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LAZIO GENOA Conferenza Andreazzoli: “Voglio una squadra oltre i limiti”

LAZIO GENOA Conferenza Andreazzoli — Nella giornata odierna il tecnico rossoblu è intervenuto in sala stampa e ha presentato la sfida contro i biancocelesti, in programma domani alle 15.00 all’Olimpico

LAZIO GENOA Conferenza Andreazzoli: “Domani affronteremo una squadra forte ma noi dobbiamo continuare a crescere. Voglio un Genoa aggressivo che dia sempre il massimo sfruttando le occasioni che verranno concesse. Quando mercoledì ho parlato di Radovanovic era per fare l’esempio di un giocatore che va sempre oltre i suoi limiti: tutti, me compreso, dovremmo cercare di superarli continuamente. Dobbiamo tutti dare il massimo e se è possibile anche un po’ di più. Il presidente ieri è venuto a far visita alla squadra: ha parlato ai giocatori tenendo un discorso bello, realistico, stimolante. Mi auguro che in futuro abbia la possibilità di venire più spesso a trovarci. Sarebbe positivo per tutto l’ambiente e non solo per la squadra. Si tratta di una cosa positiva perché riesce a trasmettere energia a tutti. Contro la Lazio sarà un Genoa con facce nuove. Cambierò qualcosa per far tirare il fiato a chi ha giocato tanto. Zapata, Schone e Criscito hanno fatto gli straordinari. Per fortuna ho ben più di 10 titolari, e adesso servono forze fresche”.

LAZIO GENOA Conferenza Inzaghi: “Bisogna muovere la classifica”

LAZIO GENOA Conferenza Inzaghi — Nel pomeriggio odierno il tecnico biancoceleste è intervenuto in sala stampa e ha presentato il match contro gli uomini di Andreazzoli, in programma domani alle 15.00 all’Olimpico

Secondo lei la squadra ha acquisito la giusta mentalità? 

Dobbiamo ripartire dalla vittoria col Genoa, senza se e senza ma. Affrontiamo una squadra insidiosa, va benissimo il bel gioco e le idee, ma contano i punti e la classifica”. 

Lazio troppo leziosa davanti al portiere. Si insegna la cattiveria sotto porta?

La cattiveria bisogna acquisirla negli allenamenti, bisogna avere più cattiveria e voglia di fare gol, anche in allenamento deve essere sfruttata ogni occasione. Sarei molto più preoccupato se la squadra non creasse, ai miei attaccanti dico che da calciatore mi preoccupavo quando non avevo chance. Abbiamo analizzato tutto, serve voglia di fare gol, abbiamo creato tanto però poi magari ci saranno partite dove non si potranno creare tutte queste occasioni e dovremo fare gol nell’unica occasione che ci verrà concessa”.

Dobbiamo abituarci a questo turnover continuo per tutta la stagione?

Non lo so, io valuto in base a ciò che vedo in allenamento. Le sedute non sono aperte, altrimenti vedreste anche voi. Veniamo giudicati in base al risultato, ma tutte le scelte sono state per il bene della mia squadra”.

La Lazio ha sempre vinto con i quattro big contemporaneamente dall’inizio. Solo una coincidenza?

Le statistiche a volte sono importanti, a volte meno. Io guardo gli allenamenti più che altro, il lavoro quotidiano, e i progressi dei calciatori”. 

Vavro a che punto è?

Si tratta di un grande professionista, sta lavorando bene, deve avere tempo per ambientarsi meglio e imparare lingua. Sono contento di Jony, Vavro e Adekanye, vengono da altri campionati. Lazzari era abituato già alla Serie A”.

Come sceglie i difensori di partita in partita?

“Un difensore completo deve sapere prima di tutto difendere ene anche costruire. L’abbinamento perfetto per il reparto. Il difensore moderno deve sapere difendere e saper sviluppare l’azione. La cosa più importante è marcare, poi scelgo in base agli avversari e alla disponibilità. Le squadre per costuire devono costruire bene dal portiere e dai difensori”.

Cosa la preoccupa?

Mi spiace, dovremmo avere qualche punto in più. Vedere così la squadra in campo sono contento, abbiamo personalità e idee, i calciatori mettono in campo quello che chiediamo io e i miei collaboratori. Ora servono i punti, il campionato è iniziato da poco. Non mi bastano più le idee e i complimenti. Posso essere contento, ma deve essere anche razionale e cinico. Dobbiamo muovere la classifica”.

