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Buffon shock: “In serie A contro la Juve si scansano”. La Juve smentisce, la Gazzetta rilancia

Stamattina la Gazzetta dello Sport ha riportato delle presunte parole dette da Gigi Buffon dopo Juventus Lione di Champions. “Ragazzi, così non si va da nessuna parte. In Italia vinciamo perché gli altri si scansano, ma in Europa non succede e non succederà – avrebbe detto il numero uno bianconero nello spogliatoio ai suoi compagni –. In Italia le uniche due squadre che non si sono scansate ci hanno battuto (riferimento alle sconfitte con Inter e Milan, ndr). Serve più personalità, più grinta, più voglia di aiutarsi, altrimenti ci complicheremo la vita in campionato e soffriremo in Champions”.

Ovviamente, queste dichiarazioni hanno scatenato le polemiche dei tifosi che hanno messo in dubbio la regolarità del campionato. Non si è fatta tardare la risposta della società bianconera che in una nota ha precisato: “Dopo verifiche interne si comunica che quanto scrive oggi la Gazzetta dello Sport nell’articolo dal titolo ‘E Buffon alza di nuovo la voce…’ è falso e ha l’unico obiettivo di alimentare un pregiudizio denigratorio nei confronti della Juventus, dei suoi tesserati e dei suoi tifosi”. La rosea non è stata però a guarda e a sua volta ha risposto: “La Gazzetta dello Sport conferma in toto la veridicità dell’articolo pubblicato oggi a proposito del discorso pronunciato da Buffon nello spogliatoio della Juve. In quanto al verbo “scansarsi” che ha generato molte reazioni, era usato esclusivamente per fare riferimento alla scarsa convinzione di vittoria da parte di altre squadre quando queste affrontano la Juve, a causa di una superiorità dei bianconeri che spesso viene inconsciamente riconosciuta dagli avversari”. 

Fine dell’avventura ‘made in China’ per Sven Goran Eriksson

Finisce nel peggiore dei modi l’avventura ‘made in China’ di Sven Goran Eriksson. L’allenatore svedese, vincitore di uno scudetto con la Lazio nella stagione 1999-2000, è stato infatti sollevato dalla guida tecnica dello Shangai SIPG al termine di una stagione dall’andamento decisamente inferiore alle attese. Per la sua sostituzione, la società fondata il 25 dicembre 2005 ha deciso di puntare sul portoghese Andrè Villas Boas, al quale sarà corrisposto uno stipendio pari a dodici milioni di euro all’anno. Un ingaggio quello dello ‘Special Two’ che è stato reso noto dallo stesso club attraverso un comunicato:

Villas Boas è un giovane manager del calcio europeo ma che possiede grande qualità e passione. Siamo convinti che insieme a lui raggiungeremo nuovi importanti traguardi e riusciremo a valorizzare i nostri giovani talenti“. Eriksson saluta dunque la Chinese Super League e non vivrà, almeno non in prima linea, l’epoca d’oro del calcio nel paese asiatico da lui stesso preannunciata (“La Cina ha un futuro luminoso, sono convinto che tra 15 anni lotterà per la Coppa del Mondo“, aveva detto in un’intervista di qualche mese fa).

Tramezzani: “Questa è la Lazio di Inzaghi. Col Napoli bel banco di prova”

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Il vice ct dell’Albania Paolo Tramezzani è intervenuto questa mattina ai microfoni di ‘LSR’, queste le sue dichiarazioni.

Sul Napoli, prossimo avversario della Lazio in campionato: “In Champions l’ho visto bene. Al momento è una squadra poco attenta individualmente e concede qualcosina dietro. In fase offensiva ha delle geometrie precise. Ci sono neo acquisti importanti come Diawara e Giaccherini. Rog potrebbe portare più qualità. Non ci sarà Milik, ma la squadra partenopea ha ottime risorse nel reparto offensivo in grado di finalizzare. Per la Lazio sarà un bel banco di prova e sarà una gara molto difficile”.

Sulla squadra biancoceleste: “Questa è la Lazio di Inzaghi, la mano dell’allenatore si vedeva già dalla passata stagione. Ha avuto più tempo a disposizione e la sua idea di squadra, la coesione di squadra si sono cimentate nella rosa. Rispetto la squadra dello scorso anno quest’anno al Lazio è più ordinata e riesce a gestire meglio in zona offensiva. E’ una squadra che sta esprimendo un buon calcio. Ci sono individui che in questo contesto stanno emergendo molto di più“.

Su Sarri: “È uno dei tecnici più preparati. Allenare il Napoli è diverso da allenare l’Empoli. L’anno scorso ha fatto qualcosa di straordinario partendo dal dialogo e dalla creazione del feeling con i giocatori. L’atteggiamento e la stagione di Higuain non sono casuali. Punterà nuovamente sui suoi principi di gioco. Secondo me potrebbe inserire un trequartista, non escludo che possa essere il suo prossimo cambiamento tattico“.

Su Felipe Anderson: “Ha avuto fiducia e ha avuto la consapevolezza giusta in quest’avvio di stagione. E’ più convinto, ha capito che la Lazio per lui è una grandissima opportunità. Deve confermarsi, perché la stagione di due anni fa è rimasta indimenticabile. L’anno scorso qualcosa non ha funzionato e quest’anno penso si possa ripartire da due anni fa. Non ha paura di provare l’uno contro uno e questo dimostra il suo stato di salute, non solo fisico, ma anche mentale. E’ più disposto anche a sacrificarsi ricoprendo anche compiti difensivi per aiutare i compagni. Sono fattori che incidono positivamente anche nella squadra, i compagni penso lo ripaghino per tutti gli sforzi“.

