LAZIO Immobile vola come un’aquila – Durante la rete che ha portato i biancocelesti in vantaggio, l’attaccante è volato in cielo
LAZIO Immobile vola come un’aquila – Come Olympia, Ciro Immobile per mettere dentro il cross di Marusic ha effettuato uno stacco in aria ai limiti del naturale. Non solo zampata vincente, tiro e rigore, ora il numero 17 della Lazio si è specializzato anche nei colpi di testa, addirittura imprendibili per i portieri, un vero attaccante completo. Nella partita contro il Napoli ha messo a segno un gol staccando di testa con un’elevazione al di fuori della norma per tutti i suoi compagni, riuscendo a superare anche un mostro come Ronaldo che nel giorno precedente aveva segnato con un grande salto. Già, Ciro l’ha superato perché secondo lo Sky tech, è volato in alto per 2.40 metri contro i 2.38 del portoghese. In questa stagione l’attaccante di Torre Annunziata è già a quota 3 gol di testa e non ha nessuna intenzione di fermarsi.
Il grande Felice Pulici nasce a Sovico (Mi) il 22 dicembre 1945. È il padre Piero a fargli amare il calcio. Sin da bambino lo porta a vedere le gare del Monza e lui sin da allora si appassiona al ruolo del portiere.
Talmente fissato con il pallone che alle scuole elementari si presenta ogni lunedì con una copia della Gazzetta dello Sport dentro la cartella. I suoi maestri spesso lo richiamano per questo ma chiudono un occhio perché il profitto dell’alunno è ottimo. Finite le elementari, il grande Felice Pulici frequenta le tecniche. Per lui in futuro ci sarebbe un posto alla catena di montaggio ma il suo talento per il calcio ne cambia il destino. Dopo aver vinto un campionato con la squadra dell’oratorio firma a 14 anni, e di nascosto dalla famiglia, un cartellino con il Seregno. La cittadina però è lontana da casa e Pulici non può allenarsi bene e quindi è costretto a star fermo un anno. Torna così a giocare con la squadra della parrocchia di Sovico. Qui resta fino a quando un osservatore del Lecco gli presenta un’offerta per giocare nelle giovanili.
GLI INIZI
A 18 anni parte per Orvieto, in Umbria, per svolgere il servizio militare nella compagnia atleti e questo gli permette di allenarsi ed avere permessi. Finito il militare torna al nord e inizia a farsi ogni giorno 70 km in treno per andare agli allenamenti. Svolge tutta la trafila delle squadre giovanili fino all’esordio in Serie B il 17 settembre 1967 in Genoa-Lecco 1-1. La stagione successiva passa al Novara in Serie C, dove nel 1970 ottiene la promozione in Serie B. Quando si trova davanti la Lazio all’Olimpico subisce 5 reti ma al ritorno si oppone alla grande e il Novara vince 1-0.
L’ARRIVO ALLA LAZIO
Nel luglio 1972 passa alla Lazio in Serie A. Per Felice Pulici è una sorpresa, lascia l’attività imprenditoriale e per un periodo anche la giovane moglie. Però è un’occasione troppo grande ed affascinante per essere rifiutata anche se c’è un po’ di timore per l’impatto con una grande città come Roma. I tifosi poi lo accolgono con freddezza. A Roma alloggia con Luciano Re Cecconi e Mario Frustalupi nella pensione “Paisiello” ai Parioli in attesa che possa riunirsi con la moglie.
PRIMO PERIODO DA INCUBO
In campo le cose non vanno bene e in Coppa Italia la squadra è disastrosa. Pulici subisce reti a ogni tiro, tanto che a un certo punto crede di essere ceduto nel mercato di novembre. Prima dell’inizio del Campionato 1972/73 Maestrelli lo prende da parte e gli concede fiducia incondizionata. La Lazio inizia il campionato carica di entusiasmo e, pur non riuscendo a vincere, gioca alla pari con Inter e Juventus e batte la Fiorentina in trasferta. Come in un sogno, giornata dopo giornata, i biancocelesti lottano per lo scudetto. Il 12 novembre gioca il suo primo derby davanti a oltre 85mila spettatori. Roma-Lazio 0-1, grazie a un gol di Franco Nanni. In tutta la stagione subisce solo 16 reti.
