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CONFERENZA – Pioli: “Credo nella mia squadra. Da Domani i tifosi saranno orgogliosi dei ragazzi”

È una Lazio vogliosa di riprendersi quella che vuole vedere mister Pioli. La squadra, in ritiro da domenica sera, necessita di una vittoria, e domani affronterà quella che negli ultimi anni si è dimostrata una vera e proprio a bestia nera: il Genoa. Queste le parole di Pioli in conferenza stampa:

Dopo Napoli il ritiro, vi siete confrontati?

“È chiaro che siamo chiusi qui per un motivo, per la prestazione che non abbiamo fatto domenica. Sfruttiamo ogni momento per stare insieme. Siamo consapevoli che stiamo passando un momento non buono, ma vogliamo reagire subito. Abbiamo avuto infortuni e altre cose che ci hanno fatto rallentare. Dobbiamo invertire la rotta e dimostrare che non siamo quelli di domenica scorsa. Tutti ci assumiamo le nostre responsabilità, io in primis. Ma vogliamo uscirne. Dopo questi giorni abbiamo tutti le idee più chiare”.

Radu e Lulic non stanno giocando bene, eppure lei continua a puntarci. Si sente tradito?

“Chiariamo un concetto: non mi sento tradito da nessuno. So le loro qualità e per questo non sono soddisfatto. Ma è sbagliato parlare di singoli, qui le responsabilità sono di tutti”.

Felipe Anderson è stato fatto un po’ fuori, perché ?

“Felipe è uno nel quale ho stima fiducia e credo molto in lui. Ma non possiamo sempre parlare di chi non c’è. Non possiamo focalizzarci sul singolo, è la squadra che ha dei problemi. Il tour nover è necessario specie se si gioca ogni tre giorni. Non siamo ancora al 100%, dobbiamo raggiungere il top al più presto. Le partite sono tante, dobbiamo lavorare tanto per migliorare soprattutto nelle partite in trasferta che ci vedono in difficoltà”.

Alcuni giocatori rimasti controvoglia?

“Non credo.  Con la società sono stato chiaro, non volevo giocatori insoddisfatti”.

La Nord ha deciso di contestare la squadra, che ne pensa?

“I nostri tifosi sono speciali. Ci hanno esaltato quando c’era da far festa, ora vogliono criticarci ed è giusto così. Io mi sento in dovere di dire però che da domani vedranno una squadra degna di indossare quella maglia”.

Morrison sembrava il più avanti nel ritiro, poi…

“Rispetto le vostre opinioni, ma per me è sempre stato indietro nel nostro modo di giocare. Non parla ancora una parola di italiano, sono tutte cose che rallentano l’inserimento di un singolo in un gruppo”.

La squadra segue ancora le sue indicazioni?

“Domenica non abbiamo portato sul campo le cose su cui abbiamo lavorato. Ripeto di non sentirmi tradito da nessuno. Io credo fermamente nella mia squadra e conosco i loro valori morali e tecnici. Siamo in un momento di difficoltà ma siamo certi di uscirne”.

Dall’esaltazione dello scorso anno alle critiche di Napoli e Verona, come si sente ?

“Sicuramente fa male, ma ci sta! Specialmente in un momento come questo dobbiamo lavorare e credere in quello che stiamo facendo”.

Il Genoa che avversario è?

“È un avversario da affrontare e da battere. Non voglio pensare a cabala o altro. Basta negatività, vogliamo vincere”.

Da parte della società ha avvertito fiducia in queste ore?

“La società sa come lavoro e come mi impegno, mi sento sereno, ma so che devo fare meglio”.

 

Dal nostro inviato a Formello
Stefano Gaudino

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Luca Toni fuori per 2 mesi, salterà la sfida con la Lazio

Dopo il turno infrasettimanale con il Genoa di mercoledì sera la squadra biancoceleste sarà impegnata nella difficile trasferta al Bentegodi di Verona, contro gli uomini di Mandorlini. Nelle file dei gialloblu mancherà il centravanti Luca Toni, che si è fermato durante l’incontro di domenica scorsa, pareggiato a Bergamo con l’Atalanta. La notizia è stata data dallo stesso club veronese.

Questo il comunicato riportato sul sito ufficiale della società: “L’Hellas Verona FC comunica che gli esami diagnostici a cui è stato sottoposto il calciatore Luca Toni hanno evidenziato una lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro. I tempi di recupero sono stati stimati indicativamente in 8 settimane circa“.

Calori: “La Lazio ha qualità ma non è convinta di se stessa. Domani occhio a Perotti e a Pandev”

Pur non avendo mai vestito la maglia biancoceleste, Alessandro Calori è entrato nella storia e nel cuore dei tifosi laziali per quel famoso gol alla Juventus il 14 maggio 2000. Altri tempi, altra storia. Intervenuto su Lazio Style Radio, l’ex centrocampista del Perugia ha detto: “I momenti di difficoltà prima o poi ci sono, l’importante è ritrovarsi come gruppo e imparare dagli errori. Il fatto che queste sconfitte siano arrivate subito può essere un vantaggio dato che c’è tempo per recuperare. Si vede che c’è qualità ma manca la convinzione nei propri mezzi. Sicuramente anche le assenze hanno pesato. Nonostante le alternative siano valide, in alcuni momenti serve l’esperienza di alcuni giocatori. Cambio modulo? Se le cose fossero andate bene Pioli non avrebbe cambiato. In generale sono rari gli allenatori che non cambiano modulo, anche Allegri ha apportato delle modifiche al suo sistema di gioco. Bisogna lavorare a lungo termine per trovare l’assetto definitivo. Anche l’anno scorso si è attuato un percorso di crescita”.

