La squadra norvegese del Rosenborg, fresca vincitrice del titolo nazionale, deve infrangere un tabù tra le mura amiche. Contro le squadre italiane non ha mai raccolto un successo. In quindici incontri contro una formazione del nostro Paese i norvegesi hanno avuto la meglio solo una volta, tra l’altro in trasferta. In sette partite disputate al Lerkendal Stadion per i padroni di casa solo 4 pareggi e 3 sconfitte. Tra l’altro l’andamento della squadra di Ingebrigtsen, nel Gruppo G di Europa League, tenuto sino ad ora non fa certo ben sperare i tifosi di casa. Nelle prime tre gare per i norvegesi un pareggio e due sconfitte, con le ultime due gare europee casalinghe perse entrambe per 0-1. La Lazio in Europa, invece, è ancora imbattuta: due vittorie ed un pareggio per gli uomini di Pioli. Con la vittoria esterna dei biancocelesti che però manca da tre partite; per i capitolini due pareggi ed una sconfitta.
Lotito scatta sulla fascia! Leggi cosa è sucesso
Un presidente senza limiti, ma stavolta il pallone c’entra poco. La querelle giudiziaria sui 70 mila euro di multe non pagate alla Toyota Italia per eccesso di velocità riflette una nuova immagine del presidente della Lazio, Claudio Lotito: da latinista incallito e accumulatore di cariche federali a protagonista di un capitolo alla romanesca di Fast and Furious. Gli autovelox, infatti, lo hanno fotografato ben 64 volte mentre sfrecciava anche a 226 chilometri orari lungo l’autostrada A1 all’altezza di Caserta e diretto chissà dove. Sommando le infrazioni (tutte fra il 2011 e il 2012) il presidente più veloce d’Italia, anzi il suo autista, ha collezionato la perdita di ben 251 punti sulla patente di guida, se non è un record poco ci manca. Le spiegazioni di queste corse sfrenate? Molto deboli così come il resoconto dei fatti.
Il presidente della Lazio ha infatti giustificato il tutto come “questione di sicurezza dovuta alla scorta”. Difficile comunque da sostenere nel caso di un viaggio in autostrada a 226 chilometri orari. Forse sarebbe possibile provarlo una volta, al massimo due ma le altre? E comunque quali potevano essere i motivi per sfrecciare a quelle velocità mettendo in pericolo la sua vita e quella degli altri? Qualche dubbio c’è, dato che le sue corse sfrenate, secondo i sistemi di rilevazione, sono avvenute principalmente a ridosso del weekend: subito dopo, o il giorno successivo alla “sua” Salernitana, all’epoca Salerno Calcio, contro l’Arzachena, o appena prima di un derby vinto dalla Lazio. I dettagli del caso, si arricchiscono però di elementi grotteschi sulle abitudini di Lotito e del suo autista Luca Polce, a cui materialmente era intestato il comodato: una forma contrattuale che prevede vincoli strettissimi sulle responsabilità civili. Regole che valgono per tutti e prevedono il pagamento da parte del comodatario di ogni genere di contravvenzione. Con tanto di firma al momento della consegna dell’auto. Firma regolarmente apposta sul documento di consegna. Pratica evidentemente ben conosciuta da Lotito che ha sempre sostenuto, quando ha parlato con gli uomini Toyota da subito preoccupati per l’arrivo delle multe, di non fare nulla perché ci avrebbe pensato lui. Al punto da mandarle addirittura a ritirare. Versione che non coincide affatto con quanto affermato dopo la denuncia della casa automobilistica in seguito al mancato pagamento dei 70 mila euro di multe.
Troppa velocità anche nell’accampare una scusa? Lotito Fast and Furiousavrebbe così peggiorato la situazione. Ha infatti mentito alla Toyota e in seguito ha continuato a mentire a chi gli chiedeva spiegazioni dopo l’avvio del procedimento sostenendo che la casa giapponese avrebbe dovuto respingere le multe in quanto dovute “a motivazione d’urgenza”. Entro poche settimane si terrà la prima udienza, intanto la linea difensiva punta tutto sulle “esigenze di scorta”: da anni infatti il numero uno della Lazio è sotto tutela per le minacce dei tifosi laziali. Ma per annullare la contravvenzione è necessario dimostrare che davvero, in quelle occasioni, le corse folli fossero giustificate da “servizi urgenti di istituto”, come recita l’articolo 177 comma 2 del codice della strada, e soprattutto accompagnate dall’utilizzo di lampeggianti e sirena.