Cosa le dà fastidio?

“Le critiche fanno parte del mestiere di tutti quanti noi. Cerco di rimanere lucido, l’ho chiesto anche alla squadra. Speriamo di fare punti, siamo tutti lì, meriteremmo un’altra classifica per quanto espresso. Evidentemente non basta, dobbiamo migliorarci”. 

Tornerà la Lazio che ha vinto?

Non so ancora chi possa giocare, chi recupererà e meriterà di giocare. Probabilmente dopo l’allenamento potrei essere più esaustivo, ora non so chi comincerà la gara”.

Strakosha esce poco dalla porta. Come mai?

“Stiamo lavorando con Thomas, ha ancora margini di miglioramento, sono soddisfatto di lui come del resto della squadra. Sul gol potevamo fare meglio tutti, a partire da Lazzari, poteva essere più aggressivo su Biraghi anche se era sul destro. Strakosha poteva prendere campo, Jony doveva fare una copertura da quinto esperto, non lo è ancora ma sto lavorando bene. Non me la sento di colpevolizzare Strakosha. Ho citato questi tre ma potrei andare più a fondo. Sicuramente l’avrete analizzato, non si può attribuire a una singola persona ma a più calciatori che sono stati coinvolti”.

Come ha visto Immobile?

L’avevo visto bene sin da subito. Se n’è parlato tanto prima dell’Inter, ho visto molto bene Caicedo, quindi ho optato per quella scelta. Il cambio criticato da voi per Caicedo è stato fatto perché aveva chiesto il cambio, altrimenti avrebbe continuato. A fine gara devo analizzare altro, non i cambi richiesti. Se Immobile mi dimostrerà che sta bene, sicuramente giocherà”.

Perché la Lazio segna poco nel secondo tempo?

Un’analisi che abbiamo fatto: dobbiamo migliorare, serve più personalità nella gestione della palla, se l’abbiamo noi non ce l’hanno gli avversari e non ci sono ripartenze”.

Perché c’è stata una Lazio fino al 31 agosto, poi un’altra fino al 15 settembre?

Giusta analisi, non abbiamo sbagliato una gara fino adesso, per questo la classifica non può andare bene, dobbiamo fare di più. Serve più cattiveria e determinazione. Con il Parma probabilmente non è stata la più convincente ma sul pezzo per 95 minuti. Quello che chiedo alla squadra. Siamo sempre stati nella partita. A livello di gioco abbiamo fatto meglio a Ferrara e a Cluj nel primo tempo, o a Marassi per l’intera partita. Vorrei che le cose andassero di pari passo”. 

Pardo snobba la Lazio: “Non è la sorpresa del campionato. La Roma invece…”

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Pardo snobba la Lazio e incensa invece la Roma: l’opinione del giornalista sportivo e telecronista.

Pardo snobba la Lazio. Il giornalista sportivo e telecronista Dazn, ai microfoni di Tuttomercatoweb.com, ha svelato le sue impressioni su questo inizio di Serie A. Incalzato su quale potrebbe essere la sorpresa del campionato, ha risposto senza alcun dubbio: “Credo possa esserlo la Roma. Ha margini di crescita e grandi qualità davanti. Dietro invece ha problemi strutturali e qualche problema. La Lazio invece non è una sorpresa, oscilla sempre tra qualche alto e basso ma secondo me ha una struttura molto forte. Per il quarto posto ci sarà un campionato a parte, in cui il Milan è un po’ attardato”.

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LA NOSTRA STORIA Il difensore Luigi Saraceni

LA NOSTRA STORIA Luigi Saraceni nasce a Roma il 28 settembre 1903. Fratello minore di Fernando. Arrivò alla Lazio nel 1921.

Per tre stagioni i due fratelli Saraceni giocarono insieme. Luigi brillò per attaccamento ai colori sociali e passione. Terminata la carriera di calciatore militò fino a tarda età in ruoli dirigenziali societari con diversi incarichi. Per il suo carisma fu sempre ascoltato dai presidenti come voce autorevole e disinteressata. È deceduto a Roma il 20 aprile 1972.

