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LA NOSTRA STORIA Il difensore Alfredo Monza

LA NOSTRA STORIA Alfredo Monza nasce a Busto Arsizio il 12 agosto 1912. Calcisticamente cresce nelle giovanili della Pro Patria, dove compie tutta la trafila fino all’esordio in Serie A nella stagione 1929/30.

Dalla stagione 1933/34 viene ceduto al Livorno sempre in A dove resta per due stagioni. Durante la sua permanenza in Toscana arriva l’esordio in Nazionale B l’11 novembre 1934 a Genova contro l’Austria B (8-1). Monza arriva alla Lazio nella stagione 1935/36. Si fa subito notare come terzino sinistro arcigno e invalicabile. Alla Lazio colleziona un’altra presenza nella Nazionale. Nel campionato di guerra 1943/44 si trova militare al nord dove veste la maglia di Cremonese e Pro Patria.

Terminata la carriera agonistica nel 1947 diventa allenatore. Nella stagione 1953/54 guida L’Aquila. Nel 1957 è a Pescara. Alla fine del campionato passa alla Lazio con Dino Canestri. Con i soldi guadagnati durante la carriera investe nell’acquisto di due pensioni vicino via Nazionale. Ogni domenica è allo stadio e non disdegna neanche le trasferte. Molto amico di Luciano Re Cecconi non crede ai suoi occhi nel vedere la Lazio di Maestrelli lottare per i vertici del campionato.

Il 12 maggio 1974 la Lazio si era laureata Campione d’Italia per la prima volta. Monza poteva quindi recarsi in trasferta a Bologna, prima partita dell’anno che seguiva fuori casa, come aveva promesso agli amici. Come un tifoso normale si era accomodato in uno dei numerosi pullman che portarono oltre 10.000 tifosi in Emilia per festeggiare lo Scudetto. Ma la sorte, beffarda, lo aspettava al ritorno, quando vicino a Magliano Sabina, sull’Autostrada del Sole, il suo pullman tamponava un TIR.

Erano passate da poco le 2 di notte e il pullman con ventidue tifosi a bordo si andava a incastrare nel rimorchio dell’autotreno. Monza, in condizioni disperate, fu trasportato all’ospedale di Monterotondo dove all’alba spirava. Con lui morivano Franco Pelliccetti, 45 anni, autista del pullman, ed Emilio Corona, 64 anni, titolare di un negozio di barbiere a via Isonzo. Altri dieci tifosi furono ricoverati in condizioni gravi in nosocomi vicini al luogo dell’incidente. Monza è deceduto a Monterotondo il 20 maggio 1974.

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la sorella di Diabolik: “Funerali pubblici o non parteciperemo”

“Egregio Questore, noi tutti familiari di Fabrizio Piscitelli le comunichiamo che non intendiamo essere presenti alla non meglio definibile procedura amministrativa da Lei predisposta per martedì 13 agosto alle ore 6 che dovrebbe sostituire il funerale cristiano del nostro amato congiunto e nel contempo, qualora Ella non ritenga la possibilità di una auspicabile riflessione in merito, circostanza di cui le saremmo eternamente grati, La diffidiamo in ogni caso dal voler procedere comunque, in quanto riteniamo che le esequie debbano avvenire, peraltro in assoluta serenità e compostezza, all’interno di un luogo destinato al culto (fattispecie che esula dagli articoli da lei forse per errore citati nell’ordinanza), come Fabrizio avrebbe voluto e come noi desideriamo e non come Lei con la Sua scarsa sensibilità e probabilmente non utile imposizione ha deciso. In caso contrario, si renderebbe responsabile di aver leso i nostri più intimi ed elementari valori e diritti umani e costituzionali e Le chiederemmo contezza di questo presso tutte le Sedi competenti. Distinti saluti”. Angela Piscitelli.

CALCIOMERCATO LAZIO UFFICIALE Un altro “esubero” lascia i biancocelesti

CALCIOMERCATO LAZIO Mamadou Tounkara lascia definitivamente la Lazio. L’attaccante di origini senegalesi si sposta a nord di Roma e passa a titolo definitivo alla Viterbese.

