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Jacobelli: “Il mercato di gennaio ridimensiona ogni anno le aspettative della Lazio”

Il giornalista ed editorialista de Il Corriere dello Sport, Xavier Jacobelli, è intervenuto sulle frequenze di Radio Incontro Olympia per analizzare la sconfitta della Lazio sul campo della Juventus.

CON LA JUVE OCCASIONE SPRECATA

“Non credo si facessero voli pindarici – spiega Jacobelli – ma la Lazio ha sprecato l’occasione per superare l’esame di maturità. La Juventus ha schiacciato i biancocelesti. I biancocelesti hanno sbagliato l’approccio psicologico alla partita. Allegri aveva sicuramente una prova importante dopo Firenze. Schierare tanti giocatori offensivi ha pagato ma non penso che il campionato sia chiuso. Dalla Lazio non mi aspettavo una simile arrendevolezza, soprattutto da alcuni singoli come Biglia e Anderson. La differenza tra un grande giocatore e un buon giocatore si vede dal modo in cui si affrontano queste gare. Non mi è piaciuta proprio la partita dei capitolini”.

PROBLEMA ATTACCO CONTRO IL CHIEVO

“Il Chievo è in crisi di gioco e risultati. Solo l’anomalia di un campionato anomalo che vede già chiusa la lotta per la retrocessione lascia tranquilli i clivensi. La Lazio non può permettersi di veder scomparire la bella squadra vista prima di Torino. L’assenza di Keita è importante ma non fondamentale. Abbiamo visto tutti l’approccio allo J-Stadium. Col 2-0 è andata anche bene”.

MERCATO

“La Lazio ha bisogno di un grande rinforzo in attacco. Che poi si riesca a prenderlo è un altro paio di maniche. La sessione invernale già in altre occasioni ha ridimensionato le aspettative biancocelesti. Non può essere così ogni volta”.

 

FOCUS – La Lazio e la constatazione dell’ovvio

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118 partite, 22 vittorie, 63 sconfitte. Sono questi i numeri della Lazio nell’era Lotito contro le grandi (Juve, Napoli, Roma,Inter e Milan), del massimo campionato italiano.

CARTA CANTA

Una cosa è certa: i numeri, a lungo andare, dicono sempre la verità. E la verità che emerge dai numeri è chiara e sotto gli occhi di tutti: la Lazio, contro le grandi, non sa vincere. Il discorso è molto semplice: la squadra di Lotito contro squadre con una rosa migliore non ottiene praticamente mai i 3 punti. Tranne rari casi di exploit e vittorie strappate con grinta e cattiveria calcistica. La percentuale di vittorie dei biancocelesti contro le cosiddette grandi si attesta sul 25%. Percentuale irrisoria per pensare di competere ad alti livelli per un posto Champions. Negli scorsi anni la Lazio, in alcune occasioni, ha approfittato dei crolli delle squadre più blasonate per ottenere piazzamenti importanti.

INZAGHI FA QUEL CHE PUO’

Analizzando l’andamento di questa stagione, i numeri confermano quanto detto sopra: 40 punti, ottenuti grazie a 12 vittorie e 4 pareggi. 5 sconfitte, 2 con la Juventus, una a testa contro Milan, Inter e Roma. Semplicemente tutte le sconfitte della Lazio sono state ottenute contro squadre con una rosa nettamente migliore di quella biancoceleste. Inzaghi fa quel che può. Ottiene i punti contro quelle squadre che sono sulla carta inferiori alla sua. E questo non è un dato da poco, se solo si pensa agli anni passati, in cui ci siamo ritrovati a commentare sconfitte contro compagini che lottavano per la salvezza. Il calcio non è una scienza esatta, ma alla lunga emergono i veri valori delle rose.

E LOTITO CHE FA? NIENTE.

In tutto questo, la società, nella persona del presidente biancoceleste cosa fa? Niente. L’immobilismo biancoceleste in sede di mercato è ormai cosa nota a tutti, addetti ai lavori e non. Prendere giocatori più o meno sconosciuti per poi venderli una volta che questi diventano grandi è diventata la prassi. La routine biancoceleste tende a ripetersi negli anni. La Lazio, da punto di arrivo, è diventata un punto di passaggio, una vetrina attraverso la quale farsi conoscere nel mondo del calcio che conta. Ed è inutile rimuginare su cosa sarebbe potuto essere o cosa sarà, la realtà è questa e non sembra poter avere risvolti positivi, almeno nell’immediato. Squadre come Juventus, Roma, Inter e Napoli approfittano delle finestre di mercato per tappare le poche falle presenti nei lori sistemi di gioco. La Lazio galleggia in un limbo che a questo punto sembra voluto. E il divario con le big, inevitabilmente e ovviamente, aumenta…

Un plauso alla squadra e ad Inzaghi, che con la voglia ed il carattere stanno comunque ottenendo risultati positivi. Ma i limiti della rosa, alla lunga, emergono. Questa è solo la constatazione dell’ovvio.