Su Biglia: “Mi piace molto, lo stimo da sempre. L’unico aspetto negativo è che l’ho visto fare delle grandissime partite ma rischiando qualcosa in orizzontale. Se riuscirà a velocizzare di più il gioco, la Lazio potrebbe giovarne. Non deve abbassarsi troppo per non rallentare il movimento dei suoi compagni. Deve alzare i propri ritmi e in questo modo il suo rientro potrebbe essere molto importante. Io credo che lui sia l’unico certo di giocare, al suo fianco schiererei Parolo perchè fa anche il lavoro sporco che non svolge l’argentino. Il terzo uomo scelto per il centrocampo dipenderà molto anche dall’avversario che si affronterà e dallo stato di salute dei vari interpreti“.

Infine, sulla sfida di domani sera al San Paolo: “Il Napoli giocando con un falso nueve, si potrebbe affrontare anche con solo due difensori rischiando la parità numerica in varie zone del campo. A me la linea a tre è sempre piaciuta e la Lazio potrebbe usarla anche se la squadra necessita di tempo per assorbire i giusti movimenti da svolgere. Inzaghi per il gioco che vuole fare penso che potrebbe schierare anche solo 3 difensori per ripartire poi in velocità. Il rischio potrebbe essere schiacciarsi nella propria metà campo preoccupandosi solo della fase difensiva e non credo che Simone voglia affrontare così i partenopei. Non credo che proporrà la difesa a tre, ma anche con la difesa a quattro Inzaghi potrebbe far salire un terzino per mettere in difficoltà la squadra partenopea in una zona nella quale è molto forte”.

Vignaroli ricorda il suo passato biancoceleste. E di Lotito dice…

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In molti, tra i tifosi biancocelesti, ancora oggi lo ricordano tra i principali flop di mercato dell’era Lotito. Fabio Vignaroli arrivò infatti alla Lazio nella stagione 2007/08, dopo essersi svincolato dal Bari, unico rinforzo per  una squadra che si accingeva a ricalcare, dopo tempo immemore, i prestigiosi palcoscenici della Champions League. Una scelta che all’epoca Delio Rossi non gradí affatto, tanto che contro l’Udinese, in campionato, fece entrare l’esterno solo nei minuti finali, sottoponendolo ad una bordata di fischi. “A fine partita però mi chiese scusa”, ricorda l’ex Salernitana. Che, nonostante la diffidenza vissuta in quel periodo, non ha rimpianti: con l’aquila sul petto ha sempre dato il massimo, per sdebitarsi con quella Lazio che lo aveva chiamato, mentre stava per andare a giocare in Belgio, regalandogli “un premio alla carriera dopo tanti infortuni”. Oltre a tanti amici, tra cui Mauri, Mutarelli o Ballotta, che sente ancora oggi, e anche tanti ricordi. Come le sfuriate di Lotito nello spogliatoio: “È molto vulcanico come presidente, ricordo ancora quando si arrabbiò di brutto dopo un pareggio col Parma”. Oppure le tante passeggiate nelle vie storiche della Capitale, complice quella curiosità che lo ha portato in giro per il mondo, in Grecia, Australia e Malta negli ultimi anni della sua carriera. Smessi gli scarpini, è poi entrato nella dirigenza della Sanremese, con cui ha conquistato la promozione in Serie D. E adesso davanti a lui ci sono tanti progetti: da una clinica fisioterapica a una scuola di formazione per ragazzi. Ma, nonostante la lontananza, sarà sempre nel cuore dei tifosi della Lazio, che tre anni fa gli dedicarono perfino uno striscione piuttosto ironico: “Ridatece Vignaroli”. “Molti però mi dissero che erano sinceri”, ammette il 40enne di Finale Ligure.

Immobile sfida il Napoli: “Deve temere la nostra spensieratezza”. E su Inzaghi…

Nonostante il pedigree di attaccante di razza, nessuno si aspettava questo exploit da parte di Ciro Immobile a segno già 9 volte con la maglia biancoceleste.L’attaccante biancoceleste sta vivendo un momento d’oro e non intende fermarsi neanche domani sera quando affronterà il suo Napoli. Queste le dichiarazioni del numero 17 biancoceleste al Mattino:È un bel momento, vinciamo giocando con spensieratezza e senza l’ossessione del risultato a ogni costo. Non ci poniamo limiti e questa è la nostra forza. Il Napoli deve temere la nostra spensieratezza. Siamo quarti e abbiamo ancora tanta voglia di stupire e andare avanti per questa strada”.

Gol a grappoli, grazie alla squadra ma anche al mister: “È straordinario, sa come caricarti e prepara bene ogni partita. Poi il fatto che sia stato un attaccante mi aiuta ancor di più. Spero che novembre sia persino migliore: con Inzaghi mi trovo alla perfezione, il suo è un modulo che esalta le mie caratteristiche e con i compagni sembra che giochiamo da una vita assieme”. E sul suo quasi approdo al Napoli in estate: “Mi sarei divertito. Se ne è parlato tanto nelle ultime due estati, forse in quest’ultima c’è stato qualcosa in più. Ma alla fine essere approdato alla Lazio mi ha reso molto felice”.

