Home Blog Pagina 2571

CINEMA – Il 4 giugno 2004 ci lasciava Nino Manfredi (VIDEO)

Il 4 giugno 2004 dopo una lunga malattia moriva a Roma all’ospedale Nuovo Regina Margherita all’età di 83 anni l’attore Nino Manfredi. Il 9 luglio 2003 era stato colpito da una emorragia cerebrale, a settembre un lieve miglioramento e il ritorno a casa, fino a una serie di ricadute tra cui quella che gli sarebbe risultata fatale. Le sue precarie condizioni nei giorni precedenti alla scomparsa si erano aggravate ulteriormente fino al ricovero in terapia intensiva.

Grande interprete della commedia all’italiana, Manfredi ha rappresentato una delle maschere più amate e comunicative del cinema nostrano. Insieme a Gassman, Mastroianni, Sordi e Tognazzi, ha condiviso il viaggio che aveva reso grande e popolare il cinema italiano. In cinquantacinque anni di carriera ha interpretato oltre 110 film, diretto da Alessandro Blasetti, Vittorio De Sica, Nanny Loy, Luigi Magni, Antonio Pietrangeli, Dino Risi, Ettore Scola e Luigi Zampa.

Ma a fargli raccogliere i primi successi con il grande pubblico è stata la tv: prima “Canzonissima” nel 1959-60, poi per aver interpretato come testimonial per diciassette anni consecutivi la pubblicità di una nota marca di caffé, e infine, ancora alla ribalta, con fiction di successo come “Un commissario a Roma” nel 1993 e “Linda e il brigadiere” nel 1997. La prima apparizione di rilievo di Manfredi in tv è del 1956 nello sceneggiato “L’alfiere” accanto a un cast d’eccezione composto, tra gli altri, da Carlo Croccolo, Ubaldo Lay, Domenico Modugno, Ilaria Occhini, Aroldo Tieri e Monica Vitti. Ma il successo vero e proprio lo raggiunge nel ’59 con “Canzonissima” di Garinei, Giovannini, Verde e Lina Wertmuller, condotta insieme a Delia Scala e Paolo Panelli, in cui Nino Manfredi interpretava l’indimenticabile e un po’ burino barista di Ceccano dalla tipica battuta “Fusse che  fusse la vorta bbona”. Negli anni seguenti le ospitate in varietà e talk-show aumentarono fino al 1972, l’anno del “Pinocchio” di Comencini, in cui vestì i panni di Geppetto. Negli anni ’90 viene ricordato come attore  di sceneggiati: nel 1992 in “In nome del popolo sovrano”, ambientato negli ultimi giorni della Repubblica Romana del 1849 (interpreta Ciceruacchio, il leggendario capopopolo romano), e poi con “Commissario a Roma”.

Nino Manfredi, che si definiva uno senza troppi peli sulla lingua, non fu particolarmente tenero nei confronti degli altri mostri sacri della commedia all’italiana. I rapporti più complicati furono quelli con Alberto Sordi, al quale Manfredi rimproverava di non aver frequentato l’Accademia d’arte drammatica e aver creato il personaggio dell’italiano medio sfigato. E quando nel 1995 Sordi ebbe il Leone alla carriera al Festival di Venezia, Manfredi commentò: “In gara mettono solo film tragici, poi i Leoni alla carriera li danno a chi ha fatto ridere. E’ una vergogna”. I due grandi attori avevano lavorato insieme in “Venezia la luna e tu” di Risi nel 1958, “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare il loro amico misteriosamente scomparso in Africa” di Scola nel 1968 e “Nell’anno del Signore” di Magni nel 1969. Ma del resto le scintille non erano mancate neanche quando, cinque anni prima, i “quattro moschettieri” del cinema italiano si erano trovati per la prima volta tutti assieme davanti al pubblico sul palcoscenico del festival di Taormina.

