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Il punto del direttore – Laziochannel come il Leicester

Una piacevole similitudine

Beh, se proprio dobbiamo dire la verità, questa storia del Leicester di Ranieri ci ha caricato a mille, facendoci capire che anche i più piccoli, se organizzati bene e con un pizzico di fortuna, possono vincere nello sport così come nella vita. Felicissimi che un cittadino romano abbia regalato al mondo intero una nuova pagina di storia sportiva. Una favola da raccontare fra trent’anni a chi non ha avuto la fortuna di viverla come noi. Orgogliosi che sia stato un italiano a guidare Vardy & Co. verso un’impresa su cui soltanto qualche inglese ubriaco aveva scommesso a inizio stagione.

w la libertà d’espressione

Ci piace pensare che anche il nostro giornale possa in qualche modo ritagliarsi lo spazio e ricalcare in qualche modo il cammino delle volpi inglesi. La redazione di Laziochannel oggi è raggiante perché anche noi nel nostro piccolo, siamo nati per “salvarci” e non certo per vincere lo scudetto, almeno alla prima stagione! Le difficoltà a cui dobbiamo sottostare e che avevamo previsto fanno parte del gioco, i soprusi e le ingiustizie che stiamo subendo No. Non poter entrare a Formello e né accedere in Tribuna stampa dello Stadio Olimpico non fanno parte del regolamento, anzi stiamo sollecitando l’Ordine dei Giornalisti per denunciare qualcuno che anche di fronte al codice civile e penale, infrange e modifica le regole del gioco a proprio piacimento. Noi siamo l’unica testata giornalistica che non può entrare in sala stampa né allo Stadio per svolgere onestamente il proprio lavoro. I nostri lettori devono sapere queste cose. Questi attacchi alla libertà di stampa sono inaccettabili verso il vostro direttore, un uomo che per la Lazio ha dato tanto. Con il Leicester come esempio, laziochannel lotta e combatte contro colossi ben più esperti e affermati. Oggi è un grande giorno per tutte le persone oneste, quelle che credono nella giustizia e che rispettano le regole. I veri laziali sanno cosa leggere ma sopratutto ci sono vicini. In questo progetto editoriale ci ritroviamo soli contro tutti ma ciò non importa, perché la nostra redazione è ben formata, mentre i nostri lettori sanno distinguere i giornalisti servili da quelli liberi come noi. Non importa se periremo, laziochannel non si è mai posta questo problema. Quelle che conta nella nostra redazione è camminare a testa alta in nome della Lazio e del giornalismo libero e senza bavaglio. Facciamo i giornalisti per passione. Siamo laziali per tradizione. Per aspera ad astra. Complimenti Claudio. Complimenti Leicester. Noi ci crediamo e non molliamo mai. Siam pronti alla morte, la Lazio chiamò.

Davide Sperati

Banti: “Non ho rivisto l’episodio di Keita, ma vi dico che…”

Questa mattina a Roma, presso il Centro Congresso Frentani, si è svolto l’incontro “Gli arbitri e la comunicazione con la stampa“. L’evento, organizzato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti in collaborazione con l‘AIA e la FIGC, tratta di argomenti importanti e interessanti come gli arbitri e la comunicazione, il regolamento del calcio e la terminologia corretta. All’evento ha partecipato anche Banti, l’arbitro di LazioInter, che spiega così l’ammonizione per simulazione a Keita, che costringerà l’attaccante del Senegal a saltare la sfida con il Carpi per squalifica:

“Non so se posso esprimere la mia opinione visto che il Giudice Sportivo non ha ancora redatto alcun verbale sull’accaduto. Non ho ancora rivisto l’episodio, quando la rivedrò vedremo se ho preso o meno la decisione corretta. Se ho preso la decisione corretta posso ritenermi contento anche se non sarà una vincita personale, in caso contrario sarà per me uno spunto positivo per studiare e valutare il perché ho commesso un errore. Come decido in quei casi? In base a quello che vedo in campo, sono un arbitro e devo decidere. In caso di simulazione generica si valuta secondo due parametri: se il calciatore si è buttato volontariamente a terra per far prendere all’arbitro una decisione a suo favore, e in quel caso c’è l’ammonizione, oppure se ha esagerato il semplice contatto”.

