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Viareggio Cup, il punto sulla seconda giornata: Bologna, Milan e Genoa cominciano col botto

Seconda giornata di gare alla Viareggio Cup: la Fiorentina “Due” (senza sette nazionali… tra Under 17 e Under 19) trova pane per i suoi denti negli argentini del Belgrano. Viola ad inseguire il gol di Caseres fino al pareggio di Castrovilli. Match davvero intenso per agonismo e qualità tecnica. Ripresa ad episodi, con sprechi clamorosi su entrambi i fronti. Straniera di ottimo livello, il Belgrano con il numero 10 Paz un gradino sopra i compagni.

Comunque la sorpresa di giornata è il successo dei congolesi dell’Ujana sul Cagliari che solo sul finale si è fatto vivo con il gol della bandiera di Cortesi. Anche i nigeriani dell’Abuja spaventano l’Entella, che confeziona il recupero-sorpasso con Moreo e Mitta.

Il Rijeka, del patron spezzino Volpi, si fa strapazzare dal Genoa. I croati, club dall’illustre tradizione, non ha mai impensierito i rossoblù.

Punteggio tennistico per il Bologna che passeggia con il White Plains, club di New York, alla prima esperienza alla Viareggio Cup. I danesi dell’Helsingor danno filo da torcere al favorito Torino, ma alla fine i granata trovano il gol-partita con Berardi. Tra Livorno e la Rappresentativa di Serie D finisce senza reti con rare occasioni e soprattutto con le difese sugli scudi.
Primo tempo da botta e risposta tra Milan e Ascoli. Vanno in fuga i bianconeri marchigiani con azione solitaria di Orsolini. La risposta rossonera si concretizza con un rigore più espulsione dell’ascolano Quaranta per fallo da ultimo uomo. Sul dischetto capitan Gamarra che timbra il pareggio. Sullo slancio il Milan mette la freccia con La Ferrara anche grazie ad una errata uscita del portiere avversario. Poi è tutto un dilagare rossonero con Crociata e il figlio d’arte Andrea Casiraghi. A proposito, in tribuna a La Spezia c’era anche un Paolo Maldini interessato ad osservare il figlio Cristian, difensore classe ’96. Se son rose…

MERCATO – “Senza fine” le voci su Antonio Candreva.

Ancora ‘rumors’, ancora chiacchericcio su Antonio Candreva riguardo il suo futuro. Il talento biancoceleste sembra non aver pace. Questa volta è ‘Tuttosport’ a metterne in dubbio la permanenza alla Lazio.

© Gianni Barberi
© Gianni Barberi

L’Inter continua a pensare al centrocampista come arma in più per Roberto Mancini che pare essere la prima scelta per il mercato estivo. Non è più una novità che la richiesta del presidente Lotito non sia inferiore ai 20 milioni di euro.

A oggi quel che è certo è che il futuro del numero 87 è ancora tutto da scrivere.

L’Arciere Parolo – Determinante in Europa League finora

Il centrocampista Marco Parolo, collante necessario tra difesa e attacco sarà regolarmente in campo questa sera nel match di Europa League contro lo Sparta Praga.

Parolo Lazio Genoa
© Gianni Barberi

Il giocatore, come si legge questa mattina nell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, è andato a segno 3 volte in Europa (come Djordjevic, che però è un centravanti): contro il Dnipro, il Galatasaray e nell’andata, appunto, contro lo Sparta Praga. Rete che potrebbe risultare decisiva ai fini del passaggio del turno.

Statistiche che lasciano ben sperare, e che consentono a Stefano Pioli di avere una freccia in più questa sera nel suo ‘arco’.

 

 

Palermo, scacco alla Mafia. In manette 62 persone tra i quali..

Sessantadue ordini d’arresto sono stati eseguiti questa mattina dai carabinieri, coordinati dalla Procura di Palermo, nei confronti di soggetti indagati per associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, ricettazione, favoreggiamento e reati in materia di armi aggravati dal metodo mafioso. L’operazione è stata denominata «Brasca-quattro.zero».

