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Lazio: 25 anni fa il 5-2 al Parma. In panchina c’era Zoff

Lazio Parma 5-2. 25 anni fa i biancocelesti di Zoff strapazzavano il Parma di Nevio Scala. Signori, Fuser e Gascoigne protagonisti assoluti

Con il campionato in pausa in virtù degli impegni delle nazionali, Simone Inzaghi prepara a Formello la sfida contro la Juventus (immediatamente dopo la ripresa) con i pochi uomini rimasti a disposizione. Facendo un excursus storico però, quella di oggi è una data che evoca un felice ricordo: una valanga di gol rifilata al Parma dell’allora tecnico Nevio Scala. È il 4 ottobre 1992 e gli emiliani si presentano all’Olimpico per dare battaglia alla Lazio di Dino Zoff.

LA PARTITA

L’ex portiere della nazionale italiana sceglie un 4-5-1, con Fuser, Bacci, Doll, Winter e Gascoigne alle spalle dell’unica punta Beppe Signori. Proprio Signori apre la marcature dal dischetto al minuto 13 dopo un fallo di Taffarel su Gascoigne. Ancora l’inglese si rende protagonista pochi minuti dopo servendo a Diego Fuser la palla del raddoppio. Passano 6 minuti e Osio accorcia le distanze per i gialloblù. Partita riaperta? Neanche per sogno. Prima Signori con un magistrale calcio di punizione dal limite, quindi ancora Fuser con un missile da 20 metri riportano la Lazio in una situzione di largo vantaggio. Allo scadere del primo tempo è ancora Osio a caricarsi il peso dei suoi sulle spalle, firmando sul gong il gol del 4-2 che chiude la prima frazione.

SIGNORI SHOW

La ripresa va avanti sulla falsariga della prima metà di gara, con ritmi blandi, all’insegna dell’attesa del tripilice fischio, data l’assoluta superiorità in campo dei padroni di casa, abili a gestire il doppio vantaggio. A 20 minuti dalla fine però, arriva il colpo del definitivo k.o. per gli ospiti. Altro penalty per la Lazio. Dagli undici metri si presenta ancora Beppe Signori che batte Taffarel e realizza la sua personale tripletta, nonchè il gol del definitivo 5-2 biancoceleste che chiude il match. Signori raggiunge così quota 7 gol in campionato e diventa sempre di più il trascinatore della squadra. Tornando a oggi, verrebbe quasi naturale azzardare un paragone con Ciro Immobile. Eppure le movenze, pur essendo diverse richiamano un unico grande punto in comune: la fame per il gol. Che sia di buon auspicio per il bomber campano? Non resta che attendere la ripresa del campionato.

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Diabolik: “Hanno voluto trovare il modo di fermare la Lazio”

La Curva Nord di nuovo chiusa per cori razzisti. La decisione presa dal Giudice Sportivo in seguito ai buu indirizzati ai giocatori di colore del Sassuolo non è andata giù ai tifosi della Lazio. Anche la stessa Curva attraverso Fabrizio Piscitelli, meglio conosciuto come Diabolik, ha detto la sua sulle colonne de Il Tempo.