 

Napoli-Lazio: precedenti, statistiche & analisi tecnica

Dopo aver fatto il punto sulla Lazio di Inzaghi, che domani sera (ore 20:45), allo Stadio San Paolo, giocherà contro il Napoli di Maurizio Sarri (CLICCA QUI), andiamo ad analizzare nel dettaglio proprio i prossimi avversari dei biancocelesti:

PRECEDENTI, STATISTICHE & CURIOSITÀ’ –

  • Nei tre incontri disputati in trasferta c’è assoluta parità tra le due squadre: 3 sfide con una vittoria, una sconfitta e un pareggio.
  • I numeri che confermano l’ottimo momento dei biancocelesti e la loro pericolosità in trasferta: la compagine di Inzaghi è la seconda miglior squadra lontana dalle mura di casa dopo la Juventus e il suo tridente è micidiale.
  • Nelle cinque partite giocate senza il tridente la Lazio ha raccolto solo 7 punti, realizzato 8 goal e ottenuto due sconfitte. Con il tridente le statistiche cambiano radicalmente: 6 partite giocate, 12 punti ottenuti, 14 reti realizzate e nessuna sconfitta.
  • Nell’ultimo precedente giocato al San Paolo, il 20 settembre 2015, Lazio viene travolta dal Napoli per 5-0, e sempre nella passata stagione, la squadra di Sarri vinse anche il match dell’Olimpico (0-2). Ma nelle due trasferte ancora precedenti la Lazio sbancò il San Paolo entrambe le volte: il 31 maggio 2015 nella decisiva sfida Champions (4-2) e 1-0 nella semifinale di Coppa Italia un mese e mezzo prima. In campionato il pareggio manca in assoluto dal 2013 (1-1), al San Paolo dal 2011 (0-0). Con il Napoli padrone di casa, in Serie A il bilancio complessivo sorride comunque agli azzurri: 29 vittorie, 23 pareggi e 11 sconfitte.
  • Pronostico: Napoli che potrebbe risentire delle fatiche turche, Lazio in forma. L’unica sconfitta interna dei partenopei è arrivata contro la seconda squadra della Capitale. Questi i consigli in schedina: Over 1,5 e Goal. Primo marcatore Immobile intorno a quota 7 ipotesi da considerare.
  • A stupire sono soprattutto le statistiche individuali, quelle che parlano di un Ciro Immobile ancora più prolifico dell’inizio di stagione nell’anno in cui fu capocannoniere (9 gol in 11 partite, a segno per 5 incontri consecutivi), di un Felipe Anderson tornato a macinare assist (4 in 10 partite) e di un Keita Balde definitivamente esploso (2 assist e 3 gol sinora).
  • I biancocelesti, uno degli attacchi più prolifici del nostro campionato, sono la quinta squadra per tiri (15,6 di media) e l’ottava per dribbling (9,4) a riprova di un talento notevole da centrocampo in avanti. Il tutto, però, è frutto di un calcio molto diretto. Gli uomini di Inzaghi sono infatti soltanto decimi per percentuale di possesso palla (49,6%) e addirittura tredicesimi per percentuale di passaggi completati (79,6%). Il motivo? Sono terzi per palle lunghe (68 in media a partita) e dodicesimi per passaggi corti (370). Poco fraseggio e molta ricerca della profondità per mettere in luce le doti del tridente, dunque. Dal punto di vista difensivo, invece, emerge anche la fisicità come spiegazione di questo calcio diretto. La Lazio è prima per tackle (22,9 in media a partita), quarta per duelli aerei vinti (15) e settima per palle intercettate (16,7). Il risultato è che soltanto sette formazioni subiscono meno tiri (13 in media).

INZAGHI VS SARRI – Sarà il primo faccia a faccia tra i due allenatori. Il mister di Piacenza ha affrontato il Napoli solo a livello Primavera e il rendimento è in perfetta parità con due successi e altrettanti ko, con l’aggiunta di un pareggio. Prima di appendere gli scarpini al chiodo, Simone vanta due precedenti contro i partenopei con le maglie di Lazio e Atalanta ma in entrambi i casi a spuntarla purtroppo sono stati i campani. Per quello che riguarda il tecnico toscano si tratterà del quinto confronto diretto contro le aquile e il bilancio è in attivo con tre vittorie (due lo scorso anno sulla panchina vesuviana) e una sconfitta.

LA MINACCIA – LA BANDA BASSOTTI. Grazie al cielo non c’è più “Il Pipita” Gonzalo Higuain che ogni volta che incontrava i biancocelesti sul suo cammino con la maglia napoletana ha dato sempre il meglio di sé. Il Napoli aveva risolto questa perdita con un altro bomber di razza, cioè Milik, ma anche il polacco si è dovuto arrendere ad un grave infortunio. Nonostante queste “disgrazie calcistiche” i partenopei restano pericolosissimi davanti grazie alla banda bassotti che compone il tridente d’attacco: Mertens, Callejon ed Insigne. Lo spagnolo ex Real Madrid in particolare sta vivendo un inizio di stagione esaltante, trascinando letteralmente i partenopei a suo di gol. Occhio a Gabbiandini, voglioso di dimostrare una volte per tutte il suo valore. L’ex Atalanta cerca riscatto dopo stagioni in colore all’ombra del Vesuvio. Sicuramente sono loro – e la loro voglia di rivalsa dopo gli ultimi risultati tra campionato e coppe – la minaccia più grande per i due giganti della difesa biancoceleste Hoedt e Wallace. Certo anche loro avranno dei brutti clienti da affrontare: Keita, Immobile e Anderson (KIA).

SAN PAOLO SEMI VUOTO? – NapoliLazio, un match da San Paolo gremito…o quasi. Non sono solo i tifosi di Lazio e Roma che hanno svuotato lo Stadio, ma anche fra la società partenopea vede i propri supporter diminuire secondo il trand italiano complice anche la contestazione che sta subendo  il presidente De Laurentiis:  infatti la sfida di sabato, nonostante l’abbassamento dei prezzi per cercare di riempire lo stadio, dovrebbe registrare un’affluenza molto bassa.

COME SCENDERANNO IN CAMPO – Mister Sarri può disporre di Gabbiadini, sarà schierato al centro dell’attacco sostenuto da Callejon ed uno tra Mertens o Insigne. Di rientro da Istanbul dopo la Champions, gli azzurri si preparano alla gara di campionato contro la Lazio. Infine, difficile il recupero di Albiol, ormai tornerà arruolabile dopo la sosta.