Sono state poste sotto sequestro attività commerciali, imprese e beni immobili. Il blitz di questa mattina è frutto di due distinte indagini condotte dal Ros e dal Gruppo carabinieri di Monreale, che hanno interessato i mandamenti di Villagrazia-Santa Maria di Gesù e San Giuseppe Jato e che hanno avuto significativi collegamenti in occasione della riorganizzazione di quest’ultima cosca e del dipendente clan di Altofonte.

Una riorganizzazione, condotta tra Palermo e provincia, all’ombra di due capimafia ormai anziani e fedelissimi di Totò Riina: si tratta di Mario Marchese, 77 anni, e di Gregorio Agrigento, 81, che sono tra gli arrestati. La Vasta operazione antimafia di fatto mette fine a questo tentativo di riorganizzazione. I carabinieri e la Procura hanno ricostruito gli assetti di vertice nonché i rapporti con i vertici dei mandamenti limitrofi, e documentato numerosi reati che dimostrano la capacità di controllo del territorio da parte dell’organizzazione criminale.

Debiti con Equitalia? Potresti circolare con un’auto soggetta a fermo amministrativo e non saperlo

Tutte le volte, infatti, che l’Agente per la riscossione procede a iscrivere al PRA il blocco del mezzo non è tenuto a comunicarlo al proprietario, sicché quest’ultimo non è posto nella condizione di sapere del divieto di circolazione.

ESEMPIO: Il sig. Mario Rossi si presenta allo studio dell’avvocato e gli dice: “Equitalia ha iscritto il fermo sulla mia auto, ma solo per caso me ne sono accorto, in quanto stavo procedendo a venderla. Nessuno però me lo aveva comunicato e, per tutto questo tempo, ho circolato con un mezzo che non poteva farlo. Peraltro esponendomi a un grosso rischio”. Mario Rossi, peraltro, non ha mai ricevuto il preavviso di fermo perché Equitalia lo ha spedito a un indirizzo sbagliato. Ma questo non avrebbe certo interessato alle forze dell’ordine qualora, per caso, lo avessero fermato.

Il debitore, in ultimo, potrebbe circolare serenamente ed inconsapevolmente, con il rischio che, se fermato dalla polizia, i problemi di carattere giudiziario diverrebbero di gran lunga più seri.

Tra le diverse garanzie previste dalla legge in favore del contribuente, non si è pensato di prevedere l’obbligo, da parte di Equitalia, di comunicare l’avvenuta iscrizione del fermo auto. La legge prevede solo la necessità di inviare un preavviso di fermo da notificarsi non meno di 30 giorni prima di procedere al blocco dell’auto. Si tratta cioè di un termine minimo, ma nulla toglie che l’Agente della riscossione possa provvedere anche ben oltre tale scadenza, a distanza di diverse settimane. Anzi, la pratica insegna che ben più di una volta sia avvenuto che, a fronte della notifica di un preavviso, il fermo non sia più stato iscritto o sia stato iscritto a distanza di oltre 30 giorni dalla notifica dello stesso. Peraltro nessuno garantisce che – come nel caso del sig. Rossi – Equitalia abbia davvero spedito il preavviso.

CONSEGUENZE – Non sapendo il contribuente quando piomberanno le ganasce fiscali, e non potendo certo recarsi ogni giorno al PRA per verificarlo, egli potrebbe circolare con un mezzo che, invece, dovrebbe rimanere fermo in garage. In questo modo, la legge lo espone al rischio di sanzioni assai pesanti per un comportamento non certo colpevole. Infatti, la volontarietà dell’infrazione si può avere solo nel momento in cui vi sia consapevolezza del divieto; invece, il preavviso di fermo non è un atto tale da porre il contribuente nella condizione di conoscere la misura interdittiva, essendo quest’ultima una mera eventualità, peraltro incerta nel giorno. Se manca, dunque, la volontà, mancherebbe anche la possibilità di applicare le sanzioni. Sanzioni che, peraltro, sono particolarmente onerose: in caso di utilizzo del bene sottoposto a fermo si applica la sanzione da € 770 a € 3.086 [1], salva l’applicazione delle sanzioni penali per la violazione degli obblighi posti in capo al custode; è disposta, inoltre, la confisca del veicolo.

