«Lazio, ad oggi è un fallimento». Parola di Stefano Pioli. Il tecnico biancoceleste ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Palermo. Il derby è alle spalle e Pioli vuole una reazione: «Voglio rivedere la squadra che conosco, mi aspetto una reazione. La classifica non rispecchia i nostri valori ma sono stufo di dire che ci alleniamo bene. Vogliamo dimostrare di avere un altro carattere. Sosta sfruttata per riflettere, analizzare e lavorare. I conti si fanno alla fine ma ora dobbiamo cambiare marcia. A oggi la nostra stagione non può essere positiva, ma c’è ancora tempo e questa è l’unica notizia positiva».
RASSEGNA STAMPA – Intensificati i controlli all’Olimpico
La paura corre trasversale per le vie di Roma. Da San Pietro all’Olimpico la città è blindata per il timore di attacchi terroristici. Domani in occasione di Lazio-Palermo le strade attorno all’impianto capitolino saranno blindate. Allerta massima e non fanno eccezione gli eventi sportivi, come appunto le partite casalinghe disputate dalle due formazioni della Capitale. Intensificate le misure di sicurezza, in primo luogo le operazioni di pre filtraggio. Per questo la Lazio ha chiesto ai suoi tifosi di recarsi allo stadio con largo anticipo.
Questa la nota pubblicata sul sito ufficiale biancoceleste: «Si invitano i tifosi della S.S. Lazio che si recheranno domenica allo Stadio Olimpico di Roma per la gara Lazio-Palermo ad accedere all’interno dell’impianto con congruo anticipo rispetto al calcio d’inizio al fine di evitare affollamenti ai tornelli di ingresso e facilitare i controlli di sicurezza». L’apertura dei cancelli dovrebbe rimanere immutata (alle 13, ossia due ore prima del fischio d’inizio), ma le verifiche, al momento dell’ingresso nei vari settori dello stadio, saranno più accurate del solito
Fonte : Il Messaggero
RASSEGNA STAMPA – Pioli :«Gioca chi ha voglia»
Meglio tardi che mai. Finamente dopo diciotto partite ufficiali, otto sconfitte, una Supercoppa persa, un preliminare di Champions League buttato nel cestino, un derby giocato in modo vergognoso, Pioli ha scoperto che la Lazio è in crisi di gioco e soprattutto d’identità. Ieri lo sfogo in conferenza stampa, quasi a voler chiedere alla sua squadra una reazione d’orgoglio dopo tre mesi, di errori difensivi, di prestazioni impalpabili di molti dei giocatori che l’anno passato avevano portato i biancocelesti al terzo posto e in finale di Coppa Italia.
«Se finisse oggi il campionato – esordisce Pioli – sarebbe un fallimento per tutti. L’unica buona notizia è che la serie A non è finita. Ci sono ancora tanti punti a disposizione, voglio in tutte le prossime partite lo spirito giusto, quello necessario per vincere». Nessuno sconto per i suoi senatori, nessuna deroga al nuovo dogma di Formello: «Gioca solo chi ha voglia». Il tecnico della Lazio, reduce da tre sconfitte di seguito, richiama il suo gruppo a invertire la rotta già da oggi pomeriggio contro il Palermo (stadio Olimpico, ore 15): «La sosta come tutte è stata sfruttata per riflettere, analizzare e lavorare. Ma mi sono stancato di dire che la squadra si è allenata bene. Voglio vedere il carattere e la determinazione, dobbiamo migliorare, la classifica non è quella che vogliamo perchè non rispecchia i valori. Serve il carattere giusto, la qualità non basta, c’è bisogno di altro». Non si chiama fuori dalle sue colpe per una squadra che sembra la lontana parente di quella della passata stagione: «Sono sicuramente il responsabile. Sono io che stimolo e scelgo i giocatori che scendono in campo. In tante situazioni dovevamo portare a casa qualcosa di più e non ci siamo riusciti. Credo che la mia squadra abbia talento, ma sempre nel calcio la differenza la fa l’atteggiamento, non lo abbiamo avuto e non possiamo più permettercelo, non me lo posso permettere. Per questo sceglierò chi mi dimostra di avere più voglia di giocare, di sacrificarsi e giocare per la squadra».