CALCIOMERCATO LAZIO Tounkara lascia a titolo definitivo la Lazio. L’attaccante classe ’96, dopo anni di prestiti e da “esubero” biancoceleste si trasferisce alla Viterbese Castrense. Questo il comunicato del club di Viterbo: “La A.S. Viterbese Castrense comunica di aver raggiunto l’accordo con la società S.S. Lazio per il trasferimento a titolo definitivo del calciatore Tounkara Mamadou. Il calciatore ha firmato un contratto biennale con la società gialloblu.Tounkara, attaccante con passaporto spagnolo classe ’96, è cresciuto nelle giovanili del Barcellona ed è passato alla S.S. Lazio nel 2012. Sempre con la Lazio ha giocato nella primavera dove ha collezionato 39 presenze e ha segnato 18 gol ed ha anche esordito in Serie A. Nella stagione 2015/2016 ha giocato in Serie B con le maglie di Crotone e Salernitana con le quali ha disputato in totale 10 gare e ha messo a segno una rete. Infine, il calciatore ha anche indossato le maglie del Flamurtari (prima divisione del campionato albanese), del FC Schaffhausen (Challenge League svizzera) e del MFK Zemplín Michalovce (Superliga Slovacca)”.

INTANTO LA FIGLIA DI DIABOLIK ATTACCA LA STAMPA>>>LEGGI QUI

MORTE DIABOLIK La figlia difende il papà dalle cattiverie

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MORTE DIABOLIK Ginevra Piscitelli, figlia di Fabrizio “Diabolik”, ha voluto rispondere a tutte le accuse che in questi giorni il mondo del giornalismo sta facendo nei confronti di suo padre. Questa la sua verità.

MORTE DIABOLIK La figlia Ginevra non è riuscita a stare passiva in silenzio, dopo tutte le accuse, le critiche, e le storie che in questi girni si stanno raccontando sul conto di suo padre Fabrizio Piscitelli. Ginevra, tramite un lungo post, ha voluto rispondere a tutti, puntando il dito contro quella stampa che si sta accanendo su Diabolik a livello mediatico. Questo il suo duro attacco alla stampa: “Non sono una che si è mai esposta sui social per difendersi o smentire determinate notizie. Però, in questo momento sento la necessità di dire la mia. Prima di tutto signori, imparate a distinguere le notizie reali da quelle d’effetto, sviluppate un minimo di capacità critica che vi sollevi dei dubbi. Una buona parte di giornalisti (purtroppo la maggior parte) fa il proprio lavoro con poca serietà e professionalità, dimenticando l’importanza della loro funzione nella società e cioè quella d’informarci su fatti REALI. Tuttavia i giornalisti continuano a montare notizie a tavolino da anni, perché hanno il via libera da un pubblico di persone che credono a tutto passivamente, del resto se domani uscisse un articolo con scritto “la terra è piatta ” una gran parte di persone ci crederebbe e ahimè questo nel 2019 è GRAVE. Ovviamente, visto che viviamo in un paese democratico (in realtà a me sembra poco distante da una rivisitazione di una dittatura) , ognuno ha il diritto di esprimere il proprio punto di vista. Tuttavia, oggi più che mai, leggendo articoli diffamanti nei confronti di mio padre (che a mio avviso, cercano di alimentare odio nei confronti di un defunto e nei confronti della nostra famiglia), leggendo commenti, di madri, padri di famiglia che ironizzano sulla morte di un uomo facendo squallide battute tipo “Chissà se non tocca anche a Eva” / “ah ma perché gli fanno anche i funerali? bastava una fossa biologica” / “uno in meno” ; mi sento di dire solo una cosa, una grande verità e cioè che, io non ho potuto scegliere mio padre (nonostante se avessi avuto la possibilità di scegliere, avrei scelto sempre lui con tutte le sue imperfezioni), i miei nonni, di buona famiglia (come li definite voi dal vostro non so quale metro di giudizio) non hanno potuto scegliere il proprio figlio, questo per dirvi che un figlio, un padre, un marito, un fratello è una moneta, se la lanci in aria esce testa o croce, è un caso e in virtù di questo a tutti può succedere tutto. Inoltre vorrei sottolineare quello che molti giornali non dicono (perché se lo dicessero non farebbero tutto questo rumore purtroppo), mio padre fu arrestato, fu processato, fu condannato a 4 anni… Se qualcuno dei suddetti finora conoscesse la legge, potrebbe intuire da sé che se realmente mio padre fosse stato un “boss mafioso” come lo definiscono la maggior parte delle testate giornalistiche e gran parte delle persone nei commenti, chiaramente non avrebbe scontato solo 4 anni; di fatto mio padre non fu MAI condannato per “associazione a delinquere” tantomeno di stampo mafioso e il famigerato sequestro di 1.000.000 di beni (stimato da non so chi perché a me non risulta), ci ha dato ragione, non a caso è stato dissequestrato tutto. Chiusa questa parentesi, torniamo a noi… L’ignoranza e la superficialità sono due brutte bestie, perché abbinate ai social danno una libertà d’espressione a gente, pseudo giornalisti che si dimenticano una clausola importante dei rapporti umani e della libera espressione, cioè il RISPETTO, diritto e dovere etico-morale INVIOLABILE. Concludo dicendo che esprimere il proprio parere non ha nulla a che vedere con la diffamazione e gli insulti… Ma è pur vero che le mosche e le api volano uguali, la differenza sta in dove si posano. Forse dovreste riflettere…
A TESTA ALTA!”.