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LA NOSTRA STORIA L’ex allenatore Giulio Corsini

LA NOSTRA STORIA Giulio Corsini nasce a Bergamo il 28 settembre 1933. Cresce nelle giovanili dell’Atalanta giocando difensore. A 20 anni fa il suo esordio in Serie A. Gioca titolare per altre quattro stagioni nel massimo campionato. Nella stagione 1957/58 si trasferisce alla Roma, dove resta per sette stagioni vincendo una Coppa delle Fiere. Termina la carriera nel Mantova, dopo altre quattro stagioni, di cui tre in Serie A.

Nel 1968 Giulio Corsini inizia ad allenare come vice a Mantova. Dal 1970 al 1973 guida l’Atalanta per quattro stagioni vincendo il premio ‘Il Seminatore d’Oro’ nel 1970/71). Quindi un anno alla Sampdoria. Nel 1975 arriva alla Lazio al posto di Tommaso Maestrelli ammalato. Era soprannominato ‘Sergente di ferro’ per il suo carattere fermo e deciso. Decide di rivoluzionare la squadra che aveva vinto lo scudetto due anni prima. Giancarlo Oddi e Mario Frustalupi passano al Cesena, Franco Nanni al Bologna. Fa acquistare giocatori Francesco Brignani, Paolo Ammoniaci, Giovanni Carlo Ferrari e Antonio Lopez che non si riveleranno all’altezza.

Assume un atteggiamento intimidatorio, ricambiato, con Giorgio Chinaglia impedendogli di andare negli States per rivedere la famiglia una volta al mese, come concordato col presidente Umberto Lenzini. Lancia Bruno Giordano che, all’esordio, realizza la rete vincente contro la Sampdoria. I rapporti con squadra e pubblico sono sempre più difficili. Nell’intervallo del derby di andata del 16 novembre 1975 aggredisce verbalmente Chinaglia dicendogli: “Finché sono io l’allenatore tu non andrai mai negli Usa”. Scoppia una rissa furibonda con l’allenatore aggredito da tutta la ‘vecchia guardia’ dello scudetto. Al ritorno in campo Chinaglia segna il goal del pareggio e la sera stessa vola a New York.

La situazione è insanabile, la Lazio annaspa nelle ultime posizioni in classifica e il 30 novembre Corsini viene esonerato e accusa Chinaglia, altri giocatori e società. Al suo posto torna Tommaso Maestrelli convalescente. Nella stagione 1976/77 guida il Cesena, ma anche qui arriva l’esonero. Torna all’Atalanta a guidare le squadre giovanili. Nel 1979 passa al Bari a stagione in corso ma è esonerato prima della fine del campionato. Nel 1981 torna all’Atalanta ma la squadra retrocede in Serie C1. Quindi conclude la carriera di allenatore. È deceduto a Bergamo il 31 dicembre 2009 dopo lunga malattia.

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LAZIO GENOA Le probabili formazioni. Marusic si, Patric forse

Archiviata la sconfitta contro l’Inter, i biancocelesti vogliono riprendere il cammino con una vittoria. Lazio Genoa le probabili formazioni. Novità in arrivo

Ripartire con una vittoria, questo è l’ordine di mister Inaghi dato alla squadra. Il rammarico della serata di San Siro ancora non è passato e per questo serve una sterzata domenica. All’Olimpico arriverà Andreazzoli con il suo Grifone, che viene dal pari casalingo contro il Bologna. Marusic dovrebbe prendere il posto di Lazzari. Immobile tornerà titolare e in difesa potrebbe sperare anche Patric, in ballottaggio con Luiz Felipe. Per Vavro probabile maglia da titolare in Europa League. Lazio Genoa le probabili formazioni

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Marusic, Luis Alberto, Lucas Leiva, Milinkovic Savic, lulic; Correa, Immobile

GENOA (3-5-2): Radu; Romero, Zapata, Criscito; Ghiglione, Schone, Radovanovic, Lerager, Barreca; Pinamonti, Kouame

LEGGI LE ULTIME DA FORMELLO, TANTI I BALLOTTAGGI IN CORSO

LAZIO FORMELLO — Ancora turnover in vista del Genoa

LAZIO FORMELLO — Questa mattina la squadra si è ritrovata agli ordini di Inzaghi per proseguire la preparazione del match contro il Genoa, in programma domenica alle 15.00 all’Olimpico