I CLAN E LA MALATTIA DEL MAESTRO
Nello spogliatoio fa parte del clan di Chinaglia e spesso si scontra verbalmente con Luigi Martini ma sempre con il massimo rispetto reciproco. Cattolico praticante, ogni domenica partecipa alla messa di Frà Lisandrini, padre spirituale dei biancocelesti, con il quale ha un ottimo rapporto. Il 12 maggio 1974 riesce a conquistare lo Scudetto mentre, contemporaneamente, la moglie partorisce il secondogenito Gabriele. L’unico neo è la mancata convocazione per i Mondiali in Germania dove gli fu preferito Castellini. Poi però Maestrelli si ammala, entra in clinica e inizia il calvario che di riflesso si abbatte anche sulla squadra e su di lui. La stagione si conclude con un 4° posto e in estate Giulio Corsini diventa il nuovo tecnico.
LA SCOMPARSA DI MAESTRELLI E RE CECCONI
Felice e i suoi compagni non legano con il nuovo allenatore. La Lazio completamente e inspiegabilmente rinnovata naviga in acque basse e solo dopo l’esonero di Corsini e il ritorno, che ha del miracoloso, di Maestrelli in panchina, riesce a salvarsi. La salute del ‘Maestro’ però peggiora ed al suo posto viene chiamato Vinicio. Nel derby del 28 novembre 1976, Pulici, convinto che in tribuna ci sia Maestrelli, gioca la più bella partita della sua carriera permettendo alla Lazio di vincere per 1-0 grazie alla rete di Bruno Giordano. A fine gara dedica la vittoria all’ex tecnico che dopo qualche ora entra in coma. La morte dell’allenatore, quattro giorni dopo, è un tremendo colpo per tutto l’ambiente. Ancora peggio quando viene a mancare anche Luciano Re Cecconi.
L’ADDIO ALLA LAZIO
All’inizio della nuova stagione Vinicio fa capire di puntare su Claudio Garella. Pulici per un po’ resta in silenzio ma poi litiga duramente con l’allenatore che non si oppone alla sua cessione al Monza a ottobre. Preferisce l’esilio della Serie B alla panchina con un allenatore che lo detesta. Alla Lazio in cinque campionati ha messo insieme 150 presenze consecutive. Un altro pezzo della Lazio scudettata lascia Roma tra i rimpianti dei tifosi che non perdoneranno mai né Vinicio né Garella per questo.
IL RITORNO
Per Pulici si apre un nuovo capitolo della sua lunga carriera. A Monza però resta solo un anno sfiorando una clamorosa promozione piazzandosi al 4° posto a 2 punti dalla terza. Nel 1978/79 passa all’Ascoli, dove scopre una nuova giovinezza. Apprezzato dal pubblico e dalla squadra il portiere disputa un discreto campionato. Si emoziona solo quando incontra la Lazio e il pubblico lo acclama calorosamente ogni volta che lo rivede. Ormai avanti con gli anni gli viene preferito un altro portiere e Felice Pulici si accorda con la Lazio dove accetta di chiudere la carriera come vice di Dario Marigo. Dopo quasi cinque anni ritorna finalmente ‘a casa’. A giugno lascia il calcio dopo oltre 15 anni di carriera e 167 presenze nella Lazio.
IL RITIRO E LA NUOVA CARRIERA
Entra a far parte dello staff della Primavera diventandone allenatore per qualche partita dopo la promozione di Giancarlo Morrone in prima squadra. Intanto si laurea in Legge. Diventa esperto di diritto sportivo e si iscrive all’albo degli avvocati. Nel 1983 con il ritorno di Chinaglia come Presidente diviene dirigente. È però con Sergio Cragnotti che tocca il massimo livello come dirigente. Dopo l’esperienza con la Lega Nazionale Dilettanti nel 1994 torna alla Lazio come Responsabile del Settore Giovanile. Da qui ad avvocato della società, ricopre quasi tutti gli incarichi. Vede la sua Lazio vincere trofei in Italia e in Europa ed anche il suo secondo scudetto nel 1999/2000. Rimane anche dopo l’addio di Cragnotti ma con l’avvento di Claudio Lotito per lui non c’è più posto. Anche se difenderà con perizia la Lazio accusata dalla giustizia sportiva nell’ambito del cosiddetto ‘scandalo di Moggiopoli’. Malato da tempo Felice Pulici ci ha lasciato il 16 dicembre 2018, a pochi giorni dal compimento dei 73 anni.