Presidente Fenerbahce: “Van Persie è la nostra stella e resta anche il prossimo anno”

Qualche giorno fa dalla Turchia avevano lanciato una bufala su un accordo tra Van Persie e la Lazio. Notizia che la nostra redazione ha scelto di non riportare data l’inconsistenza della stessa. Comunque, a far ricredere i più sognatori che il bomber olandese non vestirà la maglia biancoceleste, il presidente del Fenerbahce Aziz Yildirim ha precisato ai media locali: “Robin è una stella del nostro club e del calcio mondiale. Io ho molta fiducia in lui, sono convinto che la prossima stagione farà vedere tutte le sue qualità e che le metterà in mostra con la maglia del Fenerbahce“.

Fabrizio Piepoli

CINEMA – Il 4 giugno 1994 ci lasciava Massimo Troisi (VIDEO)

Nato il 19 febbraio del 1953 a San Giorgio a Cremano, cittadina a quattro chilometri da Napoli, Massimo Troisi è cresciuto in una famiglia numerosa, abitando in una casa oltre che con i suoi genitori e i suoi cinque fratelli anche con due nonni, gli zii e i loro cinque figli.

Sin da studente iniziò ad avvicinarsi al teatro recitando in un gruppo teatrale I Saraceni, di cui facevano parte Lello Arena, Enzo Decaro, Valeria Pezza e Nico Mucci. Nel 1972 con gli stessi compagni di avventura fonda all’interno di un ex garage del suo paese natio il Centro Teatro Spazio. Nel 1977 nasce La Smorfia: Troisi, Decaro ed Arena iniziano a recitare al Sancarluccio di Napoli e il successo teatrale si trasformerà ben presto in grande successo televisivo. Il successo arriva prima alla radio con “Cordialmente insieme” e poi in tv nel 1976 con “Non stop” e nel 1979 con “Luna Park”. In quegli anni il gruppo registra tra gli altri gli sketch dell’Arca di Noè, dell’Annunciazione, dei Soldati, di San Gennano. L’ultimo spettacolo teatrale de La Smorfia è “Così è (se vi piace)”.

Dal 1981 Troisi comincia l’avventura nelle sale cinematografiche con il primo film di cui è regista e protagonista: “Ricomincio da tre”. Nel 1984 è insieme a Benigni nel film “Non ci resta che piangere”. Nel 1985 la curiosa interpretazione di “Hotel Colonial”. Due anni dopo, nel 1987, è la volta di “Le vie del Signore sono finite”. Poi l’artista è protagonista di tre film di Ettore Scola: “Splendor” (1989); “Che ora è” (1989), con cui ha vinto il premio come migliore attore (in coppia con Marcello Mastroianni) alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, e “Il viaggio di Capitan Fracassa” (1990). L’anno successivo firma la sua quinta regia cinematografica: “Pensavo fosse Amore… invece era un calesse”. Il 4 giugno 1994 Troisi a Ostia, in prov. di Roma, ventiquattro ore dopo aver terminato le riprese de “Il postino”, muore nel sonno a causa del suo cuore malato.

Deborah Compagnoni, la pluricampionessa italiana

Il 4 giugno 1970 a Bormio nasce Deborah Compagnoni, la prima atleta ad aver vinto una medaglia d’oro in tre differenti edizioni dei Giochi Olimpici invernali nella storia dello sci alpino. Nonostante due gravi infortuni ai legamenti crociati è stata la sciatrice italiana più vittoriosa di sempre.

A sedici anni, nel 1986, vince la medaglia di bronzo in discesa libera ai Mondiali juniores e, nell’edizione successiva, l’oro in slalom gigante e un altro bronzo in discesa. Due anni dopo subisce il primo dei suoi gravi infortuni, la rottura del ginocchio destro, seguito da un grave blocco intestinale che ne mise a rischio la vita. Una volta ripresasi, nel 1989, vince la medaglia d’oro in tutte e quattro le specialità dello sci alpino moderno ai Campionati Italiani. Nel 1991 nella Coppa del Mondo ottiene il primo podio nel gigante di casa, a Santa Caterina di Valfurva e la prima vittoria nel supergigante di Morzine nel 1992. Al debutto ai XVI Giochi olimpici invernali di Albertville 1992 conquista una medaglia d’oro nel supergigante, ma il giorno dopo in una scivolata di poco conto subisce un altro dei suoi infortuni alle ginocchia.

