Dopo il grande successo delle tre date all’Arena di Verona, Renato Zero torna al Palalottomatica di Roma con ben 6 concerti per l’ennesimo tour della sua carriera. Il “re dei sorcini” presenta al pubblico l’ultimo ed intenso lavoro “Alt”: nell’album 14 nuovi brani, con un chiaro invito alla riflessione in un momento storico non troppo facile per la nostra società. Nei testi non mancano temi come quello del lavoro, della violenza e della fede oltre a racconti autobiografici arricchiti da melodie curate nei minimi dettagli. Da registrare il sold out per le prime 4 serate al Palalottomatica il 6,7,9 e 10 dicembre. Per far fronte alle tantissime richieste Renato Zero si esibirà anche nelle date del 13 e 14 dicembre (ore 21). Un appuntamento da non perdere, quindi, accoglierà i tanti sostenitori per il lungo abbraccio alla capitale. Come di consueto nell’anticipazione della scaletta è evidente la volontà del cantautore romano di far ascoltare live tutte le ultime canzoni, senza tralasciare gli intramontabili successi del passato. In programma, l’alternanza fra singoli e medley per accendere l’entusiasmo dei “sorcini” nel corso delle tre ore di concerto. Ad affiancare sul palco Renato Zero l’orchestra diretta dal maestro Renato Serio e l’originalità dei Neri Per Caso. Da non escludere anche la presenza di qualche super ospite.
I laziali Furlanetto e Franco a Coverciano per il Torneo di Natale con la Nazionale Under 15
Come di consueto, torna l’appuntamento con la Nazionale Under 15 del CT Antonio Rocca per il Torneo Di Natale.Dopo i quattro stage territoriali, dal 9 all’11 dicembre sono ben 88 gli azzurrini che si ritrovano al Centro Tecnico Federale di Coverciano per il tradizionale appuntamento del mese di dicembre.
Tra i giocatori classe 2002 convocati dal CT Rocca spiccano i nomi di due giovani aquile, rispondono alla chiamata azzurra il portiere Alessio Furlanetto (seconda convocazione per lui) ed il difensore Damiano Franco alla sua terza avventura con la maglia della Nazionale. Continuano le soddisfazioni in casa Lazio, in particolar modo per i due biancocelesti dell’Under 15 di mister Girini.
Spalletti ha la memoria corta: ecco cosa diceva un anno fa sul caso De Rossi-Mandzukic
Probabilmente tra qualche anno fa nessuno ricorderà più questo derby per i gol di Strootman e di Nainggolan, né per il goffo tacco di Wallace, ma sicuramente rimarranno nella storia le dichiarazioni di Lulic contro Rudiger a fine partita. Parole su cui si è espressa mezza serie A e tutto il giornalismo italiano. Tra gli accusatori (tanti) e i difensori (pochi), Lulic è stato oggetto di scherno e di moralismi anche da chi proprio non può permetterselo.
Tra i pochi difensori di Lulic c’è stato De Rossi, probabilmente perché quasi un anno fa era stato protagonista di un episodio analogo. Durante Juventus Roma aveva chiamato Mandzukic “Zingaro di m***”. Le telecamere tv avevano ripreso il centrocampista romano cui labiale era inequivocabile. De Rossi si era poi scusato due giorni dopo al programma tv Le Iene, spinto dagli appelli di diversi suoi colleghi tra cui l’amico Buffon. In un certo senso, il giocatore era stato quasi costretto a scusarsi per mettere una pezza a quanto accaduto. Al contrario di Lulic, cui scuse sono arrivate attraverso i suoi account social e non attraverso un’operazione simpatia televisiva.