Giulio Piras

 

Coletta: “Alla Lazio non ero d’accordo con il progetto. Adesso penso al Latina”

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Undici anni a capo del settore giovanile della Lazio, dal 2004 al 2015. Poi il divorzio avvenuto in estate. Giulio Coletta non condivide il nuovo progetto di Tare e decide di salutare.

La collaborazione con il Tor di Quinto in virtù del rapporto che lo lega al presidente prima, e ora per Coletta si inaugura un nuovo capitolo. Stando infatti a quanto si legge su Gazzettaregionale.it il Generale sarà il nuovo collaboratore esterno del settore giovanile del Latina.

LATINA

Conosco molto bene il presidente – spiega a Lalaziosiamonoi.it – mi ha chiesto di dargli una mano per rifondare il settore giovanile. Essendoci tra noi un bel rapporto di amicizia ho accettato volentieri l’incarico. Voglio innanzitutto capire bene la situazione, conoscere l’ambiente e le strutture su cui dovrò lavorare e come sono i vari organici. Poi deciderò in quale direzione intervenire”.

UN PENSIERO SULLA LAZIO

Io me ne sono andato perché non ero d’accordo con il progetto che io ritenevo un fallimento. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Basta guardare le classifiche, la Lazio non è mai stata così bassa. Quando mai ha avuto bisogno di andarsi a prendere tutti questi giocatori in giro? È sempre stata una società che ha cresciuto i suoi talenti in casa”.

TOUNKARA-LATINA?

Non so niente perché per adesso io sto cercando solo di capire come funziona il settore giovanile. Non mi espongo su qualcosa che non conosco e di cui al momento non mi interessa”.

Corradi: “Lazio, senza alternative difficile competere con le grandi…”

E’ stato il bomber della Lazio dei primi anni duemila, ma la sua carriera in Serie A è iniziata con la maglia del Chievo, proprio l’avversaria che sabato prossimo si troverà sulla strada dei biancocelesti. Bernardo Corradi è intervenuto sugli 88.100 di Elleradio, nella trasmissione “Laziali On Air”.

JUVENTUS-LAZIO

Credo che la partita di domenica possa essere tranquillamente archiviata come un incidente di percorso. Grazie anche alla competenza di Simone Inzaghi la Lazio ha avuto un approccio sempre buono anche contro le squadre di vertice. Domenica, complice la forza dell’avversario, è stata una partita un po’ strana. La Lazio non è stata in grado di reagire. Credo che non sia necessario però allarmarsi troppo“.

SIMONE INZAGHI E IL MERCATO

Nessuno si poteva immaginare un lavoro così brillante da parte di Simone Inzaghi. Il mercato? Il mercato di gennaio si chiama di riparazione proprio perché serve a colmare determinate lacune. E’ difficile quindi trovare un giocatore in grado di garantire un salto di qualità. Che la Lazio faccia fatica a fronteggiare le squadre di alta classifica è anche normale, soprattutto perchè la rosa non è particolarmente ricca di alternative. E’ chiaro che se le altre squadre si rinforzano puntellando anche la panchina, si rischia di fare un passo indietro nel girone di ritorno“.

DENTRO DJORDJEVIC CONTRO IL CHIEVO

“E’ un giocatore che ha caratteristiche diverse rispetto a quelle di Immobile. Sarà dunque importante cambiare atteggiamento, con la squadra in grado di interpretare le caratteristiche del suo terminale offensivo. Non è facile per Djordjevic, vista anche la sua struttura fisica, entrare in forma senza avere minuti e continuità alle spalle“.

CENTROCAMPO

Parolo è un giocatore che a me piace molto, è bravo negli inserimenti e nella fase di non possesso. La Lazio ha fatto benissimo a blindarlo anche per le garanzie che offre a livello comportamentale. Biglia è un giocatore di valore che temo si farà fatica a trattenere, soprattutto di fronte a un’offerta importante che può far vacillare anche una bottega cara come quella della Lazio. Anche Milinkovic va blindato anche se in futuro lo vedo come un pezzo pregiato del mercato“.