LACUNA GIUDIZIARIA – Non è la prima lacuna della legge sul fermo auto: non è passato neanche un mese da quando sollevammo la questione dell’impossibilità di sospendere il fermo, poi risoltasi con una scelta di compromesso. Oggi ci auguriamo che anche questo grave deficit normativo possa essere regolato dal legislatore nel breve periodo.

Fonte: Laleggepertutti

 

Trapattoni scampato al “Terrorismo” – Vivo per miracolo

Retroscena da incubo per Giovanni Trapattoni che ha confessato di essere vivo per miracolo. Infatti sarebbe dovuto essere nel resort di Gran Bassam, 40 km da Abdjan, Costa d’Avorio, teatro del massacro perpetrato dai terroristi islamici che ha causato 18 morti e 33 feriti.

Il Trap compirà 77 anni domani, ha raccontato parlando con Marco Bernardini, sul blog “Ho visto cose”, di calciomercato.com: “Sai, Marco devo proprio avere un santo che mi protegge da lassù. Oppure, molto più semplicemente, è intervenuta mia sorella Romilde che è andata in cielo due anni fa. Insomma io, la scorsa settimana, sarei dovuto partire per la Costa d’Avorio dove mi attendevano per consegnarmi la loro nazionale di calcio. Contratto di un anno e posto da favola dove vivere. Credo proprio in quel resort di lusso dove quegli animali arrivati con le barche dal mare e nascosti dietro l’alibi di una guerra di religione hanno compiuto una carneficina. Mi sa tanto che non è più tempo di andare per il mondo”.

PAPA: Madre Teresa di Calcutta sarà proclamata Santa. La cerimonia ci sarà il…

È ufficiale, il 4 settembre Papa Francesco canonizzerà madre Teresa di Calcutta. La suora degli ultimi, la “piccola matita nelle mani di Dio”, l’angelo dei lebbrosi. Lo scorso 17 dicembre il Papa aveva ratificato il riconoscimento del miracolo attribuito alla religiosa, disponendo la promulgazione del decreto. Madre Teresa è uno dei simboli, assieme a San Pio e San Leopoldo Mandic, del Giubileo della Misericordia.
Madre Teresa è una figura conosciuta universalmente come simbolo dell’abnegazione, della solidarietà, dell’amore verso i fratelli. Agnese Gonxha Bojaxhiu, questo il nome all’anagrafe che aveva, nacque il 26 agosto del 1910 a Skopje in Macedonia da genitori albanesi originari della regione del  Kosovo. E’ morta in India, il 5 settembre del 1997, all’età di 87 anni. A 18 anni decide di entrare nell’istituto della Beata Vergine Maria delle Suore di Loreto, missionarie in India. Sceglie il nome di Teresa, ispirandosi alla santa di Lisieux, e raggiunge un convento a Calcutta. Nel 1946, decide di uscirne per mettersi al servizio dei «più poveri tra i poveri», ottenendo due anni dopo l’autorizzazione del Vaticano ad agire, a patto di mantenere la sua condizione di religiosa. Madre Teresa abbandona però il velo nero,  prende la cittadinanza indiana, segno di profondo legame con l’India che proprio allora conquistava la sua indipendenza dall’Inghilterra, e si mette a servizio degli scarti umani, i lebbrosi, coloro che non venivano considerati da nessuna casta.
Nel 1979, Madre Teresa ottiene il Premio Nobel per la Pace e devolve il denaro ricevuto per i poveri della sua Calcutta. Dal 1991 al 1993, si ammala di polmonite, viene colpita da problemi al cuore e contrae la malaria. Muore nel 1997. Appena sei anni dopo, nel 2003 Papa Giovanni Paolo II la proclama Beata. E il prossimo 4 settembre, sarà Papa Francesco a canonizzarla. Era circolata l’ipotesi che il Papa potesse invece recarsi a Calcutta per canonizzare Madre Teresa, ma invece sarà canonizzzata a Roma.
Fonte: Messaggero.it