Queste le parole di Diabolik: «La repressione nei confronti dei tifosi laziali continua. A nome mio e del gruppo prendiamo atto che, negli anni, gli attacchi verso la società e la tifoseria biancoceleste non sono mai finiti. Dall’anno scorso abbiamo intrapreso un cammino tra tifosi, società e squadra. Uniti, tutti insieme. E questa cosa sicuramente da fastidio a qualcuno. Dobbiamo fare quotidianamente i conti con una realtà avversa al mondo Lazio in generale. Per quanto riguarda i “buh”, non prendiamoci in giro, va riconosciuto il fatto che tutti sanno benissimo che non sono un atto di razzismo. Però gli stereotipi, creati ad arte per obbligare la gente a pensarla in un modo, impongono alla massa che si tratti di discriminazione. E quindi, chi vuole bene alla Lazio, dovrebbe cercare di non farli più. Dobbiamo maturare, ma non perché i “buh” son considerati razzisti, ma perché dobbiamo prendere atto che siamo di fronte ad un attacco e quindi bisogna tutelarsi. Poi mi rivolgo alle istituzioni e a tutti quegli organi preposti, i quali sostengono che i rappresentanti della Nord non facciano nulla per evitare i cori “razzisti”. La realtà é un’altra: la curva non può fare nulla. E il motivo è semplice. Ci è stato tolto ogni mezzo per fare il tifo come lo si faceva una volta. I piccoli megafoni comprati non bastano di certo a far sentire la nostra voce in tutta la curva. A malapena arriva alle prime dieci file. Così il problema è impossibile risolverlo. Noi possiamo garantire apporto solo se ci (ri) mettessero nelle condizioni di fare il tifo alla vecchia maniera. Con un sistema di amplificazione adeguato per una struttura non adeguata come lo stadio Olimpico. Ci auguriamo inoltre che si possa fare lo stadio nuovo. Allora sì che le cose cambierebbero. Ma conosciamo perfettamente la situazione dell’Olimpico, magari qualche interesse che ci gira attorno e quindi crediamo che la Lazio il suo stadio non lo avrà mai. Ma allora va cambiato anche il modo di reprimere. Perché in un impianto così antiquato, così diviso nei settori stessi, dove la partita non si vede, dove se ti arrampichi per esultare vieni diffidato, non può esistere un “modello” di stadio moderno. Con norme repressive “moderne”. Addirittura rischia il daspo chi da il proprio nominativo alla questura perché si occupa dei megafoni o perché regge uno striscione. Questo stato di cose non fa altro che alimentare la rabbia della gente. Lo stadio di calcio non è come vedere una partita di tennis. Non sarà mai così, non è ammissibile tutto ciò. È questa la realtà che nessuno racconta. La Lazio sembra che abbia preso a cuore questa situazione e speriamo che nelle sedi opportune possa far valere le nostre ragioni. Siamo ad un punto di non ritorno. Invitiamo comunque a evitare questi “buh” perché è chiaro che nel caso nostro stanno diventato un problema. Non sono diversi dalle offese al portiere che rinvia dal fondo, dalle parolacce ai giocatori avversari. Non è il colore della pelle che cambia qualcosa per noi. Ma hanno trovato un modo per colpirci e noi dobbiamo essere intelligenti a non cadere in questa provocazione La Lazio sta andando bene e forse hanno trovato una soluzione per togliere di mezzo la tifoseria. Cerchiamo di essere più intelligenti».

NAZIONALI: RIENTRO ANTICIPATO ANCHE PER LUKAKU?

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De Vrij, altro problema muscolare. Salta la Nazionale

De Vrij ha accusato nel post Sassuolo un nuovo problema muscolare che lo costringerà a saltare le sfide con la sua Olanda

Nell’immediato post Lazio-Sassuolo, Stefan De Vrij avrebbe accusato un riacutizzarsi del problema muscolare che lo aveva costretto a uscire anzitempo nella sfortunata gara contro il Napoli. A pochi giorni dalla sfida tra Olanda e Bielorussia, il centrale biancoceleste ha voluto fare chiarezza sulla sua mancata convocazione. “L’inguine è diventato rigido e stavo soffrendo molto. Ho parlato con il dottor Edwin Goedhart (medico sociale della nazionale olandese), gli ho spiegato la situazione e insieme abbiamo concordato che fosse meglio non prendere parte al ritiro con la nazionale”.

 

De Vrij è poi intervenuto a proposito delle voci che parlerebbero di una sua scarsa dedizione in nazionale. “La nazionale è importante, è una maglia pesante da onorare ogni volta che la si indossa. Ho sempre dato il massimo per l’Olanda e continuerò così. Capisco le perplessità dei tifosi olandesi ma in questo momento non sono al meglio e ho bisogno di riprendere la forma migliore. Ecco perchè se fossi partito per il ritiro sarei comunque stato fermo fino a giovedì, e non credo avrebbe giovato alla mia condizione”.

