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Monday Night da urlo al Bentegodi. Il punto della tredicesima giornata di A

Con il posticipo di San Siro tra Inter e Atalanta si era chiusa la domenica calcistica. Pioggia di gol a Verona: il Bologna trionfa nel Monday Night

ROMA LAZIO: 2-1

Termina con il successo giallorosso per 2-1 l’attesissimo derby della capitale. Le sensazioni erano quelle di un grande match eppure la prima frazione si è conclusa con il punteggio di 0-0 dove l’unico vero protagonista è Strakosha con un grande intervento sulla girata di Dzeko. Nella  ripresa però è tutta un’altra storia. Al minuto 49 prima e al minuto 52 poi, la Roma costruisce la vittoria grazie al rigore di Perotti, concesso per una scivolata di Bastos su Kolarov, e alla botta dal limite di Nainggolan. La Lazio accorcia le distanze al minuto 72  con Immobile dagli undici metri (rigore concesso con l’ausilio del Var per fallo di mano in area di Manolas) ma non basta. Gli uomini di Inzaghi tentano il forcing finale ma la Roma gestisce il vantaggio e si prende il derby. I giallorossi scavalcano in classifica la Lazio che resta quindi a quota 28. Dzeko e compagni saranno impegnati mercoledì nella delicata trasferta di Madrid contro l’Atletico di Simeone. L’obiettivo di Di Francesco è blindare la qualificazione con un turno d’anticipo. La Lazio esce sconfitta dal derby ma la squadra è in salute. Giovedì probabile turnover nella gara di Europa League contro il Vitesse. Domenica all’Olimpico arriva la Fiorentina, reduce dal pari di Ferrara.

NAPOLI MILAN: 2-1

Il secondo anticipo della 13esima giornata ha visto di scena Napoli e Milan nella meravigliosa cornice di un San Paolo gremito. Con un gol per tempo gli uomini di Sarri liquidano la pratica Milan. Apre Lorenzo Insigne al minuto 33. L’ex Pescara scatta sul filo del fuorigioco e sfrutta un lancio perfetto di Jorginho. Gol, quello del “magnifico”, inizialmente annullato per posizione irregolare e accordato solo in seguito all’intervento del Var. Al minuto 73 Mertens pesca Zielinski ancora sul filo del fuorigioco. Il polacco controlla, entra in aria e con il mancino fulmina Donnarumma. I rossoneri accusano il colpo ma provano a creare azioni efficaci. La difesa partenopea però respinge gli assalti del Milan, che accorcia le distanze solo al minuto 92 con Romagnoli. Il centrale classe ’95 calcia al volo di prima intenzione e trafigge Reina con una mancino da fuori area che si infila all’angolino alla sinistra del portiere. Gli ospiti però si svegliano tardi e il Napoli conquista i 3 punti. Gli uomini di Sarri blindano così il primato in classifica. Strada sempre più in salita invece per gli uomini di Montella.

CROTONE GENOA: 0-1

Nella giornata dell’esordio di Davide Ballardini sulla panchina del Grifone, allo Scida si affrontano Crotone e Genoa, in quello che è il lunch match della domenica. Gli ospiti aprono la gara dopo 11 minuti con Luca Rigoni, che di testa insacca una palla messa in area da Laxalt. La partita la fa il Genoa che legittima il vantaggio con un netta superiorità nel possesso palla. Gli uomini di Ballardini arrivano due volte in porta con Pandev nel primo tempo. Nella ripresa c’è spazio per un po’ d’accademia firmata Adel Taarabt, che delizia il settore ospite con alcune giocate d’alta scuola. Il Genoa tuttavia concede l’iniziativa ai padroni di casa che provano l’assalto all’area di rigore avversaria ma non riescono a impensierire Perin. Il Grifone gestisce e porta a casa 3 punti fondamentali per la lotta salvezza. Stop casalingo per Nicola. I 12 punti in classifica sono un discreto bottino, ma domenica, a Torino, c’è la Juventus.

BENEVENTO SASSUOLO: 1-2

Al Vigorito alle 15 in programma il match di bassa classifica tra Benevento e Sassuolo. I campani dopo la grande prestazione di Torino, vogliono ottenere i primi punti del campionato. Il primo tempo è per larghi tratti di marca giallorossa. Ciciretti e Armenteros i più pericolosi in area neroverde, ma Consigli blinda lo 0-0. La prima frazione termina dunque a reti inviolate. La ripresa vede in campo lo spirito combattivo del Sassuolo che decide di iniziare a imporre il proprio gioco ma Ragusa e Gazzola sciupano due potenziali occasioni. Quindi la svolta al minuto 57. L’estremo difensore campano Brignoli sbaglia il lancio, la palla viene intercettata da Missiroli che serve Matri in area di rigore. L’ex Juventus e Lazio non può sbagliare a due passi dalla porte e punisce la disattenzione del Benevento.

La reazione dei padroni di casa non si farà però attendere e appena 8 minuti dopo Armenteros agguanta il pari raccogliendo un tiro-cross di Ciciretti. Appena due minuti dopo però, al 67esimo, i padroni di casa restano in dieci per il secondo giallo sventolato in faccia a Letizia. Al minuto 72 Bucchi inserisce Berardi che in pieno recupero ha l’occasione dal dischetto, di decidere il match. Il classe ’94 calcia però sulla traversa e proprio quando il risultato sembrava ormai scritto, al minuto 94 Peluso trova di testa il gol del definitivo 1-2. Tre punti di ossigeno puro per il Sassuolo. Sprofonda la squadra di De Zerbi, sempre più fanalino di coda e ancora inchiodata a 0 punti.

SPAL FIORENTINA: 1-1

Al Paolo Mazza di Ferrara protagoniste sono Spal e Fiorentina. Il primo tempo è avaro di occasioni. Entrambe le compagini si difendono bene e concedono poco. A risentirne però è la fase offensiva. I viola cercano di arrivare in porta con due incursioni laterali di Bruno Gaspar, ma gli uomini di Pioli peccano negli ultimi metri. Alla mezz’ora l’arbitro Calvarese annulla la rete di Chiesa per fuorigioco di Gil Dias. Al minuto 42 però è la Spal a passare in vantaggio. Calcio di punizione dalla destra di Viviani, stacco aereo di Felipe, palla sul palo e tap-in vincente di Paloschi a porta sguarnita. La prima frazione termina dunque con gli emiliani in vantaggio per una rete a zero. Nella ripresa Pioli cambia subito. Fuori Olivera e dentro Babacar, che va ad affiancare Simeone in avanti. I frutti si vedono nell’immediato, quando il senegalese con il destro prova a impensierire Gomis, che risponde prontamente. Al minuto 58 Calvarese pareggia il conto delle reti annullate, non convalidando giustamente il gol in contropiede di Paloschi, partito in posizione irregolare.

