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Beruatto: “Lazio, prima il tecnico poi i rinforzi. Bielsa? Tecnico rivoluzionario”

L’ex difensore biancoceleste Paolo Beruatto è intervenuto sulle frequenze di LazioStyleRadio per parlare della prossima stagione della Lazio e del possibile nuovo allenatore.

Beruatto ha profonda stima per Bielsa, in pole per approdare sulla panchina biancoceleste: “Bielsa è un tecnico rivoluzionario, è fuori dai canoni ai quali siamo abituati, è il professore, sarei curioso di vederlo nel nostro campionato. Mi piacerebbe molto che venisse un personaggio così alla Lazio, sicuramente ha fatto molto parlare di sé, è un innovatore, è fuori dalle righe. È venuto lo scorso anno a Coverciano per parlare con gli allenatori, è un tecnico dalle idee chiare su quello che vuole fare, è fuori dai nostri canoni, vuole comandare il gioco, ha idee offensive. Il suo approdo in Italia farebbe bene al nostro campionato, attirerebbe le attenzioni del mondo calcistico. Dai noi si parla di tattica, lui sviluppa un pensiero basato su dei concetti, quindi il calcio sviluppato attraverso dei principi di gioco e non attraverso il modulo. Se dovesse essere lui il nuovo tecnico biancoceleste bisogna dargli il tempo di organizzare e di sbagliare, gli va lasciato il tempo di lavorare. Quando si sceglie una figura così è perché la società sposa la sua filosofia, è possibile aver risultati immediati oppure no, dovrà avere il tempo di conoscere il nostro campionato. La piazza romana non è paziente, è molto difficile, ma la società, facendo una scelta forte come questa, dovrà avere la forza di portare avanti le idee dell’allenatore. In questo la Lazio si è sempre rivelata coerente, la società ha sempre avuto le idee molto chiare“. Prima il tecnico, poi la squadra: “La Lazio deve ripartire dal tecnico, che è fondamentale, la rosa attuale è di prima scelta, va solo puntellata nei punti dove l’allenatore pensa, attraverso la sua idea di gioco, di aver bisogno di un rinforzo“.

Azzurri a Montpellier, Conte: “Tanti italiani e tanta energia, ci ha fatto piacere”

E’ ufficialmente iniziata con l’arrivo nella sede del ritiro di Montpellier l’avventura francese per gli Europei 2016 della Nazionale italiana allenata da Antonio Conte.

Tanto entusiasmo intorno agli azzurri, accolti nella cittadina francese da un folto numero di tifosi, molti dei queli provenienti dall’Italia. Il Ct è apparso entusiasta per l’accoglienza riservata alla Nazionale e ha voluto sottolinearlo nelle prime dichiarazioni rilasciate dopo il primo allenamento in terra francese: “Ci ha fatto molto piacere allenarci davanti a tanti italiani. Questa energia è importante per la squadra, ringraziamo tutti i tifosi che ci hanno trasmesso la passione“. Il primo allenamento è in archivio; dopo la preparazione fisica svolta a Coverciano, i 23 azzurri adesso effettueranno sedute prettamente tattiche, in attesa dell’esordio previsto per lunedì alle ore 21:00 a Lione contro la capolista del ranking Fifa, il Belgio.

Biglia corre verso il recupero e si allena in ottima compagnia…

Lucas Biglia è uno dei fulcri del centrocampo della nazionale argentina allenata dal Tata Martino. Un problema muscolare al posteriore sinistro però ha messo a repentaglio fino all’ultimo la sua permanenza nel ritiro della Selecciòn per la Copa America in corso di svolgimento negli Stati Uniti.

Lo staff dell’Argentina ha però deciso di far rimanere il capitano biancoceleste nel gruppo dei 23 per la manifestazione continentale, in virtù dei miglioramenti evidenziati dagli ultimi test clinici. Biglia sta quindi continuando il suo protocollo riabilitativo con un allenamento differenziato che giorno dopo giorno va intensificandosi. Fino a ieri il Principito si è allenato in ottima compagnia: insieme a lui infatti c’era Lionel Messi, rientrato oggi in gruppo dopo aver assorbito l’infortunio alla spalla e probabilmente in campo stanotte contro Panama. Più lunghi invece i tempi di recupero per il centrocampista, il quale dovrebbe rientrare solo per gli ipotetici quarti di finale. Il Tata Martino spera che le tempistiche previste possano accorciarsi ed anche Biglia aspetta impaziente il suo momento.