Fonte: La Repubblica
Nuovo assalto Milan per Cataldi: Lotito dice ancora no
Danilo Cataldi: questo il nome finito sul taccuino del Milan, forse già per il mercato di gennaio. A rivelarlo ‘calciomercato.com’, secondo cui il numero 32 biancoceleste sarebbe il profilo ideale per la formazione di Mihajlovic. A Milanello il suo nome ha messo d’accordo praticamente tutti, che hanno potuto apprezzarne la qualità anche domenica, nella serata da incubo vissuta dai Pioli boys. L’ex Crotone può infatti ricoprire tutti i ruoli del centrocampo e costituirebbe dunque la pedina perfetta da inserire nel 4-4-2, pronto a trasformarsi all’occorrenza in un 4-3-3, pensato dal tecnico serbo. I buoni rapporti tra Galliani e Lotito potrebbero agevolare la trattativa, anche se, dal canto suo, il patron capitolino non pare troppo disposto a prendere in considerazione una proposta dell’amico. Un po’ come già successo nell’ultimo giorno dello scorso mercato estivo, quando, nel corso del perfezionamento dell’affare Matri, l’ad lombardo sondò il terreno per il giovane centrocampista. Che a Formello è ritenuto un vero e proprio patrimonio, tanto che a breve dovrebbe essere definito il rinnovo del suo contratto attualmente in scadenza nel 2017. Il Diavolo dovrà dunque mettersi l’animo in pace: Cataldi vuole crescere con la sua Lazio.
Pecci: “Mai visto Derby senza Curve. Chi troverà continuità, vincerà lo scudetto”
Colonna del Torino dell’anno dello scudetto e tifoso del Bologna, Eraldo Pecci è stata un’icona del calcio italiano anni settanta. L’ex centrocampista è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” per parlare del momento-no della Lazio e fare un punto su una Serie A più che mai incerta.
La prima domanda riguarda proprio la bagarre in vetta al massimo campionato, con una considerazione anche sul Bologna che ha appena sostituito in panchina Delio Rossi con Donadoni: “Io penso che a prescindere dagli allenatori la situazione vada valutata in base alla rosa. C’è stato un cambio di allenatore ma la squadra va costruita coerentemente, senza riversare tutte le responsabilità sul manico. Sul campionato in generale la valutazione è incerta, sta tornando l’Inter ma Milan e Juventus non sembrano pronte quest’anno per il titolo. Si aprono così orizzonti inaspettati per le romane, il Napoli e la Fiorentina. i viola a me piacciono molto, gioca bene anche grazie al lavoro di Montella degli scorsi anni, ma li vedo un po’ indietro sul piano della mentalità vincente. In questo scenario anche la Lazio, se trovasse le forze per andare oltre i limiti evidenziati in queste prime giornate, potrebbe competere al massimo livello. Al momento vedo meglio il Napoli perché Sarri ha registrato la difesa: i partenopei sembrano più affidabili rispetto a una Roma che ha fiammate di grande gioco, ma si spegne troppo spesso e troppo facilmente.“
Ma i limiti della Lazio sono più tecnici, atletici o caratteriali? “Va sottolineato che non è solo la Lazio ad avere dei limiti. Non c’è la Juventus degli ultimi quattro anni: la Lazio è competitiva così come lo sono le altre, ma nel campionato di oggi squadre come la Sampdoria, il Torino o l’Empoli possono metterti sotto in qualsiasi momento. Vale anche per l’Europa, con le squadre che fanno l’Europa League come la Lazio che possono forse avere qualche ambizione in più di arrivare in fondo rispetto a quelle impegnate in Champions.“
Domenica ci sarà un derby senza tifo: al di là di questa cornice inconsueta, che partita sarà? Secondo Pecci: “Non mi è mai capitato giocare una partita senza le Curve, meno che mai un derby. Di sicuro bisognerebbe andare allo stadio in un clima ben più disteso. Vincere eventualmente il derby regalerebbe una bella spinta, ma questa più che una Serie A è una Serie A/2: fra tanta incertezza e un pizzico di mediocrità, se qualcuno trovasse una vera continuità, al di là del vincere un derby o una singola partita, potrebbe andare a vincere il campionato.”
