Home Blog Pagina 2688

Zielinski: “Domenica sarà dura, mi dispiace non esserci”

L’Empoli di Gianpaolo ha destato una grande impressione nell’ultima partita disputata, il derby toscano vinto contro la Fiorentina con il risultato di 2-0, nel lunch-match di domenica scorsa. Uno dei grandi protagonisti della bella vittoria è stato Piotr Zielinski, autore del secondo gol dei biancoazzurri. Un gol che gli è però costato caro: letteralmente spogliato dal compagno di squadra Dioussè per esultare, il polacco è stato ammonito e, diffidato, sarà costretto a saltare la sfida di domenica allo Stadio Olimpico contro la Lazio.

Intervenuto ai microfoni de Il Tirreno, Zielinski ha provato a scherzare sull’accaduto: “Peccato per la squalifica anche perché io la maglia non me la volevo togliere, Dioussè è venuto ad abbracciarmi e mentre io mi divincolavo gli è rimasta la maglia in mano, l’arbitro non ha visto la scena e mi ha ammonito. Adesso Assane mi dovrà pagare una cena (ride, ndr.)”. Domenica sfida difficile allo Stadio Olimpico contro la nuova Lazio di Inzaghi: “Domenica sarà dura, la Lazio è una squadra forte ma noi andremo a dire la nostra e chi mi sostituirà farà una grande partita“.

Lazio-Empoli, ecco l’arbitro. Zero precedenti con i biancocelesti

Sono arrivate le designazioni arbitrali per la 33esima giornata di Serie A Tim, ed a dirigere la sfida dello Stadio Olimpico tra Lazio ed Empoli, domenica alle ore 18, sarà Angelo Cervellera (sezione di Taranto), coadiuvato dagli assistenti Marzaloni e Fiorito, dal quarto uomo Posado, e dai due addizionali Massa e Ghersini.

Nessun precedente per i biancocelesti con il fischietto pugliese, che vanta nel suo curriculum appena 12 incontri diretti in Serie A.

LAZIO SOCIAL – Keita e Morrison celebrano l’addio di Kobe Bryant

Gli eroi vanno evengono, ma le leggende restano per sempre“.

Questa notte si è giocata l’ultima partita di Kobe Bryant su un parquet di basket. Un campione straordinario, un campione a tutto tondo e non circoscritto solamente al mondo della palla a spicchi. Ha chiuso la carriera alla sua maniera: 60 punti nella vittoria dei suoi amati Los Angeles Lakers contro gli Utah Jazz. Si è chiusa un’epoca e due giocatori biancocelesti hanno voluto celebrare, tramite i loro profili Instagram, l’addio del Mamba. Keita e Morrison hanno voluto omaggiare l’eterno campione pubblicando una sua foto.

 

#BlackMamba👏🏾👑

Una foto pubblicata da Keita Balde Diao✔ (@keitabalde14) in data:

Difesa Lazio – Ricomincio da…due

Nel giorno dell’esordio di Simone Inzaghi sulla panchina della Lazio, domenica scorsa a Palermo, la difesa biancoceleste non ha, incredibilmente, incassato gol. Un giorno da ricordare in una stagione in cui la retroguardia della Lazio ha subito ben 42 gol in 32 partite ufficili. Un’enormità per una difesa che nella scorsa stagione si era dimostrata solida, a tratti granitica. Ha pesato molto, inutile ricordarlo, l’assenza di Stefan De Vrij, ma si doveva e poteva fare necessariamente qualcosa in più.

Tornando a Palermo, zero gol al passivo, nonostante un avversario decisamente poco probante, sono un buon viatico per l’esperienza in panchina di Simone Inzaghi. Sono piaciuti entrambi i centrali difensivi, ed è per questo che il tecnico piacentino sembra orientato a confermare in blocco la coppia centrale. Bisevac e Gentiletti, pur mostrando limiti evidenti, di rapidità il primo, di condizione fisica il secondo, hanno destato una buona impressione e sembrano poter assortirsi in modo discreto. Inzaghi vuole ridurre al minimo il ventaglio delle sue scelte, in una difesa che fino a questo punto ha cambiato troppe volte i propri interpreti.

