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LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Filiberto Corelli

LA NOSTRA STORIA Filiberto Corelli nasce ad Anticoli Corrado l’11 agosto 1886. Calciatore di ruolo centrocampista. È fratello minore di Corrado e pertanto noto anche come Corelli II.

Filiberto Corelli era figlio del pittore Augusto e di Emilia Meddi. Dal matrimonio nacquero quattro figli: il primo, Corrado, calciatore professionista poi scultore e orafo, il secondo, Filiberto. Presero parte al Campionato romano 1907.

I due fratelli furono protagonisti di un caso clamoroso: calciatori di successo, nel 1907 passarono dalla C. S. Virtus alla Società Sportiva Lazio, allora Società Podistica Lazio. Sportivi completi praticavano calcio, nuoto e vogavano sul Tevere. Morì a Roma il 13 ottobre del 1969.

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LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Luigi Boccolini

LA NOSTRA STORIA Luigi Boccolini nasce a Porto Recanati (MC) l’11 agosto 1946. Cresce nelle giovanili della Recanatese. Nel 1966 arriva nella Primavera dell’Inter, ma dopo pochi mesi torna a Recanati per giocare il campionato di serie D con l’Adriatica nel 1966/67.

Nella stagione 1967/68 Luigi Boccolini inizia la carriera da professionista debuttando in Serie C con il Pescara. Nella stagione 1969/70 approda al Brindisi. Nel 1971 passa al Matera per poi tornare a novembre del 1972 nel Brindisi in Serie B per tre stagioni. L’anno dopo l’allenatore Luis Vinicio lo porta al Napoli. Boccolini esordisce in Serie A e vince la Coppa Italia. Nel 1976 passa al Catanzaro. A luglio del 1977 arriva alla Lazio alla corte del suo maestro Luis Vinicio.

Nelle due stagioni seguenti torna al Brindisi terminando la sua carriera professionistica in Serie C2. Nella stagione 1981/82 inizia la carriera da allenatore nel Galatina vincendo il campionato di serie D. Dal 1981 ha allenato Galatina, Ostuni, Brindisi, Martina Franca, Benevento, Castel di Sangro, Tricase, Nardò, Vigor Lamezia, Aversa Normanna, Gaeta, Real Marcianise, Sambenedettese, Brindisi e Fermana. Detiene il record di 10 campionati vinti in Serie D, cui si aggiunge la vittoria della Coppa Italia di categoria nella stagione 2006/07 con l’Aversa Normanna.

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CELTA VIGO LAZIO Le probabili formazioni del match!

CELTA VIGO LAZIO Le probabili formazioni del match di questa sera.

CELTA VIGO LAZIO Le probabili formazioni – A due settimane dall’inizio del campionato, la Lazio di mister Inzaghi questa sera affronterà un altro test europeo. Alle ore 20.00, infatti, i biancocelesti scenderanno in campo contro gli spagnoli del Celta Vigo. Inzaghi questa sera schiererà dal primo minuto tutti i titolari indisponibili. Ancora assenti per problemi fisici Lulic e Milinkovic-Savic. Out anche Luiz Felipe, Marusic e Lukaku. Queste le probabili formazioni:

CELTA VIGO (4-4-2): Ruben Blanco; Kevin, Araujo, Aidoo, Olaza; Brais Mendez, Beltran Lobotka, D. Suarez; Iago Aspas, G. Fernandez. Allenatore: Escribà.

LAZIO (3-5-1-1): Strakosha; Vavro, Acerbi, Radu; Lazzari, Parolo (C), Leiva, Luis Alberto, Jony; Correa, Immobile. Allenatore: Inzaghi.

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LAZIO, LE PAROLE DI YURI ALVITI DOPO LA MORTE DI DIABOLIK

LAZIO Altra amichevole dopo il Celta?

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LAZIO Altra amichevole dopo il Celta? L’ipotesi a pochi giorni dall’esordio in campionato.