Fabio Belli
“Orizzonte Tricolore” per la Lazio 1914/15: la petizione per lo scudetto oltre quota 28.200!
Alla vigilia delle celebrazioni per il 4 novembre, la petizione per il ricorso per ottenere l’assegnazione dello scudetto 1914/15 ex aequo a Lazio e Genoa (clicca QUI per firmare) sta arrivando al suo momento decisivo. La soglia delle 30.000 firme, considerata fondamentale per la discesa in campo della società biancoceleste a sostegno ufficiale dell’iniziativa è ormai a un passo. Questo nonostante alcuni ostracismi trovati lungo la strada dai promotori dell’iniziativa, dalla Consulta Biancazzurra fino all’ideatore del tutto, l’avvocato Gian Luca Mignogna, che sulle colonne del “Nuovo Corriere Laziale” ha riepilogato i punti fondamentali per i quali l’assegnazione del titolo, che sarebbe il primo della Capitale, sarebbe inevitabile una volta analizzati i documenti da una commissione preposta. Questi i punti riepilogati nel pezzo:
A) al momento della sospensione bellica la Lazio aveva già brillantemente superato la prima fase di qualificazione, era saldamente in testa al Girone Finale dell’Italia Centrale e ad un solo turno dal termine, che i capitolini avrebbero dovuto disputare in casa contro il Lucca, ultimo in classifica, la situazione era la seguente: Lazio 8, Roman 6, Pisa 6, Lucca 0;
B) le squadre dell’Italia Meridionale erano ancora ai primordi calcistici e consistevano esclusivamente in due squadre campane, l’Internazionale di Napoli ed il Naples, che si scontravano tra loro per il primato locale ed il diritto a sfidare la vincente dell’Italia Centrale per il titolo di Campione dell’Italia Centro-Meridionale, con l’Internazionale Napoli che in quella stagione e sino alla sospensione aveva disputato e vinto il solo derby d’andata giocato in casa contro il Naples;
C) nell’Italia Settentrionale il Genoa, l’Internazionale, il Milan ed il Torino avevano anch’esse già superato sia lo scoglio iniziale dei rispettivi Gironi Interregionali che quello successivo dei rispettivi Gironi di Semifinale e stavano dando vita ad un combattutissimo Girone Finale che, ad un turno dal termine, riportava la seguente classifica: Genoa 7, Torino, 5, Internazionale 5, Milan 3;
D) al momento della sospensione bellica il Genoa non poteva ritenersi affatto sicuro di aggiudicarsi il campionato settentrionale ed il diritto a giocarsi la finalissima nazionale con la squadra Campione dell’Italia Centro-Meridionale, perché nell’ultima giornata si sarebbe dovuto recare in casa del Torino che all’andata l’aveva battuto per 6 a 1 e vincendo anche nel ritorno avrebbe raggiunto in testa proprio i liguri, con l’Internazionale che per giunta poteva anch’essa nutrire alcune speranze di vittoria perché le restava da disputare solo il derby con il Milan (già vinto all’andata per 3 a 1) e in caso di successo e contemporanea sconfitta del Genoa avrebbe senz’altro avuto una qualche chance di spuntarla sulle altre concorrenti;
E) il campionato 1914/15 fu definito dalla FIGC mediante una deliberazione postbellica con cui assegnò a tavolino lo scudetto al Genoa, senza tener conto che la Lazio era oggettivamente la squadra più prossima alla qualificazione per la finalissima nazionale al momento della sospensione, senza tener conto di quanto e cosa avesse rappresentato il club capitolino per l’intero movimento calcistico/sportivo romano, regionale e nazionale sin dalla sua fondazione del 9 gennaio 1900 e senza tener conto dell’enorme contributo versato alla patria dal club biancazzurro e dai propri tesserati durante la predetta grande guerra. Secondo quanto riportato dal portale Lazio Wiki ed in base a quanto acclarato dal Centro Studi 9 Gennaio 1900, altresì, in vista dell’imminente entrata in guerra dell’Italia la Federazione dell’epoca dispose l’anticipazione dell’ultimo turno della “regular season” al 16 maggio 1915, ma Lazio-Lucca non si disputò per il forfait di questi ultimi ed il Genoa ritenne di non dover ottemperare a tale decisione federale. Se a questo aggiungiamo che l’Internazionale di Napoli ed il Naples, a prescindere dall’allora consistenza sportiva delle medesime, non hanno lasciato alcun soggetto legittimato ad agire come loro potenziale avente causa, si palesa ex se come la Lazio sia oggettivamente l’unico club a poter reclamare il titolo di Campione dell’Italia Centro-Meridionale dell’epoca e conseguentemente l’assegnazione ex aequo dello Scudetto 1914/15, all’uopo seguendo lo stesso iter procedurale già intrapreso dal La Spezia per il campionato di guerra 1943/44, ovverosia richiedere la nomina di una Commissione Federale per mezzo della quale ottenere un precipuo, compiuto ed integrale riesame del caso.
