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Liverani: “Prandelli è il profilo giusto. Il mio sogno? Tornare alla Lazio”

L’ex centrocampista biancoceleste, Fabio Liverani, è stato intervistato da Radio TMW. L’ex laziale non ha dubbi e consiglia Cesare Prandelli alla Lazio: “E’ l’uomo giusto. Ho lavorato con lui a Firenze ed è molto prepararto. Ovviamente deve essere messo in condizioni giuste per lavorare bene. La Lazio non deve farselo sfuggire. Ovviamente mi dispiacerebbe per Inzaghi, perchè ha dimostrato di essere un allenatore pronto e con tante idee“.

Poi sui nomi di Bielsa, De Boer e Villas Boas: “Invenzioni giornalistiche. Non so davvero da dove spuntino questi nomi“. Infine rivela il suo sogno: “Un giorno mi piacerebbe tornare alla Lazio. Ho i colori biancocelesti nel cuore“.

Giordano: “Scambierei Keita con Zaza”

Bruno Giordano è intervenuto dalla frequenze di Radiosei. Questa volta in veste non di opinionosta, ma a disposizione dei tifosi. L’ex attaccante della Lazio ha risposto ai vari messaggi e telefonate dei supporters della Lazio. Prima però non ha risparmiato critiche alla gestione Lotito, complice di puntare sempre su calciatori a parametro zero: “Così ovviamente la Lazio non crescerà mai di livello“.

Tra le tante domande che gli sono state formulate, una ha colpito Bruno Giordano: “Scambieresti Keita con Zaza?” chiede un tifoso. L’ex biancoceleste non ha dubbi: “Si, perchè alla Lazio serve un bomber, soprattutto se hai come ali Candreva e Anderson. Zaza mi piace moltissimo, ha grinta, è forte fisicamente ed è un attaccante che la butta sempre dentro“.

Poi gli chiedono un parere su Pavoletti e Lapadula: “Buoni attaccanti ma di certo non fanno la differenza. Per fare una grande squadra servono sicuramente altri nomi“. Sull’accostamento di De Boer dice: “Può essere un buon tecnico, ma sinceramente non so che dire. Forse è troppo offensivo, alla pari con Zeman. In Italia e in Serie A serve altro“.

Calori: “Prenderei Gabbiadini. De Vrij e Milinkovic i leader del futuro”

L’ex difensore del Perugia, Alessandro Calori, è intervenuto dalle frequenze di Lazio Style Radio. Temi trattati il futuro della Lazio, a partire dall’allenatore, passando poi per il calciomercato. Secondo Calori la Lazio deve scegliere un allenatore che giochi con il 4-3-3 o il 4-3-1-2, perchè più adatti alla rosa biancoceleste. Poi punta su due calciatori per il futuro: “De Vrij e Milinkovic saranno i futuri leader della Lazio. Hanno le qualità giuste per imporsi“.

Poi sul calciomercato: “Girano tanti nomi per l’attacco, ma io prenderei Gabbiadini. E’ un talento ancora inesploso, ma ha grandi doti tecniche e un tiro formidabile”. Infine un consiglio a Cataldi: “E’ giovane e deve capire che il tempo è dalla sua parte. L’importante è che trovi un punto di riferimento che lo aiuti a fare il salto di qualità“.

 

Materazzi: “Candreva e Biglia andranno via”. E boccia subito Jardel…

Intervenuto dalle frequenze di radiosei, l’agente FIFA Marco Materazzi, ha parlato del calciomercato della Lazio, senza risparmiare critiche, ma anche dando dei consigli a Lotito:

Per la Lazio il prossimo anno non sarà un campionato facile. Di sicuro non potrà puntare ad un terzo posto visto che le milanessi si rafforzeranno. Con uno tra Lapadula e Pavoletti si potrebbe puntare all’Europa League, ma per farcela, sarebbe meglio acquistarli entrambi. Il modello da seguire è sempre la Juventus, che sa valorizzare i giovani italiani. Jardel? Meglio un Rugani, basta con gli stranieri!

Poi sulla questione alenatore: “Serve un tecnico di personalità. Non credo alle voci su Bielsa e Villas Boas. A questo punto allora mi terrei Inzaghi“. Infine su Biglia e Candreva: “Per me partiranno e lasceranno la Lazio. Hanno voglia di vincere e le pretendenti non mancano“.

Tor di Quinto, torna al proprio posto la targa di Ciro Esposito

Dopo solo qualche giorno la targa ricordo di Ciro Esposito, il tifoso napoletano raggiunto da un proiettile prima della finale di Coppa Italia e morto dopo 50 giorni di agonia in un letto di ospedale, è tornata al suo posto.

