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Folorunsho difende i laziali dalle accuse di razzismo

Senad Lulic è sempre più sotto la lente di ingrandimento, dopo le dichiarazioni rilasciati nel post partita del derby della capitale. Il bosniaco è accusato di razzismo e molte persone hanno puntato il dito contro di lui. A prendere le difese dell’esterno e di tutti i laziali ci pensa il centrocampista della Primavera  Michael Folorunsho che, tramite il suo profilo Instagram ha dichiarato: “Accusano la Lazio e i laziali di razzismo… Ma io è da quando sono piccolo che sto lí in curva con i laziali a cantare, ad esultare e abbracciarmi gente a caso perché non ce frega niente se non se conoscemo, l’importante è che la Lazio nostra abbia segnato. E allora come la mettiamo? Io sono di colore, ma di razzismo in curva e da parte della Lazio non ne ho mai visto”

https://www.instagram.com/p/BNorgimF28g/?taken-by=michael_folorunsho

Cesari spiega: “Lulic rischia grosso”

Un vero e proprio terremoto quello causato dalle parole di Senad Lulic al termine del derby capitolino, vinto dai giallorossi per 2-0. In merito a quanto dichiarato dal bosniaco ai microfoni di Mediaset Premium è intervenuto l’ex arbitro, nonché opinionista della testata milanese, Graziano Cesari che ha così commentato elencandone prima i precedenti: ” Il giocatore rischia fino a 10 giornate di squalifica, tante quanto ne ricevette Alberto Grassi dell’Atalanta ai tempi della Primavera, quando nel corso della partita contro il Verona disse a un avversario: ‘Alzati, vu’ cumprà’.

In seguito andando sullo specifico: “Questa però è una situazione diversa. Perché nel caso del giocatore dell’Atalanta era una questione di campo dove era compito dell’arbitro intervenire. Nel caso di Lulic è un problema di Procuratore Federale. Se quest’ultimo deciderà di agire il rischio per il bosniaco è sicuramente molto alto. Per quello che posso dire la Roma ha fatto bene a non rispondere”

Le scuse di Senad Lulic

Nel day-after del derby capitolino, Senad Lulic non può non pensare alle forti dichiarazioni rilasciate subito dopo l’ingiusta sconfitta. Lo “stile Lazio” si è sempre contraddistinto per la sua compostezza e regalità per questo è giusto condannare senza se e senza ma le dichiarazioni del giocatore bosniaco che è il primo a rendersi conto del grave errore fatto. Infatti ha rilasciato le seguenti sentite scuse attraverso il suo profilo Facebook“A mente fredda mi rendo conto di aver risposto ad una provocazione con un’altra provocazione. Provengo da un paese che conosce le tragedie causate dai pregiudizi etnici. Per questo mi dispiace di essermi fatto prendere dalla tensione del dopo derby e di essermi espresso in maniera infelice. Senad Lulic”. 

Nonostante abbia sbagliato però, ci sentiamo di spezzare una lancia nei confronti di Senad Lulic. Non perché è l’eroe del 26 Maggio quindi tutto gli è giustificato, assolutamente no…ma non si può nemmeno criminalizzare per un’uscita a caldo per quanto infelice come hanno fatto i più. Anche perché sia lui che Cataldi sono stati vittime delle continue provocazioni dei giocatori giallorossi che ora passano anche per santi anzi…angioletti. Il “buon” Rudiger non ha fatto altro che provocare per tutta la partita chiunque gli capitasse a tiro (per non parlare delle provocazioni sui social prima del match): prima Keita, poi Felipe Anderson ed infine Lulic che visto anche ciò che ha dovuto subire il suo compagno di squadra Cataldi per colpa di Strootman non è riuscito a mantenere i nervi saldi facendo quelle dichiarazioni infelici. Si dice “porgi l’altra guancia” di fronte a tali atteggiamenti…è vero ma è vero anche che prima o poi le guance finiscono. Detto ciò consigliamo vivamente ai giocatori giallorossi di farsi un bell’esame di coscienza perché anche loro non sono stati da meno in tempi non sospetti (vedi l’insulto di De Rossi a Mandzukic “Zitto Zingaro di m…”): “chi è senza peccato scagli la prima pietra” si dice…perché loro l’hanno lanciata?