Quando ha potuto dimostrare il suo talento e la sua classe la sciatrice valtellinese ha sempre dominato la scena agonistica internazionale, specialmente nello slalom gigante dove tra il 1994 e il 1998 ha conquistato tutti gli ori tra Olimpiadi e Mondiali. In Coppa del Mondo ha raccolto sedici vittorie in singole gare (tredici in slalom gigante, due in supergigante e una in slalom speciale) e nel 1997 una Coppa del Mondo di slalom gigante. La Compagnoni però a causa dei suoi ricorrenti infortuni ha disputato poche stagioni complete. Tra le sue imprese una striscia di nove vittorie consecutive in slalom gigante nel 1997-1998 (otto in Coppa del Mondo più una ai Mondiali di Sestriere) e il distacco abissale di 3″41 inflitto alla Alexandra Meissnitzer nel 1997 al gigante di Park City.

Una volta ritiratasi dalle competizioni sposa Alessandro Benetton, da cui ha avuto tre figli. Nel 2002 insieme ad alcuni amici fonda a Bormio l’associazione filantropica “Sciare per la vita”, dedicata alla lotta contro la leucemia. A febbraio del 2006 è protagonista della parte finale della staffetta della fiamma olimpica all’interno dello Stadio Olimpico nella cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006. Ricevette la torcia da Piero Gros e dopo un tratto la consegnò nelle mani della fondista Stefania Belmondo.

Nel suo palmarès si contano:

4 medaglie Olimpiche: 3 ori (supergigante ad Albertville 1992; slalom gigante a Lillehammer 1994; slalom gigante a Nagano 1998), 1 argento (slalom speciale a Nagano 1998);

3 medaglie Mondiali: 3 ori (slalom gigante a Sierra Nevada 1996; slalom gigante, slalom speciale a Sestriere 1997);

3 medaglie Mondiali juniores: 1 oro (slalom gigante a Sälen/Hemsedal 1987) e 2 bronzi (discesa libera a Bad Kleinkirchheim 1986 e discesa libera a Sälen/Hemsedal 1987);

Coppa del Mondo: Vincitrice della Coppa del Mondo di slalom gigante nel 1997, 44 podi di cui 16 vittorie (13 in slalom gigante, 2 in supergigante, 1 in slalom speciale, 15 secondi posti (10 in slalom gigante, 5 in slalom speciale) e 13 terzi posti (8 in slalom gigante, 4 in slalom speciale, 1 in supergigante);

12 medaglie Campionati Italiani: 9 ori (discesa libera, supergigante, slalom gigante, slalom speciale nel 1989; supergigante, slalom gigante nel 1991; slalom gigante nel 1993; slalom gigante nel 1994; slalom gigante nel 1997), 1 argento (slalom gigante nel 1987) e 2 bronzi (slalom speciale nel 1991, slalom gigante nel 1998);

– inoltre è stata premiata con una Medaglia d’Oro al Valore Atletico.

 

Anastasi critica Conte: “Attaccanti mediocri, meritava Pavoletti. All’Italia serve un miracolo”

Le convocazioni di Antonio Conte ancora tengono banco. Molte esclusioni non sono state digerite dagli addetti ai lavori e dai tifosi. Bonaventura, Pavoletti, Jorginho gridano vendetta. Poi la 10 a Thiago Motta è stato veramente il culmine. L’Italia non si presenta con i favori dei pronostici agli Europei, ma c’è chi, come Anastasi, vede un Europeo tragicomico per gli azzurri: Al portale itasportpress.it ha detto “Se arriviamo ai quarti sarà un miracolo. Non c’è qualità nella rosa e gli attaccanti sono mediocri“.