Dunque, sulla base di questi cinque punti, il prossimo passo potrebbe essere quello decisivo: vedremo se già la giornata di domani, con una celebrazione dedicata agli eroi del ’15 per la presentazione del libro “Dal tevere al Piave” al Circolo Canottieri Lazio, potrà portare importanti novità.
Fabio Belli
DERBY – E se Roma e Lazio si scambiassero i colori?
Nel vedere certe immagini, a pochi giorni dal derby, a qualcuno nelle tifoserie di Roma e Lazio sarà venuto un colpo. E invece, per fortuna, si tratta solo di un gioco: vedere come sarebbe se le squadre rivali si scambiassero i colori. L’idea è venuta ai redattori del sito internet ‘Passionemaglie.it‘, che si sono divertiti a colorare di giallorosso la maglia bandiera con l’aquila stilizzata e di biancoceleste quella su cui campeggia la lupa capitolina. Una goliardata di cui a essere ‘vittime’ non sono state solo le due squadre della Capitale: infatti anche la maglia con la zebra, simbolo della Juventus, è stata tinta di granata, così come lo stemma dell’Inter è stato applicato su uno sfondo rossonero. Insomma, una provocazione scherzosa, fatta per stemperare la tensione in una città, Roma, che vede sempre più vicino l’appuntamento più atteso dell’anno.
Marchegiani difende Marchetti: “Sfortunato contro il Milan”
Federico Marchetti contro il Milan ha commesso qualche errore di troppo non da lui. In particolare la corta respinta su Bertolacci e l’uscita a vuoto su Mexes sono costate alla Lazio due reti. L’ex portiere biancoceleste Luca Marchegiani però lo difende: “Marchetti non ha fatto una buona partita, ma è stato più sfortunato che vero colpevole – le sue parole al Corriere dello Sport – quell’uscita è un tentativo estremo che non può non fare. Lì un portiere deve uscire perché se non lo fa non arriverà mai al pallone. E di solito si decide di uscire quando la palla parte, non quando arriva. E’ ovvio che puoi andare incontro a una figuraccia, come poi è accaduto a Marchetti. Probabilmente la disposizione della Lazio non è stata perfetta, forse si è abbassata troppo tenendo in gioco Mexes. Non poteva rimanere tra i pali, o meglio: doveva coprire la porta ma al tempo stesso decidere di uscire. In quelle situazioni devi stare attento alla linea di porta e pensare ad andare a prendere il pallone. Nell’attesa non puoi stare troppo fuori ma neanche anticipare troppo l’intervento. Goal di Bertolacci? Anche lì il cross era perfetto, il tocco di Bacca ha costretto Marchetti ad aspettare. Poi la palla è finita a Bertolacci e il Milan ha segnato”.
Curva Nord: “Sciopero ad oltranza”
L’8 novembre una stracittadina importante definita dai più il derby del silenzio. Le due curve romane infatti ha deciso di disertare questa partita in protesta contro le famigerate barriere del Prefetto Gabrielli (le sue parole QUI). “Non si può entrare allo stadio come se fosse una base militare – le parole dei tifosi laziali al Processo del Lunedì, in onda su Rai 3 – vengono fatte togliere le scarpe anche ai bambini e ai signori di una certa età. Un tifoso non può vivere lo stadio con il rischio del Daspo soltanto per il cambio di posto. Ormai esistono i microfoni direzionali, possono ascoltare anche quello che si dice in una curva. Allora a cosa servono le barriere? In Curva non ci sono problematiche di violenza da più di 15 anni – ricordano – la scorsa stagione abbiamo lasciato un impianto con 55mila tifosi. Dove ora ci sono le barriere, l’anno scorso giocavano i nostri bambini”. Sulla decisione nessun ripensamento: “La decisione è stata presa da tutto il gruppo ed è quella di disertare ad oltranza. La situazione resterà questa”.
