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Cagni: “Normale la reazione con un nuovo tecnico: la società ora deve decidere quali ambizioni ha”

Gigi Cagni, decano fra i tecnici italiani, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” per parlare del successo laziale sull’Empoli, inizio di una settimana di fuoco che vedrà i biancocelesti scendere in campo nel turno infrasettimanale in casa della Juventus.

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La Lazio ha messo in campo contro i toscani, così come contro il Palermo, un piglio che non si era visto precedentemente. “Probabilmente qualcosa si era rotto nell’equilibrio con Pioli, che non riusciva più a incidere nelle motivazioni della squadra. E’ normale che l’arrivo di un allenatore nuovo comporti delle reazioni nei giocatori. Inzaghi secondo me ha le capacità per diventare un eccellente allenatore, sicuramente ha saputo toccare i tasti giusti per rivitalizzare alcuni elementi.

Giocatori come Parolo, Candreva e Keita hanno segnato il cambio di passo nella squadra, dopo una stagione in cui non erano riusciti ad esprimere le loro potenzialità: “Si tratta comunque di giocatori che l’anno scorso avevano dimostrato di essere legati a Pioli. Bisognerebbe chiedere a loro perché non sono riusciti a far vedere quanto si era messo in mostra un anno fa. Sicuramente ci sono motivi interni che non possiamo conoscere.

Che partita è stata Lazio-Empoli? “Ho avuto l’impressione di una Lazio brillante, con la testa libera. Ci sono giocatori come Keita che hanno qualità tecniche eccezionali, che hanno saputo trascinare almeno a tratti la squadra. E’ anche vero che all’Empoli è mancata completamente la cattiveria agonistica, con la Lazio facilitata da questa situazione. Mercoledì a Torino secondo me può essere il test per capire se l’atteggiamento è davvero cambiato da parte della squadra, oppure se questi due risultati positivi sono stati dettati anche dal livello non irresistibile degli avversari.

Simone Inzaghi può essere l’allenatore giusto per la Lazio anche per l’anno prossimo?La valutazione deve essere fatta dai dirigenti, che conoscono il tecnico da anni. Se si decide di dare una chance a un tecnico, bisogna dargli il tempo di esprimersi. L’esperienza allenatori come Inzaghi, ma anche Brocchi al Milan, dovranno guadagnarsela sul campo. E’ difficile giudicare da fuori determinate scelte, ma è chiaro che per vincere subito serve un allenatore che ha già vinto. La società deve dimostrare quali ambizioni ha, e questo passerà anche dalla scelta del tecnico per l’anno prossimo.

Il sesto posto è ancora possibile per la Lazio? E in generale come vede Cagni il finale di campionato? “E’ tutto da vedere, molto dipenderà anche dal calendario. Il Milan è chiamato ad offrire una reazione simile a quella richiesta alla Lazio, difficile capire come procederà questo parallelismo tra le due squadre da qui alla fine del campionato. Sul campionato in generale in questo momento vedo in ripresa l’Inter, che contro il Napoli ha giocato forse la sua partita migliore. Dall’altra parte c’è una Roma in cui Spalletti è chiamato a prendere decisioni importanti e difficili per il futuro, anche impopolari. Certe tensioni potrebbero influenzare l’ambiente, anche perché i calciatori moderni tendono a farsi condizionare, non ci sono personalità forti come in passato.”

Fabio Belli

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