Sulla gara di domani, Calori ha detto: “Le squadre di Gasperini sono aggressive si adattano all’avversario. Il Genoa se in condizione può essere difficile da affrontare: ha una precisa identità di gioco e giocatori imprevedibili come Perotti e Pandev. Non dà punti di riferimento agli avversari. La Lazio deve puntare sulla sua idea di gioco basata sugli esterni che fanno le due fasi di gioco. L’inserimento di Matri può essere utile in tal senso. L’ha dimostrato contro l’Udinese, finalizzando il lavoro dei trequartisti. Deve ritrovare la condizione migliore avendo giocato poco negli ultimi anni ma è una prima punta vera. Comunque prima di tutto la Lazio deve ritrovare quello spirito che l’ha resa grande. Sono convinti che Pioli saprà come ripartire”.

 

Scudetto 1915, il programma della parata di auto storiche di sabato prossimo

Nell’ambito delle attività promozionali a supporto della rivendicazione dello Scudetto 1914/15 e della petizione on-line “Lazio 1914/15: Campione d’Italia ex aequo!”, promossa sulla piattaforma telematica Change.org, l’Avv. Gian Luca Mignogna comunica ufficialmente che Sabato 26 settembre 2015 si terrà la manifestazione sportivo/culturale “Auto storiche, per uno scudetto storico!”. L’evento sarà organizzato in collaborazione con L’Automotoclub Storico Castelli Romani di Grottaferrata ed il Tusculum Auto Storiche di Frascati, sarà aperto al pubblico e la partecipazione sarà assolutamente gratuita. Il raduno delle auto storiche autorizzate è fissato per le ore 15.00 presso il parcheggio sito in Piazzale dei Giochi Olimpici sul Lungolago di Castel Gandolfo, che a tal fine resterà appositamente riservato per gentile concessione dell’Autorità Comunale e della Società Sis che lo gestisce. Alle ore 15.30 il corteo automobilistico inizierà un tour per i Castelli Romani, transitando per i Comuni di Albano Laziale, Ariccia, Rocca di Papa e Grottaferrata, dove alle ore 16.30 circa è prevista una sosta folcloristica su Corso del Popolo. L’arrivo della sfilata è atteso alle ore 17.30 presso il Comune di Frascati, che con Autorizzazione n° 262/15 del 21.09.2015 ha cortesemente concesso il proprio patrocinio all’evento. Le auto storiche resteranno in sosta sino alle 19.30 in apposita area riservata in Piazza San Pietro, ove è ubicata l’omonima Cattedrale. In collaborazione con il Lazio Club Frascati sarà allestito in loco un gazebo con le postazioni di tutti i principali organi d’informazione biancocelesti  n e della Consulta Biancazzurra per far sottoscrivere on-line ai tifosi laziali, agli sportivi ed ai sostenitori la suddetta petizione tricolore.

Nesta: “Il calcio è come una droga e solo allenando non ne sento la mancanza”

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Dopo aver smesso con il calcio giocato, Alessandro Nesta è pronto a ripartire dalla panchina. Della sua nuova avventura come allenatore del Miami, l’ex difensore laziale ha parlato a Il Corriere della Sera: “Ora stiamo facendo il mercato, perché la stagione inizia a gennaio. – ha detto – È un lavoro duro perché devi partire da zero e pescare 25 giocatori. Ce ne occupiamo io e il ds Pederzoli, perché secondo me un allenatore dovrebbe sempre scegliere i propri giocatori“. “A Montreal, quando ho smesso di giocare, – continua l’ex numero 13 – ho capito che solo allenando avrei ritrovato l’adrenalina del campo, della competizione. Quando smetti è dura, perché ti manca troppo, ne hai bisogno come di una droga. Ti manca lo stress, la tensione del viaggio in pullman dall’albergo allo stadio. Che quando la vivi ti può sembrare negativa, ma è un’emozione unica”. “La serie A? – conclude – La Juve resta la più forte e Inter, Roma e Milan la seguono. Sì, anche l’Inter, anche se nel derby non hanno fatto grandissime cose”.

De Vrij, ct Blind: “Bene la serie A. Le polemiche dall’infortunio? Capisco la Lazio”

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Stefan de Vrij è ancora infortunato e per questo Danny Blind non lo convocherà per la prossima partita contro il Kazakistan. A confermarlo lo stesso ct degli ‘orange’ ai microfoni del De Telegraaf: “Ho parlato con Stefan la scorsa settimana e ho saputo che non avrebbe giocato con il Napoli. Poi lunedì la Lazio ha fatto sapere che non sarà disponibile fino a metà ottobre“. Un elogio poi al difensore per la scelta della serie A: “Ha fatto un’ottima scelta. La notevole fisicità del campionato italiano gli permetterà di diventare un difensore ancora più forte. E poi lì gli allenatori pretendono sempre il massimo“. Infine, una battuta sull’infortunio e le polemiche che ha causato tra la Lazio e la KNVB: “Insieme allo staff medico e al giocatore abbiamo cercato di adottare tra varie possibilità quella più responsabile. Ma capisco le lamentele della Lazio, che si è ritrovata di nuovo fuori uso un giocatore già infortunato in precedenza ed è un club a cui generalmente queste situazioni non piacciono“.

