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Idi, anche la Lazio a sostegno della nuova campagna contro il melanoma

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Anche la Lazio a sostegno dell’Idi di Roma.

Sarà presente anche la Lazio questa mattina alle ore 11, presso l’Istituto dermopatico dell’Immacolata (Idi) di Roma, al lancio della nuova campagna di prevenzione “Diamo un calcio al melanoma”, istituita per informare su come combattere il melanoma e le malattie della pelle e sui test da fare per prevenirne possibili conseguenze. Un’iniziativa cui parteciperanno, per la società biancoceleste, i calciatori Stefan de Vrij e Thomas Strakosha, insieme al segretario generale Armando Antonio Calveri, al direttore sportivo Igli Tare, al responsabile medico Fabio Rodia e al responsabile dell’ufficio stampa, Stefano De Martino. Costoro saranno sottoposti ad esami specifici per la pelle da parte degli specialisti dell’Istituto, di cui successivamente visiteranno i vari reparti.

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Tare: “Ora bisogna ripartire. Anche Nani era incredulo”

La Lazio non riesce a capacitarsi di come siano stati possibili errori del genere, Igli Tare torna a parlare

Il DS Igli Tare e i dirigenti non ci stanno e continuano a parlare dell’argomento. Il torto subito contro il Toro è troppo grave, arrivato al quarto torno subito consecutivo la rabbia è esplosa e per questo i giocatori si trovano con il morale a terra ma il Ds ha chiesto alla squadra di dimostrare il loro carattere e rialzarsi. Inoltre ha detto di aver chiesto conto delle diverse interpretazioni del Var.
Le parole di Tare: “Ora conta solo ripartire e sono convinto che questa squadra possa farcela. Tutti uniti possiamo ripartire. Lunedì sera nello spogliatoio ho visto la delusione dei nostri giocatori, persino un campione come Nani mi ha chiesto com’era possibile”. Chiede alla squadra uno scatto mentale che riesca a fargli superare questo momento: “Sarebbe un errore cedere alle provocazioni. Mi aspetto un segnale di maturità dalla squadra. Sono convinto che in questo senso i tifosi ci aiuteranno, dimostrando altrettanta maturità”.

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Diaconale: “Queste cose alimentano il sospetto. I tifosi? Ci chiedono di…”

Arturo Diaconale torna sulla vicenda di Lazio-Torino e commenta

La Lazio non ci sta, non vuole passare sopra all’accaduto e cerca di ripetere che vuole e pretende rispetto per la Lazio e che i giocatori hanno subito dei gravi danni, alcuni di loro sono ancora demoralizzati per gli eventi accaduti, Inzaghi e Luis Alberto durante le interviste quasi in lacrime… per questo non si vuole passare sopra questa vicenda.
Le parole di Diaconale: “Ho parlato di malafede, perché per uno che è arrivato in Serie A si deve escludere l’incompetenza. Il ripetersi di vicende inquietanti alimenta qualsiasi tipo di sospetto. Non è complottismo, ma la legittima richiesta di un campionato regolare, trasparente, corretto e non lo strumento per colpire chi non fa parte del coro. I tifosi ci chiedono addirittura di ritirare la squadra, ipotesi estrema se i sospetti si trasformassero in certezze”.

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ATALANTA LAZIO – Masiello: “Contro la Lazio sarà dura”

La Lazio dovrà archiviare il capitolo Torino lasciandosi alle spalle la sconfitta immeritata. Si giocherà domenica contro l’Atalanta

L’Atalanta batte il Genoa per 1-2 grazie ad un gol di Masiello. Al termine della match disputata ieri per rinvio, il calciatore Salvatore Masiello parla ai microfoni di Sky Sport del Campionato e della Lazio.
Le parole di Masiello: “Vogliamo giocarci il tutto per tutto sia in campionato che in Coppa Italia che in Europa League. Adesso pensiamo alla Serie A e domenica contro la Lazio non sarà facile. Restiamo con i piedi per terra dopo questa grande vittoria”.