LAZIO Altra amichevole dopo il Celta? Il test contro gli spagnoli avrebbe dovuto essere per i biancocelesti l’ultimo prima del debutto in Serie A contro la Sampdoria. In realtà, prima della trasferta di ‘Marassi’ avrebbe dovuto giocarsi la Supercoppa italiana contro la Juventus. L’incontro si disputerà invece con tutta probabilità il prossimo dicembre in Arabia Saudita. Al suo posto, con altrettanta probabilità, tra il 17 e il 18 agosto verrà fissata un’altra amichevole. Ancora ignoto al momento il nome dell’avversario. Così come la sede del match, sicuramente in Italia, in modo da evitare alla squadra lo stress di un (altro) viaggio a 7 giorni da Genova. Una cosa è comunque: il pre-campionato della Lazio non termina questa sera.

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LAZIO Discorso di Inzaghi per caricare la squadra

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LAZIO Discorso di Inzaghi per caricare la squadra: le parole del tecnico.

LAZIO Discorso di Inzaghi per caricare la squadra. “Voglio iniziare il campionato vincendo, con un avvio migliore degli ultimi anni”, ha detto il tecnico. Che non ne può più di false partenze e lo ha fatto ben capire ai suoi ragazzi ieri, a fine ritiro. In tre anni di gestione, la sua Lazio in campionato è sempre partita col freno a mano tirato.

Alla vittoria all’esordio, a Bergamo contro l’Atalanta (3-4), seguirono infatti un pareggio e una sconfitta nelle gare successive. Due anni fa invece forse la troppa euforia per la vittoria in Supercoppa costò uno scialbo 0-0 contro la SPAL. E che dire dell’inizio da incubo della scorsa stagione: due sconfitte in altrettante partite con Napoli e Juventus.

E’ tempo dunque di invertire il trend, dare sin da subito un segnale al campionato e soprattutto alle rivali per la Champions League. Con l’aiuto della spina dorsale della squadra e dei big, rimasti al loro posto. Nessuna rivoluzione, diversamente che in altre squadre.

Tra due settimane, al debutto a Genova contro la Sampdoria, la parola d’ordine dovrà essere una sola: 3 punti. Il miglior viatico in vista del successivo derby. Anche quest’anno il calendario non ha fatto sconti, ma Inzaghi e i suoi non devono pensarci: “Questo per me è l’anno zero, una stagione in cui ci dobbiamo lasciare alle spalle i precedenti tre e le vittorie”, ha ribadito al termine dell’allenamento il tecnico. Che vuole una Lazio a testa alta e sguardo fiero. Come l’aquila che la rappresenta.

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MORTE DIABOLIK Yuri Alviti: “Era il mio amico del cuore. I giornali lo stanno sfondando”

Morte Diabolik Yuri Alviti ha voluto ricordare il suo amico, compagno di tante partite in Curva Nord e di battaglie in favore della Lazio. Parole commoventi

MORTE DIABOLIK YURI ALVITI, PAROLE COMMOVENTI PER L’AMICO SCOMPARSO. Ne hanno passate tante insieme, hanno fondato gli Irriducibili, hanno tifato e combattuto per la Lazio. Amici inseparabili Diabolik e Alviti. Quest’ultimo, intervistato da AdnKronos, ha espresso dolci parole per l’amico: “Era e rimarrà per sempre il mio amico del cuore. Lui era un eterno Peter Pan. Negli ultimi tempi avevamo un’amicizia ancora più stretta. Parlavamo di tutto tranne che delle cose in cui era coinvolto. Parlavamo del nostro futuro, di quante ne avevamo passate insieme. Ci dicevamo che era ora di cambiare modo di vivere, di stare più sereni. Io sono di Trastevere e lui era del Quadraro, ci siamo conosciuti in curva, da ragazzini. Ogni domenica scendevamo un gradone dopo l’altro per avvicinarci alla balconata. Prima di fondare gli Irriducibili con Fabrizio e altri 25 ragazzi ci posizionavamo in basso a destra. Ogni tanto portavamo lo striscione ‘ultras’ ma più che altro inizialmente eravamo un gruppo di cani sciolti, 25 ragazzi che giravano l’Italia e seguivano la Lazio sempre e ovunque. Ci vedevamo anche fuori dallo stadio, in settimana: Fabrizio e i suoi amici ci venivano a trovare a Trastevere”. Poi l’amara conclusione con un attacco ai media:I giornali oggi l’hanno sfondato da morto, hanno scritto un sacco di cose non vere. A lui gli hanno sparato alle spalle perché non hanno avuto il coraggio di guardarlo in faccia. Mi mancherà da morire. Ora, da adulti, eravamo più amici che mai. Voglio ricordarlo per quello che era e sarà sempre per me, un grande amico“.