FOCUS CALCIOMERCATO LAZIO Out Badelj In… Berisha

Calciomercato Lazio: mercato chiuso o quasi in casa biancoceleste. Badelj si è accasato alla Fiorentina ma la società ha deciso di non intervenire ulteriormente per sostituire il croato.

La società è convinta: il calciomercato Lazio è chiuso almeno a centrocampo. Infatti chi sperava in un rinforzo con l’uscita di Badelj alla Fiorentina si sbaglia. Per Lotito e Tare i mediani a disposizione sono in numero sufficiente e anche la qualità non manca. Con la probabile permanenza di Milinkovic Savic almeno un altro anno, la Lazio si ritiene apposto. 6 giocatori per 3 maglie: il serbo appunto, Lucas Leiva e Luis Alberto titolari indiscussi del centrocampo e con Parolo, Cataldi e Berisha come rincalzi di qualità.

Lo stesso discorso si può fare anche nelle altre zone del campo: in difesa servirebbe un altro centrale ma se non si cede Wallace la Lazio non si muoverà. In attacco la società vuole rinnovare il contratto di Caicedo. Per questo non si vuole intervenire inserendo un’altra punta. Lo spartito del calciomercato della Lazio quindi non cambia: per centrare la Champions si poteva fare di più. Lazzari, Vavro e Jony sono rinforzi di qualità e sicuramente saranno titolari della nuova Lazio ma per scrollarsi di dosso il ruolo della squadra “Vorrei la Champions ma non posso…” i biancocelesti necessitano di alternative all’11 titolare di più alto spessore. Lotito e Tare però non la pensano così…

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LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Filiberto Corelli

LA NOSTRA STORIA Filiberto Corelli nasce ad Anticoli Corrado l’11 agosto 1886. Calciatore di ruolo centrocampista. È fratello minore di Corrado e pertanto noto anche come Corelli II.

Filiberto Corelli era figlio del pittore Augusto e di Emilia Meddi. Dal matrimonio nacquero quattro figli: il primo, Corrado, calciatore professionista poi scultore e orafo, il secondo, Filiberto. Presero parte al Campionato romano 1907.

I due fratelli furono protagonisti di un caso clamoroso: calciatori di successo, nel 1907 passarono dalla C. S. Virtus alla Società Sportiva Lazio, allora Società Podistica Lazio. Sportivi completi praticavano calcio, nuoto e vogavano sul Tevere. Morì a Roma il 13 ottobre del 1969.

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LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Luigi Boccolini

LA NOSTRA STORIA Luigi Boccolini nasce a Porto Recanati (MC) l’11 agosto 1946. Cresce nelle giovanili della Recanatese. Nel 1966 arriva nella Primavera dell’Inter, ma dopo pochi mesi torna a Recanati per giocare il campionato di serie D con l’Adriatica nel 1966/67.

Nella stagione 1967/68 Luigi Boccolini inizia la carriera da professionista debuttando in Serie C con il Pescara. Nella stagione 1969/70 approda al Brindisi. Nel 1971 passa al Matera per poi tornare a novembre del 1972 nel Brindisi in Serie B per tre stagioni. L’anno dopo l’allenatore Luis Vinicio lo porta al Napoli. Boccolini esordisce in Serie A e vince la Coppa Italia. Nel 1976 passa al Catanzaro. A luglio del 1977 arriva alla Lazio alla corte del suo maestro Luis Vinicio.