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Immobile innamorato e fiero di giocare per la Lazio: “Quanto è bello esse laziali”

Ciro Immobile ieri è stato espulso per una presunta reazione nei confronti di Burdisso

Immobile dopo aver visto per l’ennesima volta in poche partite un torto ai suoi danni ha perso le staffe e si è fatto provocare da Burdisso che cerca il confronto andandogli vicino di testa. Ciro non ci sta e si avvicina a quel punto i due entrano in contatto con l’attaccante biancoceleste che lo scansa usando la spalla. Giacomelli decide di usare il Var per cacciare Immobile invece di usarlo per il rigore e a quel punto Ciro e i compagni si scatenano contro di lui. L’attaccante è apparso molto arrabbiato come non si era mai visto. Nonostante tutte queste cose succede è prevalso il sua attaccamento per la Lazio che oramai sembra diventata casa sua e tramite il suo Instagram ufficiale cita la canzone di Aldo Donati: “Quanto è bello esse laziali!!!💙“. Ciruzzo ha capito cosa significa essere della Lazio, attaccarsi a questa maglia e dare tutto per lei e per i suoi tifosi. Lo dimostra ad ogni occasione, anche in questo caso, nonostante tutto il suo pensiero va sempre ai biancocelesti. I tifosi sono fieri di averti nella loro squadra e queste parole valgono più degli episodi di questi giorni.

Quanto è bello esse laziali!!!💙

Un post condiviso da Ciroejessicaimmobile (@ciroejessicaimmobile) in data:

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Bucchioni: “Giacomelli e Var in errore ma anche la Lazio ha le sue colpe”

Per commentare la sconfitta della Lazio con il Torino è intervenuto ai microfoni di TMW Radio il giornalista Enzo Bucchioni. Una sconfitta sulla quale ha pesato soprattutto l’espulsione di Ciro Immobile decretata quasi alla fine del primo tempo dal direttore di gara dopo la visione del Var.

Queste le parole di Bucchioni sul Var: “Alla Lazio manca il rigore. Mi aspettavo l’espulsione ma anche il rigore mi sembra sia evidente. Iago Falque allarga le braccia come Montella quando faceva l’aereoplanino. Quello era rigore netto. Poi Immobile ha sbagliato”.

Colpa di Burdisso che si è avvicinato: “Sì, però lui lo colpisce e in questi casi c’è poco da fare”.

Potevano essere cacciati entrambi: “Forse poteva essere giallo, perché è stato procurato. Ma ciò non assolve la reazione. Molto insufficiente la decisione di Giacomelli, ma anche quella del VAR. Però la Lazio deve riuscire a gestire meglio certe situazioni. Al termine del primo tempo sarebbe dovuta tornare la calma negli spogliatoi”.

ESCLUSIVA – Pancaro: “La sconfitta col Torino non è attendibile. Lazio mai così forte negli ultimi anni”

Questa settimana Laziochannel ha intercettato un grande ex biancoceleste, difensore esterno che ha militato anche in altre grandi squadre di Serie A, attualmente allenatore. Giuseppe Pancaro, 152 presenze e 5 gol con la Lazio, con cui ha vinto praticamente tutto, 19 in Nazionale maggiore.

Queste le risposte di Pancaro alle nostre domande:

Che Lazio è quella attuale e che obiettivi si può porre quest’anno?

“Questa squadra mi piace molto. Ho avuto modo di assistere a quasi tutte le partite all’Olimpico ed ho visto una squadra che mi convince, secondo me molto forte, che può tranquillamente giocarsela con le prime per il vertice. Non considero Lazio Torino che è stato un passo falso provocato da situazioni particolari. Per me la Lazio è sempre a ridosso delle grandi e se dopo un intero girone di andata riesci ad essere in questa situazione, con le prime che corrono tutte, vuol  dire che qualcosa ce l’hai. Ci sono dei valori importanti. Questa Lazio non si deve mettere dei limiti. Deve giocare per ambire al massimo”.

Campionato o coppe: dove si dovrebbe puntare di più?

“Secondo me non deve porsi obiettivi. Deve giocare sempre al massimo. Deve provare a giocare per vincere, che non vuol dire necessariamente vincere, ma avere una mentalità vincente. Poi, quest’anno, visto che ci sono 4-5 squadre che se la giocano lì davanti, può succedere che nessuna tra esse scappi.  La partita col Torino, in questo senso, non deve demoralizzare, non è attendibile. Piuttosto, quella che è la sensazione è che la Lazio sia una squadra molto forte, come mai negli ultimi anni”.

Quali sono le differenze tra la corazzata dove militava e la Lazio degli ultimi anni? Pensa possa tornare al top in prospettiva futura?