Marco Lanari

 

Carlo Nesti su Lulic: “Non è una persona: è un imbecille!”

Nell’editoriale su tuttomercatoweb, Carlo Nesti, ex giornalista rai e attuale telecronista a Italia 7 Gold, ha pesantemente attaccato Lulic per le sue dichiarazioni su Rudiger:

“In questo spazio, riassumo tutte le mie opinioni sulla stagione calcistica 2016-2017, in ordine decrescente, dalla più recente alla meno recente, sotto forma di semplice titolo, come se si trattasse di un tweet. ‎ La scelta della formula, così sintetica, è dovuta ad un adeguamento ai tempi di attenzione ridotti del Web, in modo da assicurare anche solo il mio “pensiero”, su un tema, e lasciare alla testata i dettagli cronistici. 5-12-2016 Lulic non è una “persona”: è un IMBECILLE. I razzisti si infilino le svastiche su… (attenzione: pungono!), e badino al letame di casa propria. DETTAGLIO – Che schifo! Gente come Lulic, che fa finta di commuoversi per i poveri ragazzi brasiliani, abbracciata agli avversari, prima della partita, merita solo il nostro DISPREZZO”.

C’E’ ANCHE CHI DIFENDE LULIC. LEGGI LE PAROLE DI PIERLUIGI PARDO>>>CLICCA QUI

Il giornalista Pardo difende Lulic

Interrogato sulle dichiarazioni di Lulic su Rudiger, il noto giornalista Mediaset Pierluigi Pardo, a Sport Mediaset, ha preso le difese del giocatore biancoceleste: “Il derby è derby. Sicuramente le frasi di Lulic non sono belle. Non è un modello ma fa parte della follia di questa partita, come ha evidenziato anche De Rossi nel post partita. D’altronde ieri abbiamo visto un vigile ballare…”.

La gaffe della giornalista con Lulic: “Da parte di un bosniaco…”

Oggi tutti parlano delle dichiarazioni di Lulic contro Rudiger (“a Stoccarda vendeva calzini e cinture”), che hanno scatenato il linciaggio mediatico e lezioni di etica da parte di tutti. Per carità, le parole del numero 19 biancoceleste sono fuori luogo, ma la gogna mediatica che si è creata intorno è eccessiva e ingiusta. Lulic ha sbagliato, questo è indiscutibile, ma è altrettanto sbagliato etichettarlo come razzista. D’altronde, lo stesso Lulic si è reso subito conto dell’errore e lo ha ammesso ai microfoni della radio ufficiale (leggi qui). Succede, quindi, che in zona mista, i cronisti giallorossi abbiano iniziato a tartassare il giocatore di domande inerenti le dichiarazioni su Rudiger. Più il giocatore diceva di non voler rispondere, più i giornalisti insistevano.

Tra questi, una giornalista, di cui non conosciamo il nome (e neanche ci interessa conoscerlo) è caduta involontariamente in una gaffe: “Da parte di un bosniaco sono dichiarazioni che non andrebbero fatte con una certa leggerezza”, ha sottolineato la giornalista lasciando inebetito Lulic che ha infatti risposto “Perché?”. Un assist troppo ghiotto per la donna che ha incalzato “Non sono dichiarazioni un po’ razziste? Dire che un ragazzo nero vendeva calzini  non è una dichiarazione razzista?!”, a cui Lulic ha candidamente risposto “Anche noi bianchi vendiamo calzini”. La giornalista però non si è accontentata, il ragazzo era visibilmente scosso e inerme, e quindi perché non approfittarne? “Allora perché hai detto che Rudiger vendeva calzini a Stoccarda? Ti è scappata…”, ha rilanciato la giornalista, ma Lulic ha chiuso la polemica con un “Lasciamo stare”. Il voler evidenziare che Lulic è bosniaco nella domanda, cosa voleva far intendere? Se fosse stato di colore, allora magari la premessa avrebbe avuto un senso. Ma detta così… è parsa sinceramente una gaffe. Sì, una gaffe, esattamente come quella commessa da Lulic. Nient’altro.