Dopo che qualcuno nei giorni scorsi aveva imbrattato la targa del ragazzo, la suddetta era sparita generando lo sdegno generale per quello che era stato ritenuto un gesto inquietante e oltraggioso. Ma la verità è tutt’altra storia. E, ancora una volta, una storia di Amore e Rispetto, parole a volte forse troppo dimenticate o pronunciate senza alcun valore. A rimuovere la targa per ripulirla e ricollocarla sul posto è stato un tifoso dell’Hellas Verona. A riportarla nel luogo del suo posizionamento, invece, è stato Vincenzo: il tifoso del Napoli rimasto per tanto tempo “autore ignoto” del “nobile gesto” e della poesia dedicata a Ciro.

Raggiunto da RomaToday mentre ricollegava la targa il tifoso napoletano ha dichiarato: Il mio è un gesto che viene dal cuore per un giovane, tifoso del Napoli come me, che non c’è più. Una poesia scritta con commozione subito dopo la morte di Ciro. Potranno danneggiarla di nuovo ma noi saremo sempre pronti a rimetterne una nuova. Ciro vive nei nostri cuori e nei nostri ricordi: niente e nessuno potrà mai cancellarlo”.

 

SOCIETA’ – Disabilità: l’indennità non è reddito

I disabili che usufruiscono dell’indennità di accompagnamento e di altre provvidenze da parte delle pubbliche amministrazioni legate alla propria condizione possono finalmente ottenere la documentazione della situazione patrimoniale che non contempli queste voci.

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato un decreto per rendere operativo il nuovo modello della Dichiarazione sostitutiva unica. L’atto dovrà essere compilato dai disabili interessati ad ottenere il calcolo dell’indicatore della situazione patrimoniale equivalente. Il decreto ufficiale e il nuovo modello sono scaricabili qui.

Il dicastero ha recepito le sentenze del Consiglio di Stato n. 838, 841 e 842 del 2016 e dato esecuzione a un articolo contenuto nel decreto-legge “Scuola” convertito nelle ultime settimane dalle Camere. Il nuovo modello e le nuove modalità di calcolo degli indicatori di ricchezza delle famiglie (Ise e Isee) resteranno in vigore per 45 giorni, in attesa del recepimento definitivo dei principi giurisprudenziali con modifiche al regolamento di disciplina (decreto presidente del Consiglio dei ministri n. 159/2013). I giudici del Consiglio di Stato avevano confermato tre analoghe sentenze del Tar Lazio del 2015 che avevano parzialmente accolto altrettanti ricorsi con l’effetto, in sintesi, di: “Escludere dal calcolo dell’indicatore della situazione reddituale i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, incluse carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche”, vale a dire assegni, assegni sociali, assegni di cura, contributi vita indipendente, indennità per invalidità sul lavoro, indennità per minorazioni civili, pensioni.

Italia è fatta, finalmente habemus CT: Giampiero Ventura

Ci siamo, finalmente il nodo è sciolto. Dopo le tante voci circolate negli ultimi giorni è stato finalmente annunciato il nome del fortunato vincitore che subentrerà a Conte dopo gli Europei.

Nel corso del consiglio federale della Figc, il presidente Carlo Tavecchio ha annunciato che sarà Giampiero Ventura, l’ex allenatore del Torino, il nuovo ct della Nazionale a partire dal primo luglio. Il Consiglio federale della Figc ha dato il benestare ufficiale alla scelta del presidente.

Ventura però non è a Roma, la firma al contratto avverrà solo in seguito. L’ex tecnico granata porterà con se i suoi più stretti collaboratori: il vice Salvatore Sullo, il preparatore dei portieri Giuseppe Zinetti e il preparatore atletico Alessandro Innocenti. Il contratto di Ventura (2 anni, 1,3 milioni a stagione) avrà durata biennale fino ai Mondiali di Russia nel 2018, non prevede bonus per la qualificazione alla rassegna iridata. Il presidente Tavecchio dopo averne annunciato il nome ha dichiarato: Ventura è l’uomo ideale per proseguire il lavoro di Antonio Conte.

Berlusconi ricoverato. La portavoce di Forza Italia: “Non è in fin di vita”

Questa mattina alle 9.30 Silvio Berlusconi, dopo un malore accusato a Roma domenica sera nel giorno delle elezioni, è stato ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano.  Come spiegato da fonti di Forza Italia l’ex premier è stato ricoverato per fare una serie di controlli programmati da tempo. Berlusconi ha accusato sintomi da stress che gli avrebbero causato problemi al cuore. Da stamattina alle 10 e per alcuni giorni resterà in clinica, in una suite privata al sesto piano del reparto Diamante.