 

Morrone: “Bielsa ha idee d’avanguardia e grande personalità, sarebbe un’ottima scelta”

Ai microfoni della trasmissione di ElleRadio, I Laziali Sono Qua è intervenuto l’ex attaccante biancoceleste degli anni ’60/’70 Juan Carlos Morrone. L’argentino ha parlato in particolare del possibile nuovo allenatore della Lazio, El Loco Marcelo Bielsa.

I biancocelesti sono ancora alla ricerca del nome per la panchina, ma Bielsa sembra essere adesso in vantaggio: “È difficile dare una valutazione precisa, molti allenatori sono stati vagliati dalla Lazio in questo periodo. Se davvero fosse individuata in Bielsa la guida tecnica, posso dire che non si poteva fare scelta migliore. Lui pensa al calcio giorno e notte, ha una grandissima personalità e lavora 24 ore al giorno per affinare le sue idee, che sono d’avanguardia. Il suo modulo può essere definito un 3-3-3-1 o un 3-3-4, anche se la grande versatilità tattica e il grande movimento richiesto alla squadra rende difficile riassumere in numeri il suo modo di fare calcio”. Bielsa aveva fatto una grande impressione nel primo periodo a Marsiglia: “A Marsiglia era partito benissimo poi alcune cose non hanno funzionato, ma lui ha un’applicazione tale che un Sacchi, per fare un esempio, potrebbe essere definito un dilettante al confronto”. Morrone vide gli allenamenti dell’Argentina insieme a Bob Lovati e ne rimase impressionato: “Ricordo quando andai con Bob Lovati a vedere un allenamento della Nazionale argentina e rimasi incantato dalla feroce applicazione e dalla metodologia di lavoro dei giocatori, in una Albiceleste che vantava campioni come Crespo, Batistuta e molti altri. Io credo che se Bielsa arrivasse pretenderebbe delle garanzie per il materiale da avere a sua disposizione. Non credo si arriverebbe ad un accordo senza precise garanzie tecniche“.

Sportivi più pagati del 2016 secondo Forbes: in testa un calciatore

La rinomata rivista di economia statunitense Forbes ha stilato la classifica degli sportivi più pagati al mondo del 2016 e quest’anno in testa c’è un calciatore.

E’ Cristiano Ronaldo infatti il più ricco tra i ricchi, grazie ad un introito che tra stipendio e sponsorizzazioni varie arriva all’astronomica cifra di 88 milioni di dollari. Solo secondo, si fa per dire, il suo acerrimo “nemico” Lionel Messi, che nell’anno corrente ha guadagnato la cifra di 81,4 milioni di dollari. Solo terzo la stella dei Cleveland Cavaliers e del mondo del basket Nba LeBron James, il cui conto in banca è incrementato di ben 77,2 milioni di dollari. Quarto il tennista svizzero Roger Federer, che almeno in questa classifica è davanti al numero 1 del mondo Novak Djokovic (sesto).
Nessun italiano presente nelle prime 100 posizioni.

Cristiano Ronaldo è passato dal terzo posto dello scorso anno al primo anche in virtù del ritiro di Floyd Moneymaker Mayweather, pugile statunitense che nello scorso anno aveva incassato l’incredibile cifra di 300 milioni di dollari, anche e soprattutto grazie allo storico quanto noioso incontro contro la stella filippina Manny PacMan Pacquiao, il quale nella classifica 2015 risultava essere infatti in seconda posizione (160 milioni di dollari).

Real e Barça su Keita, la risposta del diretto interessato

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È di queste ultime ore la voce secondo cui tra Real Madrid e Barcellona sarebbe in corso un duello di mercato per assicurarsi le prestazioni di Keita Balde Diao. A confermare il tutto, sono arrivate, dal Senegal, le parole proprio dell’esterno laziale, che, intercettato dalla redazione del portale ‘galsenfoot.com’, ha ammesso: “Sì, entrambi i club sono interessati a me, ma non vorrei andare avanti a parlare di questa questione. C’è il mio agente che se ne occupa“. È certo dunque che sul talento biancoceleste (ex blaugrana) ci siano i due maggiori club della Liga: vedremo nei prossimi giorni se l’interesse rimarrà tale o si concretizzerà in un passo ufficiale.