Simoni a “I Laziali Sono Qua”: “Lazio irriconoscibile rispetto allo scorso anno”

Alla vigilia della sfida tra Lazio e Genoa, sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva è intervenuto Gigi Simoni. Tecnico per una sola stagione in biancoceleste, l’ex allenatore è rimasto nei cuori dei tifosi biancocelesti, ed ha voluto analizzare il difficile momento che sta attraversando la squadra di Stefano Pioli.

Simoni nella sua carriera ha allenato sia il Napoli, sia il Genoa, ovvero le due formazioni in successione di calendario che la Lazio ha affrontato e affronterà in questo avvio di stagione. Secondo Simoni: “Non sarà facile uscire da questa situazione. La prestazione di Napoli è stata davvero mortificante, e in confronto alla squadra della scorsa stagione, questa sembra composta da estranei. Anderson l’anno scorso mi aveva stregato, a Napoli è sembrato irriconoscibile, e la situazione del brasiliano è così da un po’ di tempo. E’ stata una Lazio senza mordente, senza nerbo, e al netto delle assenze, penso non abbia deluso solo me.

Sulla partita contro il Genoa, Simoni ritiene che: “La Lazio dovrà a cercare a tutti i costi un riscatto. Non è pensabile ripetere la prestazione di Napoli. Al di là dei risultati, lo scorso anno era un piacere vedere la Lazio giocare. Quest’anno non è così, e la ripresa dovrà essere immediata perché il Genoa è una squadra che ha temperamento e voglia di vincere.

Come potrebbe Pioli ricreare l’alchimia dello scorso campionato? Secondo Simoni: “La partita di Napoli va rivista e analizzata, per capire dove intervenire e allestire una reazione. Il malumore dei tifosi è pienamente giustificato: ma al di là del collettivo, la Lazio dovrà ritrovare la condizione di quei quattro-cinque campioni che un anno fa avevano fatto la differenza, e che ora risultano quasi non pervenuti.

Sui valori espressi dal campionato in queste prime giornate, Simoni si sofferma sull’Inter, squadra da lui allenata ai tempi del fenomeno Ronaldo: “E’ una squadra che ha cambiato moltissimo, e dalle prime partite non si poteva forse immaginare un inizio con quattro vittorie consecutive. Mancini ha costruito una rosa sicuramente di suo maggiore gradimento rispetto a quella trovata lo scorso anno, ma in queste prime vittorie l’Inter ha saputo anche interpretare e sfruttare bene i singoli episodi. Il gioco però è ancora decisamente migliorabile – conclude – ma c’è la possibilità di farlo arrivare strada facendo, anche grazie ai giocatori di qualità che hanno in rosa.

LAZIO-GENOA, precedenti e statistiche

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Dimenticare la batosta di Napoli, l’ennesima di una stagione sin qui con più ombre che luci, e ripartire. Questo l’obiettivo odierno per la Lazio di Stefano Pioli, che dovrà tuttavia raggiungerlo contro il peggior avversario possibile: quel Genoa che la batte regolarmente da 8 sfide dirette, spesso condite da infortuni ‘importanti’ (vedi ad esempio Gentiletti). E che hanno alterato le statistiche generali tra le due squadre.

Nel computo dei 90 precedenti in serie A, infatti, i genovesi sono in vantaggio sia per vittorie (35 contro 31 e 24 pareggi) che per gol realizzati (128). I romani possono tuttavia consolarsi con le sfide all’Olimpico, dove hanno collezionato ben 22 vittorie, 16 pareggi e solo 7 sconfitte. Da considerare anche gli 8 match in serie B e i 3 in Coppa Italia, con i biancocelesti imbattuti in entrambi i casi, rispettivamente con 4 vittorie e 4 pareggi e 2 vittorie ed 1 pareggio. 113 inoltre le reti totali messe a segno nelle sfide all’ombra del Colosseo, con i capitolini avanti per 76 a 37. Il plenum di vittorie esterne nelle ultime 4 stagioni è il primo messo a segno nella propria storia dal Grifone contro la Lazio. La quale non viola la porta ospite da 349′ (dal gol di Sculli in Lazio-Genoa 1-2 del 18 settembre 2011) ed è rimasta a secco in 4 delle ultime 5 sfide.

In perfetta parità invece lo score delle 8 sfide tra i due allenatori, con 4 vittorie a testa. L’ultimo acuto di Pioli risale allo scorso dicembre, con la rete di Diamanti che regalò il successo al suo Bologna, mentre, prima del doppio trionfo della scorsa stagione, Gasperini aveva battuto il collega solo nei lontani settembre 2004 e gennaio 2006). Negativi i precedenti del parmense con il Genoa, contro cui ha totalizzato 4 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte. Ad essi fanno da contraltare quelli positivi del collega torinese contro la Lazio, alla quale ha inflitto 2 pareggi e ben 5 sconfitte. Da segnalare infine, su fronte dei gol fatti, il vantaggio di Gasperini per 12 a 10.