“All’ex premier – dichiarano le stesse fonti – qualche giorno fa era stato riscontrato uno scompenso cardiaco e si era deciso di effettuare un ricovero di qualche giorno per farlo sottoporre ai dovuti accertamenti”. Le fonti precisano che Berlusconi non ha avuto alcun malore. “Il presidente è stato ricoverato per qualche giorno per il monitoraggio di uno scompenso cardiaco”, ha spiegato la portavoce di Forza Italia, Deborah Bergamini. Alla domanda se Berlusconi si trovasse in pericolo di vita la Bergamini ha risposto: “Assolutamente no, sono solo dei controlli”.

L’ospedale, a firma del medico curante di Berlusconi, Alberto Zangrillo, ha emesso il seguente comunicato: Un episodio di scompenso cardiaco ha reso necessario il ricovero. La definizione diagnostica e le strategie terapeutiche saranno affrontate nei prossimi giorni.

Per ora non sono previsti interventi chirurgici ma solo un ricovero a scopo precauzionale. L’ultima volta che Berlusconi era stato ricoverato al San Raffaele era lo scorso dicembre quando gli fu sostituito il pacemaker. Sottoposto a un intervento della durata di trenta minuti aveva avuto poi “un decorso ottimale”.

Di Carlo: “Prandelli o Bielsa? Io dico Giampaolo. Adriano grande acquisto”

Attuale tecnico dello Spezia ma da sempre simpatizzante biancoceleste, Mimmo Di Carlo ai microfoni di Radio Incontro Olympia ja detto la sua sulla scelta dell’allenatore: “La Lazio in questo particolare momento sta compiendo la scelta più delicata ed importante, quella del prossimo allenatore. Conoscendo la società, sono convinto che agirà nel modo migliore, il tempo è a loro disposizione per non sbagliare alcun tipo di considerazione. Prandelli e Bielsa sono tecnici dal curriculum migliore, sia dal punto di vista di squadre di club che da quello di precedenti esperienze con le rispettive nazionali. L’italiano e l’argentino rappresentano due garanzie. Tuttavia, se debbo fare un nome che non è mai uscito per la panchina biancoceleste per la prossima stagione, opto per Marco Giampaolo. È reduce da un’annata eccezionale in Toscana, è libero per sua scelta da altri impegni aspettando la grande occasione che merita di avere, ed infatti il Milan sembra averci fatto più di un pensiero”. 

Poi sull’acquisto di Adriano dal Barcellona, Di Carlo ammette: “E’ un grande colpo di mercato della Lazio. Nessun dubbio sulle sue qualità, la sua bacheca di vittorie con il Barcellona è impressionante. Il brasiliano porterà con se quella mentalità vincente che ogni compagno di squadra oltre che allenatore vorrebbe avere al suo fianco. Se Adriano starà fisicamente bene, sarà un titolare indiscusso della nuova Lazio, che deve solo puntellare la propria rosa laddove ve ne sia necessità, evitando, se possibile, cessioni importanti . Anche se la partenza di un solo big la si può qualitativamente compensare”.

Fabrizio Piepoli

NAZIONALE – E’ il giorno di Ventura. Al consiglio della Figc presente anche Lotito

AGGIORNAMENTO ORE 15:30 – E’ arrivato il giorno di Ventura in Nazionale. Si sta tenendo adesso il consiglio presso la sede della Figc da cui poi dovrebbe essere ufficializzato l’ex tecnico del Torino. Presente anche Claudio Lotito che però non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai cronisti presenti in via Allegri.

Ci siamo, Giampiero Ventura sarà il nuovo ct della nazionale italiana dopo gli Europei di Francia. Come riportato da Ansa.it, l’ accordo economico è stato perfezionato oggi nel corso dell’ultimo contatto telefonico con il presidente della Figc Carlo Tavecchio.

Il contratto sarà biennale sulla base di 1.3 milioni di euro annui, non è previsto un bonus per la qualificazione al mondiale di Russia del 2018. L’annuncio ufficiale sarà fatto domani dal presidente Tavecchio al consiglio federale della Figc. Dopo i cinque anni consecutivi al Torino, il tecnico genovese si prepara all’avventura più importante della sua carriera.

Quando vedo Candreva e Parolo in Nazionale ho i brividi

Buone le prestazioni in Nazionale dei due giocatori laziali Candreva e Parolo contro Scozia e Finlandia.