 

“Se non ho detto nulla prima è perchè la questione non riguarda solo me ma in primis la nazionale. A ogni modo volevo avere la massima certezza di non potermi allenare subito con il gruppo prima di confermare la mia decisione. L’Olanda sarà attesa nei prossimi giorni da due sfide delicate contro Bielorussia e Svezia. È fondamentale vincere, bisogna puntare al Mondiale”. Così ha chiosato De Vrij nel corso delle dichiarazioni rilasciate ad Ad.nl. L’auspicio è che la mancata convocazione del centrale olandese possa solo fare bene e che lo si possa vedere in campo alla ripresa contro la Juventus di Allegri.

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Immobile tra i big d’Europa. Davanti c’è solo Messi

Immobile sul podio dei migliori cannonieri di questo inizio di stagione. L’ex Siviglia si piazza al secondo posto dietro Messi e alla pari con Aubameyang

Con i suoi 13 gol stagionali, Ciro Immobile è al momento il migliore goleador italiano in Europa. Grazie al calcio di rigore realizzato al Sassuolo che gli ha permesso di raggiungere quota 9 in campionato, il centravanti laziale ha scavalcato a suon di gol colleghi ben più illustri e ben più abituati a classifiche di questo tipo. Oggi invece Ciro Immobile sta lì, appena dietro Leo Messi e a pari merito con Pierre-Emerick Aubameyang, suo ex compagno ai tempi del Borussia. In Serie A Immobile  è attualmente al secondo posto in virtù dei 9 gol realizzati nelle prime 7 giornate, contro i 10 messi a segno da Paulo Dybala.

 

Dal canto suo però, il bomber di Torre Annunziata ha messo a segno 2 gol (uno per match) nelle prime due sfide di Europa League contro Vitesse Arnhem e Zulte Waregem. Dybala ha all’attivo una segnatura in più rispetto all’ex Siviglia (entrambi autori di una doppietta in Supercoppa italiana). L’argentino tuttavia non ha ancora timbrato il cartellino in Europa. È questo il dato che lo fa scivolare dietro Ciro Immobile e Aubameyang, al quarto posto di questa speciale classifica.

CAPITOLO NAZIONALE

Ora tocca alla Nazionale. Venerdì 6 ottobre gli azzurri saranno impegnati nella penultima sfida del girone contro la Macedonia. Nella gara di andata datata 9 ottobre 2016 in quel di Skopje, gli uomini di Ventura si imposero per 3-2 grazie proprio a una doppietta di Ciro Immbile nel finale. Sempre di Immobile, il merito di aver tolto le castagne dal fuoco nella gara contro Israele, terminata 1-0 e decisa da un suo colpo di testa. Insomma, complici la sosta e l’infortunio di Belotti tutta Italia conta su di lui. Che si tratti di campionato, coppe o nazionale, Ciro Immobile non sa smettere di segnare. Dato, questo, che lo rende per chiunque lo alleni assolutamente imprescindibile.

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Luis Alberto: “Pensavo di essere comprimario anche quest’anno, poi è cambiato tutto…”. E sugli obiettivi stagionali…

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Ai microfoni del quotidiano spagnolo ‘As’ parla il centrocampista della Lazio Luis Alberto.

E’ un momento davvero d’oro per Luis Alberto, inaspettato anche per lui: “Credevo di avere un ruolo da comprimario anche quest’anno, poi è cambiato tutto…“, confessa il centrocampista biancoceleste.

SOGNO SPAGNA

Ed ora è più che lecito sognare la convocazione in Nazionale: “È un desiderio e un obiettivo sempre presente. Abbiamo visto che Lopetegui non ha paura a dare una chance a chi quella maglia non l’ha mai vestita. Continuando a lavorare sodo so di poterla conquistare, magari per i prossimi Mondiali. In Italia si dà molto valore al nostro calcio, viene molto valorizzato. Siamo giocatori tecnicamente diversi, abbiamo un passo in più con la palla al piede“.