LAZIO-CHIEVO

Al momento i veronesi stanno vivendo un momento di difficoltà, vengono da quattro sconfitte consecutive con molti gol subiti. Come età media il Chievo ha una delle squadre più anziane del campionato e forse sta pagando qualcosa dal punto di vista fisico. La lotta per la salvezza non riguarda però la squadra di Maran, potrà giocare il girone di ritorno con tranquillità, anche se questo potrebbe far venire meno alcune motivazioni“.

OBIETTIVI STAGIONALI

Non credo che la Lazio possa ambire ad un piazzamento nei primi tre posti. Ha vissuto forse un girone d’andata superiore alle proprie capacità, anche se non avere impegni infrasettimanali può essere importante. Il rientro di Keita sarà importante, sperando che non abbia scorie da smaltire dopo la Coppa d’Africa. Il quarto posto sarebbe un grande risultato, Simone Inzaghi meriterebbe un monumento con un piazzamento del genere“.

Biglia, l’ag: “Ecco quando incontrerò Lotito per il rinnovo”

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È mistero sul viaggio romano di Enzo Montepaone, agente di Lucas Biglia: il procuratore è sbarcato nella Capitale nella mattinata di ieri, senza tuttavia avere in programma un incontro con Lotito per il rinnovo del proprio assistito. A fare chiarezza ci ha pensato però lui stesso, ai microfoni di ‘Cittaceleste.it’.

“ECCO QUANDO INCONTRERÒ LOTITO”

Io al momento non sono a Roma. Nella Capitale ci sono stato sabato scorso, ma non per il regista biancoceleste, bensì per altri giocatori. Oltretutto sono dovuto ripartire subito, per la Spagna, per altri motivi. Con Lotito mi incontrerò la prossima settimana. L’interesse della Juventus? Macchè, non è assolutamente vero. Lucas vuole rimanere a Roma, questo è sicuro. Così come posso dirvi che la volontà della Lazio è quella di trattenere il calciatore“.

Paolo Franchi: “Lazio accidente filosofico”. E Diaconale gli risponde per le rime…

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Dalle pagine dell’edizione romana de ‘Il Corriere della Sera’, il Responsabile della Comunicazione della Lazio Arturo Diaconale replica, in maniera piuttosto piccata, al giornalista Paolo Franchi, che, alla vigilia della gara contro la Juventus, aveva definito la squadra biancoceleste un “accidente filosofico“. Di seguito il testo integrale della risposta.

I FAVORI BISOGNA FARLI SOLO A SÉ STESSI”

“Ma può un tifoso giallorosso tifare Lazio nella speranza che la squadra biancoceleste faccia lo sgambetto alla Juventus per spianare alla Roma la strada verso lo scudetto? Paolo Franchi dice di no. Perché essendo la Lazio, per un tifoso romanista culturalmente avveduto od anche ignorante come una zucchina, una entità filosoficamente inesistente o un mero accidente (…).

Chi fa il tifo per la Roma non può e non deve sperare che un qualche vantaggio possa derivargli da un accidente per giunta inesistente. Sono perfettamente d’accordo con Paolo Franchi. Per la stessa ma opposta ragione. Un romanista non può e non deve sperare in un qualche aiuto diretto ed indiretto da accidentali ed inesistenti parenti così come un laziale non deve in alcun modo essere affascinato dall’idea di poter fare un dispetto alla cugina che tanto lo ha in disprezzo tagliandosi gli attributi e lasciandosi prendere a pallate dalla Juventus nel suo superbo e tanto invidiato stadio di Torino.

Ciò che vale per il tifoso romanista vale anche per quello laziale. Perché se per il primo la Lazio è un accidente filosofico, per il secondo la Roma è un incidente storico. Cioè il frutto di una esigenza di regime ( quello di certo detestato da Paolo Franchi) volto a creare una concorrente proletaria e popolare alla squadra, la Lazio, che per prima aveva introdotto il calcio nella Capitale e che aveva il suo radicamento nella borghesia delle professioni e del commercio della città.

Ora possono un accidente filosofico ed un incidente storico scambiarsi il tifo in occasioni particolari segnate dall’interesse contingente dell’una o dell’altra? Io dico di no. E non per anti romanismo viscerale destinato a bilanciare l’anti lazialità altrettanto viscerale. Ma perché, almeno per quanto riguarda la Lazio, l’esigenza primaria di chi ha la consapevolezza della sua primazia storica nella Capitale, deve essere quella di badare solo a se stessa ignorando totalmente il percorso dell’«incidente».

