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Natalia Simeone: “Diego è felice per il momento della Lazio. Futuro biancoceleste?…”

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Natalia Simeone, sorella e procuratrice di Diego Pablo Simeone, allenatore dell’Atletico Madrid e campione d’Italia del 2000 rimasto nel cuore di tutti i tifosi della Lazio, è intervenuta sugli 88.100 di Elleradio nella trasmissione “Laziali on Air“. L’agente del “Cholo” ha parlato della situazione del fratello, suo assistito, lasciando aperta la porta ad un sogno: il ritorno di Simeone alla Lazio da allenatore.
Come sta vivendo Diego Simeone questo periodo all’Atletico Madrid, nel corso del quale è riuscito a realizzare cose incredibili? Quali sono le sue motivazioni? “Credo che la cosa più importante per lui sia il lavoro ed anche la fiducia che trova intorno. La capacità di andare sempre avanti insieme cercando un obiettivo comune. Da circa cinque anni siamo a Madrid, un club che ha dato tanto a Diego e Diego ha dato tanto a loro“.
Diego non ha mai nascosto di sperare di tornare un giorno alla Lazio. Questo sogno si potrà mai realizzare? “Magari! Nella vita tutto è possibile. Diego ha un ricordo bellissimo della Lazio e della gente di Roma, tutte le volte che viene in Italia sente l’affetto delle persone. Il suo presente è l’Atletico Madrid, ora non si può dire cosa accadrà in futuro, ma quando si parla di Lazio Diego è sempre emozionato, per cui perché no?“.
Quali sono i ricordi più belli del periodo romano? “Personalmente ho ricordi bellissimi di quel periodo a Roma. Io dico sempre che gli argentini sono i romani del Sudamerica e i romani sono gli argentini d’Europa. Ricordo il giorno dello Scudetto quando Collina arbitrò la partita a Perugia. La palla galleggiava sull’acqua, eppure è arrivato lo Scudetto, eravamo tutti allo stadio ad aspettare notizie e quel giorno non lo dimenticherò mai. E’ stata un’epoca incredibile, Diego è un uomo che fa con passione qualsiasi cosa e stare accanto a lui significa respirare ogni minuto questa sua passione per il calcio. Mio nipote Giovanni, suo figlio, mi ricorda molto queste caratteristiche del padre. Diego pensa e vive il calcio sempre con amore“.
Proprio Giovanni Simeone, figlio di Diego, al Genoa sta muovendo i primi passi nel calcio europeo. Cosa ti sta raccontando di questa sua esperienza? “Giovanni si trova benissimo a Genova. Quando era piccolo ha vissuto in Italia, prima a Milano e poi a Roma, per cui ha trovato un ambiente particolarmente familiare e questo è stato molto importante. Anche sapere già la lingua, un aspetto fondamentale, lo ha aiutato molto. Lui aveva voglia di andare, vivere un’esperienza europea e ricordo la sua determinazione, mi ha chiamato per andare al Genoa decidendo in dieci minuti. Posso dire che è già un uomo capace di decidere per se stesso. Genova è una bellissima città, si sta trovando bene con i compagni e speriamo questa possa essere stata la scelta migliore per la sua carriera“.
Cosa dice Diego di questa Lazio e del suo ex compagno di squadra Inzaghi che sta impressionando? “Gli fa molto piacere, segue con affetto tutte le persone che hanno fatto parte della sua vita professionale. La Lazio gli ha lasciato un ricordo speciale nel cuore ed è sicuramente felice del buon momento attraversato della squadra“.
Il nome di Simeone era stato accostato anche alla panchina dell’Inter. Lui è comunque intenzionato a restare all’Atletico finché non si concretizzerà il sogno Champions? “Al momento non posso dire cosa possa accadere nel futuro. Nel calcio di oggi bisogna sempre parlare e confrontarsi sull’oggi, per una questione di rispetto. In futuro non si sa mai cosa potrà accadere“.

ARBITRI – Designata la sestina per Palermo-Lazio: i precedenti

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L’Aia ha reso noti attraverso il proprio sito ufficiale i nominativi degli Arbitri, degli Assistenti, dei IV Ufficiali e degli Arbitri Addizionali d’area che dirigeranno le gare valide per la quattordicesima giornata di andata del Campionato di Serie A 2016/17, in programma domenica 27 novembre. A dirigere il ‘lunch match’ del ‘Barbera’ tra Palermo Lazio sarà Marco Guida della sezione di Torre Annunziata. Dieci precedenti con il fischietto campano, per un bilancio che parla di 4 vittorie, 1 pareggio e 5 sconfitte. L’ultimo incrocio risale alla sconfitta interna contro la Juventus dello scorso agosto nella seconda giornata. Guida sarà coadiuvato dagli assistenti La Rocca e Tasso, dal IV Uomo Tegoni e dagli Addizionali Tagliavento e Sacchi. Di seguito, l’elenco completo delle designazioni:

BOLOGNA – ATALANTA
MARIANI
FIORITO – CALIARI
IV: LIBERTI
ADD1: ORSATO
ADD2: LA PENNA

CAGLIARI – UDINESE
PAIRETTO
VIVENZI – GAVA
IV: SCHENONE
ADD1: GIACOMELLI
ADD2: GHERSINI

CROTONE – SAMPDORIA
MARESCA
COSTANZO – DI IORIO
IV: CARBONE
ADD1: GAVILLUCCI
ADD2: PICCININI

EMPOLI – MILAN Sabato 26/11 h.20.45
CALVARESE
POSADO – RANGHETTI
IV: PRETI
ADD1: BANTI
ADD2: ABBATTISTA

GENOA – JUVENTUS
MAZZOLENI
MARRAZZO – VUOTO
IV: TONOLINI
ADD1: ROCCHI
ADD2: RUSSO

INTER – FIORENTINA Lunedì 28/11 h.21.00
DAMATO
MELI – BARBIRATI
IV: DI FIORE
ADD1: DOVERI
ADD2: DI BELLO

NAPOLI – SASSUOLO Lunedì 28/11 h.19.00
VALERI
CARIOLATO – CRISPO
IV: DI LIBERATORE
ADD1: FABBRI
ADD2: SAIA

PALERMO – LAZIO h. 12.30
GUIDA
LA ROCCA – TASSO
IV: TEGONI
ADD1: TAGLIAVENTO
ADD2: SACCHI

ROMA – PESCARA h. 20.45
IRRATI
LONGO – PAGANESSI
IV: PASSERI
ADD1: CELI
ADD2 MANGANIELLO

TORINO – CHIEVO Sabato 26/11 h.18.00
CHIFFI
DE PINTO – TOLFO
IV: ALASSIO
ADD1: MASSA
ADD2: MARTINELLI

CALCIOMERCATO – Lazio, per Cafù occhio alla concorrenza ‘British’

Sul fronte del mercato, si parla ormai da qualche mese di un interesse della Lazio è interessata a Jonathan Cafù del Ludogorets. I biancocelesti vorrebbero tentare un assalto in occasione della pausa del campionato bulgaro, in programma dal prossimo 14 dicembre, ma gli ostacoli non mancano: in primis, la cifra da sborsare per portarsi a casa l’esterno brasiliano, ben 12 milioni di euro. E poi, immancabile, la concorrenza, che conta vari club, soprattutto in Inghilterra. Su tutti, il Leicester di Claudio Ranieri, ma non solo.

Secondo quanto riporta sportal.bg, infatti, tra le squadre interessate ci sarebbe anche l’Aston Villa. Il club che milita in Championship avrebbe messo seriamente nel mirino il giocatore, tanto da aver mandato degli emissari ad assistere alla sfida di Champions League andata in scena ieri sera fra Ludogorets e Basilea per visionarlo da vicino. La Lazio dovrà dunque giocare d’astuzia e muoversi in anticipo se vorrà battere le avversarie e conquistare il cartellino del classe ’91.

Barriere, prefetto Basilone: “Decideremo dopo Gennaio”

Ancora una volta il tema è quello delle barriere all’interno dello stadio Olimpico, a parlarne nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica” il prefetto di Roma Paola Basilone. Un tema controverso, dibattuto a lungo soprattutto da Lazio e Roma, in particolare dai tifosi, calciatori, dirigenti ed istituzioni: “Ci sarà un monitoraggio a gennaio – questo il parere del prefetto sull’argomento – poi decideremo”. Al centro del discorso, ovviamente, quella parte dei tifosi biancocelesti e giallorossi che ormai da mesi ormai continuano la loro protesta non entrando più rispettivamente in curva Nord e Sud: “Si faranno differenze tra le due tifoserie? – precisa il prefetto Basilone – Se le barriere resteranno per i biancolcelesti, lo stesso varrà per i giallorossi”.

 

Lazio, Casiraghi è fiducioso in vista del Palermo. E su Belotti…

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Domenica all’ora di pranzo la Lazio si recherà al ‘Barbera’ di Palermo per sfidare i rosanero di De Zerbi. Una sfida che sarà tutt’altro che di semplice risoluzione, ma in vista della quale Pierluigi Casiraghi appare piuttosto fiducioso: “La squadra si sta comportando bene. Inzaghi è stato bravo, ha fatto un ottimo lavoro, creando un gruppo, una squadra vera e di grande qualità davanti. Credo che i biancocelesti, insieme all’Atalanta, siano una delle sorprese di questo campionato“, le parole rilasciate a ‘Tuttomercatoweb.com’ dall’ex attaccante biancoceleste.

Che poi si sofferma su uno dei suoi possibili ‘eredi’, Belotti: “È un grande attaccante, non gli manca nulla per diventare un giocatore importante a livello nazionale ed internazionale. Segna in tutti i modi, ha fame e voglia, in questo momento è l’attaccante italiano più forte. Nessuno è come lui, ha determinate caratteristiche e deve cercare di crescere ulteriormente. Ripeto, se continua su questa strada, può diventare un elemento importante“.