Parla la moglie di Diabolik: “Non meritava questa morte. Lasciate stare le mie figlie”

Parla la moglie di Diabolik ai microfoni de Il Messaggero. Di seguito riportiamo le sue dichiarazioni.

Parla la moglie di Diabolik. Dopo l’agguato e l’uccisione di suo marito, la donna ha avuto la forza e il coraggio di parlare ia microfoni de Il Messaggero. Queste le sue dolorose parole: “Mio marito è stato più amato che criticato. Di certo rispettato da tutti. Chi gli ha sparato alle spalle ha agito come un sorcio. Non si uccide una persona in quel modo, non si toglie la vita a un essere umano così. Era un uomo felice, che ha sempre amato le sue figlie, i suoi genitori, i suoi fratelli, la sua famiglia . Tutti stiamo soffrendo. Stanno soffrendo i genitori che sono anziani, tutto questo è successo proprio ora, quando mio marito aveva pagato il suo conto con la giustizia. Le assicuro: mio marito conduceva una vita molto normale, serena, usciva di casa, andava a passeggiare, non poteva aspettarsi che qualcuno potesse sparargli in quel modo. Queste poi le parole sul killer di suo marito: “Dovrebbe essere una cosa naturale individuare il responsabile dell’omicidio di mio marito. Non si tratta tanto di chiedere che sia fatta giustizia, ma penso sia giusto che chi ha sparato in quel modo a Fabrizio venga trovato. Uno che esce all’improvviso e spara alle spalle non è un uomo, è un sorcio. Non si toglie la vita a una persona in questo modo. Io sono cristiana e al di là del modo in cui Fabrizio è stato ucciso, penso che togliere la vita a un essere umano sia sempre qualcosa di profondamente sbagliato, di inaccettabile. Vorrei solo che mio marito venisse ricordato con le parole giuste e che le mie figlie venissero lasciate in pace. Penso che nella sua vita Fabrizio come tutti sia stato amato e odiato, ma le assicuro che sono molti di più quelli che lo hanno amato. In fondo non è neanche giusto dire che sia stato odiato, c’è stato chi non ha condiviso alcune sue azioni, è normale, però tutti, anche chi non la pensava come lui, lo hanno sempre rispettato. Non meritava di fare quella fine, è stato un ottimo padre, marito, figlio, amico. E aveva pagato tutti i suoi conti con la giustizia”.

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INZAGHI CARICA I SUOI IN VISTA DEL CELTA VIGO >>> LEGGI QUI

FUNERALE DIABOLIK La famiglia contro il questore: “Faremo ricorso al Tar”

FUNERALE DIABOLIK – Imposto dal questore di Roma il funerale in forma privata, ma la famiglia non ci sta.

FUNERALE DIABOLIK – Il Questore di Roma ha ordinato nelle scorse ore che il funerale di Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, sia svolto in forma privata. La cerimonia religiosa è stata programmata dallo stesso questore alle ore 6.00 di martedì 13 agosto 2019, presso la cappella del cimitero “Flaminio”. Nella nota, si legge, è ammesso il ricorso al TAR entro 60 giorni. E proprio per questo motivo, secondo quanto riportato da RomaToday, la famiglia avrebbe deciso di fare ricorso al Tar. Resta davvero difficile, comunque, comprendere tale decisione del Questore. Presunti “motivi di sicurezza” non possono in nessun modo ostacolare l’abbraccio che il popolo laziale vorrà dare al suo capitano nel giorno del suo ultimo saluto.