DIFFERENZE PREMIER-SERIE A

Al Liverpool mi è stato chiesto di lavorare molto sul mio peso in palestra. In Italia inizialmente abbiamo lavorato molto sulla forza e sulla tenuta delle gambe. È stata molto dura, ma effettivamente mi ha aiutato a mantenere un buon livello di forma“.

ROMA E LA LAZIO

Non ho avuto problemi con il trasferimento nella Capitale. Il tenore di vita è simile a quello spagnolo: il clima, il cibo, non è stato affatto un problema. Io e la mia famiglia siamo molto felici qui. È stato molto più duro a Liverpool. La Lazio? Mi auguro di avere questo ruolo così importante per tutta la stagione. Abbiamo iniziato bene, portando a casa un trofeo. Ottimo anche il primo percorso in Europa League e in campionato. Ora però ci aspetta la Juventus, li abbiamo già battuti, ma sappiamo quanto è difficile affrontarli. Ma nel calcio abbiamo dimostrato che può succedere di tutto”.

OBIETTIVI

Vogliamo andare più avanti possibile in Europa e alzare l’asticella in campionato, migliorando magari il posizionamento dello scorso anno. Io stanco? Voglio giocare quanto più possibile!“.

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LAZIONALI – Anche Lukaku verso il rientro anticipato a Roma: ecco il motivo

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Guai fisici con la propria Nazionale per Jordan Lukaku.

Brutte notizie dal Belgio relative a Jordan Lukaku: il terzino della Lazio, in ritiro con la propria Nazionale, ha rimediato un infortunio nel corso della seduta di allenamento di ieri. Si tratterebbe – riportano i canali ufficiali della Nazionale – di un problema ai muscoli flessori della coscia, che costringerà a saltare la gara contro la Bosnia. Un problema non da poco anche per il ct belga Martinez, che in sua sostituzione ha convocato Christian Kabasele. Dopo Thomas Strakosha – che ha abbandonato anzitempo il ritiro dell’Albania per un affaticamento muscolare – anche Lukaku potrebbe far rientro nella Capitale in anticipo.

https://twitter.com/BelRedDevils/status/915499080226344960

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Klose: “Vi confesso qual è il mio sogno per il futuro”

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Torna a parlare l’ex attaccante biancoceleste e campione del mondo Miroslav Klose.

Dopo aver lasciato la Lazio e successivamente appeso gli scarpini al chiodo, Miroslav Klose è pronto ora a mettersi dall’altra parte della barricata, vestendo i panni dell’allenatore. E’ questo il suo sogno, come ha confessato ai microfoni dell’agenzia cinese ‘Xinhua’: “Se voglio diventare allenatore devo occuparmi di una squadra. Questo è ciò che intendo fare. Penso che iniziare dai settori giovanili sia una buona strategia per acquisire esperienza. Mi trovo bene con i ragazzi. Ma prima devo capire quale sarebbe la migliore partenza per me, se la Bundesliga, una lega inferiore o una squadra giovanile. Per adesso insieme all’assistente tecnico della nazionale tedesca Marcus Sorg, creo dei video da mostrare ai giocatori per capire in cosa avrebbero potuto fare meglio per poi correggersi. Faccio parte dello staff di allenamento, sono sempre presente durante la preparazione. Per me è una grandissima opportunità. Durante l’intervallo delle partite insieme allo staff comunico alla squadra le mie impressioni, so che cosa sente e pensa un giocatore durante un match. Come altri ho sperimentato gli stessi momenti in campo per molto tempo”.