In questi giorni confusionali in casa Lazio, quando ci si aspettava l’annuncio dell’allenatore già da una settimana mentre ancora tutto tace, l’unico modo per liberare la mente dai rumors di mercato è guardare un po’ di calcio giocato. Mentre mezza serie A inizia a muoversi sul mercato per pianificare la prossima stagione, con la nuova Inter cinese che si candida a protagonista, la Lazio dorme, incurante che c’è una squadra da rifondare e una stagione deludente da riscattare. Allora meglio pensare alla Nazionale di calcio, che si appresta ad iniziare l’Europeo tra una settimana. Le due amichevoli di preparazione contro Scozia e Finlandia hanno portato due vittorie e 0 gol subiti. Certo, gli avversari erano a dir poco modesti, ma soprattutto ieri sera, si è vista un’Italia volitiva e determinata. In grande spolvero Antonio Candreva, autore di una rete e di un assist. In generale l’esterno romano ha brillato per tutta la serata, rendendosi sempre pericoloso e mettendo in mostra una condizione fisica invidiabile, come ha poi sottolineato lo stesso ct Conte in conferenza stampa. Anche Marco Parolo non ha sfigurato. In un’Italia a trazione anteriore, il centrocampista della Lazio ha fatto da collante tra difesa e centrocampo, sopperendo alle mancanze di Thiago Motta, apparso lento e fuori forma.

Tra un mese loro due rappresenteranno la Lazio in Europa (in Francia ci sarà anche Marchetti ma difficilmente lo vedremo in campo) e in special modo Candreva si candida seriamente a essere un titolare e un punto di forza nello scacchiere di Conte. Romoletto è il nostro vanto, romano e laziale, titolare di una delle nazionali storicamente più forti di tutti i tempi. Ok, in questa Nazionale non ci saranno i Nesta, i Cannavaro e i Baggio, ma per blasone e storia non abbiamo nulla da invidiare a nessuno. Oltretutto il passato insegna che l’Italia ha vinto quando non era tra le favorite… Ma tornando a Candreva, fa male pensare che il nostro giocatore più rappresentativo potrebbe a breve lasciare la Capitale. E fa ancor più male sentire i laziali che adesso stanno avallando questa folle scelta della società, perché negli occhi hanno la deludente stagione della Lazio. Come se la colpa fosse di Candreva… Non di una difesa indecorosa, o di un parco attaccanti che eccetto Keita e Klose, faticherebbe a trovare spazio in serie B.

Vedere Candreva e Parolo indossare la maglia azzurra è un orgoglio e in cuor loro lo sanno anche quei laziali che li criticano. In una Lazio che sta pian piano diventando una colonia di serbi e olandesi (due nazionali che stanno attraversando il periodo più nero dell’ultimo ventennio), avere dei giocatori col tricolore nel cuore è una gioia. Cadrò nel campanilismo, ma il mio sogno è di vedere in futuro una Lazio “italiana”, magari con Candreva capitano e Cataldi vice. Ben vengano gli stranieri se danno un valore aggiunto alla squadra, ma i giocatori italiani hanno sempre quel qualcosa in più a livello tattico ed umano. Lo ha capito il Sassuolo e adesso è una delle realtà più belle del nostro campionato. La Juve ha sempre attuato questa politica e non è un caso che sia l’unica squadra italiana degna di competere con le big d’Europa. La Lazio quando capirà che quando i soldi scarseggiano bisogna puntare sul made in Italy? Intanto rischia di perdere anche quei pochi giocatori che rappresentano con orgoglio e fierezza la Lazio nel mondo. Giù le mani da Candreva! La Lazio che verrà deve essere costruita intorno a lui e non senza di lui. Italians do it better!

Fabrizio Piepoli

L’ERBA DEL VICINO – Seck oggi firma per la Roma. Intanto incontro Pallotta-Sabatini

Oggi è il giorno della firma di Moustapha Seck alla Roma: l’ex terzino della Lazio dopo la rottura col club biancocelesti che non gli ha voluto rinnovare il contratto, passa a parametro 0 ai giallorossi. Intanto oggi c’è stato anche l’incontro tra Sabatini e il presidente Pallotta. Il ds ha commentato: “L’incontro è andato bene, eravamo entrambi di buon umore. Io resto a Roma, come avevo già detto”, mentre il patron giallorosso ha detto: “Con Walter abbiamo parlato dei calciatori e non del suo futuro. Rinnovo Totti? Devo incontrarlo e parlarne con lui ma non dovrebbero esserci problemi. Per lo stadio entrambi i candidati sindaci si sono mostrati favorevoli”.