Mi rendo conto che questa mia considerazione ribalta anni ed anni in cui una delle poche soddisfazioni del laziale era quello di fare comunque un dispetto alla concorrente imposta prima dal regime e poi dalle banche. Ma credo che sia arrivato il tempo di uscire da una sorta di subalternità durata per troppo tempo ed incominciare a fissare il principio del “prima la Lazio” ispirato all’obbiettivo della riconquista della primazia, questa sì storica, nella città. Non è un processo semplice.

Ma, al di là dell’incidente di Torino che nasce però proprio dalla subalternità psicologica di una squadra assuefatta al masochismo di una tradizione auto flagellante da superare, questo processo è ben avviato. I favori, la Lazio, li deve fare solo a se stessa. Non per egoismo ma per consapevolezza del proprio lignaggio. Chi nasce primo deve tornare ad essere primo. D’altro canto cosa fece padre Romolo prima di effettuare il solco sul Palatino? Aspettò il volo dell’aquila!”.

IL RETROSCENA – Duro faccia a faccia tra Inzaghi e Felipe Anderson. Ecco il motivo

Domenica allo Stadium Simone Inzaghi è rimasto deluso dalla prestazione di Felipe Anderson e non glielo ha mandato a dire. Al termine della partita, riporta leggo.it, dopo l’acceso confronto con tutta la squadra alla quale ha chiesto più grinta, concetto ribadito anche davanti alle telecamere, ha avuto un faccia a faccia con Anderson al quale ha chiesto di tirare fuori il carattere. Il giocatore non è contento dei compiti difensivi che deve sostenere e a tratti in partita appare svogliato. Atteggiamento che domenica non è sceso giù al tecnico piacentino e chissà che contro il Chievo Felipe Anderson non si sieda in panchina.

LEGGI LE PAROLE DI DIACONALE SUL CALCIOMERCATO DELLA LAZIO

Coppa d’Africa, Senegal ai quarti e primo nel girone. Keita nella terza partita…

Il Senegal, pareggiando due a due contro l’Algeria nella terza giornata della fase a gironi della Coppa d’Africa, si è guadagnato il passaggio ai quarti di finale della competizione, già acquisito dopo le prime due vittorie, come primo classificato nel suo raggruppamento.

Ha tirato il fiato Keita Balde Diao, rimasto praticamente in panchina per tutta la partita dopo due presenze da titolare. L’attaccante della Lazio è entrato in campo solamente al quarto minuto di recupero, facendo appena in tempo ad assaggiare l’erba coi tacchetti per poi ritornare negli spogliatoi dopo il triplice fischio finale. Nei quarti di finale in programma sabato prossimo il Senegal sfiderà il Camerun.

CHAMPIONS LEAGUE – Lazio, percentuale di vittorie migliore della Roma

L’Uefa, sul suo sito ufficiale, ha pubblicato le statistiche di vittoria dei maggiori club nelle 25 edizioni di Champions League.

LAZIO MIGLIORE DELLA ROMA

La Champions League è il trofeo più ambito del Vecchio Continente. Le squadre si danno battaglia per alzare al cielo la Coppa con le Orecchie. Come in tutte le manifestazioni, però, a trionfare è solo una squadra. Le italiane sono state protagoniste negli anni grazie ai trionfi di Milan, Inter e Juventus. Ultimamente il calcio italiano è poco competitivo, ma riesce comunque a regalare qualche soddisfazione. La Uefa ha diramato le percentuali di vittoria dei vari club. Guardando in casa nostra, abbiamo la Lazio che è sopra la Roma in questa speciale classifica. I biancocelesti hanno il 38,6% di vittorie (17 su 44), contro il 32,9% (26 su 79) dei rivali giallorossi. Così le altre italiane:

1. Napoli: 55% (11 vittorie su 20 partite)
2. Inter: 47,6% (50 su 105)
3. Juventus: 47,2% (77 su 163)
4. Milan: 44,5% (74 su 165)
5. Fiorentina: 42,3% (11 su 26)
7. Parma: 33,3% (2 su 6)
7. Udinese: 33,3% (2 su 6)

PREDOMINIO SPAGNOLO

A livello globale è dominio di Real Madrid e Barcellona. I due club spagnoli hanno rispettivamente il: Barcellona: 59% (131 vittorie in 222 partite); Real Madrid: 58,8% (136 vittorie in 231 partite). Così le altre della classifica:

3. Bayer Monaco: 54,3% (118 vittorie in 217 partite)
4. Manchester United: 52, 9% (109 su 206)
5. Paris Saint-Germain: 52,5% (42 su 80)
6. Atlético Madrid: 50% (32 su 64)
6. Borussia Dortmund: 50% (48 su 96)
6. Chelsea: 50% (74 su 148)
9. Inter: 47,6% (50 su 105)
10. Arsenal: 47,4% (83 su 175)
11. Juventus: 47,2% (77 su 163)
12. Liverpool: 45,4% (40 su 88)
13. Monaco: 45% (27 su 60)
14. Lione:44,9% (53 su 118)
15. Milan: 44,5% (74 su 165)
16. Valencia: 43,8% (43 su 98)
17. Porto: 42,2% (71 su 168)
18. Ajax: 38,2% (39 su 102)
19. Benfica: 37,2% (32 su 86)
20. Bayer Leverkusen: 36,5% (34 su 93)

 

Diaconale: “Contro la Juve complesso di inferiorità”. Poi sul calciomercato della Lazio

Il responsabile della comunicazione Lazio Arturo Diaconale, presente all’evento di beneficenza Tutti per un cuore, ha affrontato diverse tematiche. Dalla sconfitta dello Stadium al calciomercato.

COMPLESSO DI INFERIORITA’

Queste le parole di Diaconale: “Rimane il dispiacere per quanto è avvenuto ieri: è una dimostrazione del fatto che questa squadra debba ancora crescere anche dal punto di vista psicologico. Deve essere consapevole dei propri mezzi e non deve avere complessi di inferiorità nei confronti di nessuno. Forse ieri a Torino c’è stato questo”.

OBIETTIVO EUROPA E CALCIOMERCATO

Diaconale ha tracciato la linea: “L’obiettivo di tornare stabilmente in Europa è perseguibile, questa Lazio può raggiungerlo. Ci sono tutte le condizioni per crescere ancora. La squadra è ottima, i ragazzi sono bravi, l’allenatore è molto impegnato, una persona capace, perbene, responsabile. La società è strutturata. Dobbiamo solo fare questo salto”. Queste le parole di Diaconale raccolte da lalaziosiamonoi.it. Infine sul mercato: “Il calciomercato di gennaio è sempre difficile. La società si muoverà con il solito buonsenso. Credo che si debba fare un atto di fiducia nei confronti del presidente, che si è sempre comportato con attenzione e prudenza. Senza compiere il passo più lungo della gamba”.

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Ferretti: “Lazio, bisogna avere più personalità. Riscatto contro il Chievo”

La sconfitta della Lazio contro la Juventus, analizzata dall’ex centrocampista biancoceleste Stefano Ferretti.

LAZIO, NIENTE DRAMMI

Questa sconfitta non deve essere un dramma“. Esordisce così Ferretti ai microfoni di Lazio Style Radio. Poi aggiunge: “La Lazio ha pagato la giovane età. I bianconeri hanno offerto la loro prestazione migliore, non era facile per nessuno. I biancocelesti devono crescere, devono avere più consapevolezza dei propri mezzi. Le due reti ad apertura di match hanno reso la vita difficile alla squadra di InzaghiLa Lazio ha sofferto lo spirito di sacrificio messo in campo dalla Juventus. Nessuna squadra in Italia può tener testa agli uomini di Allegri, ma i biancocelesti potevano fare qualcosa di più. La partita andava presa di petto, affrontata con grande determinazione”.

POCA PERSONALITA’ IN CAMPO

Contro le big la compagnine di Inzaghi manca spesso di personalità: “La Lazio doveva concretizzare le poche occasioni da gol avute. Ai calciatori laziali manca la consapevolezza giusta, ieri non si sono espressi con determinazione e in questo modo, non sono riusciti a far male ai piemontesi. Felipe Anderson ha grandissime qualità, ma deve trovare un equilibrio nella personalità. Deve capire quando è il momento giusto per provare una giocata. Deve convincersi di essere un grande giocatore. Ha subito il fatto di trovarsi di fronte la Juventus, non ha offerto una prestazione al suo livello”.

RIPARTIRE CONTRO IL CHIEVO

“Bisogna dimenticare questa sconfitta e ripartire al meglio. Djorjdevic è in crescita, può tornare ad essere un protagonista. Servono calciatori dotati di qualità realizzative. Milinkovic è molto importante per questa squadra, prende tutte le palle alte e può far male”. Sabato allo Stadio Olimpico alle ore 18.00, è in programma il match Lazio – Chievo Verona.