RASSEGNA STAMPA – Lazio, per Mauricio niente prova tv

Nessun provvedimento disciplinare per Mauricio. Non scatta la prova tv per il difensore della Lazio, protagonista di un contatto con Pinilla nel match contro l’Atalanta segnalato dalla Procura Federale. L’arbitro Guida è stato interpellato e ha scritto via mail: “In merito all’accaduto del 45′ del primo tempo della gara, non ho potuto vedere e valutare il contatto tra i calciatori Mauricio e Pinilla poiché, girato di spalle ed intento a controllare il calciatore che stava per battere la rimessa laterale”. Il giudice poi ha stabilito che “dalle immagini televisive non può essere tratta una incontrovertibile valutazione circa l’intera dinamica del movimento del braccio del calciatore laziale (una gomitata? un contatto dell’avambraccio? il braccio portato volutamente all’indietro per colpire l’antagonista?), circa l’energia impressa e circa, soprattutto, l’intenzionalità che connota la condotta violenta”.

Fonte : Il Correre dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Felipe Anderson: “Ma quale United, resto alla Lazio”

“Ero sul divano, i miei amici e la mia famiglia hanno iniziato a contattarmi perché avevano letto su internet che il Manchester United mi aveva acquistato. A quel punto mi sono informato, ma nessuno sapeva nulla”. Il dubbio deve essere venuto a Felipe Anderson stesso, ma è durato poco: “Se fosse stato vero la società me ne avrebbe parlato”. Il Pipe non va da nessuna parte, anzi, giura amore alla Lazio in un’intervista brasiliana a Globoesporte: “Io resto qui, il mio desiderio è quello di rimanere alla Lazio perché devo dimostrare ancora tanto e devo migliorare per far crescere questa società. Il presidente e la squadra mi vogliono e io li aspetto a braccia aperte. Non penso a nessun altro club in particolare – confessa il brasiliano – la Lazio ha creduto tanto in me e io cerco di fare del mio meglio.”

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – de Vrij promette: «Tornerò più forte di prima. La prossima settimana sarà in campo ad allenarmi»

«Ogni giorno mi sento più forte e riesco a muovermi meglio. Ci vediamo in campo!». Lo ha promesso Stefan de Vrij, difensore della Lazio infortunato al ginocchio dallo scorso autunno. L’assenza del centrale si è fatta sentire eccome dalle parti di Formello e Pioli spera che il calciatore possa recuperare al meglio. Intervistato da 90/24 Sports, l’olandese, in un video, ha fatto chiarezza sul suo infortunio.

Recupero Dopo aver subito un intervento chirurgico a novembre, de Vrij ha svolto un lento e graduale programma di riabilitazione: “All’inizio di questa stagione – ha rivelato Stefan – ho avuto molti alti e bassi, alla fine abbiamo deciso che la migliore soluzione fosse l’operazione. Inizialmente sono stato a casa per diverso tempo, poi ho iniziato a lavorare duramente in palestra. Ogni settimana mi sento più forte e riesco a muovermi meglio.”

Fonte : Il Messaggero

Laura Barriales: “Felipe Anderson mi ha colpito. E’ giovane e bello ma…”

Laura Barriales, nota showgirl e conduttrice del programma Total Italian Football (magazine della Lega di Serie A TIM), è intervenuta ai microfoni di Lazio Style Channel, per parlare dell’intervista a Felipe Anderson“Mentre parlavo con Felipe ho cercato di farlo sentire subito a suo agio, sono rimasta piacevolmente colpita dalla sua personalità. È una ragazzo molto umile e religioso, è facile perdere la testa quando si è un calciatore giovane e bello, invece Felipe è riuscito a rimanere razionale e a trovare il suo equilibrio grazie all’aiuto della fede. E’ la prima volta che sono qui a Formello, l’ambiente è bello, unito e caloroso”.