MERCATO – Per l’attacco ci sono Immobile e Van Persie. E spunta un milanista…

La Lazio, ormai lo sanno anche i muri, a giugno avvierà la sua rifondazione. Tra i reparti che cambieranno totalmente volto, oltre alla difesa, c’è anche l’attacco, dove tra le piste c’è quella relativa a Ciro Immobile. Il giocatore napoletano deve essere riscattato dal Torino dal Siviglia, club che ne detiene la proprietà del cartellino, per una cifra intorno agli 11 milioni, ma, qualora la trattativa dovesse fallire, la Lazio è pronta a lanciare l’assalto. Sotto questo aspetto, sarà maggio il mese cruciale per portarsi a casa il nazionale azzurro, balzato in cima ai pensieri di Lotito, che lo considera l’uomo giusto su cui basare la ricostruzione delle ambizioni biancocelesti. Si tratta del nome da seguire con maggiore attenzione, anche perché il suo procuratore è lo stesso di Tonelli (obiettivo biancoceleste per la difesa) e, visti gli ottimi rapporti tra le parti, si può dare vita a più operazioni. Prima però bisognerà vedere cosa farà il Toro, dopodiché si potrà andare a trattare con gli spagnoli sul prezzo del riscatto. Quegli 11 milioni, appunto, su cui la Lazio è intenzionata a chiudere e che rappresenterebbero un bel tesoretto per il Siviglia, che ha ceduto Immobile in prestito proprio per valorizzarlo.

Il nome dell’attaccante napoletano non è però l’unico sulla lista, che conta anche quello di Robin Van Persie. A tal proposito, ieri ha avuto luogo una cena per parlare del futuro dell’olandese, che il suo entourage vorrebbe portare alla Lazio. Certo, c’è il problema dell’ingaggio (Lotito arriverebbe massimo a 2,5 milioni all’anno), ma può essere superato: Van Persia infatti vuole lasciare la Turchia, complici i recenti problemi del paese legati al terrorismo e un rapporto non proprio idilliaco con il tecnico del Fenerbahce Vitor Pereira. Fenerbahce che la scorsa estate, per prelevarlo dal Manchester United, sborsò circa 8 milioni di euro e tanto probabilmente chiederà ai vertici biancocelesti per portarsi via l’attaccante, il cui contratto scade nel 2018 e che ad agosto compirà 33 anni.

Da non sottovalutare, infine, la pista Niang: il milanista infatti è uno dei pupilli del probabile nuovo allenatore biancoceleste nella prossima stagione Sinisa Mihajlovic. Quest’anno a Milano ha fatto vedere buone cose, ma i rossoneri lo hanno inserito tra i papabili per ‘fare cassa’. La sua valutazione è di circa 15 milioni: chissà dunque che Lotito, in caso di matrimonio con il tecnico serbo, non ci faccia un pensierino come regalo di benvenuto.

Europa League, le probabili formazioni del ritorno dei quarti di finale. Trasmessa in chiaro una sfida

Questa sera alle ore 21.05 si disputeranno i match di ritorno dei quarti di finale di Europa League. Ecco le probabili formazioni delle quattro sfide in programma. Sarà Siviglia-Athletic Bilbao la sfida che andrà in onda in chiaro sul digitale terrestre free di TV8.

SHAKHTAR DONETSK – SPORTING BRAGA (AND. 2-1)

Shakhtar Donetsk (4-2-3-1): Pyatov; Srna, Ordets, Kryvtsov, Ismaily; Malyshev, Stepanenko; Marlos, Kovalenko, Taison; Eduardo. All.: Lucescu.
Sporting Braga (4-4-2): Matheus; Marcelinho, Boly, Pinto, Carneiro; Silva, Vukcevic, Mauro, Alan; Hassan, Stojlijkovic. All.: Fonseca.
Arbitro: Pavel Královec (CZE).

SPARTA PRAGA-VILLARREAL (AND. 1-2)

Sparta Praga (3-1-4-2): Bicik; Kovac, Kadlec, Steinhofer; Marecek; Dockal, Frydeck, Matejovsky, Krejcl; Konate, Julis. All.: Scasny.
Villarreal (4-4-2): Asenjo; Mario Gaspar, Ruiz, Bailly, Marin; Castillejo, Bruno, Trigueros, Suarez; Bakambu, Soldado. All.: Marcelino.
Arbitro: Martin Atkinson (ENG).

SIVIGLIA-ATHLETIC BILBAO (AND. 2-1)

Siviglia (4-2-3-1): Soria; Coke, Rami, Kolodziejczak, Fazio; N’Zonzi, Krychowiak; Vitolo, Konoplyanka, Krohn-Dehli; Gameiro. All.: Emery.
Athletic Bilbao (4-2-3-1): Herrerin; de Marcos, Boveda, Etxeita, Balenziaga; San Jose, Benat; Williams, Eraso, Muniain; Aduriz. All.: Valverde.
Arbitro: Damir Skomina (SVN).

LIVERPOOL-BORUSSIA DORTMUND (AND. 1-1)

Liverpool (4-2-3-1): Mignolet; Moreno, Lovren, Sakho, Clyne; Allen, Milner; Coutinho, Lallana, Sturridge; Origi. All.: Klopp.
Borussia Dortmund (4-2-3-1): Weidenfeller; Matt, Bender, Piszczek, Schmelzer; Castro, Gundogan; Kagawa, Reus, Mkhitaryan; Aubameyang. All.: Tuchel.
Arbitro: Cüneyt Çakır (TUR).