Zazzaroni: “Ecco qual è stato l’errore più grosso della Lazio a Torino”

Durante la trasmissione di Raisport “La Domenica Sportiva” il giornalista Ivan Zazzaroni ha parlato di Juventus Lazio. Dopo Sconcerti, anche “Zazza” ha sottolineato i limiti della Lazio che ha pagato a caro prezzo l’approccio iniziale.

Queste le parole di Zazzaroni “Allegri ha vinto tre campionati, ha cambiato perché aveva assenze. Mandzukic vale per 10, fa tutto. Non è giusto confrontare Allegri con Conte, è come confrontare Capello con Sacchi. Conte andò via perchè convinto che la sua Juve non poteva andare oltre, come fece Sacchi con il Milan, che poi vinse 4 scudetti… La Lazio ha aspettato la Juve, se fai così finisci malissimo…”.

Lazio +129 milioni. Ecco la classifica delle rivalutazioni del Cies

Il CIES ha pubblicato la classifica delle squadre dei 5 maggiori campionati che sono riuscite ad aumentare i loro profitti. Nella classifica molte italiane. Lazio in 19esima posizione.

LA CLASSIFICA

Il Cies esamina il rapporto tra il valore attuale delle rose e gli investimenti. In prima posizione c’è il Barcellona con un attivo di ben 586 milioni di euro in più. A seguire  il Tottenham  poi ’Atletico Madrid, Leicester, Real Madrid, Arsenal e Liverpool. Le prime italiane sono il Napoli e la Roma, rispettivamente settima e nona. La Lazio invece è 19esima con una rivalutazione pari a 129 milioni. Segue la Fiorentina mentre la Juventus è in 15esima posizione.

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Mario Sconcerti: “Lazio spazzata via in 15 minuti”

Durante “La Domenica Sportiva” il noto giornalista sportivo Mario Sconcerti ha parlato del match di domenica fra Lazio e Juve. Le sue parole sono pesanti per la squadra capitolina che non ha mai mostrato una reazione allo Juventus Stadium.

LAZIO INERME

Mario Sconcerti sulla ‘corazzata’ Juventus: “Allegri ha accettato le critiche, pur rispondendo. Ha cambiato la Juve in un modo assolutamente inaspettato. Ci sono due modi di vedere il cambiamento: non si sbaglia nel dire di vedere una Juve offensiva, con così tanti attaccanti. Ma Allegri ha messo tutti i giocatori con più qualità, che è la cosa che ricerca maggiormente. Ha messo una squadra inverosimile, con Khedira e Pjanic incontristi, due ali strane come Cuadrado e un centravanti come Mandzukic. Una squadra di poco equilibrio ma qualità, Allegri cerca questo, una giornata che spacca il campionato. Penso sia questa, la Lazio è stata spazzata via, in 15 minuti, non si aspettavano un avversario così. Sarebbe un errore pensare che questa sia una soluzione stabile, è una soluzione da momenti che hanno un suo perchè”.

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CALCIOMERCATO – All.Wigan torna a parlare di Morrison

Sembrava tutto perfetto per Ravel Morrison sbarcato in Inghilterra da qualche giorno alla corte del Wigan. Ma i problemi tornano a farsi sentire. Le parole dell’allenatore Joyce sono una triste conferma.

IL GIOCATORE FA FATICA

In un’intervista a wigantoday.net l’allenatore del Wigan: “Morrison si sta ancora allenando e stiamo monitorando l’allenamento per vedere se sarà veloce o lento. É una situazione in continua evoluzione. Ci sono un sacco di cose da fare, ma sono complicate”.  Niente è facile come sembra. L’aria inglese che sembrava aver fatto rinascere Morrison non sta dando gli effetti sperati. Il giocatore è ancora tesserato con la Lazio e queste parole non chiariscono quale sarà il suo futuro. Ancora Joyce:”Continueremo a lavorare e continueremo a monitorarlo. Ma lui è comunque lontano rispetto all’ultima volta che l’ho allenato“.

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Lombardi duro contro l’ondata di critiche dopo Juve Lazio

Il giovane talento Lombardi ha pubblicato su Instagram una sua foto del match contro la Juve. Nel commento di Lombardi si legge tutta la rabbia per la pioggia di critiche piombate sulla squadra.