INFERMERIA – Accertamenti in corso per tre giocatori biancocelesti

AGGIORNAMENTO ORE 14:00 – Niente allenamento oggi per i giocatori biancocelesti, grazie alla giornata di riposo concessa da mister Inzaghi. E’ l’occasione giusta per fare degli accertamenti strumentali. Sono giunti pochi minuti fa alla clinica Pideia tre giocatori biancocelesti: Alessandro Matri, Etrit Berisha e Eddy Onazi. L’attaccante sta cercando di recuperare da una lesione muscolare al polpaccio. Il bomber ex Milan non potrà essere a disposizione di Inzaghi per la partita contro il Carpi. Più probabile un rientro nell’ultimo match di campionato contro la Fiorentina. Accertamento al ginocchio, invece, per Berisha: il portiere convive con un fastidio al ginocchio. Onazi invece deve effettuare dei controlli dall’otorino a causa della sua allergia.

Il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi da quando è subentrato al posto di Pioli non ha mai ancora potuto contare su tutti gli effettivi biancocelesti che compongono la rosa.

A parte quello dei giocatori lungodegenti il problema relativo a continui stop insiste nell’infierire sullo spogliatoio biancoceleste. Domani alle 13,30 è atteso alla clinica Paideia Alessandro Matri. L’attaccante biancoceleste verrà sottoposto ad accertamenti per l’infortunio al polpaccio che lo sta tenendo lontano dai campi da gioco da qualche settimana. Seguiranno aggiornamenti…

Un ultima standing ovation per il Re Miro Klose?

C’è un’idea che sta circolando tra i tifosi in queste ore e sta prendendo sempre più corpo: andare a Lazio-Fiorentina per rendere un ultima volta omaggio ad un grande campione come Miroslav Klose. Come sappiamo, infatti, il giocatore tedesco vedrà nel prossimo giugno chiudere il suo rapporto con la Lazio ma, all’alba dei 38 anni, non ha intenzioni di fermarsi. Una cosa è certa, il suo futuro (purtroppo) non sarà ancora con la maglia biancoceleste. Dopo cinque anni lascia la Capitale e la squadra che la rappresenta (circola la voce che avrebbe già fissato la data della cena di addio con squadra e staff). Miro ci ha pensato a lungo ed è arrivato alla decisione. In molti lo implorano di restare ma, anche per lui, è arrivato quel momento in cui cala il sipario e si spengono le luci. Troppo forte il richiamo di casa (da capire se in veste di giocatore o di allenatore). In Germania lo aspettano, la Nazionale è pronta ad affidargli già una panchina di una Nazionale giovanile.

Lui per ora pensa solo a fare quel che ha sempre fatto fin dal primo momento in cui ha messo piede a Roma: onorare fino all’ultimo secondo dell’ultima partita (e con l’umiltà che solo i grand campioni come lui hanno) la maglia della Lazio ed un punto di riferimento per i più giovani. In 5 anni con la maglia biancoceleste ha vissuto tantissimi momenti indimenticabili:

1. Il primo gol in Serie A

2. Il suo primo (e meraviglioso) gol nel derby

3. E’ diventato uno degli eroi del 26 Maggio 2013

4. Ha tenuto in piedi la squadra nelle stagioni difficili

5. Ha incarnato perfettamente lo spirito dei -9

6. Ha portato la Lazio ai preliminari di Champions League

7. Ed infine, ha mostrato come si diventa leggenda senza età

E tanti altri bei momenti sono stati vissuti dai tifosi biancocelesti grazie al giocatore tedesco. Un uomo umile e campione vero, colui che non si siede sugli allori (nonostante si sia di recente laureato Campione del Mondo), che non si specchia nei record e nelle vittorie ma cerca sempre di migliorarsi, giorno dopo giorno. Non bastano più le parole, non sono mai bastate. Non basteranno mai. Miro Klose non gioca a calcio, Miro Klose è il calcio. A nulla dunque è servita la petizione dei tifosi, che magari però prenderanno appunto la notizia come uno sprone per andare a salutare il loro campione almeno nell’ultima giornata di campionato con la Fiorentina. I motivi della diserzione dell’Olimpico sono ormai noti, ma magari solo per amore di Klose un’eccezione alla protesta potrebbe scapparci. Chissà…Cantate per le ultima volta: «Palla a Klose e s’abbracciamo» oppure un «Ce l’abbiamo solo noi Miro Klose gol». In ogni caso, lui sa e saprà sempre quanto i tifosi lo amano e per questo non li dimenticherà mai. ADDIO CAMPIONE…Fino alla fine Miro Klose, nato per essere LEGGENDA.