Pin, vice di Prandelli ammette: “Incrociamo le dita e aspettiamo la Lazio”

Rischia di diventare un paradosso la storia dell’allenatore in casa Lazio. Un mese fa sembrava fatta per Sampaoli, poi Prandelli, adesso pare che la Lazio abbia cambiato nuovamente idea e abbia virato su Bielsa o De Boer, Notizie che di certo non fanno piacere a Cesare Prandelli e al suo vice Gabriele Pin che contattato dalla Redazione de “La Lazio siamo noi” su Radio Incontro Olympia ha parlato della situazione:  “In questo momento mi trovo a Parma in attesa di eventuali notizie e sviluppi della situazione, non conoscendo tuttavia i tempi di possibili comunicazioni in tal senso. La Lazio? Incrocio le dita e spero che più avanti ci siano indicazioni positive. Grazie ai tifosi laziali a Roma ho lasciato il cuore, ci vorrei ritornare a lavorare, con Prandelli restiamo alla finestra ed aspettiamo…”.

Adriano-Lazio, dalla Spagna arrivano nuovi dettagli

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Emergono nuove indiscrezioni circa l’approdo, ormai imminente, alla Lazio di Adriano. Sembra infatti che, dopo l’incontro con il Barcellona, in cui è stato messo nero su bianco lo svincolo a costo zero, l’entourage del terzino brasiliano abbia avuto un nuovo colloquio anche con la dirigenza biancoceleste. A rivelarlo il portale spagnolo Sport, secondo cui il ds Tare, insieme al segretario generale Calveri, sarebbe volato a Barcellona per definire gli ultimi dettagli. Adriano è atteso dunque per domani a Roma, dove in mattinata svolgerà le visite mediche e apporrà la sua firma su un quadriennale da 2 milioni di euro netti a stagione.

Pioli-Anderlecht, la risposta dell’ex tecnico biancoceleste

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Il nome del nuovo allenatore della Lazio è destinato inevitabilmente a sapersi quando si conoscerà anche il futuro di Stefano Pioli. Il tecnico parmense è infatti ancora legato ai biancocelesti fino al 2017 e, finché non troverà una nuova squadra, Lotito sarà costretto a continuare a pagargli l’ingaggio. Il patron dunque temporeggia sulla scelta del nuovo tecnico, mentre Pioli, al momento, non è ancora riuscito a trovare una sistemazione. Nelle ultime ore, infatti, si sarebbe raffreddata anche la pista Anderlecht, quella più accreditata per il rilancio dell’ex allenatore biancoceleste. A confermarlo lui stesso, ai microfoni della stampa belga: “Sull’Anderlecht non posso dire nulla, perché non ne so assolutamente niente. E non so neanche chi stiano cercando ora…“. Parole che sembrerebbero smentire le voci, circolate la scorsa settimana, di un rifiuto ai biancomalva di Pioli, che attenderebbe una chiamata dall’Italia. E con lui attendono anche Lotito, Prandelli & co.

Allenatore e trimestrale sotto chiave. Quali i motivi della “chiusura a riccio” della Lazio?

Ogni tanto nella vita è necessario affrontare le questioni con la carta dell’umorismo, senza prendersi troppo sul serio. Altre invece richiedono di sedersi un attimo e confrontarsi con la realtà dei fatti. Attorno alla Lazio in questo momento c’è una confusione che va razionalizzata un momento, contestualizzata per non affondare nel mare dei luoghi comuni.

La parola chiave del momento è sfiducia. Da tifosi si tende a vedere solo la propria, dopo un anno che ha riportato drammaticamente in basso le aspettative di chi, dopo il terzo posto, una finale di Coppa Italia e un settore giovanile ai massimi livelli in Italia, sognava finalmente l’auspicata svolta per una Lazio da troppo tempo costretta ad arrancare in una sorta di “aurea mediocritas” fin troppo anestetizzante.

Un anno dopo, tutto è svanito, i colori biancazzurri sono di nuovo fuori dall’Europa e dall’altra parte vengono da una striscia di tre derby consecutivi vinti. Simbolicamente (senza cadere nel tranello di chi all’occorrenza lo fa contare come una Champions League) anche lo scudetto Primavera è finito di là, in un ideale passaggio di consegne di prospettive future.

