Lazio contro Cairo – All’indomani del match e delle successive polemiche, la società ha replicato al patron del Torino
Lazio contro Cairo – Al termine della gara, che ha sancito la salvezza per il Torino, il presidente granata ha proferito parole ingiuriose nei confronti di Ciro Immobile. A riferirlo è stato lo stesso calciatore con un post su Instagram nel quale si è detto deluso e oltraggiato per essere stato offeso come uomo. Non si è fatta attendere la risposta di Urbano Cairo, che ha giustificato le proprie parole portando alla luce un comportamento a suo dire non trasparente da parte di Immobile all’epoca dell’addio al Torino.
Lazio contro Cairo
Lazio contro Cairo – La replica del club
Nella tarda mattinata di oggi è poi arrivata la replica della società capitolina, che ha posto l’accento sulla gravità delle frasi di Cairo e sull’intollerabilità delle stesse. Il club ha fatto sapere che procederà per vie legali allo scopo di tutelare completamente Ciro Immobile e i colori biancocelesti. “Un comportamento fuori luogo e inaccettabile, di cui qualcuno dovrà assumersi la responsabilità” ha chiosato la società in un comunicato pubblicato sul sito ufficiale della Lazio. Una brutta pagina di sport, di umanità, di fair play. Al giorno d’oggi, al netto del fatto che in campo sia lecito perdere talvolta la testa salvo poi tornare sui propri passi, risulta pressoché inverosimile, oltre che inaccettabile, assistere a episodi di questo tipo per mano del presidente di una società. Un autogol, un passo indietro rispetto ai progressi che il mondo del calcio sta compiendo a livello umano, un episodio su cui, in maniera più che legittima, Claudio Lotito e la Lazio non intendono sorvolare.
LAZIO TORINO – Da Giacomelli a Fabbri, gli arbitraggi delle sfide all’Olimpico tra biancocelesti e granata sono sempre pessimi. E sempre (o quasi) vanno nella direzione contraria ai padroni di casa.
LAZIO TORINO – Da Giacomelli a Fabbri, ormai, se non è un dato di fatto, poco ci manca: la Lazio, quando affronta in casa il Torino, non è praticamente mai fortunata con gli arbitri. Ci ricordiamo tutti la direzione scandalosa del ternano, che nel 2017 diede una mazzata non da poco alle ambizioni Champions.
Lazio Torino
Quel rigore clamorosamente non concesso a Immobile, che fu anzi espulso su indicazione del Var, grida ancora vendetta. Ebbene, ieri sera in ballo non c’era niente (almeno non per i biancocelesti), ma la solfa non è mutata di una virgola.
UNA PARTITA ‘NON VINTA’ PRIMA
Prima di addentrarci nell’analisi dell’operato del signor Fabbri, è necessario tuttavia fare una premessa. Si è detto che la Lazio di Simone Inzaghi ha condannato alla Serie B il Benevento del fratello Pippo. Su questo possiamo anche essere d’accordo, ma solo in parte. Perchè, se è vero che, al netto delle decisioni arbitrali avverse, la Lazio ha sprecato l’incredibile (perfino un rigore con Immobile), è altrettanto vero che i biancocelesti la partita non l’hanno ‘non vinta’ ieri sera.
L’hanno non vinta quando, lo scorso 2 marzo, il Torino, spalleggiato dalla Asl piemontese, decise di non venire a Roma per la presenza in squadra di un nutrito focolaio Covid. Mentre, quando è stato il turno della Lazio, si è assistito a trasferte di Champions (mica amichevoli in periferia!) effettuate con una decina di giocatori di movimento. E senza che nessuna Asl o una qualsiasi autorità sanitaria si sia presa la briga di intervenire o di dire una parola al riguardo.
Non l’ha vinta la partita quando il comportamento del Torino, pur giudicato “non improntato ai canoni della lealtà sportiva e della correttezza” (bensì, in parole povere, alla furbizia), invece di essere punito con un giusto 0-3 a tavolino, è stato addirittura quasi premiato con il rinvio della gara.
IERI LA CILIEGINA SULLA TORTA
E arriviamo così a ieri, alla direzione di Fabbri. Che rappresenta, in un certo modo, il completamento dell’opera, la classica ‘ciliegina sulla torta’. Il 38enne romagnolo si è reso infatti protagonista adottando un diverso metro di giudizio per episodi simili nell’arco dei 90′. Ha iniziato negando nel primo tempo un gol a Immobile. Il motivo, un tocco dell’attaccante su Nkolou prima di spedire la palla nel sacco.
Roba lieve, ma per il Var Aureliano tanto grave da giustificare l’annullamento. Sorvoliamo sull’ammonizione (a cuor leggero) al già diffidato Luiz Felipe (che costringerà Inzaghi a inventarsi la difesa nell’ultima di campionato). E passiamo al rigore negato a Muriqi: il kosovaro, appena saltato per impattare di testa, viene sbilanciato da una spallata di Ansaldi e cade in piena area. In questo caso, a differenza del precedente, il Var non ritiene opportuno intervenire.
Ma il clou viene raggiunto sul rigore dato a Immobile, in un primo momento punito per un fuorigioco inesistente. E infine, il contrasto, in pieno disinteresse del pallone, di Bremer ancora su Muriqi, sempre in area. A nulla valgono le proteste dei laziali: l’arbitro non concede il penalty ai biancocelesti ma punizione ai granata, per un fallo del numero 94 di Inzaghi. Missione compiuta, pericolo Serie B scampato: Cairo (e la sua ‘Gazzetta’) ringraziano…
Non accenna a placarsi il vortice delle polemiche che ha caratterizzato il post gara di Lazio Torino. Adesso arriva la replica di Cairo.
Cairo risponde a Immobile – Immobile ha denunciato di aver ricevuto dal suo ex presidente, al termine della partita “gravi accuse diffamatorie“. Parole, a suo dire, rivolte dal punto di vista strettamente personale, “all’uomo che sono”, e proprio per questo inaccettabili. Nello specifico, Cairo avrebbe criticato l’atteggiamento tenuto in campo da Immobile (che avrebbe giocato “con il sangue agli occhi“).