Marco Lanari

 

LAZIALI FUORI PORTA – Prima gioia per Oikonomidis, Tounkara rivede il campo

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Nuovo appuntamento con la consueta rubrica che settimanalmente aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito ad altre squadre italiane o straniere: Gonzalez (Atlas), Vinicius ( Zurigo), Lombardi (Ancona), Rozzi (Robur Siena), Filippini (Pro Vercelli), Crecco (Modena), Elez (Aarhus), Oikonomidis, Prce, Ronaldo, Tounkara, Pollace, Strakosha (Salernitana), Perea (Troyes), Minala (Bari).

SERIE B

Oikonomidis, Prce, Ronaldo, Tounkara, Pollace, Strakosha: arriva la prima gioia tra i professionisti per Chris Oikonomidis. L’australiano infatti ha dato il via alla rimonta della Salernitana in casa dell’Ascoli realizzando il gol del momentaneo 2-1 con un sinistro chirurgico (la partita è poi terminata 2-2). L’avvio per il classe ’95 non era stato troppo positivo, dato che da un suo errore era scaturito il 2-0 dei marchigiani. Esce alla distanza, fornendo un’ottima prova fatta di dribbling e tanta corsa. Sfiora anche il 2-1 nella ripresa prima di lasciare il posto a Tounkara, che ritorna in campo dopo tanta panchina. Il senegalese tenta un paio di percussioni sulla sinistra ma ha poco tempo a disposizione per mettersi in luce. Titolare Ronaldo, che comanda il centrocampo granata con buona personalità e conferma la sua costante crescita. Panchina per Strakosha e Pollace, ancora out Prce.

Filippini: ancora panchina, l’ennesima di questo girone di ritorno, per Lorenzo Filippini. L’esterno sinistro guarda dalla panchina la sua Pro Vercelli uscire sconfitti dal Manuzzi di Cesena nel Monday Night della 39esima giornata di Serie B. 2-1 il risultato finale per i padroni di casa.

Crecco: pareggio casalingo per il Modena, nella gara che consegna la storica promozione in Serie A al Crotone di Juric. 1-1 il risultato finale al Braglia in virtù delle reti di Luppi per i canarini e di Palladino su rigore per i calabresi. Ancora panchina, la seconda consecutiva, per Luca Crecco.

Minala: il Bari viene fermato sullo 0-0 in casa del Perugia ma riesce a mantenere una salda posizione valida per i playoff. Ancora fuori dai convocati Minala, che non ha recuperato dal problema al tendine d’Achille.

LEGA PRO

Lombardi: clamoroso tonfo interno dell’Ancona, surclassato senza diritto di replica per 0-4 da uno scatenato Rimini. Si tratta della terza sconfitta consecutiva per i marchigiani. Entra all’inizio della ripresa Cristiano Lombardi, con il risultato sullo 0-2 per gli ospiti. Dopo appena 7 minuti arriva lo 0-3 e la gara si chiude virtualmente. Riesce comunque ad entrare nel tabellino della partita rimediando un’ammonizione.

Rozzi: sconfitta netta anche per il Siena di Rozzi, battuto sul campo del Tuttocuoio con un secco 3-0. L’attaccante romano gioca l’intera partita, mostrandosi completamente fuori fase e sprecando anche un paio di buone occasioni da gol.

LIGUE 1

Perea: 25esima sconfitta stagionale per il già da tempo retrocesso Troyes. Stavolta a passeggiare sugli alsaziani è il Bordeaux che li batte a domicilio per 2-4. Ancora out El Coco Perea, la cui stagione in Ligue1 è completamente da dimenticare.

PRIMERA DIVISION Messico

Alvaro Gonzalez: torna alla vittoria l’Atlas, che sconfigge in trasferta il fanalino di coda Chiapas con un rotondo 0-3. Dopo le ultime presenze da titolare stavolta El Tata Gonzalez osserva i compagni dalla panchina per tutti e 90 i minuti di gioco.

ALKA SUPERLIGAEN Danimarca

Elez: terza sconfitta consecutiva per l’Aarhus, battuto in casa dal Viborg per 1-2 e relegato in penultima posizione nella Superliga danese. Il croato Elez parte titolare al centro della difesa offrendo una prova sotto la sufficienza come il resto della squadra.

SUPER LEAGUE Svizzera

Vinicius: brutta sconfitta esterna per lo Zurigo, battuto per 4-0 sul campo del Thun. Non partecipa alla disfatta dei compagni Vinicius: l’esterno brasiliano siede in panchina per tutta la partita.

