A pochi giorni da Lazio Inter De Vrij ha mandato un importante messaggio alla squadra.
In questi giorni che precedono lo spareggio Champions Lazio Inter de Vrij è stato certamente il protagonista assoluto. Si è molto discusso, anche tra i tifosi, se schierare o meno l’olandese, pedina chiave della difesa di Inzaghi ma prossimo al passaggio in nerazzurro. Ebbene, sembra che una decisione definitiva sia stata presa: all’Olimpico de Vrij ci sarà. A rivelarlo il giornalista Mediaset Pietro Pinelli, durante la trasmissione ‘Edicola Premium’.
RECUPERI
“L’allenamento è fissato per le 11 e sarà un allenamento importante perché potrebbe dare le indicazioni definitive in vista della sfida con l’Inter. Possiamo dare per certo il recupero di Ciro Immobile, che ha giocato il secondo tempo della partitella con la Primavera segnando anche un gol, è uscito per un pestone al tallone, ma il è completamente recuperato e scenderà in campo dall’inizio. Niente da fare invece per Parolo e Luis Alberto, entrambi non recupereranno, nella migliore delle ipotesi, ma solo per un fatto numerico, potrebbero essere portati in panchina. Recuperato anche Lukaku che era in dubbio, ma c’è il grande nodo che riguarda de Vrij“.
NODO DE VRIJ
“Ebbene questo nodo è stato sciolto ieri sera dal giocatore, che vuole esserci, vuole giocare, è la sua decisione deficitiva anche se poi ovviamente spetterà ad Inzaghi decidere. Ieri il difensore olandese, che nei giorni scorsi aveva espresso molte perplessità, ha avuto un colloquio con i senatori del gruppo (Immobile, Parolo, Leiva, Radu, Lulic) e poi privatamente con Tare. Questi colloqui hanno fatto cadere gli ultimi dubbi del giocatore, che nel pomeriggio, nella chat privata dello spogliatoio, ha mandato un messaggio che ha sorpreso i suoi compagni: ‘Sapete quello che ho passato in questi giorni – ha scritto – tutti i miei dubbi, se n’è parlato molto, ma io voglio starvi vicino, voglio giocare perché è una partita troppo importante per noi e per coronare al meglio il finale di stagione’“. La decisione sembra dunque presa. Inzaghi permettendo…

Karol Józef Wojtyla nacque il 18 maggio 1920 a Wadowice, in
A settembre del 1939 la Seconda Guerra Mondiale arrivò anche in Polonia. L’università venne chiusa e iniziò a lavorare. Lavorò un anno come fattorino e quattro come manovale. Nel 1941 subì la perdita del padre, dopodiché l’anno seguente entrò nel seminario clandestino di Cracovia. Dopo due anni la sua scelta di entrare in seminario fu rafforzata da una sorta di segno divino ricevuto nel corso della sua totale ripresa dopo essere stato ricoverato in stato di semi incoscienza per due settimane in ospedale dopo essere stato investito da un camion. Dopo la Seconda Guerra Wojtyla tornò in seminario e nel 1946 fu ordinato sacerdote. I due anni successivi si spostò a Roma per proseguire gli studi di filologia. Poi tornò in Polonia dove ebbe inizio il suo operato e la sua ascesa verso la nomina a Papa del 16 ottobre 1978.
Il suo pontificato ha superato i 25 anni. La sua figura è rimasta impressa nella memoria di tutti. E’ stato il Papa che si è avvicinato di più alla gente, dedicando particolare attenzione ai giovani, e che ha viaggiato per tutto il mondo diffondendo la pace e l’amore. Durante il suo mandato ha prodotto ben 14 encicliche e ha proclamato 482 Santi. Papa Giovanni Paolo II non si è mai risparmiato nonostante il suo cammino sia stato costellato da diversi problemi di salute, come il tumore al colon del 1992 e il morbo di Parkinson diagnosticato nel 2001 e ufficializzato nel 2003. Il Papa dei giovani fu debilitato dalla malattia. Non riuscì a superare un’infezione alle vie urinarie e ci lasciò il 2 aprile del 2005.
Le Sue esequie si svolsero l’8 aprile in Piazza San Pietro. Vennero officiate dall’allora cardinale Joseph Ratzinger. Diversi pellegrini, al grido di «Santo subito» sono rimasti vicini fino all’ultimo al Papa. Al funerale presenziarono molti capi di Stato e di governo e molti rappresentanti di tutte le religioni. Dal 4 aprile la salma del pontefice era stata esposta nella Basilica di San Pietro. Dove, una folla numerosissima (più di 3 milioni di persone), durante tutto il giorno e tutta la notte aveva reso il proprio omaggio al Pontefice tanto amato.