Ma non solo: nel mirino del patron granata ci sarebbe stata anche la presenza dell’attaccante nella partita d’andata (nonostante una sua presunta positività al Covid). “Tutti sanno chi è Ciro Immobile“, ha concluso poi il numero 17. Sottolineando il suo pieno rispetto “delle regole e dei principi della lealtà”. E proprio su quest’ultimo punto, sulla reputazione di Immobile, che Cairo ha deciso di sviluppare la propria replica.
CAIRO RISPONDE A IMMOBILE
“Anch’io so chi è Ciro Immobile”, esordisce il patron granata. Che ricorda l’arrivo al Toro dell’attaccante, “dopo un campionato deludente al Genoa per rilanciarsi”. Un obiettivo centrato, a detta del presidente, complice anche la fiducia di Ventura. Ma poi, racconta Cairo, sono cominciati i guai: la speranza del patron di permanenza “almeno per un altro anno” è stata disattesa da Immobile, che invece “ha fatto il diavolo a quattro per andare al Borussia Dortmund”.
Risultato, altra stagione sotto le attese e il prestito al Siviglia. Anch’esso condito da scarse prestazioni. “Allora – prosegue Cairo – Ciro mi ha telefonato chiedendomi il favore di tornare al Toro“. Richiesta che il patron ha accolto, a suo dire, anche per l’affetto che lo legava all’attaccante. E qui un’altra speranza andata in frantumi: nonostante “un girone di ritorno non molto brillante“, il presidente avrebbe voluto comunque riscattarlo. La risposta di Immobile è stata però nuovamente negativa: “Non mi ha chiamato personalmente, ma mi ha fatto dire dal suo procuratore che non poteva restare per motivi personali“. Un figlio ingrato, così lo dipinge Cairo. Vedremo se Ciro contro replicherà a queste contro accuse.
Dure accuse al bomber della Lazio. Lazio Torino sarà ricordata anche per questi strascichi polemici.
Immobile contro Cairo per via delle dichiarazioni che il presidente del Torino si è lasciato andare dopo il triplice fischio del
Lazio Torino è da poco terminata ma le polemiche non tendono a placarsi. Immobile contro Cairo per le dichiarazioni che il Presidente del Torino ha lanciato al bomber della Lazio. L’attaccante però non ci sta e spara a zero contro il Proprietario della Gazzetta dello Sport. Ecco il post dove Ciro spiega le sue ragioni. “Tutti sanno chi è Ciro Immobile. Dentro il campo, e soprattutto fuori. Posso accettare le critiche al calciatore, non gravi offese diffamatorie all’uomo che sono. Soprattutto se quest’ultime arrivano da dirigenti del mondo del calcio.“
Poi Ciro continua il post e accusa direttamente Urbano Cairo “Al termine della partita di questa sera il Presidente del Torino Urbano Cairo mi ha raggiunto all’ingresso dello spogliatoio della Lazio iniziando ad offendermi, a scagliarsi verbalmente nei miei confronti rivolgendomi gravi accuse infamatorie, accusandomi di aver giocato la partita con “il sangue agli occhi”, e altre cose riguardanti anche la gara d’andata di questo campionato disputata contro il Torino, arrivando perfino a dirmi che ho giocato quella gara positivo al COVID.”
La signorilità di Ciro è fuori discussione e nella parte finale del post ringrazia il Presidente del Torino per avergli dato fiducia ma poi, senza usare mezzi termini, risponde per le rime alle accuse del Presidente dei granata. “Non smetterò mai di ringraziare il Presidente Cairo per avermi dato la possibilità di consacrarmi nel Torino come calciatore, ma non posso sorvolare su un episodio che oltrepassa la dimensione calcistica. Tutti sanno chi è Ciro Immobile; un calciatore, sì, ma soprattutto un uomo rispettoso delle regole e dei principi della lealtà. Non posso tollerare ingiurie ed infamie che diffamino, senza alcun valido motivo, la mia persona. Ciro Immobile”
Lazio Torino pagelle – Il Torino è matematicamente salvo grazie a questo pareggio a reti inviolate. Immobile spreca dagli undici metri.
Lazio Torino pagelle del reparto difensivo
Strakosha 6 – Ultimamente gioca solo le gare non importanti. Portiere che forse ha finito il suo ciclo a Roma? Al 27′ non esce bene e per poco il Toro non passa in vantaggio. Per il resto durante la prima frazione non viene mai chiamato in causa. Nella ripresa nessun patema d’animo.
Marusic 6 – Costretto agli straordinari per via dell’assenza di Acerbi, viene schierato a destra nei tre dietro. Gara sufficiente.
Luiz Felipe 6 – Al centro del terzetto difensivo dimostra un discreto miglioramento della sua condizione atletica. Diffidato, quell’entrata dura su Belotti al 59′ se la poteva risparmiare. Ammonito, salterà la trasferta contro il Sassuolo. Dal 67′ Patric 5,5 – 100esima gara in seire A per lo spagnolo che prende il posto del compagno brasiliano per via dell’ammonizione subita. Quando il Toro prende il palo lui non copre come dovrebbe.
Radu 6 -Sempre presente per lui il tempo non passa mai. Intorno alla mezz’ora per poco non porta la Lazio in vantaggio con una spizzata di testa che però è troppo angolata. Dal 75′ Parolo 5,5 – Non incide sul match.
Lazio Torino pagelle del centrocampo e dell’attacco
Lazzari 5,5 – Ansaldi lo marca bene e lo mette anche in difficoltà. Al 73′ poteva capitalizzare meglio quel rasoterra che gli è capitato sui piedi.
Akpa-Akpro 5,5 – Giochicchia e fa sempre il suo dovere. Certo non è Leiva dei tempi migliori però è un buon incontrista dotato di discreta velocità. Dal 70′ Pereira 5 – Se non per l’ammonizione subita non è che la sua gara sarà ricordata per chissà quali giocate. Anche sul rigore di Immobile non è pronto sulla ribattuta colpendo in malo modo la sfera.
Leiva 6 – Gioca bene nella prima frazione arpionando diversi palloni dai piedi degli avversari. Anche nella ripresa gestisce diversi palloni che danno il via alle azioni capitoline. Dal 67′ – Escalante 6 – Anche nella gara di stasera si dimostra pulito e ordinato. Al minuto ottanta un suo tiro al volo dal dischetto per poco non sblocca il risultato.
