inzaghi torna all’antico per la sfida di questa sera, affidandosi ai calciatori della scorsa stagione. Lazio Parma formazioni ufficiali

LAZIO PARMA FORMAZIONI UFFICIALI

LAZIO (3-5-2) Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Marusic, Milinkovic, Leiva, Luis Alberto, Lulic; Correa, Immobile.

PARMA (4-3-3) Sepe; Darmian, Iacopono, Alves, Pezzella; Junior, Brugman, Barillà; Kulusevski, Inglese, Gervinho.

LA NOSTRA STORIA Dino Canestri

LA NOSTRA STORIA Dino Canestri nacque a Prato il 22 settembre 1907. Difensore, allenatore e dirigente, del club biancoceleste.

Anche se toscano di nascita Canestri è stato sicuramente romano d’adozione. A Roma per il servizio militare nel Corpo dei granatieri di Sardegna fu notato da alcuni osservatori della Lazio e invitato a provare alla Rondinella. Iniziò a giocare nel 1921 nelle giovanili del Prato come centrattacco, e in questo ruolo arrivò fino alla prima squadra. L’amore per il calcio di Dino aveva radici lontane. A 10 anni il giorno della prima Comunione arrivò tardi alla cerimonia perché si era messo a giocare a pallone su un prato.

L’INGAGGIO

Fu l’allenatore Koszegi a trasformarlo in terzino e con tale maglia vinse nel 1924 il Campionato interregionale. Il suo acquisto fu probabilmente caldeggiato dal suo vecchio allenatore nel Prato, appunto Koszegi, che era passato intanto alla Lazio. Oppure segnalato dal calciatore laziale Cesare Mariani a cui Dino era legato da grande amicizia. L’ostacolo per ingaggiare il giocatore fu convincere la sua mamma che, donna molto all’antica e vedova, non voleva che il figlio si trasferisse nella capitale.

L’ESORDIO

Il problema si risolse grazie all’invio a Prato di convincenti emissari laziali che rassicurarono la mamma e offrirono a Dino un impiego all’Ufficio Cambi di Roma gestito dal consigliere e poi vice presidente biancoceleste Raul Campos. Esordì contro il Padova il 2 ottobre 1927. Il trio difensivo con Ezio Sclavi in porta, Canestri e Renato Bottacini terzini, risultò tra i più forti reparti in assoluto fino al 1933 quando, a causa di un gravissimo infortunio riportato a Trieste dovette smettere di giocare a soli 27 anni.

ALLENATORE

Restò comunque alla Lazio diventando allenatore delle giovanili biancocelesti. Nel 1941, in un momento difficilissimo per la Lazio, accettò di allenare la prima squadra su invito di Remo Zenobi. Durante la guerra fu l’allenatore che permise alla Lazio di vincere il Campionato Romano del 1944 sia con la prima squadra che con i Ragazzi e il Campionato assoluto Ragazzi nella stagione 1947/48. Dopo la guerra guidò le giovanili biancocelesti sempre con ottimi risultati.

LA NAZIONALE

Nella seconda parte della stagione 1957/58 allena nuovamente la prima squadra in sostituzione dell’esonerato Milovan Ciric. Nel frattempo alternò l’attività di talent-scouts per la Lazio (presidente della sezione squadre minori), con ruoli dirigenziali di grande responsabilità. Nel 1958 allena la Nazionale Dilettanti in previsione delle Olimpiadi romane e per i Giochi Mediterranei arrivando alle semifinali. Poi da grande appassionato biancoceleste fece ritorno alla società.

Significativo l’episodio accaduto in occasione della nascita del primo nipotino Gianfranco. Dino fece stampare una carta d’identità per il neonato dove alla voce “segni particolari” inserì LAZIALE. Il bambino, oggi adulto, è naturalmente un grande sostenitore biancoceleste. Dino Canestri è rimasto nella Lazio fino al 1964. Deceduto il 2 novembre 1981 riposa al Cimitero Flaminio.