‘DALLA SCUOLA ALLO STADIO’ – Le parole di Biglia, Konko e Berisha al ‘Maria Ausiliatrice’

Nuovo appuntamento con il tour biancoceleste nelle scuole di Roma e provincia per l’iniziativa ‘Dalla scuola allo stadio, il modo giusto per sostenere lo sport‘. Questa mattina è toccato a Biglia, Konko Berisha far tappa all’Istituto ‘Maria Ausiliatrice’, queste le loro parole in risposta alle domande degli studenti.

BIGLIA – Per raggiungere il successo serve tanto sacrificio, anche a livello umano. Bisogna lasciare tante cose e mettere la testa al 100% su quello che si fa. Per vincere la partita, il modo migliore è seguire le indicazioni del mister e metterci l’approccio giusto. La Fede? Dopo la morte di mio padre sono diventato molto credente. Però non prego per chiedere, ma per ringraziare, in particolare per la salute di mio figlio. Gli errori arbitrali? Anche gli arbitri, come noi calciatori, possono sbagliare. Bisogna restare concentrati, perché nel calcio può capitare di commettere errori. Il razzismo? È ignoranza, non bisogna guardare il colore della pelle. Il mio ruolo? A 5 anni giocavo a calcetto, in porta, ma stavo sempre in panchina. Un giorno chiesi di entrare a tutti i costi, ma il mister mi schierò fuori dalla porta e da allora ho iniziato a fare il centrocampista“.

KONKO – Gli errori? Non sono un problema se li fai in un contesto di squadra. L’importante, quando li si commette, è rialzarsi e riprovare finché le cose non riescono nel modo giusto. È questa la forza di un gruppo, dare fiducia ai compagni in difficoltà e trovare insieme la strada giusta per andare avanti. Il gol dell’ex? È un classico che purtroppo capita spesso. E pure se a segnarlo è un compagno che ha lottato con noi fino all’anno precedente, prenderlo fa sempre male. Il futuro? Mi piacerebbe allenare o lavorare con i giovani. Ancora non ho deciso niente, ma mi piacerebbe comunque restare nel mondo del calcio, che è stato la mia vita. Il razzismo? Purtroppo mi è capitato di subire episodi, ma sono cose brutte cose, che non bisogna seguire. I buh soprattutto, che non servono al mondo dello sport. Chi li fa è una minoranza che deve rimanere fuori dallo sport, che è fatto per tutti e in cui non ci sono colori diversi. E poi il bello di lavorare in gruppo è proprio stare insieme a persone che provengono da altri paesi e altre religioni. I rimproveri dell’allenatore? Significano che c’è qualcosa di sbagliato, per cui bisogna reagire è andare avanti. Gli sfottò? Non sono belli, ma anche i nostri tifosi li fanno. Il calcio italiano è così, ma finché si rimane sullo scherzo non c’è problema. Più importante l’assist o il gol? Vanno entrambi bene, però, visto che sono un difensore, la cosa più importante è non subire gol. Il mio ruolo? L’avevo capito già a 15 anni“.

BERISHA – Tanti tifosi pensano che sono bravo, tanti altri che sono scarso. Per me l’importante è giocare nel miglior modo possibile. Del resto, anche i migliori al mondo vengono criticati. Com’è giocare all’Olimpico? Quando sono arrivato, ero un po’ nervoso perché ho trovato tanti tifosi. Poi mi sono abituato, anche grazie ai compagni e all’allenatore, che mi hanno aiutato tantissimo. Il mio ruolo? Giocavo a centrocampo, poi un giorno, a circa 7-8 anni, ho sostituito il portiere della nostra squadra e da allora l’allenatore mi ha lasciato in quella posizione“.