Pioli getta nella mischia anche Saponara e a 10′ dalla fine i due figli d’arte Simeone e Chiesa confezionano il gol del meritato pareggio. Assist smarcante dell’argentino per il classe ’97 che di destro infila Gomis sul primo palo. I viola ci provano e tentano il forcing finale in cerca del gol della vittoria, ma a eccezione di una conclusione di Simeone, terminata alta, la gara ha poco altro da raccontare. Partita maschia: da segnalare 7 cartellini gialli (4 per i padroni di casa, 3 per i viola), due dei quali rifilati a Oikonomou. La Spal chiude in 10 uomini ma resiste. Punto importante per i ferraresi che aggiungono un tassello in più alla corsa salvezza, più che mai serrata. Fiorentina a tratti assente, a tratti molto propositiva. I 17 punti testimoniano un percorso discontinuo, positivo ma non brillante. Dopotutto la Fiorentina è ancora, dopo 13 giornate, pur sempre un cantiere aperto in virtù dei numerosi cambiamenti nel corso dell’ultima sessione di calciomercato.

TORINO CHIEVO: 1-1

Al Grande Torino il Chievo di Rolando Maran fa visita ai granata. Partono bene gli ospiti con le iniziative create da Inglese e Castro, che di testa su cross di Gobbi trova il palo al minuto 6. Trascorrono 8 minuti e i veneti passano. Cross di Cacciatore dalla destra, deviazione aerea di Meggiorini che diventa un assist per Hetemaj, che ancora di testa trafigge  Sirigu. Al minuto 28 si fa male Castro che è costretto a lasciare il campo (per lui lesione del collaterale, domani l’intervento) in seguito a un contrasto con Rincon. Il Chievo perde dinamismo in mezzo al campo e il Toro prende coraggio. Il gol è nell’aria e al minuto 31 Baselli incorna di testa su cross dalla destra di Obi. Il numero 8 granata sovrasta Tomovic e Cesar e pareggia i conti.

Al 40esimo grande opportunità per gli uomini di Mihajlovic con Ljajic che spreca calciando a lato dopo il gran lavoro di Iago Falque. Termina 1-1 la prima metà di gara. Al sesto della ripresa Hetemaj ha l’occasione per il raddoppio e per la doppietta personale ma Burdisso salva la conclusione ravvicinata del finlandese. Al minuto 65 il Toro va vicinissimo al vantaggio, con la traversa colpita da Iago Falque. Urlo del gol strozzato in gola per il popolo granata che però appena 5 minuti dopo torna a sperare. Contrasto in area tra Gobbi e Belotti: inizialmente per l’arbitro è solo calcio d’angolo, quindi, con l’ausilio del Var viene accordato il calcio di rigore in favore del Torino. Dal dischetto si presenta il gallo che incrocia con il destro  ma si fa ipnotizzare da Sorrentino. Rissa nel finale: scintille tra Ljajic e Radovanovic con conseguente espulsione di quest’ultimo. Il Chievo resiste in inferiorità per gli ultimi sei minuti e porta a casa un pari prezioso. Il Torino continua nel suo andamento altalenante. I punti in classifica sono 18, ma la sensazione che questa sia un’occasione sprecata è legittimata dai fischi dello stadio al termine della partita.

UDINESE CAGLIARI: 0-1

Alla Dacia Arena si affrontano Udinese e Cagliari. Dopo 9 minuti i padroni di casa vanno vicini al gol con Maxi Lopez che da pochi passi sbagli il tap-in di testa dopo la respinta di Rafael su punizione di Barak. Tra il minuto 21 e il minuto 31 Jankto si rende protagonista di due chiare occasioni da gol, prima spedendo fuori un colpo di testa su cross ancora di Barak e poi con una conclusione parata con un grande intervento da Rafael. Al minuto 25 occasione per il Cagliari, da Barella a Pavoletti che si gira all’interno dell’area. L’attaccante ex Napoli e Genoa conclude in porta ma Bizzarri risponde prontamente con una deviazione decisiva. Dopo 10 minuti nella ripresa i sardi passano in vantaggio. Cross dell’ispiratissimo Barella, indecisione di Danilo e Widmer che lasciano rimbalzare la sfera e colpo di testa di Joao Pedro che deposita in rete la palla vagante in area. Delneri le prova tutte, mette in campo 3 punte e tenta l’assalto alla ricerca del pareggio ma i suoi sono poco lucidi e il gioco manca di concretezza. Al minuto 98 Bizzarri si fa espellere (rosso assegnato con l’ausilio del Var) per l’intervento irregolare ai danni di Faragò, involato verso la porta. La gara ha poco altro da raccontare. L’Udinese perde in casa e lascia il campo tra i fischi dei propri tifosi. Terzo successo in 5 partite invece per Lopez, e Cagliari che sale a 15 punti in classifica. I rossoblù possono respirare, e sabato alla Sardegna Arena arriva l’Inter, seconda forza del campionato.

SAMPDORIA JUVENTUS: 3-2

A Marassi la Samp per continuare a stupire, la Juventus per dare una prova di forza dopo la sofferta vittoria sul Benevento. Allegri sceglie Asamoah in corsia al posto di Alex Sandro e schiera Bernardeschi nel ruolo di Dybala, inizialmente lasciato in panchina. Primo tempo vivace con i bianconeri vicini al gol in un paio di occasioni. Prima Higuain su filtrante di Bernardeschi manda a lato a pochi centimetri dal palo, quindi Cuadrado da pochi passi ma da posizione defilata calcia in porta. Viviano respinge di schiena e la palla termina in calcio d’angolo, ma non secondo Guida che non vede la deviazione e concede la rimessa dal fondo. La Samp si chiude bene e all’occorrenza non rinuncia a ripartire. Gara dai ritmi comunque elevati nonostante lo 0-0 con cui si chiude la prima frazione. Nella ripresa la musica cambia. Palla vagante in area bianconera che Bernardeschi svirgola innescando un campanile su cui si avventa Duvan Zapata.