Risponde stizzito anche alle voci di mercato. Candreva e Biglia sono seguiti da molte squadre (non è piaciuta a Formello l’ennesima uscita incauta dell’agente del regista argentino) e gennaio si avvicina: «Tutti sono importanti ma nessuno indispensabile. Abbiamo bisogno di giocatori motivati, ma non ho sentore di situazioni particolari. Candreva? Non parlo dei singoli, mi interessa la squadra. Antonio può dare sicuramente di più rispetto a quanto fatto fino ad oggi, ma questo vale anche per tutti».
Per ripartire e allontanare le ombre, Pioli dovrà battere il Palermo che si presenterà a Roma con l’odiato ex Ballardini, uno che da queste parti non ha lasciato traccia se non per l’ostracismo autolesionistico nei riguardi di Pandev e Ledesma prima del meritato esonero. «Visto il nostro momento – conclude Pioli – ci siamo concentrati molto su di noi. Non conoscere l’avversario non è un problema per noi, sappiamo quale siano le qualità del Palermo dal centrocampo in avanti. Hanno valori e giocatori offensivi di qualità, noi però siamo la Lazio e sappiamo cosa vogliamo dalla partit».
Sull’altro fronte Ballardini si nasconde: «Affrontiamo una grande squadra, ma finisce lì. Loro hanno perso tre partite consecutive e per noi sarà ancora più complicato fare risultato all’Olimpico, per me la Lazio è tra le 4-5 squadre più attrezzate del torneo». Appuntamento alle 15, stadio blindato, pochi tifosi e i biancocelesti alla ricerca di una vittoria scacciacrisi.
Fonte : Il Tempo
La Juve vince e supera il Milan in classifica. Decide Dybala
Pareggio tra Bologna e Roma, ma i felsinei recriminano per due episodi dubbi
BOLOGNA, 21 NOVEMBRE – In un terreno al limite della praticabilità il Bologna ferma la Roma con un pareggio, alla fine di una partita emozionante. Con tre rigori e soprattutto tanta confusione sotto un acquazzone insistito, un caos che forse l’arbitro, con le sue decisioni, prima fra tutta quella di far giocare, ha contribuito ad aumentare. I giallorossi di Garcia senza Gervinho, Salah e De Rossi per una notte agganciano Fiorentina e Inter in testa, dopo che avevano accarezzato il primato, fino a quando l’ex Destro non ha riportato nel finale la gara su un 2-2 sostanzialmente giusto. Esultanza e festa per l’attaccante. In 97 minuti alla risaia del Dall’Ara entrambe le squadre non erano infatti mai riuscite a prendere veramente le misure e più che le qualità o il modo di stare in campo, sono risultati decisivi gli episodi, le pozzanghere e chi meglio riusciva ad indovinarle, intuendo volta per volta le frenate o le accelerate improvvise del pallone. Tanti gli highlights della battaglia acquatica, con erroracci difensivi e offensivi. E avanti così, tra schizzi e scivoloni. E anche sul vantaggio dei padroni di casa, al 14′, il bagnato ha influito e non poco: dopo un parapiglia furibondo su corner, si sono contati ben sette tocchi prima che il batti e ribatti premiasse Masina, che di sinistro ha scagliato la palla sotto le gambe di Szczesny. Un 1-0 che il Bologna aveva comunque legittimato, nel primo tempo. Tre minuti prima del gol, infatti, l’esultanza del francese Mounier, che aveva appena finito di cantare la Marsigliese in omaggio ai morti di Parigi, era rimasta strozzata dall’annullamento per un fuorigioco apparso inesistente. Proseguendo, i rossoblù hanno continuato a fare la partita, con la Roma che si è affidata ai soliti piazzati di Pjanic. Sul più pericoloso, al 38′, Mirante è stato bravo a rimanere sul suo palo, deviando la punizione nata da un suo fallo di mani fuori area in uscita. L’azione è stata valutata evidentemente come non chiara occasione da gol dall’arbitro Rocchi, che ha solo ammonito il portiere. Rocchi, che non dirigeva la Roma da più di un anno, dal famoso 3-3 con la Juve, è stato il più contestato dal pubblico del Dall’Ara, per il gol annullato nel primo tempo e per tante altre scelte. Quantomeno coraggiosa è stata quella di giudicare da rigore l’intervento di mano di Mounier, con il corpo voltato, sul cross di Iturbe all’8′ della ripresa. Sul dischetto è andato con successo Pjanic, che ha raggiunto Gervinho a sei gol, come miglior marcatore romanista. Indiscutibili sono sembrati invece gli altri due penalty. Al 27′ Iturbe in area è stato steso da Rossettini: la Roma ha cambiato il tiratore, Dzeko, non il risultato. Sembrava fatta per gli ospiti, ma al 43′, lo stadio ormai rassegnato è stato improvvisamente risollevato dalla furbizia di Giaccherini: il piccolo trequartista ha puntato Torosidis e si è fatto sgambettare. Mattia Destro non ha sbagliato dagli 11 metri e l’esultanza rabbiosa sotto il diluvio, senza la maglietta, ha dimostrato che ormai all’attaccante non interessa più nulla di essere un ex.
