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Lotito: “Lo Stato italiano va curato come la Lazio. Pronto per la politica”. Poi sui tifosi…

Giornata importante per Claudio Lotito che ha la sua grande possibilità di entrare a tutti gli effetti nel mondo della politica. Candidato con il partito Forza Italia, il presidente della Lazio era a Benevento con Sandra Mastella

Un pomeriggio impegnativo per Claudio Lotito e Sandra Mastella, che hanno delineato le loro strategie per le prossime elezioni politiche. Il presidente della Lazio, alla fine delle riunione con gli altri esponenti del partito, si è soffermato a rispondere alle domande dei cronisti. Subito una metafora: “Lo Stato italiano è come la Lazio quando la acquistai: ha bisogno delle stesse cure ed io so come farlo guarire. I tifosi della Lazio mi hanno capito ed ora sanno come sono fatto, anche se ci è voluto del tempo. Sono una persona che mette passione in quello che fa e spesso ottiene i risultati sperati. Pronto per questa nuova avventura e a collaborare con gli altri politici. Metterò a disposizione tutta la mia professionalità“. Poi un elogio a Vigorito, presidente del Benevento: “Con lui ho un ottimo rapporto, infatti gli ho prestato anche vari calciatori quest’anno”.

LEGGI LE ULTIME DA FORMELLO, DE VRIJ ANCORA IN DUBBIO

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FORMELLO – Simone Inzaghi ritrova de Vrij, Immobile a parte

Questo pomeriggio i giocatori della Lazio si sono ritrovati a Formello per la ripresa degli allenamenti. Con la squadra biancoceleste impegnata praticamente ogni tre giorni Simone Inzaghi farà ricorso a tutti gli uomini a disposizione.

Per questo motivo nella seduta odierna in campo sono scesi alternativamente difensori e calciatori offensivi. Basta, Caceres, Leiva, Lukaku, Parolo e Radu, durante la partitella finale a campo ridotto sono rimasti a riposo. Per Immobile lavoro differenziato. Il napoletano non è in dubbio per la gara con il Genoa ma deve gestirsi. Contro la squadra ligure Inzaghi dovrà fare a meno di Milinkovic e Lulic, entrambi verranno fermati dal Giudice Sportivo. Diverse le possibilità a disposizione del tecnico per la loro sostituzione. Nelle prove di oggi Marusic e Basta si sono mossi a destra, Lukaku e Patric a sinistra. Con il Genoa dovrebbe toccare a Marusic e Lukaku. La notizia più importante è il rientro in gruppo di de Vrij. Il difensore olandese ha superato l’affaticamento muscolare e si è allenato regolarmente con i compagni. Fermo in infermeria solo Di Gennaro. Le scelte finali verranno per la gara con il Genoa verranno prese tra domani e sabato.

PERUZZI TRA GLI STUDENTI DI GUBBIO

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I RINGRAZIAMENTI ALLA LAZIO DI OIKONOMIDIS

Peruzzi agli studenti: “E’ giusto sognare di diventare campioni ma sempre divertendosi”

Il club manager della LazioAngelo Peruzzi, questa mattina si è recato presso il Polo Liceale Giuseppe Mazzatinti di Gubbio.

L’ex portiere biancoceleste in un incontro con gli studenti ha risposto ai numeri quesiti posti dai ragazzi. Domande principalmente indirizzate alla sfera professionale e personale. Inoltre ha rivelato qualche simpatico aneddoto. Peruzzi ha inoltre tenuto la Lectio Magistralis su “I valori dello sport da trasmettere alle nuove generazioni per incoraggiare i sogni e non le illusioni”. Accompagnato dal giornalista Massimo Boccucci, un collaboratore dell’istituto a fare da moderatore, il club manager laziale ha ricordato i suoi primi passi e il lungo percorso che lo ha portato ai massimi livelli: “Ho due figli. Uno dei due ha 15 anni e fa il portiere. Quando torna da una partita non gli chiedo se ha vinto o perso ma se si è divertito. I giovani che praticano sport devono pensare soprattutto a divertirsi. Sognando anche di poter diventare campioni ma sempre divertendosi. La vita è fatta di regole e sono essenziali anche nello sportSenza di queste non si va da nessuna parte. Io alla Lazio ho voluto un codice comportamentale per i calciatori”.

I RINGRAZIAMENTI ALLA LAZIO DI OIKONOMIDIS

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LEGGI ANCHE LE PAROLE DEL FALCONIERE BERNABE’

Gasbarroni: “Il Genoa si sta riprendendo ma la Lazio è forte”

Per parlare della gara tra Lazio e Genoa è intervenuto ai microfoni il centrocampista del Bra  Andrea Gasbarroni. L’ex genoano ha parlato anche del tecnico biancoceleste Simone Inzaghi.