E Spalletti in tutto questo cosa diceva un anno fa? Neanche un accenno di critica a De Rossi o al suo gesto ma anzi aveva bacchettato Manzdzukic, quasi a voler giustificare la frase razzista: “Il labiale? De Rossi non ha messo la mano davanti la bocca, insegneremo anche questo. Mandzukic ha preso per il culo tutti e nessuno gli ha detto niente: De Rossi ha risposto a quelle che sono state le indicazioni del suo avversario”. E oggi? Beh l’allenatore ha sentenziato in maniera criptica la questione Lulic: “Le sue parole si commentano da sole”. Strano che non abbia consigliato a Lulic di coprirsi la bocca…
Fabrizio Piepoli
POLISPORTIVA – La Lazio Calcio a 5 Femminile espugna Bisceglie
Ottima prestazione delle ragazze biancocelesti che disputano una grande partita vincendo in trasferta al PalaDolmen di Bisceglie, in Puglia, contro l’Arcadia. Bastano appena undici minuti di gioco alle romane per passare in vantaggio con Duco. Nel corso del primo tempo le biancocelesti creano anche altre occasioni sfiorando più volte il raddoppio ma al termine della prima frazione di gioco il risultato resta sull’1-0. Nella ripresa le capitoline dilagano: passano sei minuti ed è la spagnola Patri a realizzare la rete del raddoppio, poi tra il 16′ ed il 17′ sono Rebe ed Agnello ad arrotondare il punteggio. Infine è la Nazionale D’Incecco a mettere a segno la rete del definitivo 0-5.
ARCADIA BISCEGLIE-LAZIO: 0-5 (0-1 pt)
ARCADIA BISCEGLIE: Tempesta, Monaco, Diana Alves, Begona Campana, La Rossa, Soldano, Altamura, Scommegna, Gariuolo, Mastrototaro, Porcelli, Martino; All. Ventura
LAZIO: Tirelli, D’Incecco, Catrambone, Barca, Patri, Benvenuto, Agnello, Duco, Rebe, Amici, Di Turi, Vecchione; All. Chilelli
RETI: 11′ pt Duco (L), 6’57” st Patri (L), 16’14” Rebe (L), 16’48” Agnello (L), 19’59” D’Incecco (L)
ARBITRI: Sessa (Foggia), Tessa (Barletta)
CRONO: Acquafredda (Molfetta).
Oddi: “Non siamo ancora pronti”
Giancarlo Oddi, ex difensore laziale e Campione d’Italia, parla del derby ai microfoni di Radiosei: “Nel primo tempo mi è piaciuto l’atteggiamento, sembrava anche che la Roma ci temesse. Nel secondo tempo siamo calati, quello che è accaduto anche con le altre che ci sono davanti in classifica. Gli errori ci stanno, quello di Wallace però è gravissimo. Rovina quello che di buono ha fatto. Per una sciocchezza siamo andati a prendere il gol senza il quale poteva finire in pareggio”. L’ex difensore dello scudetto del ’74 ha le idee chiare su quello che ha sbagliato la Lazio e su ciò che la Roma ha avuto in più dei biancocelesti: “L’esperienza della Roma, i loro giocatori abituati a giocare il derby, l’hanno fatta da padroni nella ripresa. Non credo che la Lazio fosse certa di vincere, non lo sei mai. Non siamo stati incisivi, gli esterni d’attacco non sono stati sufficienti“. Non colpa solo di Wallace quindi, ma si esprime su quasi tutta la rosa scesa in campo domenica:“Non so perché Keita e Felipe fossero sottotono. Non sono abituati a disputare derby in prima squadra. La voglia di Felipe c’è, ma in campo a volte cambia tutto, un passaggio sbagliato e ti demoralizzi. Gente come Lulic e Parolo, più esperti, affrontano una gara come questa con un altro piglio. Immobile ha sbagliato molto. Abbiamo perso contro chi ci sta avanti e pareggiato contro il Napoli cercando di non perdere, grazie a un errore dell’avversario. Noi ancora non siamo pronti –in particolare il capitano Biglia – Non è ancora al 100%, quando perdi vedi tutte le pecche di ciascuno. Non è al momento quello che conosciamo. E’ un punto a nostro sfavore se il giocatore fondamentale del centrocampo non è al top della forma fisica”. Infine commenta le dichiarazioni di Lulic: “Certe cose non si dicono in tv. Si risolve in campo o negli spogliatoi, le cose si dicono in faccia lontani dalle telecamere. Prima si potevano dire cose molto più gravi, adesso tutto viene interpretato”.
LAZIO WOMEN – Passo falso interno per le ragazze di De Cosmi
Stop interno per la Lazio Women di mister De Cosmi che sono state sconfitte sul proprio campo dal Napoli Dream Team per 2-1.