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MORTE DIABOLIK — Funerali privati per ragioni di sicurezza

MORTE DIABOLIK — I funerali di Fabrizio Piscitelli, storico capo ultras della Lazio, si svolgeranno in forma privata. Stando a quanto appreso nelle ultime ore si tratta di una decisione presa dal questore di Roma, Carmine Esposito, per ragioni relative a ordine e sicurezza. La data non è ancora stata comunicata, ma presumibilmente la cerimonia funebre si svolgerà tra lunedì e martedì. Nelle ultime ore, circolano voci in merito al luogo dell’ultimo saluto a Diabolik. Nella giornata di ieri, tra i tifosi, circolava l’ipotesi della basilica di San Giovanni Bosco, la grande chiesa di Cinecittà comparsa negli ultimi anni sulle pagine di cronaca per il funerale-show di Vittorio Casamonica.

LIVE MARIENFELD – Inzaghi carica i suoi in vista del Celta

LIVE MARIENFELD – Il report dell’allenamento mattutino del settimo e ultimo giorno di ritiro dei biancocelesti in Germania.

LIVE MARIENFELD – La Lazio chiude questo secondo ritiro con una seduta intensa e molto tattica. Si parte con un piccolo riscaldamento atletico, poi spazio al pallone. Inzaghi carica la squadra: vuole che i suoi tengano alta la concentrazione in vista della partita di domani sera contro il Celta Vigo. Non vuole perdere, il tecnico, è deciso a chiudere con un’altra vittoria l’ottimo precampionato dei suoi ragazzi.

Lavoro a parte per i portieri. Assenti gli infortunati Lukaku, Marusic, Lulic e Milinkovic. Luiz Felipe a parte con il pallone. Al torello con tutta la squadra segue il lavoro atletico, con corsa e allunghi, agli ordini di Ripert. Spazio poi alle prove tattiche anti formazione spagnola.

Pochi i dubbi sugli undici titolari, che si schiereranno col solito 3-5-2. A presidiare i pali l’ormai arruolato Strakosha. Linea difensiva con Vavro, Acerbi e Radu. A centrocampo Lazzari, Parolo, Leiva, Luis Alberto e Jony. Tandem offensivo Immobile-Correa. Non contento però, Inzaghi fa svolgere al gruppo anche una partita a metà campo.

Lukaku corre intorno al campo, mentre Marusic e Luiz Felipe, dopo un lavoro atletico blando, si dedicano allo strechting. A riposo invece Lulic e Milinkovic-Savic. Adesso pranzo in albergo, poi la partenza alla volta della Spagna.

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TRUFFA DE VRIJ Lieto fine della vicenda per Lazio e Feyenoord

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TRUFFA DE VRIJ Lieto fine della vicenda per Lazio e Feyenoord.

TRUFFA DE VRIJ Lieto fine della vicenda per Lazio e Feyenoord. La questione riguardava due milioni di euro che i biancocelesti avrebbero dovuto versare nelle casse degli olandesi per il trasferimento del difensore. Ultima rata del pagamento, la cifra non è però mai giunta a destinazione. Merito di un hacker, riuscito a infiltrarsi nella transazione e a rubare il denaro sborsato dai capitolini. Nelle ultime ore la vicenda si è conclusa con il classico lieto fine: le due società, attraverso un concordato presso la giustizia sportiva a Nyon, sono infatti giunte ad un’intesa. Secondo cui la Lazio dovrà versare solo un milione nelle casse dei rossobianchi.  