Lazio in ritiro ad Auronzo: ecco le date

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Ancora un mese di vacanze e poi per la Lazio sarà tempo di iniziare a preparare la nuova stagione. A rivelarlo il portale Lazialità.com, secondo cui la squadra biancoceleste, tra l’8 e il 23 luglio, sarà ad Auronzo di Cadore per il ritiro estivo. Appuntamento tradizionale dunque per i capitolini, che da ormai nove anni svolgono i lavori in previsione delle competizioni da disputare durante l’anno sotto le Tre cime di Lavaredo. Un sodalizio quello tra il club romano e il comune in provincia di Belluno che continuerà anche nei prossimi anni. Lo scorso inverno, infatti, le parti hanno firmato un contratto per proseguire il rapporto fino al 2019. Un vero e proprio record, ottenuto grazie ad una “scelta di cuore”, come fu definita qualche mese fa da Gianni Lacché, Amministratore Unico della Media Sport Event, la società che cura i rapporti tra la Lazio e la cittadina veneta e che già da qualche organizza il soggiorno dei biancocelesti nella stessa località.

CALCIOMERCATO – Ecco quando Adriano arriverà a Roma

L’arrivo a Roma di Adriano è stato rimandato, ma i tifosi laziali possono stare tranquilli, perché nell’operazione non c’è alcun intoppo. Secondo quanto rivela Cittaceleste, infatti, il terzino brasiliano sta definendo gli ultimi dettagli della clausola che gli permetterebbe, entro il 15 giugno, di liberarsi a costo zero dal Barcellona con un anno di anticipo sulla naturale scadenza del contratto, dopodiché, fra martedì e mercoledì della prossima settimana, dovrebbe effettuare il suo sbarco nella Capitale e, dopo le visite mediche (che saranno accuratissime, visti i tanti infortuni che ha subito in carriera), firmare un quadriennale da due milioni più bonus a stagione. È un vincente Adriano, come testimoniano i ben 24 trofei collezionati in carriera: 4 Liga, 2 Champions, 2 Europa League. 1 Copa America ed un Mondiale Under 20. Un palmares tra i più ricchi di tutta la rosa biancoceleste, anche se vissuto più da riserva che da protagonista in campo.

Per un sol punto (o quasi) Inzaghi perse la Lazio… arrivederci a Salerno

La Salernitana è salva, Simone Inzaghi è il suo profeta. Dovrebbe essere questo l’epilogo della lunga attesa che ha coinvolto anche l’ultimo mister biancazzurro, che ha rilevato Stefano Pioli in un momento di grande incertezza, dopo la rovinosa sconfitta nel derby che ha sancito l’addio al tecnico del terzo posto.

Ce l’ha messa tutta, Simoncino, per guadagnarsi la riconferma. Lo ha fatto gettandosi a testa bassa in una rincorsa all’Europa faticosa ma efficace, che si è interrotta sul campo dell’inarrestabile Juventus, ma anche e soprattutto in casa di una Sampdoria dominata in lungo e in largo, eppure vincitrice in una partita-simbolo della stagione disgraziata della Lazio.

Dopo le vittorie contro Inter e Carpi, è apparso chiaro come siano mancati proprio i punti di Genova, anche un solo punto per sperare davvero nell’Europa all’ultimo assalto contro la Fiorentina. Rovinosamente perduto nel Klose-Day, con la squadra che inevitabilmente ha finito col non crederci più. Solo Inzaghi ci ha creduto, facendo le cose semplici e riaccorciando la squadra nelle situazioni a palla scoperta, facendola arretrare e permettendo così il soccorso costante di un compagno per il portatore di palla.

Poco ma semplice: così come poco è mancato per una riconferma della quale la società non si è convinta forse già dopo il pur rocambolesco ko di Genova. Inzaghi ha atteso pazientemente ma ora il suo destino sembra scritto. Dopo la Primavera e la prima squadra, Simoncino non si allontanerà troppo dal giardino di casa. Proverà ad affinare i dogmi del suo calcio a Salerno, in attesa che da Roma arrivi una ri-chiamata per terminare il lavoro lasciato in sospeso. Good luck, Little Simon.

Fabio Belli

Petrelli: “Per la Lazio vorrei un allenatore italiano. Candreva può fare la differenza in Nazionale”

Sergio Petrelli, ex difensore biancoceleste, è intervenuto in collegamento a Lazio Style Radio, 89.3 FM.

In questo momento per la Lazio un allenatore italiano sarebbe fondamentale. Come italiano, intendo Simone Inzaghi che, in questo momento, dovrebbe essere il favorito. Ma nel nostro calcio succede come con i giocatori, se sono stranieri sono ben accetti, se sono italiani ci si lamenta un po’. Inzaghi perché no? Ha fatto delle ottime partite. Non credo che si possa essere più o meno navigati, se non hai giocatori buoni non vincerai mai un campionato, una coppa o non arriverai mai primo. L’allenatore conta, ma in campo scendono i giocatori, secondo me il tecnico conta il 10%. Faccio riferimento alle squadre in cui sono stato, ho sempre visto che, dove c’erano buoni giocatori, l’allenatore era un buon tecnico. Li dove non c’erano buoni giocatori, l’allenatore veniva mandato via. E’ il giocatore che fa la squadra, non il contrario.