Lazio Women-Napoli Dream Team 1-2
LAZIO WOMEN (4-4-2): Palmerini; Tosti, Vaccari, Lommi, Foschi; Pezzotti, Vittori (13’st Casali), Lombardozzi, De Luca (7’st Cianci); Corradino (21’st Sciarretti), Coletta (K); A disp.: Angelini; All.: Roberto De Cosmi
NAPOLI DT (4-3-3): Ruotolo; Del Giudice, De Rosa, Strisciante, Longobardo; Borrelli (32’st Palescandolo), Severino, Illiano; Prete, Sibilio(K), Bottone (23’st Beato); A disp.: Lupoli, Conzo, Spigno, Ragone; All.: Elio Aielli
MARCATRICI: 5′ Borrelli punizione 0-1; 20′ Coletta 1-1; 32’st Beato 1-2
ARBITRO: Riccardo Leotta (Sezi. di Acireale)
ASSISTENTI: Valeria Nardozi (Roma 1) – Marco Di Bella (Ostia Lido).
AMMONITE: Del Giudice, Vittori, Pezzotti, De Rosa, Palescandolo
ESPULSE: 28’st Pezzotti (L), 51’st Coletta (L).
Mercedes, erede di Rosberg: Valentino Rossi si candida?
Il ritiro annunciato da Nico Rosberg ha sconvolto il mondo della F1, in particolare della Mercedes che ora deve assolutamente trovare un degno sostituto che faccia coppia con Hamilton. Tra i possibili candidati, il team principale della scuderia tedesca ha, con sorpresa di tutti, fatto il nome del grande Valentino Rossi come possibile nuovo pilota. Il diretto interessato risponde così: «Non sapevo delle parole di Wolff, ma sarebbe bello poter provare la Mercedes. Wolff ce l’ha il mio numero, se vuole può chiamarmi e in quel caso sarebbe impossibile dirgli di no». Poco dopo però corregge parzialmente il tiro: «Forse sarebbe un mezzo tradimento nei confronti della Ferrari, che resta nel mio cuore anche perché ho avuto la fortuna di provare la macchina e sono molto amico di tanti ragazzi a Maranello. Ma come potrei dire di no a un test con la Mercedes se me lo chiedessero? Sarebbe comunque molto difficile», ammette Rossi. Il “Dottore” torna poi sul ritiro annunciato da Rosberg appena cinque giorni dopo aver conquistato il suo primo titolo iridato in carriera: «Non mi aspettavo che Nico lasciasse la Formula 1. Sono scelte talmente personali che non si può ragionare e dire se ha ragione o no. Ha ragione sicuro, mi dispiace, era una bella lotta con Hamilton».
Rambaudi: “Per crescere non bastano buoni giocatori…”
Intervenuto su Radiosei, l’ex biancoceleste Roberto Rambaudi ha commentato i limiti della squadra di Simone Inzaghi: “Se la Lazio vuole davvero crescere una volta per tutte deve acquistare calciatori abituati a giocare a grandi livelli, serve carisma e personalità. Come successe con la mia Lazio, il salto di qualità l’abbiamo fatto quando sono arrivati i giocatori importanti. Se la società vuole alzare l’asticella davvero deve fare questo, fermo restando che questa squadra ha già dei buoni valori. Ma per crescere davvero serve altro”.
Il Milan osserva Keita durante il derby
Oltre ai tanti tifosi laziali accorsi il derby sugli spalti c’era anche un ospite non particolarmente benvisto dal popolo biancoceleste. Per inimicarsi i tifosi non qualcosa che ha fatto ma qualcosa che potrebbe fare. Si chiama Massimo Mirabelli ed è il nuovo direttore sportivo milanista. Neanche a dirlo, osservava Keita Balde Diao che è tutt’oggi uno dei primi obiettivi della squadra milanese in cerca di un esterno veloce e capace di saltare l’uomo. La prestazione del giovane senegalese non è stata delle migliori domenica ma difficilmente questo farà cambiare idea al Milan soprattutto alla luce dell’incertezza sull’accordo contrattuale tra la Lazio e il giocatore. Non sappiamo ancora se il Milan si farà avanti a gennaio ma sicuramente il nuovo ds, con un passato da responsabile scouting nell’Inter, si sta dando molto da fare: secondo Il Corriere dello Sport Mirabelli assisterà a 14 partite in soli due mesi e mezzo alla ricerca di giocatori tra cui compare proprio Keita, già visionato dal ds milanista durante Chievo Lazio.