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Milinkovic potrebbe tornare per il derby

Milinkovic potrebbe tornare per il derby, il serbo cercherà di recuperare il prima possibile

Milinkovic potrebbe tornare per il derby – Serjei è uscito prima dal match giocato mercoledì mattina contro l’Al-Shabab. Per lui una distorsione all’anca che l’ha costretto a finire prima la partita senza possibilità di recupero, visto che il centrocampista continua a zoppicare ancora oggi. Nelle prossime ore svolgerà dei controlli per capire l’entità dell’infortunio e capire se c’è l’interessamento dei tendini. Il suo problema però al momento, non preoccupa lo staff biancoceleste, secondo il Tempo, Milinkovic avrebbe già ricevuto un programma di recupero per 2-3 settimane, quasi impossibile che riesca già a tornare per la prima di campionato contro la Sampdoria anche se non sarebbe da escludere. Però, potrebbe rientrare e avere molte chance per il derby del 1 settembre, il n.21, sta facendo di tutto per tornare a disposizione il prima possibile ed essere presente per quel giorno, filtrano buone speranze.

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NIENTE PREMIER PER MILINKOVIC

LA NOSTRA STORIA L’ex attaccante Nicolò Nicolosi

LA NOSTRA STORIA Nicolò Nicolosi nasce a Lercara Friddi il 9 agosto 1912. Sin da bambino si trasferisce con la famiglia a Bengasi, in Libia, dove inizia a giocare in alcune squadre del posto.

Arrivato a Roma per studiare all’Università il 16 settembre 1930 Nicolosi è ingaggiato dalla Lazio. Successivamente gioca con il Catania per cinque anni. Nell’estate 1937 è ingaggiato dal Napoli. Successivamente milita nell’Atalanta, di nuovo nel Catania e ancora all’Atalanta.

Nella stagione 1941/42 è nel Vigevano e quella dopo a Saronno. Nel 1944 è nel Rovigo. Nel dopoguerra gioca con la Frattese e poi torna a Catania, dove nel 1949 chiude la carriera. Diviene quindi allenatore. Guida Catania, Palermo, di nuovo Catania e infine nel 1958 la Salernitana. È scomparso a Catania nel 1986.

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Milinkovic, Lazio sempre più vicina: non andrà in Premier

Il serbo sempre più vicino alla permanenza alla Lazio: il mercato in Premier è infatti chiuso ufficialmente. Per Milinkovic sfuma la possibilità di accasarsi al Manchester United.

La Premier League sta per inziare, ormai è tutto pronto. Le squadre sono formate e il mercato si è ufficialmente chiuso alle ore 18 di oggi 8 agosto. Per Milinkovic salgono allora le possibilità di vederlo ancora con la maglia della Lazio: la sua pretendente più accreditata, lo United, non potrà infatti più acquistarlo in questa finestra di mercato.

Il serbo quindi, a meno di eventi eccezionali, rimarrà a Roma sponda Lazio. Già nei giorni scorsi Milinkovic aveva espresso la gioia di vestire il biancoceleste sul suo account Instagram ufficiale. Segnali damore per la Lazio: Sergej dovrebbe legare il suo destino alla Prima squadra della Capitale almeno un altro anno. Staremo a vedere: i laziali ora ci sperano davvero!

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FIACCOLATA PER DIABOLIK

MORTE DIABOLIK — Questa sera fiaccolata in memoria di Fabrizio

MORTE DIABOLIK — Questa sera è in programma una fiaccolata in ricordo dello storico capo ultras biancoceleste, al secolo Fabrizio Piscitelli. A darne notizia, la pagina Facebook La Voce della Nord, tramite un post pubblicato questo pomeriggio: “PER TUTTI I LAZIALI E AMICI DI FABRIZIO, QUESTA SERA ORE 21.30, PRESSO LA CHIESA DI SAN POLICARPO, FIACCOLATA IN MEMORIA DI FABRIZIO

MORTE DIABOLIK Morra difende giornalisti di Repubblica: “Gravi intimidazioni”

MORTE DIABOLIK Morra attacca: i dettagli.