PROBABILE FORMAZIONE – (4-3-3): Reina; Hysaj, Maksimovic, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Gabbiadini, Mertens. A disp: Rafael, Sepe, Chiriches, Tonelli, Maggio, Strinic, Zielinski, Giaccherini, Rog, Diawara, Insigne, El Kaddouri. All. Maurizio Sarri

Squalificati: –
Indisponibili: Milik, Albiol
Diffidati: Mertens
Marco Lanari

L’AVVERSARIO DI TURNO – Si va a Napoli. Lazio sei pronta a far tua questa partita?

Si respira una meravigliosa atmosfera in casa Lazio. Inzaghi e i suoi ragazzi nel giro di quattro mesi hanno totalmente ribaltato i giudizi su di loro, trasformando gli scettici in sostenitori accaniti. I giocatori stanno dando il 100% in ogni gara e questo non è passato inosservato. Potere dei risultati e della cultura del lavoro stanno facendo la differenza. Certo…possiamo tenere i piedi per terra e sminuire ad oltranza quanto vogliamo, ma la cosa che conta è che questa Lazio – così pragmatica ed efficace nonostante le avversità e con una KIA che sembra quasi una BMW – piace sempre di più. La striscia di sei risultati utili consecutivi hanno ridato nuova linfa. E’ vero che non è stato vinto ancora nulla e che di strada ce n’è ancora tantissima da fare però, dopo tanto (nauseante) pessimismo sopportato fino ad un mese fa, è dura tenere a freno l’entusiasmo. La serenità è così tanta che un eventuale sconfitta domani con il Napoli (incredibile ma vero) non creerebbe drammi, visto che comunque andresti a perdere contro una delle squadre più forti di noi. Ma è anche vero che è arrivato il momento della verità, il momento di dimostrare di essere una grande squadra, e per farlo devi battere un’altra grande se vuoi andare in Champions League come ha dichiarato ieri Milinkovic-Savic. Questa Lazio può puntare all’impresa. Non sarà facile, ma i ragazzi di Inzaghi hanno la possibilità di mettere al tappeto un Napoli in crisi d’identità e di risultati. Devono assolutamente approfittarne. E non dimentichiamoci della ‘manita’ dello scorso anno. Inzaghi dovrà tentare l’impresa e i suoi uomini sono pronti a seguirlo. Tutto è possibile…i laziali sperano.

IMMOBILE vs. INSIGNE – Avversari, per una sera. Poi si torna a essere gli amici di sempre. Dagli anni in cui incantavano a Pescara fino agli incontri in Nazionale maggiore Ciro e Lorenzo, i 2 scugnizzi con Napoli nel cuore hanno sempre avuto un amore fraterno. Uno ha realizzato il sogno di giocare per la squadra della sua città, Napoli; l’altro invece trascina la prima squadra della capitale dove merita: le zone nobili della classifica. Ciro e Lorenzo domani si rivedranno al San Paolo, anche se con stati d’animo nettamente opposti: il primo in un momento di grazia con i suoi 9 gol in 11 partite (Ciro, ovviamente) e con il suo Napoli nel mirino; l’altro (Lorenzo) vive qualche nervosismo di troppo – lo screzio con Sarri “sembra” ormai acqua passata – e sa che questo è forse il momento peggiore per affrontare la Lazio ma potrebbe essere (speriamo di no) la partita giusta per uscire da questo momento no. Sabato sera, la coppia napoletana si ritroverà uno di fronte all’altro pronti a darsi battaglia. Solo per novanta minuti, però. Dopo, amici come prima.

UNA NOTTE SUBLIME, UNA NOTTE DA LAZIALI – Come più bel precedente non potevamo citare una delle notti più belle per i tifosi biancocelesti degli ultimi anni. Ua partita vietata ai deboli di cuore. Napoli-Lazio 2-4: un autentico romanzo con mille colpi di scena. Maggio 2015, ultima partita di campionato, Lazio e Napoli si contendono l’ultimo posto utile per andare in Champions League. Al San Paolo, davanti a quasi 50.000 persone, la squadra di Pioli passa per 4-2 in una rocambolesca partita dove Higuain sbaglia un rigore e la Lazio, che vinceva 2-0, si è trovata molto in difficoltà nel secondo tempo causa anche l’espulsione di Parolo (poi pareggiata da quella di Ghoulam). A salvare il risultato sarà alla fine Eddy Onazi. Sarà l’ultima, importantissima partita dell’ex capitano Cristian Ledesma. Schianta il Napoli al San Paolo, in una sfida da brividi, una notte unica…da laziali. La ciliegina sulla torta, per far la Champions più dolce, ce la mette il solito Klose. L’abbraccio di Pioli a tutti i suoi è l’immagine di tutta la stagione laziale. È terzo posto, l’Europa che conta è a tinte biancocelesti. Poco dopo la festa proseguirà a Formello: una bellissima marea di tifosi biancocelesti invaderanno il Fersini. Fumogeni, bandiere e cori, l’entusiasmo la faranno da padrona. Come dice Ligabue in una sua canzone “E’ il giorno dei giorni…”. Di seguito il tabellino della gara:

Napoli-Lazio 2-4  31 maggio 2015

Napoli (4-2-3-1): Andujar; Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; David Lopez, Inler; Callejon, Hamsik, Mertens (77′ Insigne); Higuain. A disp: Rafael, Colombo, Henrique, Zuniga, Strinic, Mesto, Jorginho, Gargano, Zapata. All. Benitez

Lazio (3-4-3): Marchetti;  de Vrij, Gentiletti, Mauricio, Basta; Parolo, Cataldi (84′ Onazi), Lulic; Candreva, Djordjevic (77′ Klose), Felipe Anderson (67′ Ledesma). A disp: Berisha, Novaretti, Cana, Ciani, Biglia, Cavanda, Braafheid, Keita, Mauri, Klose. All. Pioli

Marcatori: Parolo (L), Candreva (L), 2 Higuain (N), Onazi (L), Klose (L)
Espulsi: Parolo (L), Ghoulam (N)
Ammoniti: Djordjevic (L), Mauricio (L)

Dopo questo breve approfondimento ecco l’analisi tecnica sui prossimi avversari dei biancocelesti: il Napoli di Maurizio Sarri.