La lettera di Legrottaglie a Lulic: “Fossi in lui mi comprerei una cinta…”

Sulle dichiarazioni di Lulic, dopo Nainggolan e Juan Jesus, è arrivata anche l’ammonizione di Nicola Legrottaglie, ex difensore di Juventus e Chievo, che ha scritto una lettera sulle colonne della Gazzetta dello Sport: “Rudiger vendeva cinture e calzini, ora fa il fenomeno”. Lo ha detto Lulic, dimenticandosi uno dei principi cardini dello sport: il rispetto per l’avversario. Forse Rudiger avrà detto qualcosa di altrettanto provocante e, se fosse così, lo stesso principio varrebbe anche per lui. Da giocatore, in campo, ho dato e preso botte da Ronaldo, Ibrahimovic, Totti e altri grandi campioni, che erano tali anche perché a fine partita lasciavano sul terreno di gioco l’agonismo sportivo, chiuso nel passato con una stretta di mano. Il valore che diamo all’avversario dà la misura del nostro. Se lo screditiamo, ci dimostriamo piccoli quanto certe offese. Fossi in Lulic, poi, una cintura me la comprerei, riflettendo su quanto possa insegnarci: La cintura si stringe alla vita. E così dovremmo fare con il rispetto”.

Orsi: “Sconfitta nel derby meritata, ma da questi ko si cresce molto”

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Lazio, sconfitta e basta. I biancocelesti soccombono ancora una volta nel derby contro la Roma, a causa degli errori di Wallace e Marchetti e, in generale, di una prestazione sottotono da parte di un po’ tutta la squadra. Ne è convinto anche Nando Orsi, il quale, commentando l’esito della gara ai microfoni di Radio Radio, non vede tuttavia la situazione tutta nera:

Sapevamo come erano le due squadre. – le parole dell’ex portiere delle aquile – Da una parte c’era l’esperienza, dall’altra la gioventù. Abbiamo sempre avuto l’impressione che la Roma avesse il pallino del gioco. La Lazio invece aveva tanto entusiasmo, ma niente di più. Gli errori di Wallace e Marchetti sono stati decisivi. Keita e immobile non hanno giocato bene e la sconfitta è meritata, ma non credo che ridimensioni i biancocelesti: da questi ko infatti si cresce molto e secondo me gli obiettivi della squadra di Inzaghi non cambieranno“.

Juan Jesus e Nainggolan attaccano Lulic

Nel day after di Lazio Roma, il derby è passato in secondo piano, eclissato dalle parole di Lulic su Rudiger. Come prevedibile, stamattina è l’argomento del giorno e non si parla di altro. Juan Jesus ne ha approfittato per dire la sua sul suo profilo Instagram: “Nel 2016 succedono ancora delle cose inaccettabili, ma peggio per loro che hanno un pensiero così. Gente senza cervello, gente senza un cuore , anzi non so se posso chiamare “gente” . Tu Rudiger hai dimostrato di essere grande in campo e non piccolo come quello la. Tamo junto sempre irmão!!! #notoracism”.  Anche Nainggolan ha sfruttato i social per dire la sua: “No al razzismo. Qualcuno dovrebbe imparare il significato di queste parole”.