Poi afferma: “Tanto valeva portare Pavoletti, almeno con il Genoa ha dimostrato di fare gol. L’Italia è mediocre. Quanto sono lontani i tempi di Baggio, Totti e Del Piero. Con Conte concordo solo la scelta di non convocare Balotelli. Uno che nemmeno esulta ai gol è giusto che stia a casa”.

SERIE B – Scelti gli arbitri per le finali Playoff e Playout

Sabato 4 giugno e domenica 5 giugno ci saranno, rispettivamente, le finali di andata dei Playout e dei Playoff per la Serie B. L’Aia ha designato i fischietti per i due match.

Il match tra Lanciano e Salernitana, verrà diretto da Manganiello.La finale tra Pescara e Trapani, invece, verrà diretta da Pairetto.

CALCIOMERCATO – Le trattative di venerdì 3 giugno

Di seguito le principali notizie di calciomercato di questo venerdì 3 giugno:

BARTRA – Sarà lui l’erede di Hummels al Borussia Dortmund. Il club tedesco ha ufficializzato l’affare con il Barcellona. Si parla di circa 8 milioni di euro.
ALBIOL – Il difensore del Napoli avrebbe rivelato di voler far ritorno in Spagna, precisamente al Valencia. Ma Sarri e il Napoli lo considerano incedibile. Non sono esclusi, però, colpi di scena…
CRISTIANO RONALDO -“Voglio chiudere la carriera al Real Madrid“. Il campione portoghese giura eterno amore ai Blancos, chiudendo le porte alle eventuali pretendenti.
DE SILVESTRI – L’esterno della Sampdoria è nelle mire del Torino. Mihajlovic, nuovo tecnico granata, lo vuole a tutti i costi, insieme al compagno di squadra SORIANO.
SIMEONE – El Cholo è ancora in riflessione dopo la sconfitta in Champions. Potrebbe chiudersi definitivamente il suo ciclo all’Atletico. Su di lui è forte l’interesse del PSG, che vorrebbe aprire una nuova era dopo l’addio di Ibrahimovic.
KOVACIC – A sorpresa la Juventus si sta facendo sotto per il centrocampista del Real Madrid. Potrebbe essere lui il regista da piazzare davanti alla difesa per ripercorrere la carriera di Pirlo. Per ora solo sondaggi, ma Allegri ha dato il suo benestare.
VAN DER WIEL – La Roma avrebbe il “si” dell’olandese. A questo punto i giallorossi dovranno decidere tra lui e Caceres, in uscita dalla Juventus. In dubbio il futuro di Digne.
BROZOVIC – Il centrocampista dell’Inter ha deciso di affidare la sua procura alla Doyen Sport.
YAYA TOURE – Continua il pressing dell’Inter per il centrocampista del Man City. L’assalto definitivo dovrà, però, esserci solo dopo il cambio di proprietà.
BACCA – “Senza coppe europee valuterò ogni possibilità“. L’attaccante colombiano spaventa il Milan ed è probabile un suo addio. Su di lui è forte l’interesse del West Ham, ma anche di Atletico Madrid e Valencia. I rossoneri chiedono almeno 25 milioni.
LICHTSTEINER – Sembra essere giunta al capolinea l’avventura dello svizzero alla Juventus. “Non chiudo la porta a nessuno“, questa la dichiarazione del laterale che ha il sapore di un addio.

NBA FINALS – Warriors, buona la prima

Nella notte è andata in scena gara 1 tra Warriors e Cavaliers per decidere chi sarà la squadra campione della Nba 2016. A Oakland il dominio dei californiani è stato netto. Nonostante un Curry al di sotto delle aspettative, Golden State è riuscita ugualmente a vincere con facilità contro James & Co. Il punteggio finale parla chiaro: 104 – 89.