Queste le sue parole sulla gara di lunedì: “Sono giuste le parole di Perin, lui è il capitano e a lui spetta il compito di caricare la squadra. Ballardini è riuscito a scuotere il gruppo. Ora il Genoa è in ripresa. Però senza nulla togliere ai liguri la Lazio sulla carta è più forte e ha più probabilità di vincere. È vero che mancheranno Lulic e Milinkovic ma Inzaghi ha tanti buoni giocatori, non avrà problemi. La Lazio ormai è una squadra rodata, esprime un calcio piacevole e efficace. Con Inzaghi ho giocato ai tempi della Sampdoria. Ricordo che già allora conosceva benissimo il mondo del calcio, era una sua grande passione. Nani? Ha bisogno di tempo. Si è trovato in una realtà nuova, diversa. Le sue doti rimangono e sono eccezionali. Serve solo aspettarlo con pazienza”.

TACCONI NELLA BUFERA: “IO FASCISTA…”

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VIDEO – Oikonomidis: “Alla Lazio ho imparato molto, avevo davanti grandi giocatori”

Nuova avventura nel suo paese, l’Australia, per Chris Oikonomidis. Il centrocampista è arrivato in prestito dalla Lazio.

Il giocatore è stato presentato ai suoi nuovi tifosi tramite un video postato sul profilo della sua nuova società, il Western Sidney Wanderers. Nel corso della presentazione Oikonomidis ha commentato anche l’esperienza finora condotta in biancoceleste: La Lazio mi ha dato molto. In questa stagione davanti a me avevo grandi giocatori come Nani, Immobile e Anderson. Grandi nomi del calcio europeo da cui ovviamente ho cercato di apprendere il più possibile ogni giorno in allenamento. Ora è il momento di mettere in pratica quanto ho imparato. Farò del mio meglio in allenamento, poi è il tecnico a prendere le decisioni. Spero di poter dare una nuova dimensione offensiva alla squadra e fornire assist e gol: sarebbe lo scenario perfetto”.

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Tacconi nella bufera: “Io fascista. Quei negher lì”. E Brighenti su Babacar…

Nell’ultimo giorno di calciomercato il Sassuolo si è assicurato un rinforzo importante per l’attacco. Dalla Fiorentina è arrivato il centravanti senegalese Khouma Babacar. Il giocatore si è trasferito in Emilia in prestito con obbligo di riscatto. Il giocatore ha già scelto il numero, sarà il 30 come nella sua esperienza in viola. La novità è il nome sulla maglia: non sarà più El Khouma ma semplicemente Babacar.

Nelle ultime ore però Babacar è stato fatto oggetto di illazioni tutte da verificare. Durante il viaggio di ritorno in auto dai funerali di Azeglio Vicini, Stefano Tacconi, ex portiere della Juventus e della Nazionale, ha pubblicato un video su Facebook in cui racconta aneddoti di quando giocava. Fanno discutere però alcuni commenti sui calciatori di colore tipo “quei negher lì…” . In macchina con Tacconi un suo amico, il figlio Andrea e Sergio Brighenti, ex vice di Vicini a Italia ’90 ed ex dirigente calcistico. Proprio quest’ultimo ha raccontato la vicenda risalente ai tempi del Modena che coinvolge Babacar: “Alcuni ‘maneggiatori’ portarono quattro giocatori africani. Controllai i documenti erano falsi. Avevano quattro anni in più di quelli riportati. Uno di questi era Babacar. Poi l’ex vice ct ha fatto una rivelazione all’ex portiere: Zenga giocava al posto suo in nazionale anche per motivi politici. “Vicini era comunista”, dice Brighenti. E Tacconi: “E sapeva che io ero fascista e Zenga comunista?”. Brighenti: “Certo”. Il video ha fatto il giro del web, tanti i commenti contro l’ex numero uno bianconero che ha prontamente rimosso il video.

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LEGGI ANCHE LE PAROLE DEI BIANCOCELESTI ALL’IST. PERLASCA

Il falconiere Bernabè: “Orgoglioso di Olympia. Grazie Lazio”

Assieme ai giocatori della Lazio all’incontro con i ragazzi dell’Istituto Comprensivo Giorgio Perlasca presente anche Juan Bernabè, il falconiere di Olympia.

Di seguito l’intervento di Bernabè ai microfoni di Lazio Style ChannelOlympia è un’aquila calva, la stessa razza raffigurata anche nella bandiera americana. Appena nata era completamente nera. Da allora non solo è cresciuta fisicamente ma anche sotto il punto di vista psicologico. Ora è molto equilibrata e sono orgoglioso di lei.

È un legame che giorno dopo giorno si fa sempre più forte. Con il tempo il rapace impara e si coordina con la routine quotidiana. Olympia sa esattamente quando sta per iniziare a volare e questo momento coincide con l’inizio dell’inno della Lazio. L’espressione dei bambini al momento del primo contatto con Olympia mi rende molto felice. In questa epoca cibernetica la meraviglia della natura viene ricordata a tutti noi da questa splendida aquila. Ringrazio la Lazio per darmi l’opportunità di confrontarmi anche con i più giovani”.