“Da qui a qualche anno non si sa, perché dipende dai programmi societari. In questa squadra ci sono almeno due top players, secondo me, che sono Milinkovic-Savic e De Vrij. Bisogna solo capire se la società vorrà trattenerli e solo in quel caso puoi ragionare in prospettiva. Ciò che conta è che ora ce li hai e attualmente devi puntare su di loro. La società è stata brava a trovarli e, visto che devi competere con club che hanno maggiore forza economica, ti devi fare strada con le idee. De vi colmare il gap cercando di trovare talenti e la dirigenza sembra ci sia riuscita. È giusto provare a ottenere il massimo”.

Oggi, in tutta la Serie A, chi vede bene nel suo ruolo e come è cambiato?

“Rispetto a quando giocavo, non vedo grossi cambiamenti nel ruolo dell’esterno difensivo. Oggi, da un punto di vista tattico non è cambiato moltissimo. La Lazio ha Marusic che mi piace molto, come esterno ‘di gamba’, anche Lulic si impegna sempre tantissimo. Lukaku è stata una bella scoperta e credo farà molto bene. Basta ha meno propensione alla spinta, ma è molto intelligente e bravo tatticamente. Un giocatore del mio ruolo che mi è sempre piaciuto, invece, è De Sciglio. Qualche anno fa ne avevo intravisto qualità importanti. Alla Juve si sta un po’ riprendendo dopo aver forse pagato il momento  storico del Milan. Un ragazzo giovane, emergente, che rappresentava il Milan, venendo dal settore giovanile e forse è stato caricato di eccessive responsabilità. Penso che abbia ancora le qualità per venir fuori in modo importante”.

Diego Di Giuseppe

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Sorrentino: “I tifosi della Roma mi hanno minacciato di morte”

Il portiere del Chievo Stefano Sorrentino ha rilasciato una lunga intervista al Corriere di Verona. Il numero uno veronese è tornato a parlare della gara giocata contro i giallorossi. Inoltre ha anche denunciato il comportamento di alcuni tifosi della squadra capitolina.

Queste le parole di Sorrentino: «A volte quando c’è confidenza l’avversario ti rende l’onore. A fine partita, dopo la Roma, mi sono scambiato la maglia con Florenzi che conosco bene. Lui, la sua, me l’ha lanciata: “Toh, Jašin, para pure questa”. La parata su Schick? Lì è uscito il mio lato un po’ folle. Palla deviata, ormai battuto, l’unica era quella mezza rovesciata. È andata bene e siamo tutti contenti per il punto».

Tornando alla respinta su Schick. Sul web gira un fotomontaggio dove l’accostano a Ed Warner, il portiere di Holly e Benji: «Il portiere pazzo scatenato, sì, da piccolo tifavo per lui. Dopo la Roma un giornalista mi ha detto che è stata una parata “da cartone animato”, quasi scusandosi. Ma per me è un onore, anzi».

Un utente Facebook si è lamentato sulla pagina della Gazzetta perché le tue parate gli fanno perdere le schedine: «Mi ha fatto il calcolo, cinque partite in cui non ho fatto segnare i suoi attaccanti. L’ho invitato a Verona a vedere il Chievo: gli regalerò i guantoni».

Cose che capitano solo nel calcio-social: «Quando ho iniziato io c’erano le lettere scritte, vero. È anche un lato positivo. Dopo la gara col Toro di novembre mi ha scritto una mia ex compagna di classe: suo figlio, portiere del vivaio del Torino e mio fan, aveva avuto un incidente in motorino col papà. Così sono potuto andarlo a trovare in ospedale. Dal virtuale è nato un incontro reale. Dopodiché i social bisogna saperli usare: c’è tanto odio. Penso a quei tifosi della Roma che in queste ore mi hanno minacciato di morte o augurato di tutto».

CLASSE ARBITRALE: DIACONALE LA TOCCA PIANO

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Comunicato della Curva Nord: “Non rimarremo impassibili a questa vergogna”

A 24 ore di distanza a nessun laziale è sceso giù l’arbitraggio fazioso di Giacomelli a Lazio Torino. Per questo motivo la Curva Nord in serata ha diramato un comunicato.