MORTE DIABOLIK Morra, presidente della Commissione antimafia, ha parlato di gravi intimidazioni nei confronti dei giornalisti di Repubblica presenti ieri sul luogo dell’agguato a Fabrizio Piscitelli. Queste le sue parole: “Le minacce ai giornalisti presenti sul luogo del delitto di Fabrizio Piscitelli non solo devono essere condannate, ma perseguite. Ascoltare le minacce lascia veramente impressionati. Mi auguro che la magistratura intervenga con decisione. Quella di ieri è una vera e propria esecuzione mafiosa nella Capitale, un capo ultras cui avevano sequestrato due milioni di euro Numeri e fatti che danno la dimensione non solo degli intrecci tra sport e criminalità, ma anche di quanto la criminalità abbia affondato le radici a Roma”. Occorrerebbe però quantomeno sottolineare quanto sia poco opportuno invece sostare e filmare per ore con insistenza il cadavere di una persona deceduta con torce, videocamere e luci di ogni tipo.

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MORTE DIABOLIK, STRISCIONE AL COLOSSEO PER RICORDARE LO STORICO CAPO ULTRAS >>> LEGGI QUI

MORTE DIABOLIK L’abbraccio dei tifosi a Fabrizio. Fiori e sciarpe sulla panchina

MORTE DIABOLIK L’abbraccio dei tifosi laziali allo storico capo ultras: i dettagli.

MORTE DIABOLIK L’abbraccio dei tifosi laziali allo storico capo ultras, Fabrizio Piscitelli, ucciso nella giornata di ieri su una panchina nel parco degli Acquedotti a Roma. Proprio sulla panchina dove Diabolik era seduto prima di essere sparato, i tifosi lazialli hanno posto sciarpe e fiori per abbracciare in modo simbolico lui e la sua famiglia. Un personaggio sicuramente discusso, ma è innegabile che una persona come Fabrizio Piscitelli abbia fatto la storia del tifo laziale portando i vessilli biancocelesti in Italia, in Europa e nel mondo. E’ grande il dolore della gente laziale, ma è grande il dolore di tutto il movimento ultras italiano.

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MARIENFELD Strakosha si gode il campo ritrovato. Poi svela la ricetta per gli obiettivi stagionali

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Al termine dell’allenamento mattutino a Marienfeld Strakosha, portiere della Lazio, è intervenuto ai microfoni di LSC.

MARIENFELD Strakosha: “Ci stiamo trovando bene qui a Marienfeld in questa seconda fase di ritiro. Sto molto bene, mi sto riprendendo allenandomi con la squadra ed è stato difficile stare tre mesi lontano dal campo. Mi è mancato molto, ma ora sto meglio e mi ha fatto bene giocare due amichevoli di fila, ho acquistato un po’ di ritmo. Nel calcio moderno il portiere è un calciatore di movimento aggiunto, ora ci stiamo mettendo in moto tatticamente per studiare i nostri movimenti considerando che il portiere nella prossima stagione sarà molto utile. 

Fa piacere che arrivino in Serie A calciatori forti, è bello misurarsi con questi talenti: stiamo tornando ad essere tra i campionati più belli ed anche per i tifosi è bello vedere in campo calciatori di livello internazionale e questo può solo far bene al nostro calcio. Noi negli ultimi tre anni abbiamo dimostrato di poter giocare contro chiunque, ma possiamo anche perdere con chiunque: è una questione di testa, se non molliamo a livello di concentrazione possiamo arrivare fino in fondo in qualsiasi competizione. Lo scorso anno ci ha fatto bene arrivare ottavi vincendo, però, la Coppa Italia: abbiamo incassato un bel colpo, ma ora non dobbiamo commettere più errori. Non possiamo lasciare per strada punti ed essere concentrati con chiunque perché meritiamo ed abbiamo le potenzialità per arrivare lassù. 

