Il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi è intervenuto ai microfoni dei cronisti al termine della buona ma sofferta vittoria casalinga della Lazio contro l’Empoli per 2-0 nella sesta giornata della Serie A Tim.
A Mediaset Premium la prima domanda è su Biglia: “Si sentiva sicuro, abbiamo parlato ieri dopo che aveva effettuato una buona rifinitura. Poi purtroppo c’è stato un nuovo problema e lo perderemo per un po’ di tempo. Peccato. Abbiamo un po’ sofferto oggi, abbiamo lottato iniziando bene poi nel secondo tempo l’Empoli ha alzato il baricentro“. I cronisti chiedono al mister se il 3-5-2 è il modulo giusto: “Credo che con il 3-5-2 abbiamo disputato ottime gare. Di volta in volta ho giocatori maturi quindi possiamo cambiare anche modulo. Abbiamo ampi margini di crescita, dobbiamo lavorare e migliorare“. Keita sembra pienamente recuperato: “Keita ha dimostrato di star bene, dopo un’estate travagliata adesso sta lavorando nel migliore dei modi e si sta avvicinando giorno dopo giorno al top della forma“. Nel secondo tempo la squadra ha sofferto: “L’Empoli sappiamo che a livello di possesso palla è sempre superiore ai suoi avversari. Abbiamo sofferto, dovevamo alzare un po’ di più il baricentro. Anche con avversari non di primo livello devi essere umile“. La Lazio sembra una squadra un po’ umorale: “Dopo 5 partite con il calendario che avevamo era difficile essere a 10 punti. Alleno dei professionisti e devono accettare le scelte dell’allenatore, di volta in volta. Sono soddisfatto del gruppo, al di là delle partite con Milan e Juve, contro le quali secondo me non meritavamo di perdere, abbiamo giocato sempre nel migliore dei modi, stiamo gettando buone basi per il futuro“.
Le parole di Simone Inzaghi a Lazio Style Radio:
“Nel complesso il risultato doveva essere più largo già nel primo tempo. Invece nel secondo tempo ci siamo abbassati troppo e sicuramente dovevamo gestire meglio. E’ stato problema di stanchezza, visto anche il match di martedì contro il Milan. Avere 10 punti con questo calendario è un ottimo bottino. Anzi, credo che potevamo di avere qualche punto in più. Peccato per Biglia, ma lui voleva esserci perchè si sentiva bene. E’ il nostro capitano, ora si è infortunato e lo perderemo per un pò di tempo. Andremo avanti con gli altri. Il nostro vice Biglia? Ha giocato sempre Cataldi e ha dimostrato di tenere bene il campo in quella posizione. Lukaku? Deve fare più attenzione in fase difensiva“.


Sottrattosi alla cattura si rifugia a Milano e poi in Francia, a Parigi, dove chiede e ottiene asilo politico. Anche in Francia subisce due processi per la sua attività politica. Nel 1929 rientra in Italia dove viene di nuovo arrestato e processato dal tribunale speciale per la difesa dello Stato, che lo condanna a undici anni di reclusione. Dopo i primi sette viene assegnato per otto anni al confino: ha rifiutato di impetrare la grazia anche quando la domanda è stata firmata da sua madre. Ad agosto del 1943 torna libero ed entra a far parte del primo esecutivo del Partito socialista. Viene però catturato dalle SS, viene condannato a morte ma la sentenza non ha luogo. Nel 1944 evade dal carcere insieme a Giuseppe Saragat e raggiunge Milano per assumere la carica di segretario del Partito Socialista nei territori occupati dal Tedeschi e per poi dirigere la lotta partigiana. E’ stato insignito della Medaglia d’Oro.