“Una chiamata alle armi, come i vecchi i tempi – inizia così il comunicato della Curva Nord -. Adesso basta, non ci sono più giustificazioni. Chi vuole bene alla Lazio deve essere presente. Allo stadio, ma anche domani alle 16 a Formello per far sentire la vicinanza a questi ragazzi, al mister e alla società. Soprattutto per gridare il nostro sdegno contro questo sistema marcio che, ancora una volta, sta dimostrando di non volere la nostra Lazio tra le prime posizioni in classifica. Noi siamo quelli che ci siamo presi una scudetto davanti a via Allegri e siamo gli stessi che non rimarremo impassibili davanti a questa vergogna che fa del calcio non più uno sport, ma un meccanismo marcio e perverso. Il laziale si vede nel momento del bisogno? Bene, adesso è l’ora di dimostrarlo. Saremo più forti del nostro destino. Firmato: Irriducibili.

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Cairo senza VARgogna: “Mi godo la vittoria e dico si al Var”

Durante i Gazzetta Sport Awards, il presidente del Torino, Urbano Cairo, è tornato a parlare della vittoria dei granata contro la Lazio

Cairo si gode il ritorno alla vittora del suo Torino con qualche frecciata nei confronti dei biancocelesti. Ecco le sue parole: “Loro penalizzati? Lo siamo stati anche noi contro il Bologna, ma sono cose che possono accadere. Dico si al Var perchè ha diminuito del 90% gli errori arbitrali. Perciò sta risultando uno strumento molto valido. Nel frattempo mi godo la bella vittoria del Torino contro la Lazio“.

L’ATALANTA PERDE UN TITOLARE IN VISTA DELLA LAZIO

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ATALANTA – Vittoria con sacrificio. Un titolare squalificato contro la Lazio

L’Atalanta si è imposta per 1-2 sull’ostico campo del Genoa. Allo Stadio Marassi i bergamaschi passano grazie alle reti di Ilicic e Masiello, che hanno ribaltato il vantaggio iniziale di Bertolacci

L’Atalanta di Gasperini non smette di stupire. Prima vittoria esterna in campionato per la Dea, sul difficile campo del Marassi, sponda rossoblu. I prossimi avversari della Lazio hanno disputato il match di martedì sera, dopo il rinvio di ieri per allerta meteo. Ilicic e Masiello hanno timbrato i gol della rimonta nerazzurra. Ma non è utto rose e fiori. Gasperini dovrà fare a meno del centrocampista De Roon per la sfida contro la Lazio. Il calciatore olandese era diffidato e durante l’incotro odierno ha ricevuto un cartellino giallo che farà scattare la squalifica. Buone notizie per la Lazio.

DISATTIVATO L’ACCOUNT FACEBOOK DI GIACOMELLI. CLICCA QUI

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FOTO – Disattivato l’account Facebook di Giacomelli. Coincidenza?

L’arbitro Giacomelli è nell’occhio del ciclone dopo la terribile direzione di gara in Lazio Torino. La squadra biancoceleste, così come i suoi tifosi, è inferocita con il direttore di gara. Il suo profilo facebook è stato preso d’assalto, ma ora non esiste più

Tu chiamale se vuoi… coincidenze. Riprendiamo Battisti con una leggera modifica. Da quest’oggi il profilo Facebook dell’arbitro Giacomelli è stato disattivato e non è più esistente. Il suo profilo, inoltre riportava foto di Totti che hanno messo in chiara luce la sua simpatia per i colori giallorossi. Ma ora, dopo lo scempio di ieri sera, tutto ciò è stato cancellato. La sua pagina disattivata e ciò fa crescere la cultura del sospetto. Adesso ci chiediamo: che cosa aspetta l’Aia a sospendere il direttore di gara per palesi difficoltà nell’arbitrare un incontro di calcio? Augurandoci che vengano presi provvedimenti, non possiamo non constatare l’ennesima strana coincidenza contro la Lazio.

Giordano incredulo: “Giacomelli incompetente. Mai viste cose del genere in vita mia”

Bruno Giordano non riesce a trovare le giuste parole per commentare lo scempio di Lazio Torino. L’ex bomber biancoceleste è incredulo e afferma di non aver mai visto una gara arbitrata in tal modo

Le parole di Bruno Giordano, ex attaccante della Lazio, a Radiosei: “Faccio fatica nella mia vita a ricordare una cosa del genere. Sapete che per amore di questa squadra sono sempre molto molto critico perché vorrei che la Lazio migliorasse sempre di più ma quello che ho visto ieri non ha spiegazioni. L’arbitro nonostante tutti i mezzi a disposizione ha fatto un disastro: quello è calcio di rigore e non espulsione di Immobile. Giacomelli è incompetente, non voglio pensare alla malafede ma solo all’incompetenza. Il fallo di mano in area di rigore deve essere sempre punito, pensare che un tocco di mano del pallone sia volontario è follia, significherebbe che il giocatore ha appositamente toccato il pallone con le mani, basti pensare a questo“.