LEGGI ANCHE DELLA BELLISSIMA INIZIATIVA DI LULIC

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FOTO – Bellissima iniziativa in Bosnia di Senad Lulic

L’esterno della Lazio Senad Lulic è stato tra i protagonisti, in Bosnia, di una bellissima iniziativa benefica

C’è stato anche Senad Lulic tra coloro che hanno aderito all’iniziativa messa in atto dal Velež Mostar. Per raccogliere fondi a favore del proprio stadio, il ‘Rodeni’, infatti, il club bosniaco ha deciso di organizzare un evento il cui ricavato servirà a finanziare la copertura dell’impianto e l’acquisto di nuovi seggiolini. La “notte rossa”, così è stato denominato, andrà in scena il prossimo 14 ottobre allo Stadthalle Dietikon di Zurigo e avrà l’appoggio anche della Nazionale della Bosnia. Proprio quest’ultima ieri ha incontrato a Sarajevo uno dei membri del consiglio di amministrazione del club, Mirsad Rahimić. E Lulic ha approfittato dell’occasione per collaborare alla raccolta fondi donando una maglia autografata della Lazio. Al calciatore laziale si sono uniti poi anche Edin Dzeko e Vedad Ibišević, regalando anch’essi la propria maglia di club firmata. Il tutto è stato infine immortalato in alcune foto pubblicate sulla pagina Facebook ufficiale della società di Mostar.

LEGGI ANCHE LE PAROLE DI ADJAPONG SUI ‘BUUUH’

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Adjapong parla dei buu razzisti a Lazio Sassuolo

Ieri si è parlato molto della squalifica inflitta alla Lazio che dovrà affrontare le prossime 2 partite in casa, senza la Curva Nord per presunti cori razzisti ai danni di Adjapong e Duncan, giocatori del Sassuolo. Ci sono state varie opinioni sul merito e la Lazio è già pronta a presentare ricorso perché non ritiene ci siano gli estremi per chiudere 2 giornate la Curva. La Curva ieri ha rilasciato un comunicato ritenendosi contraria a questa sanzione.

Queste le sue parole di Adjapong riportate dalla Gazzetta dello Sport: Buu razzisti all’Olimpico? Li ho sentiti, ma in campo sono molto tranquillo e concentrato a fare la mia partita. Però penso che ancora nel 2017 sia strano che ci sia ancora gente che faccia discriminazione di colore della pelle e di sesso. Anche in passato ho avuto delle esperienze di questo tipo, ma quando sono in campo non preferisco non pensare a quanto dicono gli altri”.

Alejandro Gomez: “La Lazio era vicinissima. L’anno prossimo? Chissà”

Alejandro Gomez, detto il Papu, sta facendo benissimo a Bergamo con la maglia dell’Atalanta.

Questa estate il calciatore fu molto vicino a vestire la maglia biancoceleste grazie all’inserimento del cartello di Etrit Berisha. Ma alla fine non se ne fece più nulla e il Papu, rinnovò con l’Atalanta. Le parole di Alejandro Gomez sulle colonne de Il Giorno: “Il Milan? Non sono stato vicinissimo, ma so che Montella mi voleva. Il mister mi conosce bene, quando l’ho detto non ho preso in giro nessuno. Ero invece a un passo dalla Lazio. Resto a Bergamo? Quest’anno sicuro, il prossimo chi lo sa”.

 

GUARDA IL VIDEO DI FELIPE ANDERSON

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VIDEO – Felipe Anderson scalpita, ha voglia di Lazio e… di campo

Felipe Anderson non ha ancora iniziato la stagione con la maglia biancoceleste. Nel ritiro precampionato ha subito un infortunio durante Lazio – Bayer Leverkusen e da quel momento è fermo ai box.

Nonostante questo infortunio, Anderson, non ha mai smesso di allenarsi per cercare di tornare in forma il prima possibile. Segue con costanza la sua squadra e dimostra il suo attaccamento in ogni momento. Domenica era presente allo stadio per assistere a Lazio – Sassuolo indossando la maglia della Lazio. Felipe Anderson non vede l’ora di tornare in campo e aiutare i suoi compagni a raggiungere quell’obbiettivo che ultimamente sta sfiorando i pensieri di molti. Sul proprio profilo Instagram, ha rilasciato un video in cui mostra le sue giocate con la maglia biancoceleste accompagnato da un messaggio: “Essere più forte”. Felipetto scalpita e anche i tifosi, curiosi di vederlo all’opera insieme a Luis Alberto e Ciro Immobile.