Nella giornata odierna, il c.t. della Nazionale Roberto Mancini è intervenuto nella conferenza stampa di fine anno e ha elogiato Ciro Immobile
Roberto Mancini: “Dobbiamo sicuramente migliorare ma siamo sulla buona strada. Possiamo giocarcela anche contro Nazionali più pronte di noi. Nelle ultime partite la squadra ha giocato bene anche se mi aspetto sempre dei miglioramenti. Mi auguro che i giovani facciano esperienza da qui all’Europeo. Il campionato quest’anno è molto avvincente, ieri la Lazio ha ottenuto una vittoria importante e si sta riprendendo. Immobile? Sta facendo grandi cose ed è capace di segnare gol incredibili. Sono sicuro che arriveranno anche in Nazionale, magari tutti all’Europeo”.
NAPOLI Insigne – All’indomani della sconfitta dell’Olimpico, il capitano partenopeo ha detto la sua sulla prestazione dei biancocelesti
NAPOLI Insigne: “Ieri è mancata un po’ di brillantezza e la stanchezza si è fatta sentire. Diventa difficile giocare ogni 3 giorni contro squadre di questo calibro. La squadra ha preparato al meglio la partita e credo che il fatto di aver affrontato due gare ravvicinate così impegnative contro Inter e Lazio abbia influito. I biancocelesti non hanno fatto di più rispetto a noi, hanno avuto due occasioni e le hanno concretizzate, tutto qui. Se ieri avessimo giocato con la testa non avremmo perso“. Così Lorenzo Insigne nel corso dell’evento di presentazione del nuovo calendario del Napoli.
LAZIO Formello – Oggi la squadra si è ritrovata agli ordini di Inzaghi per sostenere il primo allenamento in vista del Milan
LAZIO Formello – Seduta di scarico all’indomani dell’importante vittoria contro il Napoli. Alla seduta in campo hanno preso parte i giocatori che non sono scesi in campo nel match di ieri o sono entrati nel secondo tempo: Djavan Anderson, Akpa Akpro, Cataldi, Patric, Pereira, Muriqi, Armini, Strakosha, Alia, G.Pereira e i tre Primavera Adeagbo, Moro e Franco. Al termine di un iniziale riscaldamento atletico, la squadra ha svolto un’esercitazione tecnica incentrata sulla circolazione del pallone e sul possesso palla. La seduta si è conclusa con una serie di partitelle a campo ridotto con l’ausilio delle sponde. Nella giornata di domani è prevista la rifinitura in vista del match contro il Milan e immediatamente scatteranno le prove tattiche. Resta da capire se Inzaghi riuscirà a recuperare Acerbi, assente contro il Napoli e oggi impegnato in una seduta di fisioterapia.
LAZIO Leiva in Paideia: controlli medici per il brasiliano.
LAZIO Leiva in Paideia. Questa la notizia con cui si è svegliata la squadra di Inzaghi dopo la vittoria super sul Napoli. Tempo per festeggiare però non ce n’è: mercoledì sera (ore 20,45) si scenderà nuovamente in campo, a casa del Milan capolista. Poco più di 48 ore quindi per il tecnico per fare il punto sulla strategia e soprattutto sulle forze a disposizione. Tra le quali ieri non c’era il brasiliano, reduce dalla lesione muscolare rimediata col Verona. Nelle ore precedenti la gara con i partenopei c’era addirittura ottimismo circa una sua convocazione, ma poi è arrivata la mazzata dell’assenza nella rifinitura. Ancora box dunque per il brasiliano, stamattina in Paideia per dei controlli medici. C’è attesa per l’esito, da cui dipenderà la data del ritorno in campo. Difficile comunque che quest’ultima coincida con quella della gara coi rossoneri, ultima del 2020: Inzaghi non vorrà correre rischi, nonostante l’importanza dell’impegno. Probabile che dunque che il riabbraccio tra Leiva e la mediana biancoceleste venga rimandato al nuovo anno.