Luis Alberto 5,5 – Nervoso contro il rognoso Rincon. Il mago deve stare calmo, senza le sue giocate la Lazio non crea gioco. Ammonito a inizio ripresa, non giocherà l’ultima gara di campionato contro il Sassuolo.
Fares 5 – Un danno per la Lazio su quella corsia sinistra. Non difende e non incide nemmeno in fase di attacco. Meno male che doveva prendere il posto del “vecchio” Lulic. Stagione da di-men-ti-ca-re. Impalpabile viene sostituito dal tecnico dopo appena quindici minuti della ripresa. Dal 60′ Lulic 6,5 – Il suo innesto dà vita alla corsia sinistra. Tutta un’altra storia rispetto al compagno sostituito.
Immobile 5 – Ciro è stanco e non può segnare sempre. Tutti sapevamo che non poteva ripetere lo score dello scorso anno (36 reti), però anche quest’anno ha fatto il suo. Sul finire di tempo realizza un bel gol ma l’arbitro troppo severamente gli annulla la rete del vantaggio. Ci prova anche al 57′ ma il suo destro è alto sopra la traversa. Con Izzo instaura un duello tutto campano che lo costringe a cercare la via del gol con diverse conclusioni da fuori area.Al 84′ spreca dagli undici metri la palla per portare in vantaggio la Lazio. Quarto rigore fallito di questo campionato.
Muriqi 5 – “Non segna manco a carci” Così direbbe il tifoso medio della Lazio. A noi non resta che confermare quanto detto dal tifoso. Senza ombra di dubbio possiamo affermare che il Kosovaro è stato il flop assoluto dell’ultimo calciomercato biancoceleste. La sfortuna non lo molla e nella ripresa un suo tiro a botta sicura viene respinto in scivolata dal difensore del Torino. Al 64′ dentro l’area viene spinto da Ansaldi in maniera netta ma per l’arbitro fabbri non è rigore. bah…
Il direttore sportivo della Lazio ha parlato poco prima del match contro il Torino rilasciando importanti dichiarazioni su futuro di Simone Inzaghi.
Tare su Inzaghi – Lazio Torino è importante, ma lo è di più il futuro del nostro mister Simone Inzaghi. Le parole di Tare non affermano la chiusura positiva sulla querelle con Inzaghi. Non è detto che il mister vada via, ma a sentir il dirigente albanese la situazione è in bilico. Bisogna dirlo. Anche perché se no non si spiega ancora tutta questa attesa per il rinnovo contrattuale.
Le Parole di Tare su Inzaghi
Intervistato da Sky nel prepartita Tare su Inzaghi afferma che “Quest’anno la priorità era la Champions League ma anche in Europa League può andar bene. L’importante è dare continuità in Europa.” Poi il giornalista Sky Matteo Petrucci gli domanda se Inzaghi rimane oppure no e Tare risponde così “Ho letto di un incontro ma non è vero. Dopo la partita di Sassuolo penso di chiudere questo argomento.” “Positivamente?” gli domanda il giornalista e il direttore sportivo risponde in modo criptico “Non lo so, perché noi sappiamo cosa è stato detto fra di noi. Lui sa cosa pensiamo noi, mentre noi sappiamo cosa pensa lui.” Parole che di certo alimentano ancora il dubbio su chi sarà il prossimo allenatore della Lazio. Forse Inzaghi vuole garanzie sulla prossima campagna Acquisti e chissà se la società o il direttore sportivo sapranno accontentarlo. A breve sapremo la verità…
Ancora incerto il futuro di Gigi Buffon, che a fine stagione dirà addio alla Juve. Sull’argomento è intervenuta la compagna Ilaria D’Amico
Tanti gli scenari possibili, dal ritiro all’estero, passando per l’ipotesi relativa a una permanenza in Serie A. Che Gigi Buffon, a dispetto dei 43 anni suonati, faccia gola a tanti, è cosa nota: ecco perché cercare di delineare il futuro dell’ormai ex portiere della Juve è tutt’altro che semplice. Al termine della stagione 2017/2018 il Campione del Mondo 2006 aveva salutato lo Stadium ufficializzando la separazione dal club bianconero. Quindi l’esperienza al Psg, per rimettersi in gioco a livello europeo tentando un’ultima rincorsa alla tanto agognata Champions, sfuggita però agli ottavi di finale contro il Manchester United. In bacheca un campionato e una Supercoppa di Francia, troppo poco per decidere di smettere, complice la decisione del club parigino di puntare su Keilor Navas per la stagione successiva. Gigi torna dunque a Torino dove accetta il ruolo di vice Szczesny: le ultime due stagioni coincidono con la vittoria di uno Scudetto, una Supercoppa e una finale di Coppa Italia in programma domani. Contro l’Atalanta Buffon avrà infatti l’occasione di conquistare l’ultimo trofeo in bianconero.
GIANLUIGI BUFFON, 43 ANNI
IL PUNTO DI VISTA DI ILARIA D’AMICO
Il futuro, come detto, è però tutt’altro che scritto: la carta d’identità inizia a far sentire il suo peso eppure, nelle gare disputate quest’anno, il classe ’78 ha dimostrato di essere in condizione a dispetto dell’inesorabile scorrere del tempo. L’estero potrebbe rappresentare un ulteriore stimolo verso il campo e di questo avviso è anche Ilaria D’Amico, nota giornalista e compagna del portiere, la quale ha dichiarato di non voler fare pressioni sul futuro di Buffon. “Non metto veti” ha chiosato la conduttrice, ammettendo però che, se dovesse scegliere, opterebbe per un trasferimento all’estero. La giornalista ha poi aggiunto: “Gigi ha un peso non indifferente per continuare a giocare in Serie A”riconoscendo però il fascino che questo campionato può avere agli occhi di un calciatore italiano. Dall’ipotesi ritiro al capitolo estero, tante le soluzioni per il futuro di Buffon. Al netto delle dichiarazioni di Ilaria D’Amico, rilasciate ai microfoni di Radio1, non è escluso che il richiamo della Serie A (con diversi club interessati: Lazio e Roma su tutti) possa fare la differenza.