Ser mais forte…

Un post condiviso da Felipe Anderson (@f_andersoon) in data:

LEGGI LE PAROLE DI DI CARLO

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Di Carlo: “La Lazio farà qualcosa di sorprendente. Inzaghi? Il massimo”

Domenico Di Carlo ex allenatore di Chievo e Sampdoria  è ancora senza panchina, nel frattempo, esprime il suo parere sulla Lazio e fa un punto sul campionato.


Queste le parole di Domenico Di Carlo a Tuttomercatoweb: “La serie A ha dimostrato che il Napoli se la giocherà con la Juve fino alla fine. Bisognerà però dare continuità, comunque il Napoli sta giocando molto bene. Per qualcun altro invece c’è bisogno di tempo. Chi vincerà il titolo? Difficile dirlo. Ma la Juve nei momenti difficili ha sempre reagito con decisione e forza. Ha pareggiato contro l’Atalanta e sembra sia successo chissà cosa. Per un campionato comunque di livello punto sulla Lazio, davvero. Sta facendo molto bene. Bravo Inzaghi
.

LEGGI LE PAROLE DI VENTURIN

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Venturin: “E’ il centrocampo il segreto di questa Lazio. Luis Alberto l’uomo in più”

L’ex centrocampista biancoceleste Giorgio Venturin è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3. Secondo l’attuale osservatore dell’Under 21 i meriti degli ottimi risultati che la squadra di Inzaghi sta raccogliendo sono in gran parte del centrocampo biancoceleste.

Queste le parole di Venturin: “La Lazio mi ha fatto una buona impressione, si stanno mettendo in risalto tanti calciatori di grande livello. Per questo i tifosi biancocelesti sono soddisfatti del rendimento della loro squadra. Le caratteristiche di Leiva si sposano alla perfezione con quelle dei compagni di reparto del brasiliano. Il centrocampo, al momento, è il segreto di questa Lazio. Il numero 6 biancoceleste è molto importante, sta dando una grande mano alla formazione di Inzaghi.

Il brasiliano ha una grande visione di gioco, tocca molti palloni. Penso che in questo momento sia un giocatore indispensabile, dà grande equilibrio alla squadra. Luis Alberto è il valore aggiunto, insieme a Milinkovic, della Lazio. Questi due hanno caratteristiche uniche. Immobile sta segnando sempre. Mi auguro che la squadra capitolina possa continuare ad esprimersi a questi livelli. Luis Alberto sta facendo sicuramente la differenza, ha visione di gioco e riesce a saltare l’uomo con grande facilità. Il numero 18 può essere impiegato in più ruoli e inoltre ha grande esperienza internazionale.

Parolo è un calciatore determinante per la formazione biancoceleste. Il numero 16 incarna lo spirito laziale. E’ un centrocampista che svolge al meglio entrambe le fasi di gioco ed è sicuramente determinante. Murgia ormai fa parte del gruppo dell’Italia Under 21: è cresciuto molto e nella maniera più giusta. Gradualmente si è ritagliato un posto nella Lazio e rappresenta il futuro della formazione biancoceleste. Il numero 96 è un centrocampista completo, la Lazio deve assolutamente puntare su di lui.

Il 3-5-2? È il sistema più adatto per questa Lazio. Questo modulo sta concedendo molte opportunità di gioco alla formazione di Inzaghi ed è stato dettato dalle caratteristiche della rosa biancoceleste”.

LEGGI ANCHE LE PAROLE DI RICCARDO CUCCHI

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LEGGI IL RAMMARICO DI PINELLI PER LA SQUALIFICA DELLA NORD

Jordan Lukaku ci ricasca: patente nuovamente ritirata e ammenda

Jordan Lukaku si sa va velocissimo. Ma il problema è che non lo fa solo in campo. Era un po’ che l’esterno della Lazio non aveva problemi alla guida. L’ultima volta che era capitato era febbraio e allora era stato condannato.