La Lazio cresce non solo in classifica: ecco a quanto ammonta il valore della rosa biancoceleste

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Cresce a vista d’occhio la Lazio, nel rispetto del bilancio e dei conti in tasca. Una squadra giovane e bella, vincente e oggi anche più preziosa. 100 milioni, tanto valeva a inizio campionato questo gruppo, costruito pezzo su pezzo da Lotito e Tare con lodevole lungimiranza già qualche anno fa. Bastava solo un po’ di pazienza, come richiede ogni linea verde di squadra, ed ecco che oggi la Lazio si è trasformata in una fuoriserie da 290 milioni. Valore triplicato dunque, per giunta spendendo meno di tutte le altre big per l’allestimento. E il merito va all’exploit di Milinkovic, al ritorno di Felipe, alla consacrazione di Keita, alla nuova luce di Immobile, che si sono uniti alla classe e al talento di de Vrij e Biglia. E questa è soltanto la base: dietro le quinte, infatti, ci sono tanti giovani pronti a fare impennare ogni valuta.

Chissà se il tanto decantato Bielsa avrebbe ottenuto gli stessi risultati, ma si sarebbe portato comunque a casa ben 3 milioni di euro di ingaggio. Inzaghi è invece costato molto meno alle casse del club, poco meno di 500 mila euro, come sottolinea Il Corriere dello Sport. Una cifra che potrebbe però raddoppiare se arrivasse un piazzamento importante a fine campionato. Per lui è previsto infatti un rinnovo biennale se riporterà questa squadra in Europa e sarebbe la degna ricompensa per un lavoro silenzioso e fin qui vincente. Sì perché il merito di una tale impennata di questa Lazio è gran parte il suo. I giocatori lo elogiano, i risultati pure: lui però non si scompone, si mette al volante e va, verso i traguardi più ambiti e prestigiosi.

Sciopero dei trasporti: venerdì nero

Si preannuncia un venerdì da dimenticare per i cittadini della capitale e non solo. Lo sciopero in programma, infatti, sarà nazionaleai box mezzi pubblici e treni. A Roma lo sciopero coinvolgerà Atac, la società che gestisce appunto il trasporto pubblico nella capitale già al centro di accese polemiche a causa di una gestione amministrativa sempre più discussa del trasporto cittadino, ed anche le linee periferiche gestite da Roma Tpl. In particolare lo sciopero dei mezzi pubblici è stato proclamato dal sindacato Cambia-Menti M410, mentre quello nazionale dei treni dai sindacati CUB Trasporti, SGB Sindacato Generale di Base, USB Lavoro Privato Trasporti e il CAT Coordinamento Autorganizzato Trasporti. Il servizio sarà garantito fino alle 8.30 e successivamente riprenderà dalle 17.30 alle 20.

 

“Eppur si muove, anche se…” – Le ultime novità sul ‘mercato’ della Lazio

Eppure si muove“. Manca ancora più di un mese all’apertura del mercato invernale di riparazione ma molte squadre si preparano a realizzare colpi in grado di dare un quid ulteriore a le loro rose e raggiungere così con maggiore probabilità gli obiettivi stagionali. Tra queste squadre “sembrava” non esserci però la Lazio. Invece secondo quando riportato da “Il Corriere dello Sport” la società biancoceleste è tutt’altro che immobile. Ecco le ultime novità:

CAPITOLO ESTERNO – Il primo affondo di mercato riguarderà l’esterno d’attacco. La Lazio farà a meno di Keità per qualche partita causa Coppa d’Africa (improbabile una sua partenza definitiva a Gennaio per il mercato) urge quindi un sostituto visto che Luis Alberto, Lombardi e Kishna ad oggi non sono sufficienti: il primo investimento obiettivo molto probabilmente sarà Jonathan Renato Barbosa, meglio noto come Jonathan Cafù. Hanno caratteristiche molto simili, il brasiliano è grande amico di Felipe Anderson, potrebbe essere un fattore determinante. Tare in estate ha provato a strapparlo al Ludogorets offrendo 8 milioni ma bulgari chiedono 12 milioni per liberarsi del loro gioiello, considerando anche la ricca concorrenza delle big inglesi. Rischia di scatenarsi un’asta, perciò Tare è pronto a muoversi già dal 14 dicembre quando la Parva Liga andrà in pausa. Giocare d’anticipo, in questi casi è fondamentale, al società lo avrà capito finalmente?

CAPITO CENTRAVANTI – Il secondo obiettivo è trovare un vice Immobile, che possa sostituire Djordjevic dato in partenza. Si fanno tanti nomi, tra i quali Paloschi, a questa lista si aggiunge Keseru, attaccante rumeno del Ludogorets, giocatore classe 1986. Come sottolinea tuttomercatoweb, tra la Lazio e il club bulgaro ci sarebbero stati già dei contatti in passato, e nuovi sviluppi e contatti con Lacerenza, agente del calciatore, potrebbero esserci in questi giorni.