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LA NOSTRA STORIA Alceste Grifoni, uno dei fondatori

LA NOSTRA STORIA Il 9 gennaio del 1900 Alceste Grifoni è assieme ad altri giovani tra i fondatori della Società Podistica Lazio. Nuotatore e podista di valore.

Alceste Grifoni nasce a Roma il 22 settembre 1882 in Via del Governo Vecchio 6. Figlio di Antonio e Prosperina Isidori. Diventa calciatore e gioca come difensore sinistro nelle prime partite a Piazza d’Armi. Gioca il primo derby romano vinto per 3-0 contro la Virtus. Nel 1903 è l’ideatore del Campionato unico tra gli studenti di Roma sulla distanza dei 400 mt. I migliori venivano iscritti alla Lazio.  Svolge un’utilissima azione di proselitismo e di organizzazione societaria. Pur restando sempre fedele alla Lazio e ai suoi principi, a causa della carriera militare che ha intrapreso nella Regia Marina, deve diradare il suo impegno in società. Decorato con Croce di Guerra. Muore a Roma il 9 giugno 1958.

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LA NOSTRA STORIA Il centrocampista Paolo Todeschini

LA NOSTRA STORIA Paolo Todeschini nasce a Milano il 22 settembre 1920. Cresce nel Milan dove esordisce in Serie A a 19 anni. Nel 1945 si trasferisce al Bologna.

L’anno dopo passa all’Atalanta da dove la Lazio lo acquista nel 1948. Nel 1949 passa al Napoli. Quindi milita con Palermo, Monza e Mantova. Chiusa la carriera da calciatore Todeschini diventa allenatore. Nel 1960 guida la nazionale olimpica azzurra ai Giochi di Roma, quindi il Milan (1960/61). Nella stagione 1961/62, con la Lazio in Serie B, chiamato dal presidente Massimo Giovannini diventa allenatore dei biancocelesti. Dopo una sconfitta contro la Lucchese è sostituito da Ricciardi.

Dopo aver guidato Cosenza, Pro Patria, Messina, Sorrento, Entella e di nuovo Sorrento, resta fuori dal calcio per diversi anni prima di concludere la carriera allenando la Nazionale italiana Femminile dal 1981 al 1983. Laureato in Architettura, alterna le attività di giocatore e allenatore con quella di scultore ed espone le sue opere, molte di tema sportivo (tra le quali il busto di Meazza allo stadio di San Siro), in numerose gallerie d’arte. Muore a Milano il 30 marzo del 1993.

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LAZIO PARMA Probabili formazioni. Marusic titolare?

I biancocelesti sono chiamati a riscattare le due debacle contro Spal e Cluj. Domenica sera all’Olimpico arriveranno i ducali. Lazio Parma probabili formazioni

Lazio Parma probabili formazioni

Lazio (3-5-2): 1 Strakosha; 3 Luiz Felipe, 33 Acerbi, 26 Radu; 77 Marusic, 21 Milinkovic-Savic, 6 Leiva, 10 Luis Alberto, 19 Lulic; 11 Correa, 17 Immobile. (23 Guerrieri, 93 Vavro, 24 Proto, 4 Patric, 15 Bastos, 22 Jony, 7 Berisha, 16 Parolo, 29 Lazzari 32 Cataldi, 20 Caicedo, 34 Adenakye). All.: Inzaghi. Squalificati: nessuno. Diffidati: nessuno. Indisponibili: nessuno.

Parma (4-3-3): 1 Sepe; 36 Darmian, 2 Iacoponi, 22 Alves, 28 Gagliolo; 10 Hernani, 15 Brugman, 17 Barilla’; 44 Kulusevski, 9 Inglese, 27 Gervinho (34 Colombi, 53 Alastra, 16 Laurini, 97 Pezzella, 3 Dermaku, 21 Scozzarella, 93 Sprocati, 7 Karamoh, 11 Cornelius). All.: D’Aversa. Squalificati: nessuno. Diffidati: nessuno. Indisponibili: Kucka, Grassi.

Arbitro: Abisso di Palermo

PEDULLA INCREDULO PER LA DEBACLE CONTRO IL CLUJ