Ma ora, come riportato da rtl.be, la polizia giudiziaria di Saint-Nicolas ha emesso oggi un nuovo provvedimento contro Lukaku. Questa volta ritiro della licenza per altri tre mesi e multa di 3.120 euro. A inizio marzo il Range Rover del belga è stato beccato mentre viaggiava oltre i 50 km/h. Velocità non elevata ma il laziale era ancora inibito a guidare. Tra l’altro era stato condannato a rifare i test fisici e psicologici sia pratici che teorici per riottenere la patente. Il biancoceleste sarà ora chiamato a rispondere di nuovo davanti a un giudice. In passato si è già difeso nei tribunali di Alost, Termonde e Saint-Nicolas, totalizzando oltre due anni di ritiro della patente e diverse migliaia di euro di ammenda. Lunedì scorso invece non si è presentato per il giudizio.

LEGGI ANCHE LE PAROLE DI JACOBELLI

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LEGGI LE DECISIONI DEL GIUDICE SPORTIVO

Thomas Strakosha in Paideia: ecco cos’è risultato dalla visita

Buone notizie per la Lazio per quanto riguarda Thomas Strakosha. Il portiere albanese aveva fatto preoccupare tutti rientrando a Roma anticipatamente dalla Nazionale.

L’estremo difensore biancoceleste aveva accusato un problema alla coscia sinistra. Appena rientrato alla base è stato subito sottoposto presso la clinica Paideia alle visite del caso. Strakosha dovrà saltare di sicuro le partite contro Italia e Spagna ma gli esami non hanno evidenziato nulla di grave. Per il giovane numero uno capitolino si tratta solo di un leggero affaticamento muscolare. Alla ripresa del campionato contro la Juventus dovrebbe tranquillamente essere al suo posto tra i pali della Lazio.

LEGGI ANCHE LE PAROLE DI ORSI

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LEGGI ANCHE LE PAROLE DELL’EX PODAVINI

Orsi risponde a Tare: “Essere ritenuti la sorpresa del campionato non è un’offesa”

Per commentare l’intervento del ds biancoceleste Igli Tare alla consegna del Premio Scopigno, Fernando Orsi, è intervenuto ai microfoni di Radio Radio. L’ex portiere della Lazio ha voluto sottolineare che venire considerati la sorpresa del campionato deve essere motivo di orgoglio e non un’offesa.

Queste le parole di Orsi: “Non è un’offesa definire la Lazio la sorpresa del campionato. In campionato gli obiettivi raggiungibili sono lo scudetto e la Champions. Puoi venire considerato una sorpresa se arrivi tra le prime quattro perché significa che hai fatto meglio di squadre più forti di te. Questo semmai deve essere un vanto e uno stimolo per fare in modo che la Lazio resti sempre tra le grandi”.

LEGGI ANCHE LE SANZIONI INFLITTE DAL GIUDICE SPORTIVO AI BIANCOCELESTI

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LEGGI ANCHE I COMPLIMENTI DI GIORDANO A LUIS ALBERTO

Podavini: “Sosta benefica, ora la Lazio potrà recuperare gli infortunati”

L’ex terzino biancoceleste Gabriele Podavini è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3.

Queste le parole di Podavini: “Nessuno avrebbe mai immaginato un inizio di stagione così travolgente da parte della Lazio, sia sul piano del gioco che dei risultati. La Juventus resterà la squadra da battere. Mi auguro che la sosta possa far bene ai calciatori biancocelesti. La Lazio, infatti, ha bisogno di tirare il fiato. Diversi calciatori torneranno a disposizione proprio al termine della sosta.

Gli infortuni fanno parte del mestiere ma ora i capitolini potranno ricaricare le batterie. Quando si ottengono grandi risultati la fatica non si sente. In questo senso la fortuna e gli episodi incidono molto sul rendimento di una squadra. L’umiltà della Lazio è la caratteristica che mi ha stupito di più. Anche le riserve giocano con grandissima attenzione ed applicazione. I biancocelesti sono una vera squadra.