Ora, lungi da noi mettersi a tremare e battere i denti pensando all’imminente radioso futuro giallorosso che da venti anni deve arrivare e che invece ha reso l’altra squadra della Capitale la società meno vincente dell’ultimo quindicennio subito dopo la Fiorentina dei “programmatori” Della Valle. Le banalità non fanno per noi, così come il mantra “in questi dodici anni di gestione…”. No, no e no: bisogna essere lucidi. Il problema non riguarda dodici anni di gestione, iniziati tra mille difficoltà. Il campionato 2004/05 aveva attenuanti che quello 2015/16 non può avere. Il problema è ORA, e la sfiducia e il disorientamento di cui sopra sono figli di una situazione inedita, di non facile lettura.

Mai la Lazio era arrivata al 7 giugno in queste condizioni. Qualcuno ha scritto che Ballardini, Petkovic e Pioli avevano firmato a giugno inoltrato, all’inizio delle loro gestioni tecniche. Vero, ma solo nel primo caso la scelta era stata una sorta di balletto senza fine (con quali risultati stagionali, inquietantemente, si è visto poi…). “Petko” e Pioli erano stati individuati da tempo, il primo addirittura già alla fine di maggio, subito dopo l’addio di Reja. Stavolta, anche se si dovesse pescare nel mucchio di allenatori già citati (Prandelli, Inzaghi, etc.) l’incertezza è quasi palpabile.

Perché una scelta così importante come quella dell’allenatore sia stata tenuta sotto chiave, si fatica a capirlo. La parola chiave però come detto è sfiducia, e allora sembra evidente come la società stavolta, invece di provare a ricostruire, come accaduto dopo stagioni insoddisfacenti, stavolta si sia chiusa a riccio. Errore madornale di fronte a un pubblico che non vede l’ora di tornare a vivere la passione per una squadra che rischia ora di subire una nuova, devastante frattura col suo popolo. La Lazio non comunica più con l’anima dei suoi tifosi, un silenzio assordante che rappresenta un inedito anche guardando indietro agli ultimi dodici anni. L’acquisto di Hernanes, l’arrivo di Klose, piccoli tasselli che per lo meno erano indici di buona volontà, che mitigavano l’amarezza per affari sfumati all’ultimo, per stagioni piene di amarezze. Il quinto posto del 2011, il quarto del 2012, il terzo del 2015. Segnali che, pur tra alti e bassi, c’era una voglia di costruire qualcosa, pur nei limiti dei mezzi della proprietà attuale.

La sfiducia però è reciproca, e si vede anche dalla mancata pubblicazione della trimestrale (possibilità prevista dalle regole, niente di clamoroso in realtà). Qui la frattura diventa più evidente: la critica dell’ultimo bilancio è stata demenziale, evidenziando un buco da circa 15 milioni di euro come un crack devastante, quando dall’altra parte 152 milioni di passivo fanno parlare di società “attiva e fantasiosa dal punto di vista finanziario”. Qualcosa non quadra e dopo tanti commercialisti (non di più) improvvisati (gli stessi che avevano fissato il prezzo del 100% del pacchetto azionario della Lazio sui 150 milioni di euro, circa la metà dell’Udinese) a società ha chiuso ancor di più i rubinetti della comunicazione. Comprensibile, in questo caso.

Non è comprensibile invece quanto sta accadendo sul fronte allenatore. Il tifoso va vezzeggiato per definizione, è la linfa vitale di un club. Le immagini della presentazione della proprietà cinese dell’Inter fanno bramare l’avvento di una ricca proprietà, magari orientale. Quanto sta accadendo a Bari impone invece prudenza. Confusione e sfiducia, il mix è sempre quello: spesso sfociano nella rabbia e il tifoso non ne può più, si sente estraniato da una Lazio gestita unilateralmente, mentre la comunicazione intorno alla società è ormai priva di qualunque pezza d’appoggio per spiegare la situazione. Una casa dove non si parla non è più una famiglia, ma un freddo dormitorio.

Come un buon padre deve fare con un figlio, il passo in avanti verso il tifoso deve farlo la società. Lo impone il ruolo, la storia, la nobiltà di un sodalizio come quello biancazzurro: altrimenti il famoso punto di non ritorno è davvero vicino e a rischiare di pagare, come sempre, è solo la Lazio.

Fabio Belli

Oikonomidis: ‘La Lazio vuole portarmi in prima squadra, io mi farò trovare pronto”

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Dai baby della Lazio Primavera al calcio che conta con la Salernitana e l’Australia il passo è stato breve, appena mezza stagione. Certo la fatica per salire non è stata poca, ma ora, arrivato in cima, Chris Oikonomidis si gode il panorama.