Fonte: Ansa
Bologna Roma: battibecco Garcia Donadoni
«Non parlo di calcio, perché Bologna-Roma non è stata una partita di calcio». Rudi Garcia a fine partita è infuriato, non tanto per come è andata la partita, ma proprio per il fatto che questa partita, giocata sotto un acquazzone, ci sia stata. Parole che non hanno fatto piacere al suo avversario Roberto Donadoni, felice per il punto incassato: «l’arbitro ha detto che si poteva giocare il resto sono chiacchiere da bar». Il tecnico francese della Roma voleva che la partita non si giocasse. «Per me – ha detto – è stata una parodia del calcio, stasera non è stato calcio, è stato solo spingere la palla in avanti, i giocatori hanno fatto una pallanuoto con i piedi, l’unica cosa positiva è che non ci sono stati infortunati. Ma è stata una lotteria: poteva uscire la vittoria della Roma, poteva uscire la vittoria del Bologna, alla fine è uscito un pareggio. Ma la palla non poteva rotolare, io sarei stato favorevole a sospenderla anche quando eravamo in vantaggio: stasera non posso parlare nè di calcio, nè di partita, perchè non c’è stata partita».
Di tutt’altro avviso, Roberto Donadoni. «L’arbitro è andato in campo con chi doveva, ha fatto tutte le prove necessarie e ha visto che le condizioni permettevano di giocare: il resto sono chiacchiere da bar. Certo, sappiamo bene che con un campo di questo tipo tutto diventa più complicato, ma saltano fuori anche altre doti che è pure bello vedere. Tutti vorremmo vedere campi sempre perfetti, ma non possiamo comandare il cielo. E quando l’arbitro decide che si gioca dobbiamo andare in campo e fare il nostro mestiere». Quindi, secondo Donadoni, la partita c’è stata eccome, e l’allenatore è felice di come i suoi l’hanno giocata. «Abbiamo fatto una partita di grande spessore contro un avversario di grande livello e quando c’è questa unione d’intenti tutto può accadere. Bisogna anche sapersi adattare alle condizioni e i ragazzi sono stati bravissimi. Se avessimo perso sarebbe stata una beffa anche per come sono stati interpretati certi episodi: abbiamo quasi rischiato di perderla con alcuni episodi discutibili». Un’unica tirata d’orecchie a Mattia Destro che dopo il gol si è tolto la maglietta, beccandosi il giallo che gli costerà una squalifica. «Destro ha lottato come un leone ma mi piace un po’ meno che si levi la maglietta: gli costerà anche qualcosa. È la seconda volta in tre partite che uno dei miei giocatori la fa e questo non mi piace».
Fonte: Ansa
PROBABILI FORMAZIONI – Lazio tornano Keita e Hoedt dal 1′. Ballardini recupera Rigoni
News Lazio – Pioli torna al 4-3-3. Nel tridente il grande escluso è Candreva, provato infatti Keita tra i titolari in allenamento. Torna il gigante Hoedt dal primo minuto al centro della difesa. Mentre Milinkovic-Savic abbandona temporaneamente il ruolo di trequartista per tornare in mediana a supporto di Biglia e Parolo.
News Palermo – Ballardini torna alla difesa a 4. Maresca cercherà fino all’ultimo di strappare una maglia da titolare, Rigoni appena tornato a disposizione, coprirà regolarmente il ruolo di mezzala; confermato il terzetto offensivo con Vazquez alle spalle di Quaison e Gilardino.