Roma Pellegrini è sicuro del suo futuro che sarà ancora nella Capitale con tanti scudetti in bacheca
Roma Pellegrini rilascia un’intervista al Corriere della Sera in cui parla del sogno scudetto con la maglia giallorossa togliendosi così dal mercato: “C’è una cosa che non sopporto ovvero quando si dice che a Roma un solo scudetto ne vale 10 da un’altra parte. Io non voglio vincere uno scudetto che ne vale 10 ma ne voglio vincere la bellezza di 10. Ovviamente sono consapevole che vincerli o non vincerli dipenderà da tanti fattori, dettagli e situazioni. Io ho questa mentalità. Cerco di vincere anche quando gioco con mia figlia”.
GIOCARE A ROMA
“Non mi sento di fare un sacrificio rimanendo a Roma come ha fatto De Rossi che, voglio ricordare ha comunque sia vinto un Mondiale, non mi sembra una cosa da poco. Tra l’altro Daniele ha sempre giocato per vincere. Non ha fatto una scelta di comodo, ma ci ha provato perché qui aveva il cuore. Vincere a Roma per un romano e romanista è un’emozione unica. Per un romano è normale sentire la pressione perché non solo hai tensione a livello singolo, ma senti il peso di dover fare bene per gli amici e i parenti che tifano Roma come te. Però può essere anche un vantaggio perché io vivo più le situazioni, con questa maglia mi sento a casa. Sono romano al 100%. Criticano tutti questa città ma poi quando vengono, non vogliono più andarsene”.
HIGHLIGHTS Lazio Napoli – I biancocelesti giocano una partita perfetta e battono i partenopei per 2-0
HIGHLIGHTS Lazio Napoli – I ragazzi di Inzaghi dopo tanto tempo difendono la porta di Reina riuscendo a non subire reti. Immobile e Luis Alberto stendono la squadra di Gattuso e volano a -3 dalla Roma quarta in classifica. Rivivi le azioni e i gol della partita.
Il 21 dicembre 1973 nasce ad Azul in Argentina MatiasJesusAlmeyda. Uno dei giocatori che hanno scritto la storia della Lazio nel decennio dell’ex presidente Sergio Cragnotti.
Cresciuto in un ambiente modesto inizia a giocare nelle giovanili del River Plate fino al debutto in prima squadra e, divenuto titolare fisso, vince tre Campionati nel 1993, nel 1995 e nel 1996, e una Coppa Libertadores nello stesso anno. Ai Giochi di Atlanta con la Nazionale Olimpica conquista la medaglia d’argento. In Argentina Matias Jesus Almeyda gioca in tutto 67 partite e segna 3 reti. Alla fine del 1996 si trasferisce al Siviglia che lo paga circa 22 miliardi di lire.
L’ARRIVO ALLA LAZIO
Gli spagnoli retrocedono e nell’estate 1997 il presidente laziale Sergio Cragnotti lo acquista per rinforzare la squadra biancoceleste. A Roma Almeyda si rivela un calciatore fortissimo e diviene il vero puntello di un centrocampo già fortissimo. In tre stagioni vince uno Scudetto, due Coppe Italia, una Supercoppa Europea, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Italiana. In più si aggiudica il premio Guerin d’Oro nel 1998/99.
LE DOTI DA CALCIATORE
Centrocampista arcigno e con grande spirito battagliero è stato uno dei maggiori protagonisti dei successi della Lazio. Instancabile sul campo, implacabile nei contrasti, è stato il giocatore addetto a rubare palloni tramite un pressing continuo ed aggressivo. Generoso, duro ma corretto, è stato un idolo per i sostenitori biancocelesti. Durante le sue interviste ricorda spesso come il periodo più prestigioso della sua carriera quello laziale e i tifosi biancocelesti come i più affettuosi nei suoi confronti.
L’ADDIO ALLA LAZIO
Nell’estate del 2000, dopo 63 partite e 2 reti in biancoceleste, Cragnotti lo cede al Parma dove rimane per 2 stagioni e gioca 47 partite, vincendo un’altra Coppa Italia. La sua cessione agli emiliani è stata sicuramente una delle operazioni più sconsiderate della gestione Cragnotti. Nel 2002 una nuova avventura all’Inter ma a causa di ripetuti infortuni che ne limitano il rendimento nel 2004 viene ceduto al Brescia dove rimane fino al gennaio 2005 giocando solo 5 partite. Alla fine del 2005 trova un accordo con il Quilmes per giocare nella Coppa Libertadores ma dopo solo quattro mesi e 10 incontri giocati con la squadra argentina, Matias annuncia, a soli 31 anni, il suo ritiro dal calcio. Dopo due anni di inattività però torna in campo con la squadra norvegese del Lyn Oslo. In seguito, dopo aver raggiunto l’accordo contrattuale prima con il West Bromwich Albion e poi con il River Plate, rinuncia a giocare con le due società. Si accorda con il Fenix (Uruguay) e gioca in un campionato di categoria minore. Torna al River Plate nel 2009 per due stagioni.