Grande prova della panchina di Golden State con Livingston sugli scudi. Di contro James non ha potuto resistere da solo alla forza d’urto degli avversari. In California sono già sicuri di bissare il titolo conquistato lo scorso anno. Ora ci si aspetta una prova d’orgoglio dei cavliers, anche per riscattare la sconfitta della scorsa stagione. Gara 2 lunedì sempre in California.

E Lotito pensa alla Salernitana: “Battiamo il Lanciano per restare in B”

Domani 4 giugno ci sarà l’andata del delicatissimo Playout tra Lanciano e Salernitana. I due club si giocheranno in 180 minuti la permanenza in Serie B. Anche se l’incubo Lega Pro è dietro l’angolo. Un match a richio anche sotto il profilo dell’ordine pubblico. La Questura di Chieti ha consigliato a Lotito di non recarsi allo stadio e il presidnete di Lazio e Salernitana seguirà il consiglio delle forze dell’ordine.

Vedrò la partita da casa. Ciò che è importante è centrare la salvezza. Voglio una Salernitana che giochi con il coltello tra i denti e che dia il massimo. Le chiacchiere degli altri lasciano il tempo che trovano, anzi mi sono anche scocciato di ricevere critiche“. Queste le parole rilasciate sul quotifiano Il Mattino.

Candreva al Chelsea? La risposta dell’agente non lascia tranquilli i tifosi…

Nella giornata odierna si era sparsa la voce di un forte interessamento da parte del Chelsea per Antonio Candreva. Il club londinese, che sarà guidato da Antonio Conte, vorrebbe chiudere l’operazione prima della fine degli Europei.

Il procuratore Pastorello, è stato contattato dalla redazione di Cittaceleste, al quale ha negato questa ipotetica offerta, ma precisa: “Il Chelsea non ha fatto offerte per Candreva. Sicuramente il suo futuro è ancora da decidere. Bisogna valutare tante cose, ma non so quando si deciderà il tutto, se prima o dopo la fine degli Europei“. Di certo dichiarazioni che non fanno dormire sonni tranquilli ai tifosi della Lazio.

ITALIA – 13 reti all’Empoli Primavera. Zaza show, gol Candreva

E’ terminata l’amichevole tra l’Italia e l’Empoli Primavera, disputata a Coverciano. Gli azzurri hanno superato i giovanissimi per 13 -0. In grande spolvero l’attaccante della Juventus, Zaza. La punta è stata autrice di quattro reti.

Anche Insigne sugli scudi con una tripletta. A segno Antonio Candreva. Le altre reti portano la firma di El Sharaawy, Chiellini, Bernardeschi, Giaccherini e autogoal di Giampà. Non hanno preso parte alla partita, Buffon, Eder e Rugani.

Lopez: “Pavoletti o Lapadula? Li prenderei entrambi per un super attacco”

Dalle frequenze di Lazio Style Radio, è intervenuto l’ex calciatore della lazio, Giovanni Lopez. All’ordine del giorno ovviamente il calciomercato, con il rebus attaccante e la volata a due tra Pavoletti e Lapadula. “Li prenderei entrambi, per avere un attacco super. Accanto a loro Keirta e Anderson e sarebbe il massimo” – esordisce così l’ex biancoceleste – che poi continua: “Sono attaccanti che possono giocare anche in un modulo a due punte“.

Ma bisogna pensare anche alla difesa: “De Vrij da solo non basta. Occorre investire bene anche nel reparto arretrato, per avere maggiore sicurezza e affidabilità“.

 

CINEMA – Il 3 giugno 1925 nasceva Tony Curtis

A New York, nel Bronx, in una modesta famiglia ebrea di origini ungheresi il 3 giugno 1925 nasceva Bernard Schwartz, in arte Tony Curtis. Curtis ebbe una vita piuttosto movimentata condita da ben sei matrimoni.