LAZIO FORMELLO — Le buona notizie, nella giornata odierna, arrivano dall’infermeria: Radu ha smaltito l’attacco influenzale e con tutta probabilità dovrebbe riprendere il proprio posto nel terzetto difensivo. Ballottaggio aperto, invece, tra Luiz Felipe, Bastos, Vavro e Patric: in 4 per 2 posti, alla luce della quasi certa titolarità del difensore romeno. Decisiva, in questo senso, la seduta di rifinitura in programma nella giornata di domani. In corsia, probabile chance per Marusic sulla destra. Il montenegrino, squalificato per altri due turni in Europa League, potrebbe infatti far rifiatare Lazzari, apparso poco incisivo nella sfida di San Siro contro l’Inter. Certo, invece, l’impiego di Senad Lulic a sinistra. A centrocampo Simone Inzaghi dovrebbe tornare a schierare i 3 titolari, con Parolo inizialmente in panchina. In avanti tornerà certamente Ciro Immobile supportato da uno tra Caicedo e Correa, utilizzato per 90 minuti nelle ultime tre uscite e di conseguenza a rischio turnover.

SCUDETTO 1915 Lazio-Genoa, l’hashtag tricolore diventa uno striscione

SCUDETTO 1915 Lazio-Genoa, l’hashtag tricolore diventa uno striscione.

SCUDETTO 1915 A partire dal match di Serie A Lazio-Genoa, in programma domenica 29 settembre 2019 allo Stadio Olimpico di Roma, in Tribuna Tevere sarà esposto lo striscione “#SCUDETTO 1915LAZIOTRICOLORE”. Il famoso hashtag che fu trending topic sui social italiani per una intera settimana, pertanto, prenderà corpo sugli spalti della tifoseria laziale che oramai vanta da oltre un secolo un palese credito di giustizia sportiva, storica e morale. L’iniziativa è nata grazie alla sinergia tra il Comitato Consumatori Lazio e l’Associazione Sodalizio Lazio, con lo specifico fine di sensibilizzare le istituzioni, la politica e i media sul tema e in attesa che la Commissione Storica nominata dalla Figc completi l’esame della corposa documentazione trasmessa agli atti federali onde supportare e legittimare la richiesta di assegnazione ex aequo del titolo di “Campione d’Italia 1914/15” a Lazio e Genoa. Chi può porti con sé una bandiera tricolore allo stadio, sarà una bella cornice per lo striscione e per lo Scudetto 1915.

Avv. Gian Luca Mignogna

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LAZIO Correa verso il rinnovo. Nonostante le polveri bagnate…

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LAZIO Correa verso il rinnovo. Nonostante le polveri bagnate…

LAZIO Correa verso il rinnovo. Nonostante le polveri bagnate. Dovute forse al dolore per la morte della nonna (alla quale ieri pomeriggio ha dedicato un messaggio su Instagram). Ma fatto sta che al Tucu non è bastato essere tra i più impiegati negli ultimi turni. In particolare, contro Cluj e Parma è stato irriconoscibile, il ‘fratello stupido’ del talento che in estate aveva stregato tutti ad Auronzo. Segnali di ripresa si sono visti solo contro l’Inter, stoppati purtroppo dalla serata di grazia di Handanovic. I numeri mai come quest’anno piangono: un solo gol segnato in 472 minuti di gioco (382′ in campionato, 90′ in Europa).

Niente a che vedere con quanto mostrato l’anno scorso, la vena realizzativa sbloccata nel finale di stagione e poi coronata in estate, con il titolo di capocannoniere biancoceleste (davanti anche a Immobile). Quest’anno invece l’argentino è tornato sui suoi livelli, non proprio quelli di un bomber: dal suo arrivo a Roma, infatti, ha collezionato 10 gol in 50 presenze. Un bottino magrissimo, che però non impedisce alla Lazio di credere tantissimo in lui. Tanto da offrirgli il rinnovo contrattuale con stipendio adeguato (2 milioni a stagione) e clausola rescissoria di 70 milioni. La società lo considera un big della rosa e aspetta solo che con la mira esploda finalmente tutto il suo valore.