Nainggolan provoca ancora
Il centrocampista della Roma non ci pensa due volte e sferra un altro colpo basso alla Lazio, uscita sconfitta nel derby capitolino. Infatti ai microfoni dell’emittente ufficiale giallorossa afferma: “Guardando le occasioni ci ha messo in difficoltà più il Pescara che la Lazio, ma sono partite diverse. Anche il Milan ha faticato con il Crotone, sono partite più complicate del previsto“. Mentre l’allenatore Spalletti si sofferma sul fattore stadio che secondo lui ha giocato a sfavore della Lazio, pur giocando in casa. Queste le sue parole: “Una carica in più ce l’ha data giocare con lo stadio pieno di laziali. Sapevamo sarebbe stato difficile. La cattiveria che abbiamo messo è stata fondamentale e ci ha portato alla vittoria. Il derby poi ti dà una carica diversa“.
Cataldi racconta la sua storia
Danilo Cataldi si racconta a Lazio Style Channel e ripercorre le tappe della sua carriera fino ad ora. Cresciuto con l’aquila sul petto non ha mai cambiato casacca, tranne durante l’anno in prestito al Crotone, dai giovanissimi alla prima squadra. Dei primi anni ha ottimi ricordi: “Con la Lazio è stato un percorso lungo – dichiara Danilo – Il primo anno in biancoceleste è stato di agonistica, ero appena diventato grande, sono passato dai Giovanissimi agli Allievi, sono state annate non molto fortunate quelle che ho fatto. Negli Allievi Nazionali avevamo una bella squadra, ma purtroppo non siamo riusciti ad andare avanti. In Primavera ho vissuto due anni ottimi, con la vittoria dello Scudetto“. Esperienze importanti che hanno fatto di Cataldi il giocatore che è ora, anche l’anno passato lontano da Roma in prestito al Crotone: “L’esperienza in rossoblù è stata bellissima, all’inizio non è stato facile, le prime partite sono state complicate. C’è una differenza notevole tra il settore giovanile e la prima squadra. Poi mi sono abituato al campionato. Vado orgoglioso della mia esperienza a Crotone, lasciare casa è stato complicato, sono legato a Roma. Poi, alla fine non è stato facile andare via da lì”. Poi il ritorno nella capitale nel 2014 e l’esordio in Serie A con i biancoazzurri: “In campionato eravamo sotto 1-0, il mister mi ha chiamato, sono entrato, abbiamo perso. Per un ragazzo di 20 anni esordire all’Olimpico con la maglia per la quale ha sempre tifato è stata è una bella emozione, al di là del risultato”. Oggi ha ancora molta strada da fare con la maglia della Lazio ma possiede la grinta giusta per fare bene e la voglia di scrivere una pagina importante del club.
Tassotti sul derby: “Troppe tensioni”
“Durante i derby di Roma succede sempre qualcosa”. Questo il commento di Mauro Tassotti. Intervistato ai microfoni di Radio Onda Libera l’ex difensore del Milan non nasconde il suo disappunto verso l’ennesimo litigo, con conseguenti polemiche, nato durante il match Lazio-Roma. “E’ un derby che a Roma si vive tutto l’anno ma ci sono troppe pressioni: bisogna che anche i protagonisti collaborino e si diano una calmata”. Così l’ex calciatore, oggi vice di Andriy Shevchenko sulla panchina della nazionale ucraina, commenta a caldo la sconfitta della Lazio, squadra dove ha iniziato a fare i primi passi prima di partire verso Milano.
Procura Federale FIGC – Indagato anche Strootman per il gesto contro Cataldi
A quanto pare non sarà solo Senad Lulic a finire tra le grinfie della Procura Federale della Figc. Anche il centrocampista giallorosso Kevin Strootman verrà indagato a causa del gesto nei confronti di Danilo Cataldi. L’olandese subito dopo aver realizzato il gol del vantaggio passando davanti ai panchinari biancocelesti ha tirato dell’acqua al giovane centrocampista laziale. Un gesto inqualificabile sanzionato dall’arbitro con il giallo mentre, la reazione del biancoceleste, è stata puntita con l’espulsione. Sarà molto difficile, ma non impossibile, che il giocatore romanista possa essere squalificato tramite la prova tv.