Europa League: sfide per 4 italiane…

Stasera in campo 4 italiane per la qualificazione ai tredicesimi di Europa League: Roma e Fiorentina ad un passo dall’obiettivo qualificazione, mentre rischiano Inter e Sassuolo. Nel quinto turno del girone, le 4 italiane scenderanno in campo in orari diversi: alle ore 19 Fiorentina-Paok Salonicco e Hapoel Berr Sheva-Inter, mentre alle ore 21.05 Roma-Viktoria Plzen e Athletic Bilbao Sassuolo. Proprio il Sassuolo deve assolutamente fare punti per chiudere il discorso qualificazione, senza rischiare ancora nel prossimo turno casalingo contro il Genk. Alla vigilia della trasferta, queste le dichiarazioni del tecnico Eusebio Di Francesco rivolte ai microfoni di Sky Sport24: “Cercheremo di fare l’impresa – precisa con convinzione – vogliamo portare a casa un risultato importante che ci può permettere di andare avanti in questa competizione. L’Athletic nell’anno precedente ha vinto spesso anche con un solo gol di scarto quindi dovremmo essere ancora più bravi a mantenere certi risultati fino alla fine del match”. Voglia di riscatto, invece, in casa Roma. I giallorossi possono riscattare il ko subito nell’ultima trasferta di campionato a Bergamo centrando la qualificazione questa sera all’Olimpico: “La squadra non ha perso qualche vizietto – queste le parole di Luciano Spalletti nel corso della conferenza stampa – adesso servono lavoro e impegno e non è tempo di parlare di contratti. A volte abbiamo ricadute che paghiamo a carissimo prezzo e dobbiamo evitarle”. 

Queste le probabili formazioni delle 4 italiane:

Roma (4-2-3-1): Alisson; Emerson, Manolas, Fazio, Juan Jesus; Paredes, Strootman; Iturbe, Nainggolan, Perotti; Dzeko

Fiorentina (4-2-3-1): Tatarusanu; Salcedo, De Maio, Astori, Maxi Olivera; Vecino, Sanchez; Chiesa, Ilicic, Bernardeschi; Babacar

Inter (4-2-3-1): Handanovic; D’Ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo; Brozovic, Melo; Candreva, Banega, Eder; Icardi

Sassuolo (4-3-3): Consigli; Lirola, Cannavaro, Acerbi, Gazzola; Biondini, Manganelli, Pellegrini; Ricci, Defrel, Ragusa

Mutti: “Occhio al Palermo. Anderson? Come Eto’o…”

L’ex tecnico del Palermo Bortolo Mutti ai microfoni di Radiosei ha fatto i complimenti alla Lazio: “È una bella sorpresa, mi fa piacere per Simone. Un ragazzo che conosco e che merita questa fiducia. Ha recuperato molta credibilità questa Lazio. Sta facendo un campionato incredibile. Sui fratelli Inzaghi:Sabato ero a vedere Pippo, sta facendo bene. Ha avuto grandi opportunità. Simone è più uomo di spogliatoio, ha più equilibrio. L’esperienza nel settore giovanile ha sicuramente fatto la differenza. Sta gestendo la situazione con grande personalità

Sulle prossime gare: “Bisogna pensare soprattutto al Palermo. Il derby lo prepari di conseguenza. Trovi una squadra all’ultima spiaggia, è una partita insidiosa. Ha i suoi limiti e difficoltà, però la Lazio non si può permettere di sottovalutarla”. Sul modo di giocare della Lazio:Io la chiamerei elasticità. Grande capacità di lettura dell’avversario. Essere importante in una struttura di gioco, prepari situazione tattiche che possano mettere in difficoltà l’altra squadra. Devi saper modulare la propria squadra. Gli integralisti vanno avanti fino in fondo e alla fine affoga. Prendiamo ad esempio Allegri. Ha la squadra più forte in assoluto, ma non disdegna mai il cambiamento. È importante avere in mano la tua squadra, anche condividere con i ragazzi. E anche alla Lazio funziona così, merito di Inzaghi.

Su Felipe Anderson ala: “Ti porto l’esempio di Eto’o. Il calcio è sacrificio, è dedizione. Se sei utile alla squadra, sei molto più utile di quanto tu possa esserlo a te stesso. Penso anche sotto l’aspetto caratteriale”. Sugli obiettivi biancocelesti:Bisogna essere bravi a superare i momenti bui. Non vedo precluso niente. La Roma ha avuto dei problemi enormi a Bergamo, lo stesso Napoli ha i suoi problemi. Quindi chi trova più continuità può puntare assolutamente in alto, non c’è nessun limite”.

Altri due aquilotti in azzurro: l’Under 17 si veste di biancoceleste con…

Il portiere Marco Alia ed il centrocampista Manolo Portanova volano a Coverciano. Tra i 60 giocatori convocati del CT Emiliano Bigica spiccano anche i biancocelesti. Gli azzurrini saranno impegnati da venerdì 25 a domenica 27novembre al Centro Tecnico Federale di Coverciano per il consueto appuntamento con il ‘Torneo dei Gironi’. I 60 giocatori divisi in tre squadre saranno contrapposti in Nazionale U17, selezione del Nord e selezione del CentronSud.