Nelle due stagioni seguenti torna al Brindisi terminando la sua carriera professionistica in Serie C2. Nella stagione 1981/82 inizia la carriera da allenatore nel Galatina vincendo il campionato di serie D. Dal 1981 ha allenato Galatina, Ostuni, Brindisi, Martina Franca, Benevento, Castel di Sangro, Tricase, Nardò, Vigor Lamezia, Aversa Normanna, Gaeta, Real Marcianise, Sambenedettese, Brindisi e Fermana. Detiene il record di 10 campionati vinti in Serie D, cui si aggiunge la vittoria della Coppa Italia di categoria nella stagione 2006/07 con l’Aversa Normanna.

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CELTA VIGO LAZIO Le probabili formazioni del match!

CELTA VIGO LAZIO Le probabili formazioni del match di questa sera.

CELTA VIGO LAZIO Le probabili formazioni – A due settimane dall’inizio del campionato, la Lazio di mister Inzaghi questa sera affronterà un altro test europeo. Alle ore 20.00, infatti, i biancocelesti scenderanno in campo contro gli spagnoli del Celta Vigo. Inzaghi questa sera schiererà dal primo minuto tutti i titolari indisponibili. Ancora assenti per problemi fisici Lulic e Milinkovic-Savic. Out anche Luiz Felipe, Marusic e Lukaku. Queste le probabili formazioni:

CELTA VIGO (4-4-2): Ruben Blanco; Kevin, Araujo, Aidoo, Olaza; Brais Mendez, Beltran Lobotka, D. Suarez; Iago Aspas, G. Fernandez. Allenatore: Escribà.

LAZIO (3-5-1-1): Strakosha; Vavro, Acerbi, Radu; Lazzari, Parolo (C), Leiva, Luis Alberto, Jony; Correa, Immobile. Allenatore: Inzaghi.

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LAZIO, LE PAROLE DI YURI ALVITI DOPO LA MORTE DI DIABOLIK

LAZIO Altra amichevole dopo il Celta?

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LAZIO Altra amichevole dopo il Celta? L’ipotesi a pochi giorni dall’esordio in campionato.

LAZIO Altra amichevole dopo il Celta? Il test contro gli spagnoli avrebbe dovuto essere per i biancocelesti l’ultimo prima del debutto in Serie A contro la Sampdoria. In realtà, prima della trasferta di ‘Marassi’ avrebbe dovuto giocarsi la Supercoppa italiana contro la Juventus. L’incontro si disputerà invece con tutta probabilità il prossimo dicembre in Arabia Saudita. Al suo posto, con altrettanta probabilità, tra il 17 e il 18 agosto verrà fissata un’altra amichevole. Ancora ignoto al momento il nome dell’avversario. Così come la sede del match, sicuramente in Italia, in modo da evitare alla squadra lo stress di un (altro) viaggio a 7 giorni da Genova. Una cosa è comunque: il pre-campionato della Lazio non termina questa sera.

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LAZIO Discorso di Inzaghi per caricare la squadra

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LAZIO Discorso di Inzaghi per caricare la squadra: le parole del tecnico.

LAZIO Discorso di Inzaghi per caricare la squadra. “Voglio iniziare il campionato vincendo, con un avvio migliore degli ultimi anni”, ha detto il tecnico. Che non ne può più di false partenze e lo ha fatto ben capire ai suoi ragazzi ieri, a fine ritiro. In tre anni di gestione, la sua Lazio in campionato è sempre partita col freno a mano tirato.

Alla vittoria all’esordio, a Bergamo contro l’Atalanta (3-4), seguirono infatti un pareggio e una sconfitta nelle gare successive. Due anni fa invece forse la troppa euforia per la vittoria in Supercoppa costò uno scialbo 0-0 contro la SPAL. E che dire dell’inizio da incubo della scorsa stagione: due sconfitte in altrettante partite con Napoli e Juventus.

E’ tempo dunque di invertire il trend, dare sin da subito un segnale al campionato e soprattutto alle rivali per la Champions League. Con l’aiuto della spina dorsale della squadra e dei big, rimasti al loro posto. Nessuna rivoluzione, diversamente che in altre squadre.

Tra due settimane, al debutto a Genova contro la Sampdoria, la parola d’ordine dovrà essere una sola: 3 punti. Il miglior viatico in vista del successivo derby. Anche quest’anno il calendario non ha fatto sconti, ma Inzaghi e i suoi non devono pensarci: “Questo per me è l’anno zero, una stagione in cui ci dobbiamo lasciare alle spalle i precedenti tre e le vittorie”, ha ribadito al termine dell’allenamento il tecnico. Che vuole una Lazio a testa alta e sguardo fiero. Come l’aquila che la rappresenta.