La Curva Nord a ILSQ annucia: “Mercoledì contestazione, domenica in trasferta!”

Attraverso i microfoni di Elle Radio sugli 88.100, all’interno della trasmissione I Laziali Sono Qua condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, la Curva Nord attraverso un suo rappresentante ha comunicato la linea adottata nelle prossime due partite di campionato. Un momento difficile dentro e fuori gli spalti, e mercoledì non ci sarà tifo. Confermata però la presenza in trasferta, col ritorno della Nord al seguito dei colori biancocelesti a partire dal match di domenica prossima al “Bentegodi” contro l’Hellas.

Il tifo romano sta attraversando un momento di una gravità inaudita. Oltre i colori, si è visto a quali situazioni squallide e cattive siano stati sottoposti i tifosi della Roma, con il rischio di centinaia di diffide. Per questo vogliamo superare questa situazione e confermiamo la nostra presenza in trasferta domenica a Verona. Partiremo con un treno InterCity alle 6 del mattino dalla stazione Tiburtina e chi vuole da giovedì potrà sottoscrivere la tessera e partire con noi per vivere una giornata tutti assieme, come ai vecchi tempi. Mercoledì sera invece per noi sarà contestazione: in primis per la repressione del tifo, sotto gli occhi di tutti e di cui abbiamo abbondantemente parlato. In secondo piano, ovviamente, per l’atteggiamento inaccettabile della squadra. Noi non guardiamo in faccia nessuno: squadra, tecnico e società sono tutti responsabili delle figure indecorose come quella di Napoli. E’ responsabile la società che non ha allestito un gruppo all’altezza, è responsabile il tecnico che deve mettere da parte la stagione dei sorrisi e cominciare ad inchiodare la squadra alle proprie responsabilità, e sono responsabili ovviamente i giocatori che in campo si stanno comportando in maniera vergognosa. Per cui non canteremo: domenica invece ci ritroveremo alla stazione ed invitiamo tutti a partecipare e a stare insieme, visto che sui treni le barriere ancora non possono metterle.

Pioli alla ricerca dell’assetto perduto, a Formello il confronto con la squadra

Il problema dei capitoli più che tecnico sembra essere psicologico – nell’analisi del il Corriere dello Sport nell’edizione odierna – il mister  insegue un’idea di flessibilità per quanto riguarda l’assetto della sua squadra in campo che sembrerebbe smentire cause tattiche. La difesa a tre, alternata a quella più collaudata a quattro, ad esempio sul finire della scorsa stagione è stata sperimentata prima nella Finale di Coppa Italia contro la Juventus e poi nella sfida vincente del San Paolo del maggio scorso. In quel caso, con una Lazio con il fumo negli occhi, non ci furono intoppi anzi…, invece nella serataccia della BayerArena in una situazione simile la Lazio fu incapace di reggere botta soprattutto nel secondo tempo quando si consegnò di fatto ai tedeschi. Una situazione, dunque, che sta mandando in confusione Pioli che nelle diverse partite giocate dai suoi ha utilizzato vari assetti tattici con alterne fortune. Ora nelle prossime partite il tecnico spera di ritrovare la sua Lazio e l’alchimia giusta.

CONFRONTO – La Lazio dopo la figuraccia di Napoli è in ritiro nel centro sportivo di Formello. Il cammnino di avvicinamento alla sfida al Genoa di mercoledì sera all’Olimpico, avversario tabù da alcune stagioni, è iniziata con un lungo faccia a faccia tra tecnico, Società e squadra. Il tecnico dal suo canto ha chiesto – come riporta l’edizione odierna di Repubblica – una maggiore convinzione nell’attuare il suo progetto tattico. Lotito invece ha rimproverato duramente i giocatori invitandoli a mostrare il carattere, poi un pensiero ai senatori che siano da esempio per i giovani ed i nuovi dello spogliatoio.  e invitando i senatori a farsi sentire oltre che a dare l’esempio.

Ferrero: “Alcuni presidenti i soldi li hanno persi Lotito no, se li è presi…”

Ormai il presidente della Samp. Massimo Ferrero più che è un dirigente sembra un personaggio, una macchietta. In un’intervista al Corriere dello Sport, parlando della sfida dei blu-cerchiati contro la “sua” Roma, ha rilasciato anche una battuta sui suoi colleghi presidenti, con riferimento al n.1 della Lazio Lotito: “I presidenti sono grandi industriali, ci mettono soldi, bisogna solo apprezzarli e ringraziarli e non attaccarli. Moratti ci ha rimesso un miliardo, Garrone 300 milioni, Preziosi tutti i trottolini di io bimbo. E Lotito, i soldi se li è presi. Ma il calcio è un’azienda e devi guadagnare”. 