Il colombiano giganteggia su Lichtsteiner e di testa batte Szczesny depositando la sfera sul palo più lontano. Al minuto 52 il tabellone recita 1-0 Samp e Marassi è in delirio. A questo punto Allegri inserisce Dybala e al minuto 70 i bianconeri hanno una grande occasione per pareggiare. Palla persa dai blucerchiati a ridosso della metà campo e contropiede bianconero, con Higuain che procede palla al piede prima di servire in maniera errata un liberissimo Cuadrado. Gol sbagliato, gol subito. Appoggio di Ramirez per Torreira e botta del classe ’96 urugaiano che batte Szczesny dal limite dell’area. Trascorrono appena 8 minuti e la Samp trova il terzo gol con Ferrari, che risolve una mischia in area in seguito a un calcio piazzato dalla destra. La Juve è sulle gambe ma prova a reagire nel finale. Al minuto 91 Higuain trasforma il penalty concesso per un pestone di Strinic su Douglas Costa. Tre minuti più tardi arriva il gol della speranza bianconera. La firma è di Dybala, gol fotocopia di quello realizzato nella stessa porta a Marassi, contro il Genoa a fine agosto. L’ultimo minuto registra l’assalto finale dei bianconeri che però non porta a nulla di concreto. I campioni d’Italia crollano a Marassi a 3 giorni dalla delicatissima sfida di Champions contro il Barcellona. La squadra di Giampaolo, dal canto suo, si conferma una delle rivelazioni del campionato.

 

INTER ATALANTA: 2-0

Nel posticipo domenicale l’Inter ospita a San Siro l’Atalanta di Gasperini.  Dopo un primo tempo equilibrato, in cui Handanovic e Berisha sono protagonisti su Hateboer e Icardi, è proprio il capitano dell’Inter a piazzare un uno-due micidiale di testa che stende una buona Atalanta. Al sesto minuto della ripresa l’argentino sblocca il risultato sfruttando una punizione di Candreva e battendo di testa Berisha. Al minuto 15 fulmina ancora il portiere albanese incornando sul cross preciso di D’Ambrosio. L’Inter, ancora imbattuta come il Napoli, sale a 33 punti dopo 13 turni: Sarri è lì, a 35. Spalletti dopo il pari interno contro il Torino aveva predicato attenzione e più concretezza. Oggi la squadra ha dato una grande dimostrazione di forza. San Siro ringrazia, la Juve no. L’Atalanta gioca una partita ordinata e diligente ma viene piegata da un Mauro Icardi in stato di grazia. Gara fondamentale giovedì a Goodison Park per gli uomini di Gasperini. A Liverpool Gomez e compagni saranno attesi dall’Everton. L’obiettivo è ipotecare con una giornata d’anticipo il passaggio ai sedicesimi di finale.

 

VERONA BOLOGNA: 2-3

Al Bentegodi va di moda il monday night (il terzo in campionato per gli uomini di Pecchia), che presenta la sfida tra Verona e Bologna, ultima gara della tredicesima giornata. Dopo una prima fase in cui i felsinei prendono l’iniziativa, a passare in vantaggio sono i padroni di casa al minuto 12 con Alessio Cerci. Cross di Fares dalla corsia sinistra, Cerci svetta più in alto di tutti in area piccola e trova il gol con un colpo di testa che viene deviato da Krafth e termina in rete. Per l’ex colchonero si tratta del primo gol in maglia gialloblù, oltre che della prima rete in Serie A dal marzo del 2016, quando vestiva la maglia del Genoa.  In un primo momento il gol subito tramortisce l’11 di Donadoni che soffre per alcuni minuti le avanzate dei veneti. La reazione rossoblù non tarda tuttavia ad arrivare. Verdi serve Palacio che allarga per Mattia Destro, la cui conclusione da posizione ravvicinata batte un incolpevole Nicolas. Al minuto 21 è 1-1 tra Verona e Bologna. Anche per Destro si tratta del primo sigillo stagionale. A questo punto la gara si fa sempre più vivace e al minuto 33 i padroni di casa raddoppiano. Cross di Verde dalla sinistra, Caceres svetta più in alto di Masina e colpisce di testa. Mirante allontana, ma sulla respinta si fionda nuovamente Caceres che col destro trova la rete. Prima rete stagionale e con la nuova maglia anche per l’uruguaiano. Si chiude con il Verona in vantaggio un primo tempo disputato a ritmi elevatissimi. La ripresa si apre a ritmi blandi, ma ben presto cresce l’intensità, sulla falsariga della prima frazione. Il Bologna prova a reagire ma il Verona è compatto a centrocampo e prova a ripartire in contropiede, sfruttando le inevitabili avanzate degli ospiti. Al minuto 57 la svolta della gara: Donadoni sostituisce Destro. Al suo posto entra in campo Orji Okwonkwo, nigeriano classe ’98 con già all’attivo un gol in campionato. La mossa si rivela azzeccata e dà ben presto i frutti desiderati. Cross di Verdi dalla corsia destra, Okwonkwo si inserisce da dietro, anticipa Caceres e di testa trova il gol del pareggio. L’attaccante diciannovenne, già eroe della sfida di Reggio Emilia contro il Sassuolo, riporta quindi la situazione in parità al minuto 74. Bologna sazio? Neanche per sogno. Trascorrono appena due minuti e gli uomini di Donadoni la ribaltano. L’azione parte ancora dai piedi di un ispirato Simone Verdi che serve Donsah.  Il centrocampista ghanese, entrato da poco anche nel giro della nazionale, controlla il pallone con la suola, si smarca fuori area, converge verso il centro del campo e di collo-esterno destro batte Nicolas. L’uno-due micidiale dei Felsinei piega il Verona che si getta alla ricerca del pari con la forza della disperazione. I padroni di casa hanno una ghiotta occasione al minuto 86, quando  un tiro sporco di Lee in area di rigore fa tremare la retroguardia di Donadoni: Helander involontariamente devia il pallone verso la sua porta e Mirante allontana in calcio d’angolo. Il Bologna resiste e porta casa un prezioso successo in rimonta. Il Verona crolla nel giro di due minuti dopo il doppio vantaggio e rimane penultimo in classifica, a quota 6 punti.

 

 

VIDEO – Chapecoense: uno dei sopravvissuti torna a giocare

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Il disastro aereo alla Chapecoense gli ha cambiato la vita: stiamo parlando di Jakson Follmann, uno dei tre superstiti della tragedia del 29 novembre 2016.

L’estremo difensore ha subito l’amputazione della gamba che ha messo fine alla sua carriera calcistica. Ma arriva una bella notizia: il portiere torna ad allenarsi. Il giocatore della Chapecoense ha pubblicato un video sui social network. Nel filmato si vede Follman che si allena con la protesi. “Ho perso la gamba ma non la gioia di vivere. Oggi è stato uno dei giorni più felici degli ultimi mesi. In campo, con la divisa di allenamento, sono tornato a sentirmi attivo e a ricordare tutto quello che ho fatto negli ultimi 13 anni. Che bel giorno, che allegria!”. Dopo tante difficoltà, Follmann si è sposato, e ora è tornato a fare la cosa che ama di più: scendere in campo per difendere la sua porta.
 

https://youtu.be/XSXh-wVYcfI

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Corino: “Lazio, punta la Champions. Il derby è il passato”

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La Lazio deve voltare pagina dopo il derby e pensare all’Europa League contro il Vitesse e alla Fiorentina. L’ex biancoceleste Gigi Corino ha commentato ai microfoni di Radiosei la gara contro la Roma.