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LAZIO GENOA L’arbitro del match: ecco i precedenti

LAZIO GENOA L’arbitro della partita di domenica delle ore 15.00 sarà diretta da Pairetto

LAZIO GENOA L’arbitro sarà Luca Pairetto della sezione di Torino, insieme a lui gli assistenti saranno: Ranghetti-Bottegoni, IV: Illuzzi, al Var: Mazzoleni e l’Avar: Paganessi. Questa la composizione arbitrale che vedremo domenica.

Pairetto ha arbitrato la Lazio 4 volte in carriera, l’ultimo precedente risale alla stagione 18/19 dove arbitrò Bologna-Lazio terminata 0-2 in favore dei biancocelesti. Gli altri 3 precedenti sono ancora più lontani, parliamo della stagione 17/18 un Lazio-Cagliari 3-0 e nella stagione 16/17 dove la Lazio vinse entrambe le partite: Lazio-Udinese 1-0 e Lazio-Atalanta 2-1. Bilancio positivo nei confronti dei biancocelesti: 4 partite arbitrate, 3 in casa e una fuori, 4 vittorie su 4

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Lazio l’ex Hoedt: “Lasciare la Lazio è stato un errore”

Lazio l’ex Hoedt parla del suo trasferimento in Premier e dell’errore fatto nel lasciare la società biancoceleste

Lazio l’ex Hoedt – Il difensore olandese Wesley Hoedt ha vestito la maglia biancoceleste per diverse stagioni senza mai entrare nel cuore dei tifosi e della società. Durante un calciomercato estivo, decise di lasciare la Lazio per approdare in Premier con il Southampton ma lì le cose non sono andate decisamente meglio. Oggi gioca in Belgio con l’Antwerp. Accettò la Premier sotto suggerimento dell’allora mister Hasenhuttl che lo volle a tutti i costi e gli promise una seconda chance. Ecco le sue parole di rimpianto nei confronti della Lazio

Hasenhuttl mi ha promesso che mi avrebbe dato una seconda chance, ma non ne ho mai avuta una, tanto per cominciare. Nel corso delle sei settimane ho aumentato l’intensità degli allenamenti, ma niente. Dopo un discorso fatto tra noi, ho deciso di dimostrare il mio valore altrove. L’errore che ho fatto è lasciare la Lazio, rimpiango questa scelta. Avevo un contratto quinquennale lì. Dopo due anni, mi hanno proposto di estenderlo per altri cinque, con condizioni migliori. La cultura calcistica italiana è molto professionale, ma tutti vogliono giocare nella migliore lega del mondo, la Premier, e il Southampton mi offriva un contratto che non potevo rifiutare. Sfortunatamente, il club ha avuto due cattive stagioni e le cose non sono andate come pensavo”.

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Lazio una braciolata insieme per ripartire al meglio

Lazio una braciolata insieme è questo quello che avverrà una volta terminato l’allenamento mattutino a Formello

Lazio una braciolata insieme – Il clima al contrario di quanto si possa dire, in casa Lazio è molto tranquillo e disteso. Tra i compagni non ci sono malumori nonostante le sconfitte. Oggi al termine degli allenamenti, la squadra non pranzerà nelle proprie abitazioni ma rimarranno tutti a Formello per pranzare insieme tra una bistecca e l’altra. Il menù della giornata sarà una grigliata e si potrà anche parlare delle cose che non stanno funzionando cercando magari di risolverlo tra uno spiedino e l’altro. Si parlerà dell’obbiettivo stagionale e tutti avranno l’opportunità di fare gruppo prima della partita di domenica contro il Genova.

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LA NOSTRA STORIA L’ex difensore Vincenzo Chiarenza

LA NOSTRA STORIA Vincenzo Chiarenza nasce a Termini Imerese (PA) il 27 settembre 1954. Inizia a giocare nella Juventus come attaccante.

Nella stagione 1973-1974 Vincenzo Chiarenza passa alla Sampdoria. In maglia blucerchiata fa il suo esordio in Serie A all’età di 19 anni. L’anno dopo passa al Brindisi. Nel 1975 si trasferisce all’Atalanta dove resta per due stagioni. Quindi si sposta ad Avellino. Nel 1978 torna all’Atalanta. La stagione successiva è al Bari e poi a Taranto, squadra dove si trasforma in terzino sinistro.