Adesso mi trovo sempre meglio in squadra – ha rivelato ai microfoni di ‘fourfourtwo.com’ – Fin dalle giovanili ho accumulato tanta esperienza con questa maglia e, giocando con questi grandi campioni, ho imparato davvero molto. Mi hanno fatto sentire tutti a mio agio. A soli 21 anni, spero di conquistare definitivamente una maglia da titolare“. Dopodiché si dedicherà al prossimo obiettivo, la Lazio: “Finita la stagione, mi riposeró un paio di settimane per ricaricare le batterie ed essere pronto a tornare nella Lazio all’inizio della nuova stagione. A Roma sembrano abbastanza soddisfatti per come è andato il mio prestito alla Salernitana e vogliono portarmi in prima squadra. Il calcio è il calcio e tutto può succedere, quindi voglio farmi trovare pronto per la prossima stagione“. Insomma, dopo i grandi dell’Australia ‘Oiko’ vuole conquistare anche quelli della Lazio. Ce la farà? Ai posteri l’ardua sentenza…

De Cosmi: “Per l’allenatore bisognerà valutare bene. Adriano valore aggiunto”

Roberto De Cosmi, tecnico della Lazio Women, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM.

Al di là del nome, individuare il tecnico è importante affinché si possa programmare, anche a livello di acquisti, la futura Lazio. Il presidente Lotito vorrà cercare di fare la scelta migliore, più consona ed idonea al progetto ma allo stesso tempo vorrà valutare altri aspetti. È chiaro che il tifoso vorrebbe il nome nell’immediato ma ci vuole la giusta pazienza per ottenere quello che il presidente si è prefissato.

Al di là dei nomi che circolano in questo momento solo il Presidente e gli addetti ai lavori hanno le idee chiare o quantomeno sanno quello che potrebbe essere il giusto profilo. È chiaro che il tempo scorre e bisogna incastrare il mosaico per far partire bene la stagione, bisogna identificare la persona giusta.

Tra i tanti nomi che circolano c’è quello di Adriano, è sicuramente un giocatore di esperienza, sarebbe un valore aggiunto, l’età e il club dove ha militato sono dalla sua parte. Il mercato è complicato, di soldi veri in giro non ce ne sono, anche i club di primissima fascia vanno con i piedi di piombo. Quello che si farà sarà studiato nei minimi dettagli.

Immobile è un profilo di livello importante con la giusta maturazione, è il top per l’esperienza, la qualità e per il curriculum. Con Ventura ha giocato le annate più importanti, per un calciatore italiano è difficile affermarsi all’estero, sicuramente però ha arricchito il suo bagaglio.

Per quanto riguarda il reparto offensivo è importante trovare una figura dominante, il classico numero 9, la Lazio ha bisogno di un professionista che possa garantire la doppia cifra, cosa che è mancata quest’anno”.

Lazio, fuori uno: può essere depennato il nome di Sampaoli. Ecco perché…

Non ci sarà matrimonio tra Jorge Sampaoli e la Lazio. Sembrava essere lui l’uomo giusto per la rinascita biancoceleste ma l’amore non è sbocciato, e il tenico argentino ha rimediato trovando una nuova e più “ricca” sistemazione. Non è ufficiale ma ormai può essere tranquillamente depennato dalla lista uno dei papabili allenatori per i biancocelesti. Secondo quanto riportato dal portale spagnolo “As.com” l’argentino è ad un passo da firmare con il Granada: guadagnerà cinque milioni di euro a stagione, un contratto super garantito dalla nuova proprietà cinese, la Desports. Lui al contrario della dirigenza biancoceleste non ha intenzione di perdere altro tempo. I progetti vincenti non devono attendere.

Abbandonata quindi la pista che porta alla copia del “LocoBielsa anche se,  secondo il noto giornalista sportivo Gianluca Di Marzio pare che Lotito stia pensando di assumere direttamente l’originale. Una cosa è certa, ancora una volta la “chiarezza di idee” non è una qualità della società biancoceleste.

CONFERENZA – Conte: “Col Belgio non vi aspettate difesa e ripartenze. Che bravo Candreva!”

Di seguito la conferenza stampa completa del ct Antonio Conte dopo l’amichevole Italia Finlandia:

Come sta la voce? Hai gridato molto stasera…

“Io la partita la vivo molto intensamente con i miei giocatori, la gioco con loro. Cerco di trasferire questa passione, entusiasmo e voglia di entrare in campo a dare una mano soprattutto nei momenti di difficoltà. Per la voce mi sto abituando, giocando ogni tre giorni la devo tenere ben allenata (ride, ndr)”.