All’Inter la Coppa Italia Primavera: i nerazzurri piegano la Juventus a San Siro

Davanti ad una splendida cornice di pubblico (20.000 spettatori accorsi a San Siro) l’Inter si aggiudica la Primavera TIM Cup superando la Juventus 2-1. La formazione di Vecchi, che già si era imposta di misura all’andata, ha superato i pari età guidati da Grosso rimontando l’iniziale vantaggio bianconero, tornando a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro della competizione, da cui mancava dal 2006. Per il club di Thohir si tratta della sesta vittoria della storia in Primavera TIM Cup, ad un solo successo dal Torino che detiene il record di trofei conquistati. La gara di stasera ha visto le due formazioni dividersi il predominio nelle due frazioni di gioco. La prima, di appannaggio degli ospiti, manda i ragazzi di Grosso negli spogliatoi in vantaggio di un gol grazie al destro di Kastanos che al 34′, dal limite dell’area, ha infilato il pallone a fil di palo alla sinistra di Radu. Nel secondo tempo l’Inter aumenta la pressione e ribalta il match. Il pareggio lo sigla Manaj al 76′ con un’azione personale in cui dribbla il portiere avversario e mezza difesa bianconera prima di depositare in porta il pallone. L’attaccante nerazzurro esulta togliendosi la maglietta e rimediando il giallo che gli costerà poi l’espulsione a due minuti dal termine per un secondo cartellino ricevuto per simulazione. In inferiorità numerica nei minuti di recupero, l’Inter trova comunque la rete della vittoria con un contropiede al 94′: la Juventus si riversa in area nerazzurra anche con il portiere Audero per l’ultimo calcio d’angolo della partita, ma Radu, fatto suo il pallone, lancia Zonta che va a segnare il 2-1 depositando nella porta sguarnita.

Stefano Di Chiara: “Lazio emblema della crisi del calcio italiano. Lotito e il suo entourage insostenibili”

Stefano Di Chiara è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“, per parlare di Lazio nei giorni che avvicinano all’impegno di campionato contro l’Empoli. Si parte dalla crisi che il club biancoceleste sta attraversando in questo particolare momento:

A livello nazionale manca progettualità, basti pensare quello che sta succedendo anche all’Inter e al Milan, la Lazio è un emblema di un malessere pià profondo. C’è un problema di crisi del calcio italiano, questo blocca anche le possibili iniziative di crescita. Quella di Lotito è una delle gestioni più longeve in assoluto della Lazio ma riesce a schermarsi a tutti gli insulti, le critiche, è impermeabile a qualunque cosa. Ma il problema è generale: abbiamo assistito al derby più inutile degli ultimi 152 anni, anche per la Roma, in uno scenario squallido, senza pubblico. A livello di mercato accadono cose pazzesche, arrivano giocatori come Postiga, Ciani, Bisevac, Hoedt… si investe su stranieri sconosciuti. Ma il problema è generale, si arriva a Brocchi che allena il Milan perché le società non sanno più cosa fare.

Le parole sulla presidenza Lotito sono pesantissime: “Lotito e il suo entourage sono diventati insostenibili a livello fisico, la gente non li sopporta più. Servirebbe un aiuto anche da parte della politica per trovare una svolta: la lazialità non si riconosce più in determinati personaggi. Anche sul prossimo mercato si sta cominciando già a ragionare su giocatori che non fanno la differenza.

Di Chiara ha allenato Di Canio alla Cisco. “Il rapporto ai tempi era difficile, la situazione professionale era complicata. Ricordo che c’era Pietro Leonardi, tra gli artefici poi della debacle del Parma. Paolo sicuramente è stato uno degli ultimi da cui la gente laziale si sentiva rappresentata. Io a sessant’anni sono rimasto laziale perché partendo dal settore giovanile mi è stato inculcato quel senso di appartenenza che solo in quegli anni si può venire a formare. E’ una matrice che è venuta meno in generale in Italia, vale anche per la Nazionale.

Nonostante gli ottimi risultati del settore giovanile, i ragazzi laziali faticano a imporsi in prima squadra. In generale anche gli Under 23 laziali sono tra i migliori sulla piazza. Su chi si potrebbe puntare nella prossima stagione? “Il grosso problema della Lazio riguarda la difesa, senza ombra di dubbio. Sicuramente si può ripartire da Cataldi, Keita, De Vrij e Felipe Anderson tra i giovani, quattro talenti che hanno dimostrato di potersi imporre ai massimi livelli, a patto di avere alle spalle una base di giocatori carismatici che possano essere leader per tutti gli altri.

Ma in questo finale di stagione la Lazio può puntare al sesto posto, oppure si tratta di una forzatura? “La realtà del campionato è mediocre, può succedere di tutto perché come dicevo all’inizio i problemi della Serie A sono generali. Il Milan è in una crisi che difficilmente riuscirà a risolvere e il Sassuolo è pur sempre il Sassuolo. Il problema della Lazio è anche trovare una progettualità che possa dare orizzonti certi anche ai giocatori più talentuosi presenti in squadra.

Berlusconi su Mihajlovic: “Mai visto il Milan giocare così male”

Silvio Berlusconi ha sempre abituato l’interlocutore mediatico a stravolgimenti, colpi di scena e siluramenti improvvisi dei tecnici che facevano parte della scuderia milanista.

All’indomani della presentazione di Christian Brocchi, che ci auguriamo in quanto laziale anche lui possa avere un corso diverso, e a un paio di giorni dall’esonero di Sinisa Mihajlovic il numero uno rossonero non gira intorno ad analisi piccate e rincara la dose nei confronti del serbo: “Io rivendico con orgoglio tutte le mie scelte dalla prima all’ultima, e cioè quella di correggere, con il cambio dell’allenatore, un trend di gioco non all’altezza della storia del Milan perché, diciamolo chiaro, al di là dei risultati, non abbiamo mai visto il Milan giocare così male”.