Lazio Torino – Questa sera all’Olimpico è in programma il recupero della 25esima giornata
Lazio Torino – Quella di questa sera è più di una semplice partita: se da un lato, ai fini della classifica, i biancocelesti non hanno niente da chiedere, la componente affettiva potrebbe essere determinante. Ai granata basterebbe infatti un punto per centrare questa sera l’aritmetica salvezza a spese del Benevento di Pippo Inzaghi. I campani sono appesi a un filo ma, in caso di sconfitta del Toro contro i biancocelesti, avrebbero a disposizione l’ultima chance nel match della 38esima giornata proprio contro gli uomini di Nicola. Pertanto, al netto del fatto che le dinamiche familiari debbano rimanere fuori dal campo, non risulterebbe inverosimile che Simone Inzaghi chieda ai suoi un ultimo sforzo per consentire al fratello di giocarsi le ultime possibilità contro i granata. Dopotutto si sa: la famiglia prima di ogni cosa.
Funerale di Enza – È da poco iniziato il funerale di Vincenza Spinelli, meglio nota come Enza, storica tifosa della Lazio. Tanta gente alla basilica di Don Bosco, nel quartiere Tuscolano, per dare l’ultimo saluto alla storica tifosa. Bellissimo gesto della Società Lazio che, per mezzo di Laura Zaccheo (ufficio marketing) e Roberto Rao (portavoce della società,) poco prima dell’inizio della messa hanno donato al figlio Angelo la maglia ufficiale della Lazio firmata da tutti i giocatori della rosa biancoceleste. Naturalmente non poteva mancare il nome di Enza sul dorso della prima maglia ufficiale.
La Lazio presente al Funerale di Enza
Il dono rappresenta un gesto simbolico di vicinanza da parte della società verso una grandissima tifosa della Lazio, rispettata da tutto il popolo laziale.
Panchina Lazio, spunta il nome di Gattuso come possibile sostituto di Inzaghi
Panchina Lazio. Al momento la questione è ancora un rebus. Tutta colpa del rinnovo di Inzaghi: l’accordo con la società sembrerebbe essere stato trovato già da tempo, a mancare è la firma del tecnico. Che, più volte annunciata, si sta in realtà facendo attendere più del previsto. Il motivo – dicono voci circolate nelle ultime ore – starebbe nel vaglio da parte del piacentino delle posizioni di alcune altre squadre, italiane ma anche estere. I suoi tentennamenti starebbero però cominciando a stancare Lotito, spingendolo a guardarsi anch’egli intorno. Il presidente non vuole farsi trovare impreparato nel caso il suo Simone decidesse di cedere alla tentazione (legittima) di rimettersi in gioco altrove, e per questo starebbe già valutando alcuni profili. Tra essi, quello dell’attuale tecnico del Napoli Rino Gattuso. Un nome che, a quanto pare, sarebbe in prima fila per un’eventuale sostituzione di Inzaghi. La concorrenza tuttavia non manca: in particolare, è la Fiorentina ad avere un interesse molto forte per l’ex allenatore del Milan. I colloqui tra le parti sono molto fitti e ci sarebbe addirittura un’offerta già recapitata dai viola. Alla quale tuttavia Gattuso ancora non ha dato una risposta definitiva: dopo l’addio (praticamente certo) agli azzurri, ripartire da una squadra come la Lazio (e da una piazza come Roma) è infatti un’opportunità che lo stuzzica non poco. Senza contare i buoni rapporti che lo legano al patron biancoceleste. In attesa che prenda una decisione, anche la Fiorentina studia alternative: su tutte l’ormai ex tecnico della Roma Fonseca, seguito dall’altro ex giallorosso Garcia e dal veronese Juric. Il club però continuerà ad aspettare Gattuso e non chiuderà per nessuno, almeno per il momento. Solo al termine della stagione dunque si saprà chi siederà sulla panchina del Franchi. E di conseguenza su quella dell’Olimpico biancoceleste.
A Roma è importante arrivare sopra alla rivale diretta e anche per quest’anno la squadra di Simone Inzaghi si conferma sopra alla Roma di Fonseca.
La Lazio vince il derby della classifica. Lo fa per il secondo anno consecutivo, pochi giorni dopo aver perso quello sul campo. Una soddisfazione piccola, come le squadre che di solito se ne fregiano, ma che diventa grande in un contesto come quello romano, dove la rivalità tra le due realtà cittadine supera a tratti per importanza la stessa vita di tutti i giorni. In realtà, la matematica certezza era già arrivata nel turno precedente la stracittadina, complice la vittoria biancoceleste sul Parma e la contemporanea sconfitta dei giallorossi sul campo dell’Inter. Un incrocio di risultati che aveva fatto volare gli uomini di Inzaghi, sesti, a 9 lunghezze sui ‘cugini’, un gradino più sotto. Il gap, con due giornate ancora da disputare e 6 punti a disposizione, si era reso così incolmabile. Come quello collezionato nella scorsa stagione, in cui per la Lazio il ritorno in Champions dopo anni di assenza non è stato l’unico traguardo raggiunto. Al quarto posto finale, a quota 78 punti, ha fatto infatti da contraltare il quinto ottenuto dai giallorossi, a 70. 8 dunque i punti inferti dai biancocelesti ai rivali: un traguardo che potrebbe essere anche incrementato quest’anno. Al momento sono 6 infatti i punti che dividono le due squadre, ma la Lazio ha un match ball in più da sfruttare rispetto ai giallorossi, il recupero di stasera contro il Torino. Se Inzaghi & co. dovessero centrare la posta piena in questa sfida, e poi in quella successiva, l’atto finale, contro il Sassuolo, porterebbero il vantaggio a 9 punti. Uno in più rispetto a quelli collezionati 12 mesi fa.