Zaza dice che la Nazionale deve essere una macchina da guerra…

“I giocatori ci credono in quello che dicono. Penso di avere un ottimo gruppo, di grandi uomini prima di tutto. Mi auguro di continuare a lavorare come stiamo facendo in maniera seria e con la volontà di superare gli ostacoli. Me lo auguro per loro dato quello che stanno facendo”.

Che Nazionale è?

“Di grande volontà, di grande disponibilità sotto tutti i punti di vista. In un momento non facile è importante avere questi requisiti”.

De Rossi più adatto di Thiago Motta per le ripartenze?

“Noi facciamo tutto tranne che le ripartenze, io non le provo mai durante le mie sessioni tattiche. In fase di possesso abbiamo le nostre idee, mentre in fase di non possesso facciamo pressing cercando di riconquistare palla subito. Contro il Belgio faremo la nostra partita, non vi aspettate difesa e contropiede. Da Arezzo in poi non ho mai provato queste tipo di gioco. Col Belgio cercheremo di riconquistare palla nella loro metà campo. Stiamo lavorando sui nostri principi di gioco. Oggi abbiamo incontrato una squadra che non ha mai giocato, neanche dopo il nostro gol. Grande rispetto per loro, ma è evidente che qualcosa di buono lo facciamo pure noi se le squadre ci aspettano nella loro metà campo”.

Le riserve le porterai in Francia?

“No, ritornano nelle loro squadre. Noi potevamo utilizzarli fino ad oggi, sono già stati richiamati. Ringrazio per la loro disponibilità, i ragazzi sono stati fantastici. Qualcuno di loro ha rischiato di entrare nei 23. Zappacosta, Rugani e Benassi saranno elementi importanti per la Nazionale del futuro”.

Che risposte hai avuto stasera?

“Che dobbiamo continuare a lavorare. Vincere aiuta a vincere. E’ la seconda gara che non subiamo tiri in porta e questo è positivo. Se avessimo fatto qualche gol in più sarei stato più felice perché i ragazzi hanno bisogno di aumentare la loro autostima. Sono moderatamente soddisfatto perché ho visto la voglia. I ragazzi stanno iniziando ad assimilare la mia idea di calcio. Li vedo entusiasti ed è questo che mi soddisfa, ancor più del risultato”.

Modulo?

“Ho scelto io di far giocare gli esterni invertiti per farli arrivare al cross o al tiro. Mi è piaciuto Candreva, si vede che sta bene. Anche El Shaarawy mi ha dato delle risposte importanti. Stasera ho capito che possiamo giocare coi due esterni offensivi, le due punte e il centrocampista che si inserisce. Possiamo attuare un modulo iper offensivo”.

Hai dubbi? 

“Manca una settimana e sarà importante il campo per scegliere l’11 titolare. Non ci dimentichiamo che dopo la gara contro il Belgio giocheremo ogni 4 giorni. Questa rosa è stata scelta per essere funzionale alla nostra idea di gioco. E’ importante che chi scenda in campo suoni la stessa musica. Bisognerà vedere questa settimana chi ci darà maggiori garanzie, tenendo conto che la prima partita dice tutto e non dice nulla. I ragazzi mi rendono sereno perché so che daranno tutto”.

Thiago Motta come l’hai visto?

“Mi ha dato delle buone risposte. Non giocava da un po’ di tempo. Per 60′ ha tenuto un buon ritmo ma lui, come tutti gli altri, ha margini di crescita. Abbiamo fatto un buonissimo lavoro. Mi spiace che vengano creati dei casi e ci si accanisca su qualcuno, è la cosa peggiore per un calciatore. Mi aspetto più accortezza anche da parte di voi giornalisti per il bene della Nazionale. Oggi serve che venga data unità alla Nazionale”.

Un commento sul Bentegodi tutto esaurito…

“Sono rimasto impressionato dallo stadio pieno, è sempre una bella sensazione sentire il calore della gente che ci ha spinto e ci ha accompagnato durante la partita. Spero che in futuro che la Nazionale torni a giocare su questo campo”.

La scelta di far giocare Sirigu è tattica o Buffon ha qualcosa?

“Nulla di particolare. Ci apprestiamo ad affrontare l’Europeo e Sirigu aveva bisogno di giocare. Rientra nel discorso dell’autostima per far sentire tutto il gruppo importante. Abbiamo anche un ottimo portiere come Marchetti che è in grandissima forma. Ma con Buffon siamo sereni”.

Fabrizio Piepoli