Queste le dichiarazioni di Corino a Radiosei: “Al derby c’erano 3-4 giocatori che fanno la differenza alla Lazio che non si sono espressi al massimo. Luis Alberto, Milinkovic, Parolo, Leiva non sono quelli visti al derby. Nei primi 10 minuti la Lazio sembrava più in condizione della Roma ma capitano queste partite. Purtroppo brucia che sia proprio il derby. Poi a Bastos sono capitati due errori che di solito non commette. Non buttiamo a mare tutto, il derby è passato. I biancocelesti sono una squadra forte che dimostrerà ancora in futuro la propria qualità. Di Francesco ha preparato bene la partita prendendo alta la Lazio. Luis Alberto aveva una certa pressione addosso, quando si cercava Milinkovic i giallorossi scalavano bene. Lukaku è entrato bene ma parlare dopo è troppo facile. Una cosa che mi ha dato fastidio è stato il comportamento dei raccattapalle. I giocatori di fronte a questi fatti sono impotenti, spetta all’arbitro richiamarli”.

OBIETTIVI

“Non ho mai perso la stracittadina, non so come ci si possa sentire. Si deve guardare avanti e che la delusione piano piano passerà. Ci possono essere tantissime scusanti per la sconfitta ma bisogna andare avanti a testa alta e guardare al cammino verso la Champions. Se la giocherà fino alla fine, già con il Napoli arrivò una sconfitta e poi a Verona si ripartì subito. Inzaghi è bravo a tirar su il morale e a far guardare avanti ai suoi ragazzi”.

BOMBER IMMOBILE

“Domenica schiererei Immobile, c’è tutta la settimana per recuperare. Anche se dovesse saltare due o tre giorni d’allenamento non succede nulla, ha sempre giocato quest’anno sia col club che con la nazionale. Visto che è il più forte attaccante della Lazio contro la Fiorentina non può assolutamente mancare”.

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ANELLUCCI GIUSTIFICA LA SQUADRA DI INZAGHI NEL DERBY>>>CLICCA QUI

Anellucci: “Bastos, due errori bruttissimi. Complimenti alla Roma ma…”

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Il procuratore e tifoso biancoceleste Claudio Anellucci commenta il derby e gli errori madornali di Bastos.

Queste le parole di Anellucci a Radio Olympia: “Ero presente all’Olimpico e ho visto lo splendido spettacolo inscenato dalla Curva Nord. Non è la prima volta: ormai sono anni che non c’è derby sugli spalti. Nonostante fossimo in minoranza visto che era un Roma-Lazio io non me ne sono proprio accorto. Ero in curva insieme a mio figlio, ce lo avevo sulle spalle. L’importante per lui è stato il gol di Ciro che ammira molto: già mi ha chiesto di tornare al ritorno”. 

LA GARA

“Ho dato una lettura del derby a mente fredda: è stata la peggior partita della Lazio e la migliore partita della Roma. La Lazio arrivava sempre dopo sulle seconde palle, non era la solita squadra. I suoi uomini migliori erano un tono sotto: quelli della Roma un tono sopra. Vedevo che la partita non stava andando nel verso giusto quando ci venivano a pressare alto. Pensavo che non avrebbero retto tutta la gara invece sono stati bravi. Complimenti a loro perché hanno giocato il derby come andava giocato. Mi dispiace per Bastos che ha fatto due errori bruttissimi e credo che gli rimarranno un po’ addosso. Ma la Lazio è forte e saprà rialzarsi: tutti i suoi uomini erano sottotono non solo alcuni. Il migliore è stato Lukaku addirittura che è entrato nel secondo tempo. Adesso ci sarà il tiro al piccione: io metterei la firma invece a perdere una partita ogni dieci. Vincere sempre è un grosso stress mentale perché devi stare sempre a mille. Questa sconfitta magari ha azzerato tutto per ripartire. La Lazio aveva bisogno di staccare e riattaccare la spina”.

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LEGGI ANCHE DOVE VEDERE LAZIO-VITESSE IN TV>>>CLICCA QUI

 

LAZIO VITESSE – Ecco dove e quando vederla in tv

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La Lazio deve dimenticare il derby e può ripartire subito dalla prossima gara di Europa League contro il Vitesse.

I biancocelesti sono già qualificati ma vogliono rimanere a punteggio pieno nel girone di Europa League. Di fronte si troveranno un Vitesse praticamente eliminato. Lazio-Vitesse è in programma giovedì 23 novembre allo stadio Olimpico di Roma: il calcio d’inizio è previsto per le ore 19.00. La gara sarà visibile agli abbonati Sky: sarà trasmessa su Sky Sport 1 e Sky Calcio 1. La partita sarà visibile anche in streaming attraverso SkyGo sempre per gli abbonati Sky.

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SPLENDIDA INIZIATIVA BENEFICA DI CAICEDO>>>CLICCA QUI

FOTO – Caicedo, splendida l’iniziativa benefica della sua fondazione

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Importante iniziativa della Fundacion Felipao, la fondazione benefica di cui è presidente l’attaccante biancoceleste Felipe Caicedo.

E’ in programma un’asta di beneficenza con in palio la maglia numero 8 di Caicedo indossata nelle ultime apparizioni della sua nazionale. Sul sito Instagram naciosec è apparso il comunicato: “Martedì 21 metteremo all’asta ‘Brasa Viva Quito’, la maglia di un grande giocatore che ha regalato tante gioie all’Ecuador! Grazie alla Fundacion Felipao per il sostegno ai bambini e ai pazienti oncologici e anche agli animali abbandonati. Un grazie particolare a Maria Garcia (moglie di Caicedo, ndr) per il tuo grande contributo alla causa. Vi invitiamo a condividere, in modo che più persone ci sostengano e partecipino all’asta”.

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UDINESE – Delneri verso l’esonero: pronto un ex Lazio

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La sconfitta contro il Cagliari e posizione deficitaria in classifica costano molto caro a Gigi Delneri.

Secondo la gazzetta.it l’Udinese sembra infatti intenzionata ad allontanare il tecnico ex Juve e Chievo. Questo era subentrato nella passata stagione a Beppe Iachini. Il club friulano starebbe intanto trattando con Massimo Oddo, erede designato. Delneri paga il quattordicesimo posto con dodici punti, solo 3 in più del Genoa terzultimo. Le vittorie contro Sassuolo e Atalanta non hanno raddrizzato la situazione. Tutto è stato vanificato infatti dalla scialba prestazione dell’ultima domenica, contro una squadra che aveva gli stessi punti in classifica.