INZAGHI COME REJA, ERIKSSON E…
Ma quello tra Lazio e Roma è uno scontro la cui origine risale alla notte dei tempi. Precisamente, alla stagione 1929-30, prima volta in cui il campionato italiano di calcio si disputò in un unico girone. In quell’occasione ad arrivare davanti furono i giallorossi, sesti, mentre i biancocelesti dovettero accontentarsi di una misera 15esima piazza. Da allora, nelle 76 annate (su 88 complessive) disputate insieme, la seconda squadra della Capitale ha collezionato numerose lunghe serie di migliori piazzamenti. Decretando, alla fine dei conti, un sostanziale doppiaggio nei confronti dei ‘cugini’: 49 infatti le occasioni in cui i giallorossi sono arrivati prima contro le 27 dei biancocelesti. Ai quali tuttavia, in questo eterno derby, le soddisfazioni non sono certo mancate. Ad esempio, l’accoppiata di quest’anno, non certo una novità: l’ultima volta infatti la Lazio l’aveva centrata dieci anni orsono, a cavallo tra il 2010 e il 2012. In quell’occasione la squadra guidata da Reja mise in fila rispettivamente un quinto e un quarto posto, lasciando ai giallorossi il sesto e il settimo. In precedenza, l’impresa era riuscita a Eriksson (nel 1998-99 e nell’anno dell’ultimo scudetto 1999-00), a Maestrelli (nel 1972-73 e nel 1973-74) e a Jesse Carver (nel 1955-56 e nel 1956-57).
SERIE DA PRIMATO
Inarrivabili e nella storia restano comunque due strisce: la prima, di ben 5 migliori piazzamenti, risale alla piena era Cragnotti. Iniziata nel 1992-93, con Zoff al timone, si concluse nel 1996-97, con Zeman (subentrato al friulano dal 1994-95). Erano anni in cui la Lazio veleggiava costantemente nelle parti alte (e altissime) della classifica. E affrontava una Roma che a volte le teneva testa, mentre in altre non andava oltre piazzamenti di centro classifica. Ma il record per le file biancocelesti è costituito dalla seconda striscia: ben 6 i migliori piazzamenti consecutivi, ottenuti tra 1946-47 e 1951-52. Era l’immediato dopoguerra e in panchina si succedettero diversi allenatori, dall’austriaco Cargnelli a Bigogno. In realtà, contando solo la Serie A, questo ciclo dovrebbe fermarsi a 5 primati. Ma noi contiamo anche l’ultimo, in cui, mentre la Lazio terminava il massimo campionato al quarto posto, la Roma vinceva sì, ma tra i cadetti.
Marchegiani ha detto la sua sul futuro di Inzaghi: poco probabile secondo lui che resti in casa Lazio
Rinnovo Inzaghi. Nelle ultime ore si continua a parlare molto del futuro del tecnico piacentino. Voci di corridoio sempre più insistenti vedono accostare il nome di Simone Inzaghi alla panchina bianconera.
A tal proposito ha detto la sua anche l’ex portiere della Lazio Luca Marchegiani, ora opinionista a Sky Sport. Nello specifico, il suo commento sul possibile proseguimento del percorso di Inzaghi a Formello è stato particolarmente tranciante: “È solo una mia idea, ma credo che il tempo di Inzaghi alla Lazio sia scaduto“, ha infatti dichiarato.
Marchegiani su Inzaghi: le previsioni dell’ex portiere della Lazio
A sostegno di questa tesi l’ex giocatore ha evidenziato come nel nostro paese il ruolo di tecnico di una squadra di serie A comporti una sorta di data di scadenza: “Un allenatore in Italia più di 3-4 anni fa fatica ad essere così incisivo nella gestione di un gruppo”, ha dichiarato. Nella sua ottica le caratteristiche del mister biancoceleste sarebbero più adatte in questo momento per mettersi alla guida della squadra zebrata. “Vedrei bene Inzaghi alla Juventus. I bianconeri hanno bisogno di un tecnico di questo tipo“, ha infatti aggiunto.
Semplice opinione personale o profezia? Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane relativamente al rinnovo contrattuale di Inzaghi. Sicuramente le parole di Marchegiani avranno un riscontro tra i tifosi, soprattutto dopo le polemiche nate dai grandi elogi che l’opinionista ha speso verso la Roma durante l’ultimo match disputato contro il Manchester, che sono stati visti un pò come un tradimento verso la squadra biancoazzurra nella qual il portiere ha giocato per diversi anni.
Lazio Torino – Domani all’Olimpico è in programma il recupero della 25esima giornata di Serie A. Allenamento di rifinitura per gli uomini di Nicola
Lazio Torino – Ultima (o quasi) spiaggia, per i granata, la gara di domani contro i biancocelesti. Ultima vera occasione per evitare lo spareggio da brividi contro il Benevento, previsto da calendario alla 38esima giornata sulla falsariga del più thriller degli epiloghi. Gli uomini di Nicola hanno a disposizione due risultati su 3 contro la Lazio per concretizzare la salvezza già domani ed evitare di giocarsi la vita all’ultimo atto. Questa mattina il Torino a ha sostenuto, a seguito di un lavoro all’insegna di analisi video, un allenamento tecnico tattico, con la rifinitura rimandata direttamente alla mattinata di domani. Alla seduta odierna non hanno preso parte Gojak e Murru, ancora impegnati nelle rispettive terapie.
Davide Nicola, tecnico del Torino.
Il match è in programma all’Olimpico alle 20.30 e verrà trasmesso sui canali Sky. Di seguito le probabili formazioni:
Lazio (352): Reina – Marusic, Hoedt, Radu – Lazzari, Milinkovic, Leiva, Luis Alberto, Fares – Immobile, Muriqi.
Domani la Lazio sfiderà il Torino nel recupero della sesta giornata di ritorno. Ma oltre a vincere per l’onore, la Lazio dovrà vincere anche per un altro motivo altrettanto importante.
Lazio contro Gazzetta dello Sport – Domani finalmente si giocherà il recupero della sesta giornata di ritorno fra Lazio e Torino. La gara da calendario doveva disputarsi il 2 marzo ma poi, a causa del covid che aveva colpito diversi giocatori granata, la partita non si disputò scatenando mille polemiche venutesi a creare in conseguenza dei precedenti che c’erano stati fra Juve-Napoli e Inter -Sassuolo, scatenando anche una campagna mediatica esagerata contro la nostra Lazio.