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LAZIO, FEBBRAIO DI FUOCO

Piscedda: “Murgia centrocampista di qualità. Arriverà la sua occasione”

A tre giorni dal match tra Lazio e Genoa, monday night della 23esima giornata, Massimo Piscedda è intervenuto ai microfoni di Radiosei e ha parlato del percorso di crescita di Alessandro Murgia

A tre giorni dal match tra Lazio e Genoa, monday night della 23esima giornata, il responsabile della B Italia Massimo Piscedda è intervenuto ai microfoni di Radiosei e ha parlato del percorso di crescita di Alessandro Murgia. “Si tratta di un giovane molto interessante, ha tante qualità e quando è stato chiamato in causa ha dimostrato il suo valore. Naturalmente in una squadra come la Lazio c’è tanta concorrenza e lui dovrà essere paziente e attendere il suo momento. L’ho allenato nelle giovanili, è un ottimo centrocampista oltre che un ragazzo umile e professionale.

Ha ancora dei lati del suo gioco da migliorare, ma questo fa parte del processo di maturazione. Sicuramente deve crescere in fase di non possesso e nei contrasti, ma ha tutte le carte per fare il salto di qualità. Chiaramente i giovani hanno bisogno di giocare per crescere, Inzaghi lo sa e quando ha pensato che fosse il suo momento l’ha gettato nella mischia. C’è fiducia nei suoi confronti da parte dello staff e dell’ambiente.”

 LAZIO, FEBBRAIO DI FUOCO 

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Lazio, febbraio di fuoco: 7 partite in un mese

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Sarà un mese di fuoco quello che attende gli uomini di Inzaghi. Passando per il doppio impegno europeo, il ritorno contro il Milan e il campionato, saranno 7 gli impegni della Lazio a febbraio

Sarà un mese di fuoco quello che attende gli uomini di Inzaghi. Passando per il doppio impegno europeo, il ritorno contro il Milan e il campionato, saranno 7 gli impegni della Lazio a febbraio. Tutto avrà inizio nel monday night della 23esima giornata contro il Genoa. Sabato 5 febbraio sarà quindi la volta della trasferta del San Paolo contro il Napoli, attualmente in testa. Tra giovedì 15 e giovedì 22 andrà in scena il doppio confronto europeo contro la Steaua Bucarest. Nel mezzo ancora un monday night, contro l’Hellas all’Olimpico.

Il 25 febbraio è in programma la sfida del Mapei Stadium contro un Sassuolo deciso a vendicare il 6-1 dell’andata. Quindi la prima vera svolta della stagione, quando, appena tre giorni dopo il Milan di Gattuso verrà a far visita alla Lazio in vista della semifinale di ritorno di Coppa Italia. Insomma, un vero e proprio tour de force. La sensazione è il ricorso al turnover sia cosa necessaria per Simone Inzaghi, che da Formello predica calma e concentrazione.

LIPPI E L’ELOGIO ALLA LAZIO 

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Lippi: “Lazio da terzo posto. Il k.o con il Milan non è una frenata”

Alla vigilia della 23esima giornata di Serie A, Marcello Lippi è intervenuto i microfoni de Il Mattino e ha detto la sua sul percorso della Lazio e sulla lotta Champions

Alla vigilia della 23esima giornata di Serie A, Marcello Lippi è intervenuto i microfoni de Il Mattino e ha detto la sua sul percorso della Lazio e sulla lotta Champions. “I biancocelesti hanno fatto cose egregie finora. Inzaghi si è dimostrato un allenatore molto preparato e bravo nel saper leggere le partite. Contro il Milan è arrivata una sconfitta ma non ne farei un dramma. Si tratta di una gara persa, nell’arco di una stagione le sconfitte vanno messe in conto, ma non è una battuta d’arresto.

La stagione è lunga e la lotta Champions è ancora aperta. Inter e Roma dal canto loro hanno rallentato inaspettatamente. Da questo punto di vista la Lazio è la squadra più solida, al momento la più accreditata al terzo posto. Scudetto? Ritengo che ormai si tratti di una corsa a due. Il divario inizia a diventare consistente e difficilmente qualche altra squadra potrà rientrare in corsa per il titolo” ha concluso Lippi.

LAZIO, CONSEGNATA LA LISTA UEFA 

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Radu, 10 anni di Lazio. Contro il Genoa saranno 300 le presenze in biancoceleste

Arrivato nel mercato invernale della stagione 2007/2008, Stefan Radu è ormai uno dei senatori della Lazio. Lunedì contro il Genoa il rumeno toccherà quota 300 presenze

Arrivato nel mercato invernale della stagione 2007/2008, Stefan Radu è ormai uno dei senatori della Lazio. Da quel momento il difensore classe ’86 ne ha fatta di strada. Tenace, grintoso, pronto al sacrificio e a lottare su ogni pallone: così in breve si può riassumere l’identikit del numero 26 biancoceleste, che della Lazio ha fatto una fede, oltre che una seconda famiglia. Dopotutto il giocatore ha più volte dichiarato la sua intenzione di chiudere la carriera a Roma, ma a giudicare dalle prestazioni, il ritiro può ancora attendere.