CHAMPIONS – Che spavento per Simeone. Manchester City, tutto secondo i piani. Le gare di oggi

Già qualificate ai quarti Real, Wolfsburg, Psg e Benfica.

Atletico-Psv 8-7 dopo i calci di rigore (0-0 al 120′) – (andata 0-0), spagnoli ai quarti.
L’Atletico Madrid si qualifica per i quarti di finale della Champions, battendo ai rigori per 8-7 il Psv Eindhoven. Ci sono voluti ben 16 tiri dal dischetto per permettere alla squadra allenata da Diego Pablo Simeone di passare il turno, dopo che il match dell’andata disputato in Olanda era finito 0-0, come i 120′ (compresi di supplementari) del ritorno, disputati nello stadio Vicente Calderon, a Madrid. Decisivo l’errore, al 15/o tiro dagli 11 metri, commesso da Narsingh, la cui conclusione si è stampata sulla traversa della porta difesa da Oblak. Il tiro successivo di Juanfran è finito in rete, regalando all’Atletico Madrid la qualificazione.

Manchester City-Dinamo Kiev 0-0 (andata 3-1), inglesi ai quarti.
Il Manchester City si qualifica per la prima volta nella storia ai quarti di finale della Champions league, grazie al pareggio (0-0) ottenuto in casa con la Dinamo di Kiev. La squadra guidata dal cileno Manuel Pellegrini aveva ipotecato la qualificazione già nella partita d’andata, grazie al successo conquistato in Ucraina per 3-1.

Per il secondo turno di questi ottavi di Champions non perdetevi le sfide: Barcellona-Arsenal e Bayern Monaco-Juventus.
Riusciranno i ragazzi di Allegri a sovvertire i pronostici e a continuare a rappresentare l’Italia in Champions? Stasera il verdetto

Fonte: Ansa

Ledesma: “Ho ancora tanta voglia di giocare. Lotito? Da quando è andato via Sabatini….”

Dopo qualche mese Ledesma torna a parlare di Lazio e di quella che è stata la sua avventura a Roma, l’ex centrocampista biancoceleste ha rilasciato queste dichiarazioni intervenendo ai microfoni di Radiosei: “In questi giorni sono a casa e faccio il padre a 360 gradi, nel frattempo mi alleno tutti i giorni cercando un’opportunità che al momento non può arrivare in Italia. Vediamo se esce qualcosa all’estero. Cerco di tenermi pronto a livello fisico e mentale. Inizio ad avere una serenità che fino ad un mese fa non avevo, iniziava a diventare insopportabile questa attesa. Ora grazie alla famiglia e alla fede sono sereno ed aspetto la squadra giusta. In Brasile è stata un’esperienza e basta, né bella né brutta. Era destino che dovessi tornare a casa dalla mia famiglia. La distanza la conoscevo ma il problema è che non mi sono trovato bene in quel posto e così ho deciso di rescindere il contratto e di rimettermi in gioco“.

Nove anni con l’aquila sul petto per un totale di 318 presenze, l’amore per questi colori non tramonterà mai:Ho tanti ricordi bellissimi: il gol nel derby, le due Coppe Italia. Sono amareggiato perché quando qualche settimana fa ho incontrato il pullman della Lazio mio figlio mi ha chiesto quando saremmo potuti tornare a giocare a Formello. Negli ultimi mesi avevo capito che il mio rapporto con la Lazio era concluso. Non volevo solo essere un uomo spogliatoio, mi sentivo un giocatore e mi sembrava che non venissi più preso in considerazione. Ho la consapevolezza di esser riuscito a diventare qualcosa di importante per questa squadra”.  