Lazio Torino: le diverse motivazioni
Quella di domani sarà una gara da onorare anche se per la compagine capitolina la posta in palio non è allettante. Sì vincere sarà importante sia per concludere in bellezza la stagione fra le mura amiche, sia per riscattare l’amara sconfitta patita domenica sera nel derby. La Lazio ormai ha assicurato un posto in Europa League e anche quest’anno si classificherà sopra la Roma. A dirigere il match di domani sarà l’arbitro Fabbri che avrà una grande responsabilità perché per gli ospiti la gara di domani assume quasi un’importanza vitale. Perdere significherà giocarsi l’ultima gara di campionato proprio contro la rivale diretta.
Attualmente con 35 punti – più la gara ancora da giocare contro la Lazio – la squadra di Nicola è quart’ultima in campionato con solo tre lunghezze di vantaggio dal Benevento che segue a 32 e che, ironia della sorte, affronterà domenica nell’ultima giornata. Per salvarsi al Toro basterà almeno un punto in queste due gare, mentre il Benevento ha il compito più arduo, ovvero sperare che la Lazio batta i granata e poi vincere lo scontro diretto a Torino.
2 motivi perché la Lazio deve battere il Torino
La Lazio ha dir la verità ha più motivi per vincere la gara di recupero di domani ma, oltre ai soliti, ci sono due motivi che vengono alla mente più facilmente: il primo è di carattere squisitamente familiare ed è quello che lega Pippo Inzaghi, attuale mister dei sanniti, a suo fratello Simone. L’ex bomber della nazionale spera che suo fratello possa “aiutarlo” in questa lotta per la salvezza che appare veramente molto complicata. Per la Lazio non sarà certo facile battere il Torino perché sappiamo bene che nel calcio nessuno ti regala nulla e soprattutto considerando che il Torino verrà a Roma con una grande voglia di far bene. Sarebbe troppo rischioso giocarsi la salvezza nell’ultima giornata proprio contro i diretti rivali.
Lazio contro Gazzetta dello Sport
Il secondo motivo che invece riguarda tutti i tifosi della Lazio, me compreso, è che il Dottor Urbano Cairo presidente del Torino è anche un noto editore. Fra le sue diverse proprietà che gestisce sapientemente, c’è anche un giornale a noi molto noto, non soltanto per la sua gloriosa storia giornalistica, ma anche perché di recente ha spesso oscurato e denigrato la nostra squadra, dando quotidianamente meno spazio e visibilità alla Lazio se non in piccolissimi trafiletti sulle ultime pagine del suo giornale.
Il presidente del Torino Urbano Cairo
Tutti ci ricordiamo i ripetuti titoli della Gazzetta dello Sport sulla Lazio, su Lotito e sui tifosi laziali. Purtroppo però tutti noi siamo convinti che certe scelte editoriali erano frutto non di un’onesta analisi professionale, ma di qualche attrito con il presidente Lotito. Ora per carità, ognuno fa quel che vuole, però il confine fra il lecito e l’illecito in più di una circostanza è stato, forse, superato.
Ora noi auguriamo al Torino le miglior fortune, però se domani la Lazio dovesse battere i granata e domenica il Benevento vincere all’ultimo minuto, crediamo che il 99,9 % dei tifosi della Lazio sarà contento di vedere i sanniti in Serie A e il Torino in serie B. Non ce ne voglia nessuno, ma siamo convinti che tutti potranno comprendere il nostro pensiero.
Infortunio Acerbi: brutte notizie per il difensore biancoceleste, in forse la partecipazione agli Europei
Infortunio Acerbi. Derby della Capitale, 16° minuto del primo tempo. Bruno Peres interviene su Ace, colpendolo con forza al polpaccio destro. Intervento che causa un contraccolpo del ginocchio del difensore. Un fallo da cartellino giallo per il difensore della Roma, ma il danno per il nostro ormai è fatto. È stato infatti questo molto probabilmente il momento che ha segnato in negativo i prossimi impegni sportivi del difensore della Lazio.
Acerbi infatti, per sua stessa ammissione, ha continuato storicamente a giocare malgrado il dolore, ma era chiaro che qualcosa nn andava: “Ho giocato col male quasi tutta la partita. Avrei dovuto chiedere il cambio, non ho voluto abbandonare la barca, ho provato a lottare fino alla fine! “ Un atteggiamento sicuramente ammirevole, ma che di fatto ha portato a una prestazione difensiva meno performante.
Nella stracittadina infatti la Lazio non ha brillato, tanto che alla fine il risultato dell’atteso match è stato di un secco 2-0. Acerbi ha poi fatto pubblica ammissione delle sue mancanze, attraverso un post social: “Chiedo scusa ai miei compagni, al mister, ai tifosi e a me stesso. Farò la risonanza per essere sicuro che non sia nulla di grave“, sottolineando però come cause di ordine fisico siano state dietro alla scarsa prestazione avuta in campo: Acerbi sembra infatti aver subito lo stiramento del legamento collaterale. Un tipo di infortunio che richiede circa tre settimane di fermo. A conferma di ciò, la foto che ritrae la gamba del difensore fasciata da un bendaggio.
Francesco Acerbi
Una notizia che chiaramente va a creare dubbi sulla sua possibile presenza durante gli ultimi due incontri di campionato ( il primo previsto per domani contro il Torino, nella dibattuta gara per il recupero del match non disputato lo scorso 2 marzo).
Non ultimo, Acerbi andrebbe quindi a mettere in forse anche la sua partecipazione agli Europei di giugno: mister Mancini stilerà a breve le liste dei convocati, che con molta probabilità potrebbero includere sicuramente il nostro Francesco; ma a questo punto tra il dire e il fare c’è di mezzo l’incertezza riguardante i tempi di recupero di cui il calciatore avrà bisogno per rimettersi in sesto.
Domani l’ultimo saluto a Enza del Lazio Point di via Farini. La famiglia dà le indicazioni per chi vuole partecipare alla messa.
Funerale di Enza Lazio Point – E’ tanta la tristezza per la perdita della nostra cara Enza. Una notizia che non vorresti mai sentire. Eppure la vita è così, ti dà tanto ma poi tutto termina. Inaspettatamente. Enza era una grande tifosa, una bella chioma bionda, sempre sorridente, romana come piace a noi. Insomma Enza era una di noi.