Lunedì, in occasione del match contro il Genoa, Radu raggiungerà quota 300 presenze in maglia biancoceleste. Nel mirino adesso Mauri e Ledesma, rispettivamente fermi a 303 e 318 presenze, e perché no, magari anche le 394 presenze di Favalli e il fascino di un nuovo record potrebbero spingere il rumeno a dare ancora tanto alla causa. Di evoluzioni Radu ne ha fatte tante, da terzino sinistro in una difesa a 4, passando alla posizione di esterno di centrocampo in un 3-5-2, fino all’attuale ruolo cucito per lui su misura da Simone Inzaghi, ossia quello di centrale difensivo nella difesa a 4. La curva lo ama, la società lo rispetta e lui ha ringraziato dando l’anima ogni qualvolta venisse chiamato in causa. Rinnovo alle porte?  Questo l’auspicio dell’ambiente. Non resta che attendere gli sviluppi futuri.

FIORE INCENSA LA LAZIO 

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Fiore: “La Lazio è la migliore candidata al terzo posto. C’è tanta qualità”

A tre giorni dal match tra Lazio e Genoa, in programma all’Olimpico nel monday night della 23esima giornata, Stefano Fiore ha elogiato i biancocelesti e presentato la gara

A tre giorni dal match tra Lazio e Genoa, in programma all’Olimpico nel monday night della 23esima giornata, l’ex Stefano Fiore ha elogiato i biancocelesti e presentato la gara ai microfoni di RMC Sport. “La Lazio sta disputando una stagione straordinaria. A inizio campionato in pochi avrebbero scommesso sui biancocelesti. Oltretutto credo che nemmeno la società avesse messo in conto di potersi trovare in terza posizione a questo punto del campionato. Inzaghi sta facendo un ottimo lavoro e ha disposizione giocatori di grandissima qualità. Su tutti Milinkovic è quello più difficilmente sostituibile dal punto di vista tecnico.

Il tecnico piacentino ha la possibilità di scegliere tra tante valide soluzioni. La squadra ha grande compattezza a centrocampo e un potenziale offensivo di prima fascia. Ritengo che la Lazio sia la favorita per il terzo posto tra le candidate. Probabilmente andava migliorata qualcosa in difesa e credo che l’acquisto di Caceres sia stato determinante in questa direzione. Bastos ha sempre fatto il suo, ha prestanza fisica ed è bravo nell’uno contro uno, ma talvolta si concede qualche disattenzione di troppo. Da questo punto di vista l’uruguaiano può offrire più esperienza. Quella contro il Genoa è una partita non semplice, da non sottovalutare. Credo che la Lazio sia favorita ma i rossoblu con l’arrivo di Ballardini hanno cambiato marcia e proveranno a dire la loro”.

LE PAROLE DI MAURI SU INZAGHI 

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Mauri: “Inzaghi sta facendo un grandissimo lavoro, ha grandissimi meriti. Immobile?…”

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Anche da lontano, Stefano Mauri non ha mai smesso di seguire la Lazio. L’ex capitano ha ancora un grande legame affettivo con i colori biancocelesti, di cui questa mattina ha voluto commentare il momento, soffermandosi inoltre su alcuni singoli.

Queste le parole di Mauri ai microfoni di ‘Elle Radio’: “Inzaghi ha grandissimi meriti nell’aver creato un gruppo coeso in cui tutti si sacrificano per il compagno. Al di là degli elementi utilizzati il risultato non cambia, dunque questo è il segnale che si sta facendo un grandissimo lavoro“.

LUIS ALBERTO

Quando è arrivato sembrava una meteora, invece ora sta dimostrando di essere un giocatore dalle caratteristiche uniche. É stato bravissimo a non mollare e a farsi trovare pronto quando Simone l’ha chiamato in causa, tenendolo sempre motivato. É bravissimo a non dare riferimenti ai difensori giocando tra le linee e le sue qualità tecniche sono indiscutibili“.

IMMOBILE

É un attaccante dalle grandissime qualità, che partecipa anche alla fase difensiva dando un grande contributo nella fase di non possesso. É bravissimo ad attaccare la profondità, è un giocatore che si è dimostrato completo ed è stata brava la società a trovare un degno sostituto di Klose quando quest’ultimo ha deciso di smettere”.

GIOCHINO

Al termine dell’intervista, Mauri si è sottoposto a un simpatico giochino in cui si chiedeva di rispondere ad una parola con un’altra collegata: “26 maggio? Apoteosi. Coppa? Vinta. Nazionale? Rimpianti. Curva Nord? La migliore. Compagno di squadra? Amico. Senad Lulic? 26 maggio. Felicità? Lazialità!”.

LEGGI ANCHE LE PAROLE DI PERIN (GENOA)

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GENOA – Perin: “Contro la Lazio non sarà facile. Un pronostico? Beh…”

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Il portiere del Genoa Mattia Perin ha detto la propria sulla prossima sfida di campionato contro la Lazio.