CAMPIONATO PRIMAVERA TIM – Latina-Lazio: le voci dei protagonisti
Al termine della gara persa dai ragazzi di Andrea Bonatti sul campo del Latina sono intervenuti ai microfoni di Lazio Style Channel Edoardo Rezzi e Cassio Cardoselli.
Queste le parole del centrocampista biancoceleste Rezzi: “Sono d’accordo con quanto riferito dal mister, abbiamo incassato delle reti che una squadra come la nostra, che ambisce alle posizioni di vertice, non può subire. È stato pazzesco prendere gol da un corner a nostro favore. Siamo stati disattenti e poco cattivi. Non abbiamo alibi né scuse. Con questo risultato, il nostro campionato resta positivo ma il processo di crescita si è interrotto. Dalla seconda posizione, ora siamo scivolati al quinto posto. Ora, però, testa al Verona: sarà una partita importante che dobbiamo vincere. Non abbiamo scuse. Anche se giochiamo tre partite in una settimana, siamo la Lazio e dobbiamo sempre imporci. Non è questo il modo con il quale dobbiamo affrontare una partita. La nostra autostima resta comunque alta perché venivamo da due grandi vittorie contro la Fiorentina in campionato e contro il Palermo negli ottavi di finale di TIM Cup. Nonostante questa battuta d’arresto, siamo consci del nostro valore. Rossi è un giocatore importante ma anche la sua assenza contro il Latina non deve tramutarsi in un ulteriore alibi; dobbiamo saperci adattare a ogni situazione e giocare come sappiamo anche senza il nostro capitano”.
Questo il commento di Cardoselli: “Nello spogliatoio c’è rammarico e tristezza. Siamo consapevoli di aver perso per errori e disattenzioni che una squadra come la nostra non può permettersi. Venivo da 210 giorni di assenza, non giocavo dal 10 maggio scorso. Ho avuto qualche problema e qualche acciacco di troppo nei primi mesi di questa stagione ma il mister mi ha sempre tenuto in considerazione. Preferivo un ritorno con vittoria, lavoreremo perché già sabato prossimo possiamo tornare a conquistare i tre punti in una partita molto importante. Quanto fatto nelle prime 10 giornate di questo campionato lo hanno visto tutti; gran merito è del mister e della squadra che ne segue le direttive. Questa battuta d’arresto ci demoralizza e fa male ma dobbiamo dimenticare tutto immediatamente. Il rientro è stato faticoso, stare fuori tre mesi e saltare l’intera preparazione è stato duro, poi sono rimasto alcune partite a guardare gli altri dalla panchina ma con il mister ho sempre avuto colloqui all’insegna del rispetto e della massima stima. In allenamento ho sempre fatto quanto mi chiedeva. Non avevo nemmeno 60 minuti nelle gambe ma lui ha avuto fiducia in me. Dobbiamo solo voltare pagina. Mi trovo meglio giocando a due in mezzo al campo, soprattutto dal punto di vista tattico ma sono pronto a essere impiegato in ogni posizione ci sia necessità”.
Bonatti: “Peccato perdere in questa maniera”
Si è disputato ieri l’incontro di Campionato Primavera Tim tra Latina e Lazio. I padroni di casa si sono imposti sugli ospiti per 2-1. Al termine della gara ha preso la parola ai microfoni di Lazio Style Channel il tecnico dei biancocelesti Andrea Bonatti:
“Sono dispiaciuto per come è arrivata la sconfitta, non si può subire gol in questo modo: da due punizioni a nostro favore sono arrivate due ripartenze e quindi i gol. Questa è l’amarezza e il dispiacere che provo, al tempo stesso sono consapevole che sono emersi degli enormi limiti che fanno parte di questo gruppo. La squadra sta facendo un campionato stratosferico perché non era accreditata per stare in questa posizione in classifica, il merito è dei ragazzi che hanno saputo conseguire questi risultati. Purtroppo alla terza partita in una settimana è successo la stessa cosa che era accaduta contro il Napoli. Quando giochi un’infrasettimanale puoi fare qualche piccolo cambio sempre per mantenere l’identità del gruppo e per dare spazio a chi ha giocato meno, vengono però a mancare le energie. Hai la bravura di andare in vantaggio, poi subisci due gol clamorosi ma poi senti la fatica nel finale e non riesci neanche a produrre occasioni pericolose per riprendere il risultato. È una situazione che abbiamo già analizzato, avevo detto a fine primo tempo di gestire il possesso palla per farli salire, per crearci gli spazi ma siamo stati un po’ precipitosi. Andando sotto è normale che devi forzare un po’ la giocata, abbiamo affrontato una squadra esperta nel perdere tempo, nel trovare le soluzioni per spezzettare il gioco, dietro sono fisici, noi abbiamo fatto il loro