Preferirei quindi un allenatore giovane e italiano. Come lui, c’è anche Brocchi, lasciamoli provare questi giovani, se non hanno mai la possibilità di allenare come fanno?

Se andiamo ad analizzare la gara contro la Sampdoria, vediamo una partita giocata benissimo, dove la Lazio poteva vincere in maniera strepitosa e invece ha perso. Questi sono i misteri del calcio, perdi quattro occasioni da gol, poi prendi un piccolo gol tu e perdi. Ma qui non è colpa dell’allenatore. Non fa testo nemmeno quella contro la Juventus, che vince perché è abituata a vincere.

Il problema quest’anno sono stati anche i guai fisici. Non era male la squadra l’anno scorso. Questa stagione appena passata nemmeno, ma non hanno quasi mai giocato sempre gli stessi. Gli infortuni hanno portato a non avere mai un gruppo efficace.

Non so come possa essere questo nuovo nome, Adriano. La scuola italiana è in affanno, i giocatori non riescono ad arrivare all’esordio nelle massime leghe. Nei vivai ci sono ragazzi stranieri che poi vengono naturalizzati italiani che dimostrano molti più anni. A quell’età, un anno o due di differenza fa molto. I nostri sono molto in affanno.

Va bene comunque prendere giocatori stranieri, ma che siano buoni, che insegnino anche loro a giocare ai nostri. Altrimenti si prendessero in Italia.

Ai miei tempi non esistevano queste cose, un Zaza che non gioca nel club di appartenenza, e va a fare la punta in Nazionale, è strano.

Immobile come profilo per l’attacco biancoceleste potrebbe essere un nome buono. Lapadula è un altro di quei giovani che ha segnato in Serie C, in B e segnerà sicuramente anche in Serie A. Vale anche una cifra onesta, spero possa venire alla Lazio.

Ha segnato una trentina di gol senza tirare mai un rigore. In serie B, trenta gol sono moltissimi per un attaccante.

Keita e Felipe sono quei ragazzi giovani che possono migliorare e dai quali si può ripartire.

Questo, invece, è un ragazzo che in serie B ha preso delle botte clamorose ma non si è mai fatto male. il resto dei giocatori ci sono la Lazio ce l’ha.

In Nazionale Candreva ha fatto la differenza, ha procurato il rigore, si è mosso, seminava i giocatori come dei birilli, è in grande forma, può fare la differenza in Nazionale.

L’Italia di Conte può essere una mina vagante in questo Europeo. Con il suo modo di fare, Conte sta costruendo una squadra che può essere un fortino abbastanza spigoloso, la difesa ormai è consolidata, gli altri sono tutti attrezzati per giocare e pedalare, cosa che molte nazionali non hanno perché pensano che la corsa non sia necessaria. I nostri corrono e veramente tanto. Speriamo possano essere la mina vagante“.

Keita tra Barcellona e Real Madrid: clamoroso trasferimento nella Liga in vista?

Come riporta il quotidiano di Barcellona “El Mundo Deportivo“, tra le grandi di Spagna si starebbe per scatenare una vera e propria asta per l’attaccante della Lazio, Keita Balde Diao.

Come si legge nel pezzo a firma di Fernando Polo e Angel Perez: “Keita Balde, esterno sinistro d’attacco della Lazio cresciuto a La Masia è stato offerto al Barca. Nato nella città di Girona Arbúcies 21 anni fa, sarebbe felice di tornare al club che ha lasciato nel 2011 per vestire la maglia biancazzurra per 300.000 euro.

Ma anche il Real Madrid sarebbe sulle tracce del talento laziale. E’ previsto un incontro tra Florentino Perez e il suo agente venerdì prossimo a Jerez de la Frontera.”