Sul periodo passato da separato in casa, Ledesma racconta: “Ballardini si commenta da solo, visto che prima dice una cosa poi un’altra. La mia rivincita l’ho avuta sul campo“. Su Delio Rossi: “Mi ricordo quando Lotito gli promise un giocatore che lui voleva e Delio scelse me. Ha avuto sempre molta fiducia in me, già da ragazzino a Lecce”. Su Reja: “Ricordo quando mi ha messo subito dentro al gruppo, ma mi disse che aveva paura perché non giocavo da tanto ma io gli risposi di stare tranquillo perché avevo una gran voglia e che mi sarei mangiato il campo“.

Si esprime anche su Vladimir Petkovic: “Ha portato cose nuove, cercava di non ripetere sempre gli stessi allenamenti. Ci trovavamo molto bene, abbiamo chiuso in bellezza poi però ci sono stati alcuni problemi. Quando vuoi andare bene nei secondi anni devi cercare di crescere all’interno con qualche giocatore pronto. La differenza tra la Juve e le altre squadre che non riescono a competere, è la rosa formata da giocatori di pari livello”.

Poi parla del rapporto con Pioli: “Non sono rimasto deluso, la società e l’allenatore hanno il potere di scegliere su chi puntare. Magari la cosa sbagliata è non parlare in faccia e non dichiarare su chi si punta e chi meno“. Sull’inno cantato in allenamento: “L’inno cantato deve venire dal cuore, sono cose spontanee. Io non ho bisogno che mi coccolano, ma mi devi solamente dimostrare con le scelte se punti su di me o su altri giocatori, altrimenti li si può creare qualche problema. Non si può comunicare con un calciatore solo quando se ne ha bisogno“. Su Tare: “Il mio rapporto con Tare era buongiorno e buonasera. E’ normale che il direttore sportivo dica la sua sulle scelte dell’allenatore ma ciò che si dicono nello spogliatoio lo sanno solo loro”.

Su Mauri in campo contro lo Sparta: “Se non gioca Milinkovic è giusto che giochi Stefano, sono simili sugli inserimenti ed è il suo sostituto naturale”. Su Danilo Cataldi: “Acquistando Milinkovic-Savic la società ha dimostrato di non crederci abbastanza a Danilo. Che poi non capisco perché spendere tanti soldi per un giocatore quando hai già in rosa Cataldi. Milinkovic-Savic gli ha tolto un po’ di spazio, ma comunque Cataldi non mi ha deluso affatto. Il rendimento della squadra non lo ha aiutato nell’anno in cui doveva confermarsi”.  Poi sulle tante voci di mercato: “Su Candreva spesso viene puntato il dito quando qualcosa gira storto, ma non lo trovo giusto perché è uno di quei giocatori che cerca di fare qualcosa di diverso anche quando la squadra non gira. Anche se sbaglia qualche punizione, dopo il gol al derby possiamo fargli tirare altri cento calci di punizione (ride, ndr)”. 

Sul doppio volto della Lazio tra campionato e coppa: “In Europa riesci a giocare di più, perché le squadre che affronti non stanno lì ad aspettarti e quindi riesci a giocare più facilmente, ma per fare bene in due competizioni è fondamentale l’organico”. Sulla coppia con Biglia: “Non ci hanno dato tanto tempo per giocare insieme. Avevo un buon rapporto con lui, certo non eravamo proprio amici ma andavamo d’accordo”. Su Felipe Anderson: “Felipe si abbatte subito alle prime critiche, è un problema di personalità. Poi quest’anno ha una grande concorrenza. Ha delle carenze caratteriali e questo potrebbe essere un suo limite, deve sbloccarsi per fare un salto di qualità“.

Poi su Lotito: “Nel tempo è cambiato parecchio. Quando c’era Sabatini, il presidente era più presente a Formello e a disposizione verso i giocatori. Nel dopo Sabatini è cambiato tutto e il suo comportamento ora è diverso, è meno presente e più indaffarato nei suoi affari“. Il tema delle barriere allo stadio intristisce Ledesma: “E’ brutto vedere il piazzale dell’Olimpico così vuoto. Prima di Lazio Atalanta ho girato nei pressi dello stadio e si poteva circolare tranquillamente con l’auto, cosa abbastanza insolita. Una volta trovavi auto in doppia o in tripla fila. Ora è veramente brutta la situazione.