gioco, non abbiamo vinto un duello aereo. A conti fatti il risultato è giusto. Dispiace perché evidenzia dei limiti che con il lavoro, il sacrificio e con l’organizzazione eravamo riusciti a colmare in questo percorso. Subiamo reti per errori nostri, non prendiamo gol a squadra schierata o in situazioni di lettura difensiva perché ci alleniamo tanto. A Cesena abbiamo preso un gol nella costruzione di gioco, due sulle ripartenze; contro il Latina abbiamo incassato due reti da altrettante ripartenze da palla inattiva, vuol dire che qualche nostro avversario era in area a difendere poi è andato a concretizzare il gol e, quindi, qualcuno di noi che era in area ad attaccare non è rientrato per seguirlo. È un calcolo numerico, sta alle motivazioni, alla gamba. Non sono obbligato a fare dei cambi, questa è la categoria delle opportunità. Credo che tra un giocatore stanco e uno che si allena bene e non ha ancora avuto la sua occasione fosse la partita giusta per dargli spazio. Spiezio e Cardoselli hanno fatto bene, non vedevano il campo da tempo ed era il loro esordio come titolari, non è il cambio di uomini che ha determinato il risultato, noi siamo stati per larghi tratti padroni del campo. Abbiamo chiuso la prima frazione in pareggio perché è mancato un metro di pressione alta, questo vuol dire che è un problema di atteggiamento”.
La Procura FIGC indaga sulle dichiarazioni di Lulic
A quanto riportato da Sky Sport la Procura Federale della Figc, agli ordini dell’ex Prefetto Giuseppe Pecoraro, ha aperto un fascicolo sulla frase pronunciate ieri al termine del derby capitolino dal bosniaco Senad Lulic nei confronti del giallorosso Rudiger. L’indagine, come trapelato da ambienti vicini alla Federcalcio, si baserà sul “lavoro degli ispettori della Procura, che erano regolarmente a bordo campo e hanno potuto vedere tutto”.
Gregucci: “Partita non eccelsa, i derby sono finiti al gol di Lulic”
Per parlare del derby capitolino è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3 l’ex difensore biancoceleste Angelo Gregucci:
“Wallace, che stava giocando una partita molto positiva, ha provato una giocata che non doveva fare. Gli errori sui gol sono stati pagati a caro prezzo. Ieri avrei voluto vedere il secondo tempo come il primo. La Lazio doveva alzare il baricentro, nel calcio moderno si difende meglio più in alto che non andando dietro. Se abbassi il ritmo e concedi campo, vai nelle migliori qualità della Roma, che nel palleggio non eccelle. Non è che i giallorossi ci abbiano battuto dimostrando di essere più forti, ci hanno battuto dimostrando di essere esperti, di saper leggere meglio le situazioni. Quando dovevano mettere la determinazione e dovevano soffrire lo hanno saputo fare. Tecnicamente non è stata una partita eccelsa, anche da parte loro, solo che l’hanno saputa interpretare meglio. Dobbiamo far tesoro di tutto ciò, abbiamo vissuto di grande rendita, i derby sono finiti al gol di Lulic, ora sono diventati partite importanti ma bisogna cercare di non perderli più. In questo tipo di sfide è l’episodio che fa la differenza. La Lazio è stata brava nei primi 30 minuti, però non ha creato tantissime occasioni da gol ma eravamo nel controllo della gara. Dzeko non è un grande a difendere la palla: mette il fisico ma Wallace lo teneva bene. Abbassare Perotti significa fargli fare una gittata di campo più lunga e non è più performante come se lo fai arrivare dentro l’area. La squadra di Spalletti ha letto ed interpretato meglio la partita, anche quando ha sofferto sono rimasti sul pezzo, non mi sono sembrati stratosferici sotto il profilo del gioco e del palleggio. Si poteva far meglio, soprattutto a livello di testa. Nei prossimi derby, anche se ora è diventata una partita normale perché non si giocava per il predominio stracittadino ma per la classifica, bisogna fare un salto di maturità. Abbiamo giocatori importanti, forti, forse anche più dei loro in certi ruoli, ma serve più tenacia. Se si deve perdere, meglio provare a vincere: ieri il portiere avversario non è stato mai impegnato. Se da questo tipo di partite dobbiamo uscire battuti, allora tanto vale andare più avanti alzando la pressione. Paradossalmente, abbiamo le gambe per poter difendere alle spalle: Wallace ha fisico e velocità per poterlo fare. Questo tipo di atteggiamento bisogna attuarlo con le squadre forti. Ora bisogna riordinare la testa e ripartire; contro la Sampdoria non sarà facile, è una buona squadra e quindi la Lazio dovrà fare una grande prestazione”.