«Parolo, esami buoni: speranze per il derby»
Roberto Bianchini, il medico sociale della Lazio: «Spero possa giocare, intanto Keita torna in gruppo»
Il medico sociale biancoceleste, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM per il consueto punto infermeria. Keita è ormai pronto, anche Parolo potrebbe tornare a disposizione di Pioli per il derby di Roma: “Buone notizie per Keita Balde Diao. Oggi l’atleta ha fatto un lavoro ancora differenziato in campo, ma da domani inizierà a partecipare a tutto l’allenamento con il resto della squadra.
Marco Parolo oggi ha fatto un controllo per vedere come sta il problema muscolare, il quadro è quasi risolto, sta andando bene. Fino a giovedì Parolo farà un lavoro di ripresa e poi, se tutto va bene, da venerdì sarà aggregato con il resto della squadra, spero che potrà giocare il derby”.
SU DE VRIJ – “Deve affrontare un intervento chirurgico, più avanti comunicheremo i tempi e i modi. Al momento non ci sono ulteriori situazioni da evidenziare. La giornata di oggi viene riservata al recupero e scarico per chi ha affrontato la partita”.
Lazio, furia Lotito sulla squadra: ”Tirate fuori gli attributi”
Nella settimana che porta al derby il presidente a Formello per dare la scossa dopo la sconfitta contro il Milan: ”Non mi è piaciuto l’atteggiamento, prendete esempio da squadre più deboli che però in campo danno tutto”
Dopo due sconfitte non si può certo parlare di crisi. La Lazio resta in piena corsa in campionato ed è ancora prima nel girone di Europa League. È chiaro, però, che ci sia qualcosa che non va.
Il Prefetto Gabrielli: “Il braccio di ferro dei tifosi non può vincere sullo Stato”
«La prospettiva di un derby romano con le curve vuote mi provoca dispiacere: credo che un derby sia anche un momento di partecipazione. L’assenza dei tifosi in curva, sicuramente non e’ positiva». Lo ha detto il Prefetto di Roma, Franco Gabrielli, intervistato in esclusiva da Enrico Varriale per il Processo del lunedi’, in onda su Rai 3 e della quale la Rai ha diffuso un’ampia anticipazione.
Sull’eventualita’ che possibili tensioni si spostino fuori dallo stadio, Gabrielli ha aggiunto: «Si tratta di un’evenienza. Il questore e le forze di polizia stanno lavorando anche a questa ipotesi, ma mi auguro sia scongiurata. Abbiamo sentito tifosi di Roma e Lazio e alcuni di loro si chiedono perchè, al posto delle barriere, non si sia pensato alla videosorveglianza. Su questo punto è necessario fare chiarezza. Quando ad aprile sono arrivato mi hanno fatto notare che le due curve, in particolare quella della Roma, aveva una capienza abnorme. Da quella ipotetica di 7.500 si arrivava a 12-13 mila. Il questore ha poi presentato un pacchetto-sicurezza, ma la cosa che mi sta più a cuore è l’incolumita’».
Dopo il biglietto per Totti, arriva il CandrevaBit
Arriva il CandrevaBit. Atac metterà in commercio una serie speciale di 4 biglietti integrati a tempo (Bit), per omaggiare il centrocampista della Lazio e della Nazionale Antonio Candreva. Inoltre, spiega Atac, come già accaduto in passato per iniziative analoghe, con l’acquisto dei CandrevaBit i tifosi biancocelesti saranno protagonisti insieme ad Atac di un’azione di beneficenza verso i più piccoli, attraverso una donazione a favore della Fondazione Onlus Casa di Ibrahima.