Lazio giro d’affari col segno +

Il fatturato della Lazio è in crescita – come riporta il giornale piemontese La Stampa – l’esercizio 2014/2015, infatti, con un giro d’affari di 109,94 milioni di euro, è in crescita del 35,18% rispetto all’anno prima. Il risultato operativo lordo è passato da -0,48 milioni a +25,09 milioni mentre l’utile netto è diminuito del 17,82% a 5,81 milioni. L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2015 è peggiorato a 17,96 milioni contro i 16,86 milioni al 30 giugno 2014.

Crisi Lazio, Rambaudi: “Squadra e tecnico in confusione”

La Lazio in crisi dopo la cinquina rimediata a Napoli, secondo l’ex laziale Roberto Rambaudi il motivo è: “Vedo tanta confusione in casa Lazio – le sue parole ai taccuini di Tuttomercatoweb.com – a cominciare da Pioli, tecnico che stimo moltissimo ma che è stato coinvolto in questa fase. Secondo me anche la campagna acquisti ha inciso, regalando una squadra più debole. Ledesma se ne è andato e non esiste un sostituto di Biglia. Mauri è indietro non avendo fatto la preparazione con la squadra. E Matri, un ottimo acquisto, doveva arrivare prima. I giovani sono buoni in ottica futura, ma non permettono di alzare l’asticella”.  Un confusione generale d un ambiente meno compatto rispetto all’anno scorso, le motivazioni alla base del pesante ko di Napoli: “E’ frutto di questa confusione. La Lazio ha regalato la partita non facendo il proprio gioco ma basandosi su quello del Napoli. Non incolpo e non assolvo nessuno, la sconfitta è frutto degli errori di tutti. Per questo dico che è mancata la squadra, non un singolo”. E su Felipe Anderson, giocatore di talento e di nuovo alla ricerca di se stesso: “E’ un giocatore forte ma fragile mentalmente e con poca continuità – conclude – adesso tutti sono nel dubbio e vogliono capire se Felipe Anderson è quello delle 10 partite fatte da giocatore vero lo scorso anno o quello visto nel resto della sua esperienza italiana. La risposta, ovviamente, dovrà darla solo lui”.

Vocalelli: “Lazio punta su Pioli”

Ai microfoni di CITTACELESTE FM, in onda su Elleradio 88,100  è intervenuto il direttore del Corriere dello Sport, Alessandro Vocalelli per commentare il momento della Lazio e ribadire il fatto che Pioli deve continuare a essere la colonna portante del progetto:

PIOLI“Sarebbe clamoroso che l’allenatore definito il migliore del campionato in merito ai risultati conseguiti, e quello che ha fatto meglio, rischiasse il posto. Ha commesso l’errore di non pretendere una campagna acquisti più sontuosa, ma le responsabilità maggiori sono quelle della società, andando a prendere giocatori che non servivano e noto anche troppi egoismi da parte dei giocatori. Non so se Pioli pagherà, ma diverrà il grande ombrellone e il grande alibi per gli errori commessi dalla società. Deve far vedere la sua forza, deve pretendere almeno due titolari veri. Le prime responsabilità sono della società, poi a cascata di tutti gli altri.
Milinkovic è un buon giocatore, ma è stato preso perchè si era convinti che fosse il sostituto di Biglia ma non è così. Essere aziendalisti è molto sottile ma in certi momenti è gusto dire anche quello che di sbagliato è stato fatto. Dopo il campionato dello scorso anno, il rilancio di Felipe Anderson, dopo aver risolto alcuni dubbi tecnici…a quel punto ci si deve togliere dal ruolo di essere aziendalista e pretendere qualcosa di più da parte del mercato.

LA SUPERCOPPA E I PRELIMINARI – “Le responsabilità dell’uscita dalla Champions e della sconfitta in Supercoppa sono da imputare della società. A Pioli avrei chiesto una posizione più autorevole. Non doveva fare come Montella, ma il 15 luglio avrei preteso un attaccante per affrontare al meglio il Preliminare e la Supercoppa. Non credo che Pioli possa rischiare il posto mercoledì, per le società stesse scaricare le colpe sull’allenatore è un modo di tirarsi fuori dai problemi che in realtà è la società stessa a crearli.

LA SOCIETA’  “Credo che nella Lazio bisogna fare una inversione filosofica, sono 10 anni che diciamo le stesse cose. Quando le cose vanno male si corre ai ripari, quando vanno bene non si fa nulla per migliorarla. Se vai in Champions la prima volta compri Vignaroli, mentre quando rischi la serie B corri ai ripari e compri 5 calciatori. E’ un problema della Lazio consolidato e strutturato da cui non so come se ne esca fuori. Bisogna serrare i ranghi, non escludo anche la responsabilità dei giocatori. Keita chiede di essere ceduto, poi il comunicato della sorella di Anderson…quando si viaggia in gruppo bisogna mettere davanti il noi, prima dell’io. La società avrebbe un solo modo per aggiustare questa situazione, prendere Pioli rinnovargli il contratto per 4 anni e metterlo al centro del progetto. Nei momenti critici sono due le strade: esonerare il tecnico, oppure dargli forza. Secondo me la scelta giusta sarebbe la seconda. Pioli deve stare al centro del suo territorio e delle sue scelte”.