Fabio Belli

Delio Rossi racconta Ledesma

Nella serata dedicata alla rivista Lazialità e a Cristian Ledesma, l’ex allenatore biancoceleste Delio Rossi ha ricordato l’arrivo dell’argentino alla Lazio: “Avevamo il compito di sostituire un giocatore importante come Liverani. Chiesi Ledesma che conoscevo bene avendolo allenato a Lecce. Sabatini (allora ds della Lazio, ndr) non era convinto e volle vederlo di persona durante un’amichevole estiva in Austria. Dopo la partita si disse rincuorato. All’inizio fu criticato, ma dopo quel derby (del 10-12-2006, ndr) nacque la storia d’amore tra i tifosi e Ledesma“. Poi lo stesso Ledesma racconta un aneddoto: “Prima di quel derby Sabatini mi diede fiducia: “Non mi interessa quello che dicono gli altri, tu sei il nostro regista e domani farai crollare lo stadio”. Infatti così poi è stato.

 

CINEMA – Tanti auguri a Michael J. Fox

Il 9 giugno 1961 nasce a Edmonton, in Canada, Michael Andrew Fox. L’attore compare per la prima volta sugli schermi della TV canadese a solo 10 anni. A 15 anni decide di abbandonare gli studi per iniziare la carriera di attore. Una volta diventato famoso si pentirà della scelta fatta e riprenderà a studiare riuscendo a ottenere il diploma. Cambia il suo nome d’arte decidendo di aggiungere la “J” in onore del giovane attore Michael J. Pollard.

Nel 1980 lavora per la Disney in “Midnight Madness”. Poi è Alex P. Keaton, protagonista della serie televisiva “Casa Keaton”, che ottiene un ottimo successo anche nel nostro paese. Grazie a Steven Spielberg che nel 1985 raggiunge il punto più alto della sua carriera; il produttore gli assegna il ruolo di Marty McFly nel campione di incassi “Ritorno al futuro”. Nello stesso anno Fox ha modo di confermarsi attore brillante in “Voglia di vincere”. Dopo “Il segreto del mio successo” nel 1987 si tenta di replicare il successo di “Ritorno al futuro” con l’uscita di due sequel nel 1989 e nel 1990, ma le due pellicole non si dimostrano all’altezza della prima. La sua carriera ne risente e le possibilità di ripresa sembrano scarse. Michael tenta di riproporsi nel genere drammatico ma le sue prove “Le mille luci di New York” e “Vittime di guerra” non riscuotono l’apprezzamento di pubblico e critica. Poi produce e interpreta il film “The hard way”.

Nel 1988 sposa Tracy Pollan, conosciuta in “Casa Keaton” e che interpreta con lui il film “Le mille luci di New York”. La coppia avrà quattro figli. Nel 1991 interpreta “Insieme per forza” ma, nello stesso anno, gli viene diagnosticato il morbo di Parkinson: la notizia si saprà solo dopo diversi anni, quando nel 1998, a 37 anni, è lo stesso Michael a rendere pubblica la sua condizione in un’intervista rilasciata alla rivista “People”. Nello stesso anno crea la “Michael J. Fox Foundation for Parkinson’s Research”. Torna a recitare in “Blue in the face” nel 1995 e in “Sospesi nel tempo” l’anno successivo.

Con lo scopo di ottenere una condizione che gli permetta di controllare meglio il tremore si sottopone a intervento chirurgico e, nonostante il successo dell’operazione, Michael J. Fox decide di concentrarsi sulla malattia e di dedicare più tempo alla propria famiglia. A gennaio del 2000 lascia il ruolo che stava interpretando nella serie tv “Spin City”. Vegetariano, è impegnato in opere di beneficienza. Nel 2000 grazie ad un suo intervento pubblico l’Istituto Nazionale per la Salute americano  ha stanziato 81,5 milioni di dollari per la ricerca sul Parkinson negli USA. Il suo ultimo lavoro è “Interstate 60” un film uscito nel 2002. Resta fermo per diversi anni fino all’ottobre del 2006 quando mette la sua voce ed il suo volto – segnato dalla malattia – al servizio della campagna elettorale democratica e per la libertà di ricerca sulle cellule staminali. Nel 2013 riprende a lavorare nel film Drew: The man behind the poster”, nel 2014 è la volta di Annie – La felicità è contagiosa” e infine nel 2015 Back in time”, un documentario sulla trilogia di “Ritorno al futuro”.

 

 

CINEMA – Roma: Roberto Benigni al Festival Trastevere

Venerdì prossimo, 10 giugno, Roberto Benigni sarà a Roma in piazza San Cosimato al Festival Trastevere per presentare “Non ci resta che piangere”, il film del 1984 scritto, diretto e interpretato con Massimo Troisi.

Ad annunciarlo in una nota Valerio Carocci, presidente dell’Associazione Piccolo Cinema America, organizzatore della manifestazione. Il film è stato scelto dallo stesso Benigni per festeggiare la riapertura della sala romana intitolata proprio a Troisi. Si potrà seguire la serata in diretta streaming sulla pagina Facebook “I ragazzi del Cinema America”.