Ag. Candreva: “Ha tante offerte…ma lui si sente laziale”
Quello che stanno vivendo i ragazzi di Pioli in questi giorni è sicuramente, per usare un eufemismo, un momento “difficile”, che va ad accumularsi alle difficoltà vissute dopo Chievo e Napoli. Ma c’è un giocatore in particolare che sta risentendo particolarmente di questo momento di difficoltà e che ha una voglia matta di tornare a essere decisivo per aiutare la “sua” Lazio, stiamo parlando di Antonio Candreva. L’esterno numero 87 sta letteralmente vivendo uno dei momenti più delicati da quando è riuscito a conquistare il grande amore che da tempo gli manifestano i tifosi della Lazio. In campo mette tanta grinta ma non riesce più ad avere quel quid in più che lo rendeva straordinario e che solo la Nazionale in questi ultimi 2 mesi è riuscito ad ammirare. E’ alla ricerca del suo primo gol in campionato (l’unica rete stagionale è stata siglata in Europa League nella sfida casalinga contro il Rosenborg). La società, comunque, non lo ha mai messo in discussione e col rinnovo fino al 2019 siglato lo scorso anno ha voluto blindarlo. Ha solo bisogno di stare tranquillo e di ritrovare serenità e spensieratezza e come lui anche il resto della “Banda Pioli“.
Per fare chiarezza sul momento, l’agente Federico Pastorello ai microfoni di calciomercato.com ha dichiarato: “Lui si sente laziale e lo ha dimostrato. Però il mercato è in evoluzione e non si può mai sapere cosa accade. Ogni anno si presentano almeno due o tre offerte per lui e molto probabilmente accadrà anche questo volta. Candreva ha dato tanto alla Lazio e la Lazio ha dato tanto a lui, non si può escludere niente. Ad oggi è felice, poi non si sa mai“.
Rocchi: “Lazio puoi farcela, anche nel derby del 2005 eravamo sfavoriti…”
Da oggi inizia una settimana importante per la Lazio di Pioli, non solo perchè può chiudere il discorso qualificazione in Europa League con un certo anticipo ma soprattutto perché è la settimana che porta a quella che per tutti i romani è definita “La partita”…il derby della capitale. Derby che, anche se sarà vissuto in condizioni particolari (leggi qui), come sempre porterà con sé la sua grande dose di tensione, timore, adrenalina e voglia di primeggiare….che solo chi vive a Roma può capire. Quando si parla di derby si pensa a tanti eroi che con le loro magie hanno fatto letteralmente impazzire di gioia i tifosi biancocelesti: tra gli eroi del recente passato non poteva non emergere lui, l’ex capitano Tommaso Rocchi.
Tommaso (un nome che è sempre nei cuoi dei tifosi della Lazio) è stato una bandiera della Lazio: è il quinto miglior marcatore della storia della Lazio (293 presenze e 105 reti), davanti a giocatori del calibro di Casiraghi, D’amico, Crespo, Garlaschelli, Salas, ecc…un capitano che ha sempre guidato i suoi uomini con grinta, determinazione e coraggio in tutte battaglie che lo hanno chiamato in causa e tra le su vittorie più belle non poteva mancare il derby. Nella stracittadina l’ex capitano biancoceleste ha vissuto momenti di pura esaltazione arrivando a rifilare 5 gol ai giallorossi (secondo miglior marcatore della storia biancoceleste dopo il grande Silvio Piola), un dato per cui Tommaso può andare sicuramente fiero. Proprio del derby (e del momento attuale dei biancocelesti) l’ex bomber della Lazio ha parlato ai microfoni di gianlucadimarzio.com:
Roma e Lazio si affrontano ferite per aver perso posizioni in classifica, ma domenica la classifica non conterà: “E’ una partita sentita, ognuno dà il massimo. Tutto si azzera, quando sei sfavorito hai meno pressioni e giochi più serenamente però va anche detto che l’altra squadra è più forte“. Rocchi ha giocato e segnato in tanti derby, ma due che gli sono rimasti nel cuore più degli altri ci sono: “Sicuramente il 3-1 del 6 gennnaio 2005, dove abbiamo vinto dopo 5 anni. Segnai al debutto nel derby, indimenticabile. Dico anche quello del 3-2 del 2008, sempre con un mio gol. Quando affrontavo la Roma davo sempre il massimo, avevo più energie. La stracittadina più brutta? Tutti quelle che ho perso“.
L’amore tra l’ex capitano e la Lazio è stato merito sopratutto di Paolo Di Canio: “Paolo era laziale, ci parlava del derby ogni giorno. Così lo ha trasmesso agli altri, soprattutto a me”. Dal 2004 l’ex Empoli ha affrontato molti giocatori della Roma, ma alcuni gli sono rimasti più impressi: “Al debutto sono partito giocando contro Totti-Cassano-Montella, un tridente pazzesco. Non ce n’era uno in particolare ma davanti erano sempre temibili. Il difensore più difficile? Ce ne sono stati tanti, ma pochi come Samuel e Chivu“.