INFERMERIA – Il dott. Salvatori: “Candreva prova a rientrare con il Saint-Etienne. De Vrij? Tornerà dopo la sosta”

Il medico sociale Salvatori, è intervenuto dopo l’allenamento ai microfoni di Lazio Style  Radio 89.3 per dare il consueto aggiornamento sugli infortunati:

CANDREVA:   “Oggi abbiamo fatto dei controlli dal punto di vista strumentale. Si tratta di un trauma distorsivo con una componente della distrazione legamento ma non vi sono lesioni capsulari. C’è un ematoma e servirà tempo. Non ci sarà mercoledì e forse nemmeno domenica. Cerchiamo di lavorare per renderlo disponibile per l’Europa League anche se i tempi sono ridotti. Oggi camminava bene e speriamo di iniziare nei prossimi giorni il lavoro sul campo”.

Il dottor Salvatori ha parlato anche della condizioni degli altri infortuni:

DE VRIJ E KLOSE: “La data di rientro dovrebbe essere dopo la sosta di metà ottobre.

BIGLIA: Tempi ridotti rispetto ai suoi compagni, giovedì mattina alla ripresa vedremo a che punto saremo e se riusciremo a forzare i tempi per domenica stessa”.

In conclusione, gli è stato chiesto anche di Ravel Morrison, non convocato sia per la trasferta in Ucraina che per quella del San Paolo: “Oggi ha ripreso con la squadra, problema non muscolare ma problematica riemersa alla caviglia che ogni tanto lo fa soffrire. Avevamo deciso di dargli recupero totale per lavorare in assenza di dolore. Si tratta di articolazioni delicate che possono dare difficoltà al livello clinico”.

L’AVVERSARIO DI TURNO – Il Genoa: Lazio, sconfiggi il tuo demone e torna in paradiso

Adesso si fa dura…rialzare la testa dopo un’altra batosta del genere (e dopo i traumi si Leverkusen e Verona) sarà veramente dura, ma le tante partite ravvicinate impongono (e forse è un bene) di mettersi subito al lavoro, visto che mercoledì i biancocelesti saranno nuovamente in campo per il turno infrasettimanale della quinta giornata di Serie A contro il Genoa di Gasperini.
SI’ il Genoa….quel “demone” che da diverse stagioni è un vero incubo per la Lazio (sono 8 i match consecutivi vinti dai grifoni dal 2011 al 2015) e per un motivo o per un altro, risulta essere imbattibile. Paradossalmente però, il Genoa potrebbe essere l’avversario giusto per rialzare la testa, insomma tornare a “vivere” e riprendere il  cammino per un posto in paradiso…sconfiggere i propri demoni può essere liberatorio, e dare così quella scossa emotiva che serve ai ragazzi di Pioli per tornare quelli di un  tempo, dimostrando che meritano di indossare quella gloriosa maglia.
Perciò Mauri e compagni mercoledì sera dovranno scendere in campo con DUE obiettivi: VINCERE e…CONVINCERE.
Analizziamo nel dettaglio i grifoni:

RISULTATI – Purtroppo o per fortuna, anche il Genoa non sta passando un ottimo momento: Tre sono i punti punti in quattro partite della squadra di Gasperini in questo inizio di stagione.  Dopo la sconfitta all’esordio a Palermo, i rossoblù hanno vinto in casa contro l’Hellas, prima di andare al Franchi di Firenze e uscirne sconfitti.  Nell’ultimo turno di campionato, Burdisso e compagni hanno ospitato al Luigi Ferraris la Juventus, che si è imposta con un netto 0-2. Forse, analizzando il gioco espresso avrebbero meritato qualche punto in più, ma questo è il calcio, nel bene e nel male. Il Genoa ha ora necessità di voltare pagina: Lazio, Milan e Udinese sono tutte partite il cui tasso di difficoltà non ha bisogno di spiegazioni.
Ma hanno la necessità, dopo 3 sconfitte su 4 partite, di racimolare qualche punto, non tanto perché la classifica ora abbia un significato specifico, ma per arrivare alla sosta di ottobre senza ansie da prestazione.

LA ROSA –  Lo scorso anno il Genoa, è riuscito raggiungere con merito la qualificazione in Europa League (a cui però ha dovuto rinunciare perché priva della licenza Uefa, e così furono sostituiti dai cugini della Sampdoria).  Rispetto alla passata stagione, la squadra ha perso alcuni elementi  importanti come Iago Falque (passato alla Roma), Kucka e Bertolacci (acquistati dal Milan), riuscendo a trattenere solo due pedine fondamentali per Gasperini: cioè Perin e Perotti. Preziosi però, per rimpiazzare le partenze ha comprato molti giocatori, sia esperti e affermati come PandevCapel, Ansaldi e Dzemaili, che giovani di prospettiva, quali Gakpè e  Ntcham, che hanno subito dimostrato le loro qualità. Gasperini, quindi, può stare tranquillo, perché ancora una volta ha a disposizione una rosa competitiva. Il Genoa ha un gioco chiaro ma i tanti infortuni stanno mettendo in difficoltà Gasperini (i guai fisici hanno bloccato Tino Costa, Perotti e Pavoletti, tre calciatori decisivi per le sorti di questo Grifone), inoltre i nuovi, tranne Cissoko, non si sono ancora inseriti alla perfezione. Il contributo dei vari Munoz, Ansaldi, Capel, Pandev, Lazovic, Dzemaili, Figueras finora è stato praticamente nullo.