Poi arriva il pronostico sull’Europa League: “E’ un match importantissimo perché potrebbe decidere una stagione. Non bisogna pensare che sia una partita facile. E’ fondamentale essere concentrati per fare bene“. Ed ecco il derby e il saluto ai tifosi: “E’ la solita partita da tripla. Di solito chi arriva nelle peggiori condizioni poi alla fine fa sempre bene. Speriamo sia una festa per i laziali. Ringrazio infine tutti i tifosi della Lazio, li abbraccio e dico loro di non vedere tutto negativo nonostante la brutta situazione. Li porterò sempre nel mio cuore e li ringrazio per tutto l’affetto che mi hanno dato in questi anni“.

L’ingratitudine dell’Onu nei confronti della Sharapova

Correva l’anno 2007: Maria Sharapova fu eletta dall’Onu come ambasciatrice di buona volontà. la tennista russa, dal cuore nobile, si è sempre esposta in prima fila per aiutare le associazioni di volontariato del suo paese, la Russia, e non solo. Specialmente il suo aiuto era diretto verso i bambini. La Sharapova ha portato avanti progetti per i bambini di Chernobyl, raccogliendo ingenti somme di denaro per aiutare i piccoli malati a causa delle radiazioni presenti ancora nella sfortuna città. Nonostante questo, è notizia di questi giorni, che l’Onu ha rescisso ogni legame con Maria Sharapova. Il motivo? Essere “dopata“, come tutti la stanno etichettando. Masha, non merita tutto ciò. Nello sport si può sbagliare e, se anche avesse assunto la sostanza dopante, la Sharapova non ha mai negato il fatto. Anzi, dall’alto della sua lealtà si è assunta tutte le responsabilità, scagionando addirittura il suo staff medico. Una campionessa si vede ance da questi gesti. Cosa che, a quanto pare, non ha visto l’Onu. Ma quest’ultimo non è il solo. Anche la Porsche, la Nike e la Tag Heuer hanno voltato le spalle alla tennista, abbandonandola nel momento più buio della sua carriera, dopo che, la stessa tennista ha dato maggior appeal ai suoi sponsor. L’ingratitudine infinita degli sponsor… #RespectforMasha!

Dopo Conte: ecco il favorito secondo la Snai

Snai da oggi accetta scommesse sul prossimo Ct dell’Italia, e per i quotisti è probabile un ritorno di Roberto Donadoni. Bene nell’ultimo periodo, con il Bologna portato fuori dalle sabbie mobili della zona retrocessione in serie A: la quota per un Donadoni-bis è 3,00. In lizza anche Fabio Capello (quota 5), che può già vantare la guida di due squadre nazionali: Inghilterra da 2008 al 2012 e Russia dal 2012 al 2015. Claudio Ranieri sta facendo miracoli con il Leicester in Premier League Snai offre quota 10, la stessa per Walter Mazzarri, allenatore al momento senza squadra, mentre a quota 15 c’è Massimiliano Allegri, Roberto Mancini, pur rincuorato dalle parole della presidenza dell’Inter circa la sua permanenza in casa nerazzurra, e Giampiero Ventura, dal 2011 al Torino.
Decisamente più alte le quote dei possibili altri pretendenti: Di Biagio (Ct della nazionale Under 21) 20, Guidolin e Zaccheroni 30, Spalletti 33, Lippi 50, De Biasi 66, Tardelli e Vialli 75, quota 2,75 per altri eventuali candidati.