Tommaso parla anche del suo futuro: “Ora sono in Ungheria da due anni (prima Haladás, ora Tatabánya) qui sto trovando continuità. Adesso ho un problema al ginocchio ma fortunatamente è tutto risolto, a breve torno in campo. Questo credo che sia il mio ultimo anno da calciatore, anche se amo giocare a calcio. Dopo il ritiro rimarrò in questo mondo, magari come allenatore. Anche se non ci ho ancora pensato bene perché serve esperienza, un grande allenatore deve gestire bene il gruppo“.
INFERMERIA – Il punto del Dottor Bianchini, finalmente un rientro in gruppo!
Roberto Bianchini, il medico sociale della S.S. Lazio, è intervenuto sulle frequenze di LazioStyleRadio per il consueto punto infermeria. Keita è ormai pronto al rientro, mentre Parolo corre verso il derby. Queste le sue parole: “Buone notizie per Keita Balde Diao. Oggi l’atleta ha fatto un lavoro ancora differenziato in campo, ma da domani inizierà a partecipare a tutto l’allenamento con il resto della squadra. Marco Parolo oggi ha fatto un controllo per vedere come sta il problema muscolare, il quadro è quasi risolto, sta andando bene. Fino a giovedì Parolo farà un lavoro di ripresa e poi, se tutto va bene, da venerdì sarà aggregato con il resto della squadra, spero che potrà giocare il derby.”
Infine una chiusura sul centrale olandese Stefan De Vrij:” De Vrij deve affrontare un intervento chirurgico, più avanti comunicheremo i tempi e i modi. Al momento non ci sono ulteriori situazioni da evidenziare. La giornata di oggi viene riservata al recupero e scarico per chi ha affrontato la partita“.
Buone notizie per i tifosi biancocelesti
La Lazio dopo la sconfitta interna con il Milan, e prima del derby di domenica, si appresta a vivere una settimana particolarmente impegnativa. Giovedì prossimo infatti i biancocelesti dovranno scendere in campo in Norvegia per affrontare il Rosenborg nella quarta giornata del Girone G di Europa League. Sfida importante per gli uomini di Pioli che in caso di vittoria raggiungerebbero molto probabilmente la qualificazione al prossimo turno di Coppa. Il doppio impegno però preoccupa l’allenatore biancoceleste che ieri ha dichiarato: “Anche se ho il massimo rispetto per la squadra norvegese devo tener conto dell’incontro di domenica con i giallorossi”. Per i tifosi laziali arriva nel frattempo una bella notizia: la gara, in programma il 5 novembre alle 21.00, sarà trasmessa in chiaro su MTV, canale 121 di Sky.
Galderisi: “Sorpreso dalla sconfitta dei biancocelesti”
L’ex attaccante biancoceleste, Giuseppe Galderisi, è intervenuto ai microfoni di Itasporpress.it per commentare il momento della squadra biancoceleste: “La sconfitta della Lazio mi ha sorpreso, in casa ha sempre fatto bene. Quello dei biancocelesti è stato un passo falso che non mi aspettavo. Ieri il Milan ha vinto meritatamente. Il club rossonero in quest’ultimo periodo sta mostrando tutto il suo valore, mentre i biancocelesti stanno perdendo intensità. Anche noi addetti ai lavori sbagliamo, bisogna stare attenti nel dare giudizi troppo affrettati, ogni settimana critichiamo qualche squadra e la settimana successiva veniamo puntualmente smentiti”.
Niente Roma-Lazio per Totti
Domenica prossima alle 15 allo Stadio Olimpico si disputerà il derby. Dopo le sconfitte rimediate nell’ultimo turno di campionato le due squadre romane sono chiamate ad un pronto riscatto – almeno dal punto di vista emozionale – nella partita più complicata della stagione. Fondamentale sia per la Lazio che per la Roma rialzare la testa. Tante le assenze, a causa di infortuni e squalifiche, per entrambe le squadre. Pioli dovrà sicuramente rinunciare a De Vrij e, probabilmente, Parolo. Garcia dovrà fare a meno di Pjanic (squalificato), con De Rossi e Keita in dubbio, mentre sicuramente saranno assenti Strootman e Totti. Il 10 giallorosso, come riporta Il Messaggero, ha deciso di non rischiare e continuare tra palestra e piscina il suo programma di recupero.