Sulle futuro ha detto: “A questo scopo non ora ma a fine stagione, valutando i risultati concreti di questa scelta, potremo assumere le decisioni migliori nell’interesse del nostro Milan”.

Incendio a Tor Sapienza, divampano le fiamme durante la notte

Nel quartiere Collatino durante la notte tra il 13 e il 14 Aprile, presso la via Pio Semenghini, è divampato un incendio. Immediatamente allertati i vigili del fuoco (10 squadre), che sono arrivati nel tentativo, poi riuscito, di sedare le fiamme.

Ancora da capire la causa, se di matrice dolosa o naturale, anche se le fonti, non parlano di vittime o feriti. L’incendio pare essere iniziato intorno alla mezzanotte, distruggendo un magazzino limitrofo che conteneva materiali combustibili.

Sul posto anche le forze dell’ordine nell’intento di fare chiarezza sull’accaduto e tentare di stabilire la matrice che ha portato alle fiamme a Tor Sapienza.

 

 

Domenica Lazio-Empoli dentro e fuori dal campo. C’è un piano per Tonelli

La Lazio incontra l’Empoli, domenica alle ore 18. Sarà un occasione per vedere nuovamente all’opera Simone Inzaghi e dare conferma ai risultati. Sul fronte mercato, potrà essere molto utile osservare più da vicino il difensore Lorenzo Tonelli.

Il giocatore sta sempre più insistentemente entrando in orbita biancoceleste, come confermato questa mattina da Il Corriere dello Sport, quindi sarà un’ottima occasione per intavolare una trattativa per il trasferimento del difensore fiorentino nella Capitale. Il prezzo del cartellino si aggira intorno ai 7-8 milioni di euro.

RASSEGNA STAMPA – Asse di mercato Lazio-Inter: scambio Jovetic-Candreva?

L’interesse per Antonio Candreva, esterno di centrocampo e d’attacco che piace tantissimo a Roberto Mancini, è infatti arcinoto. I nerazzurri hanno sondato il terreno già concretamente, tant’è vero che nello scorso calciomercato invernale s’era quasi paventata la chiusura dell’operazione. Ma Lotito ha sempre sparato alto: per cedere quello che da molti è considerato il miglior calciatore della attuale Lazio, il patron biancoceleste vuole almeno 30 milioni. Ecco perché Ausilio sta escogitando un piano B, un’operazione con contropartita tecnica e la contropartita sarebbe il montenegrino Stevan Jovetic.

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Lazio, tornano Basta e Milinkovic. Ma Bisevac si ferma

Dopo il giorno di pausa concesso da Simone Inzaghi, la Lazio torna ad allenarsi nel centro sportivo di Formello. E lo fa con tre buone notizie e due piccole preoccupazioni.

BASTA E MILINKOVIC DI NUOVO IN GRUPPO – Della prima categoria fanno parte i rientri di Basta, Milinkovic e Morrison. I due serbi sono tornati a disposizione e metteranno in difficoltà il tecnico, intenzionato a confermare in blocco l’undici schierato contro il Palermo. Difficile però non tenere conto dei ritorni di due titolari a tutti gli effetti: e se per Basta l’eventuale sostituzione è scontata (al posto di Patric), per quanto riguarda Milinkovic la situazione si fa più complicata. Già, perché l’inserimento dell’ex Genk comporterebbe l’esclusione di Onazi nel ruolo di mezzala destra (nell’ultimo allenamento Sergej è stato provato proprio in questa posizione), quindi la panchina per l’unico incontrista di ruolo della mediana schierata a Palermo, nonché uno dei cardini sui quali si è fondato il “cambiamento” portato dall’arrivo di Inzaghi.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Lazio, panchina da scudetto

Simone Inzaghi per la conferma in panchina a fine stagione, Sinisa Mihajlovic per tornare in biancoceleste nella nuova veste di tecnico. Due pezzi della Lazio dello scudetto 1999/2000 sono pronti a contendersi il posto di allenatore della squadra capitolina. Insieme hanno vinto, alzato trofei e vissuto da protagonisti quei primi anni duemila pieni di successi nell’era del patron Sergio Cragnotti: dal tricolore alla Supercoppa europea, dalla Coppa Italia alla Supercoppa italiana. In estate invece rischiano di trovarsi faccia a faccia per giocarsi lo stesso sogno.