Carocci ha poi spiegato il perchè della presenza del comico toscano: “Abbiamo invitato il grande Benigni non solo per omaggiare Massimo Troisi, ma anche per festeggiare con la città la vittoria al bando dell’assegnazione della Sala Troisi (l’ex cinema Induno a Trastevere). In questo momento di così grande crisi politica e culturale per la nostra città crediamo sia fondamentale vivere la piazza come luogo di condivisione e crescita collettiva”.

CINEMA – Il bel tenebroso Johnny Depp

Il 9 giugno 1963 a Owensbora, una cittadina di minatori del Kentucky, nasce il nuovo talento del cinema d’autore hollywoodiano: John Christopher Depp. Dopo la sua nascita la famiglia, composta anche da altri tre fratelli, si trasferisce a Miramar, in Florida.

La prima passione di Depp è la musica. Però, insieme all’amore per la chitarra ma la sua bellezza e la sua forza carismatica lo convincono a intraprendere la via della recitazione. A ventuno anni interpreta il suo primo film, una parte di secondo piano in “Nightmare-Dal profondo della notte”. I produttori però notano il fascino dell’attore e cominciano ad affidargli ruoli più importanti.

Nel 1986 in “Platoon” ancora una parte da comprimario. Nel 1986 esordisce nel suo primo ruolo da protagonista nel musical “Cry baby”. Il successo arriva nello stesso anno con “Edward mani di forbice”, il film ottiene un grande successo e lancia l’attore dal volto da eterno adolescente. Nel 1992 è il protagonista di “Arizona junior”. Poi è la volta di “Benny & Joon” e di “Buon compleanno Mr. Grape”. Nello stesso anno gira “Don Juan DeMarco”. La sua carriera procede spedita, amato dalle donne (è sempre in testa nelle classifiche dei divi più sexy) e dai registi di culto. I film sono esaltati dalla critica, tutti apprezzano le sue sempre straordinarie interpretazioni (in “Donnie Brasco” duetta alla pari con Al Pacino). Nel 1996 si cimenta nella regia dirigendo e interpretando “Il coraggioso”.

Nel 1985 dopo essere stato sposato per poco più di un anno con Lori Anne Allison ha intrapreso lunghe e chiacchierate relazioni con Winona Ryder e Kate Moss. Nel 1999 ha sposato la pop-star francese Vanessa Paradis, che gli ha dato due figli. Proprietario del celebre nightclub “The Viper Room”, è stato arrestato più volte per le sue intemperanze. Nel 2000 gira “Chocolat”, nel 2001 “Blow” e “La vera storia di Jack lo squartatore”. Nel 2003 Pirati dei Caraibi – La maledizione della prima luna” e “C’era una volta in Messico“. Il 2004 è un anno eccezionale e gira i film “La maledizione della prima luna – Pirates of the Caribbean”, “Secret Window”, Ils se marièrent et eurent beaucoup d’enfants”, “Neverland – Un sogno per la vita” e The Libertine”. Nel 2005 “La fabbrica di cioccolato”, nel 2006 “Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma”, nel 2007Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo” e “Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street”. Nel 2009 “Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo” e “Nemico pubblico – Public Enemies”, nel 2010 “Alice in Wonderland” e The Tourist”. Nel 2011 è sul grande schermo con “Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare”, “The Rum Diary – Cronache di una passione” eJack e Jill”. Nel 2012 “21 Jump Street” e “Dark Shadows”. Nel 2013 The Lone Ranger” eThe Lucky Theme”. Nel 2014 “Transcendence”, “Into the Woods” e “Tusk”.  Nel 2015Mortdecai”, “Black Mass – L’ultimo gangster” e Yoga Hosers”. Infine, nel 2016, “Alice attraverso lo specchio”.


 

Lotito sbotta: “A Roma mi criticano ma la Lazio prima di me dov’era?”. E poi: “Non la lascerò mai!”

Dopo la vittoria della Salernitana contro il Lanciano, con conseguente vittoria dei playout e permanenza in serie B dei granata, Claudio Lotito ha fatto un vero e proprio show in sala stampa, facendo parecchie analogie tra la Salernitana e la Lazio. Di seguito uno stralcio preso da salernogranata.it: E’ stata un’annata storta che ho vissuto di pari passo anche con la Lazio. Probabilmente ci avranno hanno fatto qualche macumba! C’è una lieve differenza tra il fallimento della Salernitana del 2005 e lo spalmadebiti con la Lazio. Con la società biancoceleste mi son incaricato di 1000 miliardi debiti, utilizzando 150 miliardi delle lire personali. Tanto è vero che la Lazio paga 6 milioni di euro (un budget da Serie B). Oikonomidis? La nazionale australiana non ha mantenuto i patti. Sono stati scorretti. Ne prendiamo atto per il futuro”.