Inzaghi dovrà dimostrare di essere in grado di gestire ogni fase del campionato. Gli impegni non mancano alla Lazio ma i biancocelesti stanno facendo bene in ogni competizione. Bisogna gioire in questo momento per poi pensare ad affrontare gradualmente, tappa dopo tappa, il resto della stagione”.

LEGGI ANCHE LE PAROLE DI PINELLI SULLA CURVA NORD

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LEGGI ANCHE GLI ELOGI DI JACOBELLI ALLA LAZIO

SQUALIFICA CURVA – Cucchi: “Per colpa di pochi imbecilli, ci rimetterà la Lazio”

Dalla sua pagina ufficiale di Facebook, il giornalista e tifoso della Lazio, Riccardo Cucchi, ha esternato il suo pensiero in merito alla squalifica della Nord. Parole pesanti contro gli autori dei cori razzisti

Il pensiero di Riccardo Cucchi, tramite il suo profilo Facebook: “Squalificata per due turni la Curva Nord della Lazio. Ancora cori razzisti. Per colpa di qualche imbecille punita la squadra e puniti tanti tifosi appassionati, in un momento magico per la squadra laziale. E’ grave, ma soprattutto stupido questo atteggiamento recidivo che potrebbe avere conseguenze pesanti anche in Europa, se fosse reiterato. Chi si comporta da razzista va isolato e perseguito. Possono svolgere un ruolo importante gli stessi tifosi. E sono certo lo faranno. I cori razzisti non hanno nulla a che fare con il calcio. A Roma e in tutti gli stadi italiani“.

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Pinelli: “Dispiace per la squalifica. La Nord è il cuore pulsante del tifo”

Pietro Pinelli, giornalista di Medisaet Sport, ha commentato con molto rammarico, la squalifica per due giornate della Curva Nord

Le parole di Pinelli a Radiosei: “Dispiace per la squalifica, dal campo avevo avuto sentore di quanto potesse accadere. Il quarto uomo per ben tre volte si era rivolto all’ispettore di Lega in campo di far fare l’annuncio allo speaker. L’ispettore di Lega a sua volta è andato dai responsabili della Lazio, mentre la Polizia chiedeva di essere messa al corrente di quanto stava avvenendo. Subito dopo è stato anche esposto uno striscione sotto osservazione che è stato poi rimosso. Se fosse arrivato prima l’annuncio, magari non sarebbe stato ripetuto il coro stesso. Dispiace, perchè la Curva Nord è il cuore pulsante, speriamo non si ripercuota sulle prestazioni. In Europa League, va detto, che hanno dimostrato di poter vincere anche senza tifo“.

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Jacobelli: “E’ Inzaghi l’arma in più della Lazio. Sorpreso da Lotito e Tare”

Il direttore del Corriere dello Sport, Xavier Jacobelli, è intervenuto a Radiosei per parlare di Lazio. Non solo sorpreso da Inzaghi. Il direttore è rimasto incredibilmnete entusiasta dal lavoro di Lotito e Tare

Le parole di Jacobelli: “Il lavoro di Tare è sotto gli occhi di tutti, tanti giocatori che sembravano fuori dal progetto si sono ritrovati e stanno facendo cose eccezionali. Inzaghi è arrivato quinto lo scorso anno, ha vinto la Supercoppa, è quarto in classifica ed è a punteggio pieno in Europa. Inzaghi non è soltanto bravo ma anche a capo di un gruppo importante: è fondamentale all’interno dello spogliatoio. La serata di ieri ad Amatrice è stata magnifica. Aldilà del premio ad Inzaghi e Tare è stato bello vedere Lotito essere premiato per lo spirito mostrato e l’attenzione data alla causa”.

LAZIO E AMATRICE

Non bisogna spegnere la luce su Amatrice, serve continuare ad aiutare e dimostrare interesse: è stato inaugurato il palasport, il liceo, la zona food è bellissima. La Lazio come l’Atalanta si sono mosse tantissimo, Pirozzi è stato il tramite ideale del premio Manlio Scopigno”.

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