LAZIO (4-3-3): Marchetti, Basta, Hoedt, Gentiletti, Lulic; Milinković-Savić, Biglia, Parolo; Felipe Anderson, Djordjevic, Keita All.Pioli
A disposizione: Berisha, Guerrieri, Braafheid, Konko, Mauricio, Patric, Radu, Candreva, Cataldi, Morrison, Matri, Kishna, Klose.
Indisponibili: Mauri, Onazi, De Vrij
Squalificati: –
PALERMO (4-3-2-1): Sorrentino; Rispoli, Gonzalez, Andelkovic (Goldaniga), Laazar; Rigoni, Hiljemark, Jajalo (Maresca); Quaison, Vazquez; Gilardino. All. Ballardini
A disposizione: Alastra, Colombi, Daprelà, El Kaotari, Goldaniga, Struna, Brugman, Trajkovski.
Indisponibili: Bolzoni, Djurdjevic, Vitiello
Squalificati: –
ARBITRO: Celi (sez. Bari)
ASSISTENTI: Di Fiore e Peretti
IV UOMO: Posado
ADDIZIONALI: Calvarese e Ghersini
Murgia: “Questa sconfitta fa male ma non dobbiamo scoraggiarci, ci rialzeremo”
Una sconfitta difficile da digerire per i ragazzi di Inzaghi quella di oggi contro l’Ascoli primavera, sopratutto dopo i segnali incoraggianti emersi con la vittoria in Coppa Italia contro l’Empoli. I ragazzi di Inzaghi hanno perso 2-0, non riuscendo a concretizzare le numerose occasioni create, compreso il rigore sbagliato da Palombi. Queste le parole del centrocampista della Primavera biancoceleste Alessandro Murgia al termine della partita tra Ascoli e Lazio ai microfoni di Lazio Style Radio, 89.3 FM:
“Abbiamo avuto tre o quattro occasioni nel primo tempo che potevamo sfruttare meglio. E sarebbe stata diversa. È stata una sconfitta dolorosa, ci dispiace e c’è rammarico. In casa riusciamo ad ottenere risultati diversi ma in questo campionato le trasferte sono punti in portanti che non possiamo più perdere. Dobbiamo migliorare la classifica. La Roma è una partita importante perché è un Derby, ma prima pensiamo alla partita che verrà. Con un po’ più di cattiveria e fortuna la partita sarebbe andata diversamente, non è colpa di nessuno se il gol non arriva.
Le squadre del Girone C sono rognose anche in casa, è un girone difficile. Ogni partita è singola, sono tutte squadre con potenziale alto. Dobbiamo è possiamo fare meglio. Noi possiamo crescere ancora tanto. Tutti quanti insieme abbiamo sempre da imparare, il mister ci conosce e conosce i punti dove possiamo lavorare di più e migliorare“.
FANTACALCIO – Lazio Palermo: potere all’attacco
Continua la rubrica sul fantacalcio in collaborazione col noto sito fantaclub.it. Per questa 13^ giornata di serie A si consiglia di schierare i terminali offensivi di ambedue le squadre, ovvero Filip Djordjevic e Alberto Gilardino. Il numero 9 biancoceleste l’anno scorso contro i rosanero si rese protagonista con una tripletta. Pioli la ricorda benissimo e per questo motivo il serbo dovrebbe avere la meglio su Klose e Matri. D’altro canto Gila ha già segnato alla Lazio sia con la maglia del Milan che con quella del Genoa. A onor del vero ci sarebbe anche un gol realizzato ai tempi della Fiorentina ma quello non fu convalidato seppur regolare. Altro giocatore su cui puntare è Biglia, che nonostante le voci di mercato, garantisce sempre (o quasi) un rendimento alto. Occhio anche al baby talento Goldaniga, che con Ballardini potrebbe consacrarsi anche in serie A dopo l’ottima esperienza a Perugia nella scorsa stagione. Tra quelli da evitare di schierare invece ci sono Mauricio (collezionista di cartellini) e Struna (perennemente sotto la sufficienza). Per leggere tutti gli altri giocatori dei club di serie A clicca qui.