Giulio Piras

MERCATO – Onazi, l’ag esclude l’addio. Si stringe per un centrocampista brasiliano

Dei giocatori che saranno al centro della rivoluzione della Lazio del prossimo anno non farà parte Eddy Onazi. A rivelarlo l’agente Stephen Makinwa, che, ai microfoni di ‘Cittaceleste’, ha fatto il punto sulle prospettive future del centrocampista nigeriano: “Non penso proprio che Eddy andrà via dalla Lazio– ha detto – Qui sta molto bene e poi sta giocando, insomma abbiamo ottenuto quello che volevamo. Resterà in biancoceleste, non ci sono i presupposti per lasciare“.

In entrata, invece, si stringe per il playmaker del Gremio Walace Souza Silva, meglio noto come Walace. 21 anni compiuti lo scorso 4 aprile, il brasiliano sogna il salto in Europa, dove potrebbe sfondare grazie alle sue abilità nella protezione della difesa e nella costruzione del gioco, oltre che alla sua forza fisica (è alto 1,88) e agilità. La Lazio, secondo quanto riporta ‘Il Corriere dello Sport’, è piombata forte su di lui, che segue fin dalla scorsa estate, e sta provando a chiudere quello che sarebbe uno dei primi acquisti per la prossima stagione. Dalle parti di Formello il suo profilo piace molto, soprattutto per la giovane età (è un classe ’95, come Milinkovic), che lo rende al caso perfetto del ds Tare, il quale per la squadra targata 2016-17 cerca il giusto mix tra giocatori di esperienza internazionali e baby di talento già svezzati. E tra questi ultimi un posto potrebbe esserci appunto per Walace, con i cui rappresentanti la dirigenza biancoceleste sta avendo dei contatti proprio in queste ore.

Scudetto 1915, sulla storica maglia delle finali debutta lo stemma SPL

Come tutti sappiamo il Campionato di Prima Categoria 1914/15 è stato tramandato ai posteri come il campionato interrotto dalla Grande Guerra, in cui il tricolore fu assegnato a tavolino al Genoa in modi e termini a di poco nebulosi ed alla Lazio furono arbitrariamente negati i grandi meriti sportivi che la resero l’unica squadra certa di essersi conquistata l’ambita finalissima nazionale. Per la gloriosa società capitolina, tuttavia, quella stagione calcistica fu di rilevantissimo valore anche per un’altra ragione storico/sportiva. Sulle splendide divise a tinte marcatamente biancazzurre quell’anno, infatti, fece il suo debutto il primo logo sociale, l’acronimo “SPL” della Società Podistica Lazio, che all’epoca affiancò lo stemma istituzionale in cui spiccavano l’aquila imperiale ad ali spiegate ed un fregio marmoreo a forma circolare. Il nuovo logo del club romano si caratterizzava per le tre iniziali della originaria denominazione sociale della Lazio, scritte in bianco, intrecciate tra loro ed incastonate in un cerchio azzurro bordato di blu. Con ogni probabilità, peraltro, quello stemma laziale ispirò il monogramma “ASR” con cui nel 1927 si decise di rappresentare la neonata A.S. Roma. La c.d. “Maglia delle Finali”, come riporta “Il Cielo come Maglia” edito dalla Goal Book Edizioni, fu ininterrottamente utilizzata dalla Lazio sino al 1925, anno in cui, per il venticinquennale della fondazione, lasciò il posto ad una bellissima divisa celebrativa, più chiara, sulla quale campeggiava un elegante stemma triangolare con al centro il numero “25” scritto in rilievo aureo. Noi l’amiamo e per lei combattiamo, così recita uno slogan adottato due anni fa in casa Lazio per esaltarne l’attaccamento alla maglia, ma in realtà sembra coniato su misura anche per le splendide maglie laziali e lo Scudetto Negato del 1915 di cui le stesse non poterono mai fregiarsi. Ecco perché la battaglia continua, non potrebbe essere altrimenti, l’ex aequo tricolore è il minimo che si possa riconoscere a quelle gloriose divise che per l’occasione si erano anche vestite a festa…

CLICCA QUI PER FIRMARE LA PETIZIONE – LAZIO CAMPIONE D’ITALIA 1914/15

Gian Luca Mignogna

Sportiello sulle orme di Marchegiani: “Era il mio idolo, spero di ripercorrerne la carriera”