De Cosmi: “Conoscenza e Lazialità le armi giuste di Inzaghi”

Roberto De Cosmi, tecnico della Lazio Women, ha parlato della squadra di Simone Inzaghi ai microfoni di Lazio Style Channel. Queste le sue parole: “La Lazio veniva da un periodo difficile, soprattutto in estate. Il nuovo entusiasmo dei tifosi è merito di Inzaghi, soprattutto a livello di campo. A livello societario, invece, il club sta facendo bene mettendo in luce i valori di questa società con eventi come quelli andati in scena ieri. Fa piacere la risposta dei tifosi. Nel calcio c’è tanta psicologia, unione e condivisione. Spesso mi confronto con Inzaghi e mi complimento con lui perché sta mettendo in campo tutte le sue conoscenze e la sua lazialità, che poi si stanno trasformando nelle giuste chiavi. Ha usato tutta la rosa, hanno segnato 13 diversi marcatori, manca solo il portiere! Questo è frutto di un lavoro che nasce dal profondo e da un sentimento di un uomo legato a questa famiglia. Per questo, certi tipi di atteggiamenti gli risultano particolarmente semplici. La squadra crede nelle proprie caratteristiche e nell’atteggiamento, che è spregiudicato quando vuole fare la partita e guardingo e attento quando c’è da difendere. La consapevolezza è anche frutto dei risultati, che dà quell’autostima in più, ma anche del lavoro quotidiano e delle partitelle che non si vogliono perdere mai. Felipe Anderson sta giocando a briglie sciolte, è disponibile a ricoprire sia il ruolo di quinto a centrocampo sia di attaccante esterno per il bene della squadra. Inzaghi ha rigenerato un ragazzo straordinario grazie a questo gruppo, che si sta consolidando gara dopo gara, è coeso, e questo consente di fare punti. Oggi molte squadre giocano 4-3-3 quindi difficilmente viene schierato il doppio centravanti. Di conseguenza, il lavoro di esterni di qualità consentono in fase realizzativa e in fase collaborativa, quindi di assist, di essere sempre al centro del gioco. In casa nostra, al di là del modulo tattico che di volta in volta viene minuziosamente studiato anche in base alle caratteristiche dell’avversario, c’è sempre una squadra conscia del proprio valore. Intervenire in corsa, leggere e interpretare le gare è una qualità del tecnico. Serve freddezza e lucidità per fare il cambio giusto al momento giusto. Inzaghi sta dimostrano con i fatti, non con le parole, che lui e il suo staff hanno queste qualità. Farris aiuta e consiglia, è preziosissimo. La lettura della gara è quella cosa in più che consente di cambiare qualcosa a livello di uomini e tattica per riequilibrare il parziale o chiudere la gara”.

 

Ecco il nuovo inno della Lazio!

I laziali che in queste ultime partite casalinghe della Lazio sono andati all’Olimpico avranno sentito un nuovo inno che accompagna il riscaldamento dei giocatori e i gol biancocelesti. Si tratta del del brano è “Lazio Patria Nostra”, eseguito dall’artista Mario Liti, già conosciuto in ambito locale per alcune canzoni (principalmente di sfottò da derby) diventati di volta in volta virali sul web.

Liti ha dichiarato a Repubblica: “Questa canzone nasce dalla passione per la Lazio e per il lavoro che faccio. Una passione tramandata da mio padre, che ha un ‘problema clinico’ per questa squadra e già da un po’ di tempo mi chiedeva come mai non avessi scritto ancora niente su di lei, a parte delle canzoni scherzose che avevo pubblicato su internet. Sono contentissimo, perché chiunque tifi una squadra e canti per mestiere, ha come sogno nel cassetto di vedere realizzare una cosa del genere. Mi ha dato veramente un’enorme soddisfazione”.

E chissà se anche Lotito avrà gradito la novità: “Penso che presto incontrerò la società, intanto mi è stato riferito che la canzone è piaciuta molto. La prima frase poi (“Non parlo di pallone”, ndr) è dedicata a lui”, sorride Liti. Che del presidente della Lazio ha una propria idea: “È un personaggio controverso, ma a primo impatto mi fa simpatia, anche se questa cosa non è molto condivisa. A me piacciono le persone che sono contro tutto. Un personaggio originale e che comunque, al di là di tutto, ha prodotto anche dei risultati. Quindi mi domando: perché non cercare di essere positivi e costruttivi?”.

SOCIAL – Una bella novità per gli amanti di WhatsApp

Bisogna ammettere che WhatsApp, si sta mettendo sempre di più al servizio degli utenti.  L’app di messaggistica istantanea, infatti, sta introducendo un aggiornamento che renderà la vita più facile a chi si scambia frequentemente video. Sappiamo bene quanto possa essere snervante l’attesa per scaricare un filmato prima di poterlo vedere, specialmente in assenza di connessione Wi-Fi. La nuova funzionalità, che al momento è disponibile solo per gli utenti Android, prevede lo streaming del contenuto in attesa del download, come avviene su YouTube.
L’aggiornamento è stato a lungo sollecitato dagli utenti, che per anni hanno lamentato il problema e, nei prossimi giorni, dovrebbe espandersi anche agli altri sistemi operativi. Questa introduzione consente di guardare i primi secondi del video e valutare se sia il caso di scaricarlo, facendo risparmiare memoria preziosa sul dispositivo.
Una bella novità, introdotta poco dopo l’annuncio di inizio novembre della possibilità di realizzare anche le videochiamate.