IL POST SU INSTAGRAM

 La giovane ala biancoceleste non ha mandato giù le polemiche dopo Juve Lazio e lancia un messaggio chiaro. Ecco il post:”Inutile dire ciò che si poteva o non si poteva fare, ora ciò che conta è tornare subito a vincere”. Queste le parole di Lombardi ai tifosi che da ieri si lamentano delle prestazioni della Lazio contro le “big”. E conclude:”TUTTI INSIEME✋🏼⚪️🔵 #cmoneagles“.

 

Inutile dire ciò che si poteva o non si poteva fare, ora ciò che conta è tornare subito a vincere TUTTI INSIEME✋🏼⚪️🔵 #cmoneagles

Una foto pubblicata da Cristiano Lombardi (@cristianolombardi25) in data:

 

 

L’allenatore del Senegal elogia Keita e placa i recenti dissapori

Due a partite con due assist per il gioiello laziale in Coppa D’Africa. Il suo Senegal è a punteggio pieno e giocherà oggi contro l’Algeria. Il ct della nazionale ha parlato a lungo di Keita e sembrano lontanissimi i recenti dissapori.

L’INTERVISTA

Ecco le parole del ct Cissè:“Considero Keita una pepita, un giovane calciatore che ha ampi margini di miglioramento. Ha già mostrato buone cose, è sulla buona strada per diventare un campione del futuro. È una grande opportunità per il Senegal, renderà grande questa Nazionale. La coppia con Manè? Sono due grandi del futuro, ma devono sapere che non possono risolvere tutti i problemi da soli, devono essere sostenuti…”.

LEGGI IL LITIGIO TRA I DUE>>>CLICCA QUI

Agostinelli punta il dito verso i “big” biancocelesti

Parla l’ex centrocampista biancoazzurro Agostinelli sulla sconfitta della Lazio contro la Juve. Dito puntato contro i “big” laziali, incapaci di dare il loro meglio in gare difficili. Si salva solo il serbo. Saper lottare con le grandi è necessario per affermarsi.

L’INTERVISTA

Ecco le parole dell’allenatore a Radio Sei:”La sconfitta ci sta, è l’atteggiamento da rivedere. I nostri giocatori più forti, in queste partite importanti non riescono ad affermarsi: devono fare bene anche contro avversarie di rilievo. Incontrare la Juve dopo una sconfitta è un problema, ma almeno la Lazio doveva giocare. I biancocelesti hanno fatto un bel campionato finora e nessuno glielo toglie, ma mi aspettavo una partita diversa. Quando crescono questi giocatori? Mi aspetto di perdere a Torino, ma con un Felipe Anderson e un Biglia che fanno un’ottima partita. Il problema non sono i giocatori, sono le prestazioni. Prova insufficiente per tutta la squadra. L’unico a  salvarsi per Agostinelli è Milinkovic: E’ stato il meno peggio, non ha potuto incidere come al solito, ma quando aveva la palla ti dava l’idea di poter fare qualcosa di importante. Responsabilità sulle reti? De Vrij doveva essere più veloce in occasione del secondo gol, ma tutta la difesa era macchinosa. Nel primo gol Marchetti poteva fare di più.

Ag. Milinkovic: “Nessun contatto con altri club. Per il rinnovo c’è tempo”

Con le ultime prestazioni si è affermato come pedina fondamentale nel gioco di Inzaghi. Giovanissimo, di grande fisicità e altrettanta tecnica è sotto osservazione per molti club italiani ed europei. Ma Milinkovic vuole la Lazio e lo ha ribadito più volta. Ora a parlare è il suo agente.

SOTTO OSSERVAZIONE

Ai microfoni di Calciomercato.it parla l’agente di Milinkovic Savic, Mateja Kezman. Sull’interessamento di Inter, Milan e Juve: “La verità è che per quel che mi riguarda, al momento, non ho avuto nessun contatto con nessuno di questi club. Ora non bisogna pensare al mercato. Sergej è sotto contratto con la Lazio per i prossimi 3 anni e mezzo. Sta giocando bene e sono convinto possa fare ancora di più, visto il suo grande potenziale. Deve quindi essere concentrato soltanto sul calcio giocato e sulla sua squadra”. Fila tutto liscio insomma tra il giovane talento ed il club romano. Soprattutto in campo dove le sue prestazioni stanno migliorando notevolmente.