Nel 1981 arriva alla Lazio, dove resta per tre stagioni, intervallate da un prestito all’Udinese. Nel 1983 è ceduto alla Triestina. Dal 1985 al 1987 è di nuovo al Taranto. Quindi un anno a Legnano, uno a Novara e chiude la carriera nel Pinerolo dove gioca le sue due ultime stagioni. Divenuto allenatore guida per cinque anni la Juventus Primavera, vincendo un campionato, 2 Coppa Italia, 2 Supercoppa Italiana e 2 Tornei di Viareggio. Poi allena Ascoli, Sanremese e Como.

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LA NOSTRA STORIA L’ex biancoceleste Luigi Ziroli

LA NOSTRA STORIA Luigi Ziroli nasce il 27 settembre 1903 a Roma. Era detto ‘Ziroletto’.

Prima portiere e poi attaccante, Ziroli, inizia a giocare nell’Alba. Nel 1927 passa alla Roma. L’anno dopo è al Venezia e nel 1929 alla Lazio. In maglia biancoceleste gioca per due stagioni. Nel 1931 passa al Palermo dove resta fino al 1940 giocando come terzino. Nel 1938 gioca a Roma con il G.S. Cecconi. Nel 1940/41 è in organico nella Mater Roma. Deceduto a Roma il 6 luglio 1968.

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INTER LAZIO Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?

E’ il day after di Inter Lazio, una partita surreale che ha visto la sconfitta dei biancocelesti dopo una buona prova in casa della capolista. L’analisi del giorno dopo

E’ la quinta giornata e la Lazio ha fatto visita all’Inter capolista. I nerazzurri sono una macchina da guerra targata Antonio Conte, che corre, pressa e vince. Eppure Inter Lazio nel primo tempo ha dato tantissime indicazioni: i biancocelesti hanno messo sotto la capolista. Nella seconda frazione invece le cose sono cambiate, squadre un pochino stanche e occasioni nel finale per i padroni di casa. Un 1-0 che ha lasciato l’amaro in bocca a squadra e tifosi. Analizziamo insieme la sfida:

I PRO

1 – La Lazio ha dimostrato che giocando da squadra e concentrata per tutto l’arco della partita, può giocarsela con le big
2 – Numerose occasioni nitidi da gol create, grazie alle sponde di Caicedo e agli inserimenti di Correa
3 – Caicedo è il calciatore più in palla in attacco. E’ vero che segna poco, ma il suo far salire la squadra e l’aprire varchi per i compagni sono oro per il gioco di quest’anno
4 – Bastos e Luiz Felipe devono essere titolari. Con Acerbi formano un terzetto che si completa tra forza fisica, senso della posizione e marcature perfette. la crescita dell’angolano, che si spinge parecchio in avanti e del brasiliano, sono un bel segnale per il futuro

I CONTRO

1 – L’amaro esordio da titolare in campionato di Jony. Lo spagnolo è più un calciatore offensivo, un ala da 4-2-3-1 oppure una mezz’ala offensiva. Spaesato sulla fascia in fase di copertura, da rivedere. Tentare la carta Lukaku come vice Lulic
2 – Troppi i gol falliti sotto porta, latita il cinismo che alla fine si paga a caro prezzo. Nel derby, contro la Spal e Cluj, e ieri contro l’Inter. Tra pali, miracoli dei portieri ed errori sotto porta, si sono persi per strada punti preziosi.
3 – Lazzari in calo ma anche perchè sulal fascia destra si gicoa meno e non viene servito adeguatamente. Il laterale su cui Inzaghi fa tanto affidamento deve essere servito in maniera migliore e messo nelel condizioni di fare il suo gioco
4 – Troppo turnover in questo primo inizio di stagione, forse poteva essere evitato.

Per voi il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto dopo il big match di ieri sera?


SS LAZIO MOTOCICLISMO Week end tra turismo e agonismo

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Doppio appuntamento nell’ultimo fine settimana per la S.S. Lazio Motociclismo protagonista in due importanti eventi, uno di carattere Turistico l’altro Agonistico

Sabato 21 con Dainese Friends e New Sport Generation ci siamo dedicati alla nostra 4° giornata “Curve & Tornanti”, giornate cioè dedicate alla guida su strada per apprendere ed affinare le tecniche di conduzione delle nostre moto. Appuntamento al Dainese Store di via della Penna per quattro chiacchiere ed un’ottima colazione con lo staff Dainese; poi dopo un briefing iniziale sulla teoria di guida siamo partiti con la Maestra Raffaella Ghirarduzzi per la destinazione prescelta cercando di mettere in pratica tutti i suoi preziosi suggerimenti. Dopo una sosta ad Orvinio abbiamo raggiunto in breve il Lago del Turano meta della giornata dove il gruppo si è dedicato ad un’altra delle specialità preferite dei Mototuristi: la buona tavola.