Someone has to learn these 3 words! 💪🏻

Una foto pubblicata da Radja Nainggolan (@radjaclanainggolan) in data:

FORMELLO – Un solo assente, Inzaghi carica la squadra per la Samp

Dopo il ko nel derby, per la Lazio non c’è tempo né per dare sfogo agli ultimi scampoli di delusione né tantomeno per riposarsi un po’: già questa mattina alle 10, infatti, mister Inzaghi chiama di nuovo tutto a raccolta al ‘Fersini’. E mette i giocatori non impiegati ieri dall’inizio a lavorare in campo e i titolari a svolgere una seduta di scarico in palestra. Di questi ultimi, solo Immobile, Biglia, Parolo, Basta e Lulic effettuano una breve corsa defaticante sul terreno verde. Sotto lo sguardo del tecnico piacentino lavora invece il resto del gruppo, ovvero i 16 giocatori non convocati, rimasti in panchina ed entrati nel corso della ripresa: Lukaku, Cataldi, Murgia, Lombardi, Minala, Vinicius, Kishna, Bastos, Hoedt, de Vrij, Patric, Gonzalez, Prce, Luis Alberto, Leitner e Tounkara. Non c’è invece Djordjevic, unico a marcare visita in questa mattinata.

La seduta parte con una fase di riscaldamento con il pallone e termina con la classica partitella a campo ridotto, seguita ad un breve lavoro atletico di allunghi. Il ritmo è intenso e la tensione è alta, come testimoniano le continue urla di Inzaghi, che incita e carica a più riprese i suoi nella partitella in famiglia. Tra meno di una settimana, infatti, sarà di nuovo campionato, con l’anticipo di sabato sera a Genova contro la Sampdoria, per cui occorre archiviare in fretta il derby e pensare solo a ritornare sulla retta via, quella che porta alle posizioni di vertice, ancora lì ad un tiro di schioppo. Anche per questo, come da programma, questa settimana la squadra non avrà la giornata libera, ma tornerà ad allenarsi già domani pomeriggio alle 15.

Frasi su Rudiger, ecco cosa rischia Lulic

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Due bagni di folla biancocelesti, uno giovedì a Formello, l’altro ieri in Curva Nord. Le premesse per una festa, nel derby di ieri, c’erano proprio tutte. E invece è stata ancora una volta delusione, in campo ma soprattutto fuori. Dove, a fare scalpore, sono state le parole di Senad Lulic: “Rudiger? A Stoccarda vendeva i calzini, ora fa il fenomeno”. Dichiarazioni certamente poco felici da parte del bosniaco, che comunque, bisogna ammetterlo, non è stato certo l’unico in questa settimana, su entrambi i fronti del Tevere, a mettere pepe sulla sfida. Ma ciò, così come le scuse della società – arrivate direttamente al termine della conferenza di Simone Inzaghi -, potrebbe non bastargli per evitare una qualche sanzioneIl caso potrebbe essere infatti preso in esame dalla Procura Federale della Figc, che potrebbe deferire il giocatore.

Nel caso, quale la pena? Sotto questo profilo, occorrerà capire se Lulic, con la sua condotta, ha violato l’articolo 1 bis del Codice di giustizia sportiva oppure l’11. Nel primo caso, ovvero si violazione del principio di lealtà e correttezza), il terzino andrebbe incontro a una breve squalifica o a una semplice multa. Nel secondo caso, invece, si rischia una stangata, con una squalifica di 10 o più giornate. Inutile dire che la speranza in casa Lazio è che si propenda per la prima ipotesi…

Simpatico siparietto tra Sky e Giampaolo che poi sfida la Lazio

Il derby brucia ancora tanto, ma domani bisogna voltare pagina e pensare alla Sampdoria per riprendere il cammino. Marco Giampaolo, tecnico doriano, intervistato su Sky Sport ha scherzato con l’emittente tv: “Il derby di Roma lo avete raccontato benissimo. Sabato abbiamo la Lazio e sono stato 20 minuti ad ascoltarvi: direi che mi avete fatto un favore, neanche devo vedermela ora la partita (ride, ndr). Oggi portiamo a casa tre punti pesanti che ci danno forza e autostima per crescere”.