Ha debuttato nel mondo del cinema nella parte di un ballerino in “Doppio gioco”. Negli anni cinquanta ha interpretato “Il principe ladro”, “Il figlio di Ali Babà”, “Il mago Houdini”, “Furia e passione”, “Trapezio”, “Piombo rovente”, “La parete di fango (nel 1958 grazie a quest’ultimo film ricevette la nomination agli Oscar). Nel 1959 sale alla ribalta grazie alle sue interpretazioni in “Operazione sottoveste”, con Cary Grant, e in “A qualcuno piace caldo”, accanto a Jack Lemmon e Marilyn Monroe (con la quale ebbe anche una relazione). In Italia divenne famosissimo negli anni ’70 a seguito della serie tv “Attenti a quei due”, che interpretava al fianco di Roger Moore.

Durante la sua vita si è sposato ben sei volte. Dal suo primo matrimonio con l’attrice Janet Leigh sono nate Jamie Lee Curtis, a sua volta nota attrice, e Kelly Curtis. Dalla seconda moglie, l’attrice austriaca Christine Kaufmann, ebbe due figlie, Alexandra e Allegra. Dal matrimonio con Leslie Allen nacquero Nicholas e Benjamin. Poi sposò l’attrice Andrea Savio e Lisa Deutsch. Gli ultimi anni della sua vita li ha trascorsi con Jill Vandenbergh, di 42 anni più giovane, che aveva sposato nel 1998. Tony Curtis morì a Henderson, nei pressi di Las Vegas, il 29 settembre 2010 all’età di 85 anni in seguito a una broncopneumopatia cronica ostruttiva di cui soffriva.

 

MOTOCICLISMO – Tragedia a Barcellona: morto un pilota

Incredibile tragedia sul circuito di Barcellona. Il giovane pilota spagnolo, 24 anni, Luis Salom, corridore di Moto2 del SAG Teampiange, è morto scivolando alla curva 12.

Non ci sono immagini televisive che riprendano la scena ma secondo le ricostruzioni della stampa spagnola il maiorchino avrebbe perso il controllo della moto andando a colpire ad altissima velocità le barriere, per poi essere travolto dalla sua stessa moto. A rendere ufficiale la notizia è stata la Dorna.

Una prima versione dei fatti l’ha data anche il campione italiano Valentino Rossi: “Le immagini non ci sono ma un mio amico che ha assistito alla scena ha detto che Salom è andato dritto contro le barriere e poi la moto gli è caduta addosso. Una circostanza molto strana, probabilmente dovuta a un guasto, non ci sono altre spiegazioni”.

Dopo l’incidente le prove libere sono state interrotte e i soccorsi immediati. E’ giunto sul circuito l’elicottero per il trasporto del giovane pilota all’Ospedale universitario della Catalogna ma, sottoposto subito a intervento chirurgico, lo sfortunato ragazzo non ce l’ha fatta.

ESCLUSIVA – E’ quasi fatta per la nomina del nuovo CT

Contattato dall’inviato di Laziochannel, il direttore generale Michele Uva ci ha detto che manca poco ormai per la nomina del nuovo commissario della nazionale italiana. Infatti ai nostri microfoni il Dg ha dichiarato che al prossimo consiglio di lega verrà nominato il nuovo allenatore dell’Italia.

Gentile al veleno: “Troppe persone meschine”

L’ex commisario tecnico dell’Italia Under 21 Claudio Gentile ha parlato in toni polemici del suo addio alla Nazionale ai microfoni di Sport 2000:

“Mi ritrovo fuori dal giro della Nazionale a causa di persone meschine che mi hanno troncato la carriera perché facevo di testa mia senza mai abbassare la testa. Mi è stato proposto di far scendere in campo ragazzi che secondo me non erano all’altezza dell’Under 21 e io mi sono sempre rifiutato. Questo mio modo di fare mi ha creato molti nemici, mi sono messo contro molte società e soprattutto la Federazione. Così anche se avevo vinto l’Europeo e la medaglia di bronzo olimpica sono stato allontanato. I raccomandati dell’Under 21 mi hanno fatto terra bruciata intorno e la mia carriera è stata troncata ma io sono uno che non si adegua al sistema. Perché non posso lavorare nel nostro Paese? E’ possibile che qui gli onesti non trovano una sistemazione e chi si vende le partite invece sì? Diciamo che questo modo di fare lascia molto pensare”.