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Cristiano Sandri: “Un grande grazie alla Curva. Almeno un minuto potevano concedercelo”

Intervenuto ai microfoni de “La voce della Nord”  Cristiano Sandri è tornato a parlare dei motivi per i quali sabato prima del derby è stato negato a lui e alla sua famiglia di raggiungere la Curva Nord. Settore nel quale è stata esposta dai tifosi della Lazio una enorme coreografia raffigurante Gabriele, il tifoso scomparso prematuramente per mano dell’agente Spaccarotella.

Queste le parole di Cristiano Sandri“In realtà già il giorno prima con Peruzzi e Totti era iniziato questo derby dedicato a Gabriele. Ha voluto partecipare anche mia madre, nonostante una condizione fisica non perfetta. Noi ci siamo presentati allo stadio con il pensiero di poter ringraziare la Curva da vicino. In realtà già appena arrivati allo stadio abbiamo iniziato a ricevere comunicazioni contrastanti salvo poi aver saputo, nel momento della scenografia, che non avremmo potuto superare la seconda panchina. Abbiamo chiesto spiegazioni, ci è stato comunicato che il tutto dipendeva da ragioni di ordine pubblico. Siamo arrivati laddove c’è stato consentito. Siamo tornati indietro con mia mamma che non era in buone in condizioni. Lei era venuta allo stadio non certo per vedersi la partita ma per assistere alla scenografia dedicata a Gabriele. A quel punto abbiamo deciso di lasciare lo stadio. Era un momento bellissimo, tutto lo stadio aveva dedicato un tributo a Gabriele, un minuto sotto la Nord poteva, secondo me, esserci concesso. Peccato. E’ stata, comunque, una bellissima dimostrazione di civiltà e maturità da parte dei ragazzi della Curva. Così come è avvenuto in occasione del triste anniversario della scomparsa di Gabriele“.

SCUDETTO 1914/15 – L’Avv. Mignogna: “Prima i quadri federali, poi pronti a ricominciare”

Ancora una volta l’avv. Gian Luca Mignogna è intervenuto ai microfoni di Radiosei per fare il punto della situazione sulla vicenda dello Scudetto del 1914/15.

Queste le parole di Mignogna: “I prossimi saranno giorni caldissimi per la Governance del calcio italiano. Lunedì ci sarà il Consiglio Federale che dovrà confermare o meno la fiducia a Carlo Tavecchio e il suo ruolo di Presidente della FIGC (poi dimissionario in mattinata, ndr). Il giovedì successivo è in programma l’Assemblea Elettiva della Lega di Serie B. Probabilmente verrà eletto il Presidente della serie cadetta e il rappresentante in Federcalcio. Il 30 Novembre scadrà l’ultimatum concesso alla Lega di Serie A per nominare spontaneamente Presidente, Ad e Consiglieri”.

Sullo Scudetto del 1914/15: “Non dimentichiamoci che Tavecchio ha mostrato grande sensibilità verso la nostra rivendicazione. Prima dando accesso all’istanza che avevo presentato per il riesame del Campionato 1914/15. Poi nominando la Commissione di Saggi che ha già dato parere favorevole all’assegnazione ex aequo dello Scudetto 1915″.

Ora come procedere: “Quando i quadri federali saranno reintegrati e ogni casella sarà stata riempita potremo riaprire la fase decisionale. Noi saremo prontissimi a intraprendere nuove e ulteriori iniziative. Il tutto allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica dimostrando quanto sono fondate le nostre ragioni”.

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Igli Tare vincitore dei TMW Awards 2017: “Merito del mio staff e di Inzaghi”

E’ il direttore sportivo della Lazio Igli Tare il vincitore dei TMW Awards Edizione 2017. Il ds albanese ha ringraziato e reso onore ai componenti del suo staff ed all’artefice dei risultati della squadra biancoceleste, Simone Inzaghi.

Queste le parole rilasciate da Tare a TMW Radio“I risultati possono essere raggiunti solo se tutte le componenti operano nel modo migliore. Per questo premio devo complimentarmi con il mio staff e con Simone Inzaghi. Abbiamo la fortuna di lavorare insieme da più di dodici anni. Ci conosciamo bene, abbiamo anche giocato insieme. Poi è cresciuto da allenatore nel settore giovanile e ora è in prima squadra. Rispecchia i valori del club. La squadra gioca un calcio entusiasmante e i meriti sono tutti suoi. La capacità di attirare il gruppo, i giocatori uniti e che remano tutti dalla stessa parte… È un maestro nel suo modo di fare e di coinvolgere in positivo”.

Sul calcio italiano: “In ogni cosa negativa c’è sempre qualcosa di positivo. Io la vedo così. È il momento giusto per portare un progetto perché nei prossimi europei si qualificano in tre nel girone. Prima bisogna centrare la qualificazione, poi bisogna fare un progetto per i prossimi quattro anni. I giocatori ci sono, i giovani sono di qualità, basta dargli fiducia”.

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Lotito: “Il calcio italiano va rifondato. Ventura non l’ho scelto io”. E su Moggi…

Il presidente Carlo Tavecchio nel corso della mattinata si è dimesso dal suo incarico. Una notizia che scuote il calcio italiano ed apre nuovi scenari in seno alla FIGC. A proposito di ciò, ieri sera il presidente della Lazio Claudio Lotito intervenuto ai microfoni dei presenti ha parlato del momento che sta attraversando il nostro calcio.

Questo l’intervento del presidente Lotito riportato da positanonews.it“Sono una persona di buon senso, non parlo delle singole persone. A breve la Serie B deciderà la sua governance, poi toccherà alla A. Le due Leghe hanno cambiato statuto e vogliono modifiche importanti. Ancelotti ct? Non sono io che devo decidere perché non ho un ruolo ufficiale. Posso solo dire che ci vuole una rifondazione totale”.

Poi sulle parole di Moggi in merito all’ipotesi di Ventura alla Lazio“In Italia c’è sempre bisogno di un colpevole. Io sono abituato a cercare soluzioni. Quando scelsero Ventura fu Lippi ad elogiarlo con il direttore generale ma non con me. Io non sono mai entrato in alcuna decisione”.

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ECCO LA DESIGNAZIONE ARBITRALE DI LAZIO VITESSE

Orsi e Focolari in coro: “Lazio punita da due errori individuali”

L’ex portiere della Lazio, Fernando Orsi, ai microfoni di Radio Radio ha commentato la partita tra Roma e Lazio.Di seguito riportiamo le sue parole

“Mi aspettavo un derby più bello – dichiara Orsi – la Roma ha vinto sfruttando due errori di Bastos, ma non ho visto questa grande differenza tra le due squadre”.