Calciatore del Leicester distrugge una Lamborghini. La sua reazione? Assurda…

Calcio & spreco: un binomio che anche a chi ama questo sport spesso e volentieri crea comunque sensazioni di disgusto. I calciatori si sa…sono dei privilegiati, i milioni (di Euro, Sterline o Dollari che siano) che guadagnano ogni anno gli permettono di vivere una vita che molti di noi potranno soltanto sognare: case maestose, gioielli, vestiti firmati e ovviamente l’oggetto raffigurato di ricchezza per eccellenza le Auto lussuose. Proprio un auto (una Lamborghini per la precisione) ed il suo proprietario (un giocatore del Leicester City) sono i protagonisti di questo episodio. Una brutta disavventura quella che ha vissuto Jeffrey Schlupp (centrocampista del Leicester di Claudio Ranieri). Il 23enne infatti, come riporta il “Sun“, ha distrutto la sua Lamborghini da 190 mila sterline (oltre 220 mila euro) schiantandosi lungo la M1, una delle autostrade più trafficate di tutta la Gran Bretagna. Fortunatamente il giocatore è uscito illeso dall’incidente, registrando solo un enorme spavento. Ciò che lascia letteralmente senza parole però è ciò che ha confidato ai poliziotti intervenuti sul luogo dello schianto: «Non fa niente, ho altre tre auto di lusso da guidare tra cui scegliere». Schlupp, infatti, possiede anche una Mercedes, una Range Rover Sport e una BMW I8, quest’ultima con i colori sociali del Leicester regalata dal proprietario del club a tutta la rosa dopo l’incredibile trionfo in Premier League dello scorso anno. A causare l’incidente, con tutta probabilità, l’alta velocità della Lamborghini, capace di raggiungere i 100 km/h in poco più di quattro secondi, e l’asfalto bagnato. Capiamo che quando si è giovani e ricchi si perde la cognizione della realtà ma queste parole di Jeffrey Schlupp sono (per fare una metafora calcistica) da cartellino rosso

Castroman ammette: “Simeone mi martellava ma Inzaghi…”

Molti compagni di squadra della sua Lazio sono diventati tra gli allenatori più importanti del palcoscenico Europeo. Lucas Martin Castroman, in diretta su Radio Incontro Olympia, confessa che non si sarebbe mai aspettato che lo diventasse Simone Inzaghi che invece sta sorprendendo tutti con la sua Lazio: “Nella mia Lazio c’erano tanti campioni e giocatori di grandissima personalità. Se mi avessero chiesto un nome tra di loro che non avrebbe mai fatto l’allenatore, avrei detto Inzaghi. Non avrei mai immaginato che sarebbe diventato un allenatore, lo vedevo molto tranquillo posato, immaginavo una carriera diversa per lui dopo il campo. Io vedevo “Cholo” Simeone che mi martellava tutti i giorni su come mi dovevo comportare e cosa dovevo fare per crescere, io avevo vent’anni e lui mi pressava. Mentre Inzaghi lo vedevo molto più tranquillo. Invece lo sta facendo benissimo e sono contento. Mi sono emozionato sapendo che Inzaghi sta facendo così bene, mi ha fatto davvero tanto piacere. Non so come sia andata con Bielsa, ma immagino che ci sia stato qualcosa che non gli sia andato bene nel contratto. Per me è come un padre lo conosco benissimo e se non ha le certezze e le sicurezze che chiede non si muove, è “Loco”. Ma forse è andata meglio così, vedendo quello che sta facendo Inzaghi. Tutte le persone, come me, che vogliono bene alla Lazio non possono che essere felici che in estate sia andata così, alla luce dei risultati e di quello che sta facendo Inzaghi”

BIGLIA – “Biglia è un giocatore importantissimo, ma non solo per l’aspetto tecnico. Chi guarda il calcio con gli occhi da calciatore si accorge subito del grande contributo che fornisce in campo. Biglia ha la testa da regista, è sempre nella posizione giusta e i compagni sono tranquilli perché possono rilassarsi, sanno che c’è Biglia, copre, recupera palloni e detta sempre passaggi e geometrie precise. Non risolverà mai una partita da solo ma è fondamentale per una squadra”

DERBY – “Quando ho segnato in quel derby non avevo capito quello che avevo appena fatto. Dopo tanti anni prima del derby mi continuano a chiamare in tantissimi. Sono consapevole che i tifosi della Lazio mi portano ancora nel cuore. Sono profondamente legato a loro, un piccolo gesto come un goal, ha creato un legame indissolubile. Ogni volta che rivedo quel goal mi emoziono, ho i brividi. Un calciatore sa che deve sempre fare un goal per vincere una partita, quel goal non portò a una vittoria ma mi ha aperto un portone in un paese che mi ha accolto benissimo quando ero giovanissimo. Era un goal in un derby troppo importante, la Roma era già pronta a festeggiare lo scudetto e a fare il giro di campo. Sarebbe stata l’apoteosi per loro e una tragedia per i nostri tifosi. E’stata un’emozione indescrivibile. La Lazio e i suoi tifosi faranno sempre parte della mia vita e questa è una cosa che mi riempie di orgoglio e di gioia. E anche i tifosi della Roma non mi dimenticheranno mai (sorride, ndr)”.