Spettacolo – Wanda Osiris, la prima grande soubrette

Wanda Osiris nacque il 3 giugno del 1905 a Roma. Il vero nome è Anna Menzio, figlia di un palafreniere del Re. Sin da bambina Anna dimostra un grande talento per la musica e il canto. Dopo aver studiato violino, lascia la famiglia per assecondare la passione per il teatro e si trasferisce a Milano, dove esordisce nel 1923.

Durante il periodo fascista il nome d’arte Wanda Osiris, viene italianizzato in Vanda Osiri. Nel 1937 viene scritturata da Macario per portare in scena “Piroscafo giallo”, una delle prime commedie musicali del nostro Paese. L’anno successivo è la volta di “Aria di festa”. Ormai la carriera della Osiris ha intrapreso la strada giusta: in “Tutte donne”, del 1940, esce da un astuccio di profumo; quattro anni dopo a Roma è insieme a Carlo Dapporto in “Che succede a Copacabana”. I due lavoreranno insieme anche ne “L’isola delle sirene”, “La donna e il diavolo” e, dopo la Liberazione, a Milano nel Gran Varietà. Nel 1946 appare in “Si stava meglio domani” e soprattutto in “Domani è sempre domenica”, dove Wanda si mostra uscendo da una conchiglia come una Venere. Tra le sue canzoni più celebri di quel periodo si ricordano “Donna di cuori”, “L’ultimo fiore”, “Il mio saluto”, “Prima luna” e “Ti porterò fortuna”.

A dispetto della sua eccentricità è una donna molto generosa, sia nella vita che sul palcoscenico. Fervente cattolica, diventa la prima icona gay in un’epoca in cui l’omosessualità va tenuta nascosta. Nei suoi spettacoli lavorano giovani alle prime armi come Alberto Lionello, Nino Manfredi ed Elio Pandolfi.

Diverse anche le sue apparizioni cinematografiche: “I pompieri di Viggiù”, “Carosello del varietà”. Lavora con Alberto Sordi, Dorian Gray e il Quartetto Cetra in “Gran Baraonda”, prima di tornare con Macario, nel 1954, in “Made in Italy”. Poi lavora con Luchino Visconti in “Festival”, del 1955. Quindi è la volta di “La granduchessa e i camerieri” e “Okay fortuna”. Negli anni Sessanta dopo aver vestito i panni di una suocera in “Buonanotte Bettina” del 1963 vede il proprio prestigio svanire pian piano a causa della concorrenza della televisione, che rende il varietà e la rivista ormai obsolete. Negli anni Settanta dopo una fugace apparizione in “Polvere di stelle” con Alberto Sordi e Monica Vitti, in cui interpreta sé stessa, recita in prosa in “Nerone è morto?” e prende parte alla serie tv “Il superspia”. La Osiris si spenge l’11 novembre del 1994 a Milano all’età di 89 anni.

 

Ag. Onazi avverte: “Il suo futuro alla Lazio dipenderà dall’allenatore”

Sirene greche per Ogenyi Onazi, a quanto pare il Panathinaikos vorrebbe il centrocampista nigeriano. Per saperne di più cittaceleste.it ha contattato il suo agente Makinwa: “Onazi è contento di come ha finito la stagione perciò non stiamo facendo nessuna pressione per la sua uscita dalla Lazio. Siamo in attesa dell’annuncio del nuovo allenatore e capire quali saranno le sue idee“.