LA CONSIDERAZIONE DI FOCOLARI

“La Lazio non ha giocato al 100% ed è stata tradita da errori individuali banali. Quello che mi chiedo è perchè Lukaku non gioca”.

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Tavecchio: “Ventura scelto da Lippi, grave che Malagò voglia commissariare FIGC”

Carlo Tavecchio intervenuto in conferenza stampa per spiegare il motivo delle sue dimissioni. Ecco le sue parole riportate da Tuttomercatoweb.

“Ho rassegnato le dimissioni e come mero atto politico ho chiesto quelle del Consiglio Federale. Nessuno le ha rassegnate, sono rimaste le mie. Siamo arrivati a un punto di speculazione che ha raggiunto limiti impossibili. Il quadro politico non era cambiato: la Lega Pro non è mai stata alleata nella maggioranza. Nella riunione della scorsa settimana mi era stato inviato un documento programmatico che avrei dovuto allegare e in assoluta buona fede avevo interpretato questo fatto come positivo, con la volontà di fare qualcosa di positivo per un sistema sportivo. Invece si è permesso di prendere decisioni gravi quando il soggetto più importante, fornitore delle risorse del sistema Italia, è assente. Quando la A e la B non ci sono. La B eleggerà il 23, la A il 27: oggi siamo il 19 e questi sono gli 8 giorni della tragedia del calcio mondiale italiano. Sono stato portato ad accettare il Commissariamento della Lega non per Tavecchio. Il Commissario di Milano doveva essere il Presidente della Federazione che deve essere quella di riferimento, non altre. Non è apparso un atto di riverenza ma non ne facciamo a nessuno, noi viviamo di mezzi propri. Abbiamo dato 30 milioni al CONI in questi anni e 50 ai fondi pubblici girati a designazioni e arbitri”.

TAVECCHIO CONTINUA

“Credevo che mercoledì fossero cambiate le cose ma oggi ho trovato la mia componente che ha fatto considerazioni che non promettevano sostegno. Non ho pensato un istante: mi sono dimesso e ho chiesto le dimissioni al Consiglio per un atto politico, non sportivo. Stiamo valutando un insuccesso sportivo. Carlo Tavecchio paga per aver scelto Ventura: bene. Il problema è semplice. Abbiamo perso una qualificazione al Mondiale e sono disperato per questo. Come Carlo e non come Presidente. Un atto di debolezza diventa una tragedia? E’ questa la filosofia alle spalle di un popolo, di gente che lavora per produrre? Le riforme non possono essere fatte per un campo di calcio ma a livello generale di sistema. Quali sono i risultati delle altre Federazioni? Ditemi dove siamo. Chi mette gli ulivi, coglie i frutti dopo otto anni. Chiedete a chi parla di Tavecchio, piangono tutti. Chi è andato a Istanbul per organizzare Uefa e Fifa? L’Italia è rappresentata come prima nazione d’Europa che sostiene il calcio europeo. Quattro squadre in Champions sono venute perché Tavecchio ha una giacca blu? Michele Uva è vicepresidente della Uefa perché è bello? E’ anche bello… Chi ha fatto queste operazioni? Gli gnomi dietro le scrivanie? A 74 anni non ho bisogno di una sedia? Chapeau ai Dilettanti”.

SULLA CATEGORIA DILETTANTISTICA

“Ho fatto una squadra nel ’74, tutte le mie indennità sono lì da 44 anni. Ho fatto investimenti per 500mila euro e dobbiamo dire ‘chapeau’ a chi? (riferendosi a Malagò, ndr). Lo dico io. Mi vogliono mettere in testa che sono stanco, dico che voglio portare a termine questi 90 giorni. Malagò ha detto che non ci sono motivi per commissariare la FIGC: tutto funziona, abbiamo solo deciso senza la Serie A. I 140 milioni che arrivano alla A è deciso da terzi. Io chiedevo di spostare l’attenzione di 10-15 giorni. Il problema non era, ovviamente, il fatto di dimostrare che c’erano dei giorni di lasso di tempo per concludere l’Apocalisse. Giochiamo le prime partite a marzo, le ufficiali della Nation League a settembre. C’era bisogno del grande conduttore prima di queste date? Non potevamo tenere i nostri tecnici disponibili per fare due partite amichevoli? Avete tutti bisogno di scrivere pagine con chi ci va? Ho parlato con 4-5 grandi allenatori. Sono tutti impegnati. Potranno dire la loro e nessuno dica che non venivano per Tavecchio. Ho parlato con tutti”.

SULLE COSE DA LUI FATTE

“Abbiamo attivato i Centri Federali, sviluppato il calcio femminile, nella politica internazionale ho già detto prima. Abbiamo un equilibrio di bilancio che fa invidia a chi è quotato in borsa. Abbiamo preparato bilanci amministrativi, etici e sociali. Chi ha lavorato in Federazione è gente di valore, che lavora nell’interesse del sistema. Le quattro squadre in Champions, gli investimenti sulla parte amministrativa, la ristrutturazione completa di Coverciano che può far giocare anche l’Under 21 con la Nazionale. Abbiamo introdotto la VAR: nel 2014 per primo in Europa ho scritto a Blatter per la tecnologia in campo. Il primo era Biscardi, secondo Tavecchio”.

SUI RISULTATI OTTENUTI

“Nessuno dimentica i risultati delle Nazionali giovanili. Ricordo a Malagò che a Berlino nel 2006 abbiamo vinto un Mondiale, per pura precisione. Il mio non è uno sfogo, ho sempre guardato nella buona e nella cattiva ragione gli uomini in faccia. Sono qui e se avessimo segnato sarei stato un grande. Rimango 1 e 61 e non ho niente da chiedere. Il calcio mi ha dato molto, moltissimo. La Lega Dilettanti di più. La mia squadra molto di più. Ho 340 ragazzi che mi aspettano sabato e piangeranno tutti ma ho 74 anni e che devo fare?”.

SULLE SUE COLPE E MALAGO’

“Non sono intervenuto nell’intervallo della partita a Milano, il resto ho fatto tutto normale. Il gol con la Svezia avrebbe cambiato tutto. Con Malagò ho condiviso tutto con lui in questi anni”.

SULL’AMMINISTRAZIONE

“Lo Statuto dice così, ci sarà ordinaria amministrazione fino alle elezioni. Malagò ha detto che non ci sono presupposti per intervenire altrimenti sulla Federazione”.

SU UNA SUA RICANDIDATURA

 “Alessandro Manzoni aveva una filosofia della provvida sventura: in ogni sventura c’è una piccola parte di provvidenza. Questa, se viene interpretata e sfruttata, non si sa mai. Se mi fa capire qualcosa, non la respingerò”.

