Il giornalista ed editorialista de Il Corriere dello Sport, Xavier Jacobelli, è intervenuto sulle frequenze di Radio Incontro Olympia per analizzare la sconfitta della Lazio sul campo della Juventus.
CON LA JUVE OCCASIONE SPRECATA
“Non credo si facessero voli pindarici – spiega Jacobelli – ma la Lazio ha sprecato l’occasione per superare l’esame di maturità. La Juventus ha schiacciato i biancocelesti. I biancocelesti hanno sbagliato l’approccio psicologico alla partita. Allegri aveva sicuramente una prova importante dopo Firenze. Schierare tanti giocatori offensivi ha pagato ma non penso che il campionato sia chiuso. Dalla Lazio non mi aspettavo una simile arrendevolezza, soprattutto da alcuni singoli come Biglia e Anderson. La differenza tra un grande giocatore e un buon giocatore si vede dal modo in cui si affrontano queste gare. Non mi è piaciuta proprio la partita dei capitolini”.
PROBLEMA ATTACCO CONTRO IL CHIEVO
“Il Chievo è in crisi di gioco e risultati. Solo l’anomalia di un campionato anomalo che vede già chiusa la lotta per la retrocessione lascia tranquilli i clivensi. La Lazio non può permettersi di veder scomparire la bella squadra vista prima di Torino. L’assenza di Keita è importante ma non fondamentale. Abbiamo visto tutti l’approccio allo J-Stadium. Col 2-0 è andata anche bene”.
MERCATO
“La Lazio ha bisogno di un grande rinforzo in attacco. Che poi si riesca a prenderlo è un altro paio di maniche. La sessione invernale già in altre occasioni ha ridimensionato le aspettative biancocelesti. Non può essere così ogni volta”.

esame di maturità. Un habitué che effettivamente può lasciare una buona dose di rabbia e tristezza. Nessuno nega il sacrosanto diritto di criticare, ma da qui a buttare tutto nel gabinetto ce ne vuole. Purtroppo ad ogni sconfitta, sia che “te la sei giocata“, sia che “ti sei fatto prendere a pallonate” la conclusione è sempre la stessa: “distruzione totale”. Nel calcio esistono gli avversari e purtroppo può succedere che quest’ultimo (a maggior ragione se si chiama Juventus) chiude la pratica in 20 minuti. Sta diventando una costante con le big? Vero, ma l’importante è lavorare per migliorare questo aspetto e ci vuole pazienza. Roma non si è costruita in un giorno, soprattutto se il tuo team è pieno di giovani.