Candreva andrà via? Offerta del Chelsea!

Antonio Candreva è forse insieme a Lucas Biglia, il giocatore più forte della rosa biancoceleste. Quella appena conclusa è stata una stagione abbastanza travagliata per il centrocampista di Tor de Cenci, che sempre più è al centro di un vero e proprio intrigo di mercato. Sono tante le voci che lo vedono lontano da Roma per consentire a Lotito di far cassa andando avanti in questa gestione che non può permettersi di fare quel famoso salto di qualità. Il modus operandi è stabilito ormai da diverso tempo: acquistare, valorizzare i giocatori effettuando ottime plusvalenze. Così vive oggi la Lazio, un po’ come capita a tutte le squadre di rango inferiore.

Non è una polemica ma un dato di fatto. Secondo quanto riporta stamane “Il Tempo” Antonio Candreva piace molto al nuovo tecnico del Chelsea Antonio Conte, che ha chiesto al management dei Blues uno sforzo per arrivare al forte centrocampista romano. La cifra richiesta da Lotito è 25 milioni senza nessuno sconto.  Soldi freschi per consentire al presidente della Lazio di fare un mercato che possa riportare nuovamente la sua società in Europa.

Tra la Lazio e Adriano c’è di mezzo il Fisco….

C’erano una volta le trattative istantanee, cioè quelle trattative che nascevano e si concludevano nel giro di una giornata appena. Trattative in cui la dirigenza della tua squadra del cuore “improvvisamente” realizzava  il colpo di mercato che faceva venire quella voglia matta di andare a prendere il giornale per sapere di più su questo acquisto inaspettato.  Ecco, in casa Lazio ormai da diversi anni non è più così. Da diversi anni ogni trattativa è diventata un’estenuante agonia: o iniziano a stento a decollare o a seguito di un’inaspettata impennata cominciano a venire fuori gli “intoppi” che intralciano il tutto e che arrivano a rallentare, o, addirittura, far saltare l’accordo ( snervando così cronisti e tifosi). Da Breno a Felipe Anderson, passando per Golaza, Ederson e Yilmaz, sono tanti gli affari complicati in cui la società biancoceleste si è districata (spesso senza successo, anche per cause esterne). Alla lista ora si aggiunge la trattativa per  Adriano del Barcellona.

FISCO – Come scrive “Il Corriere della Sera“, non c’è alcun problema legato al cartellino, a ostacolare l’arrivo del giocatore del Barcellona è il Fisco. Già verso la fine dello scorso aprile El Pais aveva rivelato delle voci riguardanti un’evasione fiscale pari a poco meno di un milione di euro (la cifra si aggira attorno ai 700.000) legata al terzino, imputato di non aver denunciato i redditi sui diritti d’immagine per gli anni 2011 e 2012, affidati a una società di Madeira, con l’idea di non pagare le tasse (come fecero tra l’altro Xabi Alonso, Mascherano e  Messi). Un problema che i blaugrana hanno chiesto di risolvere al più presto, stante la possibile ricaduta d’immagine per il club. La Lazio dovrà aspettare che si faccia chiarezza sulla controversia fiscale, forte del sì del calciatore.

ALTERNATIVE – Si attendono ulteriori sviluppi, intanto si spera che la Lazio stia cercando di cautelarsi nel caso il tutto dovesse clamorosamente saltare. Si parla insistentemente di Ansaldi (terzino versatile, il cui cartellino è interamente del Genoa dal 31 maggio), ma più che sul nome dell’eventuale Piano B, i tifosi biancocelesti si chiedono fortemente: sarà possibile una trattativa senza intoppi? Dal Fax rotto al Fisco ce ne sono stati di intoppi nelle trattative della Lazio, forse manca solo il rapimento di Alieni e la collezione è completa. Si dice che le vie del signore sono infinite, ma anche gli ostacoli alle trattative biancocelesti non scherzano….