Lazio – Palermo: il pronostico di Moggi e una frecciata a Zamparini
Domani pomeriggio allo Stadio Olimpico andrà in scena Lazio – Palermo. Una sfida delicata per entrabe le squadre. Lazio reduce da tre sconfitte consecutive in campionato, tra cui il derby. Rosanero reduci dal cambio allenatore con ballardini subentrato a Iachini (decisione non condivisa dallo spogliatoio). Moggi, tramite Libero Quotidiano, ha parlato del match facendo il suo pronostico: “Lazio favorita. I biancocelesti giocano in casa. Di contro il Palermo ha cambiato allenatore. Zamparini non si aspetti miracoli, perchè i rosanero hanno una rosa che li porterà a lottare per la salvezza“.
Lazio-Palermo: ecco la lista dei convocati biancocelesti
Al termine dell’allenamento odierno il tecnico biancoceleste Stefano Pioli ha diramato la lista dei convocati in vista della sfida contro il Palermo in programma domani alle ore 15 allo Stadio Olimpico di Roma.
Di seguito l’elenco dei convocati:
Portieri: Marchetti, Berisha, Guerrieri;
Difensori: Basta, Braafheid, Gentiletti, Hoedt, Konko, Mauricio, Patric, Radu
Centrocampisti: Biglia, Candreva, Cataldi, Felipe Anderson, Lulic, Milinkovic-Savic, Morrison, Parolo
Attaccanti: Djordjevic, Keita, Kishna, Klose, Matri
LAZIOSOCIAL – Onazi vuole tornare al più presto
Eddy Onazi è l’ultimo di una lunga serie di infortunati biancocelesti, l’ennesimo calciatore che ha rimediato un infortunio con la maglia della propria Nazionale. Attraverso il suo profilo Instagram il centrocampista nigeriano ha voluto innanzitutto ringraziare il fisioterapista Valerio, con lui nella foto, e mostrare come stia già svolgendo terapie curative, carico e voglioso di tornare quanto prima in campo, ovviamente con l’aiuto di Dio (Onazi è molto credente ndr). Esplicativo il suo messaggio: “Tornerò presto in campo con l’aiuto della sua grazia. Terapia. Grazie mille per il nostro physio Valerio“
Formello – Lazio in mano ai giovani: sorpresa in difesa Hoedt rileva Mauricio
Settimana atipica per il tecnico biancoceleste che si è ritrovato a preparare l’incontro di domani con il Palermo senza 12 dei suoi uomini, convocati dalle proprie nazionali. Pioli ha potuto sostenere solo due allenamenti con tutto il gruppo a disposizione e solamente nella seduta di oggi pomeriggio ha potuto provare la squadra da opporre ai rosanero per tornare al successo dopo tre sconfitte consecutive. La prima sorpresa riguarda la difesa: in panchina resterà Mauricio, sarà l’olandese Hoedt a fare coppia con Gentiletti al centro del reparto arretrato biancoceleste. Basta e Lulic giostreranno sugli esterni, di conseguenza un nuovo ritorno in panchina per Radu. A centrocampo si muoveranno Biglia, Parolo e Milinković-Savić. Pioli sul serbo ha le idee abbastanza chiare: “Secondo me può giocare sia in un centrocampo a tre che da trequartista”. Domani nel corso della gara si potrà vedere come sfruttare al meglio le sue qualità a secondo dell’andamento dell’incontro. Per Candreva solo panchina, in campo toccherà ai giovani Felipe Anderson e Keita accompagnare l’ariete biancoceleste Filip Djordjevic. Solo panchina per Matri e Klose, che solo ieri ha recuperato da un problema alla caviglia.
Primavera, la Lazio ko 2-0 ad Ascoli, Palombi sbaglia dagli undici metri
Contro Avellino in campionato, Torino in Supercoppa ed Empoli in Coppa Italia si era rivista la Lazio dell’anno scorso. Brillante, capace di imporre il proprio gioco e di schiacciare a tratti l’avversario. E poco male se all’Olimpico di Torino le cose erano andate male con il trofeo alzato al cielo dai granata: l’importante era aver ritrovato la Primavera di Inzaghi al massimo del suo splendore.
Ad Ascoli invece i biancocelesti sono caduti nei vecchi difetti di inizio stagione. Questo a dispetto di un primo tempo dominato, con occasioni in serie sprecate prima da Borecki in apertura, poi da Palombi che intorno alla mezz’ora ha avuto l’occasione migliore per sbloccare una partita difficile. Calcio di rigore col portiere di casa Venditti che è riuscito però ad ipnotizzare il centravanti biancoceleste. L’errore dal dischetto ha causato un contraccolpo piscologico notevole, e la Lazio rientrata negli spogliatoi non era già più la stessa che aveva affrontato quasi tutto il primo tempo.