RINNOVO

Per lui contratto fino al 2020 per poco meno un milione di euro a stagione. Visti i suoi ultimi risultati non è da escludere che in futuro possa pretendere qualcosa in più. Sul fronte rinnovo, però, tutto fermo: Per quanto riguarda il rinnovo, ancora non ne abbiamo parlato con la dirigenza del club. Abbiamo molto tempo per farlo. Lui si trova benissimo a Roma e sta cercando di dare il suo contributo per raggiungere gli obiettivi prefissati dal gruppo. Con Lotito e Tare abbiamo un ottimo rapporto. Quando sarà il momento, ci sederemo intorno a un tavolo e parleremo del futuro di Milinkovic, optando per la scelta migliore per tutti. Se a Sergej piacerebbe cimentarsi in un altro campionato? Sinceramente, con il ragazzo non abbiamo affrontato il discorso. La Lazio è un grande club e lui è felice in Italia.

 

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Lazio niente drammi… Anche i numeri lo confermano

La Lazio torna a sentire l’amaro sapore della sconfitta nel “lunch match” dello Stadium. Il tutto accompagnato dall’immancabile contorno fatto di disfattismo, sfiducia e desolazione.

KEEP CALM & NIENTE DRAMMI

Riecco la sconfitta in casa Lazio e con essa (con una puntualità tale da far impallidire un orologio svizzero) il suo compagno di giochi: il pessimismo. I ragazzi di Inzaghi nella casa dei pluricampioni d’Italia falliscono l’ennesimo esame di maturità. Un habitué che effettivamente può lasciare una buona dose di rabbia e tristezza. Nessuno nega il sacrosanto diritto di criticare, ma da qui a buttare tutto nel gabinetto ce ne vuole. Purtroppo ad ogni sconfitta, sia che “te la sei giocata“, sia che “ti sei fatto prendere a pallonate” la conclusione è sempre la stessa:  “distruzione totale”. Nel calcio esistono gli avversari e purtroppo può succedere che quest’ultimo (a maggior ragione se si chiama Juventus) chiude la pratica in 20 minuti. Sta diventando una costante con le big? Vero, ma l’importante è lavorare per migliorare questo aspetto e ci vuole pazienza. Roma non si è costruita in un giorno, soprattutto se il tuo team è pieno di giovani.

SERVE PIU’ RAZIONALITA’

Già Pietro Pinelli aveva sottolineato (dopo la partita di Milano con l’Inter) questo spiacevole copione. “Mi dispiace tornare ad ascoltare dei discorsi che riportano ad argomenti antichi. Per esempio, la poca efficienza di questo organico – aveva evidenziato il giornalista Mediaset . La realtà è che la Lazio ha perso a San Siro ma non è stata dominata, ha dimostrato di potersela giocare“. Ergo le critiche erano arrivate comunque, anche dopo Milano, nonostante la Lazio avesse giocato meglio rispetto a ieri. Tornando a parlare di Juve-Lazio, qualcuno ha addirittura accusato Inzaghi di “SUICIDIO TATTICO“, perché reo di aver utilizzato la difesa a 4. Assurdità allo stato puro se pensiamo che esattamente un girone fa fu etichettato come “pazzo per aver affrontato i bianconeri con la difesa a 3. Per carità ognuno ha il diritto di esprimere la propria opinione, ma infilare un pizzico di razionalità nelle critiche non sarebbe male. Se non altro per non perdere di credibilità. Conoscete la favola di chi gridava “Al Lupo, al Lupo“?

EPPURE I NUMERI DICONO ALTRO

Attenzione: nessun sta dicendo che la Lazio ha fatto una super partita ieri. Tuttavia, non si può rinnegare quanto di buono fatto finora e mutare improvvisamente il giudizio su alcuni singoli della rosa biancoceleste. La cosa giusta da fare dopo ogni sconfitta è solo quella di pensare a ripartire cercando di non ripetere gli s
tessi errori. A  tutto c’è rimedio. “Ripartiamo dal secondo tempo” ha detto ieri Radu nel post partita. Questo è lo spirito giusto. Cancellare l’approccio timoroso del primo tempo e ripartire dalle cose positive della partita di ieri. Vedi i dati della partita di ieri >>>>>>>>>>>>>>>>>

Molti sono frutto del secondo tempo quando la Lazio è riuscita a prendere le contromisure ai bianconeri. Del resto se dominano da anni in Italia ci sarà un motivo. Indubbiamente rimane la necessità di invertire la rotta contro le big ma buttare tutto dalla finestra non serve a nessuno. Quindi Keep calm & Forza Lazio ora e sempre.

Marco Lanari