TEMPI BELLI – V’ha detto pedalino

A Roma c’è un modo di dire, “t’ha detto pedalino”, per dire “t’ha detto male, ti è andata male, sei stato sfortunato”. L’etimologia viene persa nella nebbia dei tempi, come l’ultima vittoria della Lazio in un derby di campionato. Perché la verità è che il 26 maggio è lì, nelle giornate che hanno fatto la storia, ma la storia della Serie A dice che ci troviamo nella peggior serie temporale degli ultimi 13 anni nella stracittadina. E potrebbe diventare la peggiore nel giro di un paio di partite.

Tabù o scarsa consapevolezza? Si è parlato molto delle frasi sulla guerra etnica nell’ultima settimana, benpensanti e buonisti si sarebbero sicuramente tranquillizzati se invece che con i tifosi avessero parlato con i giocatori della Lazio. Di guerra se n’è vista poca, venti minuti sulle gambe e sui nervi, poi è bastato un pasticciaccio arbitrale per far spaventare a morte i giovani, sin troppo giovani di Inzaghi, che tatticamente ha sbagliato poco.

Anzi, troppo poco. Il disorientamento è chiaro, a parte quelli che Inzaghino proprio non gli va giù e non aspettavano altro, erano secoli che una sconfitta in un derby non dava così pochi appigli per prendersela con l’allenatore. Più facile puntare il dito su Wallace e Marchetti. Ma se l’errore del brasiliano è stato un peccato mortale in un cammino che è però appena iniziato, quello del portiere è sembrato un primo passo verso il sunset boulevard. Malinconico, impietoso ma ineluttabile.

E allora cosa c’è da salvare in una domenica come questa. Sicuramente Danilo Cataldi, che a una spruzzata d’acqua ha risposto con una strattonata che ha portato a simulare chissà cosa, chissà che. Rimane l’immagine dell’olandese strisciante preso per la collottola: non siamo come quegli altri che ancora vaneggiano su una tirata di bavero di Cervone a Boksic, ma diciamo che dispiacere non ci fa. E poi Senad Lulic: quello che forse non ha pensato prima di parlare, ma che in fondo ha detto qualcosa che tutti pensavamo, che dopo un derby perso il bon-ton va a farsi ben-edir. D’altronde, se anche gli angeli mangiano fagioli, figurati se i bianchi non possono vendere calzini: a guardarla da un altro punto di vista, v’ha detto pedalino pure a voi.

Fabio Belli

Capo ufficio stampa Lazio, Diaconale torna sulle parole di Lulic su Rudiger

Il capo ufficio stampa della Lazio Arturo Diaconale ha commentato le parole di Lulic ai microfoni di TMW Radio: “Io, nel corso della conferenza stampa finale di Simone Inzaghi, ho espresso le scuse della società e dello stesso giocatore per queste dichiarazioni avventate che però sono dichiarazioni che rientrano nel clima concitato del dopo derby e che non devono essere caricate di caricate di significati eccessivi. E’ una polemica che si era trascinata già prima della partita, si è conclusa con parole non corrette e rispetto le quali la società ha chiesto scusa. La linea della Lazio è quella di mantenere il livello delle competizioni sempre nella logica della lealtà sportiva, poi naturalmente chi segue il calcio sa che i derby hanno tensioni che difficilmente si placano col fischio finale. C’è stata questa coda che però va ridimensionata e va considerata come coda di un derby infuocato, perso dalla Lazio non in maniera clamorosa e che ha lasciato un po’ di amaro in bocca e che quindi ha prodotto una reazione di questo genere. Non estenderei e non allargherei queste dichiarazioni in maniera eccessiva. Come ho detto in conferenza stampa, noi oggi abbiamo vissuto la giornata conclusiva di una campagna referandaria all’insegna degli insulti e delle dichiarazioni decisamente scorrette da parte di uni e degli altri. Pretendere da giocatori, a pochi minuti dalla conclusione del derby, una serenità esemplare mi sembra eccessivo”.