SULLA LEGA DI SERIE A 

 “E’ inevitabile che resti commissario. Sono stato incaricato con la fretta, ogni mese doveva essere quello successivo. Uva e Nicoletti mi hanno aiutato, dovevamo raggiungere tanti obiettivi tra bilancio e organizzazione, poi i diritti tv: siamo passati da 190 a 450 milioni come fossero caramelle. Abbiamo preso decisioni epocali aprendo i diritti tv al mondo, portando avanti l’Italia in strategie internazionali. Avremo quattro squadre in Champions. Fino all’11 dicembre sarò lì e ci sarà l’apertura dei diritti tv nazionali, molto appetiti e ne sono assolutamente certo. Se raccogliamo 1,4 miliardi, voglio capire un sistema che si rifiuta di concedere dieci giorni di tempo a una componente fornitrice del massimo impegno economico al sistema calcistico italiano. Qualcuno, non certo io, dovrà spiegarlo quando ci sarà una nuova presidenza di A e idem in B”.

SULLE MANCATE DIMISSIONI

“La LND, se fosse stata disponibile al dialogo, avreste continuato a parlarne. I giornali hanno scritto molto contro di me, mancava solo Tavecchio in croce…”.

SU MALAGO’ CHE COMMISSARIERA’ LA FIGC

“E’ molto grave, ci sono statuti e regolamenti”.

SU VENTURA E LOTITO

“Era nell’elenco con altri due tecnici. E’ stato scelto da Lippi e quando me l’ha detto eravamo tutti contenti. Lotito è ingombrante di sua statura, ovunque vada ma è una persona per bene. E’ un soggetto pagante e non percipiente del calcio italiano”.

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Malagò su dimissioni di Tavecchio: “Si deve procedere ad un commissariamento”

Sono ore caldissime nella FIGC. Dopo le dimissioni di Carlo Tavecchio sono appena arrivate le parole di Giovanni Malagò. Ecco le sue dichiarazioni riportate da sportface.it

“Tavecchio dimesso? Non avevo buoni informatori – dichiara Malagò – i fatti sono chiari e sono oggettivi. Se c’era un consiglio unito si potevano prendere altre decisioni, ma in un contesto del genere con scricchiolii vari non ci voleva uno scienziato per capirlo. Da statuto si deve procedere ad un commissariamento, si deciderà mercoledì stesso, non facciamoci dell’altro male. Se farei il commissario? Ne voglio parlare con gli amici della giunta perché non è una scelta che dipende da me ma dal Coni“.

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Pioli: “Lazio squadra solida. A Roma ho passato due anni importanti”

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A margine di un evento a Calenzano, il tecnico della Fiorentina ed ex allenatore della Lazio Stefano Pioli ha parlato della squadra biancoceleste in vista della sfida di domenica tra i Viola e la squadra di Inzaghi.

“LAZIO SQUADRA FORTE”

“E’ una squadra forte, ha perso solo con Napoli e Roma, vincendo invece con la Juventus – spiega Pioli. E’ una squadra molto solida, che concede poco. Sa fare male sia con Immobile che con gli inserimenti dei centrocampisti. Saranno arrabbiati per aver perso una partita molto importante come il derby, ma noi abbiamo ritrovato la nostra positività interrompendo la serie di sconfitte. Vogliamo continuare su questa strada, sappiamo che dovremo fare il nostro per andare bene all’Olimpico. A Roma ho passato due anni importanti. Il primo anno è stato molto positivo, il secondo un po’ meno, ma ho comunque un ottimo ricordo. La Fiorentina come la mia prima Lazio? Ci vuole del lavoro. Il nostro obiettivo quest’anno è gettare le basi per costruire un futuro migliore, importante, cercando di soffrire poco e togliendoci qualche soddisfazione”.

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Galeazzi: “Nainggolan? Meno male che era infortunato…Lukaku sta crescendo!”

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Il giornalista e noto sostenitore biancoceleste Giampiero Galeazzi è intervenuto sulle frequenze di Radiosei per tornare sulla sconfitta della Lazio nel derby di sabato contro la Roma. Ha analizzato la gara dell’Olimpico con grande lucidità.

“NAINGGOLAN? MENO MALE CHE ERA INFORTUNATO…”

“La Lazio non ha perso la faccia – analizza Galeazzi. La Roma però aveva grande voglia di vincere, con un Nainggolan in grande spolvero, e meno male che stava male. Di Francesco se l’è giocata bene, ha messo in difficoltà Bastos. Ho visto un Milinkovic sgonfio rispetto al solito, anche Parolo non mi è sembrato in grande condizioni. Erano un po’ tutti stanchi. Mi è dispiaciuto però che una grande società come la Roma si sia ridotta a nascondere i palloni alla Lazio che stava attaccando per cercare di recuperare. In un contesto nazionale così alto, con il pallone che non tornava mai, non mi è proprio piaciuto. Occhio a Lukaku, sta crescendo”.

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LAZIALI FUORI PORTA – Minala c’è, Rossi merita più spazio. Male Cataldi

Nuovo appuntamento stagionale con Laziali Fuori Porta, la rubrica che settimanalmente aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito ad altre squadre italiane o straniere.

Ecco i nostri Laziali Fuori PortaCataldi e Lombardi (Benevento), Minala, Adamonis, Rossi e Orlando (Salernitana), Germoni (Parma), Filippini (Pisa), Bezziccheri (Urbs Reggina), Kishna (ADO Den Haag), Morrison (Atlas).

SERIE A

Cataldi e Lombardi: e sono 13. 13 giornate di campionato e 13 sconfitte per il Benevento di mister De Zerbi, la cui casella punti in questa disastrosa avventura in Serie A recita ancora quota 0. Stavolta a passare al Vigorito è il Sassuolo che si impone 1-2 con goal allo scadere di Peluso. Ancora una prova incolore per Danilo Cataldi, schierato mezzala nel 4-3-3 dei giallorossi. Inizia bene, poi è costretto a sacrificarsi vista l’inferiorità numerica. Troppi errori in fase di impostazione. Non entra nemmeno in campo Cristiano Lombardi, che guarda dalla panchina l’ennesima disfatta dei compagni.

SERIE B

Minala, Adamonis, Rossi e Orlando: ennesimo pareggio, il decimo stagionale, per la Salernitana di Bollini, che all’Arechi, dopo esser passata in vantaggio grazie a Ricci, si fa raggiungere dalla Cremonese, a segno con Arini. In campo dal primo minuto Minala, che con giocate d’alta scuola fa scatenare il pubblico, anche se non è quel giocatore determinante ammirato nelle prime dieci giornate. Da sufficienza soltanto perché è tra quelli che non si arrende mai e che prende per mano la squadra nelle difficoltà. Parte dalla panchina Rossi, che entra in campo al minuto 62. La domanda è: come fa un giocatore così a restare in panchina? Entra e fa impazzire mezza difesa della Cremonese, gravissimo che nessun compagno lo segua. Quando ha la palla dà l’impressione di poter sempre inventare qualcosa. Bollini dovrebbe dargli maggior fiducia. Panchina per Adamonis. Ancora out il lungodegente Orlando.