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Come ormai sanno anche i muri, la rosa della Lazio a giugno sarà completamente rivoluzionata. Tanti sono infatti i giocatori destinati a fare le valigie per approdare ad altri lidi e tanti altri che ancora non sanno con precisione che cosa ne sarà del loro futuro. Tra essi Federico Marchetti, che, nonostante il recente rinnovo, non sembra del tutto sicuro di restare nella Capitale anche il prossimo anno. Per la sua sostituzione nei giorni scorsi si era parlato di Marco Sportiello, talentuoso portiere che sogna il grande salto dopo una stagione ad ottimi livelli con la maglia dell’Atalanta. Proprio costui, in un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’, ha parlato del suo futuro, svelando un aneddoto a tinte biancocelesti riguardante i suoi esordi: “Il mio idolo era Marchegiani. Me lo ricordo quando giocava nella Lazio e mi piaceva molto la sua capacità di lettura. Spero di ripercorrerne anche in parte la carriera, anche se so che devo ancora crescere“.

TEMPI BELLI – La Lazio è là

E’ retorico dire che non capita spesso commentare una vittoria, quest’anno. Capita ancor di rado commentare una bella partita, quando c’è la Lazio di questa stagione di mezzo. “Eppure è successo“, come suggeriva in Magnolia la scritta a chi si stupiva quando iniziavano a piovere rane. Stavolta non sono piovuti gol, ne sono bastati un paio, ma bel gioco, speranze (Keita) e nostalgia (Klose), il tutto condito da un pizzico di rabbia, ben testimoniata dalla violenza con la quale Candreva ha scagliato alle spalle di Handanovic il rigore del due a zero.

Certo, la fregatura c’è sempre, come in una perfetta imitazione made in Taiwan: la vittoria è bella ma la classifica no, e a poco servirà probabilmente aver sfilato sei punti su sei ad un’Inter che pure sembra potersi permettere ragionamenti colonialistici sul mercato laziale. Candreva piace all’Inter, Biglia piace all’Inter… a noi piace Scarlett Johansson, ma più di una spruzzata di peperoncino concentrato degli occhi non otterremmo, se ci avvicinassimo. Quando Mancini in conferenza ha detto “Biglia? Costa troppo“, rideva, ma c’era una vena amara che ci fa pensare che se Atene piange, Sparta quasi mai ride davvero.

La vera risposta suggerita dal successo contro l’Inter è che la Lazio è là: ancora là, a disposizione di tutti coloro che l’anno prossimo vorranno crederci ancora. E anche di chi non vorrà, perché sentirsi traditi a vita è un’emozione che merita soprattutto rispetto. Non lo merita però neanche chi vive la Lazio come una condivisione e non sente che possa esistere “un’altra” Lazio. Soprattutto non meritano importanza né valore le persone che dello sputare melma sulla Lazio ne hanno fatto un mestiere e un personale godimento. Il danno mostruoso compiuto da queste persone è soprattutto “dissuadere altri laziali dal manifestarsi come tali. Dire “che meraviglia il gol di Klose” ti manda incontro alla solita vomitata di parole radiocomandata che ti fa sentire uno scemo, se osi parlar bene della tua squadra. Nemmeno Foschi sognava tanto” (cit.).

Ma per scappare dalle cellule impazzite, la Lazio è là. Nei padri con bambini mano per la mano ad assistere al match, insignificante e due settimane dopo un derby perso rovinosamente, contro l’Empoli, in chi per un secondo, a vedere questo Lazio-Inter, ha vissuto un’emozione che per un secondo gli ha fatto dimenticare la classifica. Anche la classifica è là, impossibile scordarlo in una stagione in cui da Fiorentina-Lazio a Lazio-Inter è passato un girone intero per rivedere una partita decente. Ma a chi insulta per un genuino applauso ad un gol della Lazio, non serve mostrare che la Lazio è là con l’indice, ma alzare il sempiterno terzo dito. Quello che indica Trigoria.