IL RITIRO
Nel giugno 2011 viene nominato allenatore del River Plate, retrocesso per la prima volta in Segunda serie Argentina. Nell’aprile 2013 diviene il nuovo allenatore del Banfield. Dal 2015 al 2018 guida la squadra messicana del Chivas di Guadalajara. Attualmente è il tecnico del San Jose Earthquakes, società calcistica statunitense con sede nella città di San Jose (California).
Almeyda dal 1996 al 2005 ha fatto parte della Nazionale argentina, con la quale ha disputato 39 partite segnando una rete.
Lazio Napoli Inzaghi gongola per la vittoria netta dei suoi ragazzi contro i partenopei. Grande prova dei biancocelesti che tornano alla vittoria.
“Grande partita oggi, la migliore in Serie A quest’anno. Deve essere l’inizio del nostro campionato, siamo in ritardo ma vogliamo provarci. Luis Alberto è un giocatore straordinario, ha passato diversi momenti negativi tra Covid e infortuni. E’ un momento brutto con tutte queste disavventure ma possiamo venirne fuori. Luis Alberto è un grandissimo talento, ce lo teniamo stretto. Acerbi voleva giocare a tutti i costi. Rientrati dal riscaldamento ci ha parlato, sentiva un po’ di dolore e io e lo staff non abbiamo voluto rischiarlo. Siamo in grandissima emergenza e giocando ogni tre giorni è difficile gestire le forze e i cambi. Non voglio parlare dei singoli, è stata una partita di squadra. Godiamoci questa vittoria: domani si torna in campo per preparare il Milan”.
Le pagelle di Lazio Napoli vedono la formazione di casa tornare alla vittoria grazie alle reti dei suoi campioni Immobile e Luis Alberto.
Ecco le pagelle di Lazio Napoli 2-0
Reina 6,5 – Il grande ex della gara (182 gare con il Napoli), vola sul tiro di Fabian Ruiz appena dopo il gol di Immobile negandogli la rete del pareggio. Per il resto poco impegnato ma sempre sicuro.
Luiz Felipe 7 – Nel primo tempo ci prova due volte con la testa ma la mira non è quella giusta. Annienta Lozano. Dal 84′ Patric s.v.
Hoedt 5,5 – Al posto di Acerbi, gioca venti minuti terrificanti. Bisogna ammetterlo: commette tre errori in fase di appoggio che fanno venire i brividi. Migliora con il passare dei minuti ed anche lui è artefice di questa importante vittoria.
Radu 6,5 – Gara molto ordinata contro un avversario ostico come Politano, praticamente annullato.
Lazzari 6,5 – Tatticamente sempre uno dei migliori. Tiene basso Mario Rui indebolendo la catena sinistra dei campani.
Milinkovic 7 – Poco in mostra durante la prima frazione di gioco e anche nella ripresa fa tanto lavoro sporco. Un lavoro che però diventa fondamentale perché di fatto il serbo diventa un difensore aggiunto. Dal 84′ Akpa Akpro s.v.
Escalante 6,5 – L’argentino non fa complimenti e randella di qua e di là. Prestazione positiva. Sarebbe bello vederlo giocare insieme a Leiva. Dal 79 Cataldi s.v.
Luis Alberto 7 – Il Mago è l’autore del raddoppio capitolino ma, più che parlare del suo fantastico tiro a giro, c’è da menzionare l’abbraccio da brividi con il mister Inzaghi. This is Lazio.
Marusic 7 – Sublime l’assist per il gol del vantaggio biancoceleste, è utile in entrambe le fasi di gioco.