L’ex attaccante, dopo aver bagnato col Barbera il suo esordio a Palermo, ha altre sei partite per convincere la società a confermarlo. L’ex difensore, silurato ufficialmente ieri dal presidente Silvio Berlusconi e sostituito al Milan da Brocchi, non ha mai nascosto di voler fare ritorno a Roma.

Era proprio nella Capitale, a cena con la moglie Arianna in un ristorante, quando è squillato il telefono e l’amministratore delegato Adriano Galliani gli ha comunicato che non sarebbe stato più l’allenatore del club rossonero. Sinisa aveva due giorni liberi e come al solito aveva fatto ritorno a Roma dove vive la sua famiglia. Il figlio Dusan gioca nel settore giovanile biancoceleste, è sempre romantico ricordarlo. Ritornare alla Lazio, e farlo da allenatore, è un suo desiderio. Alla dirigenza biancoceleste piace molto, ai tifosi anche di più: Mihajlovic rappresenterebbe una scelta carismatica e di esperienza.

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – il presidente ha stilato la lunga lista delle cessioni: Candreva in pole

C’è una squadra in vendita. No, Lotito non lascia la Lazio, ma è pronto a scatenare un’asta per i suoi big e a racimolare, anche con altre cessioni minori, un tesoretto per il prossimo mercato. Tare gli ha già fatto i conti in tasca, è convinto che avrà addirittura 70-80 milioni a disposizione. Senza considerare l’eventuale addio a Biglia: in quel caso il budget sfiorerebbe i cento, senza considerare gli ingaggi risparmiati con gli svincolati Klose a Braafheid (discorso a parte per Mauri e Konko). Ma partiamo dalla porta, Berisha ha le valigie in mano da gennaio: ha già chiesto la cessione, stavolta verrà accontentato per una cifra intorno ai 5-6 milioni per lasciar posto a Vargic. In difesa sicuri della permanenza sono Hoedt e de Vrij, dovrebbero rimanere anche Patric e Bisevac. In uscita Mauricio e Gentiletti, con richieste da Germania e Spagna, ma anche in Italia: la Lazio conta di racimolare 4 milioni.
LE PLUSVALENZE
A centrocampo c’è Onazi in odore d’addio, ma Lotito parte da una valutazione di 7-8 milioni, ritenuta folle dalle pretendenti già a gennaio. Per Morrison basterebbero invece quattro spicci. A sorpresa, nemmeno Cataldi appare certo della conferma. E di certo non verrebbero rifiutati 20-25 milioni per Parolo, quest’anno, nonostante sia un pupillo della società. Che chiederà 35 milioni per Candreva, sperando in un ottimo Europeo. In bilico anche il destino di Keita per una cifra di poco inferiore, da rivalutare Felipe salvo offerte monstre. Matri tornerà al Milan, ma verranno ascoltate anche le proposte per Djordjevic dalla Germania: acquistato a parametro zero (con 1,8 milioni di commissioni), Filip sarebbe comunque con Antonio e Balde Diao un’altra plusvalenza.

Fonte : Il Messaggero

Murgia: “Felice per mister Inzaghi, merita questa chance. Il mio sogno? Esordire in Serie A…”

Alessandro Murgia, centrocampista della Primavera biancoceleste, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, 89.3 FM. Queste le sue parole riportate sul sito ufficiale biancoceleste:

IL RITIRO –E’ stato molto emozionante prendere parte al ritiro a Norcia. Il mister si merita questo posto per quello che ha fatto tutte queste stagioni alla Lazio, sono contento per lui e anche per me, perché mi ha portato con lui, abbiamo trascorso tanto tempo insieme sui campi delle giovanili. Gli auguro tutto il meglio, spero che la Lazio faccia bene, e spero possa continuare a valorizzare i giovani come sta facendo adesso. Questo ritiro è stato faticoso ma molto bello perché emozionante, impari anche solo guardando, auguro a tutti i primavera di fare un’esperienza come questa, vivere queste emozioni con la Prima Squadra”. 

IL CONFRONTO – “Pioli e Inzaghi sono due allenatori diversi, il mister lo conosco bene e anche con Pioli mi sono trovato bene, avevamo comunque un ottimo rapporto e considerava molto anche noi. Sono due modi diversi di lavoro, Inzaghi è una persona molto emotiva, carica molto la squadra. Si stimo molto anche mister Pioli, auguro il meglio anche a lui, sono stato bene con tutti e due. Ora c’è Inzaghi, mi allenerò al meglio per dare il massimo per lui. Il mister, come al solito, è riuscito ad unire il gruppo come solo lui sa fare, caricando i ragazzi. Sotto al punto di vista mentale credo ci sia qualcosa di più ora, dal punto di vista fisico c’è stato forse qualcosa di diverso in settimana, un metodo di lavoro diverso. La Lazio ha grandissime qualità e grandissimi giocatori con esperienza, meritano di stare in una posizione alta in classifica“.