Domenica 22 nel Circuito del Mugello si è disputata la seconda gara del doppio turno del Campionato Italiano di Velocità 2019; due Round caratterizzati da una leggera pioggia che ha condizionato le prestazioni dei piloti in entrambe le occasioni. Torniamo a casa con una posizione in più in classifica generale pronti al rush finale di Domenica 6 Ottobre a Vallelunga, la matematica parla di una buona possibilità di raggiungere il 4° posto distante solamente 6 punti. Il nostro pilota Francesco Cocco e la struttura tecnica BmaxRacing di Massimo Buna lavoreranno in questi giorni per raggiungere questo obbiettivo. “Sono soddisfatto della nostra stagione – dice il Team Manager Luca Lommi – tutti hanno dato il massimo, alcuni episodi negativi hanno parzialmente condizionato i risultati ma nel complesso le cose sono andate come prevedevamo. Siamo ancora in lizza per il 4° posto e nell’ultima gara lotteremo per questo; corriamo in casa, ci sarà il Direttivo del Motoclub al completo, mi auguro che ci vengano a trovare tutti i nostri amici sarà importante il loro supporto… vi aspettiamo a Vallelunga per una bella giornata da trascorrere tutti insieme!” Tutte le info sul motociclismo sono disponibili nel sito: www.sslaziomotociclismo.it

VERSO LAZIO GENOA, IL REPORTI DELL ALLENAMENTO ODIERNO, SI CAMBIA ANCORA

FORMELLO Lazio da oggi pomeriggio al lavoro per il Genoa: ritorni importanti per Inzaghi

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FORMELLO Lazio da oggi pomeriggio al lavoro per il Genoa: le ultime dal quartier generale dei biancocelesti.

FORMELLO Lazio da oggi pomeriggio al lavoro per il Genoa. Dopo la sconfitta di San Siro, i biancocelesti riprenderanno ad allenarsi alle 15, con una seduta di scarico. Da domani mattina, invece, entrerà nel vivo la preparazione della sfida di domenica all’Olimpico. In cui c’è già una certezza, svelata da Inzaghi nell’immediato post Inter: il ritorno dal 1′ di Ciro Immobile. Il bomber, partito dalla panchina ieri sera, potrebbe agire in coppia con Caicedo, reduce dal bel primo tempo di Milano. A centrocampo, invece, Lazzari e Marusic si giocano una maglia sulla destra, mentre Lulic è pronto a riprendersi il suo posto sul versante opposto. Stesso discorso, sul fronte regia, per Leiva, anche lui fuori dai titolari ieri sera. In difesa infine potrebbe essere riproposto Radu, messo ko dall’influenza alla vigilia della sfida con l’Inter.

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LAZIO Mimun: “Perché far uscire Caicedo?”

LAZIO Mimun critico per i cambi e i nuovi arrivi in casa biancoceleste

LAZIO Mimun – La Lazio ieri ha lasciato molti dubbi, nel primo tempo avrebbe sicuramente meritato qualcosa in più, ma nel secondo invece è sparita. Il direttore del TG5 ha voluto condividere il proprio pensiero rammaricato per la sconfitta secondo lui non meritata per l’Inter vista attraverso un post su Twitter:

“Perdiamo con una Inter così così dopo esserci mangiati diversi gol. I nuovi sono stati irrilevanti, se non dannosi… Se c’era uno che non doveva uscire era Caicedo… nel secondo tempo avremmo potuto partecipare a “chi l’ha visti”… Jony boh”.