Poi Lotito sbotta contro i giornalisti e i tifosi: “Bisogna ripartire da un ambiente diverso, la gente deve avere i piedi per terra. Le critiche costruttive fanno bene, quelle distruttive no. Bisogna far capire a questa città che l’obiettività manca. Non è solo la squadra, non è solo la società, non è il pubblico, è anche la comunicazione. Dove stava la Lazio? Io ho vinto Coppa Italia, Supercoppa Italia eppure nonostante ciò vengo costantemente criticato a Roma. Ma la Lazio non lascerò mai. Se io mi disamoro della Salernitana fate la fine del gatto in dispensa. La Lazio vale qualche centinaia di milioni, la Salernitana no. Nella vita conta la storia e il peso economico”.

Castroman: “Bielsa è matto da legare. Se venisse, Biglia resterebbe alla Lazio”

Lucas Martin Castroman, in diretta su Radio Incontro Olympia, racconta il tecnico argentino così: “Bielsa è come un padre per me. E’ stato l’allenatore che mi ha fatto esordire nel Velez, mi ha insegnato tutto quello che serve per fare il calciatore. Mi ha costruito anche dal punto di vista umano, ero un ragazzino, avevo 17 anni. Lui mi ha fatto diventare un uomo. Abbiamo vinto lo scudetto, e lui poi se n’è andato. Gli hanno offerto tantissimi soldi per rimanere, ma lui sapeva che non si sarebbe potuta ripetere quell’annata. Marcelo Bielsa è il migliore allenatore al mondo. Ama il calcio, tanto. E’ matto, ma non solo nel calcio, nella vita. Quello che fa lo fa al mille per mille, non molla mai e insegna questo ai suoi calciatori. Gli piace lavorare tantissimo. Farà benissimo in Italia, lavora sempre e ci crede con tutto se stesso. Se accetta significa che desidera fortemente venire. Non sono i soldi il problema. Se gli piace la squadra, il posto e il progetto, viene. Nel 2003 è stato a Formello con la nazionale. Sono convinto che farà benissimo, però anche i giocatori devono seguirlo. Bielsa lavora su ogni giocatore e vuole che tutti lo ascoltino. Non guarda il nome, se i ragazzini stanno meglio di un campione giocano loro. E’ fatto così. Se si sceglie Bielsa significa che si sta cercando e si vuole fortemente prendere lui, altrimenti ce ne sono tanti altri che costano anche meno. Il suo calcio può far tornare i tifosi allo stadio, mettendo da parte ogni attrito con la società e tutto il resto che esula dal campo. Bielsa potrebbe essere l’arma giusta per convincere Biglia a rimanere. Poi ci sono tanti altri discorsi che non conosciamo, economici e famigliari. Però con Bielsa il presidente mostra un segnale importante, trasmette anche a Biglia l’idea che si vogliono fare le cose fatte bene”.

LEGGI LE PAROLE DI SALAS SU BIELSA

Fabrizio Piepoli

Salas entusiasta di Bielsa: “E’ il top. Spero che arrivi alla Lazio”

Marcelo Salas, in diretta su Radio Incontro Olympia, elogia il tecnico argentino: La Lazio con Bielsa fa un grandissimo colpo, ora attendiamo l’ufficialità. Lo reputo uno dei migliori allenatori al mondo, ci ho lavorato in nazionale è straordinario. Ha il suo modo di giocare e una mentalità ben precisa, sa quello che vuole fare. Ha la qualità e la capacità per allenare la Lazio. Ha un curriculum importante con nazionali e grandi squadre allenate. Voglio bene alla Lazio e voglio il meglio per questa squadra, il meglio è Marcelo Bielsa. E’ stato bravo Lotito perché parlare con Bielsa e poterlo incontrare e spiegargli un progetto non è semplice. Spero davvero che possa arrivare. Porterebbe un nuovo entusiasmo anche nella tifoseria, cosa che adesso manca. Bielsa vive 24 ore al giorno per il suo lavoro, per il calcio e per la sua squadra, l’ho visto in nazionale. Non ha nient’altro in testa. Qualche giocatore può avere delle difficoltà nel seguire il lavoro intenso che pretende Bielsa, però se sei intelligente capisci che devi seguirlo totalmente e così puoi arrivare a conquistare traguardi importanti”.