STABILITE DATE ED ORARI DI LAZIO STEAUA BUCAREST

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EUROPA LEAGUE – Date e orari della doppia sfida Lazio Steaua Bucarest

La Uefa ha diramato poco fa un comunicato con date ed orari dei sedicesimi di finale di Europa League. La Lazio ha pescato, come sappiamo, lo Steaua Bucarest, dall’urna di Nyon. la prima partita in Romania, il ritorno all’Olimpico

La Lazio farà visita allo Steaua Bucarest il 15 febbraio ed il match si disputerà alle ore 21.05. Allo Stadio Arena Nazionale di Bucarest si giocherà la partita di andata dei sedicesimi di Europa League. Il ritorno è previsto la settimana dopo allo Stadio Olimpico. Sfortunatamente si giocherà alle ore 19.00, orario non molto comodo per chi lavora. Ma sicuramente non mancherà il calore da parte dei tifosi biancocelesti.

Steaua Bucarest – LAZIO (15 febbraio, ore 21.05, Arena Nazionale di Bucarest)

LAZIO – Steaua Bucarest (22 febbraio, ore 19.00, Stadio Olimpico di Roma)

117 ANNI DI INGIUSTIZIE, LEGGI IL FOCU SULLA LAZIO CONTRO TUTTI

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La Lazio ed il laziale: 117 anni da soli contro tutti

La storia della Lazio è fatta di molti momenti tristi e negativi. Le gioie, conquistate con il sudore e contro tutti, sono poche ma memorabili nella testa del tifoso biancoceleste. Forse il destino si è accanito contro di noi, o forse la Lazio è nata per soffrire e risorgere. Per trasmettere forza a chi non ne ha

Se si prova a ripercorrere i 117 anni di storia della Lazio, ci si imbatte in situazioni al limite del grottesco. Neanche il regista più in voga ad Hollywood avrebbe avuto la fantasia di costruire una trama come quella della storia dei biancocelesti. Nata come ideale nel lontano 9 gennaio 1900, si cercò di eliminarla nel 1927 con la fusione, che fortunatamente non ci fu. Lo scudetto negato del 1915 che, dopo 102 anni, ancora non è stato assegnato alla Prima Squadra della Capitale. Il primo scudetto vinto contro ogni pronostico e l’annata dopo il destino che ha smantellato una squadra che poteva dominare ovunque. La morte tragica, ed ancora irrisolta, di Re Cecconi; la malattia di Tommaso Maestrelli, la fine di una grande squadra. Il calcio scommesse con Bruno Giordano arrestato, il -9 che cercò di eliminarci dal mondo del calcio, l’impresa di Fascetti che zittì tutti i poteri forti. Poi ancora lo scippo dello scudetto del 1999 con quel fallo di Mirri su Salas che ancora grida vendetta. Lo scudetto conquistato nel 2000 dopo che hanno provato a farcela sotto il naso con quell’assurdo Juventus – Parma.

Calciopoli dove la Lazio fu accusata con un processo illegittimo che, a distanza di anni, ha fatto cadere ogni capo di accusa. Ed ora ecco il Var. Un disegno che, forse, parte da lontano, da quegli adesivi di Anna Frank che hanno messo tutti contro i biancocelesti. La Lazio non è mai stata amata dal calcio italiano. Eppure è Ente Morale, ma tutti se lo dimenticano. Come sempre uniti e compatti per difenderci da soli conto ogni malaffare dei poteri forti. Sempre e comunque FORZA LAZIO.

Marco Corsini

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Arturo Diaconale: “Sono gli arbitri migliori al mondo. Se non è incompetenza allora cos’è?”

Il Responsabile della Comunicazione biancoceleste Arturo Diaconale,  intervenuto ai microfoni di Radio24, è tornato a parlare della gara di ieri della Lazio con il Torino.