OBIETTIVO FINAL EIGHT –Con la Primavera ora abbiamo il Derby contro la Roma in casa. Non è facile a tre partite dalle Final Eight subire un cambio d’allenatore con uno come Simone Inzaghi che ha vinto e dato tanto. Appena ci sarà la conferma del nuovo allenatore saremo pronti. Noi, soprattutto i più grandi,  dobbiamo trascinare questa Lazio alle Final Eight, daremo qualcosa in più e cercheremo di trascinare questa squadra alle fasi finali“.

IL SOGNO SERIE A –Sognare non è vietato, ma quello che faccio è lavorare tutti i giorni. Conosco il mister e i suoi metodi di lavoro. Non è qualcosa di scontato giocare con lui, noi ci alleniamo, le scelte sono le sue. Se riterrà giusto tenere qualcuno in prima squadra o farlo esordire noi ci saremo. Daremo il massimo, anche un allenamento con i grandi può essere una vetrina per noi quindi l’importante è allenarsi al meglio, poi lui è l’allenatore, le scelte le farà lui”.

Referendum del 17 Aprile – Di cosa si tratta, chi è a favore e chi contro

Il prossimo 17 aprile gli italiani saranno chiamati alle urne per votare il referendum popolare abrogativo sulle trivellazioni in mare. Con il termine trivelle si intende un ampio e complesso insieme di attività che vanno dalla perforazione dei pozzi di ricerca a quella dei pozzi di produzione, dalla realizzazione di gasdotti e oleodotti all’installazione di piattaforme petrolifere. Gli impianti variano a seconda delle caratteristiche del giacimento, dei fondali e del tipo di combustibile che viene estratto. Il referendum è stato voluto da nove regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna e Veneto) che si affacciano sull’Adriatico e che temono gravi conseguenze sull’ambiente e, di conseguenza, sul turismo. Praticamente si chiede di scegliere se abrogare la norma – introdotta attraverso l’ultima legge di Stabilità – che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro 12 miglia marine dalla costa, senza limiti di tempo alla durata delle concessioni, cioè sino all’esarimento del giacimento. Anche se le società petrolifere non possono più ottenere nuove concessioni per estrarre in mare entro le 12 miglia, le ricerche e le attività petrolifere già in corso – per via di una norma approvata nello scorso mese di dicembre – non hanno una scadenza certa.

La domanda che il referendum pone è: Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?”.

Praticamente, in parole povere e comuni ai semplici mortali, il quesito è: “Vuoi che l’Italia investa sull’efficienza energetica, sul 100% fonti rinnovabili, sulla ricerca e l’innovazione?

A favore del referendum è il comitato “Vota SI, per fermare le trivelle” a cui hanno aderito numerose associazioni che spiegano così le loro ragioni: Al Referendum del 17 Aprile inviteremo i cittadini a votare SI perché vogliamo che il nostro Paese prenda con decisione la strada del rinnovamento: la via giusta è l’innovazione del nostro sistema produttivo – abbandonando le vecchie fonti fossili – per combattere l’inquinamento e la febbre del Pianeta.

Contrario il comitato Ottimisti e Razionali che ha ricevuto adesioni anche da manager, filosofi e studenti convinti che “il progresso avanza solo con lo sviluppo” e che così hanno spiegato le loro ragioni: Al Referendum del 17 Aprile inviteremo i cittadini a votare NO perchè siamo un gruppo di persone ottimiste, convinte che il mondo è in continua evoluzione, e che il catastrofismo non aiuta a crescere e a costruire il futuro. Il progresso avanza solo con lo sviluppo. Vogliamo contrastare paure, allarmi ingiustificati, luoghi comuni. E difendere davvero l’ambiente con il lavoro, e grazie alla ricerca, alla scienza e alla tecnica.

Affinché la proposta venga approvata – cioè che la norma sia cancellata – occorre raggiungere il quorum, cioè che si rechino a votare più del 50% degli elettori, e che la maggioranza dei votanti si esprima con un “Si“. Possono votare al referendum tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto la maggiore età.

L’Aereonautica Militare a Porte di Roma

Dal 14 al 17 aprile appuntamento a Porte di Roma con l’Aeronautica Militare che sarà impegnata in una serie di iniziative per raccontare dal vivo le operazioni che svolgono gli uomini e le donne in servizio al corpo militare.
All’interno della grande area espositiva ad accogliere i visitatori dal personale dell’Aeronautica Militare, compresi piloti e tecnici. Nell’area dedicata anche pannelli, postazioni multimediali, punti informativi e  il nuovo simulatore di volo ludico del velivolo Eurofighter. Grazie all’evento “Aeronautica Militare la tua squadra che vola” sarà possibile visitare alcuni velivoli militari, fra cui un velivolo AMX, un elicottero HH212, un MB339 con livrea Pattuglia Acrobatica Nazionale ed altri assetti operativi come una torre di controllo mobile.