Lo svolgimento del Funerale
Domani ci saranno i funerali della nostra amica e la funzione sarà organizzata dall’agenzia funebre Panaro&Petrella nella basilica di San Giovanni Bosco, situata nel quartiere Don Bosco, tra via Tuscolana e l’aeroporto di Centocelle. L’orario fissato è quello delle ore 15:00, anche per dare modo a chi lavora di trovare maggior disponibilità e magari fare un saluto alla grande tifosa della Lazio.
Una foto di Enza gioiosa con la bandiera della sua Lazio
COMUNICAZIONE IMPORTANTE: Una cortesia a chi vorrà partecipare: Niente fiori ma solo offerte che potranno essere inserite negli appositi bussolotti che si troveranno all’entrata della basilica, proprio sui lati della porta principale.
Zaniolo, al termine del 2-0 firmato Mkhitaryan-Pedro, si è lasciato andare ad uno dei suoi sfottò social contro i biancocelesti.
Ma Zaniolo forse non si è reso conto che, al di là del risultato finale, anche per la Roma c’era ben poco da essere felici. Lo 0-2 rimediato a casa Inter aveva infatti decretato che, il prossimo anno, i giallorossi (guidati dal neo eletto ottavo re di Roma Mourinho) saranno costretti a ripartire dall’anonimato della Conference League. In più c’è il primato cittadino, rimasto saldo nelle mani dei biancocelesti. I quali, c’è da sottolinearlo, hanno indubbiamente favorito il risultato avverso. Possono recriminare giusto per qualche occasione nel primo tempo, concessa dagli uomini di Fonseca troppo timorosi e sprecata malamente. Ma in generale – soprattutto dopo lo svantaggio – hanno dato l’impressione di essersi accontentati dell’Europa League centrata tre giorni prima col Parma. Un obiettivo minimo, alla luce delle aspettative (ben più alte) di inizio stagione. Alle quali, se avessero tenuto fede fino in fondo, probabilmente ora staremmo parlando di un risultato diverso. A Zaniolo & co cosa resta dunque? A parte il già citato approdo nell’Europa ‘minore delle minori’, c’è la ‘rivalsa’ per la brutta sconfitta dell’andata. Ben poco come consolazione, ma al talentino di quegli altri tanto basta. La sua felicità si è manifestata in tutto il suo fulgore sia, sugli spalti, da dove l’infortunio al ginocchio lo ha costretto a seguire la partita, che fuori. In una ‘storia’ pubblicata sul suo profilo Instagram, compare infatti una foto di una sua apparizione nella stracittadina e accanto la didascalia ‘Ciao belli’ e due pere (i due gol segnati). D’altronde, se la vittoria è di poco conto, il modo di festeggiarla non può non essere simile.
Enza Lazio Point – Una triste notizia dopo l’amara sconfitta nel derby di ieri sera. Enza la storica tifosa della Lazio non c’è più.
E’ deceduta stamattina. Una vita passata al fianco della nostra Lazio con il suo storico negozio di via Farini, dove insieme al marito e al figlio Angelo hanno servito migliaia di tifosi. Il Lazio Point è stato per più di vent’anni un punto di riferimento per migliaia di tifosi biancocelesti: vendita di bandiere, di magliette e adesivi.
Enza Lazio point e Lo storico negozio di Via Farini
A due passi dalla Stazione Termini c’era il negozio a due vetrine , pieno zeppo di articoli ufficiali e con tanto materiale dei regazzi della Curva Nord. Spesso da lì si partiva per lunghi viaggi in attesa di veder giocare la nostra Lazio. Tanti i tifosi affranti dalla triste notizia. Un bacio al cielo grande Enza, resterai sempre nel cuore di tutti noi. Condoglianze da tutta la redazione di laziochannel.it
Il derby va alla roma che ha mostrato maggior voglia di vincere. La Lazio con Muriqi titolare praticamente ha giocato in dicei per tutta la prima frazione. Un 2 a 0 che mette fine alla corsa Champions.
Ecco la cronaca Roma Lazio 2-0
Il primo tempo di roma Lazio
Era un derby importante, come tutti del resto. Però sin dall’inizio si capiva che entrambe le formazioni avevano paura a non prenderle. Inzaghi ritrova Lucas Leiva e Milinkovic Savic, mentre la grande novità è la conferma di Muriqi in attacco al fianco di Ciro Immobile.
Prima mezz’ora abbastanza tranquilla con la squadra che non si sbilancia. Fino alla grande occasione sprecata da Luis Alberto dopo una grande intuizione di Milinkovic (sempre il più forte di tutti) che ruba palla a Ibanez e serve dietro lo spagnolo che però trova Fuzato pronto a respingere. La Lazio attende la Roma per poi puntarla con le sue ripartenze brucianti. Al 30′ Muriqi scatta sul filo del fuorigioco e a tu per tu con il portiere giallorosso reliazza la rete ma l’arbitro Pairetto giustamente non convalida la rete.
La Lazio cresce prendendo le misure agli avversari e al 34′ e la volta di Sergej Milinkovic Savic che, servito da Luis Alberto, aggancia un grande ma poi, anziché cercare la conclusione con il sinistro, cerca il pallonetto con il piede destro non trovando lo specchio della porta. Ibanez si fa male e al suo posto entra Kumbulla. Gli uomini di Inzaghi prendono il possesso del match. Proprio nel suo momento “migliore” un guizzo di Dzeko serve su un piatto d’argento la palla del vantaggio a Mkhitaryan che ringrazia. Un gol che si poteva evitare al netto della buona giocata dell’attaccante giallorosso. Acerbi è stato troppo morbido nella marcatura e non doveva farsi superare così.
Il secondo tempo di Roma Lazio
La ripresa inizia con le stesse formazioni scese in campo nella prima parte del match se non per il cambio di Fonseca che toglie Bruno Peres a rischio espulsione per via del giallo subito, con Santon. La gara rimane allo stesso livello dei primi quarantacinque minuti e la Roma va vicino anche al raddoppio con una conclusione di Cristante ben servito da El Shaarawy. Inzaghi capisce che bisogna cambiare le carte in tavola e al 60′ effettua una doppia sostituzione: Fuori Lulic per Luiz Felipe con Marusic che passa a sinistra, e Pereira che prende il posto di uno spento Muriqi (mister 20 milioni!).