Queste le parole di Diaconale:“Parlo a nome di tutti i tifosi della Lazio. Chiediamo che questi errori non si ripetano più, vogliamo un campionato regolare. La tifoseria ci chiede di compiere degli atti di protesta. Ipotesi estrema: ritirare la Lazio dal campionatoC’è molta amarezza nell’ambiente, è una vicenda che ha dello scandaloso. Era un rigore solare che se fosse stato assegnato non avrebbe comportato il rosso a ImmobileQuello di ieri sera è solo l’ultimo anello di una catena di errori che sembrano costantemente diretti a penalizzare la LazioNon mi piace piangere e neanche il complottismo ma il diritto al sospetto va concesso. Qui non si parla di arbitri scarsi ma dei migliori al mondo. Ed allora se non è incompetenza che cosa c’è dietro?”.

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IL RESPONSABILE DELLA COMUNICAZIONE BIANCOCELESTE E LA CULTURA DEL SOSPETTO

De Bari: “Unica nota positiva della serata il ritorno di Anderson”

Tra le tante chiacchiere che si stanno facendo intorno alle decisioni prese dall’arbitro Giacomelli in Lazio-Torino in seguito alla visione del Var c’è anche chi tenta di parlare di calcio giocato. Il giornalista Gabriele De Bari dalle colonne de Il Messaggero almeno tenta di farlo spostando l’attenzione sul positivo ritorno in campo di Felipe Anderson.

Queste le parole di De Bari“Nella triste serata dell’Olimpico l’unica nota positiva in casa biancoceleste è stato il ritorno in campionato di Felipe Anderson. Il brasiliano, che aveva giocato mezzora già in Belgio nella gara di Europa League, è stato schierato da Inzaghi quando la partita era ormai compromessa. Un tentativo estremo di rimettere in piedi il risultato e Anderson ha dato risposte importanti, illudendo il pubblico circa una possibile rimonta sul Torino che poteva contare anche sulla superiorità numerica. Ma non è bastato il suo apporto a salvare un incontro condizionato nettamente dalla svista di Giacomelli“.

E di seguito: Nel finale si è fatto male anche Luis Alberto, il migliore, bloccato da un problema muscolare che potrebbe farlo tornare soltanto a gennaio. Quindi, soprattutto in quest’ottica il recupero pieno di Anderson diventa importante. Senza lo spagnolo, l’elemento di maggiore qualità della Lazio, toccherà proprio ad Anderson prendere in mano il timone del gioco biancoceleste. Non gioca da quasi cinque mesi, è riposato e ha un grande desiderio di recuperare il tempo perduto e tornare protagonista. Magra consolazione per una partita che avrebbe potuto proiettare la squadra di Inzaghi al quarto posto. Il brasiliano però è tornato proprio nel momento di maggior bisogno delle sue giocate”.

DIACONALE E LA CULTURA DEL SOSPETTO

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Diaconale: “Quando gli errori si ripetono nasce la cultura del sospetto”

Dopo le dure parole espresse ieri al termine della gara tra Lazio e Torino il Responsabile della Comunicazione biancoceleste Arturo Diaconale torna a commentare quanto successo in campo.

Questo quanto dichiarato da Diaconale sul proprio profilo FacebookUn errore con la Roma, un errore con la Fiorentina, un errore con la Sampdoria, un doppio errore con il Torino. Quando gli errori diventano una catena continua scatta il diritto al sospetto. Che non è piagnisteo, complottismo o alibi per le proprie carenze ma la legittima richiesta di un campionato regolare, trasparente, corretto e non lo strumento per colpire chi non fa parte del coro. Parlo di Lazio? Certo. E la butto in politica calcistica? Certo. Perché ho troppa esperienza per non dare ragione al Cardinal Bellarmino quando diceva che a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca“.

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Editoriale – Dopo Lazio Torino il calcio perde ancor più credibilità: un declino inesorabile

All’indomani della triste gara tra Lazio e Torino, oggi si assiste a un vero e proprio vespaio di polemiche. Tutti parlano e s’interrogano di quanto accaduto ieri sera allo stadio Olimpico.

Premetto che per me Giacomelli e Di Bello non devono essere radiati, ma quantomeno sospesi minimo per un anno. Un errore che a cui non ci si può nemmeno rivolgere alla giustizia ordinaria. In quanto la giustizia sportiva esula da quella civile.