Nella prima giornata inaugurale presenti gli studenti delle scuole romane. Nel corso dell’evento alcuni testimonial illustreranno il loro lavoro (Difesa Aerea, Trasporto Sanitario, Ricerca e Soccorso, Frecce Tricolori, Meteorologia etc). Inoltre una sessione sarà dedicata alla formazione e alle varie opportunità per entrare a far parte dell’Aeronautica Militare. Previste anche alcune esibizioni sportive con atleti di caratura internazionale del Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare ed alcune attività che riguarderanno i più piccoli (lezioni di scherma, laboratori di aeromodellismo e meteorologia). Tra le iniziative collaterali si segnala la presentazione della nuova collezione estiva della linea di abbigliamento “Aeronautica Militare”.

Innerhofer a Formello: “Da oggi sono anche io un po’ laziale. Ci vediamo ad Auronzo…”

Diceva Long John Chinaglia: “Di Lazio ci si ammala inguaribilmente” e ancora una volta questa bellissima malattia ha colpito. Il contagiato questa volta è Christof Innerhofer. Lo sciatore olimpionico azzurro, questo pomeriggio, ha fatto visita al Centro Sportivo di Formello ed è intervenuto in diretta ai microfoni di Lazio Style Radio, 89.3 FM. Ecco le sue parole riportate sul sito ufficiale biancoceleste:

Sono a Roma per una premiazione e un amico che ho conosciuto sul ghiacciaio, super tifoso della Lazio, mi ha portato qui a Formello. E’ stata una bella sorpresa, un bel regalo. Da oggi sono anche io un po’ laziale (ride, n.d.r). Ho ricevuto una maglia da gioco con il numero uno e il mio nome, autografata da tutti i giocatori. Avrà un posto speciale a casa mia. Ho già conosciuto molti giocatori, alcuni sono appassionati di sci quindi abbiamo chiacchierato non solo di tiri con il pallone ma anche di curve sugli sci. Ho parlato tanto con Parolo, era molto curioso avendo anche una casa in montagna. Mi ha chiesto i miei metodi di allenamento, se avessi finito la stagione o meno. Invece abbiamo ancora gli ski test, d’inverno ci alleniamo dalle sette di mattina alle dieci e mezza di sera senza mai fermarci, con una mezz’ora di pausa.

Warm Up, ricognizione, gara, interviste con la stampa, pranzo e fisioterapista. Il pomeriggio dobbiamo scaricare le gambe dall’acido lattico per averle poi più fresche, poi c’è l’analisi del video con un programma per vedere i dettagli e le differenze sia di linee che di tecnica e ci mettiamo un’ora e mezza ad analizzare tutto, poi ci sono le riunioni e poi prepariamo le cose per il giorno dopo e si va a letto. D’estate è un po’ diverso, ci alleniamo la mattina, sei o sette volte la settimana, e tre o quattro volte il pomeriggio. Ogni discesa ha una sua caratteristica, ci sono quelle veloci o meno veloci, più difficili o meno. A me piacciono quelle difficili, la mia forza è la tecnica. Per esempio, la parte alta di Kitzbuhel, è difficile i primi trenta secondi e gli ultimi venti. Beaver Creek è più ripida e tecnica da cima a fondo, c’è sempre da sciare con tanto movimento e azione. Forse le persone che non ci seguono pensano che, scendendo, non fatichiamo ma alla fine di una discesa arriviamo anche a 188 pulsazioni. Dobbiamo tenere tanta forza. Da piccolo, guardando le gare, il mio idolo era Alberto Tomba, ha vinto tutto e ha fatto venire voglia a tutti di andare a sciare e iniziare a seguire questo sport. Poi i miei idoli sono diventati i norvegesi, quello che mi impressionava era che erano sempre pronti per gli appuntamenti speciali. Per gli hobby noi sciatori abbiamo poco tempo, da agosto ad aprile giriamo continuamente dall’Argentina ai ghiacciai, d’inverno giriamo Austria, Svizzera, Germania. D’estate facciamo la preparazione atletica ed è poco tempo, ci alleniamo sia con la resistenza che con la forza-resistenza che con la forza, e non facciamo in tempo a finire che subito dobbiamo rimetterci in forma, ad agosto dobbiamo essere pronti. Non abbiamo tempo per la vacanza, però va bene così, o hai la passione e fai tutto al 100% o no. Per seguire tutti gli altri sport che mi piacciono c’è tempo, lo farò quando smetterò di sciare.

Sono contento di aver conosciuto il vostro mondo ed esser venuto qui, ci vedremo ad Auronzo quest’estate a Luglio”.