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MORTE DIABOLIK Yuri Alviti: “Era il mio amico del cuore. I giornali lo stanno sfondando”

Morte Diabolik Yuri Alviti ha voluto ricordare il suo amico, compagno di tante partite in Curva Nord e di battaglie in favore della Lazio. Parole commoventi

MORTE DIABOLIK YURI ALVITI, PAROLE COMMOVENTI PER L’AMICO SCOMPARSO. Ne hanno passate tante insieme, hanno fondato gli Irriducibili, hanno tifato e combattuto per la Lazio. Amici inseparabili Diabolik e Alviti. Quest’ultimo, intervistato da AdnKronos, ha espresso dolci parole per l’amico: “Era e rimarrà per sempre il mio amico del cuore. Lui era un eterno Peter Pan. Negli ultimi tempi avevamo un’amicizia ancora più stretta. Parlavamo di tutto tranne che delle cose in cui era coinvolto. Parlavamo del nostro futuro, di quante ne avevamo passate insieme. Ci dicevamo che era ora di cambiare modo di vivere, di stare più sereni. Io sono di Trastevere e lui era del Quadraro, ci siamo conosciuti in curva, da ragazzini. Ogni domenica scendevamo un gradone dopo l’altro per avvicinarci alla balconata. Prima di fondare gli Irriducibili con Fabrizio e altri 25 ragazzi ci posizionavamo in basso a destra. Ogni tanto portavamo lo striscione ‘ultras’ ma più che altro inizialmente eravamo un gruppo di cani sciolti, 25 ragazzi che giravano l’Italia e seguivano la Lazio sempre e ovunque. Ci vedevamo anche fuori dallo stadio, in settimana: Fabrizio e i suoi amici ci venivano a trovare a Trastevere”. Poi l’amara conclusione con un attacco ai media:I giornali oggi l’hanno sfondato da morto, hanno scritto un sacco di cose non vere. A lui gli hanno sparato alle spalle perché non hanno avuto il coraggio di guardarlo in faccia. Mi mancherà da morire. Ora, da adulti, eravamo più amici che mai. Voglio ricordarlo per quello che era e sarà sempre per me, un grande amico“.

Parla la moglie di Diabolik: “Non meritava questa morte. Lasciate stare le mie figlie”

Parla la moglie di Diabolik ai microfoni de Il Messaggero. Di seguito riportiamo le sue dichiarazioni.

Parla la moglie di Diabolik. Dopo l’agguato e l’uccisione di suo marito, la donna ha avuto la forza e il coraggio di parlare ia microfoni de Il Messaggero. Queste le sue dolorose parole: “Mio marito è stato più amato che criticato. Di certo rispettato da tutti. Chi gli ha sparato alle spalle ha agito come un sorcio. Non si uccide una persona in quel modo, non si toglie la vita a un essere umano così. Era un uomo felice, che ha sempre amato le sue figlie, i suoi genitori, i suoi fratelli, la sua famiglia . Tutti stiamo soffrendo. Stanno soffrendo i genitori che sono anziani, tutto questo è successo proprio ora, quando mio marito aveva pagato il suo conto con la giustizia. Le assicuro: mio marito conduceva una vita molto normale, serena, usciva di casa, andava a passeggiare, non poteva aspettarsi che qualcuno potesse sparargli in quel modo. Queste poi le parole sul killer di suo marito: “Dovrebbe essere una cosa naturale individuare il responsabile dell’omicidio di mio marito. Non si tratta tanto di chiedere che sia fatta giustizia, ma penso sia giusto che chi ha sparato in quel modo a Fabrizio venga trovato. Uno che esce all’improvviso e spara alle spalle non è un uomo, è un sorcio. Non si toglie la vita a una persona in questo modo. Io sono cristiana e al di là del modo in cui Fabrizio è stato ucciso, penso che togliere la vita a un essere umano sia sempre qualcosa di profondamente sbagliato, di inaccettabile. Vorrei solo che mio marito venisse ricordato con le parole giuste e che le mie figlie venissero lasciate in pace. Penso che nella sua vita Fabrizio come tutti sia stato amato e odiato, ma le assicuro che sono molti di più quelli che lo hanno amato. In fondo non è neanche giusto dire che sia stato odiato, c’è stato chi non ha condiviso alcune sue azioni, è normale, però tutti, anche chi non la pensava come lui, lo hanno sempre rispettato. Non meritava di fare quella fine, è stato un ottimo padre, marito, figlio, amico. E aveva pagato tutti i suoi conti con la giustizia”.