L’amarezza di chi guarda al particolare anziché all’interesse generale

Malagò oggi ha fatto il “giro largo” perché molto probabilmente il problema non ha toccato la sua squadra del cuore. De Paola, direttore di Tuttosport, ha dato un bel 6,5 in pagella all’arbitro Giacomelli e, inoltre, c’è anche qualche genio che ci esorta ad andare tutti allo stadio per assistere a Lazio-Crotone. Come possiamo, però, regalare i nostri soldi (guadagnati onestamente) a un sistema che fa acqua da tutte le parti? Il calcio, come la politica, va male perché si pensa sempre al particolare anziché al bene generale. Diaconale, Tare, Inzaghi e Lotito lottano contro un sistema che, a questo punto inizia ad essere davvero criticabile. Errori su errori, sempre dalla stessa parte. Non è più possibile credere in questo gioco. Una Lega commissariata, dove la politica regna sovrana alla faccia dello sport più amato dagli italiani. Il sistema calcio fattura sempre di più grazie agli introiti derivanti dalla TV, ma così facendo, diventa un sistema da baraccone, buono da vedere in televisione in alternativa al Grande Fratello. La rabbia è tanta, e a noi non piace farci prendere per i fondelli. I nostri soldi sono puliti, frutto del nostro lavoro quotidiano e vorremmo avere uno spettacolo quantomeno all’altezza, in base ai più alti principi dell’etica sportiva. Ieri sera si è raggiunto un nuovo livello di ingiustizia sportiva e ormai allo stadio ci si va giusto per, con la consapevolezza che comunque è sempre tutto pilotato o manovrato. Nessuno riuscirà mai a scoprire gli altarini che si celano dietro alcune partite, ma quanto accaduto ieri è sotto gli occhi di tutti. Ci prendono in giro anche dalla Spagna. Da Calciopoli a oggi cosa è cambiato? Cambiano i personaggi ma il sistema è sempre lo stesso.

Cambiare lo status professionale degli arbitri

Perché non creare un’AIA con degli arbitri professionisti? Le giacchette nere, da regolamento non sono stipendiate ma rimborsate proprio in quanto figura non professionista. Ma secondo voi non è anomalo che nel calcio di oggi, dove girano milioni di euro, la figura dell’arbitro conserva ancora lo status di dilettante? Questi signori ricevono il loro rimborso (guai a parlare di retribuzione) direttamente dalla Lega Calcio, ovvero dai presidenti. Un po’ come i giudici che ricevono lo stipendio indirettamente dalla politica.

I Tifosi non hanno colpe il sistema è marcio

Errare è umano, ma il VAR nasce proprio per supportare il direttore di gara che attraverso l’ausilio della tecnologia dovrebbe evitare sviste clamorose come quelle di ieri sera. E invece niente, anche il VAR è manovrabile. Non bastava la mancata qualificazione dell’Italia dal Mondiale, ad aggravare la situazione ci si mette anche una Lega che va verso il commissariamento. Gli stadi sono vuoti. Ha ragione Lotito nel pensare che, forse, sarebbe giusto ritirare la squadra, ma anche lì esistono sanzioni. In conclusione, una cosa è certa: se il calcio va male non è per i tifosi. Fatevene una ragione. Il Tifoso è l’unico che paga e si sarà anche rotto di questa situazione. Siete poco credibili.

Davide Sperati

 

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IDEA SHOCK DI LOTITO >>> LEGGI QUI

Marchegiani su Giacomelli: “Rigore sacrosanto. Immobile ingenuo ma non violento”

Scandalo all’Olimpico. Per l’ennesima volta Lazio derubata e penalizzata dalle decisioni del direttore di gara di turno. Come conferma anche l’ex portiere Luca Marchegiani ai microfoni di Sky.

Dopo l’episodio di Massa nella gara con la Fiorentina la storia si ripete con Giacomelli e il Torino. Ancora una volta Var protagonista e nuovamente al centro delle polemiche. Questa volta prima il rigore negato ai biancocelesti, poi l’espulsione di Immobile. Due episodi scandalosamente interpretati dall’arbitro che nell’arco di 180 secondi ha rovinato la partita ergendosi a protagonista assoluto. Queste le parole di  Marchegiani: “Se proprio doveva esaminare uno dei due episodi avrebbe dovuto controllare il tocco di mano precedente. La scelta di non assegnare il rigore alla Lazio penalizza i biancocelesti. Immobile è stato ingenuo ma non violento. La cosa più giusta da fare credo sarebbe stata concedere il rigore e punire l’attaccante”.

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