Sarà Mattia Perin a difendere i pali del Genoa nel posticipo di campionato di lunedì sera contro la Lazio. Una gara in cui entrambe le squadre faranno di tutto per mettersi alle spalle, con i tre punti, le sconfitte subite nel turno precedente. A confermarlo, in barba alla scaramanzia, proprio il portiere e capitano dei rossoblu, ai microfoni di ‘Primocanale’: “Non sarà facile contro la Lazio, ma se proprio devo dirlo mi sento che vinceremo noi“. Chissà cosa ne diranno i biancocelesti di questa ‘previsione’…

LEGGI ANCHE LE PAROLE DI MURGIA

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Murgia: “Con il Genoa partita importante, ma sarà difficile. Per la Champions…”

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Al termine della tappa odierna del tour Lazio nelle scuole, il centrocampista biancoceleste Alessandro Murgia ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti presenti.

Queste le parole di Murgia, che si è soffermato sulla prossima sfida contro il Genoa: “È una partita molto importante, i rossoblu hanno cambiato allenatore da poco e stanno giocando molto meglio. Come sempre sarà difficile, ma noi scenderemo in campo e ce la metteremo tutta. Il mio percorso? Io sono tranquillo, so di far parte di un gruppo di giocatori molto forti. Quando arriverà la mia occasione darò il massimo, intanto mi alleno al meglio. La squadra? Il clima nello spogliatoio è sereno, siamo un bel gruppo, stiamo facendo belle cose, ma abbiamo ancora fame e voglia di arrivare più in alto. Vogliamo ottenere i risultati che ci siamo prefissati. Continuiamo a giocare partita dopo partita, poi vedremo cosa succederà a fine anno. Obiettivi? Per la Champions dovremo lottare contro Inter e Roma, hanno entrambe ottimi allenatori e giocatori, è difficile dire quale sarà la squadra più difficile da superare. Leiva? E’ un giocatore immenso. Da lui c’è solo da imparare, giorno dopo giorno rubo sempre con gli occhi. Quindi lo ringrazio per tutto ciò che sto imparando“.

LA GIORNATA

È sempre un’emozione particolare, – prosegue poi il centrocampista a ‘LSC’ – mi ricordo quando andavo io a scuola. Loro sono felici di vederci, ma lo siamo anche noi di partecipare a queste iniziative. Sono sempre rimasto con questa maglia e spero di rimanere qui. Non ho saputo spiegare bene cosa significhi un trasferimento. Lazio-Genoa? Sarà una gara difficile, loro attraversano un bel momento, si sono ripresi, hanno giocatori di livello. La prepariamo al meglio e daremo il massimo. Il gruppo unito? Sentiamo la forza, la sfruttiamo al meglio, continuiamo con questo spirito e la voglia di arrivare in alto. La mia carriera scolastica? Io sono ragioniere, prima avevo fatto lo scientifico e poi mi sono laureato“.

LEGGI ANCHE LE PAROLE DEI BIANCOCELESTI ALL’IST ‘PERLASCA’

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TOUR SCUOLE – Manzini, Felipe Anderson, Murgia e Wallace all’Ist ‘Perlasca’

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Riparte “Dalla scuola allo stadio“, il tour della Lazio nelle scuole di Roma e provincia. Quest’oggi è toccato all’Istituto Comprensivo ‘Giorgio Perlasca‘, dove hanno presenziato Murgia, Wallace e Felipe Anderson, accompagnati dal team manager Manzini. Queste le loro parole in risposta alle domande degli studenti.

MANZINI – “Siamo noi che ringraziamo voi. I giocatori riversano il campo il vostro entusiasmo. Se faremo qualcosa di buono nelle prossime partite sarà anche grazie a voi”.

FELIPE ANDERSON – “Invidia o rabbia per un compagno? Questa domanda è tua (ride, ndr)? Difficile dire di non avere mai avuto rabbia, anche quando un compagno sbaglia. Ma può succedere a tutti, anche a me. Non bisogna arrabbiarsi in campo. Invidia no, grazie a Dio, mai avuto invidia di un compagno. Stiamo facendo tutti bene, compreso me, voglio bene ai miei compagni. A scuola ero bravissimo, la saggezza è la cosa più importante e che nessuno può toglierti. A scuola uno impara a comportarsi fuori, i professori vanno ascoltati, insegnano cose fondamentali per la vita. A volte non riusciamo a dormire, perché la partita va male e non siamo riusciti a fare bene. Ma dobbiamo guardare avanti e pensare al futuro. Il mio idolo? Ronaldo il fenomeno. Cosa provo a stare alla Lazio? È Bello, ormai è la quinta stagione. Ogni anno è stato diverso, ora è l’anno che stiamo sognando di più. Siamo lì, le cose vanno bene, siamo uniti, sono felice e spero di raggiungere i nostri obiettivi stagionali