Fabio Belli

 

Salas ricorda Mancini e su Simeone: “È tra i migliori tecnici in circolazione, spero che…”

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A Roma i tifosi biancocelesti ancora se lo ricordano per i suoi gol (uno dei quali regalò una Supercoppa Europea, a Montecarlo contro il Manchester United), festeggiati con il famoso ‘inchino’ sotto la Curva. Stiamo parlando di Marcelo Salas, il Matador, che, ai microfoni di ‘calciomercato.it’, ha parlato di Simeone e Mancini, suoi compagni nella Lazio e ora affermati allenatori: “Quando sono arrivato alla Lazio, Roberto è stato uno dei miei compagni di stanza. Ha sempre avuto questo carattere così forte che lo porta spesso a dire ciò che pensa senza mezze misure, e questo magari a volte ha provocato qualche polemica. Personalmente però preferisco un tipo cosi, che dice quello che pensa in faccia e non alle spalle. Di Diego invece ho un grande ricordo, con lui ho condiviso diverse esperienze alla Lazio. Eravamo compagni di stanza e ricordo che quando preparava le partite curava molto i dettagli, aspetto che ha mantenuto anche adesso che fa l’allenatore. Al momento penso possa esser considerato tra i migliori allenatori in circolazione e spero possa tornare in Italia“.

Fabio Argentini: “L’unità di intenti fondamentale per un grande evento come Di Padre in Figlio”

Una delle menti della serata del 23 maggio “Di Padre in Figlio”, il giornalista Fabio Argentini, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” condotta da Danilo Galdino (a sua volta chiamato alla scrittura e alla conduzione dello spettacolo) per fare il punto sull’iniziativa a venti giorni dal suo svolgimento, anche dall’alto delle sue esperienze e i suoi ricordi.

Ricordo la grande festa del Centenario, con la società, la curva e la Polisportiva tutti riuniti attorno allo stesso tavolo. Difficile ripetere al momento questa alchimia, ma una tale unità di intenti è senz’altro fondamentale per riuscire a realizzare grandi eventi.

Per “Di Padre in Figlio” gli autori come Fabio Argentini potranno avvalersi di un regista come Sergio Colabona: “Un professionista che ha lavorato per i grandi network nazionali, ma è soprattutto un laziale enorme. Mentre preparavamo la scaletta continuava a tirar fuori aneddoti e a ricordare giocatori. Persino a parlarmi di quando evitò di riportare la prima fidanzatina allo stadio perché la prima volta la Lazio aveva perso e aveva portato sfortuna. Lavorare in questo scenario mi rende orgoglioso dei colori biancazzurri, Poi dopo la riunione ci siamo ritrovati in Piazza della Libertà, che vede ogni anno riunirsi spontaneamente. Una delle tante storie che racchiudono la lazialità, come quella di Giorgio Chinaglia seppellito al fianco di Tommaso Maestrelli, caso unico della storia del calcio.

D’altronde la storia della Lazio è ricchissima e dovrebbe essere quotidianamente rievocata: “Quello che rappresentiamo deve essere un patrimonio che va conservato e tramandato. Io scrissi un libro sulla nascita dello sport a Roma: non era un libro specificamente sulla Lazio, ma pur nella voglia di equidistanza, c’erano tracce di Lazio in ogni passaggio. Un museo della storia della Lazio rappresenterebbe qualcosa di meraviglioso, se ben fatto e capillarmente organizzato con rappresentati tutti gli aspetti della storia biancazzurra.

Il direttore artistico di “Di Padre in Figlio” sarà Augusto Santucci: “Si tratta di un personaggio abituato a risolvere ogni tipo di problema. Ha lavorato nella musica con grandi artisti e nel teatro, con artisti come Garinei, Montesano e De Sica. Ha una grandissima esperienza per i grandi eventi live. Dal punto di vista dello spettacolo il filo conduttore sarà quello della favola. Non abbiamo fatto altro che dare alla gente quello che vuole, mettendola nella condizione di emozionarsi di nuovo. Noi ricordiamo la Curva Nord per le bellissime coreografie, ma in pochi conoscono davvero cosa ci sia dietro la preparazione di questi spettacoli, negli anni i tifosi laziali hanno raggiunto un livello di creatività che in molti ci invidiano.

Dalla Cina al Colosseo. La polizia cinese invade Roma. Perché?

Dalla Cina a Roma e Milano per assistere i turisti connazionali che si trovano in vacanza in Italia. Quattro poliziotti della Jingcha, la polizia del popolo, sono arrivati domenica scorsa nella Capitale e lunedì sono scesi di pattuglia al Colosseo e ai Fori Imperiali insieme con agenti della polizia di Stato e carabinieri. Resteranno fino al prossimo 13 maggio.

“In cambio – secondo l’accordo sottoscritto fra Viminale e ministero dell’Interno cinese – poliziotti e militari dell’Arma italiani svolgeranno lo stesso genere di servizi a Pechino e a Shanghai in aiuto ai nostri turisti”.