Marco Lanari

Oggi la commemorazione per i caduti della Lazio della Grande Guerra: ecco dov’è l’appuntamento

Si svolgerà oggi la commemorazione per i caduti della Grande Guerra che nel 1915 indossavano la maglia della Lazio. Il promotore dell’iniziativa, l’avvocato Gian Luca Mignogna, ha dato appuntamento a tutti i tifosi presso l’ingresso monumentale del cimitero del Verano, a piazzale del Verano 1, per quello che sarà il primo omaggio ufficiale ad un pezzo di storia della Lazio troppo spesso dimenticato.

Con un intervento a Radio Sei, l’avvocato Mignogna ha spiegato i dettagli dell’iniziativa parlando anche della fase in cui è arrivata la rivendicazione per lo Scudetto del 1915:

Stiamo limando gli ultimi aspetti di questa iniziativa assolutamente unica, nata dalla ricostruzione di quello che fu il campionato del 1915, con la rivendicazione dello scudetto che ha acceso i fari su quella squadra composta da autentici eroi, che lasciarono il calcio per combattere al fronte senza poter mai fare ritorno. Credo che sarà un momento di alta lazialità e grande suggestione, un grande atto di testimonianza verso quei ragazzi. Vi posso anticipare che ci sarà tra gli altri Giancarlo Governi che leggerà una bellissima poesia di Trilussa per quei ragazzi che si sono sacrificati, sarà comunque una collaborazione sobria e ci tengo a precisare che non si tratta di un’iniziativa per forzare la FIGC a prendere una decisione sull’assegnazione dello scudetto. Si tratta di un tributo che questi ragazzi non avevano mai ricevuto e che riteniamo giusto riconoscere.

Il movimento di opinione nato attorno alla questione dello Scudetto 1915 è stato forte, si è sollevata una forte richiesta di giustizia da parte del popolo laziale. Poi sono arrivati il dossier emerotecario e il lavoro della commissione istituita dalla FIGC che, a quanto appreso dagli organi di stampa, ha stabilito come la decisione di assegnazione dello scudetto al Genoa fu molto influenzato dalla stampa del nord e dal potere che le squadre del settentrione avevano. Ci fu una grossa spinta da parte della Gazzetta dello Sport, con un articolo della rosea, nel settembre del 1921, che rappresenta l’unica testimonianza dell’assegnazione al Genoa, di cui non esistono altri documenti ufficiali. Aspettiamo sereni le decisioni della FIGC, ma aver acceso i riflettori su quella squadra ha portato anche alla nascita di iniziative, sacrosante, come la Commemorazione.

Non ho mai perso la speranza di ottenere un risultato, ma quando ho iniziato a lavorare sulla rivendicazione non pensavo di doverla portare avanti in prima persona. Poi la Polisportiva e la Lazio Calcio non hanno potuto farsi carico direttamente della cosa, ma per fortuna ho ricevuto grande sostegno da tutte le rappresentanze del mondo laziale, nonostante qualche scettico. E’ la gente che ti trasmette entusiasmo: tutti mi chiedono dello scudetto, tutti hanno capito subito che si poteva credere in qualcosa di grande e penso che se oltre online la petizione si fosse potuta portare avanti anche coi mezzi tradizionali, i numeri d’adesione sarebbero stati ancora maggiori.

Difficile che una decisione sullo scudetto arrivi prima di gennaio, quando sarà rinnovato anche il Consiglio Federale. Come in politica, quando bisogna rinnovare un’assemblea non si prendono decisioni importanti. Domani l’appuntamento per la commemorazione è per tutti a piazza del Verano 1, all’ingresso monumentale del cimitero, alle ore 11.30. Ci sarà qualcuno a rappresentare anche la Polisportiva e la Lazio Calcio, se hanno raccolto questo invito non posso che esserne felice.

ULTIM’ORA – Incidente mortale sul Gra vicino Aurelia. Traffico in tilt

Incidente mortale sul Grande raccordo anulare di Roma all’altezza del chilometro 66 in carreggiata esterna, nei pressi dello svincolo Aurelia. È accaduto intorno alle 6. Coinvolte nello scontro 4 auto e un tir. Sono intervenuti sul posto la polizia stradale e i vigili del fuoco che hanno estratto dalle lamiere di un’auto, che si è ribaltata nell’impatto, il corpo di un uomo. Secondo quanto riporta il Messaggero.it, ci sono due feriti, di cui uno trasportato in ospedale e l’altro medicato sul posto. Al momento il tratto interessato dall’incidente è stato chiuso per i rilievi e la polstrada registra 4 chilometri di coda.

I tifosi argentini vorrebbero un ex biancoceleste alla guida della Nazionale

I tifosi argentini sono stati invitati, tramite un sondaggio pubblicato dalla Nacion, a dire la loro sull’attuale crisi della Nazionale di Bauza. Le risposte date alle cinque domande poste dal giornale sono piuttosto schiaccianti. Il 64% dei votanti ha definito uno sbaglio nominare Bauza allenatore, il 42% al suo posto vorrebbe Simeone o Bielsa (21%). La responsabilità della crisi è dell’AFA per il 53% dei tifosi, per il 33% è dei giocatori e per il 13% di Bauza. Bocciate anche alcune colonne della Nazionale: Sergio Aguero con il 33% è il giocatore ritenuto ormai alla fine del suo ciclo, dietro di lui Higuain con il 20%, Di Maria con il 17%, Demichelis e Mascherano per il 7% e anche Messi per il 5%. Mentre, chi meriterebbe più spazio è Paulo Dybala con il 24% dei voti, seguito da Messi con il 17% e da Mauro Icardi con il 9%. A seguire Tevez (6%), Mascherano (4%), Di Maria e Aguero (3%).