Valon Berisha è un ragazzo molto positivo, vuole allenarsi sempre al meglio e gli ha fatto male non poter aiutare la squadra e dimostrare il suo valore. È molto motivato, vuole far vedere tutto il suo valore e vuole dimostrare di essere un calciatore forte. Valon è molto tranquillo, ascoltiamo la stessa musica ed andiamo anche a dormire presto. Parliamo anche del prossimo campionato, sogniamo insieme, ci fa bene e stiamo sognando di raggiungere qualche titolo in più mettendo la nostra firma sulla stagione. La vita è troppo bella per non sognare. La mia ambizione? Voglio arrivare tra le prime quattro e vincere un titolo, aiutando inoltre la mia Nazionale. 

Mio fratello e mio cugino amano fare ‘meme’ e spesso scherziamo così tramite Instagram: ridere fa sempre bene. Le nuove regole di gioco? Noi abbiamo sempre giocato da dietro e le nuove norme ci aiuteranno, sembra strano ma nelle partite ufficiali capiremo bene l’entità di queste modifiche. Denis Vavro è sempre molto concentrato, non molla mai ed è molto forte mentalmente. Riesce a dare sempre il massimo e si è messo a disposizione per imparare italiano e tattica di squadra: non è mai facile cambiare calcio, ma lui si è applicato da subito e sono sicuro che ci darà una grande mano”. 

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LIVE MARIENFELD – Rientro per tre nella seduta mattutina

LIVE MARIENFELD – Il report dell’allenamento mattutino del penultimo giorno di ritiro dei biancocelesti in Germania.

LIVE MARIENFELD – La squadra scende in campo alle ore 10. Preceduta dai portieri, già al lavoro con Grigioni e Zappalà. Piccolo riscaldamento in palestra, poi tutti sul prato verde dell’Hotel Klosterpforte. Ad accompagnare la seduta, prevalentemente atletica, sole pieno e vento fresco. E momenti di goliardia, come il siparietto tra Luis Alberto e Immobile: a un certo punto i due si allontanano dai compagni e confabulano. Correa ne approfitta per far partire il coro: “Bacio, bacio”. Segno di un clima sereno nel ritiro dei biancocelesti. Che oggi pomeriggio non vedranno il campo, ma si dedicheranno solo sedute di fisioterapia e massaggi, niente allenamento in campo. Assenti Luiz Felipe, Lukaku, Marusic, Lulic e Milinkovic.

Lavoro atletico per il resto del gruppo, con diverse stazioni preparate dal prof Ripert. Inzaghi intanto incita e controlla queste ultime fatiche prima dell’amichevole con il Celta Vigo. Arriva poi il pallone, con scambi nello stretto. Tranne che per Patric, Acerbi e Lazzari, che svolgono lavoro defaticante con Ripert. I tre poi si recano in palestra.

Successivamente, è il turno di una partita a metà campo. A giocare, fratinati (Strakosha, Correa, Berisha, Cataldi, Immobile, Vavro, André Anderson, Radu) e blu (Alia, Bastos, Leiva, Adekanye, Immobile, Caicedo, Luis Alberto, Parolo). Molto attivi i portieri, chiamati a giocare il pallone e a farlo girare.

Buone notizie per quanto riguarda Lukaku, Luiz Felipe e Marusic, che corrono in campo. Il montenegrino corre più lentamente, ma sono segnali di un recupero.

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MORTE DIABOLIK Striscione al Colosseo. Oggi l’autopsia

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MORTE DIABOLIK Striscione al Colosseo. Oggi l’autopsia sul corpo del capo ultrà biancoceleste.

MORTE DIABOLIK Striscione al Colosseo. La scritta in onore di Fabrizio Piscitelli, l’ultras biancoceleste ucciso ieri a Roma, è stato esposto nella notte su ponte degli Annibaldi, a pochi metri dall’Anfiteatro. “Diablo vive“, questo il contenuto del drappo, firmato Irr (Irriducibili). A srotolarlo 5 ragazzi intono alle 4.20. L’immediato arrivo sul posto della polizia ha costretto però il gruppetto a riavvolgere e rimuovere lo striscione.

Intanto sarà effettuata oggi all’istituto di medicina legale del policlinico Tor Vergata l’autopsia sul corpo di Piscitelli, ucciso con un colpo di pistola nel Parco degli Acquedotti.

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