Roma, si vendica dell’ex. Iscrive la suocera ad una chat ‘erotica’

Per tormentare l’ex fidanzato, ha escogitato un piano malato e diabolico. Ha riversato tutta la rabbia e la frustrazione scaturite da un rapporto finito sulla famiglia del ragazzo che amava. Cane compreso. Ha anche iscritto la suocera mancata su un sito per scambisti, inventando un colorito nickname e pubblicando il numero di telefono privato della donna.

Ora, con l’accusa di stalking, una quarantenne romana è finita sotto processo. L’ex innamorato, di vent’anni più giovane, ha esposto davanti al giudice una lunga serie di “torture” e minacce. “Ha tentato di uccidere il mio cane con delle polpette avvelenate – ha dichiarato il ragazzo in sede di denuncia – l’abbiamo salvato facendogli una lavanda gastrica”. In quell’occasione, la vittima sarebbe pure stata raggiunta da un messaggio minatorio: “Hai visto cosa ho fatto? Il prossimo sarai tu”.

RASSEGNA STAMPA – Klose gol senza tempo. Ora è caccia a Pandev

Il passaggio a Lulic, quello di ritorno dettato nello spazio. Il controllo, poi la prima finta. A seguire la seconda, la terza, fino al punto di far cadere a terra un gigante come Handanovic, beffato subito dopo con una carezza che si trasforma in un delicato pallonetto. Così, dopo appena otto minuti, Miroslav Klose ha messo la firma sull’incontro con la sua terza rete in carriera ai nerazzurri, ancora una volta decisiva, come nei primi due casi.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Panchina Lazio, Inzaghi risale

Il dubbio c’è, verrà sciolto soltanto a fine campionato, la Lazio non ha smesso di valutare Simone Inzaghi. È chiaro, le chance sono poche, forse inesistenti, ma le sorprese restano in agguato. La società preferirebbe ripartire da un tecnico d’esperienza, un uomo in grado di riportare entusiasmo e di risollevare l’ambiente.

La vittoria contro l’Inter però ha rispolverato la candidatura del tecnico di Piacenza: tre successi (arrivati quando c’è stata la possibilità di preparare le partite settimanalmente) e due sconfitte (guarda caso ravvicinate tra loro) in cinque partite disputate; otto gol fatti e cinque subiti, l’Europa League rimane una missione impossibile. Ma lo spirito è cambiato, Inzaghi ha riportato fiducia all’interno dello spogliatoio, ha messo ordine e ristabilito le gerarchie, adesso è convinto di giocarsi la riconferma. Lotito e Tare riflettono da giorni, non hanno ancora deciso, hanno intrapreso la strada delle consultazioni: «Con Simone abbiamo parlato all’inizio di questo nuovo percorso – ha svelato il diesse biancoceleste – siamo stati chiari e non vogliamo mettergli pressione. Ha questa possibilità di fare un mini-ciclo, poi prenderemo una decisione finale sulla sua permanenza. I risultati sicuramente ci aiuteranno».

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Simone non si sente più solo un “traghettatore”

Accelerazioni, brusche frenate, sorpassi e uscite di pista. Il gran premio che assegna la panchina della Lazio per il prossimo anno è alle ultime curve e nulla è scontato. L’outsider Inzaghino dopo la brillante prova contro l’Inter ha messo in crisi la società. Dopo il ko contro la Sampdoria le strade sembravano doversi separare, e invece la notte dell’Olimpico ha portato consiglio. E non solo per quanto visto in campo ma anche per il modo con cui Simone ha preso di petto la situazione. «Il mio futuro? Sono tranquillo e sereno. Assieme al mio staff facciamo il massimo, è capitata quella partita a Genova che nove volte su dieci non la perdi. Stiamo lavorando bene, sono contento di questi ragazzi. Io continuo a lavorare, a parte la Juve e senza le vicissitudini di Genova ne avrei vinte quattro su quattro» ha sottolineato il tecnico biancoceleste mostrando già il piglio dei grandi. Se la sta giocando a testa alta e senza nessuna voglia di lasciare nulla d’intentato, per questo ha chiesto a tutti gli straordinari.