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DERBY – Il solito De Rossi provoca i laziali

Non è nuovo alle provocazioni Daniele De Rossi e così dopo il dito medio alla curva Nord ecco l’ennesimo sfottò: “Oggi il derby aveva un valore incredibile – ha spiegato il centrocampista giallorosso a Premium Sport –. Eravamo da soli, senza curva, sembrava di giocare in trasferta… Lo stadio era tutto azzurro, sembrava di giocare a Napoli, si rischiava di fare fatica, ero più concentrato a giocare questo derby anomalo, non mi sono preoccupato delle emozioni”.

De Rossi però ha anche difeso Lulic dopo le dichiarazioni su Rudiger: “Noi romani viviamo gomito a gomito, condividiamo tutto, famiglie e amicizie. Sono pieno di laziali nella mia vita e per Roma e quei ragazzi che conosco non li vedo con occhio diverso. Poi c’è tutto l’odio sportivo del mondo, il gusto di prendere in giro stasera. La guerra non esiste, magari non esiste neanche per Lulic che magari dopo 50 metri se ne sarà pentito. Sono colpi che partono, a me ogni tanto sono partiti in campo. E’ un peccato ma non la fine del mondo”.

DE ROSSI BACCHETTA LA CURVA NORD>>LEGGI DI PIU’

VIDEO – Il quarto uomo esulta al gol di Nainggolan nel derby? Sul web scoppia la polemica

Come ogni derby che si rispetti, anche questo non poteva esimersi dal portarsi dietro veleni e decisioni arbitrali discutibili. Tutto nasce al 78′ quando dopo la rete di Strootman scoppia il parapiglia tra i giocatori. L’olandese getta l’acqua in faccia a Cataldi e il laziale lo strattona. Il quarto uomo Alessandro Costanzo si trova a pochi passi e segnala tutto all’arbitro Banti. Espulso Cataldi, ammonito Strootmat, questa la decisione del direttore di gara. Una decisione che perplime i tifosi laziali.

Ad accendere ulteriormente gli animi, sul web è comparso un video in cui si vede il quarto uomo Costanzo che pare (il condizionale è doveroso) esultare a pugni chiusi dopo il gol di Nainggolan. E’ bene precisare che si tratta di pochi secondi e non ci è dato sapere se davvero Costanzo stesse esultando ed eventualmente per quale motivo, ma tanto è bastato ai laziali, evidentemente ancora avvelenati per la sconfitta nel derby, a far scoppiare la polemica. Voi che ne pensate?

FORMELLO – Non c’è tempo da perdere: alle 10 si torna in campo. De Vrij scalpita

Il day-after di una sconfitta immeritata brucia sempre. Un’ingenuità difensiva costa alla Lazio l’ennesimo derby. Pazienza si cresce anche attraverso giornate come queste. L’importante è non mollare. La squadra non ha intenzione di abbassare la testa, ma continuare a lavorare per ripartire al meglio, il campionato è lungo e le zone altissime della classifica sono ancora molto vicine. C’è tanto per fare tanto in poche parole.

Si riprende subito, la ripresa è fissata per questa mattina alle 10. Si inizierà a a preparare la trasferta di Genoa di sabato sera contro la Sampdoria. Nessun riposo nel programma di Simone Inzaghi. Le buone notizie arrivano solo dall’infermeria praticamente vuota:  tutti abili e arruolati, tranne Danilo Cataldi, che è stato espulso dall’arbitro Banti e non potrà far parte della spedizione in terra ligure. In difesa dovrebbe trovare nuovamente spazio Stefan de Vrij, ed è probabile che anche Bastos possa risalire nelle gerarchie, dopo l’infortunio e qualche gara vissuta dalla panchina. Luis Alberto e Leitner, non convocati per la stracittadina, torneranno anche loro in gruppo per l’allenamento mattutino. Non c’è tempo da perdere, Inzaghi non ha alcuna intenzione di mollare, ed è certo che l’aspetto su cui maggiormente dovrà lavorare sarà la testa dei suoi calciatori.