Germoni: vince ancora il Parma, che dopo il 4-0 casalingo rifilato all’Ascoli si ritrova in vetta alla classifica di Serie B in compagnia del Bari. Dopo tante panchine rimane fuori dai convocati Luca Germoni, che come spiegato da mister D’Aversa in conferenza stampa, ha accusato un attacco influenzale.

SERIE C

Filippini: sarà impegnato questa sera nel posticipo del Gruppo A di Serie C il Pisa di Lorenzo Filippini. Al Garilli i toscani affrontano la Pro Piacenza. L’obiettivo sono i 3 punti, che spedirebbero i nerazzurri al secondo posto in classifica.La partita sarà trasmessa in diretta da RaiSport (canale 57), a partire dalle 20:45.

Bezziccheri: cade la Reggina che, passata in vantaggio 0-2 sul campo della capolista Lecce, si fa riprendere e superare per 3-2. Tutte e 5 le reti sono state messe a segno nel primo tempo. Partita nervosa, con 5 ammoniti e un espulso tra i calabresi. Non scende in campo Daniel Bezziccheri, ancora una volta fuori dalle rotazioni del tecnico Maurizi.

EREDIVISIE Olanda

Kishna: bella vittoria per l’ADO Den Haag, che tra le mura amiche si sbarazza dell’Heracles per 4-1. Ancora out Ricardo Kishna, alle prese con la lunga riabilitazione dopo la rottura del legamento del ginocchio.

PRIMERA DIVISION Messico

Morrison: non va oltre l’1-1 interno contro il Pachuca l’Atlas di Guadalajara, agguantato allo scadere dalla rete ospite di Herrera. Ravel Morrison, al rientro dopo la squalifica, resta in panchina per tutto il corso della sfida.

Giulio Piras

 

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LAZIO VITESSE – Resa nota la sestina designata degli arbitri

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Designati gli arbitri di Lazio-Vitesse di Europa League, in programma giovedì alle 19 allo stadio Olimpico.

Sono stati resi noti gli arbitri designati per dirigere Lazio-Vitesse, gara valida per la quinta giornata del girone K di Europa League. Direttore di gara sarà il signor Ali Palabıyık, turco, già fischietto della sfida tra Zulte Waregem e Nizza in Belgio. Al debutto con la Lazio, ma non con le italiane, dirette 3 volte con un bilancio in sostanziale equilibrio: è stato infatti arbitro dell’amichevole della Nazionale U21 contro i coetanei serbi del 30 marzo 2015 (persa per 1-0), della sfida di Youth League tra Roma e Barcellona (16 settembre 2015, 0-0) e infine della gara vinta dal Sassuolo contro il Luzern per 3-0, valevole per la qualificazione in Europa League (4 agosto 2016). Di seguito, i nomi degli uomini che coadiuveranno il direttore di gara:

Assistenti: Çem Satman (TUR), Serkan Olguncan (TUR)

IV Uomo: Ceyhun Sesigüzel (TUR)

ADD1: Halil Umut Meler (TUR)

ADD2: Barış Şimşek (TUR)

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ULTIM’ORA – Tavecchio si dimette, Consiglio Direttivo azzerato

Carlo Tavecchio, presidente della Federcalcio al centro della bufera dopo il flop mondiale della Nazionale, si è dimesso. E’ successo nel Consiglio Federale in corso stamattina a Roma.

CONSIGLIO DIRETTIVO AZZERATO

 Carlo Tavecchio si è dimesso. Alla fine, è arrivata la tanto agognata decisione. Il presidente ha presentato al Consiglio federale le sue dimissioni. Come ultimo gesto di responsabilità ha chiesto un passo indietro di tutti i consiglieri. Richiesta prontamente accolta. Dunque, l’intero Consiglio è azzerato, quello che chiedevano le opposizioni, Calciatori e Lega Pro, la politica e i vertici dello sport italiano. Nella serata di ieri sembrava che Tavecchio avesse rigettato l’idea di dimettersi, ma evidentemente la notte ha portato consiglio all’ormai ex presidente federale. Adesso si prospetta una nuova rivoluzione ai vertici della Federazione. Rivoluzione di cui il calcio italiano ha estremamente bisogno.

“CAMBIAMENTO DI ATTEGGIAMENTO DI ALCUNI DI VOI”

 “Ambizioni e sciacallaggi politici hanno impedito di confrontarci sulle ragioni di questo risultato. Ho preso atto del cambiamento di atteggiamento di alcuni voi“. Questo uno stralcio del discorso che Tavecchio ha fatto stamane davanti al Consiglio Federale di Roma. Dichiarazioni forti a margine di una decisione chiesta a gran voce da più parti, sportive e politiche.

LAZIO VITESSE – Iniziativa del club olandese per evitare un Feyenoord bis

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In vista della gara di Europa League all’Olimpico contro la Lazio, il Vitesse si raccomanda con i propri tifosi in trasferta nella Capitale.

I tifosi del Vitesse sono in arrivo a Roma per assistere alla gara di Europa League contro la Lazio e per la Capitale non è certo una bella notizia. La Città Eterna infatti ancora ricorda quanto accaduto nel 2015, quando i connazionali del Feyenoord, sbarcati in riva al Tevere per la sfida contro la Roma, misero a ferro e a fuoco piazza di Spagna, danneggiando finanche la Barcaccia. Per evitare il ripetersi di simili episodi, il club di Arnhem si è raccomandato con i propri circa 1500 sostenitori che parteciperanno alla trasferta di tenere un comportamento impeccabile. Per questo, ha inviato loro una mail con tutte le indicazioni del viaggio, in particolare sulla condotta da rispettare.

In relazione – riporta ‘Gelderlander.nl’ – ai fatti accaduti nel recente passato con i tifosi olandesi in Italia, e in particolare Roma, il nostro arrivo sarà sotto la lente d’ingrandimento. I petardi sono severamente vietati. Si prevede che la polizia italiana perseguirà una politica di tolleranza zero e agirà rigorosamente

Negli ultimi anni gli italiani hanno avuto esperienze poco piacevoli con i tifosi olandesi“, prosegue la comunicazione, che poi conclude: “A Nizza e Waregem, abbiamo colorato la città di giallo e nero, presentando il nostro migliore biglietto da visita. Speriamo che anche a Roma possa essere semplicemente una festa“.

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