La bandiera della Lazio
I primi venti minuti della ripresa passano senza particolari sussulti e, nonostante il doppio cambio effettuato, non ci sono grandi reazioni fra gli uomini di Inzaghi. Immobile non appare tranquillo e un po’ tutta la squadra non è precisa nei passaggi. Con il passare dei minuti però la Lazio aumenta la pressione e seppur non impensierendo mai Fuzato, Fonseca toglie un opaco El Shaarawy con Pedro, proprio per cercare maggior profondità.
I cambi di Inzaghi sono un flop
Inzaghi risponde con Caicedo al posto di Radu e Fares per Marusic (che non la prende bene). Immobile (74′) prova un gol di tacco ma Fuzato para d’istinto deviando la sfera in corner. Nell’ultimo quarto di gara aumentano le emozioni e stavolta è la Roma che sfiora il raddoppio grazie ancora a uno spunto di Dzeko – che oggi ha mandato in bambola Acerbi – su cui è stato provvidenziale l’intervento in chiusura di Lazzari su Villar.
cronaca roma lazio – La fine del match e la fine della stagione
Non è aria per la Lazio è la fine del match la decreta il nuovo entrato Pedro che, con un’azione stile Maradona, salta tutto il centrocampo e poi preciso con il sinistro batte l’incolpevole Reina. Gli ultimi dieci minuti trascorrono senza particolari azioni da parte di entrambe le compagini. Alla fine la vittoria della Roma è meritata, soprattutto per la maggior voglia di trovare la via del gol. La Lazio è cotta, si vede. Far partire Muriqi titolare è stata una scelta a dir poco rischiosa. Milinkovic non era al meglio e soprattutto Acerbi (espulso nel finale per doppia ammonizione) ha sofferto le giocate di Dzeko. Senza calcolare gli over 30 Radu, Leiva, Reina e Lulic.
Addio Champions si torna in Europa League
Il ciclo è finito e nella stagione del ritorno in Champions siamo stati delusi osservatori di una campagna acquisti disastrosa. Ci si aspettava molto, molto di più. La Lazio tornerà in Europa League. La sua giusta dimensione. Quella che più si addice al suo presidente Claudio Lotito.
RomaLazio pagelle: partita incolore della squadra di Inzaghi che si spegne dopo un primo tempo più che dignitoso. Acerbi il peggiore dei suoi.
Partita inspiegabile dei biancocelesti che hanno mollato dalla gara di Firenze. Erano già in vacanza: squadra che camminava e con zero grinta. L’Europa League è stata raggiunta ma c’è molto da rivedere: il mercato estivo non è stato all’altezza. Fares e Muriqi non hanno inciso e questo pesa parecchio visto che sono stati spesi complessivamente 30 milioni di euro. Roma Lazio pagelle: subito i voti ai ragazzi di Inzaghi.
ROMA LAZIO PAGELLE – SI PARTE DALLA DIFESA
Reina 5,5 – Due tiri, due gol. Sul primo non poteva fare nulla, sul secondo poteva avere qualche accortezza in più ma Pedro è stato lasciato troppo libero di calciare.
Marusic 5,5 – Poteva coprire meglio su El Shaarawy e Dzeko in occasione del primo gol della Roma e dare più assistenza ad Acerbi e invece così non è stato. Al 73′ Fares 5,5 – Entra a partita finita: nessuna azione degna di nota sia in positivo che negativo.
Roma Lazio pagelle: Acerbi il peggiore dei suoi stasera
Acerbi 4,5 – Un incubo la partita di stasera: non ha mai preso Dzeko libero di svariare in area. Il cartellino rosso nel finale è la pietra tombale della sua gara. Svagato come a Firenze.
Radu 6 – Il migliore del suo reparto, non molla mai di un centimetro. Al 73′ Caicedo 5,5 – La fascite plantare non gli permette di fare molto: i compagni non l’hanno neppure aiutato.
Lazzari 6 – Non ripete la prestazione del derby d’andata ma è suo il salvataggio nel secondo tempo di un tiro pericoloso di Cristante che poteva essere gol.
CENTROCAMPO
Milinkovic 6 – Il migliore dei suoi oggi a centrocampo: peccato per il gol mangiato nel primo tempo a tu per tu con Fuzato cercando un pallonetto che non ci stava. Al 84′ Akpa Akpro s.v.
Leiva 5,5 – Nel primo tempo impeccabile, nel secondo la squadra si sfilaccia e anche lui ne risente con gli spazi più larghi.
Luis Alberto 5 – Sulla sua coscienza due gol mangiati nel primo tempo che dovevano portare la Lazio in vantaggio. Mancata la cattiveria.
Lulic 6 – Buona la copertura sulla sua fascia di competenza e la ripartenza. Esce nella ripresa con il fiato un po’ corto. Al 58′ Luis Felipe 5,5 – Soffre anche lui Dzeko, stasera è stato difficile per tutti prendergli le misure.
ATTACCO
Muriqi 5 – Altra partita incolore per il pirata che non è riuscito a sfruttare gli spazi lasciategli da Ciro Immobile. Al 58′ Pereira 5,5 – Entra con tanti minuti a disposizione per ribaltare la partita ma non incide granché.
Immobile 5 – Stasera Ciro non è stato il solito Ciro: partita sottotono per lui. L’unica giocata degna di nota un colpo di tacco con gran parata del portiere della Roma ma con il laziale in fuorigioco. Non è riuscito ancora a superare il record di Piola nei derby.
LA PAGELLA DEL MISTER
All.: Simone Inzaghi 5,5 – Ci riprova con Muriqi ma è un nuovo disastro: la sua squadra ha mancato di carattere e personalità. Atteggiamento troppo molle in un derby per provare a vincere la partita. La squadra poteva affondare il colpo soprattutto nel primo tempo contro un avversario inferiore invece ha fatto fare bella figura agli avversari che non aspettavano altro. D’altronde questa era l’unica partita che potevano sfruttare per l’unica gioia stagionale e non doveva accadere.
SOCIETA’ DOVE SEI?
Le colpe non sono però sono tattiche: la società deve rifondare la squadra con un mercato diverso. Basta scommesse, c’è bisogno della sostanza vera!