Caicedo 6 – Al posto di Correa, il Panterone gioca bene, dandosi da fare. Al 31′ sfiora anche il gol del raddoppio con un destro che lambisce di poco il palo sinistro alle spalle di Ospina. Dal 66′ Muriqi 5,5 – Piano piano entrerà in forma. Per il momento non cambia i valori in campo.
Immobile 7 – Una grande giocata subito a inizio partita fa da preludio al vantaggio capitolino. Fantastico gol di testa e Lazio in vantaggio. Ottavo gol in campionato, 13esimo stagionale. Dal 79′ Pereira s.v.
Sono state inaugurate l’8 dicembre scorso in Via del Corso: si tratta delle luminarie a Roma. Tra le scritte spiccano frasi e citazioni di personaggi illustri della Capitale. La Lazio è stata però dimenticata…
Da Orazio a Goffredo Mameli, da Ennio Morricone a Federico Fellini, passando per Lando Fiorini, Antonello Venditti, Nino Manfredi, Alberto Sordi e Gigi Proietti. Tra le tante citazioni spiccano alcune frasi di “Grazie Roma”, l’inno romanista. Dimenticata invece ancora una volta la Lazio. I laziali ormai ci hanno fatto il callo ma la scelta del Comune appare sempre più incomprensibile. Ci voleva tanto a riportare qualche passo dell’inno laziale? Eppure è l’unica squadra che negli ultimi anni ha portato lustro nella Capitale a suon di Coppe vinto. La Raggi forse non se ne è accorta…
LAZIO NAPOLI Reina – Nella giornata di oggi, il portiere biancoceleste è intervenuto nel Match Program pubblicato sul sito ufficiale del club capitolino
LAZIO NAPOLI Reina: “Per me sarà una gara unica e dal sapore speciale. Oggi affrontiamo una squadra che per me è stata importante, mi è stata vicina e pertanto non sarà una partita qualunque. Dobbiamo rialzarci in campionato e la sfida di questa sera per noi è l’occasione del riscatto. Tutto parte dalla prestazione, dovremo affrontare il match nel migliore dei modi e cercare di ottenere un risultato positivo”.
LAZIO NAPOLI Probabili formazioni – Questa sera all’Olimpico i biancocelesti ospiteranno gli uomini di Gattuso nel posticipo della 13esima giornata
LAZIO NAPOLI Probabili formazioni – In vista del match di questa sera, in programma alle 20.45 all’Olimpico, Simone Inzaghi studia le mosse più idonee per contrastare gli uomini di Gattuso, che stanno attraversando un buon momento di forma. Stringe i denti Acerbi che dovrebbe dunque prendere il proprio posto al centro della difesa. In attacco ballottaggio tra Correa e Caicedo per una maglia a supporto di Immobile, con l’argentino al momento favorito. Di seguito i probabili schieramenti delle due squadre:
LAZIO Rinnovo Inzaghi, verdetto rimandato a fine anno. Le ultime dopo l’incontro tra il tecnico e Lotito alla vigilia di Lazio-Napoli.
LAZIO Rinnovo Inzaghi, verdetto rimandato. Del prolungamento del tecnico si è parlato nel corso dell’incontro di ieri con Lotito. Prima della conferenza stampa pre Napoli, i due si sono avvicinati intrattenendosi a colloquio. Un lungo colloquio, che però non ha prodotto la cosiddetta fumata bianca. Se ne riparlerà tra 7-10 giorni, quindi entro la fine dell’anno. Quando ci sarà l’occasione per fare il punto anche sul mercato di gennaio. Solo allora quindi sarà chiaro se la squadra verrà rinforzata e in che modo. Inzaghi, dal canto suo, continua a ribadire che con il patron problemi non ce ne sono. Certo è però che il numero dei rinvii è direttamente proporzionale a quello dei dubbi sulla sua permanenza alla Lazio. Entrambe le parti vogliono arrivare ad un accordo: ancora qualche giorno di attesa e sapremo se ci saranno riusciti.
Giornata di vigilia per il Napoli che domani affronterà la Lazio all’Olimpico. Il programma dei partenopei
Seduta mattutina per il Napoli al Training Center di Castel Volturno. Gli uomini di Gattuso preparano il match contro la Lazio in programma domani all’Olimpico alle 20.45 e valido per la 13esima giornata di Serie A. La seduta odierna è iniziata con una fase di riscaldamento su circuito. Successivamente esercizi di passing drill e seduta tattica. Indisponibile Osimhen che prosegue il percorso riabilitativo ad Anversa così come Mertens, anch’egli in Belgio e out per la Lazio.