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Lazio terza sconfitta in sei gare ufficiali

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Lazio terza sconfitta in appena sei partite giocate dall’inizio della stagione

Lazio terza sconfitta – Dopo le due sconfitte consecutive contro Spal in campionato e Cluj in Europa League, arriva anche la terza generale e seconda in campionato contro l’Inter. La squadra di Conte al dispetto dei pronostici, non ha dominato la gara; è andata in vantaggio verso la metà del primo tempo grazie a un errore della difesa laziale. Jony e Strakosha i colpevoli dello svantaggio biancoceleste, il primo non salta per coprire sul colpo di testa di D’Ambrosio, il secondo per la seconda volta (anche contro il Cuj), non esce dai pali per fare suo il pallone su un traversone del tutto innocuo.

La Lazio si crede troppo bella e in alcuni momenti della partita invece di affondare il colpo, spreca occasioni da gol che gli avversari invece trasformano in gol. Anche oggi come nel derby, tantissimi gol mangiati. Correa spreca l’occasione di portare la Lazio in vantaggio cercando un tocco di fine per scavalcare Handanovic quando un tiro sul primo o secondo palo di punta, avrebbe portato il risultato sul pareggio. Gol facili falliti come in ogni partita dove poi, la squadra non riesce mai a buttare la palla in rete.

CAMBI SBAGLIATI E POCA CONVINZIONE

Così come le altre due sconfitte, nel secondo tempo la Lazio è nulla, 0 occasioni create lasciando il gioco in mano all’Inter che nel primo tempo ha solo potuto sperare che la palla non finisse nella rete di Handanovic. Cambi inspiegabili da parte di Inzaghi che con l’ingresso di Leiva, Immobile e Berisha al posto di Milinkovic, Luis Alberto e Caicedo ha tolto sicurezze alla squadra finendo con il 0 gioco e 0 occasioni create.

L’unico giocatore che è sembrato veramente in palla è stato Bastos, ottimo in difesa (all’inizio per lui una leggera paura, solamente perché pensava che Strakosha sarebbe uscito per prendere la palla). L’angolano ha spinto con continuità mostrando una discreta tecnica che ha spesso messo in difficoltà giocatori come Godin e De Vrij, spesso in ritardo nei sui dribbling. Non sono le sconfitte a creare disagio, nei maggior campionati anche Barcellona e Psg si trovano a già due sconfitte stagionali, compreso il Napoli, ma conta come arriva la sconfitta e quella di ieri è amara soprattutto per il gol preso e i gol sprecati.

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INTER LAZIO Conte: “Fortunati, grazie a Handanovic”

INTER LAZIO Conte è arrivato all’Inter in questa stagione per cercare di mettere finire al dominio juventino riportando a Milano lo Scudetto. Nella partita di oggi però, non si è vista un’eccezionale Inter

INTER LAZIO Conte le sue parole a Sky: “Credo che la partita vada divisa in due parti nel primo tempo siamo partiti aggressivi tenendo il baricentro alto, con loro che ci aspettavano con giocatori veloci. Ripartivano in contropiede con Correa e Caicedo mettendoci molto in difficoltà Dopo abbiamo segnato e abbiamo arretrato il baricentro. Penso che oggi il primo tempo noi siamo stati fortunati perché il primo tempo la Lazio meritava di arrivare a riposo come minimo con il pareggio perché ci sono stati due-tre interventi importanti di Handanovic. Nel secondo tempo l’Inter ha dominato e la Lazio non ha avuto tante occasioni. È una vittoria pesante contro una squadra molto forte, loro lavorano insieme da 4 anni e si è visto. Hanno cambiato tanto rispetto al Parma ma con grande qualità“.

SECONDO TEMPO

“Nel secondo dovevamo cercare di raddoppiare per chiudere la partita. La Lazio fa paura anche su calcio d’angolo e punizioni. È una squadra forte, complimenti a loro, ma anche a noi. Abbiamo vinto una partita difficile. Non mi interessa parlare di scudetto, avete visto anche voi le difficoltà che abbiamo avuto. Comunque non si fanno cinque vittorie con facilità, vengono dal lavoro e da una mentalità che si sta consolidando. C’è da crescere tanto, Biraghi ad esempio ha esordito oggi. Dopo il gol ci siamo abbassati e in quel caso devi essere molto aggressivo ed evitare che il pallone arrivi facilmente agli attaccanti. È una vittoria molto difficile, l’abbiamo ottenuta con grande impegno. Quando soffri, il rischio è di disunirti, invece nel secondo tempo abbiamo dimostrato grande personalità e abbiamo consolidato il vantaggio”.