Keita in Paideia per accertamenti.
Oltre il danno anche la beffa, dopo la sconfitta scatta l’allarme infortuni in casa Lazio, infatti oggi Keita Balde Diao si è recato presso la clinica Paideia per accertamenti. L’attaccante entra in clinica zoppicando vistosamente per una contusione rimediata ieri all’Olimpico. In questo momento sta effettuando gli accertamenti strumentali. Le sue condizioni verranno valutate in questi giorni, si spera che la botta non lo metta fuori gioco per la partita di sabato con la Sampdoria.
Malagò: “Le parole di Lulic? Inaccettabili” e poi elogia De Rossi…
Arrivano i commenti sulle parole di Lulic anche da parte del Presidente del CONI, Giovanni Malagò: “Le frasi di Lulic all’indirizzo di Rudiger sono da biasimare, inaccettabili, ma non credo ci sia bisogno di un giudizio del presidente del Coni, mi sembra che sia stato unanime e anche la società Lazio ha subito esternato una presa di posizione molto chiara“.
Successivamente si è complimentato con Daniele De Rossi dopo le sue dichiarazioni: “Già la scorsa settimana avevo sentito dire a De Rossi cose di molto buonsenso e quando ieri a caldo gli hanno chiesto una opinione è stato saggio, maturo, equilibrato. Non ha giustificato, ma ha raccontato stati d’animo e aspetti dovuti alla provocazione. Sono cose comunque da criticare, biasimare, ma penso che gli stessi tifosi della Lazio, se sentono cosa ha detto De Rossi lo apprezzeranno“.
Liverani: “Lazio ora riparti!”
L’ex centrocampista della Lazio, Fabio Liverani, è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia parlando del derby di ieri, iniziando dall’errore di Wallace: “Le valutazioni adesso non verranno fatte a caldo. La delusione e l’amarezza per un regalo di Wallace c’è. E’ un errore di gioventù ma anche di personalità, cosa che spesso chiediamo. Adesso crocifiggerlo sarebbe un andar contro al progetto biancoceleste. Se capisce che questo errore non deve essere ripetuto sarà un insegnamento. Non va valutato solo per quell’episodio”
Poi parla dell’imminente ritorno di De Vrij: “L’uscita di Wallace deve essere motivata dal rientro di un difensore mondiale come lo è l’olandese. Non da quell’errore. Bisogna vedere la condizione fisica comunque del centrale orange. Bisogna valutare quanto minutaggio ha nelle gambe”
Poi sullo svolgimento della partita: “Devo dire che il primo tempo dei biancocelesti è stato tatticamente quasi perfetto. La Roma non riusciva a giocare e ripartire. E’ normale che dopo 60 minuti le coperture preventive si sono esaurite. Nainggolan su Biglia ha messo in difficoltà la Lazio e comunque loro, tranne per un colpo di testa di Dzeko, non hanno costruito grandi occasioni. Mi ha stupito forse di più la mancata reazione dei ragazzi di Inzaghi dopo lo 0-1. Forse ci si aspettava qualcosina in più da Keita e Felipe Anderson nell’uno contro uno. I derby sono così. Le giocate dei singoli o gli episodi spostano l’ago della bilancia”
Conclude poi sulle conseguenze della sconfitta: “Ci possono stare e devono essere bravi a leccarsi le ferite in silenzio. L’obiettivo è tornare più cattivi e umili di prima per dare una dimostrazione di squadra. La classifica è bella, resta bella”