La Lega Serie A ha diramato le date e la programmazione tv degli ottavi di finale di Coppa Italia. Tra questi spicca Lazio Parma
LAZIO PARMA – I biancocelesti saranno impegnati domani contro il Napoli e chiuderanno il 2020 mercoledì 23 contro il Milan a San Siro. All’inizio del nuovo anno la Lazio affronterà in campionato Genoa, Fiorentina, Parma e il derby con la Roma. Dopodiché sarà la volta degli ottavi di finale di Coppa Italia. Gli uomini di Inzaghi se la vedranno ancora contro i gialloblu appena 11 giorni dopo la sfida valida per la Serie A. Il match di Coppa contro i ducali è in programma all’Olimpico giovedì 21 gennaio alle ore 21.15 e verrà trasmesso su Rai 2. Una gara importante per onorare fino in fondo una competizione che, solo due stagioni fa, ha visto la Lazio trionfare e conquistare il trofeo.
LAZIO NAPOLI Conferenza Inzaghi – Questo pomeriggio, il tecnico biancoceleste è intervenuto in sala stampa e ha presentato il match di domani
Dopo Benevento ha parlato con Lotito?
“Il rapporto con Lotito va oltre a quello classico tra allenatore e presidente. Abbiamo parlato dopo il Bruges e dopo il Benevento, era contento per la qualificazione in Champions ma si aspettava più di 1 punto tra Verona e Benevento. Tra noi però non c’è nessun problema”.
Come arriva la Lazio alla partita contro il Napoli?
“Io parlo tanto con la squadra, abbiamo analizzato il momento come è giusto che sia. In campionato ci manca qualche punto, ma sono sicuro che risponderemo coi fatti come è sempre stato in questi anni. Già con il Napoli abbiamo voglia di fare molto bene anche in campionato”.
Le condizioni di Acerbi?
“Lui dice di stare bene e ci sono buone speranze. Ha dato buone risposte ieri, vediamo oggi, poi valuteremo con lo staff medico”.
Preoccupato dai dati della difesa?
“Stiamo subendo di più rispetto all’anno scorso, gli uomini sono pressoché gli stessi, non è una questione solo di difensori ma di squadra. Tutti dobbiamo fare una fase difensiva nel migliore dei modi, come l’anno scorso quando siamo stati la seconda difesa del campionato”.
La Lazio può rientrare nella lotta di testa?
“Sicuramente sì, sapevamo che probabilmente avremmo avuto difficoltà con la Champions e con le partite ravvicinate. Abbiamo avuto problematiche aggiuntive, uomini importanti fuori tra cui Luiz Felipe, Immobile, Lazzari, Leiva, Milinkovic e tanti altri. Le assenze alla lunga hanno pesato. Ora molti giocatori sono rientrati, abbiamo chiuso bene il percorso europeo e la testa ora è al campionato. Abbiamo ancora tempo per dire la nostra”.
Servono risposte immediate?
“Abbiamo analizzato il nostro momento e già da domani mi aspetto delle risposte. Siamo concentrati sulla partita col Napoli, sappiamo che sarà difficile e servirà la migliore Lazio. Si affrontano due ottime squadre, mancheranno giocatori importanti a entrambe, non dovremo commettere errori, gli episodi in questi match fanno la differenza”.
Il rinnovo dipende da gennaio?
“Assolutamente no, col presidente ci siamo visti dopo la gara col Bruges. Abbiamo parlato anche ieri dopo il Benevento, ci aspettano due partite difficili e dovremo cercare di giocarle nel migliore dei modi, ma come ho detto prima col presidente non c’è mai stato problema, sono 16-17 anni che lavoriamo insieme”.
Quanto sarebbe importante battere una big? La Lazio finora non c’è riuscita in campionato
“Sarebbe importantissimo, in noi c’è un grandissimo spirito di rivalsa. Sappiamo che non può bastare 1 punto tra Verona e Benevento ma c’è tutto il tempo per rientrare e recuperare. La gara di domani per noi deve rappresentare una svolta, un nuovo inizio per il campionato”.