MURGIA – “Se è difficile cambiare squadra? Sono felice e contento di essere qui, non so se penserò mai di andare in un’altra squadra. Qualora dovesse succedere non penso sarà difficile integrarsi, nel calcio è semplice fare amicizia. È uno sport che porta unione. Tanti stranieri? All’inizio non è semplice, poi si crea un feeling naturale. A scuola ero abbastanza bravo, è stato importante, mi sono diplomato. È importante lo sport ma anche avere cultura, saper prendere delle decisioni. Ho iniziato e finito di studiare, ero bravino, dovete pensare sia allo sport sia alla scuola. Se mi aspettavo così il calcio? Sì, anche se ancora devo scoprirlo. Ho segnato un gol importante, ho coronato un sogno, questo mi dà la forza per andare avanti. É la cosa più bella. Essere un esempio per i bambini, renderli felici, per noi è una gioia. Questo sport è il nostro lavoro, lo facciamo con piacere, vedere felici voi fa felici anche noi

WALLACE – “Abbiamo rispetto degli avversari. Poi però dobbiamo fare del nostro meglio in campo. Difficile per un calciatore povero arrivare a certi livelli? Per noi è difficile, abbiamo iniziato da poveri, non è mai facile anche solo raggiungere il campo. Non avevamo soldi per il biglietto del treno o dell’autobus. Devi avere fortuna, devi dimostrare di avere qualità, qualcuno ti deve vedere e credere in te. Abbiamo fatto di tutto per arrivare fino a qui e ora non dobbiamo fermarci ma migliorare ancora. A scuola andavo benino, volevo sempre giocare con gli amici. I professori mi dicevano sempre ‘Walllaaace, devi stare attentoooo’. Comunque quello che studiamo è quello che ci portiamo dietro per tutta la vita. Senza scuola è tanto difficile, soprattutto in Brasile. Bisogna studiare e imparare”.

LEGGI ANCHE LA SCALATA DI GUERRIERI

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Guerrieri scala posizioni e convince Inzaghi, superato Vargic

Guido Guerrieri è stato il terzo portiere fino a questo momento e non è stato mai impiegato neanche un minuto

Guerrieri era uno dei portieri più promettenti del panorama italiano. Il quasi ventituenne non è riuscito mai a scendere in campo in questa stagione. Dopo la stagione passata a Trapani fatta di alti e bassi è tornato alla Lazio senza incidere. Però ora le cose sembrano cambiate. La società nel mercato di gennaio non ha acquistato nessun portiere e non ha reintegrato Marchetti. Vista l’esclusione di Vargic dalla lista dell‘Europa League, il secondo portiere e vice Strakosha, diventa lui. La società crede in lui infatti gli ha rinnovato da poco il contratto in scadenza rinnovandolo fino al 2021. In estate si è messo a disposizione di Grigioni lavorando sodo e dopo questi mesi di allenamenti duri finalmente Inzaghi ne ha visto la crescita e ha deciso di premiarlo. Mai una lamentela o una critica fuori posto è rimasto sempre in silenzio concentrandosi sul lavoro per questo il mister potrebbe premiarlo già nella partita dei sedicesimi di Europa League. I tifosi laziali non vedono l’ora di vederlo all’opera.

LEGGI IL POST DI CHALANOGLU CHE FA UNA PROMESSA AI MILANISTI

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LAZIO MILAN – Chalanoglu si scusa per il gol sbagliato e promette…

Milan – Lazio è finita 0-0 nonostante i biancocelesti abbiano creato molto, ma Chalanoglu ha avuto una nitida palla gol 

Il giocatore del Milan Hakana Chalanoglu è entrato nel secondo tempo e si è reso protagonista di un’occasione davvero importante per i rossoneri. Infatti dopo il miracolo di Strakosha, gli è finito il pallone sui piedi al centro del dischetto completamente solo. Il centrocampista però calciando non ha preso la porta nonostante tutti pensassero che avrebbe segnato visto la facilità del tiro. Allora il turco tramite il proprio profilo twitter pubblica una foto con delle scuse facendo notare il rammarico: “Avrei potuto segnare, siamo ancora in corsa per la finale, ci rifaremo a Roma”, fa una promessa ai tifosi milanisti. Il ritorno si giocherà il 28 febbraio all’Olimpico e in quella partita si deciderà la finalista.

GUARDA IL VIDEO DIVERTENTE DI IMMOBILE E JESSICA CON GLI AUTOGOL

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VIDEO – Immobile e Jessica protagonisti nel video de Gli Autugol

Ciro Immobile e la moglie Jessica, sono stati i protagonisti del video fatto da Gli Autogol

Immobile e Jessica infatti sono stati invitati per girare il video in cui si parla dell’asta di riparazione del fantacalcio. All’interno del video è presente anche Fabio Quagliarella. Un momento fatto di risate e spensieratezza per Ciro viste le tante partite che dovrà affrontare in questo mese. Il video dura circa 5 minuti in quei le risate sono al centro del progetto. Finalmente un giocatore della Lazio protagonista in qualcosa in cui si scherza e ci si diverte senza troppi pensieri. Ecco il video:

LEGGI L’INTERVISTA COMPLETA A CACERES

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Caceres si racconta: “Ho parlato con Gonzalez. Lotterò per questa maglia”