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INZAGHI CARICA I SUOI IN VISTA DEL CELTA VIGO >>> LEGGI QUI

FUNERALE DIABOLIK La famiglia contro il questore: “Faremo ricorso al Tar”

FUNERALE DIABOLIK – Imposto dal questore di Roma il funerale in forma privata, ma la famiglia non ci sta.

FUNERALE DIABOLIK – Il Questore di Roma ha ordinato nelle scorse ore che il funerale di Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, sia svolto in forma privata. La cerimonia religiosa è stata programmata dallo stesso questore alle ore 6.00 di martedì 13 agosto 2019, presso la cappella del cimitero “Flaminio”. Nella nota, si legge, è ammesso il ricorso al TAR entro 60 giorni. E proprio per questo motivo, secondo quanto riportato da RomaToday, la famiglia avrebbe deciso di fare ricorso al Tar. Resta davvero difficile, comunque, comprendere tale decisione del Questore. Presunti “motivi di sicurezza” non possono in nessun modo ostacolare l’abbraccio che il popolo laziale vorrà dare al suo capitano nel giorno del suo ultimo saluto.

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MORTE DIABOLIK — Funerali privati per ragioni di sicurezza

MORTE DIABOLIK — I funerali di Fabrizio Piscitelli, storico capo ultras della Lazio, si svolgeranno in forma privata. Stando a quanto appreso nelle ultime ore si tratta di una decisione presa dal questore di Roma, Carmine Esposito, per ragioni relative a ordine e sicurezza. La data non è ancora stata comunicata, ma presumibilmente la cerimonia funebre si svolgerà tra lunedì e martedì. Nelle ultime ore, circolano voci in merito al luogo dell’ultimo saluto a Diabolik. Nella giornata di ieri, tra i tifosi, circolava l’ipotesi della basilica di San Giovanni Bosco, la grande chiesa di Cinecittà comparsa negli ultimi anni sulle pagine di cronaca per il funerale-show di Vittorio Casamonica.

LIVE MARIENFELD – Inzaghi carica i suoi in vista del Celta

LIVE MARIENFELD – Il report dell’allenamento mattutino del settimo e ultimo giorno di ritiro dei biancocelesti in Germania.

LIVE MARIENFELD – La Lazio chiude questo secondo ritiro con una seduta intensa e molto tattica. Si parte con un piccolo riscaldamento atletico, poi spazio al pallone. Inzaghi carica la squadra: vuole che i suoi tengano alta la concentrazione in vista della partita di domani sera contro il Celta Vigo. Non vuole perdere, il tecnico, è deciso a chiudere con un’altra vittoria l’ottimo precampionato dei suoi ragazzi.

Lavoro a parte per i portieri. Assenti gli infortunati Lukaku, Marusic, Lulic e Milinkovic. Luiz Felipe a parte con il pallone. Al torello con tutta la squadra segue il lavoro atletico, con corsa e allunghi, agli ordini di Ripert. Spazio poi alle prove tattiche anti formazione spagnola.

Pochi i dubbi sugli undici titolari, che si schiereranno col solito 3-5-2. A presidiare i pali l’ormai arruolato Strakosha. Linea difensiva con Vavro, Acerbi e Radu. A centrocampo Lazzari, Parolo, Leiva, Luis Alberto e Jony. Tandem offensivo Immobile-Correa. Non contento però, Inzaghi fa svolgere al gruppo anche una partita a metà campo.

Lukaku corre intorno al campo, mentre Marusic e Luiz Felipe, dopo un lavoro atletico blando, si dedicano allo strechting. A riposo invece Lulic e Milinkovic-Savic. Adesso pranzo in albergo, poi la partenza alla volta della Spagna.

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TRUFFA DE VRIJ Lieto fine della vicenda per Lazio e Feyenoord

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TRUFFA DE VRIJ Lieto fine della vicenda per Lazio e Feyenoord.