E nonostante la presenza dell’esperto Prce al posto dello squalificato capitan Mattia al centro della difesa, è stata proprio la retroguardia a tradire Inzaghi, facendosi infilare da Manari dopo appena 3′ nel secondo tempo. Un flash amaro che ha messo del tutto in salita una partita stregata. Bezziccheri, che a fine primo tempo aveva rilevato Manoni nel tridente offensivo, trova al 50′ il pari annullato per fuorigioco. La Lazio si riversa in avanti con generosità, ma la manovra è meno fluida e incisiva rispetto alla prima frazione di gioco. Biancocelesti così gelati dalla rete di Orsolini alla mezz’ora, che chiude definitivamente i conti nonostante Cardoselli non riesca per un soffio ad accorciare immediatamente le distanze. Si chiude con la Lazio ko 0-2, davvero un’occasione sprecata in una giornata in cui il Pescara era riuscito clamorosamente a sorprendere la Roma a Trigoria.
Fabio Belli
ASCOLI-LAZIO 2-0
Marcatori: 48′ Manari (A), 75′ Orsolini (A)
ASCOLI (4-3-3): Venditti; Ferrari, Capozzi, Busti, Quaranta; Parlati, De Grazia, Paolini (66′ Fazzini); Orsolini, Liberati (74′ Ciabuschi), Manari (89′ Ciarcelluti). A disp. Maltempi, Carafa, Carrozzo, Gabrielli, Giannantonio, Botta, Fabrizi, Bellini, Petrarulo. All. Di Mascio.
LAZIO (4-3-3): Matosevic; Dovidio, Quaglia, Prce, Germoni; Murgia, Borecki (61′ Cardoselli), Folorunsho (50′ Calì); Palombi, Rossi, Manoni (46′ Bezziccheri). A disp. Borelli, Cinti, Pedrazzini, Cotani, Nolano, Rokavec, Collarino. All. Inzaghi
ARBITRO: Mei (sez. Pesaro).
ASS.: Vitaloni-Pizzagalli.
NOTE. Ammoniti: 35′ Germoni (L), 55′ Murgia (L), 73′ Ferrari (A), 76′ Orsolini (A). Recupero: 2′ pt; 5′ st.
Pioli col Palermo sfida il suo passato e raggiunge un importante traguardo
Duecento panchine in serie A. Stefano Pioli domani taglierà questo traguardo alla guida dei biancocelesti. Affronterà il Palermo sperando di veder risorgere quella sua Lazio che la scorsa stagione tanto fece strabuzzare gli occhi all’Italia calcistica. Per la cinquantunesima volta il tecnico parmense vestirà i panni di allenatore della Lazio, lo farà contro i rosanero di Zamparini che gli affidò la panchina siciliana nel 2011 a scapito di un’altra dolce conoscenza laziale, Delio rossi.
Il destino a volte è stravagante e Pioli lo sa bene: già da qualche anno si paventava la possibilità di un suo arrivo nella capitale, ma sponda giallorossa. Il ds Walter Sabatini, altra conoscenza di Lazio e Palermo, fece di tutto per portarlo a Trigoria dopo l’esperienza negativa di Luis Enrique, ma poi non se ne fece nulla. Ma il fato può essere strano e quando meno te lo aspetti torna da te con una proposta difficile da rifiutare. E’ il 12 giugno 2014 quando Stefano Pioli diventa il nuovo allenatore della Lazio. Una data che l’ex Bologna non dimenticherà facilmente, è l’inizio di un’avventura inaspettata che lo porterà all’apice della sua carriera. Eppure, la sua avventura nella capitale era nata tra dubbi e perplessità degli addetti ai lavori e dei tifosi che si aspettavano un nome di maggior calibro dopo aver visto andar via Edy Reja. Arrivato tra gli sfavori dei pronostici, Pioli con la sua nuova Lazio incanta ma soprattutto “canta”. Sì, perché durante una seduta di allenamento è sua l’iniziativa di riunire la rosa e far intonare l’inno “So già du’ ore” di Aldo Donati. Successivamente, Pioli spiegò che il suo intento era quello di far capire ai giocatori cosa significasse giocare nella Lazio. Ad ogni partita intonava l’inno nello stesso momento in cui veniva cantato a gran voce anche dalla curva nord, quella curva che lui chiamò “popolo” in un’intervista. Tutto sembrava andare per il verso giusto, un manipolo di ragazzi in campo che si battevano per la squadra e per il suo comandante. Quell’atteggiamento coriaceo fece diventare la Lazio la più bella squadra da vedere e la più brutta da affrontare, una scalata che fece toccare un punto insperato a inizio stagione: il sorpasso sui dirimpettai cittadini. Poi l’allungo finale portò la sua Lazio a giocarsi il terzo posto e l’accesso ai preliminari di Champions a Napoli. Cosa successe in quella serata al cardiopalma ormai è storia e il destino quella volta fu benevolo con Pioli…