LEGGI LE PAROLE DI CASTROMAN SU BIELSA

@Fabrizio Piepoli

Bielsa di sera bel tempo si spera

AGGIORNAMENTO DELLE 21:30 – Forse la svolta sulla questione allenatore è finalmente arrivata. Secondo insistenti voci di corridoio, Lotito sarebbe andato a Dama con Marcelo Bielsa. L’ex allenatore del Marsiglia desidera fortemente venire ad allenare in Italia e questo è indicativo del fatto che un accordo sull’ingaggio si può tranquillamente trovar e sembra che sia stato trovato. Nessuna ufficialità imminente ma nell’etere romano c’è grande fiducia che sarà proprio Bielsa il prossimo allenatore della Lazio.

A quanto pare dovrebbero esserci stati 2 incontri a Roma domenica e lunedi tra Lotito e Bielsa. La Lazio fino a poche ore fa offriva 2 milioni più bonus, bielsa chiede 2,5 fissi. Lotito è impazzito per Bielsa lo considera l’uomo giusto per guidare la riscossa e risollevare la piazza ed accontentare i tifosi delusi dalla passata stagione. Sicuramente questa sera non ci saranno sviluppi perché Lotito è a Salerno per la gara di Play-out della Salernitana, mentre Bielsa è tornato in Argentina pronto a tornare a Roma in qualsiasi momento. Domani sarà una giornata molto importante, forse non decisiva ma…dovremmo esserci (il condizionale è d’obbligo in casa Lazio). Ormai Prandelli ha capito di aver perso terreno e quindi siamo in attesa di notizie ufficiali. Una cosa è certa: qualora dovesse concretizzarsi questo inaspettato matrimonio…la Lazio acquisirà una maggiore viisbilità internazionale. E’ uno degli allenatori più importanti nel panorama mondiale, nel calcio ha lasciato un segno importante.  La società a quel punto non potrà più nascondersi, con Bielsa infatti la Lazio dovrà per forza allestire una rosa da Champions. Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni.

 

Una “pazza” Lazio alla ricerca disperata di un allenatore non poteva non essere attratta da “El LocoBielsa. Come riportato da Repubblica.it, il tecnico è da tempo uno dei sogni della dirigenza della Lazio e negli ultimi giorni è stata avviata una vera e propria trattativa, sulla base di un biennale da 2 milioni a stagione più bonus legati aI risultati. L’ex Marsiglia, invece, ne vorrebbe almeno 2,5 fissi.

I contatti vanno avanti, anzi, voci di corridoio parlano di parti molto vicine a raggiungere un accordo. Ma, visto come si è svolta la vicenda inerente Cesare Prandelli, dire “è fatta” in casa Lazio diventa molto pericoloso finchè non c’è nero su bianco.  L’ex ct della nazionale italiana resta comunque  resta l’alternativa principale. Salvo altre “pazzie”.

Seguiranno aggiornamenti…

 

Dalla Spagna: “nuove complicazioni” per Adriano, serve un’offerta

Sembrava fatta, invece resta ancora qualche ostacolo da superare. Tra la Lazio e Adriano il matrimonio sembra ormai a un passo: ieri l’accordo raggiunto, con il terzino brasiliano era atteso oggi a Roma per le visite, ed invece non è arrivato a causa di un impegno. A tenere in apprensione i tifosi biancocelesti però ci pensano i media spagnoli: secondo quanto riportato da Marca, infatti, il Barcellona non sarebbe intenzionato a lasciar partire Adriano come svincolato. Il giocatore, sotto contratto fino al 2017, aveva esercitato il 15 marzo scorso un’opzione unilaterale per rinnovare il contratto di un altro anno con una clausola grazie alla quale poter recedere l’accordo fino al 15 giugno.

In casa Lazio vige comunque un forte ottimismo, l’affare non sembra assolutamente in pericolo: il Barcellona non ha nessuna intenzione di impedire la cessione e sopratutto non ha intenzione di pagare 6 milioni di euro lordi di ingaggio al giocatore, però avendo perso già Dani Alves sperano di prendere una cifra, seppur minima, dall’operazione con i biancoclesti e vorrebbe quindi prima valutare l’offerta della Lazio. Il giocatore tuttavia spinge per liberarsi. Insomma, la telenovela che vede protagonista Adriano sembra non avere fine: adesso c’è da attendere la risposta dei biancocelesti.

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