TRUFFA DE VRIJ Lieto fine della vicenda per Lazio e Feyenoord. La questione riguardava due milioni di euro che i biancocelesti avrebbero dovuto versare nelle casse degli olandesi per il trasferimento del difensore. Ultima rata del pagamento, la cifra non è però mai giunta a destinazione. Merito di un hacker, riuscito a infiltrarsi nella transazione e a rubare il denaro sborsato dai capitolini. Nelle ultime ore la vicenda si è conclusa con il classico lieto fine: le due società, attraverso un concordato presso la giustizia sportiva a Nyon, sono infatti giunte ad un’intesa. Secondo cui la Lazio dovrà versare solo un milione nelle casse dei rossobianchi.  

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Milinkovic potrebbe tornare per il derby

Milinkovic potrebbe tornare per il derby, il serbo cercherà di recuperare il prima possibile

Milinkovic potrebbe tornare per il derby – Serjei è uscito prima dal match giocato mercoledì mattina contro l’Al-Shabab. Per lui una distorsione all’anca che l’ha costretto a finire prima la partita senza possibilità di recupero, visto che il centrocampista continua a zoppicare ancora oggi. Nelle prossime ore svolgerà dei controlli per capire l’entità dell’infortunio e capire se c’è l’interessamento dei tendini. Il suo problema però al momento, non preoccupa lo staff biancoceleste, secondo il Tempo, Milinkovic avrebbe già ricevuto un programma di recupero per 2-3 settimane, quasi impossibile che riesca già a tornare per la prima di campionato contro la Sampdoria anche se non sarebbe da escludere. Però, potrebbe rientrare e avere molte chance per il derby del 1 settembre, il n.21, sta facendo di tutto per tornare a disposizione il prima possibile ed essere presente per quel giorno, filtrano buone speranze.

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NIENTE PREMIER PER MILINKOVIC

LA NOSTRA STORIA L’ex attaccante Nicolò Nicolosi

LA NOSTRA STORIA Nicolò Nicolosi nasce a Lercara Friddi il 9 agosto 1912. Sin da bambino si trasferisce con la famiglia a Bengasi, in Libia, dove inizia a giocare in alcune squadre del posto.

Arrivato a Roma per studiare all’Università il 16 settembre 1930 Nicolosi è ingaggiato dalla Lazio. Successivamente gioca con il Catania per cinque anni. Nell’estate 1937 è ingaggiato dal Napoli. Successivamente milita nell’Atalanta, di nuovo nel Catania e ancora all’Atalanta.

Nella stagione 1941/42 è nel Vigevano e quella dopo a Saronno. Nel 1944 è nel Rovigo. Nel dopoguerra gioca con la Frattese e poi torna a Catania, dove nel 1949 chiude la carriera. Diviene quindi allenatore. Guida Catania, Palermo, di nuovo Catania e infine nel 1958 la Salernitana. È scomparso a Catania nel 1986.

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Milinkovic, Lazio sempre più vicina: non andrà in Premier

Il serbo sempre più vicino alla permanenza alla Lazio: il mercato in Premier è infatti chiuso ufficialmente. Per Milinkovic sfuma la possibilità di accasarsi al Manchester United.

La Premier League sta per inziare, ormai è tutto pronto. Le squadre sono formate e il mercato si è ufficialmente chiuso alle ore 18 di oggi 8 agosto. Per Milinkovic salgono allora le possibilità di vederlo ancora con la maglia della Lazio: la sua pretendente più accreditata, lo United, non potrà infatti più acquistarlo in questa finestra di mercato.

Il serbo quindi, a meno di eventi eccezionali, rimarrà a Roma sponda Lazio. Già nei giorni scorsi Milinkovic aveva espresso la gioia di vestire il biancoceleste sul suo account Instagram ufficiale. Segnali damore per la Lazio: Sergej dovrebbe legare il suo destino alla Prima squadra della Capitale almeno un altro anno. Staremo a vedere: i laziali ora ci sperano davvero!

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FIACCOLATA PER DIABOLIK

MORTE DIABOLIK — Questa sera fiaccolata in memoria di Fabrizio

MORTE DIABOLIK — Questa sera è in programma una fiaccolata in ricordo dello storico capo ultras biancoceleste, al secolo Fabrizio Piscitelli. A darne notizia, la pagina Facebook La Voce della Nord, tramite un post pubblicato questo pomeriggio: “PER TUTTI I LAZIALI E AMICI DI FABRIZIO, QUESTA SERA ORE 21.30, PRESSO LA CHIESA DI SAN POLICARPO, FIACCOLATA IN MEMORIA DI FABRIZIO