LAZIO PRIMAVERA – Passo falso dei ragazzi di Bonatti

Brutto stop per i giovani di Andrea Bonatti che cedono tre punti importanti sul campo del Latina. I ragazzi biancocelesti dopo la bella vittoria conquistata con il Palermo in Coppa Italia si fermano sul campo degli uomini di Ghirotto. La Lazio è partita bene tanto che al 35’ è Rezzi a portare in vantaggio i biancocelesti ma bastano tre minuti al Latina per pareggiare i conti con Rodriguez. Nella ripresa i padroni di casa assumono le redini del gioco e al 66’ è ancora lo stesso Rodriguez a firmare la doppietta personale regalando ai compagni tre punti importantissimi. La Lazio resta ferma a 18 punti in classifica, viene sorpassata dal Milan (pari con il Napoli) e raggiunta dalla Sampdoria (vittoriosa in casa dello Spezia).

IL TABELLINO

LATINA-LAZIO 2-1

LATINA (4-3-3): Bortolameotti; Matino, Varga (Costanzo), Santovito, Oberrauch; Megelaitis (Barberini), Criscuolo, Colarieti; Varriale, Di Nardo, Rodriguez (Tucci); A disp.: Alfieri, Barry, Morelli, Giardino, Rizzi, Muca, Mentana, Ludovisi, Tagliarini; All.: Marco Ghirotto

LAZIO (4-2-3-1): Adamonis, Spizzichino, Miceli, Petro, Spiezio; Bari (Ennali), Cardoselli (Portanova); Bezziccheri, Rezzi, Javorcic (Muzzi); Al-Hassan; A disp.: Borrelli, Ceka, Dovidio, Spurio, Folorunsho; All.: Andrea Bonatti

MARCATORI: 37’ Rezzi (L), 38’, 67’ Rodriguez (Lat)

ARBITRO: Ivan Robilotta ( sez. Sala Consilina)
ASS.: Della Vecchia-Abagnara
AMMONIZIONI: Varga, Santovito (Lat).

ZONA MISTA – Lulic: “Non molliamo!”. Poi torna sulle dichiarazioni a Rudiger

In zona mista Senad Lulic si è fermato a parlare della partita con i cronisti presenti: “Abbiamo fatto dei regali alla Roma. Se fossimo andati in vantaggio nel primo tempo sarebbe stata un’altra partita. Nella ripresa siamo calati. Abbiamo perso 3 punti, tutto qua, non moriamo oggi. Il campionato è ancora lungo. Vedremo se questa sconfitta lascerà il segno. Roma superiore? Il risultato dice questo ma noi pensiamo a noi stessi.  Sabato ci rialzeremo e mostreremo di che pasta siamo fatti. Non molliamo!”Poi sulle dichiarazioni nei confronti di Rudiger: “Dichiarazioni razziste? No, anche noi bianchi vendiamo calzini…”.

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VINCE IL NO! RENZI VA A CASA!

News – Vince il NO e Matteo Renzi annuncia le sue dimissioni durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi di pochi minuti fa.

Il referendum sulla costituzione sta per dare il suo verdetto, ma dai primi scutini il NO sta intorno al 60% mentre il SI al 40%.

Renzi ha affermato: “Il popolo italiano ha parlato in modo inequivocabile chiaro e netto”. Questa riforma è stata quella che abbiamo portato al voto, non siamo stati convincenti, mi dispiace, ma andiamo via senza rimorsi. Come avevo dichiarato già precedentemente, l’esperienza del mio governo finisce qui”. Nel pomeriggio riunirò il consiglio dei ministri e poi salirò al Quirinale per consegnare al presidente della Repubblica le mie dimissioni”.

Seguono aggiornamenti….