Martin Caceres, il neoacquisto biancoceleste si presenta così ai suoi nuovi tifosi tramite un racconto della sua vita a Lazio Style Channel

Le parole di Caceres:

Da bambino ho iniziato a giocare per divertirmi come tutti. Sono andato a giocare con un club del mio quartiere e lì ho iniziato a correre dietro il pallone. Hanno visto però che me la cavavo e allora sono andato in prova con il Defensor Sporting. Sono rimasto oltre dieci anni, ho debuttato a 18 e ho avuto la fortuna di indossare quest’unica maglia per tutta la mia carriera in Uruguay. Sono sempre stato difensore: come ora terzino o centrale, ma sempre difensore. Non ho preferenze, mi è capitato di giocare in tante posizioni. In Nazionale faccio anche il terzino sinistro, ovunque gioco comunque do il mio meglio”.

Il soprannome – “È importante ricevere la fiducia della squadra, tutti ti guardano e vogliano capire chi sei. È stato un bel traguardo. A 19 anni sono diventato capitano e mi trovavo bene pur non essendo tra i club più importanti del paese come il Penarol o il Nacional. Ero piccolo, avevo più o meno dieci anni. Portavo sempre i capelli lunghi, leggermente più corti di ora. Un giorno avevo i pidocchi e mia madre li tagliò a zero, da lì in poi allora hanno iniziato a chiamarmi ‘pelato’”.

BARCELLONA

“Ho vissuto calcisticamente un percorso molto importanto. Al di là delle vittorie ho giocato con campioni che mai avrei potuto immaginare di incontrare. Sono stato compagno di Messi, Henry ed Eto’o e ho giocato contro Cristiano Ronaldo. Da piccolo non me lo sarei aspettato, invece ho avuto la fortuna di diventare un grande calciatore. Sono soddisfatto di aver giocato in Spagna, Italia e Inghilterra: è stato tutto molto veloce, neanche mi sono accorto di quello che ho fatto”. Poi il Barcellona: “È stato un anno magnifico. Ho vinto la Champions League, un trofeo che potresti pensare di non sollevare mai. Io invece l’ho alzato al cielo a 20 anni insieme alla Copa del Rey e il campionato. Ho vinto anche con la Nazionale, sempre molto importante per noi uruguaiani”.

I ricordi – “La Juventus è la squadra che ricordo di più visti i tanti anni passati a Torino. Sono stato anche due stagioni al Siviglia, dove pur non avendo vinto ho passato un periodo magnifico in cui ho imparato tante cose. Ora sono arrivato alla Lazio e cercherò di indossare questa maglia nel miglior modo possibile. Da sudamericano ho la Garra (letteralmente artiglio, la grinta, ndr). Con il passare degli anni ho imparato tanto anche in marcatura, ogni squadra mi ha lasciato qualcosa rendendomi diverso dagli altri”.

I COMPAGNI

 Nel 2007 sono andato in prestito dal Villarreal al Recreativo Huelva, una squadra che era in lotta per la salvezza. È stato il mio primo anno in Spagna: avevo 20 anni e arrivavo in Liga dopo il periodo in Sudamerica. Ho passato un anno magnifico, ho segnato anche qualche gol e l’anno dopo mi ha preso il Barcellona. Nonostante l’obiettivo della salvezza, è un periodo che mi porto dentro”. Chi ricorda con affetto tra i suoi compagni: “L’anno al Barcellona ha fatto la differenza per il mio percorso di crescita. Parliamo di un grandissimo club in cui giocavo al fianco di compagni da cui potevo imparare molto come Pique che aveva già giocato nel calcio inglese, Abidal che ha fatto una carriera magnifica o Dani Alves che arrivava dal Siviglia e aveva una qualità pazzesca. 

“Ma è soprattutto da Rafa Marquez che ho appreso cose che non avrei mai pensato. Aveva un piede incredibile, una visione del calcio che gli altri non avevano. Poi di certo anche Puyol, il capitano e il punto di riferimento della squadra”.

ALLA JUVENTUS

Il 2009 è stato bello per tutti. Per me era il primo in Italia e ancora non parlavo benissimo la lingua. La stagione non è finita come volevamo, ma ho avuto la fortuna di giocare anche qui con tanti compagni forti. Poi ho trovato il primo gol in Serie A proprio contro la Lazio (ride, ndr). Ho avuto la pubalgia prima del Mondiale del 2010 e sono tornato in Spagna al Siviglia, una squadra molto importante. Il ritorno alla Juventus è stato positivo. Già alla prima esperienza mi ero trovato molto bene e, una volta tornato, ho fatto del mio meglio. Ho segnato una doppietta al Milan in Coppa Italia ed è stata una stagione di grandi soddisfazioni, culminata con la vittoria dello Scudetto dopo molto tempo. Ero in prestito con diritto di riscatto”.