GLI EX –  La partita dell’Olimpico sarà inoltre caratterizzata da una sfida nella sfida, quella tra Matri e Pandev: i due attaccanti chiamati a portare lontano le rispettive squadre a suon di gol sfidano il loro passato. Dopo cinque anni in maglia biancoceleste, Pandev torna a sfidare la squadra che per sua stessa ammissione l’ha reso grande. L’avventura di Matri con la maglia del Genoa è stata sicuramente più breve e forse meno intensa, ma comunque positiva: in sei mesi con la maglia del grifone l’attaccante italiano ha collezionato 16 presenze e 6 gol dimostrando di essere ancora uno dei migliori attaccanti italiani in circolazione. Il loro inizio di campionato totalmente inverso: il macedone sta facendo fatica a diventare un riferimento per Gasperini e la concorrenza è agguerrita. Matri al contrario si è inserito alla perfezione negli schemi offensivi di Pioli, la doppietta all’esordio sta lì a testimoniarlo. Ma il posto da titolare è assicurato ancora per poco, perchè appena torneranno in pianta stabile Djordjevic e Klose ci sarà una bella concorrenza, nel frattempo però Matri è il faro dell’attacco biancoceleste e vuole continuare a illuminare.

LA TATTICA –  La difesa a tre è la certezza del tecnico.  Con Perin ancora ai box (le sue parate sono sempre state un incubo per i tifosi della Lazio), tra i pali troverà spazio ancora LamannaMarchese, Burdisso e De Maio, invece, formeranno il terzetto difensivo, orfano di Izzo squalificato. A centrocampo dovrebbero trovare spazio Tino Costa e Dzemaili (in ballottaggio con Rincon), con Cissokho e Ansaldi sugli esterni che dovranno essere bravi sia in fase di transizione negativa e sia in quella positiva. Il Genoa si chiuderà in difesa,  facendo densità in mezzo al campo per cercare di rubare palla il prima possibile e innescare, così, la velocità del proprio tridente, che dovrebbe essere composto da Perotti, Ntcham e Diego Capel.

PROBABILE FORMAZIONE – (3-4-3); Lamanna; Marchese, Burdisso, De Maio; Cissokho, Costa, Dzemaili (Rincon); Ansaldi; Perotti, Ntcham, Diego Capel  All. Gasperini.

 Marco Lanari

LAZIALI FUORI PORTA – Esordio per Crecco, male Minala. Gonzalez dal primo minuto.

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Terzo appuntamento con la ormai consueta rubrica che settimanalmente aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito ad altre squadre italiane o straniere: Gonzalez (Atlas), Vinicius ( Zurigo), Alfaro (Burinam United), Lombardi (Ancona), Filippini (Pro Vercelli), Crecco e Rozzi (Virtus Lanciano), Elez (Aarhus), Tounkara (Crotone), Pollace e Strakosha (Salernitana), Perea (Troyes), Minala (Latina).

SERIE B

Tounkara: nel pareggio a reti bianche allo stadio Renato Curi di Perugia, il giovane di origine senegalese, dopo le prime due da titolare e l’opaca prestazione nella vittoria in casa contro il Novara, siede per la prima volta in panchina per tutti i 90 minuti del match.

Strakosha e Pollace: prima sconfitta in serie B per la Salernitana, 0-2 subito dallo Spezia tra le mura amiche dello stadio Arechi; dopo le prime due da titolare questa volta Strakosha siede in panchina lasciando spazio a Terracciano. Ancora panchina per l’ex capitano della Primavera biancoceleste Pollace.

Rozzi e Crecco: la Virtus Lanciano strappa un punto importante nella difficile trasferta di Trapani, agguantando il pareggio a dieci minuti dalla fine; esordio per Crecco, subentrato a cinque minuti dalla fine. Nemmeno convocato l’ex Virtus Entella Antonio Rozzi.

Filippini: la Pro Vercelli acciuffa in pieno recupero il pareggio tra le mura amiche del Silvio Piola contro un Latina ben messo in campo da mister Iuliano; ancora panchina, l’ennesima per l’esterno ex Bari Filippini.

Minala: mister Iuliano torna a schierare il giovane camerunense dal primo minuto, ma Minala non ripaga affatto la fiducia del suo allenatore: si limita ad un compito di marcatura senza lasciare il segno nella partita, nonostante la bella prova del suo Latina, acciuffato solo nel recupero dalla Pro Vercelli. Rimane direttamente negli spogliatoi a fine primo tempo. Può e deve fare meglio, cominciando a cambiare il suo atteggiamento in campo: apatico.

LEGA PRO

Lombardi: il ragazzo parte titolare nella sconfitta del suo Ancona sul campo del Pisa offrendo una prestazione opaca; deve ancora crescere sia in personalità che nell’affiatamento coi compagni: sembra ancora un corpo estraneo alla squadra.

LIGUE 1

Perea: non siede nemmeno in panchina El Coco nella sconfitta rimediata dal Troyes sull’ostico campo dell’Angers.