La voce del calcio: Sandro Ciotti

Calciatore, ma soprattutto, radiocronista e telecronista dalla voce roca è rimasto memorabile per il suo modo di narrare le epiche imprese del calcio. Nato a Roma il 4 novembre del 1928, Alessandro Ciotti, durante la sua carriera giornalistica ha seguito ben 14 Olimpiadi, 15 Giri d’Italia e oltre 2400 partite nella trasmissione Rai “Tutto il calcio minuto per minuto”. Si improvvisò anche regista quando, nel 1976, Johan Cruijff disse si al progetto di film sulla sua vita calcistica: nacque così “Il profeta del gol”. Sandro Ciotti, dopo una lunga malattia, si è spento a Roma il 18 luglio del 2003 all’età di settantaquattro anni. Rai Storia nel 2013, in occasione del decennale della morte del radiocronista, ha prodotto il documentario “Sandro Ciotti, un uomo solo al microfono”.

Cruciani sbotta: “Non andare allo stadio solo perché c’è Lotito è da…”

Giuseppe Cruciani è intervenuto a Radio Incontro Olympia per parlare in linea generale della situazione che stanno vivendo le big del Nord ma anche per parlare del momento felice dei biancocelesti con una critica ai tifosi biancocelesti. Ecco le sue parole:

Che caos all’Inter, non ci stanno capendo più niente. Tutti gli allenatori che si stanno nominando per sedersi in panchina non ci vogliono andare. Sarei contento per Pioli, io l’ho molto stimato. Io sono per gli allenatori italiani, l’avete sentito l’italiano di de Boer? In estate la presidenza ha fatto un casino, non c’è un centro di gravità. Almeno alla Lazio ci sta. Il carattere di Lotito porta ad essere odiato. Anche se è vero che forse io da Milano non mi rendo conto. E’ vero però che è sempre il solito discorso, quando la Lazio va bene i tifosi vanno allo stadio, quando va male no. Quelli che non ci vanno anche quando la Lazio va bene solo perché ci sta Lotito sono malati. La mia trasmssione? Adesso me la sto prendendo con quelli di Radio Maria, che danno la colpa ai gay per il terremoto. Nessun morto? Non c’è la mano di Dio, è frutto del caso. E’ facile dare i meriti a Dio. La Juventus? Secondo me gli manca l’anima. E’ strano dire una cosa del genere alla Juve, ma in qualche momento si assenta. Si sentono forti e pensano che il gol possa arrivare tranquillamente anche senza giocare bene. Ieri alla fine correvano solo quelli del Lione, i bianconeri non hanno cattiveria in campo. Sembrano imbambolati. La Juve si specchia nella sua relativa bellezza”.

CALCIOMERCATO – Aumenta la concorrenza per Ntep

A pochi mesi dalla scadenza del contratto con il Rennes sempre più squadre stanno mettendo nel mirino l’attaccante francese PaulGeorges Ntep. Il giocatore, da svariato tempo obiettivo della Lazio, secondo le10Sport.com sarebbe finito nel mirino del Marsiglia di Rudi Garcia che sarebbe fortemente interessato al ventiquattrenne calciatore francese, tanto da essere disposto anche a sborsare qualche milione nel prossimo mercato di gennaio pur di assicurarsi le prestazioni dell’attaccante anticipando la concorrenza che si era già mossa per arrivare al calciatore a parametro zero la prossima estate.

 

SCUDETTO 1915 – Avv. Mignogna: “Situazione di stallo ma i documenti parlano chiaro…”

Continua la battaglia legale portata avanti dall’Avv. Mignogna per l’assegnazione del scudetto del 1915 alla prima squadra della capitale (seppur ex aequo con il Genoa). Proprio di questo l’avvocato ha parlato ai microfoni di Radio Incontro Olympia, ribadendo con fermezza la necessità di riscrivere la storia:

Il Genoa non aveva nemmeno vinto il suo girone, perché mancava una partita, mentre la Lazio aveva vinto con certezza il girone centrale. La storiografia non vuole bene alla Lazio, perché nessuno l’ha riportato. Noi abbiamo trovato dei documenti che hanno riportato la verità. Per quanto è emerso anche dai giornali la commissione ha riconosciuto il torto fatto alla Lazio, l’unico rimedio è attribuire lo scudetto a tutte e due le squadre. Ora c’è una fase di stallo, non sappiamo ancora quando verrà assegnato, capiamo che è un caso molto particolare. Però le carte testimoniano le nostre ragioni. Domani è una giornata importantissima, è la festa dell’unità nazionale e si ricordano i caduti della prima guerra mondiale. In riferimento allo scudetto del 1914 mi è sembrato giusto onorare gli eroi che partirono per il fronte e che non sono più tornati non solo a giocare a calcio, ma anche dalle loro famiglie. L’evento si terrà domani alle 11.30 al Piazzale del Verano

Pancaro: “Lazio e Milan rivelazioni? Merito dei giovani…”

Chi lo avrebbe detto che le due squadre più criticare dell’estate, Lazio e Milan, avrebbero poi occupato le posizioni nobili della classifica. Per Giuseppe Pancaro, il segreto è solo uno: la voglia dei giovani che saggiamente le due squadre stanno lanciando senza paura. Ai microfoni di TMW Radio l’ex terzino ha infatti speso parole di elogio per le due ex squadre: ”I rossoneri stanno ottenendo ottimi risultati, facendo giocare ragazzi giovani bravi e di prospettiva con un tecnico che stimo molto come Montella. Ha un’idea di gioco che condivido. Penso che questo Milan sia con la Lazio la rivelazione di questo inizio di stagione. Entrambe puntano sul vivaio, è un bel segnale per il calcio italiano.