Oggi tutto questo sembra smarrito, i giocatori appaiono appagati e senza grinta, i risultati stentano ad arrivare. Lo stesso mister sembra in confusione. Ma riavvolgentdo il nastro dei ricordi, anche lo scorso anno, l’inizio di campionato fu difficile. Ad oggi la squadra ha vinto 6 partite su 12 ed è prima nel suo girone di Europa League. Ma quello che preoccupa il popolo laziale è la cattiveria che manca in campo, la poca voglia di combattere e di ribellarsi ad ogni potere avverso. Quando si lotta, a volte può arrivare la sconfitta, se non si combatte non arriverà mai la vittoria. Il tecnico parmense è riuscito a trasformare la Lazio lo scorso anno ed è chiamato a farlo ancor di più ora che le aspettative sono cresciute. Domani la Lazio avrà l’occasione di dimostrare che lo spogliatoio ancora è unito. Domani la squadra è chiamata a rispondere sul campo. Il tifoso vuole rivedere una squadra unita, compatta e vogliosa di vincere. Contro il Palermo servirà che tutti tornino a lottare come un tempo, perché cadere è nel destino di tutti, sapersi rialzare in quello di pochi..
Alessio Allegrucci
Allerta terrorismo: clamorosa decisione della Lega calcio belga
AGGIORNAMENTO ORE 15:30 – La Lega calcio belga ha annunciato l’annullamento di tutte le partite ad ogni livello, anche amichevoli, in tutta la regione di Bruxelles. Lo annuncia la Lega sul suo sito. A causa dell’allerta terrorismo portata a livello massimo a Bruxelles, tutte le competizioni sportive nella capitale belga sono annullate. La minaccia di attacchi non riguarda il calcio: lo affermano le autorità belghe precisando che tutti gli eventi sportivi e non, sono stati cancellati per «liberare» le forze di polizia da dispiegare altrove.
Chiusi i due più grandi magazzini di Bruxelles, le Galeries Inno (cuore dello shopping della borghesia belga), diversi centri sportivi e annullate le partite di calcio delle serie minori, ma non la prima e seconda divisione. Queste alcune delle misure prese in seguito all’innalzamento dell’allerta terrorismo.
Fonte: Ansa
Ballardini teme la Lazio: “Sarà difficile batterla”
Il “nuovo” mister del Palermo, Davide Ballardini, per uno strano scherzo del destino ricomincerà la sua avventura da allenatore proprio contro la Lazio. In conferenza stampa ha analizzato la partita: “Andiamo incontro ad una gara difficile, come lo sono tutte, in più la Lazio è una grande squadra e non sarà facile far risultato – riporta il sito mediagol.it -. Al rientro dei Nazionali ho trovato un gruppo fresco, motivato, composto da ragazzi interessanti ma anche da chi come Gilardino, Rigoni e Sorrentino hanno esperienza per far crescere i più giovani”. Poi l’ex tecnico della Lazio si esprime su Vazquez: “E’ un calciatore offensivo ma non dovrà limitare il suo raggio d’azione, vogliamo che spazi sul fronte attacco più possibile giocando dietro le due punte”.
Berisha deciso: “Voglio rimanere alla Lazio”
In patria è considerato un eroe, a Roma dopo lo scetticismo iniziale sta iniziando a far ricredere tutti o quasi. Parliamo di Etrit Berisha che su telegrafi.com ha detto: “Ho un contratto con la Lazio e sto lavorando al massimo per raggiungere il mio obiettivo. Spero di restare qui…”.