Tommaso Paradiso (Thegiornalisti) rivela il suo grande sogno laziale

Tommaso Paradiso, frontman dei “Thegiornalisti” ai microfoni di Radio Incontro Olympia ha spiegato il motivo del nome del loro ultimo album Completamente Sold Out: “Perché adesso non si può più chiamare un disco con un nome perdente, mezzo intellettuale o da fighetto. Bisogna andare giù pesante. Inizialmente volevo chiamarlo ‘Cristiano Ronaldo’, sono sempre stato innamorato di lui, della vita che fa, di tutte le ‘robe’ che ha intorno. Il prossimo Felipe Anderson? Se continua così è possibile… “.

Paradiso racconta com’è nata la sua lazialità: “Sono nato nell’83, mio zio “Foffo” mi portava allo stadio, mi fece diventare laziale. Ogni tanto ho scritto pure per la rivista che veniva venduta fuori allo stadio. Poi, quando abbiamo fondato il gruppo, mi sono un po’ allontanato dallo stadio perché nei weekend spesso eravamo impegnati con la musica. Ma quando posso ci torno con piacere all’Olimpico. Ormai sono il laziale più esposto. Ogni volta che vado in qualche trasmissione mi chiedono sempre di che squadra sono. La mia passione è e resterà la Lazio. Perché non scrivo un inno per la Lazio? Il mio sogno, lo dico spesso, è che in Curva prima o poi si possa cantare una nostra canzone, naturalmente con le parole cambiate. Che diventi un coro. Il derby? Per me tra Lazio e Roma, sugli undici, non ci sono tutte queste differenze. Il punto di distanza ci sta, quest’anno siamo veramente forti. Nessuna squadra ha davanti un tridente come il nostro. Poi Milinkovic mi fa impazzire, prende mazzate, botte ma sta lì con il fisico e ci mette sempre il corpo. Nessun altra squadra è come la Juve, ma dietro ce la giochiamo con tutte. Sì, questa Lazio è un po’ ‘dream pop’…”.

Il ct Ventura spiega il motivo dello stage e indica gli eredi di Bonucci e Barzagli

Terminato lo stage dei giovani a Coverciano, a cui ha partecipato anche il nostro Danilo Cataldi, ha preso parola il ct Ventura in conferenza stampa: “Il tempo dirà se quello che stiamo facendo produrrà effetti buoni, ottimi o straordinari – dice il c.t. -. Se non avessimo l’obbligo della qualificazione ci sarebbe da spaziare tanto. Non si conoscevano, hanno fatto tre allenamenti e avevano già un atteggiamento da squadra. E’ una cosa difficile, ma si percepisce la voglia di iniziare insieme”.

Su Balotelli: Non è da stage, ha fatto un Mondiale. Adesso abbiamo un buco da qui a marzo, c’è tutto il tempo che vogliamo. Potrò fare un salto per vederlo di persona. Lui non è un ragazzo, è un calciatore che è o al di qua o al di là della linea: o è un campione o ha perso continuità. Inutile tornarci su”.

Il tecnico azzurro spiega i motivi che l’hanno spinto ad organizzare questo stage: “Rimango sempre dell’idea che, se i calciatori facessero bene, le società ci manderebbero volentieri i loro. Vedere Udinese-Napoli e un solo italiano su ventidue…  Non c’è mai stata una cosa del genere. Ci possiamo lamentare che c’è poco”. Qualche giovane azzurro, tipo Caldara, sta comunque emergendo: “E’ successo che c’è il coraggio di iniziare, la differenza fra parole e fatti è abbastanza evidente. Un conto è dirlo, dall’altra è iniziare. Io ho i risultati, che devono essere prioritari, e poi una verifica del futuro. Ho preso un’iniziativa, quella di parlare con tutti i presidenti, allenatori e società spiegando perché volevo fare questo. Ho trovato presidenti che mi incentivavano a farlo. Dico quasi tutti, ma questa è la differenza fra il dire e il fare. Poi il tempo dirà quanto di buono tutto questo produrrà. Caldara è uno dei promettenti di quel ruolo, ma abbiamo anche Rugani e Romagnoli. Stanno arrivando, quando Bonucci, Buffon o Barzagli abdicheranno avremo sostituti con una voglia feroce di continuità. Stiamo lavorando in questo senso”.

Lo stage è stato molto positivo: “Lunedì sera non sentivi volare una mosca, oggi parlavano e scherzavano a tavola. Abbiamo cercato di dare dei concetti, ci siamo impostati dal punto di vista tattico. Molti nelle loro squadre hanno atteggiamenti diversi, si sono calati nella parte e la stragrande maggioranza si è calata benissimo. Abbiamo trasmesso delle cognizioni, un modo di stare e di essere, di leggere le situazioni, con margini mostruosi di miglioramento. Io prima portavo l’esempio di Barzagli per come si allena, un ragazzo di 35 anni con una professionalità infinita. Oggi c’erano Gagliardini, Cataldi, Lapadula, Izzo, che erano anche nel gruppo Germania e hanno visto cosa significano professionalità e voglia, qual è la strada per diventare grandi protagonisti come Bonucci in questo momento. Non c’è un esempio verbale, ma uno pratico e di comportamento. Io sono molto soddisfatto. Cosa porterà non lo so, ma spero sia un inizio”.