 

Facco: “Lazio, con il Napoli devi giocartela”. Poi lancia una frecciata a Biglia…

L’ex giocatore biancoceleste Mario Facco ha parlato ai microfoni di Radiosei, nella tramisssione “9 gennaio 1900“, della partita che la Lazio giocherà sabato sera contro il Napoli. Ecco le sue parole:

La Lazio è in un momento felice, è quarta in classifica dove stanno anche le grandi squadre. Gioca ora contro un’altra grande squadra e per di più in trasferta. Sicuramente è una partita difficile ma una grande squadra deve saper affrontare le sfide difficili in ogni momento. Questa Lazio mi piace, mi diverte, è un piacere vederla, mi piace anche dal punto di vista dell’organizzazione. Sabato sarà una partita complicata  ma credo che anche il Napoli non sarà tranquillo del fatto che arriva la Lazio. La partita di sabato diventa importante anche perché dopo un calendario favorevole adesso arrivano squadre che hanno gli stessi obiettivi che abbiamo noi. E’ il momento della verità“. Sulla difesa a 3 pro o contro? “Non è questione di pro o contro. A me i moduli 4-3-3 o 3-5-2 non interessa a me interessa la strategia. A me, come ho già detto, la Lazio piace e mi diverte. Le partite dove non mi è piaciuta è a Milano, con la Juve, a torino il primo tempo, etc. In quelle partite la Lazio ha rinunciato ad attaccare. La Lazio ha uno dei migliori attacchi del campionato, qualunque sia il modulo…l’importante è che gli attaccanti non siano troppo distanti dal resto della squadra come con la Juve o a Milano. Questo è quello che non mi piace  però è giusto che l’allenatore provi tutti moduli che vuole. L’ho detto anche prima di sapere della difesa a 3, io spero che la Lazio si giochi la sua partita. Attenzione, non spregiudicata, ma che sfrutti i punti forti cioè l’attacco! Se ho un attacco così che è tra i primi 3-4 del campionato e poi uso una strategia che non li mette in condizione di colpire per me è sbagliato poi dopo la partita vedremo cosa dire. A me comunque piace il 4-3-3- perché così la squadra mi fa divertire ma se cambia e la strategia è buona ben venga la difesa a 3. I moduli sono importanti ma sono più importanti delle strategie“. La Lazio potrebbe sentire la pressione o andrà spensierata? Milinkovic parla di voler fare una bella partita: “E’ scontato quello che ha detto. A me interessa poco. Io voglio vedere una squadra che se la gioca. A me preoccupa il fatto che Biglia dia per scontato che giochi. O meglio…mi sta anche bene che giochi, ma come sta come forma? Con il Sassuolo ha camminato mezz’ora. Lo abbiamo salutato che era al 50% e lo ritroviamo che è al 50% non puoi cambiare la condizione se sei in infermeria. Attenzione non voglio giocare senza Biglia…voglio che sia considerato come gli altri, voglio che gioca se sta bene. Sembriamo una squadretta che appena uno guarisce lo ributti dentro. D’incanto guarisce gioca mezzora con il Sassuolo e già da lunedì era dato per titolare a Napoli. Sono un po’ scettico, io spero che faccia una grande partita ma se non la fa e poi va in nazionale a me girerebbero un po’. Abbiamo bisogno di giocatori validi sotto l’aspetto della forma. Lui è importante ma così fondamentale da farlo giocare anche se non è in forma…Inzaghi se lo fa giocare avrà i suoi buoni motivi ma sabato servirà correre…”

FORMELLO – Prime prove tattiche in vista di Napoli: ritorno al passato per Inzaghi?

Prime prove tattiche in vista della sfida di Napoli. L’avversario e di livello e Inzaghi vuole prendersi tutto il tempo necessario per ponderare al meglio la miglior formazione da mettere in campo per la gara del San Paolo. L’allenamento di questo pomeriggio ha dato indicazioni importanti: c’è la possibilità di tornare alla difesa a 3. Una cosa è certa:Wallace, Hoedt e Radu, sono sicuri del posto…resta da capire la posizione tattica. Insomma sarà un Inzaghi molto pensieroso quello di questi giorni: tornare a 3 o rimanere a 4? E in caso di difesa a 3, il centrocampo sarà a 5 o a 4 lasciando così il tridente (rinunciare alla KIA (Keita, Immobile, Anderson) ora sa di azzardo)? In questo caso Biglia e Parolo in mediana, Basta (in leggero vantaggio su Patric) e Lulic larghi sulle fasce, pronti ad abbassarsi per trasformare la difesa in una linea a cinque. In questo modo, se proprio si vuole provare con la difesa a 3, si avrebbe la possibilità di modificare l’assetto anche a partita in corso. Gli interpreti cambierebbero soltanto con la scelta del 3-5-2: Milinkovic-Savic troverebbe spazio a centrocampo al fianco di Biglia e Parolo, a destra si aprirebbe il ballottaggio tra Felipe Anderson e Basta (con il brasiliano nettamente favorito), mentre in attacco Keita andrebbe a fare coppia con Immobile. Sono out de Vrij, Bastos e Lukaku, rientreranno tutti e tre dopo la sosta.

E’ dura oggi ipotizzare una formazione. E’ appena il primo allenamento e questa indecisione sarà prorogata almeno fino a sabato mattina probabilmente. Può darsi che alla fine si resti a 4 dietro anche se al momento è l’opzione più complicata per via del fatto che rischieresti di esporre due giganti come Hoedt e Wallace alla velocità del di Martens, Callejon e Insigne. Certo, se anche nella  rifinitura di domani il tecnico dovesse confermare ancora la difesa a 3 allora già si avrebbe qualche certezza in più.