PRIMERA DIVISION Messico

Gonzales: l’Atlas espugna il campo del Santos Laguna con un convincente 0-2 e El Tata gioca per la prima volta da titolare, dopo l’esordio dalla panchina della scorsa settimana; buona prova dell’uruguaiano, ancora in ritardo di condizione, ma con la solita grinta a disposizione della squadra. Per lui anche un cartellino giallo.

ALKA SUPERLIGAEN Danimarca

Elez: l’Aarhus incappa nella seconda sconfitta consecutiva, questa volta tra le mura amiche, 1-2 dal Sonderjyske. Come al solito Elez parte dal primo minuto, schierato al centro della difesa; meno sicuro delle prestazioni precedenti, non partecipa comunque al pasticcio tra il compagno di reparto Jonsson ed il portiere Rasmussen che regalano letteralmente il gol della vittoria all’attaccante avversario.

SUPER LEAGUE Svizzera

Vinicius: weekend di Schweizer Cup in Svizzera, con lo Zurigo vittorioso per 0-1 sul campo del Wohlen. L’esterno brasiliano non risulta tra i convocati di mister Sami Hyypia, come non è nell’elenco dei convocati della seconda squadra, militante nella Promotion League svizzera.

Pioli a rischio esonero per i bookmaker

Stefano Pioli, in virtù dei risultati di questo inizio stagione, viene dato a rischio allontanamento dalla panchina biancoceleste. La società Paddypower.it ha aperto le scommesse su un suo eventuale esonero entro Natale. Come riportato da Agipronews la quota dell’addio del tecnico emiliano si gioca ad 1,80, non molto distante dall’allenatore del Carpi, Fabrizio Castori, che viene dato a 1,48 e che è quello che rischia più di tutti. Se sulla sponda biancoceleste non sono tutte rose e fiori le cose non vanno molto meglio sull’altra sponda del Tevere. Anche il tecnico giallorosso, Rudi Garcia, dopo il 2-2 interno di ieri con il Sassuolo, nonostante una classifica migliore dei biancocelesti, non gode di molta fiducia e rischia di essere sollevato dall’incarico. La quota di un suo eventuale allontanamento viene quotata a 3,60.

In Germania: “Senza Klose la Lazio subisce una severa lezione a Napoli”

Le pesanti sconfitte subite in questo deludente avvio di campionato della squadra biancoceleste trovano eco sui media tedeschi. Gli uomini di Pioli non sono più quel gruppo compatto e vincente della scorsa stagione ed in parte le ragioni sono da ricercare nelle assenze importanti della formazione capitolina. Qualsiasi squadra avrebbe dei seri problemi in campo senza giocatori come Biglia, Candreva e De Vrij, ma l’assenza più pesante secondo il portale n-tv.de è senza dubbio quella del campione tedesco in forza ai biancocelesti: “Senza Miroslav Klose, attualmente infortunato alla coscia, la Lazio in campionato a Napoli ha subito una severa lezione”.

 

Collovati: “Se Lotito avesse dato ascolto ai tifosi…”

Un inizio di stagione disastroso, dopo essere stata sconfitta dal Leverkusen nel preliminare di Champions, la Lazio ha perso completamente il lume della ragione. Sarà anche vero che una mazzata del genere, oltre a ridimensionare squadra ed ambiente, comporta negatività sia sotto l’aspetto fisico che psicologico ma nessuno si aspettava una resa e una debacle così catastrofica della squadra biancoceleste. In 4 partite di campionato i biancocelesti hanno raccolto la miseria di 6 punti, frutto delle vittorie interne contro Bologna e Udinese. Se è vero che nello stadio amico si è fatto bottino pieno, è vero anche che negli incontri disputati lontano da casa la squadra ha dimostrato di non avere né carattere né personalità, incassando in due trasferte la bellezza di 9 reti. Il lavoro del tecnico, spaesato anche lui, che non si aspettava un inizio di campionato simile sarà duro da portare avanti. Il suo essere troppo aziendalista non va giù ai tifosi che cominciano a lamentarsi e a chiederne le dimissioni. L’ambiente comincia a ribollire, e dopo solo 4 giornate, la piazza, delusa ed irritata, inizia a chiedere la testa dei principali artefici di questo disastro: il ds Tare ed il presidente Lotito. Anche tra gli addetti ai lavori c’è chi punta il dito contro i dirigenti biancocelesti, rei ancora una volta di non aver saputo cogliere l’attimo esatto per far fare il salto di qualità alla squadra. Uno di questi è Fulvio Collovati che, intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com, ha commentato con queste parole il periodo nero dei biancocelesti: “Non c’è niente da fare, per l’ennesima volta la società biancoceleste non ha saputo cogliere l’attimo. La causa di questo inizio disastroso di campionato della squadra di Pioli è da ricercarsi nel non-mercato condotto dai dirigenti biancocelesti, in estate non ci si è mossi nella giusta maniera, è stata portata avanti una campagna acquisti non all’altezza della situazione. Nella squadra si riscontrano le stesse mancanze della stagione precedente, le alternative ai titolari non ci sono e quando mancano i migliori la differenza è troppa. Se Lotito avesse dato ascolto ai sostenitori biancocelesti le cose probabilmente sarebbero andate diversamente.