Fonte: Ansa

Orsi: “Guai a fare una gara difensiva contro lo Sparta. Cataldi? Pioli crede poco in lui”

Intervenuto su Radiosei, Fernando Orsi ha parlato della gara di giovedì che per i biancocelesti può valere una stagione: “Con lo Sparta Praga la Lazio deve fare molta attenzione, anche alla luce di quanto fatto nel ritorno con il Galatasaray. Non deve rilassarsi ma fare la partita, senza aspettare l’avversario. È quello che i biancocelesti hanno sempre fatto, anche perché spesso trovano difficoltà nel gestire. Se passi il turno e prendi una squadra di seconda fascia poi può succedere di tutto, tuttavia è un discorso prematuro. Tra l’altro il Dortmund è la favorita principale per la vittoria finale. Cataldi in panchina? Pioli crede poco nel ragazzo. Preferisce una squadra esperta, rischiando magari qualcosa in più tatticamente. Mauri, con difensori lenti come quelli cechi, potrebbe comunque essere un’arma in più. Mi piacerebbe vedere magari un tridente leggero con Keita prima punta. Matri tuttavia potrebbe essere utile per far salire la squadra. Pioli d’altronde ha sempre giocato con una punta di riferimento”.  

Poi sul cammino in serie A: “Il campionato ha dato fin qui pochissimi momenti entusiasmanti. Quando le cose vanno male si tende a incolpare l’allenatore, ma bisogna vedere anche in che condizioni ha lavorato. Ha fatto senza dubbio alcune scelte poco felici, ma i numeri sono eloquenti. La squadra ha reso decisamente meno rispetto alla scorsa stagione. Alla base ci sono i soliti motivi: dal mercato all’infortunio di de Vrij. Probabilmente i giocatori si sono sentiti anche un po’ appagati da quanto fatto lo scorso anno. Un aspetto che unito a tanti altri fattori, dal preliminare alla Supercoppa persa, ha minato la stagione”. 

Bertolacci: “Contro la Lazio gara difficile”

Incalzato dai cronisti presenti all’evento Twittersport, il centrocampista del Milan Andrea Bertolacci, tra i tanti temi trattati ha parlato anche della sfida di domenica sera: “Sarà difficile affrontare la Lazio ma dovremo scendere in campo con la giusta mentalità e il giusto atteggiamento. All’andata ottenemmo una vittoria importante all’Olimpico”

TRASPORTI – Ennesimo sciopero dei mezzi in arrivo a Roma

Ormai è un appuntamento fisso quello dello sciopero dei mezzi pubblici a Roma. L’ennesimo di una lunga serie che ogni mese, puntualmente, paralizza la città e penalizza i cittadini. L’Atac ha indotto, tramite le sue diverse sigle, uno sciopero di 24 ore per venerdì 18 marzo. Saranno salve solo le fasce di garanzia ovvero da inizio servizio fino alle 8.30 e dalle 17 fino alle  20. Per maggiori informazioni consultare il sito dell’Atac.

PAIDEIA – Giovedì accertamenti per un biancoceleste

Tanti gli infortuni in casa Lazio. Giovedì è atteso in Paideia un calciatore della Lazio per effettuare gli esami strumentali. Al momento non è stato ancora comunicato il nome del giocatore. Ma visti i recenti infortuni di Kishna e Radu, loro sono gli indiziati numero uno. Ricordiamo che i due calciatori potrebbero addirittura rischiare un’operazione con conseguente chiusura anticipata della stagione calcistica. Giovedì si saprà di più dopo gli accertamenti del caso. La Lazio, Pioli e i tifosi incrociano le dita…

LAZIO vs SPARTA PRAGA – Il dato dei biglietti venduti al 15 marzo

Manca poco meno di un giorno e mezzo alla sfida tra Lazio e Sparta Praga, valevole per gli ottavi di ritorno di Europa League. Dopo l’1-1 dell’andata, la Lazio ha a disposizione la possibilità di centrare la qualificazione ai quarti davanti al suo pubblico. Ma c’è un però. L’orario “scomodo” delle ore 19.00 e le proteste (legittime) dei tifosi, hanno portato alla vendita di soli 12000 tagliandi. C’è ancora tempo per incrementare il dato dell’affluenza allo stadio, ma di certo non ci sarà il pienone. Previsti anche 2500 tifosi dello Sparta Praga.