Caressa e la teoria degli algoritmi. E su Inzaghi…

Per commentare la sorprendente corsa in campionato della Lazio di Simone Inzaghi nel corso di Sky Sport 24 è intervenuto ai microfoni Fabio Caressa. Queste le sue parole sul lavoro del tecnico biancoceleste: “Con Inzaghi la Lazio è tornata a volare. Il tecnico biancoceleste sta ottenendo grandi risultati, ha capito che doveva cambiare qualche cosa in squadra, primo tra tutti dare spazio alle ali più forti che ha in rosa”.

Per parlare poi dei prossimi impegni dei biancocelesti il giornalista è ricorso agli algoritmi (cioè al dato elaborato dagli economisti inglesi, secondo cui non incassare reti vale 2,50 di media; incassare un gol vale 1,50; segnare un gol vale 1,30 di media, ndr): “Devo dire una cosa ai tifosi biancocelesti. Abbiamo calcolato l’algoritmo della Lazio: la classifica reale della squadra di Inzaghi è 21 punti, quella calcolata in base a ciò che noi chiamiamo algoritmo, anche se in realtà non è un algoritmo ma una graduatoria di medie ponderate, è 20.8. Ponderando tutte le squadre viene fuori che nel caso la Lazio dovesse subire reti in tutte e tre le partite, ne pareggerà due e ne vincerà una, oppure ne può vincere una, pareggiarne una e perdere l’altra. Se invece non dovesse prendere gol, farebbe un pareggio e due vittorie. Possiamo dire che i più probabili risultati della Lazio nei prossimi incontri sono quindi i seguenti: con il Napoli 1-1 o 2-1 per i padroni di casa; con il Genoa 2-0 o 1-0 per la Lazio; con il Palermo 1-1 o 2-1 per gli ospiti. È probabile che se la Lazio dovesse perdere 2-1 con il Napoli nel prossimo turno, poi vincerà 2-1 contro il Palermo. Questo sempre su base algoritmica. Quindi la Lazio farebbe 5 o 6 punti nelle prossime tre gare. Converrebbe, sempre a livello statistico, perdere con il Napoli, per poi vincere con il Palermo.

 

Stadio della Roma – Siamo al paradosso: ora litigano fra istituzioni

Dopo le dichiarazioni rilasciate dall’Assessore all’Urbanistica del Comune di Roma Paolo Berdini nei giorni scorsi relative al nuovo impianto giallorosso a Tor Di Valle arriva a stretto giro di posta la risposta della Regione. Il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, e l’assessore all’Urbanistica, Michele Civita, hanno presentato un sito dedicato al futuro stadio della Roma. Sul sito, elaborato dalla società ‘Eurnova Srl’, della www.regione.lazio.it/trasparenzastadio potranno essere consultate tutte le informazioni pubbliche sul progetto del nuovo impianto. Il sito è diviso in tre parti: relazione generale, opere private e opere pubbliche. Le sezioni contengono materiali specifici sul progetto e le opere connesse. Sarà così possibile a cittadini, associazioni, comitati di quartiere e enti pubblici e privati accedere a tutte le informazioni. “La Conferenza dei servizi è un atto dovuto poiché l’approvazione della delibera da parte del Comune di Roma richiede l’avvio di un processo. In caso di ripensamenti, o sono accompagnati da atti formali o l’iter procede normalmente. I giochi sono finiti, ora contano gli atti”, le parole del presidente Zingaretti.

 

Pellegrini (Sky): “La Lazio deve solo essere più cinica, Inzaghi sta lavorando bene”. E su Anderson…

Per commentare il momento biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia il commentatore Sky, Luca Pellegrini:

“Con il Sassuolo ho visto la stessa partita che la Lazio ha disputato contro l’Empoli. Una squadra poco cinica che permette all’avversario di turno di restare in gara per tutto l’incontro. Una Lazio che come il gatto con il topo gioca ma non affonda il colpo mortale quando ne ha l’occasione. Vorrei sapere da Pioli come sia riuscito a far rendere con continuità Felipe Anderson. Il brasiliano è un giocatore in grado di vincere le partite da solo, quando decide di fare ciò che vuole lo fa con semplicità, ha delle giocate incredibili ma solo quando ne ha voglia. Bisogna riconoscere a Simone Inzaghi che a forza di farlo giocare in altre posizioni lo ha reso un giocatore molto duttile. Un calciatore che gioca molto di più per la squadra, partecipa a tutte le fasi di gioco, in questa maniera è molto più dentro la partita. Anderson oltre la metà campo è devastante, ma impiegarlo in altri ruoli è stato un lavoro faticoso di cui ora Inzaghi sta raccogliendo i frutti. E’ in questo modo che si integrano al meglio i giovani nella manovra della squadra. Il sacrificio è servito alla sua crescita. Inzaghi sapeva che l’esterno di centrocampo non era il suo ruolo, ma il lavoro svolto è servito per farlo maturare. Tutta la squadra è cresciuta, il buon lavoro del tecnico ha fatto in modo che si arrivasse alla fisionomia attuale che è quella più naturale. Se i tre davanti giocano come sanno fare saranno gli altri a doversi preoccupare della Lazio e non il contrario. Quello avanzato è un reparto esplosivo: Immobile ama giocare da solo sul fronte offensivo, Keita e Felipe Anderson sono bravi, veloci e si esaltano negli spazi palla al piede, quasi scherzano con l’avversario. La partita con il Napoli sarà dura. La squadra napoletana ha una propria identità di gioco e la qualità dei suoi giocatori è difficile da contenere. Inzaghi però già ha dato dimostrazione di saper adattare la sua squadra in relazione alle caratteristiche dell’avversario di turno”.