Su Gagliardini: “Quando Marchisio ha dato forfait l’ho chiamato senza grandi dubbi, perché l’ho visto giocare due volte di seguito a Bergamo e mi ha dato la sensazione di un giocatore in crescita. Non sarà il titolare dei prossimi dieci anni, forse, ma sta migliorando molto. La gara con la Roma ha confermato che gli ha fatto bene stare qui, ha giocato con molta personalità. Alcuni giocatori già pronti? Dopo 48 ore scarse dare un giudizio è impossibile, credo che la strada sia quella giusta, lo deduco da quello che hanno fatto in questi due giorni, che poi è un giorno e mezzo, la partitella era di scarico. Sicuramente faremo un’amichevole con questo gruppo, penso il 31 maggio. Vorrei che loro diventassero una squadra… Da qui alla fine ci sono tre quarti di campionato, questa non è una convocazione di giovani. Hanno delle potenzialità, alcuni inespresse, altri con ali tarpate. Per quello in quella maggiore abbiamo convocato Zaza: non gioca, non ha meriti. Vogliamo recuperarlo per il bene del calcio italiano”.

C’è ancora una persona che crede in Morrison: follia o incrollabile speranza?

E’ ormai ai titoli di coda l’avventura (se così può essere chiamata) di Ravel Morrison con la maglia della Lazio. Questo almeno è quello che spera il talento inglese, voglioso più che mai ritornare nella sua Inghilterra. Molti sono convinti però che l’aria di casa non avrà alcun effetto benefico nei confronti del  l’ex Manchester United. Eppure qualcuno che ancora coltiva una speranza in lui ancora c’è…è Harry Redknapp. L’ex allenatore di Morrison nel QPR, è fermamente convinto che la storia di Morrison non è finita anzi tutt’altro e lo ribadisce inc queste parole riportate nel suo nuovo libro ‘It Shouldn’t Happen to a Manager’: Ravel era un altro genio di quella scuola (era con Pogba e Lindgard nel vivaio del Manchester United, ndr). Sir Alex Ferguson pensa che lui è stato il miglior giovane che abbia mai avuto. Io ci ho creduto dopo che lo ha avuto nel QPR. Morrison mi piaceva: era un po’ ribelle, ma non un cattivo ragazzo e aveva un fantastico talento. Potrebbe essere un giocatore di classe mondiale, e non è troppo tardi per lui, ma la voglia di massimizzare le sue capacità deve venire dall’interno. Si può dire ai giocatori un milione di volte di allenarsi e di fare quel qualcosa in più, ma devono avere l’atteggiamento giusto e pensare in unica direzione, senza preoccuparsi di ciò che li circonda”. La speranza è che Ravel legga attentamente queste parole e per una volta per tutte faccia la cosa giusta…non deludere chi ancora, nonostante tutto, crede ancora in lui.

La Lazio si conferma cooperativa del gol. Solo uno manca all’appello

“L’unione fa la forza”: potrebbe essere questo lo slogan da citare in questa prima parte di campionato della Lazio. Già, perché i biancocelesti, come evidenziato dal giornalista Mario Sconcerti qualche settimana fa, comandano una graduatoria molto interessante: quello dei giocatori mandati in gol. In queste prime 13 giornate di Serie A sono ben 13 i marcatori diversi in casa biancoceleste, gli ultimi 2 sono arrivati domenica nella bellissima vittoria contro il Genoa di Juric. Ecco il dato aggiornato: Ciro Immobile (9)Keita (4)Felipe Anderson (2), Lulic (2) ; mentre hanno realizzato un centro a testa Milinkovic-Savic, Radu, de Vrij, Lombardi, Hoedt, Cataldi, Murgia ed infine Wallace e Biglia. Nessuno in Italia ha fatto meglio dei biancocelesti (Sassuolo (12), Juventus (11) e Cagliari (10)) e ciò dimostra sempre di più come il gol non sia un’esclusiva degli attaccanti ma è una risorsa preziosa che può venire da chiunque. Come avete potuto notare, nella squadra biancoceleste segnano tutti, non solo gli attaccanti. La banda Inzaghi ha superato anche la Lazio di Pioli, che nella stagione 2014/2015 aveva portato al gol 12 elementi. E a questa lista manca ancora il nome di Marco Parolo. Il centrocampista azzurro è ancora alla ricerca del suo primo gol in parolo-esultanza-01campionato e solo il palo contro il Genoa gli ha impedito di interrompere il digiuno. Mai in carriera gli era capitato di arrivare ancora a digiuno di gol alla 13° giornata (il record negativo è di 12 giornate). Nel primo anno a Roma ci era riuscito 10 volte, al secondo le reti realizzate sono scese a 3, ma non è difficile ipotizzare che possa sbloccarsi anche quest’anno portando il numero dei marcatori biancocelesti a quota 14. Per ora Parolo si concentra a dare il massimo per aiutare la Lazio, tanto fortunatamente i gol non mancano, poi quando sarà possibile entrerà ben volentieri anche lui nel gabellino dei marcatori. Va riconosciuto in ogni caso il grande merito a mister Inzaghi, capace di far un gioco che, seppur qualcuno continua a ritenere non esaltante, è in grado di portare a segno tanti giocatori diversi. Se qualcun altro vuole aggiungersi alla festa del gol ben venga…

Marco Lanari