Fonte: Il Messaggero

Video – La reazione dei giocatori, la vittoria della Premier League. Leicester ‘Campione’

La favola del Leicester non avrà età, non verrà dimenticata. Da sportivi, giocatori e allenatori, l’impresa di Ranieri porterà la consapevolezza di come sia possibile con il lavoro, la dedizione e l’entusiasmo ottenere risultati insperati. Proponiamo le immagini  di quanto accaduto, immediatamente dopo la fine della partita (derby) tra Chelsea e Tottenham, pareggiata all’ultimo dagli uomini di casa, che di fatto ha sancito la vittoria della Premier per il Leicester.

I giocatori del Leicester festeggiano la vittoria della Premier, aspettando la fine del derby tra Chelsea e Tottenham

L’emozione di Miro Klose: “Ancora non mi sono reso conto di essere nella storia del calcio”

AGGIORNAMENTO ore 9:00 del 3/5 – L’attaccante tedesco dopo aver apposto la sua firma ha espresso tutta la sua emozione: “E’ stato bello poter tenere in mano la Coppa del Mondo originale per la seconda volta nella mia vita. Questa volta, almeno, posso prendermi il tempo che voglio e godermela. Onestamente, non ho ancora realizzato di essere parte della storia del calcio. Probabilmente lo capirò solo quando finirà la mia carriera“.

Quando sei una garanzia, un pilastro, una stella o semplicemente “Leggenda” significa che nella tua vita professionale sei riuscito a fare qualcosa di straordinario ed è giusto prendere tutti il riconoscimenti che il mondo è pronto a darti. Ancora una volta (ieri sera) il mondo ha visto scendere in campo il più forte di tutti, l'”Uomo della Storia“: Miroslav Klose. Oggi, come si ascolta da Lazio Style Radio 89.3, il bomber tedesco si recherà a Zurigo insieme al presidente Claudio Lotito e al responsabile della comunicazione Stefano De Martino per ricevere l’ennesimo riconoscimento che solo un campione come lui può collezionare. In Svizzera, infatti,  il campione del mondo firmerà il Muro dei Campioni presso il Fifa World Football Museum, che, inaugurato il 28 febbraio scorso, contiene una straordinaria collezione con leggendari cimeli dedicati alla storia dei Mondiali. Dall’alto delle sue 16 realizzazioni, il miglior marcatore nella storia della più importante competizione intercontinentale, di certo non può mancare. Da parte di tutto il popolo biancoceleste possiamo sire che è stato un onore per la capitale averlo ospitato per cinque intensi anni: un gigante del calcio, un punto di riferimento per i più giovani e per chiunque voglia trovare ancora qualcosa di pulito in uno sport troppo spesso inquinato e lontano da certi valori. SEMPLICEMENTE MIROSLAV KLOSE

 

 

CRONACA – Roma, fiamme su bus con studenti a bordo

Un bus Cotral con a bordo studenti delle scuole medie e superiori di Segni ha preso fuoco mentre transitava sulla provinciale Montelanico-Segni 60B. Molte persone a bordo del mezzo verso le 8 di mattina hanno sentito puzza di bruciato provenire dalla parte posteriore del bus e solamente grazie alla prontezza dell’autista la tragedia è stata solo sfiorata.

L’uomo alla guida ha accostato il mezzo, fatto scendere immediatamente tutti i passeggeri e chiamato i soccorsi. Sul posto sono prontamente intervenuti i vigili del fuoco di Montelanico e quelli di Colleferro che hanno subito spento le fiamme che intanto avevano completamente avvolto l’intero abitacolo. Sul posto è intervenuta anche una ambulanza del 118 ma fortunatamente nessuno dei viaggiatori è rimasto ferito gravemente, il tutto si è risolto solo con tanta paura e problemi di respirazione. I carabinieri accorsi sul luogo del rogo hanno chiuso la strada per consentire l’opera di bonifica e dopo circa due ore la situazione è tornata sotto controllo. L’altro ieri, al centro di Grottaferrata, era avvenuto un episodio simile.

SOCIAL – Attenzione ai tag di facebook. Rischio virus

State attenti ai tag degli amici su facebook: c’è un nuovo virus che si insedia nel vostro computer quando si clicca sul contenuto del post in cui si è menzionati. Migliaia di italiani sono caduti nel tranello negli ultimi giorni. Per capire che si tratta del virus basta notare il considerevole numero di persone taggate nel post. Se cliccate sopra diventate da vittima a carnefice perché il virus pubblica automaticamente il post infetto dal proprio contatto e tagga i vostri amici. Diffidate dunque dai post con molti tag e dai link senza nessuna descrizione. Ricordatevi di segnalare immediatamente il problema a facebook cliccando sulla freccetta in alto a sinistra del post.