Il riscatto –

“La Juventus poi mi ha comprato e sono stato lì più di 5 anni: me li sono goduti alla grande, ho potuto giocare in un grande club e con ottimi giocatori. Il secondo anno abbiamo vinto il secondo titolo di fila. Segnai anche al Napoli dopo aver trovato il gol in passato già contro Milan e Inter. La cosa più importante era però vincere lo Scudetto. Al rientro dall’infortunio al ginocchio, entrai a Madrid contro il Real. Perdemmo, ma fu molto bello tornare a giocare contro una squadra del genere. Alla fine vincemmo anche il terzo scudetto di fila, ormai era l’obiettivo principale per noi. La squadra era talmente forte che cercavamo di vincere ogni trofeo, compresa la Supercoppa a Shanghai con la Lazio. Poteva essere qualunque squadra, l’importante era fare di tutto per trionfare noi”.

Il ritorno in Italia – “Volevo cambiare dopo aver assaporato il campionato spagnolo e italiano, il migliore in assoluto. Tutti parlano del calcio inglese, poi essere lì e giocarlo è tutta un’altra cosa. Ho fatto tante partite al Southampton e mi sono trovato bene. Ora ho avuto la fortuna di tornare in Italia grazie alla Lazio e darò il mio meglio. Il calcio spagnolo è senza dubbio più dinamico, non c’è la tattica italiana. Quello inglese invece è un misto, l’importante è ‘andare a manetta’”. 6 mesi con il Verona: “Ringrazio l’Hellas per questi sei mesi, mi hanno dato la fiducia per tornare in Italia e da parte di Pecchia quella per scendere in campo con continuità. Mi sono trovato benissimo e ho segnato diversi gol tra cui quello alla Juventus, molto importante e strano visti i tanti anni passati in bianconero”.

IN NAZIONALE

“Ho giocato con l’Under 20 e poi subito nella Nazionale maggiore. Ho fatto tante partite, ho vinto una Coppa America nel 2011 e ho partecipato anche ai Mondiali. È bello giocare in Europa con il proprio club, ma difendere i propri colori è la cosa migliore che possa esistere. In Sudafrica ero giovane e al primo Mondiale, vedere tutto quello che c’è intorno è stata un’esperienza molto bella”.

Poi sulla Coppa America: “È stato l’unico trofeo che ho vinto in Nazionale. Giocavamo in casa dell’Argentina e li battemmo ai quarti, sconfiggendo tanti giocatori importanti. Tirai io l’ultimo rigore, fu un piccolo passo per arrivare alla finale col Paraguay. Tabarez mi ha sempre convocato. Ogni volta che c’è la possibilità allora vado in Nazionale perché quella maglia è la più bella da indossare. L’Uruguay comunque non mi manca molto, se non la famiglia, gli amici e i genitori. In Italia sto benissimo”.

Muslera e Gonzalez –

 “Sosa non lo conosco molto bene, so quello ha fatto alla Lazio. Alvaro (Gonzalez, ndr) invece lo conosco dai tempi del Defensor: io ero un ragazzino e lui giocava già in prima squadra. Mi portava a casa in macchina e siamo stati tanti anni in Nazionale insieme. Anche con Muslera ho avuto un rapporto molto stretto, avevamo lo stesso procuratore. Dopo tanti anni è normale avere un legame così, quello con loro è molto bello. Avevo parlato con Alvaro che mi aveva raccontato del club, con Nando no perché lo avevo incontrato solo in Nazionale. Di compagni comunque ne ho avuto tanti, ma posso considerare veri amici solo quelli dell’Uruguay. In Europa ho cambiato tante squadre, anche se certamente negli anni alla Juve ho avuto dei rapporti forti”.

ALLENATORI

Gol bellissimi non ne ho mai fatti, il più importante è stato il rigore all’Argentina”. Gli allenatori: “In Uruguay ho avuto un rapporto molto bello con un allenatore che mi portava a casa da bambino, lo ricordo con piacere. Così come Da Silva, il mio primo allenatore nella prima squadra del Defensor. È stato lui che mi ha fatto debuttare tra i professionisti. In Europa ho imparato tantissimo con Guardiola, cose che da giovane non avrei mai potuto capire. In Italia poi Conte è stato molto importante: sembra cattivo, ma ama questo sport e te lo fa comprendere. Allegri anche è una bella persona e un ottimo allenatore: è più simpatico, ama più scherzare”.

La Lazio e la famiglia – “Ho due figli: Martina di 11 e León di 3. Sono in Uruguay e quando c’è la sosta vado a trovarli”. Alla Lazio un solo obiettivo“È un club molto importante in Europa e nel mondo. In questo ultimo periodo sta facendo benissimo, ha un’ottima classifica. Cercheremo di fare il meglio e vincere più partite possibili. Quando sono arrivato i compagni mi hanno accolto subito benissimo: è un bel gruppo e proverò a dare il mio contributo”. Sul derby: “Spero di giocarlo, i compagni non me ne hanno ancora parlato. So che è una partita molto calda qui a Roma, se dovessi scendere in campo mi auguro di fare del mio meglio. Un gol? Volentieri (ride, ndr)”.